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114<br />
Prova sul campo<br />
<strong>Sony</strong> <strong>Alpha</strong> <strong>A900</strong><br />
La <strong>Alpha</strong> <strong>A900</strong> è la prima reflex Full Frame di <strong>Sony</strong>; offre prestazioni<br />
come una elevatissima risoluzione di 24 Mpxl ed un mirino luminosissimo;<br />
è l’unica reflex a pieno formato ad avere la stabilizzazione a sensore.<br />
Il numero di macchine reflex presentate<br />
quest’autunno è veramente sconcertante,<br />
tanto da obbligare il nostro Centro<br />
Studi a r<strong>it</strong>mi da lavori forzati per poter<br />
realizzare in tempi utili una tale mole<br />
di test. Il nostro impegno è quello di<br />
fornirvi comunque in tempi rapidi le<br />
prime valutazioni sulle macchine di<br />
maggior interesse, ed ecco quindi, dopo<br />
la Nikon D90, la prova sul campo della<br />
<strong>Sony</strong> <strong>Alpha</strong> <strong>A900</strong>, ovvero la Full Frame<br />
che finalmente arriva nei negozi dopo<br />
la lunga gestazione che abbiamo potuto<br />
seguire durante le ultime fiere sotto<br />
forma di mock-up.<br />
Il primo impatto<br />
Aperta la scatola ci si aspetterebbe una<br />
macchina ingombrante, invece la <strong>A900</strong><br />
ricorda molto da vicino la sorellina<br />
A700, e se l’impostazione generale è<br />
la medesima, non si può fare a meno di<br />
notare la superiore qual<strong>it</strong>à costruttiva<br />
dell’ammiraglia e la pregevole fin<strong>it</strong>ura<br />
del corpo, realizzato in lega di magnesio<br />
con guarnizioni a protezione dei comandi<br />
principali, anche se non è tropicalizzato;<br />
splendido il pentaprisma, basta questo a<br />
farla amare a prima vista.<br />
Il frontale è decisamente squadrato e<br />
presenta solo elementi classici come<br />
il selettore della modal<strong>it</strong>à di messa a<br />
fuoco, il pulsante di sblocco dell’ottica,<br />
la presa PC Sync coperta, come anche<br />
tutte le connessioni, da un comodo tappo<br />
in gomma incernierato e che quindi rimane<br />
aperto senza tornare in posizione; vi<br />
è poi il pulsante di anteprima della profond<strong>it</strong>à<br />
di campo / Intelligent Preview, il<br />
sensore per il telecomando incluso nella<br />
confezione e la luce di assistenza alla<br />
messa a fuoco che consente di focheg-<br />
giare anche al buio.<br />
La calotta osp<strong>it</strong>a, in stile Minolta, una<br />
ghiera dei modi “professionale”, ovvero<br />
senza le amatoriali scene pre-impostate<br />
che lasciano il posto ai classici automatismi<br />
PASM, al “panic mode” Auto e a ben<br />
tre memorie programmabili dal fotografo<br />
e raggiungibili con una immediatezza da<br />
lasciare senza parole; avremmo però prefer<strong>it</strong>o<br />
il blocco di sicurezza per ev<strong>it</strong>are<br />
involontarie variazioni di programma<br />
che tanto abbiamo apprezzato sulla<br />
Minolta 7D.<br />
Il pentaprisma osp<strong>it</strong>a la sl<strong>it</strong>ta per il flash<br />
nel classico standard <strong>Sony</strong>/Minolta, la<br />
ghiera di correzione diottrica e la leva<br />
per azionare la tendina di chiusura del<br />
mirino, utile nelle pose lunghe su treppiedi.<br />
Alla destra del pentaprisma trova posto<br />
un piccolo Lcd monocromatico di stato,
I pulsanti posti alla destra del piccolo pannello<br />
Lcd di stato sono difficili da raggiungere<br />
senza distogliere lo sguardo dal mirino.<br />
retroilluminabile in luce ambra, che<br />
mostra solo il tempo di posa, il diaframma,<br />
il numero di scatti disponibili,<br />
il livello di carica della batteria e la<br />
segnalazione della staratura intenzionale<br />
dell’esposimetro; a richiesta può mostrare<br />
anche le informazioni necessarie alla<br />
regolazione dei parametri associati ai<br />
