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Processi sociali - Formazione e Sicurezza

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Corso di Laurea Specialistica in<br />

Scienze delle professioni sanitarie<br />

della prevenzione<br />

Empoli, 26-27 gennaio 2010<br />

Scienze della prevenzione nell’analisi<br />

di comunità e dei contesti<br />

professionali<br />

Dott. Mirko Mazzurana


Argomenti della discussione<br />

Metodi e teorie organizzative<br />

L’Analisi sistemica<br />

Alcuni strumenti di gestione<br />

La diagnosi organizzativa<br />

Applicazione degli strumenti di gestionecoordinamento-pianificazione<br />

Elementi per una nuova prevenzione


Introduzione<br />

I problemi di:<br />

Gestione<br />

Ottenimento risultati attraverso il lavoro di più persone<br />

Della loro supervisone e coordinamento<br />

sono da sempre stati affrontati<br />

Lo studio sistematico all’interno delle organizzazioni è<br />

incominciato in tempi recenti e si è sviluppato in relazione<br />

all’evoluzione delle stesse. I modelli teorici ci aiutano a<br />

spiegarla e rappresentano un utile strumento di conoscenza e<br />

comprensione del proprio contesto organizzativo con le sue<br />

articolazioni, meccanismi di funzionamento e linee di sviluppo.


Il Professionista “moderno”<br />

Capacità/competenze professionali di analisi della<br />

propria organizzazione (interni) per migliorare<br />

efficacia-efficienza e qualità delle prestazioni e<br />

processi ( metodi e strumenti di management )<br />

Capacità/competenze di pianificare gli interventi di<br />

prevenzione-controllo (esterni) adatti al contesto e<br />

alle priorità emergenti in un ottica di miglioramento<br />

della salute e sicurezza.


L’evoluzione delle organizzazioni<br />

Per organizzazione si intende comunemente un<br />

complesso di persone e beni orientato al<br />

raggiungimento di specifiche finalità. Si<br />

distinguono due aspetti:<br />

Struttura, tecnologia, norme.<br />

Costituita da persone con percezioni, interazioni.<br />

Questi due aspetti prevedono strumenti di direzione<br />

differenti ( hard e soft )<br />

Queste realtà sono state diversamente interpretate<br />

nel corso del tempo con differenti strategie di<br />

gestione


Analisi organizzativa<br />

Uno strumento di gestione e<br />

miglioramento delle attività<br />

Obiettivi<br />

Fornire delle indicazioni per un’efficace<br />

metodo di analisi organizzativa e di<br />

adozione di utili strumenti e metodi di<br />

lavoro


Le metafore dell’organizzazione<br />

L’organizzazione come macchina<br />

Approccio classico<br />

Taylor ( one-best-way)<br />

Weber ( modello burocratico )<br />

Fayol<br />

…..


Principi dell’approccio classico<br />

( scientific management )<br />

Principio gerarchico<br />

Unicità di comando ( revisione Mooney e Reiley: staff-line)<br />

Principio dell’eccezione ( trasferimento processi<br />

decisionali routinari )<br />

Ampiezza del controllo ( alto rapporto capi/subordinati )<br />

Specializzazione


Teoria della direzione scientifica del lavoro<br />

Modello organizzativo ispirato a regole scientifiche e razionali<br />

Divisione del lavoro accurata (unicità comando)<br />

Selezione risorse idonee all’esecuzione lavoro<br />

Salario determinato dall’attività svolta<br />

Orientato al miglioramento dei livelli di efficienza dei processi produttivi<br />

e amministrativi<br />

Definizione netta dei confini dell’organizzazione<br />

Circoscrizione della soggettività e discrezionalità individuale<br />

Ricerca di fattori di stabilità, sicurezza e ripetitività<br />

Massimizzare l’efficienza produttiva con la specializzazione del lavoro<br />

Analisi e scomposizione delle attività, standardizzazione delle procedure<br />

attraverso sistemi di codifica di compiti e mansioni<br />

Attribuzione alle persone di ruoli di semplici esecutori di compiti e<br />

mansioni


Teoria della burocrazia<br />

Le organizzazioni vanno studiate in relazione all’agire sociale:<br />

Agire razionale rispetto allo scopo<br />

Agire razionale rispetto ai valori<br />

Agire affettivamente<br />

Agire tradizionalmente<br />

Ad ogni tipo di autorità ( legata alla teoria del potere ) si associa una diversa<br />

struttura amministrativa:<br />

Autorità tradizionale<br />

Autorità carismatica<br />

Autorità legale-razionale ( a cui associa la burocrazia come forma<br />

amministrativa )<br />

Caratteristiche:<br />

Stabile divisione del lavoro ( competenze )<br />

Gerarchia di uffici<br />

Separazione tra proprietà personale e dell’ufficio<br />

Selezione personale su base di qualificazioni tecniche<br />

Impiego visto come carriera e protezione


L’applicazione dell’approccio<br />

classico in Sanità<br />

Tendenza alla specializzazione spinta dei compiti<br />

Modelli organizzativi orientati a massimizzare<br />

l’efficienza<br />

Definizione top-down dei modelli organizzativi<br />

Modello del pubblico impiego nell’entrata e nei<br />

meccanismi di carriera<br />

Modello di incentivazione secondo un criterio<br />

quantitativo delle prestazioni<br />

Enfasi sulla variabile dell’assetto organizzativo


Le metafore dell’organizzazione<br />

L’organizzazione come organismo<br />

Approccio<br />

Modello relazioni umane ( Elton Mayo )<br />

L’organizzazione come sistema<br />

Altre:<br />

L’approccio situazionale (organicità variabile in ragione<br />

della situazione )<br />

Organizzazione e tecnologia (tecnologia variabile<br />

interpretativa:<br />

processi produttivi routinari-modello org. Burocratizzato<br />

processi produttivi variabili-modello org. Flessibile che punta r.u.<br />

Organizzazione e ambiente (org. come adattamento al<br />

contesto attraverso il controllo e la previsione d’influenza )


Teoria delle relazioni umane<br />

Livelli di produttività correlati ai livelli di soddisfazione delle persone<br />

l’organizzazione è condizionata anche da fenomeni <strong>sociali</strong> e psicologici;<br />

