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Revisione dei Modelli di Allenamento - Federazione Italiana Hockey ...

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SCUOLA ITALIANA ROLLER INTERNATIONAL<br />

REVISIONE DEI<br />

MODELLI DI ALLENAMENTO PER IL PATTINAGGIO CORSA.<br />

Premessa.<br />

DEFINIZIONE TAPPE PREPARAZIONE PLURIENNALE (DA PLATONOV)


Iniziale 6-8 anni; Preliminare<strong>di</strong> base 8-12; Introduzione alla Specializzazione 13-18; Massima<br />

Realizzazione Possibilità in<strong>di</strong>viduali 18-23; Massimo livello sportivo 23-28; Mantenimento massimi<br />

risultati 28-30,


da Platonov.<br />

Il programma <strong>di</strong> <strong>Revisione</strong> <strong>dei</strong> <strong>Modelli</strong> <strong>di</strong> <strong>Allenamento</strong> <strong>di</strong> Pattinaggio Corsa non<br />

può che prescindere dalla definizione chiara e dettagliata della <strong>di</strong>verse fasi della<br />

preparazione pluriennale degli atleti, dall'uso <strong>di</strong> una terminologia precisa, e dalla<br />

con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> obiettivi, metodologie e strategie che sono definite in modo<br />

dettagliato dalla:<br />

Moderna Metodologia <strong>di</strong> <strong>Allenamento</strong>.<br />

La revisione si rende necessaria per specificare ed introdurre, nel pattinaggio<br />

corsa, in modo chiaro ed inequivocabile quali sono i linguaggi specifici della<br />

moderna programmazione dell'allenamento.<br />

Rappresentano, proprio attraverso l'applicazione <strong>dei</strong> co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> comunicazione, un<br />

utile strumento <strong>di</strong> comunicazione stessa tra gli allenatori, tra gli atleti, e tra la<br />

FIHP e il mondo sportivo.<br />

Definiscono, in virtù <strong>di</strong> leggi scientifiche le entità <strong>dei</strong> carichi. Entità <strong>dei</strong> carichi che<br />

si pongono in relazione con gli attuali standard prestativi internazionali, e posti in<br />

rapporto all'attuale modello prestativo del Pattinaggio a Rotelle Corsa.


Sono un fondamentale strumento per l'elaborazione <strong>di</strong> adeguati programmi<br />

pluriennali <strong>di</strong> allenamento.<br />

Le in<strong>di</strong>cazioni e gli esempi delle esercitazioni sono in<strong>di</strong>cate per le<br />

• Tappa <strong>di</strong> introduzione della massima specializzazione;<br />

• Tappa <strong>di</strong> massima realizzazione delle possibilità in<strong>di</strong>viduali;<br />

• Tappa <strong>di</strong> realizzazione massimo risultato sportivo e <strong>di</strong> mantenimento.<br />

Per le altre Tappe si rimanda alla moderna programmazione dell'allenamento delle<br />

fasce giovanili.<br />

Vanno ovviamente adattati allo STATO FUNZIONALE DELL'ATLETA, ma<br />

senza perdere il contatto con il livello assoluto.<br />

(Polischiuk 1993)<br />

ZONE DI INTENSITA<br />

Fc, batt/min<br />

I Fino a 130<br />

II 130-150<br />

III 150-170<br />

IV° Oltre 170<br />

REVISIONE DEI MODELLI<br />

DI ALLENAMENTO<br />

(co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> comunicazione)<br />

TABELLA DELLE ZONE DI INTENSITA’<br />

LA RESISTENZA AEROBICA<br />

Al Intensità molto blande. Intensità zona 1<br />

A2 Intensità inferiori a quella <strong>di</strong> soglia anaerobica. (2mml/l). Intensità zona 2.<br />

LA POTENZA AEROBICA<br />

PA1 Intensità intorno alla soglia anaerobica.(4 mml/l) Intensità zona 2-3.<br />

PA2 Intensità intorno al massimo consumo <strong>di</strong> ossigeno (V02 max). Intensità zona 3-4.


Tutte rientrano nella zona <strong>di</strong> intensità 4.<br />

AN1 Parzialmente alattacido<br />

AN2 Tolleranza al lattato.<br />

AN3 Picco <strong>di</strong> lattato.<br />

G3 Esercizi <strong>di</strong> velocità.<br />

LE ATTIVITÀ ANAEROBICHE<br />

I RITMI DI GARA<br />

G Andature ai ritmi <strong>di</strong> gara. Intensità zona 4<br />

G0 Andature superiori ai ritmi <strong>di</strong> gara, ipervelocità. Intensità zona 3-4<br />

SALITE FORZA RESISTENZA<br />

SFR Andature in salita. Intensità, zona 3-4. Impegno prevalentemente <strong>di</strong> tipo muscolare<br />

INDICAZIONI METODOLOGICHE.<br />

Quanto segue è il risultato <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, consulenze e ricerche basate su dati fisiologici e su esperienze<br />

pratiche in pista, con l'applicazione delle moderne ed attuali strategie <strong>di</strong> allenamento. Pertanto<br />

rappresentano quanto <strong>di</strong> più utile e moderno per l'Allenatore <strong>di</strong> pattinaggio corsa. Le in<strong>di</strong>cazioni,<br />

ovviamente sono un punto <strong>di</strong> partenza e devono essere adattate alle singole situazioni ed alle singole<br />

in<strong>di</strong>vidualità dell'atleta.<br />

Utilizzo delle <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> frazionamento. Questo metodo consiste nel frazionare la <strong>di</strong>stanza più lunga in<br />

<strong>di</strong>stanze più brevi. Questo meto<strong>di</strong>ca permette <strong>di</strong> poter applicare alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> frazionamento una<br />

andatura superiore a quella della <strong>di</strong>stanza complessiva. Il recupero tra le <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> frazionamento è<br />

minimo, 10”- 90” in relazione alla <strong>di</strong>stanza frazionata percorsa. Questo permette <strong>di</strong> rendere l'andatura<br />

<strong>di</strong> allenamento più alta, più motivante, più varia, più idonea anche ad allenamenti in<strong>di</strong>viduali, e <strong>di</strong><br />

utilizzare il metodo dell'allenamento intermittente. L'aspetto fondamentale è <strong>di</strong> rispettare i tempi <strong>di</strong><br />

recupero nelle frazioni. Altrimenti decade l'aspetto allenante.<br />

LA RESISTENZA AEROBICA<br />

Al Intensità molto blande. Intensità zona 1.<br />

A2 Intensità inferiori a quella <strong>di</strong> soglia anaerobica. Intensità zona 2.<br />

Definizione.<br />

La resistenza aerobica è la qualità che consente al pattinatore <strong>di</strong> mantenere, per il maggior tempo<br />

possibile, una determinata velocità nel campo aerobico senza <strong>di</strong>minuzione del ren<strong>di</strong>mento meccanico.