diversi pulsanti funzione presenti alla<br />
sua destra. Qui si trovano i comandi<br />
relativi alla staratura intenzionale dell’esposimetro<br />
(± 3 EV), alla cadenza<br />
di scatto (singola, raffica da 5 fps o 3<br />
fps, timer da 2 e 10 secondi, bracketing<br />
singolo o continuo fino a ± 2 EV, bracketing<br />
sul bilanciamento del bianco e sul<br />
D-Range, alzo preventivo dello specchio<br />
e scatto con telecomando), al bilanciamento<br />
del bianco con ben tre memorie a<br />
regolazione manuale. Il comando per la<br />
sensibil<strong>it</strong>à prevede un range standard da<br />
200 Iso a 3200 Iso, oltre alle sensibil<strong>it</strong>à<br />
estese che, racchiuse tra due righe bianche,<br />
si spingono a 100 e 6400 Iso; i 100<br />
Iso sono ottenuti sottoesponendo dig<strong>it</strong>almente<br />
di circa 0,65 EV il file Raw prima<br />
Il layout dei comandi è tradizionale, con i pulsanti<br />
dedicati alla parte dig<strong>it</strong>ale ordinatamente<br />
disposti alla sinistra del pannello Lcd.<br />
Il sensore è impressionante sia per dimensioni, pari a<br />
24x36mm, che per risoluzione: 24Mpxl abbondanti sono<br />
l’attuale punto di riferimento del settore.<br />
Ottima la ghiera dei modi di ripresa in<br />
puro stile Minolta, ovvero senza scene<br />
preimpostate.<br />
della conversione Jpeg, come dimostra la<br />
maggiore esposizione del file Raw a 100<br />
Iso aperto in Camera Raw. Completano i<br />
comandi sulla calotta il pulsante di scatto<br />
e la ghiera di comando anteriore.<br />
Il dorso è dominato dal display Lcd da<br />
3 pollici e 921.600 punti e dal mirino,<br />
con i classici sensori di prossim<strong>it</strong>à. Il<br />
primo è lo stesso della A700, ed è quanto<br />
di meglio si possa trovare nell’attuale<br />
produzione di reflex, il secondo mer<strong>it</strong>a<br />
la massima attenzione poiché sembra<br />
superare in qual<strong>it</strong>à anche quello della<br />
ammiraglia analogica Minolta Dynax<br />
9. Con una copertura del 100% e un<br />
ingrandimento pari a 0,74x, si tratta di<br />
una vera e propria “finestra sul mondo”<br />
che poco ha da spartire con i mirini del<br />
mondo APS ed è anche un passo avanti<br />
rispetto alla concorrenza delle altre<br />
reflex Full Frame.<br />
Alla sinistra dell’oculare si trovano<br />
l’interruttore di accensione e i pulsanti<br />
di accesso alle funzioni dig<strong>it</strong>ali della<br />
macchina, mentre alla destra vi sono<br />
il pulsante di blocco dell’esposizione,<br />
Il mirino, con i classici sensori di prossim<strong>it</strong>à,<br />
dispone di tendina per le esposizioni<br />
temporizzate.<br />
La parte destra del dorso ricalca quella della<br />
A700, con il baricentro cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dal formidabile<br />
joystick del sistema Quick Navi.<br />
coassiale al selettore della modal<strong>it</strong>à di<br />
misurazione esposimetrica, il pulsante di<br />
attivazione manuale della messa a fuoco,<br />
la ghiera di comando posteriore, l’ottimo<br />
joystick, un pulsante custom C al quale<br />
attribuire diverse funzioni a scelta del<br />
fotografo, un pulsante funzione Fn per la<br />
modifica diretta dei parametri mostrati a<br />
mon<strong>it</strong>or (sistema Quick Navi) e l’interruttore<br />
di attivazione dello stabilizzatore<br />
SteadyShot.<br />
Sì, <strong>Sony</strong> è riusc<strong>it</strong>a ad integrare questo<br />
stabilizzatore anche sulla ammiraglia<br />
Full Frame, superando problemi tecnici<br />
non semplici e regalando così un sistema<br />
efficace per stabilizzare qualsiasi ottica,<br />
comprese le più vecchie del parco<br />
Minolta AF.<br />
Infine il fondello, con la filettatura metallica<br />
per il treppiedi e il vano per la batteria<br />
