Coordinamento del progetto a cura della S.C. Comunicazione

Valore in gioco
Responsabilità
Responsabilità
Sul lavoro esiste in primo luogo una responsabilità di ruolo, in
base alla quale siamo responsabili per ciò che riguarda l’assolvimento
degli obblighi inerenti ad esso. C’è poi una responsabilità causale,
che concerne la relazione tra le nostre azioni e le dirette conseguenze
che ne derivano. Esiste inoltre una responsabilità morale:
Verso noi stessi
Lasciare andare alla deriva il proprio lavoro, scegliere la passività,
non impegnarsi a farlo fruttare, significa rinunciare a vivere responsabilmente
una parte significativa della nostra esistenza.
Verso i colleghi
È necessario non infrangere quella sorta di fratellanza professionale
che costituisce un elemento essenziale per mantenere la
reciproca fiducia. Sono da evitare le connivenze con chi si sottrae
ai suoi doveri, gli espliciti tentativi di scansare lavoro, i gesti con
cui ci facciamo scudo con i nostri personali diritti, dimenticando
di tutelare quelli di chi ci circonda.
Verso il sistema organizzativo in cui siamo inseriti
Occorre essere consapevoli che in una prospettiva sistemica la
singola parte condiziona il tutto, che l’agire individuale ha conseguenze,
alle volte di insospettata portata, sull’intero sistema.
Verso il paziente - utente
Cultura della cura significa cultura della presa in carico. Occorre
maturare la capacità di valutare lo stato complessivo di colui al
quale diamo il nostro servizio. Quando le circostanze lo richiedono
dobbiamo risolvere nella maniera quanto più completa possibile il
suo personale problema attraverso il nostro personale intervento.
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indirizzi etici
organizzativi
Pur nel rispetto dei ruoli e delle competenze, vanno promossi e incentivati
i comportamenti finalizzati alla completa presa in carico dell’utente -
paziente e alla piena risoluzione del suo problema.
Vanno combattuti, senza collusioni o connivenze, i tentativi, da parte di
chiunque, di sottrarsi alle proprie responsabilità di ruolo, causali e morali.
L’assolvere ai propri doveri di ruolo non deve essere disgiunto da una
responsabilità morale che implica l’adoperarsi il più possibile per il ben
essere comune.
Viene riconosciuto il valore etico del buon esempio, che va opportunamente
promosso da coordinatori e dirigenti.