Sono vali<strong>di</strong> per "A2" più che per "Al"<br />

Parametri fisiologici.<br />

1) FREQUENZA CARDIACA: intorno a 150 battiti al minuto o inferiore. Questo valore deve<br />

considerarsi valido nella maggior parte <strong>dei</strong> casi. La frequenza car<strong>di</strong>aca può incrementare durante il<br />

lavoro, pur mantenendo una velocità costante, nella misura <strong>di</strong> circa il 10% rispetto al valore atteso.<br />

Incrementi superiori sono da ritenersi normali nei velocisti, mentre nei fon<strong>di</strong>sti in<strong>di</strong>cano la necessità<br />

<strong>di</strong> sviluppare ulteriormente la resistenza aerobica.<br />

2) LATTACIDEMIA: normalmente inferiore a 2,5 mmol/l durante il lavoro e costante nel tempo. Nei<br />

fon<strong>di</strong>sti si riscontrano generalmente valori inferiori rispetto agli altri specialisti.<br />

3) LIVELLO DI STANCHEZZA: non oltre il 3° grado della scala <strong>di</strong> Borg.<br />

4) VENTILAZIONE: modesta alterazione della frequenza respiratoria.<br />

5) CARBURANTE UTILIZZATO: lipi<strong>di</strong> o miscele <strong>di</strong> lipi<strong>di</strong> e gluci<strong>di</strong> (glicogeno muscolare).<br />

Andature.<br />

La velocità <strong>di</strong> pattinata equivalente a tale intensità corrisponde a quella massima ottenibile durante 30-<br />

40 minuti <strong>di</strong> pattinata continuata.(Zona 2-3). A seconda del livello del pattinatore potranno, quin<strong>di</strong>,<br />

essere utilizzate <strong>di</strong>stanze comprese fra i 10000 e i 20000 metri per test cronometrici a velocità costante<br />

e alla massima andatura possibile.<br />

A titolo in<strong>di</strong>cativo le andature <strong>di</strong> allenamento per lo sviluppo della resistenza aerobica dovranno<br />

essere orientativamente più lente del:<br />

9 – 16% per serie da 800 - 2000 m rispetto alla velocità me<strong>di</strong>a delle <strong>di</strong>stanze utilizzate.<br />

(ipotesi: velocità me<strong>di</strong>a 36 Km/h pista 200m tempi al giro 20”8 – 23” 2)<br />

14 - 22% per serie da 2000 – 5000 m rispetto alla velocità me<strong>di</strong>a delle <strong>di</strong>stanze utilizzate.<br />

(ipotesi: velocità me<strong>di</strong>a 36 Km/h pista 200m tempi al giro 22”8 - 24”4)<br />

20 - 28% per serie da 5000 - 8000 m. rispetto alla velocità me<strong>di</strong>a delle <strong>di</strong>stanze utilizzate.<br />

(ipotesi: velocità me<strong>di</strong>a 36 Km/h tempi al giro 24”0 - 25”6 )<br />

Generalmente i velocisti necessitano <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenze percentuali superiori rispetto ai fon<strong>di</strong>sti nell'ambito<br />

degli intervalli considerati.<br />

Occorre inoltre tenere conto che nella fase iniziale della tappa <strong>di</strong> preparazione, quando si è nel periodo<br />

invernale, molte volte le piste hanno poca scorrevolezza, per cui il tempo <strong>di</strong> riferimento dovrebbe, per<br />

definire la velocità me<strong>di</strong>a, essere considerato il tempo me<strong>di</strong>o <strong>dei</strong> test della stagione precedente. Nel<br />

proseguio della stagione occorre considerare i parametri <strong>dei</strong> nuovi test.<br />

Esercitazioni per Al.<br />

Tutte le pattinate previste nelle fasi iniziali e finali dell'allenamento; fasi <strong>di</strong> recupero attivo; fasi <strong>di</strong><br />

esercitazioni tecniche <strong>di</strong> varia natura.<br />

Esercitazioni per A2.<br />

Per le sedute orientate specificamente allo sviluppo della resistenza aerobica, e comunque non orientate<br />

allo sviluppo <strong>di</strong> altre qualità, l'attività dovrebbe avere una durata complessiva <strong>di</strong> almeno 45 - 50 minuti<br />

<strong>di</strong> lavoro effettivo. Il volume totale non dovrebbe essere inferiore a 12000 - 30000 metri. Possono<br />

essere scelte tutte le <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> frazionamento. I tempi <strong>di</strong> recupero oscillano fra i 15 e i 90 secon<strong>di</strong> in<br />

relazione alle <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> frazionamento previste (più lunga la <strong>di</strong>stanza più ampio il riposo).<br />

Esercitazioni <strong>di</strong> tipo "A2" possono essere inserite nel corso <strong>di</strong> sedute <strong>di</strong> allenamento destinate allo


sviluppo <strong>di</strong> altre qualità. In questo caso avranno carattere <strong>di</strong> recupero o <strong>di</strong> esercitazione tecnica quando<br />

si presentano esigenze <strong>di</strong> incremento <strong>di</strong> volume. Naturalmente le esercitazioni con queste<br />

caratteristiche avranno una durata inferiore rispetto a quanto in<strong>di</strong>cato.<br />

LA POTENZA AEROBICA<br />

PA1 Intensità intorno alla soglia anaerobica. Generalmente vicino ai 4 mmol/l. Intensità zona 3-4.<br />

PA2 Intensità intorno al massimo consumo <strong>di</strong> ossigeno (V02 max). Intensità zona 3-4.<br />

Definizione.<br />

L'intensità <strong>di</strong> soglia anaerobica equivale alla massima potenza aerobica ottenibile senza che il sistema<br />

lattacido contribuisca alla produzione globale dell'energia e viene espressa come percentuale del<br />

massimo consumo <strong>di</strong> ossigeno (V02 max).<br />

Il V02 max rappresenta la massima quantità dì ossigeno che può essere assunta, trasportata ed utilizzata<br />

nell'unità <strong>di</strong> tempo e viene raggiunto solo attraverso il contributo <strong>dei</strong> meccanismi anaerobici.<br />

PA1 Intensità intorno alla soglia anaerobica.<br />

Parametri fisiologici<br />

1) FREQUENZA CARDIACA: assume valori strettamente in<strong>di</strong>viduali collocabili, nella maggior parte<br />