InfoL<strong>it</strong>hium NP-FM500H; il fianco sinistro<br />
osp<strong>it</strong>a le connessioni relative ad alimentazione,<br />
scatto remoto, linea dati Usb<br />
2 e usc<strong>it</strong>a video HDMI, mentre il fianco<br />
destro dispone del solo doppio vano per<br />
schede di memoria, nella fattispecie uno<br />
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per Compact Flash e l’altro per le Memory<br />
Stick, utile ai proprietari di Play Station<br />
e compatte <strong>Sony</strong>; le schede non possono<br />
funzionare in contemporanea, ma è possibile<br />
scegliere quale delle due utilizzare<br />
attraverso il sistema Quick Navi. <strong>Sony</strong> è<br />
l’unica a fornire tale soluzione in questa<br />
fascia di mercato.<br />
Le innovazioni<br />
L’attesa è stata lunga, ma la pazienza<br />
degli appassionati del marchio è stata<br />
ripagata con un modello sulla carta<br />
estremamente performante e dotato di<br />
tecnologie di ultima generazione.<br />
Il sensore CMOS Exmor da 24 Mpxl<br />
sfrutta l’ormai nota conversione<br />
analogico/dig<strong>it</strong>ale parallela con un convert<strong>it</strong>ore<br />
A/D a 12 b<strong>it</strong> dedicato in corrispondenza<br />
di ognuna delle 6048 colonne<br />
di pixel che cost<strong>it</strong>uiscono l’area attiva<br />
del sensore. Questo sistema premette<br />
una riduzione del rumore in hardware,<br />
alla quale si aggiunge quella effettuata<br />
dai due processori Bionz capaci di<br />
macinare, apparentemente in estrema<br />
scioltezza, i 123 MPxl al secondo generati<br />
dalla raffica da 5 fps per ben 14 file<br />
Raw. Tale prestazione ci permette anche<br />
di intuire come la compressione dei file<br />
cRaw (file Raw compressi per ridurre le<br />
dimensioni, 15 fotogrammi per raffica)<br />
avvenga dopo la trasmissione dei dati<br />
al buffer di memoria per la successiva<br />
scr<strong>it</strong>tura su scheda; lo stesso avviene per i<br />
file Jpeg che però, grazie alle loro minori<br />
dimensioni, consentono una durata della<br />
raffica sensibilmente maggiore: 19 immagini<br />
X.Fine e illim<strong>it</strong>ate immagini Fine o<br />
Standard. Naturalmente queste prestazio-<br />
Con la <strong>A900</strong> le ottiche riacquistano<br />
il loro originario<br />
angolo di campo; qui un<br />
20mm f/2,8.<br />
La funzione DRO analizza l’immagine applicando una curva personalizzata in modo da schiarire le ombre senza bruciare le alte<br />
luci. Ciò può portare ad un aumento del rumore nelle ombre ma, dal momento che la funzione non modifica la coppia tempo/<br />
diaframma, è possibile applicarla in post-produzione sviluppando il file con Image Data Converter SR.<br />
Da sinistra a destra: DRO disattivato, in modal<strong>it</strong>à Auto e in modal<strong>it</strong>à Lv2.<br />
ni vengono raggiunte impiegando schede<br />
veloci come quelle usate ab<strong>it</strong>ualmente per<br />
le nostre prove, che permettano di liberare<br />
rapidamente il buffer e fare così spazio a<br />
nuove immagini in arrivo dal sensore.<br />
Il sistema di stabilizzazione dell’immagine<br />
è sfruttato anche per la rimozione<br />
della polvere e dispone di attuatori 1,5<br />
volte più potenti e 1,3 volte più rapidio.<br />
<strong>Sony</strong> ha poi modificato l’elemento più<br />
caratterizzante di una reflex, ovvero lo<br />
specchio, progettando un sistema di sollevamento<br />
ad attuatore magnetico basato<br />
su due fulcri e denominato “parallel-link”<br />
che, grazie ad un movimento basato su<br />
due punti di ancoraggio, solleva e arretra<br />
lo specchio così da consentire una<br />
ottimizzazione dello spazio e lasciarne<br />
a sufficienza per il modulo SteadyShot.<br />
Un magnete è incaricato di catturare
L’esposimetro è piuttosto preciso nell’interpretazione<br />
delle scene ed è aiutato anche dall’ampia gamma<br />
