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Coordinamento del progetto a cura della S.C. Comunicazione

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impegni verso i cittadini - pazienti - utenti<br />

Definire, struttura per struttura,<br />

tempi e occasioni istituzionalmente<br />

previsti a tal fine<br />

significa avviare un percorso<br />

di riallineamento e riequilibrio<br />

tra necessità <strong>del</strong>la persona<br />

ed esigenze <strong>del</strong> sistema organizzativo.<br />

Una comunicazione è innanzi<br />

tutto la relazione che essa<br />

determina: non supportata<br />

da una relazione condivisa,<br />

qualsiasi trasmissione di<br />

contenuti è destinata a vanificarsi.<br />

Quale può essere un buon<br />

principio etico a cui attenersi<br />

per progettare qualsiasi comunicazione?<br />

Comunicare significa decentrarsi,<br />

allargare il proprio<br />

sguardo, uscire da sé per immedesimarsi<br />

nella prospettiva,<br />

nella cultura, nel carattere dei<br />

destinatari.<br />

È davvero più professionale<br />

una lettera redatta in stretto<br />

32<br />

è l’anestesia emotiva. Ho lavorato per molto tempo al San<br />

Giovanni Vecchio in radiologia. Vedi spesso il malato, ma<br />

generalmente si tratta di un peggioramento…<br />

Parlare di argomenti di cui non siamo abituati a parlare<br />

può anche essere imbarazzante… Non ce l’ha mai chiesto<br />

nessuno. Saper riconoscere ed esprimere ciò che si prova<br />

nella vita professionale è difficile.<br />

3.3 Linguaggio<br />

Da studente non esisteva parlare in dialetto, perché<br />

non era considerato professionale. Certe volte invece è<br />

l’unica strategia, e il fine di ogni nostra comunicazione,<br />

non dimentichiamolo, è il successo <strong>del</strong>la relazione terapeutica.<br />

Con gli utenti, soprattutto con le persone anziane, è<br />

importante sapersi adattare, essere pronti magari a<br />

parlare in dialetto e soprattutto ad utilizzare una terminologia<br />

alla portata di chi ci sta di fronte.<br />

Un modo per mantenersi distaccati dall’utente è usare<br />

un linguaggio molto tecnico, che non sia comprensibile.<br />

Allo sportello posso sentirmi molto professionale se cito<br />

articoli, la cosa riempie di orgoglio me, ma lascia stecchito<br />

l’utente… Rendiamoci conto che abbiamo di fronte <strong>del</strong>le<br />

persone non una platea!<br />

Ci sono dei cartelli che non sono per niente chiari,<br />

magari con <strong>del</strong>le sigle... Per esempio, RRF per i più non<br />

vuole dire niente; perché non scriviamo “FISIOTERAPIA”<br />

con eventualmente vicino la scritta più tecnica? Oppure<br />

“Diagnostica per immagini”, ma la persona va “a fare i raggi”!<br />

A volte semplificare le parole a qualcuno sembra che<br />

sminuisca le strutture e le persone.<br />

Se devo scrivere una lettera che leggerà un allevatore<br />

cerco di mettermi sul suo piano, cerco di scrivere nel<br />

modo più chiaro e sintetico possibile. Una volta ne ho letta<br />

una scritta come Servizio che a fatica capivo io, e infatti<br />

non credo che i miei utenti allevatori abbiano nemmeno<br />

finito di leggerla. Che senso ha averla spedita? Non solo<br />

non ha creato informazione, ma addirittura è stato un danno<br />

perché ha creato e ha generato incertezza nell’utenza

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