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Le più belle immagini di natura - Fotografia.it

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NATURA<br />

Al concorso Wildlife Photographer of the Year partecipano tanti dei migliori fotografi<br />

internazionali e le loro splen<strong>di</strong>de <strong>immagini</strong> contribuiscono a sensibilizzare il pubblico<br />

sulle questioni ambientali.<br />

Il premio Wildlife Photographer of the<br />

Year è ormai un appuntamento tra<strong>di</strong>zionale<br />

per i migliori fotografi <strong>natura</strong>listi. E’<br />

organizzato dal Natural History Museum<br />

<strong>di</strong> Londra e dalla BBC Wildlife Magazine,<br />

con la sponsorizzazione dell’azienda<br />

francese Veolia Environnement,<br />

Il primo premio assoluto 2011 è stato assegnato<br />

al fotografo Daniel Beltrá per la<br />

fotografia “Still life in oil” che trasforma<br />

l’immagine <strong>di</strong> un <strong>di</strong>sastro ambientale in<br />

una straor<strong>di</strong>naria <strong>natura</strong> morta.<br />

Il concorso premia anche i giovani fotografi<br />

e quest’anno ha scelto il polacco<br />

Mateusz Piesiak (sezione fino a 14 anni)<br />

per l’immagine <strong>di</strong> due beccacce che si<br />

contendono il cibo mentre sta sopraggiungendo<br />

una grande onda.<br />

Anche gli <strong>it</strong>aliani si sono fatti valere;<br />

Stephano Unterthiner e Marco Colombo<br />

hanno vinto rispettivamente i premi nelle<br />

20 TUTTI FOTOGRAFI<br />

Wildlife Photographer of the Year<br />

<strong>Le</strong> <strong>più</strong> <strong>belle</strong> <strong>immagini</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>natura</strong><br />

categorie Visioni creative della <strong>natura</strong> e<br />

R<strong>it</strong>ratti <strong>di</strong> animali.<br />

La giuria internazionale <strong>di</strong> esperti e fotografi<br />

<strong>natura</strong>listi ha esaminato <strong>più</strong> <strong>di</strong><br />

40.000 <strong>immagini</strong> <strong>di</strong> fotoamatori e professionisti<br />

<strong>di</strong> ogni parte del mondo; quest’anno<br />

hanno partecipato per la prima<br />

volta anche autori <strong>di</strong> Cambogia, Moldova,<br />

Brunei e Kirghizistan, mentre c’è stato un<br />

notevole aumento delle fotografie inviate<br />

da In<strong>di</strong>a, Cina e Russia.<br />

Nel complesso le categorie sono 17 e<br />

nell’insieme ci mostrano la ricca <strong>di</strong>vers<strong>it</strong>à<br />

della <strong>natura</strong>.<br />

La mostra <strong>di</strong> oltre 100 <strong>immagini</strong> è stata<br />

inaugurata al Museo <strong>di</strong> Storia Naturale <strong>di</strong><br />

Londra per poi proseguire in <strong>di</strong>verse tappe<br />

nel mondo.<br />

Ad accompagnare la mostra, un libro<br />

curato da Rosamund Kidman Cox e pubblicato<br />

dal Museo <strong>di</strong> Storia Naturale nel<br />

Regno Un<strong>it</strong>o, con una prefazione del noto<br />

fotografo paesaggista Joe Cornish (prezzo<br />

<strong>di</strong> £ 25).<br />

Abbiamo intervistato il vinc<strong>it</strong>ore assoluto<br />

ed alcuni degli autori premiati.<br />

Daniel Beltrá, Spagna<br />

www.danielbeltra.com<br />

Primo premio assoluto<br />

“Still life in oil”<br />

Nel giugno 2010 un grave <strong>di</strong>sastro ambientale<br />

ha colp<strong>it</strong>o il Golfo del Messico; a<br />

causa <strong>di</strong> un incidente ad un pozzo a oltre<br />

1.500 metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà, dalla piattaforma<br />

petrolifera Deepwater Horizon è fuoriusc<strong>it</strong>a<br />

una grande quant<strong>it</strong>à <strong>di</strong> petrolio, il<br />

A destra: Daniel Beltrá, Still life in oil.<br />

›› Canon Eos 5D Mark II con 35mm f/1.4;<br />

1/30s a f/4 (-0.7 EV); ISO 800.


