Magazine pag altre 1-2_2002.pdf - Filcams - Cgil
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Direzione di marcia<br />
IL GOVERNO SI APPRESTA A RIFORMARE LA LEGGE 626<br />
DEMAGOGIA PER SMANTELLARE<br />
LA SICUREZZA SUL LAVORO<br />
Le dichiarazioni di un sottosegretario e il disegno di legge del governo. Nel<br />
mirino la 626 «legge dalla regolazione esasperata». Per renderla più «leggera»<br />
prevedono di varare una normativa con istruzioni tecniche dettagliatissime.<br />
Per Luisa Benedettini vogliono solo sgravare le Pmi dall’obbligo di rispettarla.<br />
«È un fallimento assoluto».<br />
Così il sottosegretario al Welfare,<br />
Maurizio Sacconi ha giudicato la<br />
legge 626, quella sulla sicurezza nei<br />
luoghi di lavoro. «La 626 non va –<br />
ha detto il sottosegretario – e allora<br />
bisogna fare un «testo unico» molto<br />
«leggero».<br />
Il pesante e catastrofico giudizio<br />
del sottosegretario è stato espresso<br />
nell’ambito di un Convegno promosso<br />
dal Cnel. Riguardava la ricerca<br />
sullo stato di attuazione della 626.<br />
«Poiché gli incidenti sul lavoro non<br />
sono diminuiti – è stato questo<br />
l’incipit di Sacconi – vuol dire che<br />
la legge non funziona». Nei primi sei<br />
mesi del 2001 – ha dichiarato – si è<br />
registrato un aumento dello 0,7%<br />
degli infortuni. Secondo Sacconi,<br />
che ripete una posizione già espressa<br />
dal governo nel Libro bianco, i<br />
difetti della normativa vigente stanno<br />
in un’eccessiva burocratizzazione<br />
della prevenzione e nella totale assenza<br />
di norme per le piccole e medie<br />
imprese e per l’agricoltura. «C’é<br />
una regolazione esasperata», ha sintetizzato<br />
il sottosegretario.<br />
Comunque, il sottosegretario ha<br />
dato una sua giustificazione alla ne-<br />
cessità di riformare la legge quando<br />
già il Consiglio dei ministri aveva<br />
presentato un disegno di legge che<br />
prevede l’assegnazione di una delega<br />
al Governo. Questi, con decreto<br />
legislativo, porrà mano al «riassetto<br />
della materia della sicurezza e tutela<br />
dei lavoratori».<br />
La vogliono sostituire<br />
con regole dettagliate che<br />
sono il contrario della<br />
flessibilità<br />
«Il governo – risponde Luisa Benedettini,<br />
responsabile dell’Ufficio<br />
salute e sicurezza della <strong>Cgil</strong> –<br />
esordisce affermando che col decreto<br />
626 l’Italia ha recepito la normativa<br />
comunitaria in modo anomalo e<br />
sovrabbondante, impedendo così<br />
alle Pmi di adempiere alle norme<br />
sulla sicurezza. E questo spiegherebbe<br />
la grave situazione infortunistica,<br />
che nessuno nega, tanto nel mondo<br />
della piccola imprenditorialità quanto<br />
nell’agricoltura. Ma qual è la soluzione<br />
prospettata? Nel decreto sulla<br />
sicurezza, il governo indicherà<br />
11<br />
addirittura le “misure tecniche di<br />
prevenzione per le piccole e medie<br />
imprese e per il settore dell’agricoltura”.<br />
Un obiettivo – prosegue Benedettini<br />
– in contraddizione proprio<br />
con le normative europee, che si traducono<br />
sempre in “leggi soft”, in<br />
disposizioni che fissano gli obiettivi<br />
e le misure per raggiungerli senza<br />
scendere sul piano della tecnicalità.<br />
Il governo, invece, promettendo<br />
istruzioni superdettagliate, ci dà un<br />
altro esempio della propria rigidità.<br />
Non vorrei fare della dietrologia –<br />
prosegue Benedettini -, ma a me<br />
sembra chiaro che s’inventeranno<br />
una normativa che consentirà alle<br />
Pmi di cavarsela a buon mercato».<br />
Le contraddizioni sono evidenti.<br />
Giudicano troppo elastica e generica<br />
la vecchia normativa e la vogliono<br />
sostituire con regole dettagliate<br />
che sono il contrario della flessibilità<br />
e che nessuna impresa applicherà<br />
mai.