Coordinamento del progetto a cura della S.C. Comunicazione

impegni verso il nostro lavoro
valore: 8 Produrre futuro
Speranza
Coraggio 8.1 Zavorre
Come reagire di fronte a coloro
che sembrano rifiutare la
possibilità stessa del cambiamento
e fanno dello scetticismo
il loro vessillo?
Tra le altre si aprono due
possibilità.
Da una parte evitare di farsi
contagiare dal loro atteggiamento,
moltiplicando le
occasioni di incontro e di
confronto con coloro che,
anche all’interno del progetto
“Carta Etica”, si impegnano
al miglioramento della vita
lavorativa.
Dall’altra non cercare di farli
cambiare a tutti i costi, piuttosto
non rinunciare a “dissodare”
il terreno con spunti e
continue proposte.
Che cosa può significare vivere
un grande cambiamento
come l’accorpamento senza
ingenue illusioni, ma anche
senza croniche diffidenze?
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Alcuni colleghi ti buttano addosso tutta la loro demotivazione:
tutto va male, tutto è negativo, il turno, il paziente…
Tolgono l’aria, impediscono di respirare, ti spingono a
pensare: “Ma chi me lo fa fare?”
Certi ti dicono: “Ma vale davvero la pena impegnarsi
in questa cosa, che poi magari lavori solo di più?” Ma il
punto è che io qui ci vengo tutti i giorni e devo viverci otto
ore. Se poi i frutti sono per quelli che verranno dopo, non
importa, sono soddisfatta lo stesso.
Dopo un corso di formazione sono tornata in ufficio
tutta entusiasta e ho provato a spiegare che cosa avevamo
fatto. Mi hanno fermata dicendo: “Tanto per la gente
che c’è qui dentro non si può riuscire a fare niente…”. Mi
ha intristito.
“È inutile, tanto qui non cambierà mai nulla…” E così ti
smontano tutto quello che cerchi di fare…
Non penso che l’importante sia sempre che le persone
si persuadano di qualche cosa, piuttosto riuscire a innescare
una discussione, far smuovere la crosta di apatia di
certe persone.
8.2 Osservatori partecipi
Ognuno di noi ha le proprie croci, ma bisogna credere
nel proprio lavoro. Ho molti anni di servizio, la pensione
non è lontana, ma questa cosa dell’accorpamento mi interessa
e voglio parteciparvi. E poi non ho fretta di rinchiudermi
nella pensione, ho ancora bisogno di confrontarmi
con le persone.
Nei confronti delle novità, ad esempio dell’accorpamento,
conta molto l’atteggiamento che si adotta. Se l’atteggiamento,
mio e del mio ufficio, è di chiusura, del tipo
“diventiamo solo più grandi, non ci verrà niente di nuovo” è
un conto; se invece abbiamo un atteggiamento di apertura,
non ingenua, certo, e pensiamo: “possibile che debba
proprio andare tutto male?” allora forse possiamo riuscire