Canon Eos 1Ds Mark III prova sul ghiaccio - Fotografia.it
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<strong>Canon</strong> <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong><br />
<strong>Mark</strong> <strong>III</strong><br />
<strong>prova</strong> <strong>sul</strong> <strong>ghiaccio</strong><br />
Prova <strong>sul</strong> campo<br />
La <strong>Canon</strong> <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong><br />
<strong>Mark</strong> <strong>III</strong> non è nata<br />
come refl ex per la<br />
ripresa sportiva, ma<br />
abbiamo voluto fare<br />
una <strong>prova</strong> particolare<br />
ed usarla in un<br />
contesto d’azione per<br />
vederne i lim<strong>it</strong>i e gli<br />
eventuali vantaggi. La<br />
<strong>prova</strong> ha confermato<br />
le aspettative, ma con<br />
alcune eccezioni.<br />
La <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong> <strong>Mark</strong> <strong>III</strong> è certamente una<br />
refl ex amb<strong>it</strong>a da coloro che fanno della risoluzione<br />
il requis<strong>it</strong>o primo della propria<br />
fotografi a; l’impressionante risoluzione<br />
di 21 Megapixel è anche una delle caratteristiche<br />
sottolineate da <strong>Canon</strong>, oltre<br />
al sistema LiveView. O perlomeno è la<br />
prestazione che dovrebbe convincere i<br />
fotografi di Still-Life, Moda, Food ed<br />
Arch<strong>it</strong>ettura a lasciare il medio formato.<br />
La grande nov<strong>it</strong>à però è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dalla<br />
veloc<strong>it</strong>à operativa; <strong>Canon</strong> dichiara infatti<br />
per questa <strong>Mark</strong> <strong>III</strong> una veloc<strong>it</strong>à di scatto<br />
in raffi ca del tutto inconsueta per un<br />
apparecchio destinato allo studio: sono<br />
infatti ben 5 i fotogrammi al secondo che<br />
la refl ex è in grado mettere a disposizione<br />
del fotografo, una prestazione che mai<br />
ci aspetteremmo da un dorso dig<strong>it</strong>ale<br />
per medio formato o da una macchina a<br />
banco ottico.<br />
Per le rimanenti caratteristiche la <strong>Eos</strong><br />
<strong>1Ds</strong> è assai simile alla sorella <strong>Eos</strong> 1D, la<br />
quale invece è destinata prevalentemente<br />
all’utilizzo in contesti d’azione.<br />
Ma come verifi care i 5 fotogrammi al<br />
secondo della <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong>, visto che questa<br />
macchina è proposta anche per il reportage<br />
dove può esserci la necess<strong>it</strong>à di un’elevata<br />
risoluzione?<br />
L’abbiamo affi data al medesimo fotografo<br />
che aveva realizzato la <strong>prova</strong> del modello<br />
‘veloce’ della <strong>Mark</strong> <strong>III</strong> fotografando<br />
una tappa del Porsche Carrera Cup 2007,<br />
ovvero Alex Galli, fotografo specializzato<br />
nella ripresa di sport motoristici di alto<br />
livello.<br />
In questo caso abbiamo escluso la gara su<br />
pista, ed abbiamo puntato invece su una<br />
competizione in cui l’elevata risoluzione<br />
avrebbe potuto permetterci di portare a<br />
casa buoni ri<strong>sul</strong>tati anche a fronte di una<br />
raffi ca meno ‘estrema’ di quella della <strong>Eos</strong><br />
1D. Si tratta della Winter Marathon 2008<br />
(www.wintermarathon.<strong>it</strong>), gara di regolar<strong>it</strong>à<br />
CSAI per auto storiche che si svolge
I 400 Iso impostati per lo scatto<br />
rendono possibile una ripresa<br />
a 1/1000s anche con la focale<br />
300mm: il soggetto ri<strong>sul</strong>ta ‘congelato’.<br />
Buona anche la messa a<br />
fuoco continua!<br />