<strong>dei</strong> casi, tra 160 e 180 battiti al minuto. La frequenza car<strong>di</strong>aca corrispondente all'intensità <strong>di</strong> soglia<br />

anaerobica aumenta, <strong>di</strong> norma, parallelamente al procedere degli allenamenti nello sviluppo della<br />

stagione. E’ un parametro valutabile con test specifici.<br />

2) LATTACIDEMIA: compresa nella maggior parte <strong>dei</strong> casi tra le 3 e le 5 mmol/I e costante nel<br />

tempo. Per lo stesso soggetto, in genere, superiore <strong>di</strong> 1,5 - 2 mmol/I rispetto al valore in<strong>di</strong>cato per<br />

"A2". In genere i valori più bassi riguardano i fon<strong>di</strong>sti.<br />

3) LIVELLO DI STANCHEZZA: tra il 4° ed il 5° grado della scala <strong>di</strong> Borg.<br />

4) VENTILAZIONE: incremento non sostanziale della frequenza respiratoria.<br />

5) CARBURANTE UTILIZZATO: gluci<strong>di</strong> (glicogeno muscolare). In piccola parte proteine muscolari.<br />

Andature <strong>di</strong> allenamento.<br />

La velocità <strong>di</strong> pattinata equivalente a tale intensità corrisponde, generalmente, alle migliori prestazioni<br />

cronometriche dell'atleta sulle <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> riferimento, ottenute in competizioni ufficiali.<br />

Ricor<strong>di</strong>amoci però che le andature non corrispondono spesso alle velocità reali <strong>di</strong> gara in ambito<br />

internazionale, quin<strong>di</strong> come parametro ideale <strong>di</strong> confronto, occorre cominciare a prendere confidenza<br />

con le migliori prestazioni mon<strong>di</strong>ali. Ovviamente questo vale per le piste <strong>di</strong> 200 metri.<br />

La velocità <strong>di</strong> pattinata equivalente a tale intensità corrisponde, generalmente, all' attività <strong>di</strong> 20 - 35<br />

minuti <strong>di</strong> lavoro effettivo organizzate in ripetizioni della durata unitaria variabile tra i 3 ed i 8 minuti.<br />

(Zona 3-4). Gli intervalli <strong>di</strong> recupero saranno compresi fra 1 - 3 minuti con possibilità <strong>di</strong> recuperi attivi<br />

più consistenti (6 - 8 minuti) per consentire il mantenimento <strong>di</strong> elevate intensità. Volume complessivo<br />

<strong>di</strong> 6000 - 16000 metri frazionabili in serie <strong>di</strong> 1000 - 3000 metri. Ogni singola ripetizione può essere<br />

frazionata a sua volta in serie da <strong>di</strong>stanve variabili tra i 200 e i 1000 metri con brevissimi intervalli <strong>di</strong><br />

riposo. Nel caso in cui l'allenamento si basi su lavori frazionati le serie potranno, essere allungate fino<br />

agli 16000 metri.<br />

A titolo in<strong>di</strong>cativo le andature <strong>di</strong> allenamento per lo sviluppo della potenza aerobica, con l'uso delle


<strong>di</strong>stanze frazionata, dovranno essere più lente del:<br />

9 - 16% per serie da 200/400 m. o 2 giri pista rispetto alla velocità del giro lanciato.<br />

(ipotesi: giro lanciato pista 200m 15”5 andature a 17-18 il giro)<br />

14 - 22% per serie da 400/600 m. o 3 giripista rispetto alla velocità del giro lanciato.<br />

(ipotesi: giro lanciato pista 200m 15”5 andature a 17”8-18”91 il giro)<br />

20 - 28% per serie da 600/1000 m. o 5 giri pista rispetto alla velocità del giro lanciato.<br />

(ipotesi: giro lanciato pista 200m 15”5 andature a 18”6-19”84 il giro)<br />

Generalmente i velocisti necessitano <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze inferiori, e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenze percentuali superiori rispetto<br />

ai fon<strong>di</strong>sti nell'ambito degli intervalli considerati.<br />

Esercitazioni per la potenza aerobica.<br />

Le esercitazioni per lo sviluppo della soglia anaerobica sono rappresentate da lavori <strong>di</strong> durata effettiva<br />

compresa tra i 20 e i 35 minuti. (Zona 3). Possono essere utilizzate tutte le <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> frazionamento<br />

con intervalli compresi tra i 15 e i 90 secon<strong>di</strong> in relazione alla <strong>di</strong>stanza (più lunga è la <strong>di</strong>stanza, più<br />

lungo è il riposo). Il volume complessivo del lavoro sarà compreso tra gli 6000 e i 16000 metri a<br />

seconda del grado <strong>di</strong> evoluzione dell'atleta.<br />

PA2 Intensità intorno al massimo consumo <strong>di</strong> ossigeno (V02 max). Intensità zona 3-4.<br />

Parametri fisiologici<br />

1) FREQUENZA CARDIACA: valori <strong>di</strong>fficilmente <strong>di</strong>fferenziabili con meto<strong>di</strong> manuali rispetto a quelli<br />

relativi a "PA 1 ". Di norma superiori ad essi.<br />

2) LATTACIDEMIA: valori compresi <strong>di</strong> solito tra le 4 e le 7 mmol/l (normalmente più bassi per i<br />

fon<strong>di</strong>sti). La lattacidemia cresce progressivamente nello sviluppo del lavoro effettuato a velocità<br />

costante.<br />

3) LIVELLO DI STANCHEZZA: compreso tra il 5° ed il 7° grado della scala <strong>di</strong> Borg.<br />

4) VENTILAZIONE: incremento apprezzabile della frequenza respiratoria.<br />

5) CARBURANTE UTILIZZATO: come in " PA 1<br />

Andature.<br />

Le esercitazioni per lo sviluppo del V02 max sono rappresentate da attività <strong>di</strong> 10 - 25 minuti <strong>di</strong> lavoro<br />

effettivo organizzate in ripetizioni della durata unitaria e frazionata variabile tra i 3 ed i 6 minuti. (Zona<br />