TUTTI FOTOGRAFI<br />

21


Stefano Unterthiner, Illusion. ›› Nikon D700 con 24-70mm; 1/320s a f/16; ISO 1000.<br />

<strong>di</strong>sastro <strong>più</strong> grave della storia americana,<br />

oltre <strong>di</strong>eci volte superiore a quello della<br />

petroliera Exxon Valdez nel 1989. In oltre<br />

100 giorni milioni <strong>di</strong> barili <strong>di</strong> petrolio si<br />

sono riversati nelle acque <strong>di</strong> fronte a Louisiana,<br />

Mississippi, Alabama e Florida.<br />

Tra gli animali che <strong>più</strong> soffrono gli sversamenti<br />

del petrolio in mare vi sono i pellicani:<br />

cercano <strong>di</strong> pulirsi da sè, ma così<br />

facendo ingoiano petrolio e muoiono; nel<br />

novembre 2010 i soccorr<strong>it</strong>ori ne hanno<br />

recuperati oltre 6.000 morti.<br />

Accorso sul luogo del <strong>di</strong>sastro, il fotografo<br />

spagnolo Daniel Beltrá, seguendo<br />

il lavoro dei soccorr<strong>it</strong>ori, entra nei locali<br />

pre<strong>di</strong>sposti per la cura dei pellicani a Fort<br />

Jackson, in Louisiana.<br />

Davanti a lui una scena drammatica:<br />

rivoli <strong>di</strong> petrolio scendono lungo penne<br />

dei poveri pellicani portati in salvo,<br />

trasformando i teli bianchi sui quali<br />

sono stati posti in un letto appiccicoso<br />

e maleodorante. Per prima cosa occorre<br />

infatti trattarli con una sostanza che<br />

“rompa” il greggio intrappolato nelle<br />

loro penne.<br />

22 TUTTI FOTOGRAFI<br />

Raccontaci il momento dello scatto.<br />

La porta della stanza era chiusa. Ogni<br />

tanto l’aprivano per prendere un uccello<br />

e pulirlo a fondo.<br />

Avevo un 35mm e quando ho visto la<br />

porta aprirsi ho guardato dentro e ho<br />

scattato rapidamente tre o quattro volte.<br />

I pellicani erano terrorizzati, eppure in<br />

questa immagine appaiono in tutta la loro<br />

eleganza, ad<strong>di</strong>r<strong>it</strong>tura accresciuta dal color<br />