dinamica della <strong>A900</strong>. Per questa immagine non è stato<br />
necessario applicare nessuna correzione.<br />
Lo stabilizzatore funziona alla perfezione, anche se<br />
messo a dura prova dal grande specchio. Si recuperano<br />
agilmente, e con buona regolar<strong>it</strong>à, almeno 2<br />
stop, ma con le corte focali si possono anche superare<br />
i 3 stop.<br />
lo specchio e minimizzarne i rimbalzi,<br />
principale causa interna di micromosso,<br />
mentre l’otturatore in fibra di carbonio,<br />
governato da un motore coreless, offre<br />
tempi fino a 1/8.000s, la sincronizzazione<br />
a 1/250s senza stabilizzatore attivo ed<br />
una v<strong>it</strong>a utile di almeno 100.000 cicli.<br />
Nuovo anche il sistema autofocus che<br />
vede ora la presenza di 9 punti di messa a<br />
fuoco coadiuvati da 10 punti di assistenza<br />
che entrano in funzione scegliendo la<br />
modal<strong>it</strong>à di messa a fuoco ad area ampia.<br />
La copertura non è dissimile da quella<br />
già vista sull’ultima reflex a pellicola<br />
Dynax 7 ed è analoga a quella della<br />
Canon Eos 5D MKII.<br />
Il mirino mostra anche i riferimenti di<br />
inquadratura per quando si utilizzano<br />
ottiche per il formato APS e per il formato<br />
16:9.<br />
Molte le innovazioni anche nella parte<br />
più prettamente dig<strong>it</strong>ale della macchina,<br />
ed in particolare il D-Range Optimiser e<br />
la nuova funzione Intelligent Preview.<br />
D-Range Optimiser (DRO) è una funzione<br />
di ottimizzazione della gamma<br />
dinamica da sempre presente sulle<br />
reflex <strong>Sony</strong>: analizzando la scena,<br />
regola l’immagine affinché le zone più<br />
scure vengano schiar<strong>it</strong>e senza tuttavia<br />
intaccare le alte luci. La <strong>A900</strong> offre un<br />
numero spropos<strong>it</strong>ato di impostazioni, da<br />
quella automatica a quella manuale su<br />
ben cinque livelli d’intervento.<br />
Discorso diverso invece per quanto<br />
riguarda l’Intelligent Preview: nov<strong>it</strong>à<br />
assoluta per il marchio, è quanto di più<br />
vicino si possa immaginare alla classica<br />
prova Polaroid ed è probabilmente più<br />
utile rispetto ad un Live View implementato<br />
su una macchina con schermo<br />
fisso. Premendo il simulatore del<br />
diaframma la macchina eseguirà uno<br />
scatto e lo mostrerà a mon<strong>it</strong>or assieme<br />
agli istogrammi RGB e di luminanza e<br />
ad una serie di parametri modificabili<br />
come coppia tempo/diaframma, staratura<br />
intenzionale dell’esposimetro, DRO<br />
e bilanciamento del bianco; la modifica<br />
a tali parametri viene applicata direttamente<br />
all’immagine a mon<strong>it</strong>or, permettendo<br />
così di impostare i parametri<br />
di ripresa corretti senza procedere per<br />
tentativi.<br />
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118<br />
La prova sul campo<br />
Siamo troppo ab<strong>it</strong>uati alle reflex APS,<br />
anche noi giornalisti quando cerchiamo<br />
di ridurre al minimo pesi ed ingombri per<br />
spostarci, per cui tornando ad impugnare<br />
una Full Frame rimaniamo spaesati<br />
al primo impatto, soprattutto quando si<br />
monta il pregevole Zeiss 24-70mm f/2,8<br />
che in parte vanifica l’impegno profuso<br />
dai progettisti della <strong>A900</strong> nel contenere i<br />
pesi: l’insieme arriva a quasi 2 Kg.<br />
L’ergonomia è simile a quella della<br />
A700, ovvero decisamente buona tranne<br />
che per i pulsanti alla destra del display<br />
di stato, spesso difficili da raggiungere<br />
senza staccare l’occhio dal mirino; la<br />
macchina risulta sempre ben bilanciata<br />
anche quando si montano obiettivi<br />
pesanti come gli zoom f/2,8.<br />
Ottima la ghiera di selezione della<br />