3-4) Gli intervalli <strong>di</strong> recupero saranno compresi fra 1 - 3 minuti con possibilità <strong>di</strong> recuperi attivi più<br />

consistenti (6 - 8 minuti). Volume complessivo del lavoro compreso tra i 5000 e i 12000 metri, a<br />

seconda del grado <strong>di</strong> specializzazione dell'atleta.<br />

La velocità <strong>di</strong> pattinata equivalente a tale intensità corrisponde, generalmente, alle migliori prestazioni<br />

cronometriche dell'atleta sulle <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> riferimento, ottenute in competizioni ufficiali, o alle velocità<br />

in<strong>di</strong>viduate attraverso test specifici, o in mancanza <strong>di</strong> questi dati ad una intensità sempre proporzionale<br />

al giro lanciato.<br />

Ricor<strong>di</strong>amoci però che le andature <strong>dei</strong> test non corrispondono spesso alle velocità reali <strong>di</strong> gara in<br />

ambito internazionale, quin<strong>di</strong> come parametro ideale <strong>di</strong> confronto, occorre cominciare a prendere<br />

confidenza con le migliori prestazioni mon<strong>di</strong>ali. Ovviamente questo vale per le piste <strong>di</strong> 200 metri.<br />

Miglior parametro e più oggettivo e rilevare il tempo sul giro lanciato, o utilizzare una me<strong>di</strong>a delle


migliori prestazioni cronometriche sul giro lanciato della stagione precedente o in corso sempre sul giro<br />

lanciato.<br />

Per calcolare le andature per serie frazionate il tempo sul giro lanciato dovrà essere incrementata del:<br />

8 - 12% per serie da m. 600 - 1000<br />

(ipotesi giro lanciato me<strong>di</strong>o 16” pista 200m tempo al giro per allenamento 17”28 - 17” 92)<br />

4 - 6% per serie da m. 400 - 600<br />

(ipotesi giro lanciato me<strong>di</strong>o 16” pista 200m tempo al giro per allenamento 16”64 - 16”96)<br />

2 - 3 per serie da m 200 - 400<br />

(ipotesi giro lanciato me<strong>di</strong>o 16” pista 200m tempi al giro per allenamento 16”32 - 16”48 )<br />

1 - 2% per serie da 1 giro o m 200<br />

(ipotesi giro lanciato me<strong>di</strong>o 16” pista 200m tempi al giro per allenamento 16”16 - 16”32)<br />

con intervalli <strong>di</strong> 15 - 90 secon<strong>di</strong>.<br />

LE ATTIVITA ANAEROBICHE.<br />

Tutte rientrano nella zona <strong>di</strong> intensità 4, tendenzialmente vicina alla massima frequenza car<strong>di</strong>aca<br />

possibile.<br />

1. AN1 Parzialmente alattacido<br />

2. AN2 Tolleranza al lattato.<br />

3. AN3 Picco <strong>di</strong> lattato.<br />

4. G3 Esercizi <strong>di</strong> velocità.<br />

AN1 – Definizione.<br />

E’ la qualità che consente al pattinatore <strong>di</strong> esprimere la massima capacità <strong>di</strong> accelerazione, per un<br />

tempo inferiore ai 6/8”, sia con partenza da fermo che da lanciato con velocità <strong>di</strong> lancio <strong>di</strong> tipo A1<br />

AN2 – Definizione.<br />

È la qualità che consente al pattinatore <strong>di</strong> mantenere, per il maggior tempo possibile, una determinata<br />

velocità in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> acidosi muscolare senza riduzione <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento meccanico.<br />

Parametri fisiologici.<br />

1) FREQUENZA CARDIACA: tendente ai valori massimali.<br />

2) LATTACIDEMIA: tendente ai valori massimali e necessariamente superiori ai valori corrispondenti<br />

al V02max.<br />

3) LIVELLO DI STANCHEZZA: oltre il 7° grado della scala <strong>di</strong> Borg.<br />

4) VENTILAZIONE: frequenza ventilatoria massimale.<br />

5) CARBURANTE UTILIZZATO: gluci<strong>di</strong>.<br />

Andature <strong>di</strong> allenamento.<br />

Pari o superori alla velocità della gara a cronometro, o del giro lanciato, con <strong>di</strong>stanze inferiori alla<br />

velocità <strong>di</strong> gara. O del giro lanciato Andature che, comunque, tendono al massimo raggiungibile in<br />

relazione all'intero volume del lavoro.


Esercitazioni.<br />

Le esercitazioni per lo sviluppo della capacità <strong>di</strong> accelerazione sono rappresentate da quelle attività che<br />

hanno durata effettiva inferiore ai 10 minuti, con lavori frazionati <strong>di</strong> durata max <strong>di</strong> 8” e con recuperi<br />

compresi tra i 90” e 3’ max, con recuperi tra serie <strong>di</strong> 10’ max.<br />

Le esercitazioni per lo sviluppo della tolleranza al lattato sono rappresentate da lavori <strong>di</strong> durata<br />

effettiva inferiore a 10 minuti. L'intensità e l'impegno sono massimali, vicini al 100%. Saranno<br />

utilizzate <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> frazionamento dai 120 ai 500 metri con recuperi compresi tra 30" e 2’ o superiori<br />

con recupero attivo (più lunga la <strong>di</strong>stanza, più lungo il riposo). Il volume complessivo del lavoro non<br />

sarà superiore ai 5000 metri.<br />

AN3 – Definizione.<br />

È la quantità massima <strong>di</strong> lattato ematico che il pattinatore può accumulare. In talune esercitazioni in<br />

allenamento può essere raggiunto un accumulo <strong>di</strong> lattato superiore rispetto a quello raggiungibile nelle<br />

competizioni.<br />

Esercitazioni.<br />

La durata complessiva è nell'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> qualche minuto. Le <strong>di</strong>stanze da privilegiare sono i 250 e i 500<br />

metri. Volume massimo <strong>di</strong> lavoro ai 6000 metri. Intervalli compresi tra un minuto e mezzo e due<br />

minuti. Zona <strong>di</strong> intensità 4, tendenzialmente vicina alla massima frequenza car<strong>di</strong>aca possibile.<br />

L'intensità è massimale, un lavoro in gruppo, con atleti dello stesso livello, è più motivante e permette<br />

intensità maggiori. Anche se il lavoro in scia risulta meno allenamte <strong>di</strong> un lavoro condotto in testa al<br />

gruppo, si consiglia la soluzione <strong>di</strong> allenarsi staccati almeno tre metri da compagno.<br />

G3 – Definizione.<br />

Ricerca dello sviluppo della massima velocità <strong>di</strong> spostamento in pista attraverso il miglioramento del<br />

ren<strong>di</strong>mento meccanico della pattinata e l'incremento della potenza muscolare.<br />

Esercitazioni.<br />

Tutte quelle nelle quali il pattinatore può esprimere la massima velocità per <strong>di</strong>stanze non superiori ai<br />