mogano del petrolio.<br />

Quale attrezzatura hai usato?<br />

Canon Eos 5D Mark II con 35mm f/1.4.<br />

Ho alzato la sensibil<strong>it</strong>à a 800 ISO e scattato<br />

a 1/30s f/4 con una leggera sotto<br />

esposizione (-0.7 EV).<br />

Stefano Unterthiner, Italia<br />

www. stefanounterthiner.com<br />

Primo premio categoria<br />

Visioni creative della <strong>natura</strong><br />

“Illusion”<br />

La scena dei cigni sul lago Kussharo, a<br />

Hokkaido in Giappone, era caotica: i cigni<br />

erano ag<strong>it</strong>ati, si accucciavano, si alzavano,<br />

si chiamavano. All’improvviso ho percep<strong>it</strong>o<br />

che poteva esserci un modo completamente<br />

<strong>di</strong>verso <strong>di</strong> rappresentarli e con<br />

quest’immagine ho voluto creare un’illusione:<br />

ho immaginato il gruppo <strong>di</strong> cigni<br />

come un unico in<strong>di</strong>viduo che si sposta<br />

sulla superficie ghiacciata del lago, nello<br />

spazio e nel tempo. Il cigno entra in basso<br />

a destra, si muove e si siede un paio <strong>di</strong><br />

volte e infine esce dal fotogramma in alto.<br />

Un singolo scatto <strong>di</strong> r<strong>it</strong>mo e movimento.<br />

Immagino che non sia stato facile costruire<br />

una simile immagine.<br />

Ho atteso <strong>di</strong>verse settimane perchè la<br />

superficie del lago fosse completamente<br />

ghiacciata e ricoperta <strong>di</strong> neve, in modo<br />

da realizzare l’immagine che avevo in<br />

mente. Una mattina ho trovato le con<strong>di</strong>zioni<br />

ideali e sono rimasto <strong>di</strong>verse ore<br />

pancia a terra sul ghiaccio a fotografare.<br />

Questa immagine è parte <strong>di</strong> un progetto?<br />

Ho trascorso sei settimane in Giappone a


Marco Colombo, Sinuousness.<br />

›› Nikon D700 con 70-200mm f/2.8 VR; 1/1.6s a f/18, ISO 200, treppiede.<br />

fotografare i cigni selvatici per realizzare una<br />

storia per il National Geographic, cercando<br />

<strong>di</strong> raccontare come questa specie animale<br />

affronta l’inverno in una delle regioni <strong>più</strong><br />

fredde e nevose. L’immagine Illusion è stata<br />

realizzata durante questo lavoro.<br />

Per completare il progetto sono poi stato<br />

in Svezia e Finlan<strong>di</strong>a, raccontando altri<br />

momenti importanti della v<strong>it</strong>a del cigno.<br />

Com’ è stata scattata?<br />

Il cielo era coperto e luce <strong>di</strong>ffusa; ho scattato<br />

a 1/320s chiudendo il <strong>di</strong>aframma a<br />

f/16 per la massima profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> campo.<br />

Con queste impostazioni ho dovuto<br />

portare la sensibil<strong>it</strong>à a ISO 1000, ma non<br />

è stato un problema con la Nikon D700;<br />

come obiettivo ho usato il 24-70mm.<br />

Sei sol<strong>it</strong>o fare post-produzione?<br />

Giusto quello che serve per sviluppare<br />

l’immagine, voglio mantenermi<br />

il <strong>più</strong> possibile fedele allo scatto.<br />

Nuovi progetti nel futuro?<br />

Ho due storie da completare per il National<br />

Geographic quest’anno…<br />

Marco Colombo, Italia<br />

www.calosoma.<strong>it</strong><br />

Primo premio categoria<br />

R<strong>it</strong>ratti <strong>di</strong> animali<br />

“Sinuousness”<br />

Marco Colombo ha una preferenza per<br />

rettili e anfibi: spesso temuti ed o<strong>di</strong>ati,<br />

sono in realtà una componente fondamentale<br />

degli ecosistemi <strong>natura</strong>li, oltre ad<br />

essere creature viventi.<br />

Quest’immagine è particolarmente bella<br />

per come il serpente si inserisce armonicamente<br />

nell’ambiente <strong>natura</strong>le.<br />

E’ uno scatto isolato o fa parte <strong>di</strong> un progetto?<br />

E’ nato come una ricerca personale, poi si<br />

è presentata l’opportun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> fare una mostra<br />

<strong>it</strong>inerante (Gli ineffabili: alla scoperta<br />

<strong>di</strong> anfibi e rettili <strong>it</strong>aliani) insieme all’amico<br />

e collega Matteo Di Nicola e l’immagine è<br />

rientrata in questa iniziativa.<br />

Quali <strong>di</strong>fficoltà hai incontrato?<br />

Ho realizzato questo scatto in un assolato<br />

pomeriggio <strong>di</strong> giugno in Valsesia.<br />

<strong>Le</strong> natrici dal collare sono serpenti che<br />

vivono nei pressi dell’acqua, anche se gli<br />

esemplari senili possono stare <strong>più</strong> lontani,<br />

e quando ho visto questa femmina<br />

accanto al ruscello, ho cap<strong>it</strong>o sub<strong>it</strong>o che<br />