Sentimenti, aspettative, motivazioni, atteggiamenti, comportamenti<br />

influenzano l’esecuzione di compiti organizzativi<br />

Stile direzionale ispirato alle relazioni attraverso comunicazione e<br />

partecipazione<br />

IN EVIDENZA<br />

Centralità del fattore umano<br />

Concetto di organizzazione informale<br />

Scala dei bisogni


Applicazione del modello in Sanità<br />

Porre attenzione su:<br />

La natura dei rapporti interpersonali<br />

Lo spirito di équipe<br />

Le condizioni demotivanti<br />

I conflitti<br />

Il potere reale e non quello formale<br />

Enfasi sulla variabile di stile di direzione


Approccio sistemico<br />

Organizzazione come sistema (sistema, sistema<br />

aperto, omeostasi-autoregolamentazione, differenziazione e<br />

integrazione, varietà dei meccanismi regolatori e di risposta )<br />

Rapporto del sistema organizzazione ed<br />

ambiente di riferimento<br />

Forte flessibilità ed adattabilità di impiego<br />

Approccio contingente just in time<br />

Produttività come risultato del processo di<br />

trasformazione coordinato delle sue parti


Finalità del Modello Sistemico<br />

Capacità di adattamento ai<br />

vincoli/opportunità ambientali<br />

Aggiustamento di struttura organizzativa,<br />

meccanismi operativa e cultura organizzativa<br />

Considerazione dei processi tecnici svolti<br />

(metodiche assistenziali)<br />

Attenzione privilegiata ai processi<br />

organizzativi ed ai meccanismi operativi<br />

Sull’approccio sistemico si basa l’analisi<br />

organizzativa


Le metafore dell’organizzazione<br />

L’organizzazione come ologramma-cervello<br />

Nei contesti organizzativi avanzati si assiste ( in risposta ai cambiamenti<br />

continui ) all’ingresso di nuovi concetti, metodologie e competenze:<br />

qualità totale, organizzazione per processi, organizzazione snella, … ) La<br />

metafora è una utile chiave di lettura per inquadrare qs aspetti.<br />

Caratteristiche<br />

Scopo ( non solo adattarsi ma rinnovarsi )<br />

Visione condivisa ( allineare l’andamento reale alla visione e non la<br />

previsione all’andamento reale )<br />

Competenze ( perdono importanza ruoli a vantaggio di competenze in<br />

rinnovamento costante e capacità di apprendimento )<br />

Centralità sul gruppo di lavoro (ruolo collettivo)<br />

Versatilità ( perde di valore la specializzazione )<br />

Decentramento gestionale<br />

Clima e integrazione orizzontale<br />

Sistemi informativi


L’organizzazione snella (lean organization)<br />

Nato in Toyota è stato sperimentato anche in ambito sanitario<br />

( USA, UK, ..).<br />

Criticità: Applicabilità modello nelle diverse culture<br />

I principi della teoria sottotante lean thinking:<br />

Definire il valore dei singoli prodotti<br />

Identificare il flusso di valore per prodotto<br />

Fare in modo che il valore scorra senza ostacoli<br />

Far si che il cliente “tiri” il valore dal produttore ( istituire servizi<br />

in linea con le richieste e nel momento del bisogno – il tempo trascorso in fila è<br />

spreco )<br />

Perseguire la perfezione ( attraverso la standardizzazione dei processi )


L’organizzazione snella (lean organization)<br />

Il funzionamento del modello è basata sulla ricerca del cuore<br />

del problema, cioè da come viene svolto il lavoro e della<br />

ricerca dei motivi per il quale quel processo-attività non<br />

raggiunge l’eccellenza.<br />

Lo strumento utilizzabile è la tecnica dei 5 perché ?<br />

Obiettivo della lean organizaztion è di organizzare l’attività in<br />

funzione del cliente ( più efficienza per un prodotto sempre<br />

migliore ) attraverso il trasferimento delle logiche di<br />

controllo e governo dal management ai dipendenti.


Il dirigente nei vari tipi di organizzazione<br />

In tale tipo di org. (con approccio meccanicistico ) il dirigente<br />

ha :<br />

Una cultura orientata alla standardizzazione, painificazione,<br />

tecniche qualitative e org. formale. OBIETTIVI tesi<br />

all’efficienza e volume prestazioni<br />

La maggior complessità delle aziende qualificabili come<br />

organiche richiede figure dirigenziali con caratteristiche di:<br />

Efficacia, capacità decisionale, visione sistemica,<br />

orientamento sul risultato, con uso di metodi moderni di<br />

gestione e ricerca<br />

Nell’org.rappresentate dalla metafora dell’ologramma-cervello<br />

le risorse chiave sono la conoscenza e l’apprendimento:<br />

l’azione richiesta ai dirigenti è comunicativa e pedagogica


L’analisi organizzativa:<br />

uno strumento del management<br />

Uno strumento di lettura delle organizzazioni<br />

complesse finalizzato a rendere più razionali gli<br />

interventi.<br />

L’analisi organizzativa:<br />

Uno strumento che processa tutti i fattori in gioco e<br />

permette di evidenziare i rapporti causa/effetto fra di<br />

essi<br />

Uno strumento diagnostico per rintracciare carenze e<br />

incongruenze e per indirizzare la riprogettazione<br />

Uno strumento di registrazione delle situazioni org.


Modello di ANALISI<br />

SISTEMATICA<br />

NON ESISTE UNA “RICETTA”<br />

ORGANIZZATIVA<br />

ESISTE UN’AREA DELLA “DIAGNOSI” E<br />

CONSEGUENTE “PROGETTAZIONE<br />

ORGANIZZATIVA”<br />

LA VISIONE SISTEMATICA<br />

DELL’ORGANIZZAZIONE, suggerisce un<br />

modello di analisi organizzativa<br />

“GENERALIZZABILE ED UTILE” ad una<br />

coerente progettazione organizzativa.


Concetto di ORGANIZZAZIONE<br />

dal greco “organon” ( strumento, organo fisico ) e da<br />

“ergon” ( lavoro, opera, esecuzione )<br />

quando c’è la presenza di un’attività finalizzata al<br />

conseguimento di risultati complessivi adeguati, svolta da<br />

più parti di un insieme coordinato di elementi.<br />

Buona organizzazione: quando l’attività<br />

viene svolta da un insieme coordinato<br />

di elementi, che si integrano al meglio<br />

per conseguire risultati<br />

complessivamente adeguati<br />

Disorganizzazione: quando si confonde<br />

l’organizzazione con l’organizzarsi.


