Coordinamento del progetto a cura della S.C. Comunicazione
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impegni verso i cittadini - pazienti - utenti<br />
Che cosa accade in un paziente<br />
lasciato privo di una<br />
qualche spiegazione circa<br />
l’iter diagnostico e in balia<br />
dei suoi timori?<br />
Anche poche parole possono<br />
avere un fondamentale effetto<br />
di rassi<strong>cura</strong>zione, dare al paziente<br />
la certezza che è preso<br />
in carico, che è seguito e che<br />
ci si sta occupando di lui.<br />
vedi 13.1<br />
Il consenso informato ha una<br />
semplice funzione informativa,<br />
è soltanto un’informazione<br />
condivisa?<br />
Occorre considerare adeguatamente<br />
l’importanza <strong>del</strong><br />
consenso informato in quanto<br />
momento decisivo per avviare<br />
un rapporto di <strong>cura</strong> fondato<br />
sulla reciproca fiducia.<br />
16<br />
Spiegare è fondamentale: se arriva un paziente in Pronto<br />
Soccorso, passa il triage, viene da me per un prelievo e<br />
l’elettrocardiogramma, so che starà 8 ore perché dopo 6<br />
ore ripeterà l’elettrocardiogramma e la visita. Perché non<br />
glielo devo dire? Se glielo spiego, si siede e non lo senti<br />
più, se non glielo dico ogni ora è lì, a chiedermi: “Ma è grave<br />
che non mi dite nulla?” Ci metto lo stesso tempo tra il<br />
dire e il non dire: quelle parole mentre faccio ciò che devo<br />
fare non mi costano nulla, il più <strong>del</strong>le volte è solo la volontà<br />
di spiegare intanto che si fanno le cose.<br />
Mi è capitato di arrivare dove lavoro ma come paziente,<br />
conoscevo tutti gli operatori e loro conoscevano<br />
me. Ho chiesto che mi dicessero che cosa mi stavano<br />
per fare. Quando mi hanno detto: “Ma tu sei infermiera...”,<br />
gli ho risposto: “Sono infermiera, ma in questo momento<br />
spiegami tutto come se fossi il calzolaio qui sotto”. “Ma<br />
tu le cose le sai…”. “No, spiegamelo, perché in questo<br />
momento sono in totale confusione”. Se capita a chi è <strong>del</strong><br />
mestiere posso immaginare gli altri…<br />
Ho appena superato un momento difficile come paziente.<br />
Ero spaventata, in ansia, ho dovuto condividere il percorso<br />
di <strong>cura</strong> con chi mi stava accanto. Nonostante questo mi<br />
sono sentita seguita, presa in <strong>cura</strong>: il medico che mi seguiva<br />
mi ha spiegato che cosa avevo nei dettagli e tutto il percorso<br />
di <strong>cura</strong> che avrei seguito. Mi ha preso per mano e mi ha<br />
detto: “Tranquilla, questo percorso lo facciamo insieme”.<br />
Una questione per me importantissima è che quando<br />
si comunica una diagnosi o una terapia bisogna chiarire<br />
molto bene che è un percorso che si affronta tutti insieme,<br />
medico, paziente e anche i familiari. Non è qualcosa che<br />
somministra il medico o la struttura, è un certo percorso<br />
che si sceglie di portare avanti aiutandosi reciprocamente.<br />
Anche nella comunicazione <strong>del</strong> consenso informato bisogna<br />
prestare attenzione, soprattutto nel caso di persone<br />
anziane: il consenso informato non può essere solo una<br />
liberatoria per evitarsi grane.