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IL Tiro A Volo

Sappiamo bene che in pedana i numeri contano. Lo sanno bene i nostri campioni, perché è la qualità di quei numeri che permette loro di primeggiare ad esempio nelle massime competizioni internazionali e consente loro di attribuire prestigiose affermazioni al nostro Paese e alla nostra Federazione. Ma i numeri contano anche dal punto di vista di quella che potremmo definire “popolazione” del tiro a volo. Riguardano cioè quell’aspetto importantissimo della vita federale che è il Tesseramento. Non soltanto, però, è importante che ogni Tesserato riaffermi la propria fedele appartenenza alla Federazione, ma è oltremodo importante che il numero dei Tesserati cresca. Sono il primo a rendermi conto che, in una situazione generale come quella che stiamo vivendo, chiedere a ciascuno di noi di impegnarsi ulteriormente e di profondere risorse, se

Sappiamo bene che in pedana i numeri contano. Lo sanno bene i nostri campioni, perché è la qualità di quei
numeri che permette loro di primeggiare ad esempio nelle massime competizioni internazionali e consente
loro di attribuire prestigiose affermazioni al nostro Paese e alla nostra Federazione. Ma i numeri contano
anche dal punto di vista di quella che potremmo definire “popolazione” del tiro a volo. Riguardano cioè
quell’aspetto importantissimo della vita federale che è il Tesseramento. Non soltanto, però, è importante
che ogni Tesserato riaffermi la propria fedele appartenenza alla Federazione, ma è oltremodo importante
che il numero dei Tesserati cresca. Sono il primo a rendermi conto che, in una situazione generale come
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appartiene agli sport di destrezza dove<br />

la padronanza di una corretta tecnica di<br />

esecuzione è fondamentale per il risultato<br />

finale. Ciò significa che l’atleta anche se<br />

preparato fisicamente, ma con una tecnica<br />

non adeguata, può conseguire dei risultati<br />

al di sotto delle sue reali possibilità,<br />

rispetto ad un altro atleticamente inferiore<br />

ma dotato di una tecnica migliore. Come<br />

già ho detto si tratta di eccezioni, ma nel<br />

nostro sport esistono. Nel tiro a volo il<br />

momento di gloria arriva per tutti. La cosa<br />

importante, quella che fa la differenza,<br />

è rimanere sul gradino più alto il più a<br />

lungo possibile. Occorre tenacia, forza di<br />

volontà, abnegazione, saper soffrire e non<br />

perdere mai la fiducia in se stessi.<br />

I concetti fin qui esposti sono validi anche<br />

per le donne. Ormai anche nel campo<br />

femminile si assiste da diversi anni ad un<br />

equilibrio, sia in termini atletici che tecnici,<br />

simile a quello degli uomini. Anche per le<br />

atlete la programmazione dell’allenamento<br />

non è più una cosa astratta. Tutto<br />

viene pianificato nei minimi particolari<br />

e i risultati raggiunti nelle diverse<br />

competizioni internazionali ci fanno capire<br />

che solo con una preparazione attenta<br />

ed accurata si possono raggiungere<br />

risultati incredibili. Le ultime due edizioni<br />

dei Giochi Olimpici, Pechino 2008 e<br />

Londra 2012 sono una testimonianza<br />

tangibile di una programmazione<br />

mirata e oculata che ha portato le nostre<br />

tiratrici alla conquista dell’oro olimpico<br />

con Chiara Cainero e Jessica Rossi.<br />

IN CORPORE SANO<br />

Quindi come si deve allenare una donna<br />

per raggiungere determinati risultati?<br />

Naturalmente bisogna considerare se<br />

l’allenamento è mirato al conseguimento<br />

di uno stato di salute ottimale, benessere<br />

fisico, con esercitazioni riguardanti il<br />

lavoro aerobico, oppure per raggiungere<br />

risultati sportivi degni di un atleta di alta<br />

qualificazione. Per quanto riguarda il<br />

secondo caso (atlete appartenenti alla<br />

Squadra Nazionale) il discorso è simile a<br />

quello degli uomini e già diversi articoli<br />

apparsi sulla rivista hanno affrontato il<br />

problema: programmazione mirata e<br />

personalizzata al raggiungimento del<br />

nostro obiettivo principale cioè il miglior<br />

risultato possibile nelle competizioni<br />

internazionali. L’unica differenza tra i<br />

due sessi sono le percentuali dei carichi<br />

di lavoro, inferiori nelle donne rispetto ai<br />

colleghi maschi. Per il resto tutto uguale:<br />

programmare l’allenamento nei minimi<br />

particolari, sia quello atletico sia quello<br />

tecnico. Diverso è il discorso per la donna<br />

che vuole perdere peso per migliorare<br />

il proprio stato di salute, obiettivo<br />

principale, e il suo aspetto fisico, obiettivo<br />

secondario.<br />

Vediamo come bisogna procedere.<br />

INDICAZIONI GENERALI<br />

La macchina biologica tra i due sessi è<br />

sostanzialmente la stessa: la differenza<br />

è data dal patrimonio proteico (massa<br />

muscolare) e dalle caratteristiche<br />

ormonali. Le donne rispetto agli uomini<br />

sono più leggere, hanno lo scheletro<br />

diverso (bacino), ormoni androgeni più<br />

bassi e pliche sottocutanee più spesse.<br />

Le problematiche più frequenti nelle donne<br />

sono un metabolismo basale basso e una<br />

percentuale di massa grassa maggiore<br />

rispetto a quella magra. Questo quadro<br />

abbinato ad una vita sedentaria e ad<br />

una alimentazione scorretta, determina<br />

un sovrappeso con adiposità localizzate,<br />

formazione di cellulite e anche obesità.<br />

La distribuzione del grasso nelle donne<br />

è solitamente concentrato a livello<br />

trocanterico e degli arti inferiori. Gli arti<br />

Il TIRO A VOLO 29

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