Crescita dimensionale e qualitativa delle imprese venete - Sito Siav
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PARTE II<br />
viene ridotta a un solo pattern o, in alcuni modelli, a un numero determinato e molto<br />
circoscritto di varianti 5 .<br />
L’analisi dei casi aziendali inclusi nella presente ricerca, in linea con diversi studi che<br />
hanno approfondito i percorsi di sviluppo di singole <strong>imprese</strong> 6 , suggerisce invece di<br />
inquadrare il fenomeno della crescita aziendale nell’ambito di un modello evolutivo più<br />
articolato e aperto.<br />
L’assunto fondamentale intorno al quale il modello si costruisce è il seguente: la<br />
crescita <strong>dimensionale</strong> è solo una <strong>delle</strong> dimensioni della crescita aziendale, che a volte<br />
coincide con la crescita aziendale, ma più spesso entra in combinazione con altre<br />
dimensioni.<br />
Un elementare esercizio può aiutare a comprendere l’assunto di base del nostro<br />
modello e a identificare le dimensioni della crescita. Utilizzando come indicatore per<br />
misurare la crescita aziendale la variazione del fatturato, immaginiamo di individuare<br />
alcune <strong>imprese</strong> che operano nel medesimo settore, appartengono in un determinato<br />
anno alla stessa classe <strong>dimensionale</strong> e riescono nell’arco del successivo biennio a<br />
realizzare una crescita significativa del fatturato, compresa tra il 50 e il 100%.<br />
Un’impresa, a fronte di un mercato caratterizzato da una forte espansione della<br />
domanda, ha sfruttato questa opportunità realizzando, nel periodo precedente a quello<br />
di misurazione della performance, investimenti espansivi della propria capacità<br />
produttiva. Gli investimenti, essendo di natura replicativa, non implicano cambiamenti<br />
significativi della struttura organizzativa e dell’assetto manageriale. Un’altra impresa,<br />
all’opposto della precedente, ha addirittura disinvestito nell’area produttiva, creando un<br />
robusto sistema esterno di subfornitura (crescita relazionale). Con ogni probabilità,<br />
questo cambiamento avrà comportato lo sviluppo interno di nuove competenze di<br />
supply chain management (crescita <strong>qualitativa</strong>) 7 .<br />
5 Come nel modello di Hanks, Watson, Jansen, Chandler (1993). Sulla base di una ricerca empirica<br />
condotta su un campione di <strong>imprese</strong> high-tech, gli autori individuano un ciclo di vita articolato in<br />
quattro fasi: start-up, espansione, maturità, diversificazione. Non tutte le <strong>imprese</strong> però seguono la<br />
sequenza descritta, potendosi discostare dal percorso standard dopo la prima o la seconda fase,<br />
per indirizzare le loro strategie verso configurazioni stabili e sostenibili. Gli autori definiscono queste<br />
configurazioni disengagement stages, a segnalare una sorta di disimpegno dell’impresa nei<br />
confronti dell’ulteriore crescita.<br />
6 Brunetti, Camuffo, 2000; Camuffo, Cappellari, 1997; Camuffo, Furlan, Romano, Vinelli, 2004;<br />
Chiarvesio, Grandinetti, 2002; Compagno, 2003; Costa, Gubitta, 2001; Garzia, Moretti, 2004;<br />
Grandinetti, 1999 e 2003°; Grandinetti, Nassimbeni, 2006.<br />
7 Da notare che se si fosse misurata la crescita come variazione del numero dei dipendenti o del<br />
valore aggiunto, ossia gli indicatori tipici della crescita <strong>dimensionale</strong>, la seconda impresa non<br />
sarebbe stata inclusa nel gruppo caratterizzato da una crescita significativa nel periodo considerato.<br />
IRES VENETO – CRESCITA DIMENSIONALE E QUALITATIVA DELLE IMPRESE VENETE 59