L’analisi sistemica: il concetto di<br />

SISTEMA<br />

E’ un insieme di elementi fra loro legati da un<br />

rapporto di interdipendenza dinamica ed<br />

organizzati per raggiungere uno scopo<br />

Concetto della relatività (anche sottosistemi )<br />

L’analisi centra l’attenzione su questi rapporti<br />

Il primo passo è assimilare un’org. A un<br />

sistema è il primo passo dell’analisi sistemica


ANALISI ORGANIZZATIVA<br />

È un metodo cognitivo che si propone di<br />

conoscere i meccanismi che<br />

regolano il funzionamento di un’azienda<br />

e di comprendere le relazioni e le<br />

interconnessioni esistenti tra<br />

fenomeni economici, professionali, etici,<br />

<strong>sociali</strong>


L’analisi sistemica<br />

dell’organizzazione<br />

Approccio analitico: esamina gli<br />

elementi che costituiscono un sistema<br />

Approccio sistemico: centra<br />

l’attenzione sui rapporti e le reciproche<br />

influenze che legano fra loro i diversi<br />

elementi<br />

I due approcci NON sono in antitesi,<br />

anzi sono complementari fra loro


I concetti dell’analisi sistemica<br />

Le caratteristiche principali dei sistemi<br />

organizzativi sono:<br />

L’apertura all’ambiente esterno<br />

La coerenza delle parti<br />

Nessi di multicausalità ( o plurieffetti ) delle<br />

azioni sugli elementi del sistema


Adozione analisi sistemica nelle<br />

realtà organizzative<br />

Contesto<br />

Esterno<br />

(input)<br />

Sistema<br />

organizzativo<br />

Contesto<br />

Esterno<br />

(output)<br />

Il sistema è “dinamico”, con un grado di<br />

apertura rispetto al contesto esterno che<br />

si manifesta attraverso due flussi:<br />

Uno di entrata o fattori d’ingresso (input)<br />

Uno di uscita o beni/servizi in uscita<br />

(output)


Considerazioni iniziali<br />

In una diagnosi organizzativa è importante verificare come il<br />

sistema organizzativo fronteggia le diverse criticità degli INPUT<br />

( COMPLESSITA’ DI GOVERNO ) e OUTPUT ( COMPLESSITA’ DI<br />

EROGAZIONE ).<br />

Spesso si è sottovalutato questa funzione di presidio di<br />

frontiera tra contesto e sist. org..<br />

Qualsiasi diagnosi o riprogettazione di impianto org. non può<br />

prescindere dalla lettura dei legami di congruenza esistenti tra<br />

il sistema interno organizzativo e la qualità, quantità e criticità<br />

stimata dei fattori in ingresso e uscita.<br />

Nell’analisi sistemica interna all’organizzazione scegliere la<br />

categoria di analisi più appropriata


INPUT<br />

legislazione<br />

risorse umane<br />

risorse tecnologie<br />

tipologia di utenza<br />

dati epidemiologici<br />

risorse economiche<br />

contesto socio-politico<br />

valori <strong>sociali</strong><br />

ecc.<br />

Modello di lettura sistemico<br />

Variabili di contesto interno:<br />

v. Individuali<br />

v. Sociali<br />

v. Tecniche<br />

v. Istituzionali<br />

PROCESSI<br />

SISTEMA<br />

ORGANIZZATIVO<br />

Processo di elaborazione<br />

finalizzato e frutto di<br />

interdipendenze dinamiche<br />

MODELLO DI LETTURA<br />

INTERNA<br />

Struttura di base<br />

Meccanismi operativi<br />

processi <strong>sociali</strong><br />

OUTPUT<br />

prodotti<br />

beni e servizi<br />

ricavi<br />

immagine<br />

informazione<br />

formazione<br />

ecc.<br />

Fattori che costituiscono<br />

il sistema organizzativo<br />

Outcomes


Elementi significativi:<br />

La divisione gerarchica<br />

Struttura di base<br />

La divisione delle funzioni, mansioni, compiti<br />

La divisione degli spazi fisici e ambientali<br />

La divisione delle risorse umane<br />

La divisione attribuzione risorse tecnologiche<br />

La divisione attribuzione risorse economiche


Approfondimento su alcuni elementi<br />

L’organigramma (posizioni in line<br />

e di staff)<br />

Tipi di relazione fra diversi<br />

operatori nella struttura di<br />

base:<br />

Gerachiche ( definito da un<br />

rapporto di responsabilità )<br />

di contenuto organizzativogestionale<br />

di contenuto specialistico e<br />

assistenziale<br />

Funzionali ( collaborazione<br />

finalizzata al risultato comune )<br />

Tale suddivisione ci consente<br />

di determinare la natura dei<br />

problemi durante l’analisi in<br />

modo da facilitare<br />

l’individuazione dei rapporti<br />

causa/effetto e le<br />

responsabiulità gestionali<br />

L’analisi di quelle funzionali<br />

consente di individuare le attività<br />

che necessitano di più operatori<br />

e/o U.O.


