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Coordinamento del progetto a cura della S.C. Comunicazione

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Consapevolezza Condiv<br />

gusto di far bene: in alcune cucine la presentazione <strong>del</strong><br />

piatto è fatta con una certa <strong>cura</strong> nonostante le compilazioni,<br />

in altre tutto il tempo è usato per compilare.<br />

Il grande timore per noi <strong>del</strong>la cucina è il manuale HCCP:<br />

il problema è che non hai voce in capitolo. La questione<br />

è che ogni alimento deve seguire la filiera ad una certa<br />

temperatura, ogni passaggio deve essere controllato. Tu<br />

cuoco devi preparare la pasta, prendi il pomodoro, lo fai<br />

bollire, lo stocchi… Devi saper dire: “A che ora ho fatto<br />

il pomodoro?” , “A che ora l’ho messo nel carrello termico?”.<br />

E poi firmi, perché se succede qualcosa è sotto<br />

la tua responsabilità. La mia professionalità è diventata<br />

piccola, non ti senti più un cuoco, ma un burocrate <strong>del</strong><br />

cibo. Ti senti demoralizzato.<br />

Io sono un tecnico <strong>del</strong>la prevenzione, noi ci occupiamo<br />

<strong>del</strong>la salute <strong>del</strong> cittadino/lavoratore. Mi occupo<br />

dei diritti <strong>del</strong>le persone che lavorano, quando si sono<br />

infortunati o potrebbero infortunarsi. Penso che il mio<br />

lavoro abbia un forte valore etico. Il problema è che certi<br />

obiettivi, se intesi solo come numeri, servono a poco.<br />

Per esempio quando ti chiedono di fare un certo numero<br />

di indagini, ma nessuno ti chiede come hai fatto<br />

quelle indagini, oppure che cosa ci vorrebbe per fare<br />

bene quelle indagini. Sembra che solo il numero sia la<br />

garanzia di un miglioramento <strong>del</strong>le condizioni di lavoro.<br />

Tutto viene legato alla costruzione di check list che poi<br />

si crocettano come visto/non visto. Penso che non basti.<br />

Per esempio, dal punto di vista formativo noi stiamo<br />

investendo molto tempo nella formazione dei lavoratori,<br />

nello spiegare il perché una certa misura preventiva deve<br />

essere messa in atto piuttosto che no.<br />

12.3 Metodo consapevole<br />

Secondo me un protocollo dovrebbe essere sempre<br />

l’esito di un percorso, per cui a monte ci dovrebbe sempre<br />

essere un confronto con gli operatori e a valle una<br />

verifica <strong>del</strong> protocollo.<br />

Noi tre coordinatori ci siamo confrontati spesso. Insieme<br />

abbiamo steso <strong>del</strong>le procedure comuni, semplici,<br />

ma utilissime. Utilizzavamo questo sistema: mettevamo<br />

giù la procedura, poi la facevamo leggere agli operatori<br />

93<br />

Quanto è importante conoscere<br />

il “che cosa” e il “perché”<br />

misura la check list?<br />

Quali rischi comporta seguire<br />

una logica procedurale priva<br />

<strong>del</strong> senso <strong>del</strong> sottostante<br />

processo?

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