modal<strong>it</strong>à di lettura esposimetrica, che<br />
mantiene la posizione delle reflex ana-<br />
logiche Minolta, così come il joystick<br />
che permette di muoversi in scioltezza<br />
tra i menù con una risposta superiore<br />
a qualsiasi pad direzionale. Pregevole<br />
infine l’impugnatura verticale che replica<br />
quasi alla perfezione tutti i comandi<br />
presenti sul dorso e cost<strong>it</strong>uisce una vera<br />
e propria impugnatura separata da quella<br />
del corpo.<br />
Un’occhiata al mirino mi è sufficiente<br />
per rendermi conto che si tratta di una<br />
delle migliori realizzazioni che io abbia<br />
mai potuto verificare, e non solo per le<br />
dimensioni, ma anche per la luminos<strong>it</strong>à<br />
da primato che rende la messa a fuoco<br />
manuale un gioco da ragazzi anche con<br />
un comune schermo di messa a fuoco,<br />
peccato che non si possa scattare se non<br />
con ottiche, adattatori o accessori dotati<br />
di chip. Sul modello in prova abbiamo<br />
rilevato che l’allineamento non è perfetto<br />
e porta a tagliare leggermente la<br />
I l formato Jpeg<br />
prodotto dalla macchina<br />
soffre di una<br />
eccessiva riduzione<br />
rumore di luminanza<br />
anche ai livelli più<br />
bassi del filtro, pur<br />
senza contrastare<br />
efficacemente la<br />
componente cromatica.<br />
Disattivando la<br />
riduzione rumore si<br />
ottengono file rumorosi,<br />
senza recuperare<br />
dettaglio.<br />
Molto migliore invece<br />
la resa che si ottiene<br />
sviluppando il file<br />
Raw con un software<br />
di terze parti.<br />
parte inferiore del fotogramma rispetto<br />
a quanto inquadrato, a favore di quella<br />
superiore; è un problema da non sottovalutare<br />
quando si lavora con un mirino<br />
con copertura 100% e che non dovrebbe<br />
lasciare spazio alle incertezze.<br />
In ogni caso il taglio è realmente minimo<br />
ed è pari a circa 1%, rilevabile solo alla<br />
lente d’ingrandimento.<br />
Un altro elemento cr<strong>it</strong>ico è il nuovo<br />
meccanismo di sollevamento dello<br />
specchio: è silenzioso al pari dei sistemi<br />
concorrenti, ma non è perfettamente<br />
ammortizzato, tanto da indurre vibrazioni<br />
anche ad un’attrezzatura di 2 Kg;<br />
di contro, nell’uso pratico, lo stabilizzatore<br />
mi ha consent<strong>it</strong>o un incredibile<br />
recupero medio di circa 2 stop; i 3-4<br />
dichiarati da <strong>Sony</strong> sono raggiungibili<br />
solo come picco in presenza di condizioni<br />
favorevoli.<br />
In tema di messa a fuoco la macchina si
Il sistema di riduzione rumore nei file Jpeg tralascia quasi completamente di intervenire sulla componente cromatica, e se ne<br />
trova traccia anche in scatti a 200 Iso come quelli proposti, enfatizzati dalla maschera di contrasto.<br />
è rivelata rapida e capace di mantenere<br />
a fuoco un soggetto in avvicinamento<br />
quasi frontale a 50 Km/h senza apprezzabili<br />
rallentamenti nella cadenza di<br />
scatto a 5 fps. A 70 Km/h la macchina è<br />
costretta a ridurre la cadenza, un calo da<br />
imputare principalmente allo zoom <strong>Sony</strong><br />
70-200mm f/2,8 G utilizzato per la prova<br />
che, sebbene dotato di motore ultrasonico<br />
SSM e pensato per la fotografia sportiva<br />
e naturalistica, non offre i tempi di<br />
risposta del più piccolo e leggero Zeiss<br />
24-70mm f/2,8.<br />
Si tratta comunque di una prestazione di<br />
assoluto rilievo per un insieme corpo/<br />
ottica certo non espressamente progettato<br />
per la fotografia sportiva, come<br />
conferma la logica di funzionamento del<br />
modulo AF in modal<strong>it</strong>à ampia che tende<br />
a mettere a fuoco il soggetto più vicino<br />
senza possibil<strong>it</strong>à di personalizzazione.<br />
Naturalmente la messa a fuoco non deve<br />
