Magazine pag altre 1-2_2002.pdf - Filcams - Cgil
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Sindacato in progress<br />
La punta<br />
dell’iceberg<br />
volezza che, tutto sommato c’è solo<br />
la <strong>Cgil</strong> e, se tutto va bene, ci saranno<br />
i sindacati a reggere uno scontro<br />
per evitare di tornare a equilibri sociali<br />
del passato. Certo, accanto alla<br />
<strong>Cgil</strong> ci sono strati vasti di popolazione<br />
e, questi sì, molto articolati.<br />
Pur tuttavia sono forze che emergono<br />
dall’interno della società civile in<br />
modo molto fluido.<br />
La <strong>Filcams</strong> s’è mossa in questa<br />
congiuntura tenendo la sua azione e<br />
la sua analisi ben piantata in terra.<br />
Per il segretario generale Ivano<br />
Corraini, il congresso «ha saputo<br />
coniugare la lotta alle posizioni<br />
antisociali del governo con le specifiche<br />
esigenze della categoria, e il<br />
legame tra i due elementi ha reso<br />
possibile il suo esito unitario». Esito<br />
unitario descritto a sua volta da<br />
Bruno Rastelli, il coordinatore di<br />
“Lavoro e società”, come «un risultato<br />
dell’intelligenza».<br />
La <strong>Filcams</strong> ha letto – attraverso<br />
l’analisi condotta da Ivano Corraini<br />
- la posizione del governo come un<br />
attacco ai diritti dei lavoratori. Posizione<br />
che usa la “legge delega” per<br />
capovolgere la gerarchia di valori<br />
che finora ha uniformato il campo<br />
dei diritti.<br />
Per un sindacalista non è facile<br />
convincersi né accettare che su un<br />
progetto di legge o su una certa forma<br />
di contratto non è possibile esercitare<br />
il negoziato. Eppure, la vocazione<br />
dei sindacalisti a discutere<br />
punto per punto si è scontrata con<br />
«un filo conduttore unico, coerente»<br />
che punta «alla completa<br />
destrutturazione del mercato del la-<br />
voro, alla marginalizzazione del sindacato<br />
al ruolo di erogatore di servizi<br />
e di notaio delle scelte delle<br />
imprese e della accettazione da parte<br />
dei lavoratori».<br />
Questo salto indietro inaccettabile<br />
sconvolgerebbe il risultato di anni<br />
di contrattazione su temi quali il<br />
mercato del lavoro, delle flessibilità<br />
di impiego e dell’organizzazione del<br />
lavoro. Nei contratti del terziario si<br />
sono consolidati risultati normativi<br />
che rappresentano un equilibrio importante<br />
tra interessi delle imprese<br />
e condizioni di lavoro.<br />
Per la <strong>Filcams</strong>, quello della con-<br />
La scelta prioritaria<br />
sta nella difesa in ogni caso<br />
dei due livelli<br />
di contrattazione perché<br />
la difesa del contratto<br />
nazionale passa<br />
per l’estensione<br />
del secondo livello<br />
trattazione è un ruolo centrale ed è<br />
con questo strumento che il sindacato<br />
del terziario ha sviluppato la sua<br />
politica di settore. Propio attorno ai<br />
contratti e all’eventuale riforma dei<br />
modelli contrattuali si era sviluppata<br />
l’analisi di Corraini.<br />
Per la <strong>Filcams</strong>, il contratto collettivo<br />
nazionale di lavoro è irrinunciabile,<br />
è lo strumento con il quale il<br />
sindacato assolve al proprio ruolo in<br />
nome e per conto dei lavoratori, di<br />
chi ha voce e di chi non ne ha.<br />
Ma la fine della concertazione<br />
decretata dal governo fa saltare il<br />
14<br />
modello contrattuale fissato con il<br />
protocollo del luglio ’93. Questo<br />
vuol dire che «obbligati a discuterne»<br />
c’è «l’esigenza di fare delle scelte».<br />
E la scelta prioritaria, tra l’altro<br />
con una certa convergenza unitaria,<br />
«sta nella difesa in ogni caso dei due<br />
livelli di contrattazione, e dentro<br />
questo, la difesa del contratto nazionale<br />
come lo strumento più importante<br />
della affermazione di regole,<br />
diritti, normative, in un impianto<br />
solidaristico nazionale per l’insieme<br />
dei lavoratori».<br />
In questa analisi, «la disputa sulla<br />
durata e sulla cadenza del contratto<br />
nazionale diventa marginale e subordinata<br />
ai due livelli» e non c’è<br />
dubbio che, vista dal terziario, la difesa<br />
del contratto nazionale passa<br />
oggi per l’estensione della contrattazione<br />
di secondo livello, compresa<br />
la contrattazione territoriale come<br />
complementare alla contrattazione<br />
aziendale.<br />
Perché, «se la difesa del contratto<br />
nazionale non si realizza nel secondo<br />
livello, alla lunga potrebbe<br />
affermarsi la linea di chi pensa che<br />
ciò vada fatto sostituendo il contratto<br />
nazionale con tanti contratti provinciali».<br />
Dunque, attenzione. L’articolo 18<br />
«rappresenta la punta dell’iceberg»,<br />
e non possiamo pensare «di aver assolto<br />
al nostro impegno sui diritti<br />
minacciati con la sola difesa dell’articolo<br />
18».