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www.photop.it<br />

FOTO SUBACQUEA<br />

DUE PASSIONI IN UNA<br />

di Mosè Franchi<br />

“Ho sempre pensato che <strong>la</strong> fotografia sia come una barzelletta: se <strong>la</strong> devi spiegare non è venuta bene.”<br />

Così si legge sul sito di Andrea Pivari, il fotografo subacqueo che conosceremo <strong>in</strong>sieme. La frase è di Ansel Adams, ma il nostro l’ha<br />

fatta propria per via del<strong>la</strong> doppia passione che lo anima: una per l’immag<strong>in</strong>e, l’altra per il mare; dove l’una rafforza l’altra.<br />

D] Andrea, come sono stati i primi risultati?<br />

R] Pessimi. In superficie usavo spesso il tele,<br />

per iso<strong>la</strong>re il soggetto; raramente montavo un<br />

grandangolo e quasi mai il f<strong>la</strong>sh. Sott’acqua ho<br />

dovuto cambiare il mio modo di operare, anche<br />

perché le problematiche erano diverse: scarsa<br />

trasparenza dell’acqua, i colori che sui 15 metri<br />

scompaiono, l’azzurro come dom<strong>in</strong>ante.<br />

D] Cosa hai fatto allora?<br />

R] Mi sono dotato di attrezzature specifiche<br />

(Nikonos, allora), con anche dei f<strong>la</strong>sh che mi<br />

garantissero una illum<strong>in</strong>azione a 1,5 metri. Imparai<br />

<strong>in</strong> fretta che meno acqua metti tra te e il soggetto<br />

e meglio è.<br />

D] I passi successivi?<br />

R] Ho <strong>in</strong>iziato a gareggiare nei primi concorsi<br />

specifici di subacquea. La svolta è avvenuta dal<strong>la</strong><br />

critica di un giudice: “Quando mi trovo davanti<br />

alle tue fotografie, faccio due passi avanti e due<br />

<strong>in</strong>dietro. Sono diverse, ma manca un po’ di gr<strong>in</strong>ta”.<br />

Mi resi conto che dovevo <strong>in</strong>iziare a ragionare,<br />

dimenticando lo scatto d’ist<strong>in</strong>to.<br />

D] Come ti prepari per un’uscita fotografica<br />

subacquea?<br />

R] Mi <strong>in</strong>formo sul posto dove dovrò immergermi,<br />

per sapere cosa troverò e il tipo di ambiente nel<br />

quale andrò a scattare. Le scelte dell’attrezzatura<br />

dipendono appunto dalle <strong>in</strong>formazioni precedenti,<br />

questo perché sott’acqua non puoi cambiare lente.<br />

Ecco qu<strong>in</strong>di un 16 fish eye o un 18 per le immag<strong>in</strong>i<br />

“ambiente”; se <strong>in</strong>vece c’è pesce (squali, barracuda,<br />

mante) monto un 17- 35. Ci sono poi le esigenze<br />

specifiche: per <strong>la</strong> macro utilizzo un 60 mm o anche<br />

il 105, mentre per iso<strong>la</strong>re i soggetti adopero un 200<br />

mm. Quest’ultima ottica non è facile da utilizzare<br />

<strong>in</strong> acqua, ma mi restituisce risultati esaltanti<br />

(condizioni del mare permettendo). Anche il<br />

vetro dell’oblò deve essere cambiato <strong>in</strong> re<strong>la</strong>zione<br />

alle ottiche: sferico per i grandangoli, piano per i<br />

“macro”.<br />

D] Anche l’acqua funge da lente…<br />

R] Vero, tutto appare più grande e vic<strong>in</strong>o: complice<br />

anche <strong>la</strong> maschera.<br />

D] Come si compone qu<strong>in</strong>di <strong>la</strong> tua attrezzatura?<br />

R] Nikon D700 scafandrata Sea & Sea (o Subal)<br />

e due F<strong>la</strong>sh Inon, che però non utilizzo <strong>in</strong> TTL.<br />

Quest’ultimi pesano poco (ideali per l’aereo) a<br />

vanno con quattro batterie; vengono collegati al<strong>la</strong><br />

custodia tramite bracci snodabili, che permettono<br />

di ottenere effetti creativi, tipo ombre che vanno a<br />

<strong>in</strong>crementare <strong>la</strong> profondità dell’immag<strong>in</strong>e.<br />

D] La manutenzione è importante?<br />

R] Direi essenziale. La tenuta dello scafandro è<br />

assicurata da giunzioni o-r<strong>in</strong>g: sia nel<strong>la</strong> chiusura,<br />

che nei leveraggi che riportano all’esterno leve e<br />

pulsanti del<strong>la</strong> fotocamera; queste guarnizioni vanno<br />

lubrificate e pulite nelle loro sedi. Basta<br />

un capello o un granello di sabbia per<br />

non garantire l’impermeabilità del<strong>la</strong><br />

custodia. All’<strong>in</strong>terno di questa ci sono<br />

degli al<strong>la</strong>rmi, ma se ti avvisano ad<br />

immersione avanzata, non puoi certo<br />

risalire <strong>in</strong> rapidità.<br />

D] Quali sono le differenze, nello<br />

scatto, tra fuori e sott’acqua?<br />

R] In superficie, amo fotografare<br />

<strong>in</strong> maniera creativa, <strong>in</strong>terpretativa;<br />

faccio anche macro non sono adatto<br />

a fare reportage. Sarà timidezza,<br />

ma non riesco ad avvic<strong>in</strong>armi alle<br />

persone. In immersione, il mio stile è<br />

maggiormente documentativo e cerco<br />

i grossi pesci, quelli del blu; non amo,<br />

sott’acqua, <strong>la</strong> fotografia “ambiente”.<br />

D] Cerchi sempre i grossi pesci, qu<strong>in</strong>di …<br />

R] Ti emozionano di più, già all’<strong>in</strong>contro.<br />

D] Non c’è pericolo?<br />

R] <strong>Foto</strong>grafiamo lo squalo quando è nel<strong>la</strong> fase di<br />

