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Crescita dimensionale e qualitativa delle imprese venete - Sito Siav

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PARTE I<br />

particolarmente calzante per i settori basati sulla conoscenza, dove i costi fissi<br />

affondati derivanti dalla ricerca dovrebbero essere recuperati tramite lo sfruttamento<br />

<strong>delle</strong> economie di scala o ampliando la gamma <strong>delle</strong> produzioni.<br />

Tuttavia, considerando le 100 maggiori <strong>imprese</strong> in un dataset annuale che copre il<br />

periodo 1988-1997 per 44 paesi, Beck et al. non riescono ad ottenere supporto<br />

empirico per questa tesi. Molto debole è anche l’evidenza empirica che riescono a<br />

produrre circa l’effetto del capitale umano sulla dimensione d’impresa, non riuscendo a<br />

distinguere se esso avvantaggi più le <strong>imprese</strong> piccole, favorendo una più diffusa<br />

imprenditorialità, o quelle grandi, favorendo la diffusione dei saperi necessari alla<br />

gestione di organizzazioni complesse.<br />

Secondo Traù (2005), per fronteggiare l’accresciuta incertezza economica le <strong>imprese</strong><br />

cercano di abbattere i costi fissi riducendo l’integrazione verticale e abbandonando le<br />

attività no-core. Secondo l’autore, esiste tuttavia un limite alla deverticalizzazione.<br />

Infatti, l’ampliamento dei mercati è tornato a porre con forza la questione <strong>dimensionale</strong><br />

perché l’esternalizzazione di determinate funzioni può rendere più difficile lo sviluppo di<br />

competenze strategiche necessarie ad affrontare le nuove condizioni concorrenziali.<br />

Inoltre, l’eccessiva focalizzazione su attività core può ridurre la capacità <strong>delle</strong> <strong>imprese</strong><br />

di adattarsi ai diversi contesti.<br />

In questa prospettiva, la forma del “gruppo” di <strong>imprese</strong> consente, invece, proprio una<br />

maggiore adattabilità perché, pur replicando la forma organizzativa multidivisionale,<br />

consente una maggiore dotazione di fattore imprenditoriale grazie ad un più alto grado<br />

di decentralizzazione <strong>delle</strong> responsabilità. Questo punto di vista, che mette in luce il<br />

sistema di incentivi che la struttura dell’impresa fornisce agli agenti economici, ci porta<br />

a considerare la teoria dei costi di transazione.<br />

6. Integrazione della produzione e dimensione d’impresa: l’approccio neoistituzionalista<br />

Secondo la nota formulazione di Alchian e Demsetz (1972), l’impresa nasce come<br />

mezzo per ovviare ai comportamenti opportunistici intrinseci al lavoro di squadra. In<br />

altre parole, ogni lavoratore che sia inserito in una squadra dove il prodotto marginale<br />

di ciascun membro non sia immediatamente distinguibile da quello degli altri, avrà un<br />

incentivo a ridurre il proprio sforzo lavorativo. L’impresa riesce ad ovviare a questo<br />

inconveniente affidando la remunerazione residua ad un agente esterno alla<br />

produzione, il cui compito è quello di monitorare gli altri membri della squadra.<br />

IRES VENETO – CRESCITA DIMENSIONALE E QUALITATIVA DELLE IMPRESE VENETE 28

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