nella suggestiva cornice di Madonna di<br />
Campiglio e termina con una passerella<br />
compet<strong>it</strong>iva su lago ghiacciato. E’ una<br />
gara di regolar<strong>it</strong>à, ma pur sempre una<br />
competizione; è quindi una s<strong>it</strong>uazione<br />
adatta alla nostra <strong>prova</strong>. Questo test è stato<br />
effettuato lo scorso inverno, ma per motivi<br />
di spazio abbiamo dovuto rimandare fi nora<br />
la pubblicazione dell’articolo.<br />
21 milioni di pixel<br />
Per la <strong>prova</strong> abbiamo equipaggiato di tutto<br />
punto Alex Galli e gli abbiamo consegnato<br />
la <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong> <strong>Mark</strong> <strong>III</strong> insieme al 28-300mm<br />
e al fl ash Speedlight 580EX II che, come<br />
vedremo, si è verifi cato molto utile.<br />
L’appunto che si può muovere al 28-300mm è la qual<strong>it</strong>à dello sfocato, non sempre<br />
all’altezza di ottiche meno spinte. Importante la stabilizzazione per il range<br />
di focali così ampio.<br />
Il 28-300mm utilizzato in abbinamento alla <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong> <strong>Mark</strong> <strong>III</strong> garantisce una<br />
grande rapid<strong>it</strong>à nella composizione della scena.<br />
Certo che Alex e il suo assistente di peso<br />
ne avevano parecchio da portarsi appresso,<br />
dato che oltre alla nuova attrezzatura<br />
avevano anche la loro “vecchia”, ovvero<br />
tre corpi <strong>Eos</strong> 1D <strong>Mark</strong> II con ottiche dal<br />
16mm al 500mm! Si è comunque trattato<br />
di una <strong>prova</strong> interessante perché ha permesso<br />
anche di fare un confronto tra due<br />
corpi macchina molto diversi.<br />
Le prime attenzioni non potevano che<br />
essere rivolte alla dimensione dei fi le della<br />
nuova 21 Megapixel ed Alex ci conferma<br />
che il maggiore pregio di questa <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong><br />
si rivela proprio in sede di post-produzione;<br />
21 Megapixel sono un quant<strong>it</strong>ativo di<br />
punti da dorso per medio formato e la qua-<br />
l<strong>it</strong>à generale dell’immagine è sicuramente<br />
buona, almeno a patto di osservare alcune<br />
precauzioni.<br />
E’ vivamente consigliabile l’uso di sensibil<strong>it</strong>à<br />
basse, ovvero al massimo 400 Iso,<br />
che per Alex sono più o meno le sensibil<strong>it</strong>à<br />
di base per il proprio lavoro con la <strong>Mark</strong><br />
II; il contenimento del rumore è infatti<br />
molto effi cace <strong>sul</strong>la nuova 21 Megapixel,<br />
soprattutto in rapporto all’elevatissimo<br />
quant<strong>it</strong>ativo di pixel.<br />
In valori assoluti occorre considerare che<br />
la dimensione del pixel della nuova <strong>Eos</strong><br />
<strong>1Ds</strong> <strong>Mark</strong> <strong>III</strong> (21 Megapixel su sensore<br />
24x36mm, ovvero 0.0064mm per pixel) è<br />
minore rispetto a quella della precedente<br />
PC PHOTO 67
Su fondi innevati la <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong> <strong>Mark</strong> <strong>III</strong> ha<br />
dimostrato eccellenti doti di contenimento<br />
delle bruciature grazie ad una lat<strong>it</strong>udine<br />
di posa notevole ai 400 Iso utilizzati da<br />
Alex Galli. Lieve micromosso in questo<br />
scatto, buona la messa a fuoco.<br />
A 300mm si nota qualche accenno di<br />
aberrazione cromatica sui particolari<br />
più luminosi; si consideri però<br />
che è stata usata l’apertura massima<br />
(f/5.6) per la focale 300mm.<br />
<strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong> <strong>Mark</strong> II (16 Megapixel su sensore<br />