1000 metri con intervalli non inferiori a due minuti. Zona <strong>di</strong> intensità 4, tendenzialmente vicina alla<br />

massima frequenza car<strong>di</strong>aca possibile. Un lavoro in gruppo, con atleti dello stesso livello, è più<br />

motivante e permette intensità maggiori.<br />

Esercitazione tipo per lo sviluppo <strong>di</strong> tale attività <strong>di</strong> allenamento è il ricevere il cambio dell'americana ed<br />

il giro successivo. Risulta, quin<strong>di</strong>, che allenarsi ricevendo la spinta <strong>di</strong> un compagno permette <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>rizzare meglio la specificità dell'allenamento sulla caratteristica della massima velocità.<br />

G Andatura ai ritmi <strong>di</strong> gara. Definizione.<br />

Andature ai ritmi <strong>di</strong> gara, o del giro lanciato, con particolare attenzione alla frequenza e all’ampiezza<br />

della pattinata. Viene meglio preso in considerazione il giro lanciato, in quanto espressione della<br />

massima velocità che il pattinatore riesce ad ottenere, mentre la velocità <strong>di</strong> gara è espressione<br />

complessa <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> fattori.<br />

Esercitazioni.<br />

Simulazioni <strong>di</strong> prove cronometrate delle <strong>di</strong>stanze tipo come 200 – 300 – 500 metri, e 1000 metri<br />

formula mon<strong>di</strong>ale. Simulazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze più lunghe possono essere raccomandate solo quando


presenti almeno 4-5 atleti dello stesso livello e dello stesso stato funzionale.<br />

G0 Andatura da ipervelocita.<br />

Sono rappresentate da quelle attività che il pattinatore svolge preceduto da una moto o da un auto. Sono<br />

attività estremamente rischiose e raccomandate solo ad atleti esperti. Con<strong>di</strong>zione essenziale è<br />

l'esperienza del guidatore. Fiducia e responsabilità reciproca, sono essenziali per la sicurezza del<br />

pattinatore. Consigliabile iniziare a velocità non elevate per creare il feeling tra il pattinatore e il driver,<br />

<strong>di</strong> solito oltre due pattinatori non è consigliabile sia per la sicurezza, sia per l'effetto scia che è inverso<br />

per il secondo atleta, rendendo nullo l'effetto dell'ipervelocità.<br />

Importante è in<strong>di</strong>viduare un percorso poco trafficato, o un circuito stradale <strong>di</strong> almeno 400 metri, con<br />

curve ampie. Considerare che il pattinatore in curva viaggia <strong>di</strong> più, specie per il controllo del mezzo,<br />

delle moto o delle macchine.<br />

La velocità espressa <strong>di</strong>etro motore è superiore all'andatura massima esprimibile in volata ed in gruppo.<br />

Questo premette all'atleta <strong>di</strong> sperimentare velocità elevatissime, <strong>di</strong> “sentire” la velocità, <strong>di</strong> migliorare la<br />

sua sensibilità propriocettiva, <strong>di</strong> allungare il passo spinta.<br />

SALITE FORZA RESISTENZA.<br />

Le SFR sono rappresentate da andature in salita <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa pendenza e <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa lunghezza, che<br />

secondo il livello <strong>di</strong> qualificazione e <strong>di</strong> tipologia <strong>di</strong> specialità, vanno da una lunghezza minima <strong>di</strong> 200m<br />

ad una massima <strong>di</strong> 4/5000 m. La pendenza e la frequenza <strong>di</strong> pattinata devono essere tali da rispettare la<br />

tecnica esecutiva del gesto. Maggiore è il livello <strong>di</strong> qualificazione dell'atleta e maggiore sarà la<br />

pendenza della salita, che può raggiungere anche pendenze oltre il 22%. Il lavoro specifico <strong>di</strong><br />

muscolazione, <strong>di</strong> resistenza specifica lattacida o <strong>di</strong> potenza aerobica, e viene svolto, non tanto dalla<br />

pendenza della salita, ma è in funzione della intensità con la quale viene affrontala la velocità <strong>di</strong> salita.<br />

L'in<strong>di</strong>rizzo dell'attività viene dato dal perio<strong>di</strong> della programmazione annuale, e dal modello prestativo<br />

<strong>di</strong> riferimento.<br />

<strong>Revisione</strong> <strong>dei</strong> modelli <strong>di</strong> allenamento, curati ed elaborati del prof. Maurizio Lollobrigida, con la<br />

collaborazione <strong>di</strong> colleghi allenatori, docenti universitari, attraverso accurate ricerche<br />

bibliografiche internazionali, e basati sulla revisione <strong>dei</strong> modelli <strong>di</strong> allenamento già in uso in altre<br />

<strong>di</strong>scipline sportive, e che con l'attuazione pratica <strong>dei</strong> modelli hanno rivoluzionato le strategie <strong>di</strong><br />

allenamento ottenendo prestigiosi risultati in campo internazionale.


SIRI-FIHP CORSA<br />

INDICAZIONI METODOLOGICHE PRATICHE DI ALLENAMENTO<br />

per la<br />

TAPPA DI INTRODUZIONE ALLA SPECIALIZZAZIONE<br />

(13/17 F. – 15/18 M. ANNI)<br />

Questa tappa inizia per epoche <strong>di</strong>fferenti tra atleti maschi ed atlete femmine. In questa fase si<br />

ha il passaggio dalla fase della preparazione preliminare alla fase dell’allenamento specialistico.<br />

Occorre sottolineare che nel pattinaggio a rotelle corsa, è <strong>di</strong>fficile una specializzazione classica,<br />

ma pur sempre occorre rispettare le caratteristiche morfo-strutturali dell'atleta. Inoltre, e da<br />

considerare che, nel modello prestativo attuale (come lo è sempre stato) è la velocità massima, il<br />

raggiungerla in tempi brevi, e mantenerla il più a lungo possibile, o la capacità <strong>di</strong> reiterare nel<br />

tempo queste alte velocità la caratteristica che determina il successo nel pattinaggio a rotelle<br />

corsa, oltre al possedere abilità tecniche specifiche. Quin<strong>di</strong> in questa fase, molto delicata, occorre<br />

saper in<strong>di</strong>rizzare l’allenamento allo sviluppo delle capacità con<strong>di</strong>zionali coor<strong>di</strong>native e tecniche<br />

che intervengono nella prestazione. Occorre combattere la tentazione <strong>di</strong> iniziare allenamenti<br />

troppo specialistici, almeno nel perio<strong>di</strong> iniziale della tappa, in particolare delle capacità <strong>di</strong><br />

resistenza aerobica, in quanto se esasperati inducono nell’errore <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionare le fibre<br />

muscolari verso aspetti energetici, coor<strong>di</strong>nativi, ma soprattutto strutturali <strong>di</strong> tipo ossidativi. Se<br />

l’allenamento verrà proposto principalmente in questa <strong>di</strong>rezione si creeranno i presupposti per<br />

probabili (e quasi sicuri) insuccessi sportivi.<br />

E' da sottolineare che le andature <strong>di</strong> allenamento se proposte in forma troppo blanda, abiduano<br />

l'atleta (in particolare gli atleti giovani) a non utilizzare al meglio la tecnica specifica, oltre al<br />

fatto <strong>di</strong> non avere alcun effetto allenante. Quin<strong>di</strong> l'allenamento deve essere in<strong>di</strong>rizzato su quelle<br />

andature che oltre all'aspetto metabolico e prestativo impegnano anche l'aspetto tecnicoconcentrativo.<br />

