Crescita dimensionale e qualitativa delle imprese venete - Sito Siav
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PARTE I<br />
La decisione dell’impresa sarà condizionata sia dal livello dei costi fissi, sia dai<br />
rendimenti marginali della produzione. Ad influenzare il livello dei costi fissi<br />
intervengono aspetti importanti quali l’indivisibilità tecnica degli impianti, i costi di<br />
avviamento, l’investimento in R&S, in marketing, comunicazione, ecc., ovvero tutti costi<br />
indipendenti dalla quantità prodotta nel breve periodo.<br />
I rendimenti marginali intervengono, invece, nel decidere la forma della curva dei costi<br />
totali e, di conseguenza, di quelli medi unitari: rendimenti decrescenti, come nel caso di<br />
produzioni manifatturiere di elevata qualità, denotano l’esistenza di elevati costi di<br />
coordinamento e controllo interno, per cui, a parità di costi fissi, la scala di produzione<br />
efficiente tende a ridursi e ad assumere la nota forma a U; rendimenti costanti o<br />
crescenti, come avviene nell’ambito dei beni di informazione (software, editoria,<br />
licenze, ecc.), rendono invece i costi totali meno sensibili alla quantità prodotta, e la<br />
forma della curva dei costi medi assomiglia invece ad una L. Nel primo caso (curva a<br />
U) esisterà perciò un solo punto di minimo dei costi medi, corrispondente alla<br />
dimensione ottima dell’impresa; la scala minima efficiente si avrà invece solo nel<br />
secondo caso, e corrisponde al livello minimo di produzione (punto di angolo della<br />
curva ad L) che consente di minimizzare i costi medi.<br />
La diversità dei rendimenti porta a diverse strutture di mercato. La concorrenza<br />
aumenta in presenza di rendimenti decrescenti della produzione, mentre con<br />
rendimenti costanti e crescenti tendono a crearsi mercati di concorrenza imperfetta<br />
(monopoli, oligopoli o, in assenza di barriere all’entrata, di concorrenza monopolistica).<br />
Nel primo caso le dimensioni del mercato non modificano in misura rilevante la scala<br />
efficiente di produzione: per definizione, ogni impresa ha una quota di mercato molto<br />
piccola e la libertà di entrata ristabilisce costantemente gli equilibri concorrenziali<br />
(equivalenza del prezzo al costo marginale). Invece, in presenza di concorrenza<br />
imperfetta, la dimensione del mercato cambia anche la scala di produzione: un<br />
mercato più ampio – come avviene con la riduzione di barriere tariffarie al commercio o<br />
con l’abbattimento dei costi di trasporto internazionale – contribuisce così ad<br />
aumentare la dimensione efficiente <strong>delle</strong> <strong>imprese</strong>. Di conseguenza, con l’ampliamento<br />
del mercato saranno avvantaggiate le <strong>imprese</strong> che hanno già una scala di produzione<br />
maggiore o che riescono ad adeguare la propria dimensione ai nuovi equilibri di<br />
efficienza. In mancanza di capacità di adattamento <strong>dimensionale</strong> <strong>delle</strong> <strong>imprese</strong>, la<br />
crescita del mercato può causare, paradossalmente, anche un processo di uscita<br />
(fallimento) <strong>delle</strong> <strong>imprese</strong>.<br />
IRES VENETO – CRESCITA DIMENSIONALE E QUALITATIVA DELLE IMPRESE VENETE 24