essere solo rapida, ma anche precisa; in<br />
questo la s<strong>it</strong>uazione si ribalta e il <strong>Sony</strong> 70-<br />
200mm appare perfettamente tarato (almeno<br />
a focali medio-lunghe), mentre lo Zeiss<br />
24-70mm appare affetto da un pronunciato<br />
back-focus alle brevi distanze.<br />
Questo genere di problemi avrà un’incidenza<br />
sempre maggiore con il diffondersi<br />
delle Full Frame sulle quali, all’atto<br />
pratico, la profond<strong>it</strong>à di campo è minore<br />
rispetto alle reflex APS. Naturalmente<br />
tutto funziona correttamente con la funzione<br />
“Micro regolazione AF” impostata<br />
su -10, ormai obbligatoria su tutte le nuove<br />
reflex e capace, nell’implementazione<br />
della <strong>A900</strong>, di registrare i parametri di<br />
correzione relativi a 30 obiettivi.<br />
L’esposizione, complice la gamma<br />
dinamica della <strong>A900</strong> che mette al riparo<br />
da brutte sorprese (in Raw si recuperano<br />
anche 2 EV di sovra-esposizione,<br />
e accettando del rumore si superano<br />
facilmente i 9 EV totali), è risultata<br />
sempre piuttosto precisa. La lettura spot<br />
permette poi di venire a capo di qualsiasi<br />
s<strong>it</strong>uazione complessa.<br />
Con soggetti fortemente contrastati<br />
è molto utile il DRO: impostato in<br />
manuale al livello 2 mi ha offerto il<br />
miglior bilanciamento tra coerenza dell’immagine<br />
e rumore nelle ombre, con<br />
una costanza di risultati che gli automatismi<br />
ovviamente non permettono<br />
di raggiungere. La funzione, che non è<br />
frutto dell’applicazione di una semplice<br />
curva, ma bensì dell’analisi dettagliata<br />
dell’immagine, non modifica l’esposizione<br />
ed è quindi applicabile a posteriori<br />
su qualsiasi Raw convert<strong>it</strong>o con Image<br />
Data Converter SR.<br />
Nei casi più complessi inoltre viene in<br />
aiuto la Intelligent Preview che permette<br />
di regolare i parametri di esposizione<br />
con la precisione di 1/3 di stop. Questa<br />
nuova funzione mi è stata poi utilissima<br />
nella regolazione del bilanciamento<br />
del bianco: osservando gli istogrammi<br />
RGB e facendoli combaciare è possibile<br />
raggiungere un buon bilanciamento che<br />
non richiede correzioni in fase di postproduzione.<br />
Dovendo scegliere tra questa funzione ed<br />
un Live View su schermo (non orientabile),<br />
sceglierei mille volte l’Intelligent<br />
Preview!<br />
Se da una parte ha una raffica da primato,<br />
considerando il sensore a pieno<br />
formato, la <strong>A900</strong> non è un fulmine di<br />
guerra quanto a navigazione nei menù,<br />
con tempi di risposta superiori alla media<br />
principalmente nella riproduzione delle<br />
immagini. Mi è cap<strong>it</strong>ato perfino di<br />
premere nuovamente il pulsante con il<br />
risultato che l’immagine è apparsa per<br />
un istante ed ha sub<strong>it</strong>o lasciato il posto<br />
ai menù. E’ però probabile che sia una<br />
questione di firmware e che quindi venga<br />
risolta con gli aggiornamenti.<br />
La messa a fuoco continua riesce a mantenere perfettamente a fuoco alla cadenza di 5 fps un soggetto in avvicinamento praticamente<br />
frontale alla veloc<strong>it</strong>à di 50 Km / ora.<br />
119
La funzione Intelligent Preview consente di vedere a mon<strong>it</strong>or l’effetto delle modifiche a parametri di ripresa quali apertura, tempo<br />
di posa, staratura dell’esposimetro, DRO e bilanciamento del bianco.<br />
Lo stesso discorso vale per la formattazione<br />
delle schede, annegata nel menù di<br />
playback e piuttosto lunga dal momento<br />
che fin<strong>it</strong>a l’operazione fisica si rimane in<br />
attesa che la macchina riprenda possesso<br />
della scheda e consenta di scattare una<br />
