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IL CARBONE, OVVERO IL PROCESSO AL PIGMENTO - Fotografia.it

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Stampa al carbone; sensibilizzazione con soluzione di bicromato<br />

di potassio all’1%, esposizione 60’. Immagine eccessivamente<br />

contrastata.<br />

Stampa al carbone, stesso negativo della immagine a fianco. Sensibilizzazione<br />

con soluzione di bicromato di potassio al 2.5%,<br />

esposizione 60’. L’immagine acquista in morbidezza.<br />

LA PREPARAZIONE DELLE CARTE<br />

La carta al carbone<br />

Si prepara ricoprendo di gelatina pigmentata un foglio di carta, per es. la Fabriano F4 del formato 24x33cm; per un foglio occorrono<br />

circa 60ml di soluzione di gelatina. Si consiglia tuttavia di prepararne una maggior quant<strong>it</strong>à, sia per le successive lavorazioni, sia<br />

per tener conto dei possibili scarti in fase di apprendimento, anche se il processo, se ben condotto, funziona molto bene.<br />

Mettere a bagno in circa mezzo l<strong>it</strong>ro d’acqua a temperatura ambiente 80g di gelatina fino a rammollimento; deve rammollire bene in<br />

almeno una decina di minuti; se lo fa troppo presto non è adatta, non è fresca e deve essere scartata.<br />

Estrarre un po’ alla volta la gelatina rammoll<strong>it</strong>a, strizzarla con le mani e calarla in 800ml d’acqua a circa 60°C, mescolando continuamente<br />

con un cucchiaio di metallo, fino a completa dissoluzione; la soluzione è leggermente torbida senza corpi sospesi.<br />

Aggiungere 15g di zucchero, 7g di pigmento nero avorio precedentemente ben stemperato in mortaio con 10ml di glicerina, e 5ml di<br />

inchiostro di china. L’amico Sergio preferisce l’Indian Ink Talens Holland.<br />

Lavare il foglio F4 per qualche minuto in acqua molto calda, porlo su una superficie piana messa in bolla perfetta, ed eliminare accuratamente<br />

tutta l’acqua in eccesso. Versarvi sopra – meglio con una grossa siringa da 60ml con tubo di prolunga, preriscaldata con<br />

acqua molto calda - la soluzione calda di gelatina, stendendola delicatamente, ma velocemente, con il tubetto di prolunga della siringa<br />

o con il dorso di un cucchiaio preriscaldato. Eliminare le eventuali bollicine trascinandole sul bordo con l’estrem<strong>it</strong>à del tubetto.<br />

Attendere, sempre in bolla, che la gelatina si rapprenda, che gelifichi e accertarsi dell’avvenuta gelificazione toccando con precauzione<br />

la superficie, morbida ma ben rappresa, vicino al bordo. Si appende poi il foglio ad asciugare il che può richiedere parecchie<br />

ore, ma è bene non aver fretta, meglio di più che di meno. La carta al carbone (CAC) è pronta, non è sensibilizzata, può esser<br />

conservata per mesi, meglio se i fogli vengono tenuti in piano con dei pesi.<br />

La carta da trasporto<br />

La preparazione non differisce di molto da quella della CAC, salvo il fatto che non è pigmentata. Il suo scopo è infatti quello di prendere<br />

l’immagine, che si è formata sulla CAC.<br />

Un foglio di carta da disegno viene ricoperto con gelatina al 4% - 40g in 1000ml d’acqua, aggiungendo poi 30g di zucchero e 30ml<br />

di glicerina, con la stessa tecnica già descr<strong>it</strong>ta per la CAC.<br />

Una volta asciugato, il foglio va messo a bagno per 5’ in acqua addizionata del 3% in volume di soluzione di formalina al 30% e appeso<br />

successivamente ad asciugare. La formalina serve a insolubilizzare la gelatina.

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