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Coordinamento del progetto a cura della S.C. Comunicazione

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La Carta Etica muove dall’idea che la riflessione etica è una<br />

condizione di salute, che la salute è anche là dove le persone<br />

possono responsabilmente valutare, scegliere e seguire indirizzi<br />

etici di comportamento. La Carta intende quindi osservare il<br />

lavoro quotidiano da una prospettiva più profonda e più ampia,<br />

che non sia soltanto la performanza o l’interesse economico,<br />

ma piuttosto l’arricchimento <strong>del</strong>la dimensione umana, etica, spirituale,<br />

relazionale.<br />

La Carta Etica come motore per una nuova civiltà <strong>del</strong> lavoro.<br />

A che cosa aspira la Carta?<br />

Dove il lavoro è privato di tensione esistenziale, l’essere<br />

umano non cerca la propria completezza, il proprio appagamento,<br />

la propria fioritura. In una parola, non cerca di produrre per sé<br />

e per gli altri una vita buona, una vita degna di essere vissuta.<br />

Il lavoro separato dagli elementi che rendono appagante e<br />

completa la vita lavorativa, ridotto ad azione produttiva finalizzata<br />

al raggiungimento di uno scopo esterno ad essa e traducibile<br />

in un assoluto valore monetario, genera mal essere, individuale<br />

e collettivo.<br />

La Carta Etica muove dall’idea che la salute <strong>del</strong>le persone<br />

può e deve essere cercata non solo dopo il tempo di lavoro, ma<br />

anche al suo interno, riconnettendo le dinamiche produttive con<br />

la ricerca di una vita buona, una vita davvero degna di essere<br />

vissuta. Il valore di una qualsiasi proposta di civiltà si misura non<br />

da quanto marginalizza il lavoro, ma da quanto sa e riesce a<br />

metterlo al proprio centro. Alla base <strong>del</strong>la Carta Etica vi è la convinzione<br />

che occorre cercare il ben essere sociale non attraverso<br />

il lavoro, considerato come semplice momento e strumento<br />

produttivo o di arricchimento materiale, ma nel lavoro, inteso e<br />

valorizzato in quanto dimensione di buona esistenza.<br />

A dotare il lavoro e i sistemi organizzativi di una vitale inquietudine<br />

spirituale. A ricollegare chi lavora alle profondità <strong>del</strong> proprio<br />

animo, rompendo con il senso di estraneità e disinteresse<br />

che mortifica l’esistenza di molti.<br />

La Carta vuole essere un punto panoramico, un punto da<br />

cui osservare e tracciare attese, speranze, indirizzi, impegni, responsabilità<br />

individuali e di sistema in vista di un <strong>progetto</strong> di<br />

salute territoriale.<br />

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