I Meccanismi Operativi<br />

( regole di governo )<br />

La struttura di base definisce un quadro statico<br />

dell’organizzazione :<br />

“dove” “chi” “cosa”<br />

Ma non definisce le regole di dinamica<br />

organizzativa:<br />

“come” “quando”<br />

Questi aspetti sono dettati dai meccanismi<br />

operativi, che rappresentano le “regole ufficiali”<br />

dell’organizzazione


Servono per “governare” i fenomeni di<br />

funzionamento<br />

Logiche informative<br />

Modelli di presa di decisione<br />

Sistemi di valutazione e controllo dei risultati<br />

Protocolli di lavoro o specifiche di produzione<br />

Procedure di controllo delle risorse<br />

Sistema di selezione, formazione e gestione<br />

personale<br />

Criteri e regole di sviluppo<br />

Procedure premio/sanzione


In sintesi<br />

A garantire “omogeneità” e “visibilità”<br />

rispetto a processi ritenuti importanti<br />

Ad evidenziare ed orientare l’attività<br />

organizzativa. ( creazione reticolo di m.o. )<br />

Ad indirizzare e limitare la discrezionalità<br />

e/o l’arbitrio dei membri di un’organizzazione<br />

ufficialità<br />

impersonalità


I processi <strong>sociali</strong><br />

Sono definibili come “comportamenti”<br />

personali e collettivi che gli individui,<br />

appartenenti ad una determinata<br />

organizzazione, mettono in atto rispetto<br />

ad essa.<br />

Necessitano di Sottocategorie:<br />

Comportamenti di accettazione<br />

Comportamenti di rifiuto<br />

Comportamenti di compensazione


Processo sociale di<br />

accettazione<br />

Tutti quei comportamenti <strong>sociali</strong> ed<br />

individuali che dimostrano il “consenso”<br />

degli appartenenti ad un’organizzazione,<br />

rispetto a tutte o ad alcune prescrizioni<br />

della struttura di base e dei meccanismi<br />

operativi messi in atto<br />

Gli attori si “identificano” con<br />

l’organizzazione


Processo sociale di rifiuto<br />

Tutti quei comportamenti <strong>sociali</strong> ed<br />

individuali che dimostrano il “dissenso”<br />

degli appartenenti ad un’organizzazione,<br />

rispetto a tutte o ad alcune prescrizioni<br />

della struttura di base e dei meccanismi<br />

operativi messi in atto<br />

Gli attori “non”si “identificano” con<br />

l’organizzazione


Processo sociale di<br />

compensazione<br />

Tutti quei comportamenti “arbitrari e/o<br />

discrezionali” che, in assenza di indicazione<br />

da parte della Struttura di Base o dei<br />

Meccanismi Operativi (o in presenza di<br />

indicazioni contraddittorie) costituiscono una<br />

sorta di “supplenza organizzativa”, tesa a<br />

raggiungere “intuitivamente” gli scopi<br />

presunti dell’organizzazione<br />

Sintomo di carenza di progetto organizzativo<br />

o sua incongruenza<br />

Natura contraddittoria


<strong>Processi</strong> <strong>sociali</strong> congruenti con<br />

gli obiettivi<br />

I processi <strong>sociali</strong> consolidati e ritualizzati vanno a<br />

formare nel tempo la cultura diffusa in una organizzazione<br />

Il problema del cambiamento rappresenta un punto cruciale<br />

della progettazione organizzativa. Per mantenere i processi<br />

<strong>sociali</strong> in congruenza con gli obiettivi le organizzazioni si<br />

avvalgono<br />

Meccanismi operativi di selezione<br />

Meccanismi operativi premianti<br />

Attività di formazione<br />

Stili di comando


La diagnosi organizzativa<br />

Il modello di analisi sistemica può diventare<br />

un utile strumento di “diagnosi ” di un<br />

contesto organizzato, in modo da:<br />

Rintracciare le “carenze” e le “incongruenze”<br />

di un’organizzazione<br />

Orientare gli interventi di riprogettazione


Percorso di indagine delle congruenze<br />

Si inizia dallo “stato dei beni/servizi in<br />

uscita” e si “interroga” l’impianto<br />

organizzativo, mantenendo la sequenza<br />

d’analisi:<br />

I fattori d’ingresso<br />

La struttura di base<br />

I meccanismi operativi<br />

I processi <strong>sociali</strong>


Percorso di analisi<br />

1° Tappa<br />

Disaggregare, distinguendoli per categorie<br />

omogenee, i beni/servizi in uscita per alta<br />

importanza e alta criticità<br />

Importanza: Priorità suggerita dai bisogni o<br />

politicamente scelta<br />

Criticità: Difficoltà verificabile di erogazione del<br />

bene o servizio


Percorso di analisi<br />

1. livello di analisi<br />

Esaminare i fattori d’ingresso che maggiormente<br />

concorrono ai beni/servizi sotto analisi<br />

Verificare della congruenza tra la quali-quantità dei<br />

fattori in ingresso e i beni/servizi sotto esame


Percorso di analisi<br />

2. livello di analisi<br />

Analizzare le componenti del sistema organizzativo<br />

(strutture di base, meccanismi operativi, processi<br />

<strong>sociali</strong>)<br />

Se i fattori esistono ed entrano nel sistema si passa ad<br />

analizzare quanto e come la struttura di base prevede di<br />

allocare mandati e risorse in grado di riceverli. Indagare se<br />

definiti: mandati, imputazione di potere, divisione risorse,..<br />

Va verificata l’esistenza delle condizioni di struttura di<br />

base che permettono di presidiare e amministrare<br />

l’assunzione e la congruenza tra output e input


Percorso di analisi<br />

2. livello di analisi<br />

Una volta definiti i dati di struttura di base<br />

l’attenzione si sposta a livello dei meccanismi<br />

operativi.<br />

I meccanismi operativi definiscono le regole del gioco<br />

che governano e orientano l’interazione e l’azione dei<br />

settori e mandati.<br />

Le regole che governano l’uso delle risorse, le<br />

modalità di lavoro e il raggiungimento degli obiettivi<br />

rinforzano e legittimano l’azione organizzativa


Percorso di analisi<br />

3. livello di analisi<br />

Analizzare la presenza di problemi nei processi<br />

<strong>sociali</strong> frequentemente individuabili in:<br />

Eccessi di comportamenti di rifiuto<br />

Ricorso alla compensazione in senso negativo (<br />

individualismo )<br />

Le soluzioni possono essere diverse e adattate<br />

alla specifica situazione.


Tappe del percorso: strumenti di<br />

orientamento all’analisi organizzativa<br />

1. Stima dei beni/servizi in uscita Esercitazione SCHEDA 1.doc<br />

2. definizione e stima dei fattori in ingresso Esercitazione<br />

SCHEDA 2.doc<br />

3. esame di come le struttura organizzativa processa<br />

i fattori in ingresso – verifica congruenza Esercitazione<br />

SCHEDA 3-4.doc<br />

Alcuni indicatori di incongruenza/carenza:<br />

Struttura ( presenza di meccanismi di<br />

compensazione )<br />

meccanismi ( agire senza un governo )<br />

processi <strong>sociali</strong> ( eccesso di comportamenti di rifiuto<br />

non costruttivi e compensazione strumentale )


Macrocategorie stimolo all’analisi<br />

Tempo<br />

Risorse economiche<br />

Risorse umane<br />

Ambienti fisici<br />

Tecnologia<br />

Professionalità<br />

Stili di comportamento<br />

Bisogni della<br />

popolazione<br />

Contesto economico<br />

Domande popolazione<br />

……<br />

sistemica di sistemi sanitari<br />

Struttura di base<br />

Divisione gerarchica<br />

Divisione funzioni,mansioni,compiti<br />

Divisione spazi fisici<br />

Divisione organico<br />

Divisione risorse economiche<br />

Divisione risorse tecnologiche<br />

Meccanismi operativi<br />

Criteri espliciti di decisione<br />

Criteri espliciti di valutazione e di<br />

controllo (persone e/o prestazioni)<br />

Sistema informativo ufficiale<br />

Metodi di lavoro ufficiali<br />

Criteri esplicativi di utilizzo della risorse<br />

economiche<br />

Criteri esplicativi di utilizzo delle risorse<br />

tecnologiche<br />

<strong>Processi</strong> <strong>sociali</strong><br />

Accettazioni<br />

Rifiuti<br />

Compensazioni<br />

Stili di comando<br />

Prevenzione<br />

Educazione socio sanitaria<br />

Diagnosi (mappatura)<br />

Terapia (bonifica)<br />

Riabilitazione<br />

Custodia lungodegenza<br />

Sviluppo organizzativo<br />

Sviluppo professionale<br />

……..<br />

Outcomes


GLI “OUTCOME”<br />

Gli “outcome” rappresentano i RISULTATI in<br />

termini di SALUTE; in pratica sono il valore<br />

aggiunto dei prodotti sanitari<br />

Sono soluzioni che tendono a migliorare la<br />

“salute” del paziente, la disabilità, la qualità<br />

della vita<br />

Rappresentano la “risposta attesa” in termini<br />

di “miglioramento della salute”


