Josef Hoflehner - Fotografia.it

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Verso il Paradiso, Zhejiang, Cina, 2008.
I tuoi paesaggi urbani hanno un
comune denominatore: l’assenza
dell’uomo. A chi li guarda appaiono
come paesaggi deserti. Perché? Cosa
vuoi significare con questa scelta?
Penso che il mondo moderno sia molto
caotico e trovo interessante che si possano
ancora fotografare i luoghi più
trafficati e convulsi senza che vi sia la
presenza umana nell’immagine.Anche se
per far questo occorre molta pazienza.
Per quanto tempo hai viaggiato in
Cina, a cui nel settembre 2009 hai
dedicato un libro straordinario (oltre
a un secondo, interamente dedicato
ai paesaggi del fiume Li)? Quale è
stata la sfida più impegnativa che hai
dovuto affrontare lavorando in questo
paese?
La Cina è enorme e mi ha impegnato
moltissimo: ho compiuto diversi viaggi
in terra cinese e sono stati necessari oltre
quattro anni per raggiungere tutti i luoghi
raccontati per immagini nel libro.
Nel volume sono raccolte oltre 100
fotografie, impaginate in modo che vi
sia una continua contrapposizione tra
la Cina antica e lo skyline moderno,
per sottolineare i contrasti estremi di
questo paese.
Viaggiando da solo, la sfida più grande
è quella della comunicazione, specialmente
nelle campagne.