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Crescita dimensionale e qualitativa delle imprese venete - Sito Siav

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PARTE I<br />

primo caso è quando la crescita della scala di produzione è il risultato<br />

dell’accumulazione del capitale; il secondo è quando la crescita è conseguenza<br />

dell’eliminazione dei concorrenti; il terzo quando la crescita è condizionata dal sistema<br />

creditizio.<br />

Torneremo più tardi sul ruolo svolto dal sistema del credito nella struttura <strong>dimensionale</strong><br />

dell’economia. Per il momento conviene seguire Braverman (1974) che ripercorre le<br />

tappe del passaggio dalla piccola impresa alla corporation. Quest’ultima costituisce<br />

una formula di organizzazione economica capace di superare i limiti <strong>delle</strong> disponibilità<br />

individuali di capitale e, fino ad un certo punto, anche di capacità imprenditoriali. Il<br />

primo mutamento organizzativo verificatosi mano a mano che questo passaggio prese<br />

piede è stato l’allargamento del ruolo del management. Citando Pollard (1965),<br />

Braverman (1974) scrive che nella prima metà dell’ottocento: “Il grande imprenditore di<br />

quel tempo iniziò la propria attività con un personale amministrativo, gestionale e<br />

impiegatizio molto limitato: egli scriveva le sue lettere, intratteneva i rapporti con la<br />

clientela e sorvegliava i propri dipendenti con il suo bastone da passeggio”.<br />

Al formarsi della grande corporation, non solo il management assunse maggiore<br />

importanza, ma anche al suo interno presero forma varie unità produttive divise lungo<br />

caratteristiche funzionali: il settore “design”, quello “ricerca e sviluppo”, il settore<br />

“progettazione”, quello “controllo di qualità” e così via.<br />

Tuttavia, i settori che si svilupparono maggiormente furono quello marketing e quello<br />

finanziario. Mentre le piccole <strong>imprese</strong> si affidavano a rappresentanti o grossisti, le<br />

grandi società per azioni crearono una propria unità addetta alle vendite per sfruttare al<br />

meglio le economie di scala derivanti dal miglioramento <strong>delle</strong> vie di comunicazione e<br />

dei trasporti, ma anche dalla crescita degli aggregati urbani. Il settore finanziario<br />

assurse a cervello della grande impresa, dove venne centralizzato il controllo sul<br />

capitale e sulla sua accumulazione grazie alla creazione al suo interno di ulteriori<br />

divisioni addette ai prestiti, ai crediti, al controllo della cassa o alle relazioni con gli<br />

azionisti.<br />

5. Dimensione d’impresa e globalizzazione<br />

L’ipotesi dell’importanza <strong>delle</strong> economie di scala per la crescita <strong>dimensionale</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>imprese</strong> ha ricevuto più recentemente nuova forza dal fenomeno della globalizzazione.<br />

Secondo Beck, Demirgüc-Kunt and Maksimovic (2003) mercati più grandi e più aperti<br />

favorirebbero la crescita <strong>delle</strong> <strong>imprese</strong>, in quanto queste sarebbero in grado di sfruttare<br />

meglio le risultanti economie di scala. Questo ragionamento dovrebbe poi essere<br />

IRES VENETO – CRESCITA DIMENSIONALE E QUALITATIVA DELLE IMPRESE VENETE 27

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