era un’occasione unica: il serpente era rilassato<br />

e immobile, con il capo <strong>di</strong> profilo;<br />

si nutre soprattutto <strong>di</strong> anfibi e probabilmente<br />

la sua attenzione era attratta dalle<br />

rane, cosicché non si era accorto <strong>di</strong> me.<br />

Ho sub<strong>it</strong>o montato la macchina su treppiede<br />

ed ho impostato un tempo <strong>di</strong> scatto lento<br />

per catturare il movimento dell’acqua.<br />

Ero incantato dalla scena: il serpente sinuoso,<br />

i sassi luci<strong>di</strong>, le ra<strong>di</strong>ci rosse e l’acqua<br />

che scorreva.<br />

TUTTI FOTOGRAFI 23


24 TUTTI FOTOGRAFI


Bence Máté, Pelican perspective.<br />

›› Nikon D300S con Tokina 10-17mm f/3.5-4.5; 1/160s a f/16, ISO 500; custo<strong>di</strong>a subacquea Subal, due flash SB-800 e comando<br />

a <strong>di</strong>stanza.<br />

Scattare la foto non era <strong>di</strong>fficile, è bastato<br />

comporre l’immagine nel mirino, tenendo<br />

il serpente nell’angolo sinistro in contrapposizione<br />

alle ra<strong>di</strong>ci sulla destra, e premere<br />

il pulsante <strong>di</strong> scatto.<br />

Hai qualche aneddoto da raccontare?<br />

Una curios<strong>it</strong>à, <strong>di</strong>ciamo scientifica. In<br />

quel tratto <strong>di</strong> torrente convivono due<br />

specie <strong>di</strong> bisce d’acqua, la natrice dal<br />

collare (Natrix natrix, quella dello scatto<br />

del Wildlife Photographer of the Year<br />

2011) e la natrice tassellata (Natrix tessellata).<br />

<strong>Le</strong> due specie non sono in particolare<br />

competizione per i r<strong>it</strong>mi <strong>di</strong> attiv<strong>it</strong>à e<br />

alimentazione, lievemente <strong>di</strong>fferenti, e<br />

infatti poco <strong>di</strong>stante dal serpente <strong>di</strong> que-<br />