Mappatura del processo<br />

Trova un suo fondamento nell’analisi sistemica.<br />

E’ la descrizione in sequenza ed in dettaglio del flusso di<br />

processo.<br />

Grazie allo sviluppo della mappatura dei processi ed<br />

alla loro scomposizione in singole attività si riesce a<br />

comprendere come e perché sono state impiegate<br />

determinate risorse.<br />

Si può attuare attraverso:<br />

Il diagramma di flusso o flow-chart<br />

La matrice prodotto-processo<br />

La matrice di responsabilità


Diagramma di flusso o flow-<br />

chart<br />

E’ un metodo di rappresentazione<br />

grafica che elenca in sequenza le<br />

attività che sono svolte all’interno di un<br />

processo<br />

Può essere:<br />

Diagramma sintetico del processo<br />

Diagramma di dettaglio


Diagramma sintetico e di dettaglio<br />

Si identificano solo<br />

le principali fasi<br />

del processo.<br />

Si utilizza una<br />

simbologia specifica,<br />

rendendo visibili i<br />

punti di decisione,<br />

informazione sui flussi<br />

e sugli output<br />

prodotti<br />

accettazione valutazione Emissione parere<br />

Richiesta Nip<br />

Analisi della richiesta<br />

di visita di idoneità<br />

Valutazione del caso<br />

Erogazione della<br />

prestazione medica<br />

Emissione di parere<br />

Inizio o Fine Operazione Generica Decisione


Matrice di responsabilità<br />

Serve per identificare chi è responsabile<br />

della presa di decisione, quindi l’attore<br />

dello specifico processo o attività<br />

Si elencano l’attività decisionali e si<br />

incrociano con le relative attività,<br />

evidenziando le zone dove sono<br />

presenti doppie responsabilità o zone<br />

dove la responsabilità è di nessuno


Un esempio<br />

FASE INCHIESTA INFORTUNI<br />

Diagramma di flusso flow chart.doc<br />

Matrice delle responsabilità Matrice resp.doc


Diagramma di Gantt GANT.doc<br />

Permette di visualizzare immediatamente<br />

le attività singole o interferenti incrociate<br />

con il tempo o con i costi<br />

Serve per le varie fasi del processo:<br />

- per l’analisi<br />

- per la programmazione<br />

- per il controllo


Relazione Tipologia organizzative e<br />

Sistema chiuso<br />

STRUTTURA DI<br />

BASE: è rigida e definita;<br />

rappresenta l’impianto più<br />

determinante;<br />

Meccanismi operativi:<br />

massimo grado di rigidità e<br />

ritualità;<br />

<strong>Processi</strong> <strong>sociali</strong>: codificati<br />

per tutta la scala gerarchica,<br />

ma i controlli della devianza<br />

sono applicati solo ai bassi<br />

livelli della gerarchia<br />

profilo sistemico<br />

Paternalistico<br />

Struttura di base: presente<br />

in modo sfumato;<br />

Meccanismi operativi: sono<br />

genericamente definiti e,<br />

comunque i vertici possono<br />

derogare rispetto alle norme<br />

;<br />

PROCESSI SOCIALI:<br />

il vertice tende a controllare<br />

in termini adattivi tutti i<br />

processi


Relazione Tipologia organizzative e<br />

burocratico<br />

profilo sistemico<br />

Struttura di base: meno rigida e<br />

meno definita rispetto ai sistemi<br />

chiusi;<br />

MECCANISMI<br />

OPERATIVI: sono rigidi e<br />

burocratici (procedure di controllo<br />

sono ritualizzate);<br />

<strong>Processi</strong> <strong>sociali</strong>: tutti i processi<br />

vengono proceduralizzati in termini<br />

adattivi<br />

tecnocratico/efficientista<br />

Struttura di base: più<br />

elstica all’organizzazione e<br />

definisce le funzioni e gli<br />

obiettivi;<br />

Meccanismi operativi:<br />

numerosi, complessi, in rete;<br />

<strong>Processi</strong> <strong>sociali</strong>: di<br />

notevole importanza e<br />

rilevanza


Relazione Tipologia organizzative e<br />

profilo sistemico<br />

Sistema socio culturale<br />

Struttura di base: poca<br />

rilevanza<br />

Meccanismi operativi: in<br />

minima parte;<br />

<strong>Processi</strong> <strong>sociali</strong>: grossa<br />

forza d’incidenza nei momenti<br />

“vincenti” dei valori professati e<br />

praticati, ma degrado nei<br />

momenti in cui i valori “guida”<br />

non tengono insieme il sistema


Riflessioni<br />

Finora abbiamo fatto solo la diagnosi ?<br />

E la terapia ?<br />

Si trova attraverso la riprogettazione<br />

dell’inside ( modifica struttura base,<br />

meccanisni operataivi, processi <strong>sociali</strong> )<br />

o revisione modifica degli input e output


Applicazione dell’analisi sistemica al<br />

processo di inserimento neo-assunto<br />

Output: formazione neo-assunto ( diagnosticato<br />

come importante e critico)<br />

Ci si è accorti che la qualità del percorso di<br />

inserimento non è presieduta e inefficace<br />

(scarsa operatività)<br />

Input: n. e tipo di operatori, forte turn over,<br />

preparazione pedagogica, carichi di lavoro,<br />

tempo, …


Applicazione dell’analisi sistemica al<br />

processo di inserimento neo-assunto<br />

La criticità organizzativa viene individuata nei<br />

seguenti fattori:<br />

Assenza di presa in carico “ufficiale”<br />

Variabilità fattori in ingresso<br />

Complessità del percorso “formativoinserimento”neo-assunto<br />

Disaffezione al ruolo di tutor<br />

Promiscuità di studenti e neo-assunti ( con obiettivi<br />

diversi )<br />

Richiesta di collaborazione e condivisione tra colleghi


Applicazione dell’analisi sistemica al<br />

processo di inserimento neo-assunto<br />

Struttura di base: Non identificata la linea gerarchicofunzionale<br />

di chi fa cosa. Composizione spazi non<br />

funzionale.<br />

Meccanismi operativi: assenza di percorsi di<br />

inserimento pianificati e formalizzati (lasciati alla<br />

discrezionalità dell’operatore casuale) . Presenza di procedura<br />

generale neo-inserimento struttura centrale.<br />

<strong>Processi</strong> <strong>sociali</strong>: prevalentemente di compensazione


