Crescita dimensionale e qualitativa delle imprese venete - Sito Siav
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PARTE I<br />
L’introduzione del numero di innovazioni, come indicatore di capacità innovativa, ha<br />
ulteriormente gettato luce su questo dibattito. Acs e Audretsch (1987), concentrandosi<br />
su un’analisi di tipo settoriale, hanno mostrato che le grandi <strong>imprese</strong> sono più<br />
innovative nei mercati monopolistici e nei settori maggiormente concentrati, con grandi<br />
barriere di entrata, mentre le <strong>imprese</strong> più piccole hanno performance migliori nei<br />
mercati più competitivi. È stato anche trovato che le <strong>imprese</strong> più piccole riescono a<br />
sfruttare meglio le economie esterne che derivano da un ambiente innovativo migliore,<br />
dovuto alla prossimità con centri di Ricerca e Sviluppo appartenenti a grandi <strong>imprese</strong> o<br />
con Università (Acs et al. 1994, Audrestch e Vivarelli, 1994).<br />
Risultati simili sono stati ottenuti da Rogers (2004), secondo il quale nei settori<br />
manifatturieri le piccole <strong>imprese</strong> riescono a sfruttare meglio le economie esterne per<br />
l’innovazione, mentre per le <strong>imprese</strong> non manifatturiere accade il contrario. Conclusioni<br />
non molto diverse vengono raggiunte anche da De Jong e Vermeulen (2004).Altri studi,<br />
che si concentrano anch’essi sui settori piuttosto che sulle <strong>imprese</strong>, trovano che il<br />
vantaggio <strong>delle</strong> grandi <strong>imprese</strong> in termini di spesa in R&S tende a scomparire (Soete,<br />
1979; Scherer, 1984): l’output innovativo (in termini di numero di innovazioni) tende a<br />
diminuire con la crescita della concentrazione del settore, mentre l’efficacia degli input<br />
di R&S decresce con la dimensione d’impresa (Acs e Audretsch, 1988). Inoltre, Cohen<br />
(1995) ribadisce che le specificità industriali sono fattori chiave per comprendere la<br />
performance innovativa di un’impresa<br />
Questa linea di analisi ha portato a sottolineare l’importanza dei regimi tecnologici<br />
come determinanti sia della struttura di mercato che della performance innovativa. Le<br />
opportunità tecnologiche, le condizioni di appropriabilità, i sistemi innovativi settoriali, il<br />
potenziale di crescita e la domanda effettiva influenzano allo stesso tempo<br />
l’innovazione e la struttura di mercato (Malerba, 2004).<br />
11. Le indagini europee sull’innovazione<br />
Ulteriori progressi sono possibili usando le indagini europee sull’innovazione che<br />
forniscono dati non solo sugli indicatori di input (R&S e spese innovative di genere<br />
differente) e di output (domande di brevetti), ma anche sulle innovazioni effettive di<br />
vario genere (nuovi prodotti, nuovi processi e il loro impatto di mercato) e sulle<br />
strategie messe in atto (accordi di cooperazione, ricerca di nuovi mercati, flessibilità di<br />
produzione, etc.). Usando i dati selle indagini sulle innovazioni, Evangelista, Perani,<br />
Rapiti e Archibugi (1998) trovano che le <strong>imprese</strong> piccole e medie fanno soprattutto<br />
IRES VENETO – CRESCITA DIMENSIONALE E QUALITATIVA DELLE IMPRESE VENETE 37