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TESTI di RIFLESSIONE GIORNATA DELLA MEMORIA - Gariwo

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Riflessioni della classe 5A della scuola primaria “Bruno Munari” <strong>di</strong> Seveso a<br />

margine dell’incontro con Giacomo Bassi e Franco Perlasca del 26 gennaio<br />

2010<br />

Docenti: Giusy Dendena ed Enrica Zorloni<br />

TESTO COLLETTIVO<br />

CRONACA DI UN INCONTRO SPECIALE<br />

Martedì 26 Gennaio noi alunni <strong>di</strong> quinta ci siamo recati presso la scuola me<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> Seveso per ascoltare, conoscere e capire la storia <strong>di</strong> Giorgio Perlasca e <strong>di</strong><br />

Giacomo Bassi attraverso le parole dei loro figli e la visione <strong>di</strong> un filmato.<br />

Il filmato raccontava <strong>di</strong> quello che Giorgio Perlasca aveva compiuto in Ungheria<br />

per salvare cinquemiladuecendo<strong>di</strong>ciotto ebrei che i nazisti volevano sterminare.<br />

Nel filmato c’erano anche le testimonianze <strong>di</strong> persone da lui salvate; c’erano i<br />

luoghi dove si sono svolti i fatti (Budapest) sia alla fine della guerra, sia come<br />

sono oggi; c’era il plastico che riproduceva la città e metteva in evidenza le<br />

case protette in cui si nascondevano gli ebrei, l’ambasciata spagnola e il ghetto<br />

ebraico; c’era la ricostruzione cinematografica delle uccisioni <strong>di</strong> civili che<br />

avvenivano lungo il Danubio; c’era l’intervista a Giorgio Per lasca e i<br />

riconoscimenti e le onorificenze che gli sono stati assegnati, in particolare<br />

quello <strong>di</strong> “Giusto tra le Nazioni” e l’albero <strong>di</strong> carrubo piantato nella Foresta dei<br />

Giusti.<br />

Poi il figlio <strong>di</strong> Giorgio Perlasca, Franco, riteneva importante sottolineare che suo<br />

padre, una volta tornato a casa, ha mantenuto il silenzio su ciò che aveva<br />

fatto, perché pensava che fosse giusto e normale agire così.<br />

In seguito ha parlato Nissim Contente che ha raccontato <strong>di</strong> essere stato salvato<br />

con tutta la sua famiglia da Giacomo Bassi (allora segretario comunale <strong>di</strong><br />

Seveso).<br />

Infine ci hanno permesso <strong>di</strong> porre delle domande e alcuni <strong>di</strong> noi le hanno fatte<br />

a Franco Perlasca.<br />

La risposta più significativa che ci ha dato è stata:«E’ un “Giusto” chi compie il<br />

proprio dovere <strong>di</strong> uomo.»<br />

Secondo la religione ebraica esistono al mondo trentasei (36) giusti, grazie ai<br />

quali Dio non <strong>di</strong>strugge la Terra.<br />

Venerdì 5 Febbraio siamo andati a visitare una mostra de<strong>di</strong>cata a Giorgio<br />

Perlasca, la guida ci ha raccontato la vita <strong>di</strong> questo eroe, la situazione degli<br />

ebrei durante il periodo della Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale, le leggi razziali e la<br />

persecuzione <strong>di</strong> ebrei, zingari, omosessuali, portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap, avversari<br />

politici,…<br />

LE NOSTRE RIFLESSIONI PERSONALI<br />

COMMENTO PERSONALE <strong>di</strong> Elisa<br />

Questa esperienza per me è stata molto utile ed educativa.<br />

1


Mi ha fatto capire che moltissimi uomini sono stati uccisi anche se erano<br />

innocenti.<br />

Dalle parole del figlio <strong>di</strong> Giorgio Perlasca ho imparato che un vero eroe non è<br />

chi si <strong>di</strong>chiara una grande persona, ma chi non racconta a nessuno il buon atto<br />

che ha fatto e non <strong>di</strong>ce agli altri che è un eroe perché ha salvato molti uomini,<br />

donne e bambini.<br />

Ho appreso che Giorgio Perlasca ha salvato più <strong>di</strong> cinquemila persone in<br />

pericolo, ma che non ha raccontato a nessuno ciò che aveva fatto e che poi,<br />

solo grazie a degli ebrei salvati da lui è stata <strong>di</strong>chiarata a tutti la sua grande<br />