Applicazione dell’analisi sistemica al<br />

processo di inserimento neo-assunto<br />

L’analisi ha permesso di delineare i fabbisogni richiesti e il<br />

gap-formativo dei neo-assunti in relazione all’esigenze<br />

dell’U.O.<br />

Ipotesi riorganizativa - progetto di miglioramento:<br />

Creazione di alcune condizioni di strutture di base<br />

(organizzazione spazi di lavoro inserendo un neo-assunto con collega esperto in<br />

modo da <strong>sociali</strong>zzare più velocemente il modus operandi richiesto dall’organiz )<br />

meccanismi operativi: studio e condivisione di un percorso di<br />

inserimento con fasi-tempi-responabili e strumenti informativi di verifica<br />

in progress<br />

<strong>Processi</strong> <strong>sociali</strong>: Richiesta ECM del progetto/percorso di<br />

miglioramento come FSC


Applicazione dell’analisi sistemica al<br />

processo di inserimento neo-assunto<br />

IN FASE DI SPERIMENTAZIONE: progetto rivisto neoassunto.doc<br />

; scheda addestramento.doc<br />

Svantaggi:<br />

Autogestione orientata<br />

Cambiamento difficile da digerire<br />

Poca possibilità di fuga dalle responsabilità<br />

Vantaggi:<br />

Inserimento lavorativo facilitato<br />

Percorso guidato<br />

Coinvolgimento e condivisione del progetto<br />

Riconoscimento attività


Bisogni<br />

di salute<br />

Schema analisi organizzativa<br />

Domanda<br />

Risorse<br />

COMUNITA’<br />

S.d.B.<br />

M.O.<br />

<strong>Processi</strong><br />

Prodotti<br />

finali<br />

Risultati<br />

attesi in<br />

salute<br />

input sistema output outcome


Fasi dell’analisi sistemica<br />

1^ fase: analisi delle congruenze tra fattori in<br />

uscita ed in entrata<br />

2^ fase: analisi delle congruenze tra risorse e<br />

strutture di base<br />

3^ fase: congruenze dei meccanismi operativi<br />

rispetto ai mandati organizzativi<br />

4^ fase: analisi delle congruenze tra struttura<br />

di base, meccanismi operativi e<br />

comportamenti degli individui (punti di<br />

debolezza e di forza,aree di miglioramento)<br />

5^ fase: eventuale riprogettazione<br />

organizzativa


Schema analisi organizzativa di una “U.O. PSAL Pareri NIP “<br />

BISOGNI IN<br />

SALUTE<br />

- Aspettative<br />

( da parte degli<br />

utenti )<br />

DOMANDA RISORSE PROCESSI PRODOTTI RISULTATI IN<br />

SALUTE<br />

-Dell’azienda<br />

-(richiesta<br />

erogazione della<br />

prestazione)<br />

-Del consulente<br />

(richiesta<br />

erogazione della<br />

prestazione)<br />

- Sistema<br />

informativo<br />

(efficiente ?)<br />

- Sistema<br />

informatico (n°<br />

p.c. sufficienti,<br />

programmi<br />

adeguati, ecc. ?)<br />

- Personale (<br />

numero<br />

sufficiente,<br />

qualificato,<br />

preparato,<br />

motivato,<br />

assente, puntuale,<br />

ecc. ?)<br />

- Spazi dei locali<br />

(adeguati ed<br />

idonei ?)<br />

-Attrezzature<br />

tecniche<br />

(quantità e<br />

qualità)<br />

-Organizzativo<br />

(organigramma)<br />

- Meccanismi<br />

operativi<br />

(procedure, piani di<br />

lavoro, linee guida,<br />

attività di<br />

coordinamento,<br />

ecc.)<br />

- Tempistica di<br />

esecuzione (metodi<br />

e tempi adeguati ?)<br />

- La formazione<br />

del personale<br />

(continua, saltuaria<br />

?)<br />

- I comportamenti<br />

- Lo stile di<br />

direzione<br />

- Scarsa qualità<br />

dell’atto-parere<br />

(carente nei contenuti<br />

, a causa della qualità<br />

del materiale<br />

utilizzato)<br />

- Metodi utilizzati<br />

non adeguati<br />

- Errore umano<br />

- Errore di<br />

esecuzione ( per<br />

scarsa competenza )<br />

-- Ritorni con<br />

richieste<br />

chiarimenti,<br />

ripresentazione<br />

nuova richiesta<br />

- Elevato<br />

assenteismo<br />

-A livello di<br />

gradimento<br />

(elevati tempi di<br />

attesa)<br />

- A livello di<br />

efficacia (scarsa<br />

qualità dei<br />

prodotti sanitari<br />

erogati)


Elenco dei maggiori problemi evidenziati con lo schema dell’analisi<br />

organizzativa e con la carta di flusso<br />

Problema N°1: Non idoneità,congruità, completezza della richiesta.<br />

Cause:- errore di compilazione e contenuti della domanda<br />

- non rispetto dei tempi<br />

Problema N°2: Errata creazione dell’istruttoria.<br />

Cause: - errore di interpretazione dell’operatore<br />

- errore di registrazione dell’impiegato<br />

Problema N°3: Errata esecuzione del parare.<br />

Cause: - scarsa qualità nell’esecuzione/studio del problema<br />

- metodi parzialmente non idonee<br />

- errore umano (disattenzione, sovraccarico, ecc.)<br />

- professionalità inadeguata dell’operatore<br />

Problema N°4: Non completezza dei dati relativi al parere.<br />

Cause: - non rispetto del protocollo<br />

- richiesta del medico di ulteriori valutazioni


Griglia di analisi del Problema N°3: Errata esecuzione del parere<br />

La griglia si compone di diversi “indicatori d’indagine”<br />

Metodi<br />

utilizzato<br />

Indicatori<br />

Specifici<br />

- Richieste ripetute<br />

- Superamento termini<br />

- Numero revisioni<br />

Indicatori elementari<br />

Attrezzature<br />

Tecniche<br />

utilizzate<br />

Indicatori<br />

Specifici<br />

- Revisione linee guida<br />

- Controllo della<br />

documentazione<br />

Personale<br />

impiegato<br />

Indicatori<br />

Specifici<br />

- <strong>Formazione</strong><br />

- Professionalità<br />

- Motivazione<br />

- Clima


Area di eccellenza Area di miglioramento<br />

Disponibilità degli operatori tecnici a fare<br />

turnazioni<br />

-La formazione volontaria dei tecnici è<br />

molto partecipata<br />

- Il personale opera con la massima<br />

disponibilità e non ha bisogno di alcun<br />

sollecito<br />

- Nel periodo estivo troppi tecnici in ferie<br />

La formazione obbligatoria per i tecnici<br />

non è stata avviata dall’azienda<br />

- Mancanza d’integrazione:i tecnici<br />

rimangono assegnati esclusivamente al<br />

settore


Modelli di analisi organizzativa<br />

Nell’ambito dell’analisi organizzativa i modelli<br />

sono strumenti indispensabili per orientare<br />

l’esplorazione selettiva dell’organizzazione,<br />

per individuarne i punti di forza e le criticità in<br />

ordine al mandato, e infine per progettare e<br />

migliorare la qualità


UN PERCORSO NELLE ORGANIZAZIONI RIFERITO AL<br />

MODELLO SISTEMICO<br />

Le fasi corrispondono a livelli crescenti di complessità senza<br />

implicare una sequenza cronologica obbligata<br />

FASE DESCRITTIVA<br />

Descrivere il contesto, mandato, struttura, prestazioni<br />

FASE ANALITICO PROGETTUALE<br />

Rilevare e analizzare la domanda<br />

Definire obiettivi specifici<br />

Analizzare la qualità dei processi<br />

Definire le procedure<br />

FASE DI RICERCA<br />

Identificare i bisogni reali<br />

Valutare i risultati (Tonelli)