24x36m ovvero 0.0072mm per pixel),<br />
ma anche della “sorella” <strong>Eos</strong> 1D <strong>Mark</strong><br />
<strong>III</strong> (10 Megapixel su sensore 1.3x ovvero<br />
0.0074mm per pixel), per cui questo è un<br />
diffi cile terreno di scontro per ciò che riguarda<br />
il rumore. Il miracolo però avviene<br />
alle sensibil<strong>it</strong>à basse e bassissime, dove a<br />
Iso 50 e 100 Iso, ed anche 200, il rumore<br />
appare gest<strong>it</strong>o davvero bene.<br />
Le sensibil<strong>it</strong>à superiori si prestano ad<br />
impieghi orientati alla fotografi a d’azione,<br />
come la nostra <strong>prova</strong>, piuttosto che a<br />
riprese in cui è prior<strong>it</strong>aria la fl uid<strong>it</strong>à delle<br />
transizioni cromatiche.<br />
68 PC PHOTO<br />
E la veloc<strong>it</strong>à?<br />
Dipende dallo ‘stile’ di scatto del fotografo.<br />
La raffi ca da 5 fotogrammi al secondo<br />
è notevole, ma può essere utilizzata solo<br />
tenendo il pulsante di scatto costantemente<br />
premuto, ovvero nel classico metodo di<br />
ripresa rapida.<br />
Come già era emerso nella precedente<br />
intervista, Alex Galli invece, e come lui<br />
molti altri professionisti, preferiscono eseguire<br />
velocissime e ripetute pressioni del<br />
pulsante; è una tecnica che consente un<br />
maggior controllo della ripresa, ma non<br />
permette di sfruttare appieno la massima<br />
veloc<strong>it</strong>à di ripresa della macchina.<br />
La <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong> è veloce, ma non ha ovviamente<br />
la fl essibil<strong>it</strong>à delle ‘sorelle’ votate<br />
all’azione. Ma questo in fi n dei conti lo<br />
sapevamo già.<br />
Anche in termini di revisione degli scatti<br />
la <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong> non può competere con la rapid<strong>it</strong>à<br />
della <strong>Eos</strong> 1D, le cui immagini hanno<br />
una dimensione di ‘soli’ 10 Megapixel.<br />
Questioni di focale<br />
Diverso il caso del colore, di cui Alex è<br />
molto soddisfatto; è questo un amb<strong>it</strong>o a<br />
cui la <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong> è chiaramente votata.<br />
Un ulteriore aspetto pos<strong>it</strong>ivo che è emerso<br />
nel corso della <strong>prova</strong> è il rapporto tra
isoluzione e dimensione del sensore; la<br />
<strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong> infatti non va giudicata come una<br />
refl ex inferiore alla corrispettiva dotata di<br />
sensore 1.3x per quello che riguarda la<br />
capac<strong>it</strong>à di raggiungere le lunghe focali<br />
estreme, semmai è vero il contrario. Il<br />
sensore Full Frame a maggiore dens<strong>it</strong>à di<br />
punti consente infatti di avere a disposizione<br />
una ‘cornice di sicurezza’ attorno<br />
alla pari superfi cie coperta dal sensore da<br />
1.3x e che permette di seguire meglio il<br />
movimento del soggetto per poi r<strong>it</strong>agliarlo<br />
secondo le proprie esigenze (ottenendo<br />
quindi la focale equivalente del formato<br />
minore!).<br />
Immaginando di r<strong>it</strong>agliare <strong>sul</strong>la <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong><br />
un’area di 28.7x18.7mm equivalente a<br />
quella del sensore 1.3x montato <strong>sul</strong>le <strong>Eos</strong><br />
1D sportive, su tale area trovano posto ben<br />
13 milioni di punti (contro i 10 milioni<br />
della <strong>Eos</strong> 1D); quindi potremmo dire che<br />
<strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong> può vantare una maggiore focale<br />