azione.<br />

Penso che Giorgio Perlasca sia stata una persona giusta che, quando gli si<br />

chiedeva qualcosa sulle persone che aveva salvato, <strong>di</strong>ceva che aveva fatto<br />

soltanto una cosa normale.<br />

Secondo me il comportamento dei tedeschi è stato ripugnante nei confronti<br />

degli ebrei.<br />

Penso che, se le persone che stavano in silenzio pur sapendo ciò che veniva<br />

fatto agli ebrei avessero protestato, non ci sarebbe stato lo sterminio <strong>di</strong> sei<br />

milioni <strong>di</strong> persone.<br />

Ho preso l’impegno <strong>di</strong> raccontare dello sterminio degli ebrei quando i testimoni<br />

che hanno vissuto in quel periodo saranno morti e non potranno più spiegare ai<br />

bambini e ai ragazzini ciò che è successo con la persecuzione degli ebrei.<br />

Penso che si debba rispiegare sempre ai bambini, ma anche agli adulti, ciò che<br />

è successo per fare in modo che non succeda un’altra volta.<br />

COMMENTO PERSONALE <strong>di</strong> Riccardo<br />

Questa esperienza mi ha fatto capire il dolore dei milioni e milioni <strong>di</strong> ebrei<br />

torturati, sterminati e uccisi da delle persone ingiuste!<br />

Mi ha fatto capire anche il coraggio <strong>di</strong> Perlasca che riteneva normale quello che<br />

aveva compiuto!<br />

Penso a come abbiano fatto i nazisti a <strong>di</strong>struggere delle persone innocenti,<br />

penso che sia sbagliato e crudele il fatto <strong>di</strong> non mandare bambini ebrei a<br />

scuola per imparare!<br />

Tutto questo che ho raccontato non si riesce a sopportare per niente.<br />

Giorgio Perlasca mi ha sorpreso e stupito per quello che ha compiuto e mi ha<br />

fatto capire che non bisogna stare zitti e si deve avere il coraggio <strong>di</strong> aiutare e<br />

proteggere le persone in <strong>di</strong>fficoltà.<br />

Questo fatto non bisogna mai <strong>di</strong>menticarlo, si devono ricordare gli ebrei e il<br />

coraggio <strong>di</strong> Perlasca!!<br />

Ho preso l’impegno <strong>di</strong> essere un testimone <strong>di</strong> questa storia, raccontandola e<br />

ricordandola alle nuove generazioni in modo che non si <strong>di</strong>mentichi più.<br />

COMMENTO PERSONALE <strong>di</strong> Alessia<br />

Questa esperienza per me è stata molto dolorosa e molto significativa perché<br />

mi ha spiegato il modo in cui una persona qualunque può morire a causa della<br />

religione. Eppure i nazisti si rendevano conto <strong>di</strong> che cosa stava accadendo.<br />

Comunque io ho riflettuto e mi sono domandata: che cosa ci potevano<br />

guadagnare uccidendo tutte le persone ebree? Sol<strong>di</strong>?<br />

2


In cambio delle persone i sol<strong>di</strong>?<br />

Per me questa cosa è molto ingiusta.<br />

Io penso che maltrattare un tuo simile è come uccidere sé stessi.<br />

Quando ho letto le leggi razziali, mi sono resa conto che sono inutili.<br />

Io mi prendo l’impegno, quando i testimoni non ci saranno più, <strong>di</strong> aiutare le<br />

persone a non <strong>di</strong>menticare mai, mai.<br />

COMMENTO PERSONALE <strong>di</strong> Rebecca<br />

Questa esperienza credo che sia molto utile e importante e penso che una<br />

catastrofe come questa non deve più accadere, perciò la giornata della<br />

memoria non deve essere mai trascurata!<br />

Per fortuna io ho delle maestre che mi hanno insegnato a ricordare lo sterminio<br />

degli ebrei e che, se dovesse accadere <strong>di</strong> nuovo, avrebbero protestato.<br />