Si ricorda che recenti stu<strong>di</strong> scientifici, in<strong>di</strong>cano che allenamenti in<strong>di</strong>rizzati allo sviluppo della<br />

componente aerobica dell'atleta, pongono come con<strong>di</strong>zione, per migliorare il picco <strong>di</strong> VO2,<br />

intensità pari all'85-90%% della FC max, al <strong>di</strong>sotto <strong>di</strong> tale valore, specie all'80% della FC Max<br />

non producono effetti positivi. (La Torre).<br />

Altra in<strong>di</strong>cazione è che l'allenamento concorrente <strong>di</strong> forza e <strong>di</strong> endurance, specie nei giovani,<br />

risultano utlili e spen<strong>di</strong>bili in età adulta. (La Torre – Manno).<br />

Ultima in<strong>di</strong>cazione precisa relativa all'intensità dell'allenamento, per lo sviluppo della velocità<br />

commisurata alla forza veloce ed esplosiva, e che in virtù della legge sul reclutamento delle fibre<br />

muscolari, (legge <strong>di</strong> Hennemman) intensità al <strong>di</strong> sotto del 90% non sono utili ed allenamti.<br />

OBIETTIVI DELLA FASE.<br />

• Preparazione fisica generale;<br />

• Innalzamento generale delle capacità funzionali;<br />

• Sviluppo delle esperienze motorie;<br />

• Perfezionamento della tecnica;


• Sviluppo dell’agilità, della coor<strong>di</strong>nazione specifiche;<br />

• Sviluppo della capacità <strong>di</strong> velocità-forza;<br />

• Sviluppo della resistenza, generale e specifica;<br />

• Sviluppo della rapi<strong>di</strong>tà generale e specifica;<br />

• Creazione delle basi agonistiche dell’atleta;<br />

• Sviluppo dell’autonomia, delle conoscenze e dell’interesse (<strong>di</strong>ario <strong>di</strong> allenamento);<br />

• Abituarsi ad allenarsi;<br />

• Imparare ad allenarsi.<br />

ASPETTI METODOLOGICI.<br />

In questa fase si ha il passaggio all’autonomia nell’allenamento. Al termine della fase l’atleta<br />

deve conoscere le esercitazioni, deve saperle eseguire correttamente ed eventualmente<br />

correggerle secondo le in<strong>di</strong>cazioni dell’allenatore.<br />

L’atleta deve gradualmente <strong>di</strong>venire soggetto attivo dell’allenamento: deve conoscere gli<br />

obiettivi da raggiungere, <strong>di</strong>alogare con l’allenatore sul lavoro da svolgere, descrivere le<br />

sensazioni e la propria con<strong>di</strong>zione, esporre proprie proposte. Deve saper tenere il <strong>di</strong>ario <strong>di</strong><br />

allenamento.<br />

Nella maggior parte <strong>dei</strong> casi i giovani che si avvicinano al pattinaggio a questa età hanno<br />

svolto una fase <strong>di</strong> preparazione preliminare molte volte incompleta o ad<strong>di</strong>rittuta troppo già<br />

specialistica. Per cui è opportuno che il primo o i primi due anni abbiano gli obiettivi della<br />

preparazione preliminare.<br />

E’ fondamentale che l’incremento <strong>dei</strong> carichi sia graduale e calcolato in considerazione del<br />

grado evolutivo, della struttura fisica, delle capacità <strong>di</strong> prestazione <strong>dei</strong> ragazzi, del loro grado <strong>di</strong><br />

motivazione e <strong>di</strong> aspirazione alla competizione, o all'allenamento.<br />

La gamma delle esercitazioni da utilizzare, sia nella preparazione fisiche, che in quella<br />

specifica sui pattini, è molto ampia e varia; si utilizzano percorsi, circuiti, leggeri<br />

sovraccarichi commisurati all’età, salti e balzi con e senza pattini; giochi <strong>di</strong> corsa e <strong>di</strong><br />

pattinaggio in<strong>di</strong>viduali, <strong>di</strong> gruppo e <strong>di</strong> squadra; esercitazioni a corpo libero e con attrezzi,<br />

esercitazioni e pattinate in <strong>di</strong>verse situazioni e con<strong>di</strong>zioni.<br />

Importanza fondamentale deve essere data alle esercitazioni <strong>di</strong> miglioramento della tecnica, che<br />

non deve mai essere trascurata. Tali esercitazioni devono essere proposte sia a secco (in<br />

con<strong>di</strong>zione facilitata per memorizzare le posizioni), sia sul mezzo in posizione statica e <strong>di</strong>namica.<br />

Opportunatamente organizzate possono <strong>di</strong>ventare un ottimo mezzo <strong>di</strong> allenamento altamente<br />

specifico, <strong>di</strong> forza/resistenza-coor<strong>di</strong>nativa.<br />

Per lo sviluppo delle qualità della velocità è opportuno che le esercitazioni scelte rispettino gli<br />

aspetti metodologici e tecnici inerenti all'allenamento <strong>di</strong> tale capacità.<br />

L'intro<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> esercitazioni <strong>di</strong> muscolazione tipici della pesistica, come o slancio, lo strappo e<br />

la <strong>di</strong>stenzione, anche senza sovraccarico è <strong>di</strong> fondamentale importanza.<br />

Le esercitazioni <strong>di</strong> mobilità articolare, particolarmente dell'articolazione tibio-tarsica, e <strong>di</strong><br />

allenamenti in<strong>di</strong>rizzati al miglioramento della propriocettività e della postura risultano<br />

determinanti per le Tappe successive.<br />

ESEMPI DI ESERCITAZIONI<br />

Lo schema che segue presenta esempi <strong>di</strong> esercitazioni e i meto<strong>di</strong> suggeriti per sviluppare le<br />

principali capacità fisiche per la velocità, e la resistenza alla velocità specifica per il pattinaggio.