A sinistra: Thomas Peter Peschak, Night<br />

sharks.<br />

›› Nikon D700 con 16mm f/2.8; 1/125s a<br />

f/6.3; ISO 1250; custo<strong>di</strong>a subacquea Subal.<br />

st’immagine ce n’era uno dell’altra specie<br />

intento a mangiare una trota.<br />

Quale attrezzatura hai usato?<br />

Nulla <strong>di</strong> particolare, e non c’è stato bisogno<br />

del flash, anche se la scena era all’ombra,<br />

poiché la luce era <strong>di</strong>ffusa dalle<br />

fronde degli alberi e riflessa dall’acqua del<br />

torrente.<br />

Non ho avuto nemmeno bisogno <strong>di</strong> “ombrellare”<br />

per coprire raggi <strong>di</strong> sole che<br />

avrebbero prodotto macchie <strong>di</strong> sovraesposizione.<br />

Ho tenuto un tempo <strong>di</strong> scatto lungo, oltre<br />

mezzo secondo, per rendere il movimento<br />

dell’acqua: <strong>di</strong>aframma chiuso a f/18 e<br />

sensibil<strong>it</strong>à ISO 200. Ovviamente la macchina<br />

su treppiede<br />

Sei sol<strong>it</strong>o fare post-produzione?<br />

Poco: in genere regolo solo contrasto e<br />

luminos<strong>it</strong>à. E utilizzo il “timbro” per coprire<br />

le macchie della polvere che peren-<br />

nemente affligge il mio sensore!<br />

Questa foto poi non ha alcuna post-produzione<br />

in quanto la giuria richiede il file<br />

Raw originale.<br />

Progetti per il futuro?<br />

Ho <strong>di</strong>versi progetti in corso e chi fosse<br />

interessato può tenersi aggiornato vis<strong>it</strong>ando<br />

il mio s<strong>it</strong>o.<br />

Bence Máté, Ungheria<br />

www.matebence.hu<br />

The Eric Hosking Portfolio Award<br />

“Pelican perspective”<br />

Come è nata questa immagine?<br />

Dopo aver visto, nel concorso dell’anno<br />

precedente, l’immagine del pellicano del<br />

mio amico Jari Peltomaki, sono stato<br />

preso dalla voglia <strong>di</strong> fotografare gli stessi<br />

pellicani.<br />

I pellicani dalmata sono un uccello molto<br />

timido, ma in Grecia, presso il lago Ke-<br />

TUTTI FOTOGRAFI 25


Paul Goldstein, Taking flight.<br />

›› Canon Eos 1D Mark 4 con 500mm f/4 IS; 1/5000s a f/10 (-1.7 EV); ISO 200. Base d’appoggio un sacchetto pieno <strong>di</strong> fagioli.<br />

rkini hanno imparato a cibarsi degli scarti<br />

delle barche da pesca.<br />

Volevo fotografarli dal pelo dell’acqua<br />

creando una prospettiva insol<strong>it</strong>a. Ho<br />

quin<strong>di</strong> progettato (sul tavolo della mia<br />

cucina) e costru<strong>it</strong>o un sistema tipo catamarano<br />

per avvicinare i pellicani comandando<br />

a <strong>di</strong>stanza fotocamera e due<br />

flash SB-800, all’interno <strong>di</strong> una custo<strong>di</strong>a<br />

subacquea.<br />

Ho così potuto scattare a soli 3 metri tram<strong>it</strong>e<br />

un comando a <strong>di</strong>stanza.<br />

Come obiettivo ho usato la focale supergrandangolare<br />

del mio Tokina 10-17mm:<br />

quest’ottica mi ha regalato la sorprendente<br />

prospettiva della sacca rossa sotto al<br />

26 TUTTI FOTOGRAFI<br />

becco del pellicano.<br />

Dovevo però cambiare spesso le impostazioni<br />

<strong>di</strong> scatto perchè la luce cambiava<br />

continuamente. Inoltre i pellicani si<br />

appoggiavano ai cavi del mio apparato<br />

o cercavano <strong>di</strong> ingoiare la custo<strong>di</strong>a della<br />

fotocamera.<br />

In cinque giorni ho scattato oltre 10.000<br />

foto, ma le migliori <strong>immagini</strong> sono state<br />

quelle dell’ultimo giorno.<br />

Progetti per il futuro?<br />

Sto stu<strong>di</strong>ando un sistema software per<br />

comandare a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong>verse fotocamere,<br />

regolare a piacere le impostazioni,<br />

orientarle, ruotarle in verticale o orizzon-<br />

tale, variare la focale dello zoom e scaricare<br />

on-line i file.<br />

Thomas Peter Peschak,<br />

Germania/Sud Africa<br />

www. thomaspeschak.com<br />

Immagine segnalata<br />

nella categoria Mondo sommerso<br />

“Night sharks”<br />

Il fascio <strong>di</strong> luce illumina le profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong><br />

Bassas da In<strong>di</strong>a, un gruppo <strong>di</strong> isole <strong>di</strong>sab<strong>it</strong>ate<br />

al largo della costa africana, nella<br />

parte meri<strong>di</strong>onale del Canale del Mozambico.<br />

Questo è uno dei pochi luoghi dove vivono<br />

gli squali Galapagos e se ne trovano anche


Martin Cooper, On the tracks of a coyote.<br />

›› Nikon D300 con Sigma 120-400mm f/4.5-5.6; 1/1250s a f/7.1; ISO 200.<br />

a gruppi <strong>di</strong> 50. Thomas faceva parte <strong>di</strong> una<br />

spe<strong>di</strong>zione incaricata <strong>di</strong> censire gli squali<br />