Ho anche scoperto nuove informazioni che l’anno scorso non conoscevo e altre<br />

ne scoprirò in futuro, ma per ora bastano queste che sono già abbastanza<br />

terrificanti.<br />

Alla mostra mi ha molto colpito una fotografia che raffigura alcuni corpi morti,<br />

tutti ammucchiati su dei lettini.<br />

Essi erano magrissimi e avevano braccia che sembravano smisurate.<br />

Tra questi corpi ce n’erano alcuni vivi, ma erano così malconci che sembravano<br />

anch’essi morti.<br />

Questa fotografia mi ha fatto capire che i tedeschi non davano importanza agli<br />

ebrei e non importava loro neanche se un ebreo era vivo o morto.<br />

Un’altra cosa che mi ha colpito è la semplicità con cui parlava Giorgio Perlasca<br />

nei filmati; mi sembrava che lui stesse raccontando un fatto normalissimo<br />

accaduto per caso.<br />

Io penso che quello che hanno fatto i nazisti non sia solo un gesto sbagliato,<br />

ma anche un gesto <strong>di</strong> invi<strong>di</strong>a e <strong>di</strong> troppo orgoglio.<br />

In questi giorni ho capito una cosa importantissima: bisogna sempre <strong>di</strong>re la<br />

propria opinione! Grazie a tutto il lavoro che ho fatto, da grande sarò una<br />

persona che non trascurerà mai la “giornata della memoria”, perché a quel<br />

tempo i colpevoli <strong>di</strong> ciò che è successo sono stati anche quelli che non si sono<br />

ribellati!<br />

Quin<strong>di</strong> io mi impegnerò a continuare a ricordare questa giornata, anche<br />

perché, anche oggi, che sono passati cinquantasei anni, si inizia a ripetere ciò<br />

che è successo allora con gli extracomunitari!<br />

Però ogni volta che sento parlare dello sterminio degli ebrei penso a come si<br />

sentono gli ebrei <strong>di</strong> oggi, sapendo che i loro antenati erano stati rinchiusi nei<br />

campi <strong>di</strong> concentramento o <strong>di</strong> sterminio.<br />

COMMENTO PERSONALE <strong>di</strong> Giulia<br />

Questa esperienza per me è stata assai istruttiva, ma in alcune parti anche<br />

dolorosa perché il solo pensiero delle persone che venivano deportate e uccise<br />

ingiustamente mi dava dolore, anche pensare alle persone che dovevano<br />

lavorare <strong>di</strong>etro un filo spinato è un po’ doloroso, cioè è doloroso “imparare”<br />

queste cose.<br />

3


Io penso che persone come Giorgio Perlasca, Giacomo Bassi, sono i veri eroi<br />

del mondo ed esempi per tutti perché ogni persona avrebbe dovuto<br />

comportarsi come loro.<br />

Io credo <strong>di</strong> aver preso un grande impegno e farò <strong>di</strong> tutto per portarlo a<br />

termine. Questa esperienza ha lasciato un me amarezza per i nazisti e quelli<br />

che sono stati zitti sapendo quello che stava succedendo.<br />

Io penso che l’esperienza vissuta resterà per sempre nella mia testa perché<br />

non riaccada una strage.<br />

Prima dell’incontro non pensavo che la Seconda Guerra (e strage) Mon<strong>di</strong>ale<br />

fosse stata così grave.<br />

Ho capito che gli eroi sono stati giustamente premiati.<br />

L’impegno della testimonianza è l’impegno più grande che io abbia mai avuto.<br />

Spero che tutti possano capire la strage successa e fare in modo che non si<br />

ripeta mai più.<br />

Vorrei un mondo in cui anche i piccoli inizi <strong>di</strong> guerre non ci fossero, vorrei solo<br />

pace.<br />

Forse un giorno “il Mondo Perfetto” esisterà o forse esisterà “il Mondo<br />

Peggiore” nessuno lo sa, però io spero nel primo mondo.<br />

Questa è stata un’esperienza dolorosissima, però credo che non riaccadrà mai<br />

più, spero che tutti abbiano imparato da questa esperienza molto.<br />

Io credo che non farò ciò che hanno fatto in molti, ma mi opporrò se qualcuno<br />

sbaglia.<br />

Il mondo, spero, possa essere, un giorno, migliore.<br />

COMMENTO PERSONALE <strong>di</strong> Ilaria<br />

Questa esperienza per me è stata molto significativa e interessante perché ho<br />

imparato i fatti successi veramente e ho capito che non devono accadere mai<br />

più perché le persone che hanno provato il male e il dolore sulla loro pelle<br />

hanno sofferto veramente tanto.<br />

Io penso a tutte le persone morte.<br />

Venerdì 5 siamo andati a una mostra e andando lì ho capito molte cose sulla<br />

vita <strong>di</strong> Giorgio Perlasca. Alla mostra c’erano molte foto dei campi <strong>di</strong><br />