L’allenatore deve saper modulare gli esercizi in base alle esigenze che ritiene prioritarie. La<br />

scelta delle esercitazioni <strong>di</strong>penderà anche dalle strutture a <strong>di</strong>sposizione. Ciò che importa è che<br />

siano chiari gli obiettivi che si vogliono raggiungere e che le esercitazioni siano tra loro correlate,<br />

ma che siano specifiche per il pattinaggio.<br />

LA PERIODIZZAZIONE<br />

Per i giovani all’inizio della tappa <strong>di</strong> introduzione alla specializzazione (13-15 anni circa, in<br />

relazione all’inizio dell’attività <strong>di</strong> allenamento al pattinaggio corsa) il ciclo annuale si <strong>di</strong>stingue<br />

in tre fasi: preparazione, competitivo, <strong>di</strong> transizione. Proprio per concentrarsi <strong>di</strong> più sulla<br />

costruzione dell'atleta e non sulla prestazione.<br />

Preparazione, che va da Ottobre ad Aprile-Maggio, nella quale si sviluppano tutte le capacità<br />

coor<strong>di</strong>native e fisiche, e i ritmi <strong>di</strong> allenamento saranno piuttosto m o d e r a t i , ed incentrati<br />

sull tecnica, specialmente all’inizio del ciclo. Gradatamente gli atleti si abitueranno a<br />

sopportare quantità e intensità che andranno da me<strong>di</strong>e ad elevate a molto elevate. E'<br />

fondamentale pattinare tanto e con <strong>di</strong>verse modalità esecutive, compresa la velocità.<br />

Le esercitazioni saranno imperniate sulla quantità ma non sarà mai tralasciata la correttezza<br />

esecutiva: ogni esercizio deve essere spiegato nel dettaglio e si deve esigere sempre che sia<br />

eseguito in modo corretto, anche quando interviene la stanchezza.<br />

Nell’ultimo periodo del ciclo si imparano le regole e i comportamenti <strong>di</strong> gara (tattica).<br />

Competitivo, da Maggio a Luglio; nel quale l’allenamento è finalizzato alle gare, si sviluppano<br />

le tecniche, la capacità tattica, la conoscenza delle competizioni.<br />

Gli allenamenti saranno gradualmente più intensi, fino a giungere all’intensità <strong>di</strong> gara (poche<br />

volte, pochi giorni prima della gara); si stu<strong>di</strong>eranno gli elementi che compongono le gare e le<br />

manifestazioni sportive, si imparerà a gestire più gare nella stessa manifestazione.<br />

A Luglio ed Agosto, al termine <strong>dei</strong> campionati nazionali giovanili, i più giovani dovranno<br />

andare in vacanza, che non vuol <strong>di</strong>re interrompere l'attività, ma contenerla, per il necessario<br />

periodo <strong>di</strong> rigenerazione. Occorre considerare che la maggior parte delle energie <strong>dei</strong> giovani <strong>di</strong><br />

questa fascia <strong>di</strong> età, nel periodo estivo sono soggetti a importanti fattori <strong>di</strong> crescita. Questo<br />

periodo <strong>di</strong> tapering forzato, non è dannoso ma, al contrario, molto utile per un ristoro <strong>di</strong><br />

tutto l’organismo, compreso l'aspetto psicologico.<br />

Tranansizione, da Settembre ad Ottobre ci si potrà concentrare in un ultimo periodo<br />

competitivo, che avrà il compito <strong>di</strong> proiettare l'atleta nel nuovo preriodo <strong>di</strong> programmazione<br />

annuale. In questo modo l'atleta inizierà l'anno ad un livello <strong>di</strong> STATO FUNZIONALE più<br />

elevato.<br />

Per i giovani <strong>di</strong> 15-16 anni, che hanno svolto correttamente tutte le fasi della preparazione<br />

preliminare, e che <strong>di</strong>mostrano pre<strong>di</strong>sposizione al successo sportivo, è già possibile strutturare<br />

una programmazione annua con <strong>di</strong>versi cicli, (due – tre), anche in funzione <strong>di</strong> una eventuale<br />

attività internazionale internazionale:<br />

Ottobre – Dicembre - Gennaio 1° periodo <strong>di</strong> preparazione generale e preparazione<br />

speciale per le gare invernali.<br />

Febbraio Periodo agonistico invernale.


Marzo – Maggio 2° periodo preparazione generale e preparazione<br />

speciale per la stagione estiva.<br />

Maggio – Luglio Periodo agonistico estivo.<br />

Luglio - Agosto Tapering estivo e Tecnico<br />

Agosto - Settembre Periodo agonistico autunnale.<br />

Se gli atleti sono ben preparati, lo svolgimento del periodo agonistico invernale innalza la<br />

capacità <strong>di</strong> prestazioni durante il periodo estivo.<br />

Lo svolgimento <strong>di</strong> un ciclo agonistico invernale non deve andare a <strong>di</strong>scapito <strong>di</strong> una corretta<br />

preparazione. Se così fosse non è opportuno svolgere le competizioni invernali. Il<br />

campionato indoor può comunque essere svolto senza apportare variazioni alla<br />

preparazione. Ma essere inserito nel contesto della programmazione annuale, come verifica<br />

dello stato funzionale dell'atleta, e controllare se la <strong>di</strong>rezione dell'allenamento corrisponde alle<br />

aspettative del programma <strong>di</strong> allenamento. In caso contrario si è in tempo per apportare le<br />

dovute mo<strong>di</strong>ficazioni strutturali.<br />

Per gli atleti più evoluti al termine della tappa <strong>di</strong> introduzione alla specializzazione, è<br />

opportuno svolgere un periodo <strong>di</strong> allenamento <strong>di</strong> recupero con<strong>di</strong>zionale e tecnico. In<br />

preparazione della successiva Tappa <strong>di</strong> Specializzazione <strong>di</strong> alto livello.<br />

A settembre si svolgono le ultime competizioni che, per alcuni rappresentano l’obiettivo<br />

principale della stagione, i Campionati Mon<strong>di</strong>ali Juniores. La partecipazione al Campionato<br />

Mon<strong>di</strong>ale Juniores, deve essere programmata su base pluriennale. Dovendo l'atleta<br />

confrontarsi con avversari <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse fasce <strong>di</strong> età, è impensabile ed improponibile, fatto<br />

salvo per i talenti, incentrare la programmazione auspicando successi internazionali nei<br />

primi anni <strong>di</strong> appartenenza a questa categoria (15-17 anni), ma concentrarsi sulla<br />

costruzione della prestazione <strong>di</strong> vertice per gli anni finali della categoria junior (18-19 anni).<br />