equivalente della <strong>Eos</strong> 1D, data la minore<br />
area del sensore necessaria a produrre la<br />
stessa immagine!<br />
Questi ragionamenti riguardano ovviamente<br />
la necess<strong>it</strong>à di r<strong>it</strong>agliare il fotogramma<br />
originale, cosa che è spesso<br />
necessaria nelle riprese esegu<strong>it</strong>e in<br />
contesti d’azione.<br />
Panning e Slow-sync con<br />
il fl ash Speedl<strong>it</strong>e 580EX II:<br />
è evidente l’impostazione<br />
della sincronizzazione <strong>sul</strong>la<br />
seconda tendina.<br />
Andando a osservare i particolari di questo scatto a 1/1000s si nota la defi nizione dell’immagine, ‘congelata’ grazie all’impiego<br />
dei 200 Iso; ottima la focheggiatura del primo piano pur decentrato e corretta l’esposizione complessiva del fotogramma,<br />
grazie anche alla buona lat<strong>it</strong>udine di posa della <strong>Mark</strong> <strong>III</strong>.<br />
Quando invece si fotografa in studio,<br />
in Raw con successiva elaborazione, il<br />
problema si fa sentire assai meno.<br />
Insomma, la <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong> è una refl ex<br />
molto adatta a un tipo di ripresa che<br />
consente di ‘rifl ettere’ prima di scattare<br />
ma, grazie alla elevatissima risoluzione<br />
e quindi alle possibil<strong>it</strong>à di postproduzione,<br />
può essere usata anche in<br />
generi di ripresa apparentemente poco<br />
adatti<br />
A livello di autofocus la <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong> offre il<br />
meglio di sé nella modal<strong>it</strong>à ‘precisa’ piuttosto<br />
che in quella ‘veloce’, soprattutto<br />
usando ottiche di elevata risoluzione.<br />
PC PHOTO 69
Obiettivo e fl ash<br />
Nel corso della <strong>prova</strong> abbiamo molto apprezzato<br />
l’ottimo fl ash Speedl<strong>it</strong>e 580EX<br />
II, con cui abbiamo equipaggiato la <strong>Eos</strong><br />
<strong>1Ds</strong> <strong>Mark</strong> <strong>III</strong>.<br />
I ri<strong>sul</strong>tati sono sugli standard più elevati<br />
della categoria, potremmo dire al vertice<br />
per quello che riguarda l’impiego in wireless:<br />
è ottimo per potenza e versatil<strong>it</strong>à, con<br />
un fi ll-in in TTL davvero effi cace.<br />
Alex Galli ne consiglia fortemente l’impiego<br />
in interni (ovviamente quando<br />
possibile) ruotando la parabola verso<br />
l’alto per dirigere il lampo <strong>sul</strong> soffi tto ed<br />
estraendo dal corpo il pannellino rifl ettente,<br />
utilissimo per dare la luce giusta al<br />
primo piano.<br />
L’obiettivo EF 28-300mm f/3.5-5.6L IS<br />
USM si è dimostrato un eccellente compagno<br />
di lavoro per quello che riguarda<br />
la fl essibil<strong>it</strong>à di un range di focali così<br />
esteso.<br />
Particolarmente utile il grandangolare<br />
Quanto Costa<br />
<strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong> Mk<strong>III</strong>: 8490 euro<br />
EF 28-200mm: 3157 euro<br />
Distribuzione: <strong>Canon</strong> Italia,<br />
Via Milano 8, 20097<br />
San Donato Milanese (MI)<br />
Tel. 02/ 82.481<br />
www.canon.<strong>it</strong><br />
70 PC PHOTO<br />
da 28mm, che permette di affrontare le<br />
s<strong>it</strong>uazioni imprevedibili; anche contesti<br />
in cui la scena cambia rapidamente e sono<br />
di diffi cile gestione logistica (come quello<br />
della nostra <strong>prova</strong>) ne traggono grande<br />
vantaggio.<br />
Alle focali 28mm e 300mm le prestazioni<br />
vanno tenute sotto controllo usando<br />
diaframmi discretamente chiusi e ciononostante<br />
non ci si può aspettare ri<strong>sul</strong>tati<br />
