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Crescita dimensionale e qualitativa delle imprese venete - Sito Siav

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PARTE I<br />

potrebbe essere il risultato di una serie di problemi empirici come distorsioni derivanti<br />

dalla selezione del campione e la probabile collinearietà tra le caratteristiche <strong>delle</strong><br />

<strong>imprese</strong> e la loro dimensione, dovute anche all’effetto dell’innovazione sulla crescita<br />

<strong>dimensionale</strong> <strong>delle</strong> <strong>imprese</strong>. Tuttavia, come sottolineato anche da Arvanitis (1997)<br />

questo potrebbe anche essere l’effetto dell’eccessivo empirismo che pervade questa<br />

letteratura. In altri termini, la mancanza di teorie formali o modelli che possano<br />

suggerire quali sono i fattori determinanti della spesa in R&S e come questi siano<br />

connessi alla dimensione d’impresa ha causato l’uso arbitrario di diverse specificazioni<br />

che sono vulnerabili a distorsioni derivanti dall’omissione di variabili esplicative e che<br />

non possono che aumentare la probabilità di risultati contraddittori.<br />

Un tentativo di ovviare a questo problema è stato effettuato da Lee e Sung (2005), che<br />

hanno proposto un modello secondo cui la relazione tra l’intensità di R&S, definita<br />

come il rapporto tra la spesa in R&S e il fatturato, e la dimensione d’impresa non<br />

sarebbe diretta, ma passerebbe tramite l’influenza che la dimensione d’impresa ha<br />

sulle capacità tecnologiche specifiche all’impresa, definite come le sue capacità di<br />

apprendimento e di assorbire informazioni esterne. In particolare, Lee e Sung (2005),<br />

testando il loro modello su dati della Banca Mondiale, raggiungono la conclusione che<br />

esiste una relazione non lineare tra dimensione d’impresa e spesa in R&S: questa<br />

sarebbe maggiore per le <strong>imprese</strong> medie ma non varrebbe per le <strong>imprese</strong> con una più<br />

alta capacità tecnologica per cui la spesa in R&S crescerebbe più che<br />

proporzionalmente della dimensione d’impresa. In questo modo, esse sfuggirebbero<br />

alle diseconomie di scala che sorgono per le altre <strong>imprese</strong> quando superano una certa<br />

dimensione soglia.<br />

10. Dimensione d’impresa, brevetti e numero di innovazioni: l’importanza dei<br />

settori economici<br />

Se le spese in R&S costituiscono un input del processo di innovazione, i brevetti e il<br />

numero di innovazioni rappresentano un possibile output. Il rapporto fra le due misure<br />

può allora restituire un indice di produttività del processo di innovazione. L’interrogativo<br />

da porsi, allora, è se esista una relazione fra produttività dell’innovazione e dimensione<br />

d’impresa.<br />

Alcuni studi hanno rilevato che all’aumentare della dimensione d’impresa, la<br />

produttività dell’R&S tende a declinare sia se viene misurata come rapporto tra il<br />

numero di brevetti e spesa per R&S (Bound et al., 1984), sia quando è misurata dalle<br />

innovazioni per unità di R&S (Acs e Audretsch, 1990, 1991). Le conclusioni di questa<br />

IRES VENETO – CRESCITA DIMENSIONALE E QUALITATIVA DELLE IMPRESE VENETE 35

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