Galapagos, una specie a rischio <strong>di</strong> estinzione.<br />

La foto mostra un gruppo <strong>di</strong> giovani<br />

squali Galapagos e la luce proviene da un<br />

faro su una barca in superficie, utilizzato<br />

per illuminare la barriera in modo che i sub<br />

possano vedere sott’acqua.<br />

La scelta <strong>di</strong> Thomas <strong>di</strong> non usare un flash<br />

subacqueo è stata per trasmettere la sensazione<br />

della scena notturna.<br />

Martin Cooper, Canada<br />

www.martincooperphotography.ca<br />

Immagine segnalata nella categoria Urban<br />

Wildlife<br />

“On the tracks of a coyote”<br />

Questo tratto <strong>di</strong> ferrovia a Burnaby, c<strong>it</strong>tà<br />

della provincia canadese della Columbia<br />

Br<strong>it</strong>annica, è luogo prefer<strong>it</strong>o da Martin per<br />

fotografare la fauna locale. E’ autunno, la<br />

sua stagione prefer<strong>it</strong>a, per la luce dolce e<br />

calda. E’ l’alba e mentre Martin è seduto<br />

su un terrapieno in attesa che un castoro<br />

esca da un canale sotterraneo, dal sotto-<br />

bosco esce un coyote che inizia ad annusare<br />

le tracce dei castori lungo i binari.<br />

“In quel momento vedo il controluce<br />

che cercavo” <strong>di</strong>ce Martin “lentamente mi<br />

sdraio sulla massicciata e attendo finchè<br />

il coyote non gira la testa. A quel punto<br />

premo il pulcante e scatto.”<br />

Paul Goldstein, Regno Un<strong>it</strong>o<br />

Immagine segnalata nella categoria<br />

Comportamento degli uccelli<br />

“Taking flight”<br />

Paul arrivò molto presto sulle rive del<br />

lago Nakuru, in Kenya: prima che le prime<br />

luci del sole facessero evaporare la<br />

nebbia. Invece <strong>di</strong> sfruttare la luce solare<br />

per esaltare i vivaci colori dei fenicotteri,<br />

voleva fotografarli giocando su piani <strong>di</strong>versi<br />

e con il controluce per creare una<br />

s<strong>it</strong>uazione <strong>di</strong> tensione.<br />

Paul è stato aiutato da un insieme <strong>di</strong> circostanze<br />

favorevoli: la pioggia durante la<br />

notte, il cielo che si andava rapidamente<br />

illuminando, la nebbia sopra la <strong>di</strong>stesa<br />

d’acqua e una iena a caccia degli uccelli<br />

sulla riva opposta del lago.<br />

L’attacco della iena susc<strong>it</strong>ò un’ondata <strong>di</strong><br />

panico, spingendo i fenicotteri <strong>di</strong> quella<br />

parte del lago a spiccare il volo, mentre<br />

quelli vicini a Paul si immobilizzarono, attenti<br />

a controllare la s<strong>it</strong>uazione.<br />

Dieci minuti dopo, tutto lo stormo <strong>di</strong> fenicotteri<br />

era volato via, mentre la scomparsa<br />

della nebbia aveva cambiato completamente<br />

lo scenario.<br />

■ Il nuovo concorso 2012<br />

Per partecipare alla nuova e<strong>di</strong>zione<br />

del concorso Veolia Environnement<br />

Wildlife Photographer of the Year la<br />

scadenza è il 23 febbraio.<br />

Per informazioni:<br />

www.nhm.ac.uk/wildphoto<br />

E’ possibile iscriversi alla newsletter<br />

per ricevere informazioni sul concorso.<br />

Natural History Museum, Cromwell<br />

Road, London SW7 5BD, UK.<br />

Tel. 0044-20-7942 5000.<br />

TUTTI FOTOGRAFI 27

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