concentramento e <strong>di</strong> sterminio.<br />

In questi quin<strong>di</strong>ci giorni ho appreso molto dalle esperienze che abbiamo<br />

vissuto.<br />

Io penso che questo fatto che è successo non si debba mai più <strong>di</strong>menticare<br />

perché è un fatto troppo terribile e non deve accadere mai più!!!<br />

Io penso anche come l’uomo abbia potuto uccidere più <strong>di</strong> sei milioni <strong>di</strong> persone<br />

della stessa razza!!!!<br />

Io penso anche come facciano delle persone a <strong>di</strong>re che lo sterminio degli ebrei<br />

non sia mai accaduto!!!<br />

Io ho preso l’impegno <strong>di</strong> far ricordare alla gente quello che è accaduto, quin<strong>di</strong><br />

quando le persone che hanno vissuto quei fatti moriranno, noi saremo dei<br />

nuovi testimoni e li racconteremo a tutti!!<br />

4


COMMENTO PERSONALE <strong>di</strong> Greta<br />

Questa esperienza mi ha fatto capire moltissime cose anche se tristi e<br />

dolorose.<br />

Attraverso le testimonianze <strong>di</strong> alcune persone ho capito qual era la gravità<br />

della situazione.<br />

Mi sono resa conto che tutti siamo uguali, senza <strong>di</strong>fferenza del colore della<br />

pelle o della religione, tutti dobbiamo essere rispettati e tutti dobbiamo avere i<br />

<strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> persone.<br />

Penso che ciò che è successo è stata un’ingiustizia e che i veri colpevoli<br />

dell’accaduto, oltre a coloro che hanno dato inizio a questa orribile<br />

persecuzione, sono state le persone che hanno mantenuto il silenzio e che non<br />

hanno avuto il coraggio <strong>di</strong> parlare.<br />

Se tutti avessero protestato contro quello che avveniva non sarebbero morte<br />

oltre sei milioni <strong>di</strong> persone innocenti.<br />

Quando ho visto, in alcune foto, com’erano ridotti gli uomini nei campi <strong>di</strong><br />

sterminio e <strong>di</strong> concentramento, mi è venuto un colpo <strong>di</strong> dolore al cuore.<br />

Penso che, come Francesco Guccini autore <strong>di</strong> Auschwitz, un uomo non può<br />

uccidere qualcuno della sua stessa razza, eppure è accaduto proprio questo.<br />

Quando mi raccontano <strong>di</strong> queste trage<strong>di</strong>a <strong>di</strong>vento molto triste, spesso mi viene<br />

da piangere, ma riesco comunque a riconoscere il grosso sbaglio che c’è <strong>di</strong>etro<br />

a tutto ciò.<br />

Ho preso l’impegno <strong>di</strong> comunicare questa storia a tutti coloro che verranno<br />

dopo <strong>di</strong> me per non <strong>di</strong>menticarla e commettere ancora lo stesso errore.<br />

COMMENTO PERSONALE <strong>di</strong> Chiara<br />

In questi quin<strong>di</strong>ci giorni, abbiamo parlato spesso dello sterminio degli ebrei e a<br />

me è sembrato un argomento molto triste, ma è importante da ricordare.<br />

Abbiamo fatto <strong>di</strong>verse uscite con la scuola, l’incontro con Franco Perlasca, la<br />

mostra su Giorgio Perlasca, abbiamo ascoltato Nissim Contente e in tutti quei<br />

momenti ero molto interessata e pensavo a quanto possono essere cattive e<br />

malvagie le persone.<br />

Queste esperienze penso che siano servite a tutti i miei compagni, non solo a<br />

me, per capire quello che è successo e il pericolo <strong>di</strong> vivere in quei tempi.<br />

Le nostre maestre <strong>di</strong>cono sempre che noi dovremmo essere i testimoni quando<br />

le persone che hanno vissuto quei momenti non ci saranno più, così che questa<br />

“notizia” possa arrivare a tutti e questo fatto possa non accadere mai più.<br />