Analisi organizzativa<br />

(Tonelli)<br />

Analizzare una organizzazione utilizzando<br />

un modello significa analizzare le variabili<br />

indicate dal modello e le relazioni tra esse<br />

per evidenziare incongruenze e criticità<br />

suscettibili di interventi di Miglioramento<br />

della Qualità


La complessità organizzativa<br />

Le organizzazioni in sistemi complessi e come sistemi<br />

complessi.<br />

Il problema dell’integrazione nelle organizzazioni<br />

sanitarie.<br />

Forte necessità di gestire la complessità-di<br />

coordinamento per presenza di caratteristiche quali:<br />

differenziazione e integrazione<br />

autonomia operatori<br />

standardizzazione-programmazione<br />

interdipendenza


Responsabile N.O.<br />

impianti e cantieri<br />

Tecnici della<br />

Prevenzione<br />

Un esempio<br />

Gli operatori sono assegnati<br />

direttamente al Servizio e non<br />

afferiscono a nessuna UO<br />

prof.; La responsabilità<br />

gestionale e amministrativa è<br />

del Direttore.<br />

STRUTTURA DI BASE<br />

DIRETTORE U.O.<br />

Responsabile N.O.<br />

igiene e sicurezza<br />

Tecnici della<br />

Prevenzione<br />

Responsabile N.O.<br />

medicina del lavoro<br />

Tecnici della<br />

prevenzione<br />

A livello gestionale sono individuate<br />

tre macroaree. Per la gestione e<br />

coordinamento delle attività inerenti<br />

alle diverse aree sono presenti due<br />

coordinatori. Allocazione risorse<br />

sulle attività. Scheda attività<br />

TPALL.xls


Riflessioni<br />

Forte necessità di gestire la complessità-di coordinamento:<br />

Cosa deve fare il dirigente-coordinatore ?<br />

Gestione attività e personale<br />

Allocazione risorse<br />

Programmazione lavoro<br />

Monitoraggio attività (singola e aggregata)<br />

Progettare interventi<br />

…….<br />

Come e con quali strumenti ?


Meccanismi di integrazione<br />

Nella necessità di divedere si corre un rischio<br />

“disintegrante” se non si costruiscono<br />

strumenti personalizzati di integrazione.<br />

E’ quindi necessario rimanere nell’ottica<br />

Sistemica per ri-progettare strumenti di<br />

intergrazione.<br />

Più è complessa l’org. Più necessità di<br />

integrazione.<br />

Quali i criteri per diagnosticare la complessità e<br />

quindi il fabbisogno di integrazione ?


Indicatori di complessità<br />

1. LIVELLO DI INCERTEZZA che il sistema deve<br />

amministrare<br />

Incertezza legata agli INPUTS ( leggi e regolamenti, richieste<br />

procure, …) Meccanismi di gestione della domanda<br />

(sreening inf. In classi di priorità)<br />

Incertezza legata agli OUTPUTS ( prestazioni personalizzate,<br />

..)<br />

L’incertezza è misurabile in termini di imprevidibilità in entrata<br />

e risposte in uscita<br />

Obiettivo: comporre una diagnosi di fabbisogno integrativo<br />

congruente all’incertezza.<br />

L’indagine è una diagnosi (quali i livelli di incertezza negli<br />

input/output ), gli strumenti integranti la terapia


Indicatori di complessità<br />

2. LIVELLO DI INTERDIPENDENZA dovuto ai beni/servizi prodotti.<br />

Necessità di interscambio e legame che hanno le parti di un’org. Al<br />

fine di raggiungere un risultato soddisfacente. Realtà a bassa e<br />

alta interdipendenza in relazione alla divisione/condivisione delle<br />

prestazioni professionali richieste.<br />

Livelli di interdipendenza:<br />

Generica<br />

Sequenziale ( output costituisce un input )<br />

Reciproca ( output/input: laboratorio e u.o.p.s.a.l. )<br />

Di gruppo (sempre più presente in sanità ma spesso non<br />

accompagnata da impianti organizzativi idonei )


Indicatori di complessità<br />

3. LIVELLO DI DISCREZIONALITA’ DECISORIA<br />

DECENTRATA indotto dai beni/servizi prodotti<br />

Intesa come spazio di intervento decentrato a livelli<br />

diversi e diffusi della gerarchia che produce una<br />

ricaduta sulla qualità/quantità dei prodotti erogati.(<br />

intrinseca e non delegata nel tipo di bene prodotto).<br />

L’ambito discrezionale può essere orientato con<br />

l’adesione degli operatori alle logiche di servizio (<br />

controlli sui risultati e non su atti ) in quanto sono<br />

processi poco proceduralizzabili/standardizzabili<br />

4. DIMENSIONE ORGANIZZZATIVA<br />

Preso da solo non è sufficiente


Strumenti di<br />

integrazione<br />

Gestione<br />

accentrata<br />

Gestione<br />

delegata<br />

Gestione<br />

diffusa<br />

Strumenti d’integrazione<br />

Tipologia Livello di<br />

complessità<br />

Condizioni<br />

Gerarchia Bassa Lavoro diviso in maniera classica con separazione tra chi dirige e chi esegue.<br />

Poca interdipendenza e poca discrezionalità.<br />

Procedure Bassa Gestione accentrata non riconoscendo discrezioanalità. Ambiti<br />

standardizzabili con poche varianze.<br />

Funzioni<br />

integranti<br />

Ruoli di<br />

coordinam<br />

ento<br />

Meccanism<br />

i collegiali<br />

di<br />

coordinam<br />

ento<br />

Direzione<br />

per<br />

obiettivipiani.<br />

Medio Associabile ad una crescita della dimensione aziendale. Le funzioni integranti<br />

hanno una missione orizzontale di legante org.; in output forniscono servizi a<br />

tutta l’org. Per creare coerenza interna ( direzione personale, ammistraz….)<br />