nuova fotografia, o per la navigazione<br />
rapida tra le foto scattate.<br />
Un punto debole della <strong>A900</strong>, e in genere<br />
delle reflex <strong>Sony</strong>, è il formato Jpeg,<br />
sia quello prodotto in macchina che, in<br />
misura minore e più controllabile, quello<br />
ottenuto per sviluppo del file Raw<br />
tram<strong>it</strong>e Image Data Converter SR. E’<br />
possibile infatti percepire il lavoro della<br />
riduzione rumore già a 400 Iso, mentre<br />
al salire della sensibil<strong>it</strong>à si registrano<br />
artefatti colore a seconda del grado<br />
di riduzione rumore impostato nella<br />
macchina.<br />
Questo fortunatamente può essere disattivato,<br />
senza però recuperare completamente<br />
il dettaglio: sviluppando i Raw<br />
con un software di terze parti è possibile<br />
ottenere immagini molto più dettagliate e<br />
allo stesso tempo meno affl<strong>it</strong>te da rumore<br />
cromatico rispetto al Jpeg esegu<strong>it</strong>o in<br />
macchina od ottenuto con Image Data<br />
Converter SR.<br />
Peccato, perché il formato Jpeg X.Fine<br />
è talmente poco compresso da regalare<br />
immagini potenzialmente indistinguibili<br />
dai Raw.<br />
Il mio suggerimento, in questo caso<br />
specifico, è di usare il più possibile il<br />
formato Raw, e di svilupparlo con un<br />
software di terze parti; in questo modo<br />
si ottiene una qual<strong>it</strong>à d’immagine “stellare”,<br />
entusiasmante in particolare se<br />
si utilizzano ottiche di pregio come le<br />
focali fisse o gli Zeiss.<br />
Utilizzando il formato Raw la <strong>A900</strong> offre<br />
immagini praticamente prive di rumore fino<br />
a 400 Iso, leggermente velate da una ininfluente<br />
grana a 800 Iso e 1600 Iso, rumorose<br />
a 3200 Iso ed estremamente rumorose alla<br />
sensibil<strong>it</strong>à espansa di 6400 Iso, dove anche<br />
una pesante azione del filtro non riesce ad<br />
eliminare completamente il rumore cromatico.<br />
La grana è sempre molto fine e anche<br />
a 1600 Iso non disturba.<br />
La risoluzione è molto elevata e mette<br />
quindi a disposizione anche immagini<br />
Jpeg che, alle basse sensibil<strong>it</strong>à, permettono<br />
di eseguire ottime stampe in grande<br />
formato, tenendo conto che il ricampionamento<br />
e il retino di stampa finiscono<br />
per neutralizzare l’eventuale rumore.<br />
Il giudizio<br />
La <strong>A900</strong> una macchina solida, con caratteristiche<br />
da vera reflex professionale,<br />
ed è sorprendente la strada fatta da <strong>Sony</strong><br />
solo in un paio d’anni.<br />
E’ una macchina che nel complesso mi<br />
piace, e le perdono quelli che potrei defi-<br />
<strong>Sony</strong> <strong>A900</strong> € 2900<br />
Prezzi<br />
Distribuzione: <strong>Sony</strong> Italia, Via<br />
Galileo Galilei 40, 20092 Cinisello<br />
B., MI<br />
Tel: 02/61.838.1<br />
www.sony.<strong>it</strong><br />
nire dei “peccati di gioventù” come la non<br />
perfetta centratura del mirino, la logica di<br />
funzionamento del modulo AF e la carente<br />
gestione del Jpeg; il parco ottiche poi,<br />
nonostante alcuni obiettivi di grande qual<strong>it</strong>à,<br />
è ancora un po’ lim<strong>it</strong>ato nelle opzioni<br />
specialistiche per i professionisti.<br />
Tuttavia,visto anche il prezzo, non saranno<br />
certo pochi gli appassionati interessati<br />
all’acquisto; è infatti un’ottima scelta<br />
capace di unire prestazioni come una<br />
risoluzione da primato, un sensore a<br />
pieno formato stabilizzato e un mirino<br />
ampio e luminoso.<br />
Ah, dimenticavo, i file ad elevata risoluzione<br />
di questa reflex richiedono un<br />
computer potente; se il vostro non è dell’ultima<br />
generazione pensate seriamente<br />
alla sua sost<strong>it</strong>uzione.<br />
Andrea Nivini