compet<strong>it</strong>ivi con le migliori ottiche fi sse;<br />
l’ottica dà invece il meglio di sé alle focali<br />
intermedie, soprattutto da 150mm a<br />
200mm.<br />
Il peso dell’obiettivo non è indifferente,<br />
cosa di cui ci si accorge quando lo si usa<br />
alla focale minima e si pensa al peso di un<br />
leggero 28mm!<br />
Anche il sistema ‘a pompa’ di variazione<br />
della focale richiede di farci l’ab<strong>it</strong>udine;<br />
infatti nel momento in cui si estrae il<br />
barilotto esterno per allungare la focale<br />
cambia la distribuzione dei pesi; insomma<br />
è un obiettivo che privilegia senza dubbio<br />
la rapid<strong>it</strong>à di selezione della focale che<br />
non l’ergonomia ed il contenimento degli<br />
ingombri. In particolare è un’ottica più<br />
adatta a chi usa le focali lunghe, ma nello<br />
stesso tempo ha la necess<strong>it</strong>à di fronteggiare<br />
s<strong>it</strong>uazioni da 28mm.<br />
Buono il sistema autofocus, così come<br />
l’ottimo stabilizzatore ottico.<br />
Il giudizio<br />
Ad Alex Galli il sistema di refl ex, obiettivo<br />
e fl ash che gli abbiamo dato in <strong>prova</strong><br />
Alex Galli, fondatore dell’agenzia fotografi<br />
ca AG, è un punto di riferimento<br />
nel settore della fotografi a motorsport,<br />
in particolare nelle competizioni<br />
di Gran Turismo. A fi anco di questa attiv<strong>it</strong>à,<br />
da tre anni Alex Galli si occupa<br />
anche di fotografi a di arch<strong>it</strong>ettura.<br />
è piaciuto; rimane però convinto che il<br />
campo di azione più adatto alla <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong><br />
<strong>Mark</strong> <strong>III</strong> rimanga lo studio fotografi co, o<br />
comunque un contesto non di azione.<br />
La <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong> è mostruosa per la quant<strong>it</strong>à di<br />
pixel che consente di catturare; il dettaglio<br />
che si rileva all’interno dei suoi fotogrammi<br />
consente di fare praticamente di tutto<br />
in sede di r<strong>it</strong>occo, compresi i r<strong>it</strong>agli che<br />
portano ad un forte allungamento virtuale<br />
della focale dell’obiettivo.<br />
Il lim<strong>it</strong>e maggiore della macchina in un<br />
amb<strong>it</strong>o di fotografi a sportiva non consiste,<br />
come si potrebbe pensare, nella<br />
più breve raffi ca nei confronti della 1D<br />
<strong>Mark</strong> <strong>III</strong>, quanto nella minore rapid<strong>it</strong>à nel<br />
fornire al fotografo il fi le da visionare, ingrand<strong>it</strong>o,<br />
immediatamente dopo lo scatto,<br />
per permettergli di capire se è necessario<br />
rifarlo.<br />
“La <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong> è una refl ex che può anche<br />
essere usata in amb<strong>it</strong>i veloci - commenta<br />
Alex Galli - ma solo da un fotografo che<br />
sa spremerla al meglio e che sa sub<strong>it</strong>o<br />
quello che deve ottenere. Solo in questo<br />
caso è possibile non farsi rallentare dalla<br />
grande mole di dati prodotti dal sensore,<br />
ottenendo in questo caso degli scatti del<br />
tutto unici per il genere di fotografi a.”<br />
La <strong>Eos</strong> <strong>1Ds</strong> <strong>Mark</strong> <strong>III</strong> nasce quindi come<br />
una macchina da still-life, food, moda ed<br />
arch<strong>it</strong>ettura e usi simili; al lim<strong>it</strong>e anche il<br />
reportage può trarne benefi cio. Per la fotografi<br />
a sportiva il riferimento obbligato<br />
resta invece la <strong>Eos</strong> 1D <strong>Mark</strong> <strong>III</strong>.<br />
EGT