Medio Riferita ad aree specifiche poco integrate. Si affida ad un singolo il<br />

coordinamento laddove per tipologia di servizio/prodotto non è sufficiente un<br />

mandato gerarchico prescrittivo ma occorre un mandato di valorizzazione dei<br />

contributi individuali attraverso una gestione prevalentemente orrizzontale.<br />

Associare la responsabilità di coordinamento a un ruolo gerarchico.<br />

Alto Fenomeni lavorativi che sfuggono al controllo di singole professioni o funzioni<br />

e per il quale è richiesto un monitoraggio e presidio continuo.<br />

Possono essere momenti collegiali sistematici o di emergenza ricondotti nei<br />

meccanismi operativi dell’organizzazione.<br />

Alto Per alti livelli di complessità si cerca l’integrazione anche con adozione di una<br />

gestione per obiettivi. La condizione è una cultura integrativa diffusa. Il<br />

controllo si sposta sui risultati rispetto alle risorse date. Punti di forza:<br />

programmazione esplicita, recupero plasticità org con controllo di risorse e<br />

risultati e liberalizzazione discrezionale di molti processi lavorativi e<br />

protagonismo individuale. Da org centrata sui compiti a una sugli obiettivi e<br />

quindi meno comando e più coordinamento negoziale. Da stile gerarchico a<br />

negoziale.


La composizione degli strumenti<br />

Criteri:<br />

Non statici ma rinnovabili<br />

Legati al tipo di prodotto/servizio<br />

Passaggio culturale<br />

Collegamento con stile di gestione<br />

Diagnosticare la complessità per scegliere gli<br />

strumenti Esercitazione SCHEDA 5.doc<br />

Come sono applicati questi strumenti in sanità?


ALCUNI STRUMENTI<br />

MECCANISMI OPERATIVI<br />

LA PROGRAMMAZIONE<br />

La programmazione dell’attività viene predisposta annualmente nel piano di attivitàbudget.<br />

Nell’ambito dell’attività del coordinatore viene istruito dal singolo tecnico il<br />

programma di lavoro settimanale ( preventivo e consultivo ) scheda progr attività.xls<br />

GESTIONE-ORGANIZZAZIONE ATTIVITA’<br />

Definizione carichi di lavoro in relazione alla programmazione annuale Analisi carichi.ppt;<br />

Verifica attività programmata e monitoraggio stato di avanzamento attività complesse<br />

(indici di avanzamento 1-2-3);<br />

Riunione di lavoro settimanale per gestione attività ordinaria;<br />

Gestione segnalazioniGESTIONE_SEGNALAZIONI.doc ; Gestione reperibilità.<br />

Presenza di procedure st di riferimento per l’esecuzione dei sopralluoghi e/o processi.<br />

GESTIONE PERSONALE<br />

Sistema di valutazione personale;<br />

LA FORMAZIONE<br />

È stato istituito un gruppo di lavoro di supporto al direttore di U.O. con il compito di<br />

orientare e proporre interventi formativi valutandone la coerenza con i fabbisogni<br />

formativi espressi dalla struttura ed esigenze lavorative.


Come programmare le azioni di<br />

prevenzione-controllo-vigilanza ?<br />

Su richiesta<br />

Ad evento<br />

In modo pianificato<br />

A caso (random)<br />

Su priorità<br />

………<br />

CRITERI POSSIBILI


Obiettivi:<br />

Migliorare le condizioni di lavoro<br />

Ridurre i danni<br />

Promuovere<br />

……<br />

Strumenti:<br />

Promozione<br />

Controllo<br />

Assistenza<br />

Progetti<br />

Semplificazione<br />

Informazione e formazione


Cosa deve contenere un progetto ?<br />

Obiettivi generali<br />

Obiettivi specifici (sub-obiettivi)<br />

Azioni<br />

Condizioni organizzative ( tempi e risorse )<br />

Indicatori di risultato ( processo )


Obiettivo<br />

generale<br />

A<br />

Sottobiettivo<br />

1a<br />

Sottobiettivo<br />

2a<br />

Griglia di esempio<br />

piano lavoro.doc<br />

Indicatore Azioni Condizioni organizzative<br />

Azion<br />

e 1<br />

Azion<br />

e 2<br />

tempo Risorse<br />

econom<br />

Risorse<br />

tecniche<br />

Risorse<br />

umane<br />

profes<br />

sionali<br />

tà<br />

Altro


Riflessione sull’analisi di comunità<br />

Bisogni<br />

di salute<br />

Riflessione<br />

Domanda<br />

Fattori in<br />

ingresso<br />

COMUNITA’<br />

Ridefinizione<br />

S.d.B.<br />

M.O.<br />

<strong>Processi</strong><br />

Prodotti<br />

finali<br />

Statico e autoreferenziale<br />

Cambiamento<br />

Risultati<br />

attesi in<br />

salute<br />

input sistema output outcome


Una riflessione – esercizio<br />

Metodo: Tramite lo schema<br />

di analisi organizzativa<br />

Modo: Utilizzando il<br />

pensiero critico ( Critical<br />

thinking rif:<br />

Professionista riflessivo )<br />

Strumenti: studi e ricerche<br />

sull’efficacia degli<br />

strumenti/interventi in<br />

termini di prevenzione -<br />

EBP<br />

?<br />

Ridefinire gli output<br />

Reinterpretare i bisogni<br />

Innovare e ridefinire<br />

nuove strategie di<br />

prevenzione<br />

…….<br />

La vigilanza ai tempi<br />

sgsl.ppt<br />

L’implementazione di<br />

intervento proattivo in<br />

sistemi complessi


Communication<br />

Un modello di intervento<br />

A<br />

u<br />

d<br />

i<br />

t<br />

Objectives<br />

Accountability<br />

Proces<br />

Capability<br />

Outcome<br />

Stakehoders<br />

Corso di Laurea specialistica in Scienze delle professioni sanitarie della Prevenzione<br />

A<br />

u<br />

d<br />

i<br />

t<br />

Consultation


dott. Mirko Mazzurana<br />

U.O. Prevenzione e <strong>Sicurezza</strong> Ambienti di Lavoro<br />

Sede Viale Verona (TN) Centro Servizi Sanitari<br />

Palazzina A<br />

Telefono: 0461/904502 – fax 0461/904540<br />

e-mail: mirko.mazzurana@apss.tn<br />

Bibliografia:<br />

R.Vaccani “La sanità incompiuta” Ed.NIS<br />

C.Calamandrei, C.Orlandi, “la dirigenza<br />

infermieristica” Ed.McGraw-Hill<br />

A.Pignatto, C. Regazzo “organizzazione e qualità<br />

nei servizi socio-sanitari” Ed. Carocci Faber<br />

Reason J., 1994, “L’errore umano”, Il Mulino,<br />

Bologna.

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