pulizia: fermo e circondato dai pesci pulitori. Poi<br />

non tutte le specie sono altamente pericolose…<br />

D] Tipo il bianco…<br />

R] Quello non l’ho mai fotografato, ma quello<br />

“tigre” sì.<br />

D] A che distanza ti porti?<br />

R] Per come lo squalo mi <strong>la</strong>scia avvic<strong>in</strong>are. Se<br />

nuoti verso di lui, tende ad andarsene. <strong>De</strong>vi stare<br />

fermo, così quel pesce, curioso com’è, tende ad<br />

avvic<strong>in</strong>arsi.<br />

D] Che consiglio daresti a che vuole <strong>in</strong>iziare <strong>la</strong><br />

fotografia subacquea?<br />

R] Se si hanno le possibilità, meglio attrezzarsi al<br />

meglio, da subito. All’<strong>in</strong>izio ho buttato via tante DIA<br />

proprio per una mancanza di attrezzatura. Oggi, col<br />

digitale, non si hanno sprechi: ma, da pr<strong>in</strong>cipianti,<br />

si rischia di perdere tempo.<br />

D] La formazione è importante?<br />

R] Sicuramente. I corsi permettono di imparare<br />

<strong>in</strong> fretta, senza <strong>in</strong>correre <strong>in</strong> immersioni “a vuoto”.<br />

Non bisogna poi vergognarsi di chiedere consigli,<br />

magari al negoziante di fiducia. Non dimentichiamo<br />

che sott’acqua l’attrezzatura vale di più, risultando<br />

anche maggiormente determ<strong>in</strong>ante per il risultato<br />

f<strong>in</strong>ale.<br />

D] La reflex è lo strumento ideale?<br />

R] Sì, anche se oggi si hanno alternative niente male.<br />

Le Canon serie “G”, se scafandrate, restituiscono<br />

ottimi risultati, pur perdendo i grandangoli. Poi<br />

ci sono le GoPro, tanto adatte a chi fa estremo e<br />

utilissime pure a chi si immerge.<br />

D] Quali i luoghi migliori per <strong>in</strong>iziare a<br />

immergersi?<br />

R] Anche i nostri mari vanno bene, perché<br />

restituiscono scenari (e emozioni) <strong>in</strong>vidiabili.<br />

Liguria e Toscana (con Giglio e Elba) sono località<br />

elettive, assieme a Ustica e Tremiti. Sono tutti mari<br />

meravigliosi.<br />

D] Sempre per <strong>in</strong>iziare, anche <strong>la</strong> conoscenza<br />

del<strong>la</strong> biologia ha <strong>la</strong> sua importanza: dico male?<br />

R] Certo, perché studiando<strong>la</strong> impari cosa andare<br />

a cercare, e dove. Questo vale soprattutto per il<br />

pesce “di barriera”, perché altamente mimetizzato.<br />

Se non conosci l’habitat, non vedi nul<strong>la</strong>.<br />

D] Oltre all’attrezzatura che hai descritto, vi<br />

sono altri accessori necessari?<br />

R] Ultimamente sono uscite delle lenti addizionali<br />

per gli oblò: questo per avvic<strong>in</strong>arsi maggiormente.<br />

Dal punto di vista creativo, ci sono gli smutz: imbuti<br />

da montare al<strong>la</strong> rovescia sul f<strong>la</strong>sh, che illum<strong>in</strong>ano<br />

un soggetto molto ristretto.<br />

D] Di ritorno a casa, che dest<strong>in</strong>o hanno i tuoi<br />

file?<br />

R] A parte le f<strong>in</strong>alità editoriali (col<strong>la</strong>boro con molte<br />

testate del settore), posso dirti che stampo molto:<br />

anche perché amo organizzare mostre a tema.<br />

Recentemente ho scoperto l’audiovisivo, qu<strong>in</strong>di:<br />

musica, montaggio e storia; con l’aiuto di un buon<br />

proiettore HD.<br />

Grazie ad Andrea Pivari per il tempo e le immag<strong>in</strong>i<br />

che ci ha voluto dedicare.<br />

ANDREA PIVARI<br />

È nato a Ferrara il 9 Febbraio 1945. Attualmente<br />

risiede a Colà di Lazise <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Verona.<br />

È istruttore FIPS dal 1977 e per molti anni si<br />

è dedicato all’<strong>in</strong>segnamento. Appassionato di<br />

mare e di <strong>Foto</strong>grafia ha unito queste due passioni<br />

e ciò gli ha consentito di ottenere pregevoli<br />

risultati nel campo del<strong>la</strong> <strong>Foto</strong>grafia subacquea.<br />

Col<strong>la</strong>bora da alcuni anni con riviste del settore;<br />

ha partecipato a concorsi nazionali ed esteri<br />

conseguendo prestigiosi riconoscimenti. Negli<br />

ultimi anni ha abbandonato parzialmente<br />

i concorsi per dedicarsi al montaggio di<br />

audiovisivi. Sente e vive <strong>la</strong> <strong>Foto</strong>grafia come<br />

espressione delle proprie emozioni, che cerca<br />

di trasmettere allo spettatore. Per questo è<br />

costantemente portato a sperimentare tecniche<br />

o angoli di ripresa che meglio gli consentano di<br />

esprimersi.<br />

www.andreapivari.com - www.andreapivari.it<br />

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