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Ski-Alper

Dallo scarpone che pesa 700 grammi a quello prodotto con plastica ecologica ricavata dal ricino. Per domani non sembra esserci più niente da inventare. Ecco come nasce un prodotto S.C.A.R.P.A. e quali saranno le prossime sfide

Dallo scarpone che pesa 700 grammi a quello
prodotto con plastica ecologica ricavata dal ricino. Per
domani non sembra esserci più niente da inventare.
Ecco come nasce un prodotto S.C.A.R.P.A. e quali
saranno le prossime sfide

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THE ART OF BOOTS | PEOPLE |<br />

PIAcERE<br />

s.c.A.R.P.A.<br />

r<br />

Dietro a un acronimo c’è una famiglia, quella dei Parisotto, che in 70 anni<br />

ha scritto la storia della calzatura sportiva e dello scarpone.<br />

Con due comandamenti: lavoro e qualità<br />

È<br />

difficile gestire un’azienda che nel 2010<br />

ha fatturato 47 milioni di euro (55 se si<br />

considera il consolidato con S.C.A.R.P.A.<br />

North America)? Decisamente sì, eppure il gioco<br />

sembra facile visto dall’esterno, se si considera che<br />

S.C.A.R.P.A. non ha mai messo nessuno in cassa<br />

integrazione e che il fatturato è sempre aumentato;<br />

ai tempi della gestione dei ‘padri fondatori’ Luigi,<br />

Francesco e Antonio, ma anche dagli anni Ottanta,<br />

quando l’azienda è passata gradualmente nelle<br />

mani della seconda generazione, quella dei Davide,<br />

Sandro, Cristina, Piero e Andrea. Da allora l’azienda<br />

è passata da 12 miliardi di lire di fatturato ai valori<br />

attuali. Eppure questo successo è dovuto anche<br />

all’incontro-scontro di due generazioni. Ancora<br />

8<br />

LA FAMIGLIA ><br />

Da sinistra, Andrea,<br />

Cristina, Luigi,<br />

Antonio, Francesco,<br />

Davide e Sandro:<br />

due generazioni<br />

a confronto<br />

THE ART OF BOOTS | S.C.A.R.P.A.<br />

oggi, infatti, Luigi e Francesco sono regolarmente<br />

in reparto tutti i giorni, pur avendo più di 80 anni, e<br />

dispensano consigli a tutti. Forse il grande sviluppo<br />

di S.C.A.R.P.A. è anche frutto di questo equilibrio,<br />

a volte delicato, di generazioni. I cugini si sono<br />

divisi i compiti, ognuno seguendo le orme del<br />

padre. Ecco dunque che Sandro e Cristina lavorano<br />

negli uffici, il primo presidente e ceo, la seconda<br />

product manager, Davide è direttore R&D e di<br />

produzione, mentre Andrea è chief financial officer<br />

e Piero administration manager.<br />

Com’è avvenuto il ‘passaggio di consegne’?<br />

(risponde Sandro Parisotto)<br />

«Davide è stato il primo a entrare in azienda,<br />

non voleva proseguire gli studi e allora Luigi lo<br />

portò in fabbrica a lavorare, apriva le porte alle 7<br />

e le chiudeva alle 8 di sera. Io sono entrato negli<br />

anni ‘80, dopo il servizio militare, ho iniziato<br />

in contabilità, Cristina è arrivata più tardi e<br />

successivamente Andrea. Siamo cresciuti con il<br />

lavoro nel sangue, anche prima, in estate, se volevi<br />

andare in vacanza o comprarti la moto, passavi<br />

qualche mese a lavorare».<br />

Insomma, è stata dura all’inizio...<br />

(interviene Davide Parisotto)<br />

«Ho fatto di tutto, ho girato il mondo con una<br />

macchina da cucire e quattro colleghi, pronti a<br />

riparare qualsiasi scarpa, sono stato negli Stati

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