Coordinamento del progetto a cura della S.C. Comunicazione
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Valore in gioco<br />
Rispetto<br />
“Rispettare” etimologicamente significa “volgersi a guardare”,<br />
“notare”. Il rispetto in primo luogo consiste nell’accorgersi che<br />
attorno a noi esistono altri esseri, che chiedono di essere visti,<br />
notati per il loro essere “persone” e non semplicemente numeri<br />
o cose.<br />
Nella vita lavorativa il rispetto consiste fondamentalmente in<br />
tre diverse forme di riconoscimento.<br />
Riconoscere le caratteristiche uniche e distintive di coloro che<br />
ci circondano. Evitare di omologarli e di assimilarli ad un genere,<br />
un ruolo o funzione.<br />
Riconoscere il diritto - dovere di avere e di esprimere idee e sentimenti<br />
propri. Favorire l’autonomia di pensiero e il senso critico.<br />
Riconoscere a tutti - colleghi e pazienti - un valore e una<br />
significatività. Non avvilire, piuttosto valorizzare e permettere la<br />
maggiore autostima possibile.<br />
È forse il caso di ricordare che le offese morali consistono in<br />
forme di mortificazione che intaccano l’integrità personale di un<br />
altro essere e gli negano i necessari riconoscimenti per farlo sentire<br />
davvero “persona”.<br />
Rispetto<br />
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indirizzi etici<br />
organizzativi<br />
Pazienti, utenti e operatori hanno il diritto di venire rispettati e riconosciuti<br />
in quanto persone portatrici di un’intrinseca dignità, indipendentemente<br />
dal ruolo o dalla posizione ricoperta.<br />
Vanno con <strong>cura</strong> evitate forme di mortificazione <strong>del</strong>la dignità personale.<br />
Ciascun paziente, utente e operatore va rispettato per le sue caratteristiche<br />
distintive; va favorita la sua autonomia di pensiero e di espressione; va<br />
ascoltato e valorizzato per il suo capitale umano ed esperienziale.<br />
Gli operatori che operano con diligenza e responsabilità devono trovare<br />
nei propri responsabili persone solidali, vicine e partecipi <strong>del</strong>le eventuali<br />
difficoltà professionali.<br />
Compatibilmente con i carichi di lavoro, la prossimità fisica, operativa<br />
e psicologica di direttori, responsabili e coordinatori è da ritenersi<br />
imprescindibile fattore di ben essere nel lavoro e di qualità <strong>del</strong> servizio.<br />
Nell’agire di lavoro vanno riconosciuti aspetti esistenziali che pure logiche<br />
di efficacia e di efficienza rischiano di annullare.