SAUSSURE ESPERANTISTA - Federazione Esperantista Italiana
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Recentemente lo Spemilo è stato ripreso in considerazione per la versione in Esperanto del noto gioco in scatola Monopoli , con questo aspetto: In questa particolare edizione del gioco 37 la zona più economica è Vojo de Bulonjo-ĉe-Maro, sede del primo Congresso Universale del 1905, mentre la più cara è Placa de Zamenhof, e il tabellone si presenta così: 38 37 Il gioco è effettivamente in commercio, e maggiori dettagli sulla struttra e sulle regole del gioco, con alcuni “suggerimenti” sulle frasi più utili per poter giocare in esperanto sono reperibili a questo indirizzo: http://koplushia.tripod.com/Monopolo/index.html 38 http://enesperantujo.blogspot.com/2010/01/la-origino-de-la-spesoj.html 32
2.4 Il ricordo di René de Saussure La vasta eco che la vita e le teorie di René de Saussure/Antido ebbero nell'ambiente Esperantista è rintracciabile in alcune opere a lui contemporanee 39 . Kàlmàn Kalocsay 40 pubblicò, all'interno del suo Rimportretoj una poesia intitolata “René de Saussure”, esaltandone, in modo ironico, l'intelligenza e lo spirito d'iniziativa: “,Saussure, - la pura, klara Mens' 39 La poesia in Esperanto è un capitolo che meriterebbe d'essere trattato a parte. Negli articoli “La poesia Esperantista Parte Prima e Parte Seconda” Astori traccia un riassunto dello sviluppo storico della poesia e della narrativa formatasi in ambiente esperantista, dalla sua fondazione ad oggi. In particolare Astori riconosce, anzitutto, due filoni: quello della produzione “originale” vera e propria, e quello della traduzione dei testi classici della letteratura mondiale. Astori divide poi il corso della letteratura esperantista in cinque fasi: la prima fase “pionieristica”, che va dal 1887 alla Prima Guerra Mondiale, ed è caratterizzata soprattutto dalla produzione poetica legata alle diverse scuole del periodo; la seconda fase detta “periodo parnassiano”, dalla fine della guerra fino agli anni Trenta, in cui al fenomeno poetico si affianca l'esame del fenomeno linguistico (in cui possiamo includere Migliorini), fase particolarmente influenzata dalla scuola tedesca e da quella di Budapest -di cui Kalocsay è un esponente-e dalla fondazione di riviste inerenti la lingua esperanto; la terza fase , ovvero il “periodo nero”, fu (come intuibile dal nome) un periodo poco produttivo, soprattutto a causa delle interruzioni e delle difficoltà di comunicazione legati allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale; la quarta fase, detta “rinascimentale”, dal 1952 agli anni Settanta, caratterizzata dallo sviluppo della scuola di Budapest e delle riviste fondate durante il periodo parnassiano e da un “aumento della produttività” artistica; la quinta fase giunge fino all'ultimo ventennio, e caratterizza un cambio radicale nel fare poesia, in particolare, citando direttamente Astori, “le scuole perdono importanza a scapito di talenti isolati, contornati da pleiadi di autori minori, mentre la produzione extraeuropea si fa sempre più massiccia e determinante,confermando lo sviluppo già iniziatosi nel periodo precedente” (Astori, D. “La poesia esperantista. Parte prima”). Sia nella parte prima che nella parte seconda dell'articolo di Astori sono raccolte alcune opere dei principali poeti esperantisti, tra cui lo stesso fondatore dell'esperanto Zamenhof, William Auld (che fu candidato per il premio Nobel dal 1999 fino all'anno della morte dell'associazione degli scrittori esperantofoni) , e Kalocsay. 40 Poeta, esperantista e traduttore ungherese. Il suo nome è spesso citato come Kolomano, soprattutto per quanto riguarda le pubblicazioni in ambito esperantista. Fu direttore della rivista letteraria esperantista “Literatura mondo” , che successivamente divenne anche casa editrice. Il gruppo di letterati che si formò intorno alla rivista tra il 1920 e il 1930 è noto come Scuola di Budapest. “Rimportretoj” (piccoli ritratti in rima) è una raccolta di poemetti ironici dedicati ai personaggi di spicco del movimento esperantista. (“Kàlmàn Kalocsay, a brief biography”, Adrianne Ilson. Reperibile all'indirizzo http://web.archive.org/web/20091027045734/http://www.geocities.com/adrianneilson/kalbio2. htm) 33
