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Coordinamento del progetto a cura della S.C. Comunicazione

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impegni verso tutte le persone<br />

In che modo si è responsabili<br />

<strong>del</strong> sapere appreso?<br />

Quali conseguenze si determinano<br />

quando le conoscenze<br />

acquisite rimangono<br />

patrimonio di pochi?<br />

Che cosa accade quando il<br />

gruppo rimane estraneo alle<br />

tematiche oggetto <strong>del</strong>la formazione?<br />

La responsabilità implica la<br />

compartecipazione, il sentirsi<br />

coinvolti non solo in un personale<br />

percorso di crescita,<br />

ma in un accrescimento collettivo<br />

<strong>del</strong> sapere, che il più<br />

<strong>del</strong>le volte risulta condizione<br />

necessaria all’effettiva applicabilità<br />

di quanto appreso.<br />

Quali conseguenze ha sulla<br />

nostra immagine scaricare sugli<br />

altri le responsabilità di un<br />

disguido? Quali conseguenze<br />

ha sulla coesione <strong>del</strong> gruppo?<br />

Perché presentarsi al telefono?<br />

Presentarsi è un modo per<br />

assumere su di sé il tempo di<br />

lavoro, per farlo davvero proprio<br />

contrassegnandolo con<br />

la propria firma.<br />

38<br />

Da noi è successo che venisse chiesto a coloro che<br />

seguivano corsi di formazione di relazionare al gruppo riguardo<br />

ai contenuti trattati. Questa cosa ha creato il panico,<br />

tanto è vero che a tutt’oggi non si fa. La richiesta ha<br />

messo in crisi il gruppo.<br />

Quando si apprendono certe cose e si torna carichi,<br />

con la voglia di applicare quanto appreso, sovente il gruppo<br />

fa opposizione e si rischia la frustrazione.<br />

Lavoro in Comune ai servizi per la prima infanzia. Facciamo<br />

molta formazione: alcuni momenti formativi attraversano<br />

tutto il gruppo di lavoro, ad altri partecipano<br />

solo alcune persone che successivamente hanno poi<br />

un momento per la restituzione al gruppo. Noi questo<br />

lo facciamo da tempo. Si torna carichi, è bello tornare<br />

a casa - da noi chiamiamo il Servizio “casa” - con la<br />

voglia di raccontare. L’idea di istituzionalizzare questi<br />

momenti di restituzione mi pare ottima.<br />

Davanti all’utente è importante mostrare che il Servizio<br />

è solidale e che, se è il caso, ci si sa anche scusare. Non<br />

va bene addossare la colpa al collega che è assente... E<br />

non bisogna neppure prendere in giro l’utente trincerandosi<br />

dietro al classico: “La pratica l’ha seguita un altro”. Piuttosto<br />

si “sprecano” cinque minuti e si cerca di chiarire la<br />

questione, senza che abbia strascichi spiacevoli per tutti.<br />

Penso che anche solo reciprocamente presentarsi al<br />

telefono qualificandosi può aiutare a cambiare le cose: è<br />

un segnale, ci pone in un’ottica di collaborazione. Tempo<br />

fa il nostro primario aveva notato che quando rispondevamo<br />

al telefono non ci presentavamo, così ci ha chiesto<br />

di farlo. All’inizio ci sembrava di essere al call center,<br />

abbiamo cominciato a farlo sorridendo, ci sembrava un<br />

po’ sciocco. Adesso quando chiamo in reparto mi rendo<br />

conto di quanto sia piacevole sapere con chi sto parlando.<br />

Abbiamo iniziato titubanti, ma adesso questa abitudine ha<br />

preso piede e lo facciamo tutti: “Buongiorno, sono la caposala<br />

di…., mi dica…”

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