Ski-Alper
Dallo scarpone che pesa 700 grammi a quello prodotto con plastica ecologica ricavata dal ricino. Per domani non sembra esserci più niente da inventare. Ecco come nasce un prodotto S.C.A.R.P.A. e quali saranno le prossime sfide
Dallo scarpone che pesa 700 grammi a quello
prodotto con plastica ecologica ricavata dal ricino. Per
domani non sembra esserci più niente da inventare.
Ecco come nasce un prodotto S.C.A.R.P.A. e quali
saranno le prossime sfide
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
THE ART OF BOOTS | IERI |<br />
fatti a spiegare il successo dell’azienda in quegli anni<br />
Sessanta: la produzione passa da 10.000 a 120.000<br />
paia all’anno, i dipendenti da 17 a 50, i prodotti,<br />
esportati negli Stati Uniti, Canada, Inghilterra,<br />
Germania e Australia, comprendono ben 40 modelli<br />
tra scarpe da montagna, scarponi da sci, da fondo<br />
e da telemark. S.C.A.R.P.A. inizia a fornire i corpi<br />
militari italiani, americani, francesi, spagnoli, indiani<br />
e diverse guide alpine, da Cortina a Courmayeur.<br />
Dietro al successo, però, non c’è solo il prodotto.<br />
Lo spiega bene Plinio Marotta nel suo ‘Poco fa nel<br />
Medioevo’: «Nessuno dei tre Parisotto aveva un<br />
ufficio personale in cui rinchiudersi per analizzare<br />
i diagrammi. Ognuno di loro aveva un deschetto<br />
in mezzo agli operai, al quale tutte le mattine,<br />
all’apertura della fabbrica, andava a sedersi per<br />
mettersi a lavorare... Erano lì per rispondere alle loro<br />
domande, per aiutarli nel loro lavoro, ma soprattutto<br />
per insegnare con l’esempio l’orgoglio delle cose ben<br />
fatte... Il capitale esiste esclusivamente in funzione<br />
del lavoro, dal quale proviene, al quale ritorna... non<br />
è speso in beni di lusso, non è usato per ostentare<br />
ricchezza, non è investito in speculazioni finanziarie,<br />
ma religiosamente reinvestito in fabbrica».<br />
Negli anni Settanta il 1000, modello basso da<br />
‘ingegnere’, rimasto in produzione per 40 anni, cede<br />
lo scettro di prodotto faro al primo scarpone d’alta<br />
quota in materiale plastico, il Grinta, seguito dal<br />
Vega, realizzati in Pebax®, allora utilizzato solo per<br />
le racchette da tennis. Nel 1986 Jerzy Kukuzcka, a<br />
tre mesi di distanza da Reinhold Messner, è il secondo<br />
uomo a conquistare tutti gli 8000 e ha ai piedi proprio<br />
il Vega. I mitici anni Ottanta segnano anche l’ingresso<br />
in azienda della nuova generazione, Davide, Sandro,<br />
Cristina, Piero e, più tardi, Andrea. Le collezioni si<br />
ampliano: alta quota, mountain, trekking, hiking,<br />
outdoor, climbing, telemark. Nasce la Cinque Terre,<br />
prima scarpa bassa da outdoor e approach. Nasce da<br />
un’idea semplice, cambiando la suola a una scarpa da<br />
arrampicata. Semplice e geniale. In questi anni viene<br />
anche introdotto il Gore-Tex®: Bootie è la prima<br />
12<br />
> UN PO’ DI STORIA<br />
SETTANTA ANNI DI SUCCESSI E INNOVAZIONE<br />
1938<br />
Rupert Edward Cecil<br />
Lee Guinness fonda<br />
la Società Calzaturieri<br />
Asolani Riuniti Pedemontana<br />
Anonima.<br />
scarpa al mondo con calza termosaldata di questo<br />
famoso materiale hi-tech. Gli anni novanta vedono<br />
l’ulteriore ampliamento della collezione a oltre<br />
100 modelli, l’apertura di nuovi mercati nei Paesi<br />
Scandinavi, in Europa dell’Est e nel Far East, la<br />
trasformazione (nel 1992) in società per azioni e<br />
l’inaugurazione del nuovo stabilimento (1996) che<br />
porta la superficie da 2500 a 6500 metri quadri, la<br />
nascita del famoso pay-off ‘nessun luogo è lontano’,<br />
inventato da Franco Bortolazzo. I Novanta, però,<br />
sono soprattutto gli anni della rivoluzione plastica.<br />
Si comincia con il telemark. A partire dagli anni<br />
Settanta, con l’avvento dello scarpone di plastica,<br />
infatti, i fratelli Parisotto si erano concentrati sui<br />
settori di eccellenza in cui erano specializzati,<br />
sospendendo la linea sci, ad eccezione del telemark.<br />
Nel 1992 Luigi, osservando la gomma che ricopre<br />
1943<br />
A soli 11 anni Luigi<br />
ottenne il lavoro<br />
spacciandosi per<br />
il fratello più grande Francesco<br />
1956<br />
Ai Parisotto viene proposto<br />
di rilevare la S.C.A.R.P.A.<br />
gli ammortizzatori delle moto da cross, si convince<br />
che sia possibile realizzare un soffietto che resista<br />
alle sollecitazioni delle flessioni del telemark. Dalla<br />
collaborazione con Paul Parker e Pietro Aimonetto<br />
nasce il Terminator, primo scarpone da telemark<br />
in plastica. Negli anni Ottanta, invece, era già<br />
apparsa la plastica nei modelli da scialpinismo con<br />
il Rally, che ha un ottimo riscontro. Poi ancora una<br />
pausa e nel 1993, dalla collaborazione con l’amico<br />
alpinista e distributore svizzero Romolo Nottaris,<br />
nasce Denali, un successo di mercato strepitoso.<br />
Sono Luigi e Sandro a raccontare un episodio che<br />
avrebbe potuto cambiare la storia di S.C.A.R.P.A.:<br />
«A metà degli anni Ottanta Romolo Nottaris ha<br />
portato in azienda, una domenica pomeriggio,<br />
Fritz Bartel, inventore dell’attacco Low Tech, ce lo<br />
avrebbe dato in esclusiva in cambio della royalties,<br />
Anni ‘60<br />
La produzione passa<br />
da 10.000 a 120.000<br />
paia all'anno,<br />
i dipendenti<br />
da 17 a 50<br />
Anni ‘70<br />
40 modelli<br />
esportati<br />
nel mondo<br />
1930 1940 1950 1960 1970<br />
THE ART OF BOOTS | S.C.A.R.P.A.