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La vasta eco che la vita e le teorie di René de Saussure/Antido ebbero<br />
nell'ambiente <strong>Esperantista</strong> è rintracciabile in alcune opere a lui<br />
contemporanee 39 .<br />
Kàlmàn Kalocsay 40 pubblicò, all'interno del suo Rimportretoj una poesia<br />
intitolata “René de Saussure”, esaltandone, in modo ironico, l'intelligenza e lo<br />
spirito d'iniziativa:<br />
“,Saussure, - la pura, klara<br />
Mens'<br />
39 La poesia in Esperanto è un capitolo che meriterebbe d'essere trattato a parte. Negli articoli<br />
“La poesia <strong>Esperantista</strong> Parte Prima e Parte Seconda” Astori traccia un riassunto dello<br />
sviluppo storico della poesia e della narrativa formatasi in ambiente esperantista, dalla sua<br />
fondazione ad oggi.<br />
In particolare Astori riconosce, anzitutto, due filoni: quello della produzione “originale” vera e<br />
propria, e quello della traduzione dei testi classici della letteratura mondiale. Astori divide poi<br />
il corso della letteratura esperantista in cinque fasi: la prima fase “pionieristica”, che va dal<br />
1887 alla Prima Guerra Mondiale, ed è caratterizzata soprattutto dalla produzione poetica<br />
legata alle diverse scuole del periodo; la seconda fase detta “periodo parnassiano”, dalla fine<br />
della guerra fino agli anni Trenta, in cui al fenomeno poetico si affianca l'esame del fenomeno<br />
linguistico (in cui possiamo includere Migliorini), fase particolarmente influenzata dalla scuola<br />
tedesca e da quella di Budapest -di cui Kalocsay è un esponente-e dalla fondazione di riviste<br />
inerenti la lingua esperanto; la terza fase , ovvero il “periodo nero”, fu (come intuibile dal<br />
nome) un periodo poco produttivo, soprattutto a causa delle interruzioni e delle difficoltà di<br />
comunicazione legati allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale; la quarta fase, detta<br />
“rinascimentale”, dal 1952 agli anni Settanta, caratterizzata dallo sviluppo della scuola di<br />
Budapest e delle riviste fondate durante il periodo parnassiano e da un “aumento della<br />
produttività” artistica; la quinta fase giunge fino all'ultimo ventennio, e caratterizza un cambio<br />
radicale nel fare poesia, in particolare, citando direttamente Astori, “le scuole perdono<br />
importanza a scapito di talenti isolati, contornati da pleiadi di autori minori, mentre la<br />
produzione extraeuropea si fa sempre più massiccia e determinante,confermando lo sviluppo<br />
già iniziatosi nel periodo precedente” (Astori, D. “La poesia esperantista. Parte prima”).<br />
Sia nella parte prima che nella parte seconda dell'articolo di Astori sono raccolte alcune opere<br />
dei principali poeti esperantisti, tra cui lo stesso fondatore dell'esperanto Zamenhof, William<br />
Auld (che fu candidato per il premio Nobel dal 1999 fino all'anno della morte dell'associazione<br />
degli scrittori esperantofoni) , e Kalocsay.<br />
40 Poeta, esperantista e traduttore ungherese. Il suo nome è spesso citato come Kolomano,<br />
soprattutto per quanto riguarda le pubblicazioni in ambito esperantista. Fu direttore della<br />
rivista letteraria esperantista “Literatura mondo” , che successivamente divenne anche casa<br />
editrice. Il gruppo di letterati che si formò intorno alla rivista tra il 1920 e il 1930 è noto come<br />
Scuola di Budapest. “Rimportretoj” (piccoli ritratti in rima) è una raccolta di poemetti ironici<br />
dedicati ai personaggi di spicco del movimento esperantista. (“Kàlmàn Kalocsay, a brief<br />
biography”, Adrianne Ilson. Reperibile all'indirizzo<br />
http://web.archive.org/web/20091027045734/http://www.geocities.com/adrianneilson/kalbio2.<br />
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