Penso che i ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> queste uscite ci rimarranno sempre nella mente e non<br />

dovranno uscire mai, ma dovranno arricchirsi sempre <strong>di</strong> più per fare la forza e<br />

far sì che nessuno possa ancora pensarla così (come i tedeschi).<br />

Ho appreso parecchie notizie che mi hanno fatto riflettere molto. La maestra ci<br />

ha riferito che lei ha fatto il possibile, fin dalla prima elementare, per farci<br />

capire a poco, a poco quello che è accaduto e pensa <strong>di</strong> esser pronta per<br />

raccontarlo alle future prime.<br />

Quest’anno abbiamo fatto molte cose, abbiamo imparato una canzone, quella<br />

del “bambino nel vento”. Mi ha fatto rattristare subito la prima volta che l’ho<br />

sentita.<br />

5


Sul quaderno abbiamo raccontato <strong>di</strong> tanti argomenti, riferendoci alla giornata<br />

della memoria, poi abbiamo legato il sentimento della paura, che io penso<br />

centri molto con questo argomento.<br />

Penso che quando sarò grande racconterò tutto questo ai miei figli e ai miei<br />

nipoti così che <strong>di</strong> generazione, in generazione possiamo arrivare a fare del<br />

bene.<br />

L’anno prossimo sarò alle me<strong>di</strong>e e quin<strong>di</strong> mi sono assicurata <strong>di</strong> sapere cose<br />

giuste che non penso <strong>di</strong> sentire nella nuova scuola e <strong>di</strong> ricordarle io ai miei<br />

compagni. Ho deciso <strong>di</strong> conservare questi quaderni e rileggerli tutte le volte<br />

che vorrò.<br />

Ho preso l’impegno <strong>di</strong> ricordarmi tutto quello che mi è stato detto e <strong>di</strong> non<br />

ridere mai <strong>di</strong> queste cose perché potrei essere protagonista <strong>di</strong> questi fatti.<br />

All’incontro con Perlasca qualcuno ha chiesto se sarebbe capace <strong>di</strong> fare quello<br />

che ha fatto suo padre e lui ha risposto che non lo sa e ci ha ripetuto che suo<br />

padre l’aveva fatto per giustizia.<br />

Se l’avessero fatta a me, questa domanda, avrei risposto come ha fatto lui,<br />

perché da una parte vorrei farmi coraggio e farlo, ma dall’altra ho una grande<br />

paura. E se dovesse capitare credo che non ce la farò ad avere un così grande<br />

coraggio.<br />

COMMENTO PERSONALE <strong>di</strong> Andrea<br />

Questa esperienza mi ha fatto capire che Giorgio Perlasca era proprio un eroe<br />

italiano e io non riuscirei a salvare più <strong>di</strong> cinquemila ebrei.<br />

Io ho pensato che bisogna essere forti e non arrendersi mai.<br />

L’esperienza <strong>di</strong> Giorgio Perlasca è nata dalla paura che le persone ebree<br />

morissero.<br />

Penso a Giorgio Perlasca, anche se è morto, e credo che lo penserò sempre per<br />

quello che ha fatto.<br />

Mi sono preso l’impegno <strong>di</strong> raccontare che Giorgio Per lasca, anche se è morto,<br />

resterà sempre un eroe italiano.<br />

COMMENTO PERSONALE <strong>di</strong> Biancamaria<br />

Secondo me fare questa cosa orribile non aveva senso.<br />

Questa esperienza è servita a far capire a tutti i ragazzi come me, che se un<br />

giorno succedesse ancora bisogna solo avere coraggio <strong>di</strong> opporsi.<br />

Penso che i tedeschi non dovevano farlo e poi non dovevano coinvolgere anche<br />

gli altri stati.<br />

Io credo che non hanno sbagliato solo loro, ma anche le persone che sapevano<br />

che cosa stava succedendo e non si sono opposte alle leggi razziali e alla<br />

deportazione, <strong>di</strong> persone come loro, nei campi <strong>di</strong> sterminio e in quelli <strong>di</strong><br />

concentramento.<br />

Io penso che non sarei capace <strong>di</strong> avere il coraggio che hanno avuto Giorgio<br />

Perlasca, Giacomo Bassi e il console Svedese dato per morto, ma forse mi sto<br />

sbagliando perché tutti hanno paura, ma se l’hanno potuto fare Perlasca, Bassi<br />

che sono delle persone normali (con una casa e con una famiglia) forse quando<br />

sarò più grande e più matura avrò anch’io il coraggio come quello <strong>di</strong> queste<br />

persone.<br />

6


Io prendo l’impegno <strong>di</strong> testimoniare l’esistenza <strong>di</strong> Giorgio Perlasca <strong>di</strong> Giacomo<br />

Bassi… e, se succederà ancora una volta questa cosa, io credo che tutti i<br />

ragazzi presenti alle testimonianze (compresa io) saranno capaci <strong>di</strong> opporsi.<br />

7

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