Molto meglio sarebbe che le competizioni internazionali, inserite nella programmazione<br />

annuale, svolgano il compito <strong>di</strong> innalzare il livello dell’efficienza generale, compreso il<br />

grado <strong>di</strong> esperienza, in modo che la preparazione, che seguirà nelle Tappe successive, possa<br />

avere inizio da un livello prestativo elevato.<br />

TABELLE ESEMPLIFICATIVE DEI CARICHI<br />

Esempi <strong>di</strong> carichi annuali <strong>dei</strong> principali mezzi <strong>di</strong> allenamento durante la tappa <strong>di</strong><br />

introduzione alla specializzazione per velocisti .<br />

Sedute <strong>di</strong> allenamento in un anno 250 - 280<br />

Volume annuo <strong>di</strong> lavoro km 3750 - 6250<br />

rapporto giorni allenamento - g. riposo 1:1,46/1,30<br />

Pattinata fino a 100 m (90-100%)*, km 110 - 160<br />

co<strong>di</strong>ce allenamento AN 1 zona intensità 4<br />

Pattinata oltre i 160 m fino a 200 m (91-100%), km 160 - 220<br />

con<strong>di</strong>ce allenamento AN 2 zona intensità 4<br />

Pattinata oltre i 200 m fino a 500 m (+90%), km 160 -220<br />

con<strong>di</strong>ce allenamento AN 3 zona intensità 4


Pattinata oltre 200 m fino a 500 m (80-90%) 180 - 240<br />

co<strong>di</strong>ce allenamento AN 3 zona intensità 3-4<br />

Pattinata oltre 500 m fino a 1000 (+ 85%), km 110 - 165<br />

con<strong>di</strong>ce allenamento PA2 zona intensità 2-3<br />

Pattinata oltre 300 m fino a 1000 m ( - 85%) km 110 – 165<br />

co<strong>di</strong>ce allenamento PA1-PA2 zona intensità 2<br />

Pattinata alla velocità <strong>di</strong> gara, Km 90 - 135<br />

Co<strong>di</strong>ce allenamento G, zona intensità 4<br />

Esercizi con sovraccarico, ton. (negli anni finali della tappa) 60 - 80<br />

Esercizi <strong>di</strong> tecnica <strong>di</strong> pattinata, km 1500 - 2000<br />

Co<strong>di</strong>ce allenamento A1-A2 zona intensità 1-3<br />

Esercizi per le partenze e partenze, n. <strong>di</strong> volte 500 - 750<br />

Esercizi <strong>di</strong> tecnica e <strong>di</strong> pattinaggio, ore 150 + 50<br />

co<strong>di</strong>ce allenamento A1-A2 zona intensità 1-2<br />

Pattinaggio su strada, o su pista, anche <strong>di</strong>etro motore, km 1500 - 2000<br />

co<strong>di</strong>ce allenamento A2 PA1 PA2 zona intensità 2-3<br />

SRF (salite forza resistenza) km 35 – 45<br />

zona intensità 4<br />

Salti a secco, quantità <strong>di</strong> esecuzioni 5000 - 6000<br />

Esercizi <strong>di</strong> preparazione fisica generale, ore 120<br />

Esercitazioni <strong>di</strong> altre specialità sportive, ore 80<br />

Competizioni (gare multiple <strong>di</strong> pattinaggio, gare multiple per velocisti) 65 - 85<br />

co<strong>di</strong>ce allenamento G zona intensità 4<br />

Le cifre riportate nelle parentesi si riferiscono alla velocità <strong>di</strong> corsa in percentuale rispetto al<br />

massimo.<br />

Nel periodo iniziale della Tappa si sceglieranno le <strong>di</strong>stanze annuali minori, con incremento<br />

nelle fasi centrali e terminali della tappa.<br />

Esempi <strong>di</strong> carichi annuali <strong>dei</strong> principali mezzi <strong>di</strong> allenamento durante la tappa <strong>di</strong> introduzione<br />

alla specializzazione per giovani in<strong>di</strong>rizzati verso prove <strong>di</strong> resistenza alla velocità <strong>di</strong> gara.<br />

Mezzi <strong>di</strong> allenamento volume<br />

Sedute <strong>di</strong> allenamento in un anno 260 - 290<br />

Volume annuo <strong>di</strong> lavoro km 4500 - 7500<br />

rapporto giorni allenamento giorni <strong>di</strong> riposo 1:1,4/1,25<br />

Pattinata fino a 100 m (90 -100%), km. 110 - 160<br />

co<strong>di</strong>ce allenamento AN1 zona intensità 4<br />

Pattinata fino a 200 m (91- 100%), km. 190 - 250<br />

co<strong>di</strong>ce allenamento AN2 zona intensità 4<br />

Pattinata oltre 200 m fino a 500 m (oltre il 90%) 210 - 280<br />

co<strong>di</strong>ce allenamento AN3 zona intensità 4<br />

Pattinata oltre 200 m fino a 500 m (80/90%) km 210 - 300


co<strong>di</strong>ce allenamento PA2 – parzialmente AN3 zona intensità 3-4<br />

Pattinata <strong>di</strong> 500 - 1000 m (+90%) 160 - 210<br />

co<strong>di</strong>ce allenamento PA2 zona intensità 4<br />

Pattinata oltre 400 m fino a 1000 m (75 – 90%) km 210 - 300<br />

co<strong>di</strong>ce allenamento PA2 zona intesita 3-4<br />

Pattinata oltre 500 m fino a 5000 m (75 – 80%) km 230 - 340<br />

co<strong>di</strong>ce allenamento PA1 zona intensità 3<br />

Pattinata alla velocità <strong>di</strong> gara (100%), km 280 - 350<br />

co<strong>di</strong>ce allenamento G zona intensità 4<br />

Esercizi per le partenze e partenze, n. <strong>di</strong> volte 400 - 600<br />

Esercizi con sovraccarichi (fino a 60 kg), ton.(negli anni finali tappa) 40 - 60<br />

Esercizi <strong>di</strong> tecnica <strong>di</strong> pattinata specifica, ore 150 + 50<br />

co<strong>di</strong>ce allenamento A1-A2 zona intensità 1-2<br />

Pattinata su strada, o in pista oanche <strong>di</strong>etro motore km. 1800 - 3000<br />

co<strong>di</strong>ce allenamento A2-PA1-PA2 zona intensità 2-3<br />

SFR ( salite forza resistenza) km 65 - 85<br />

zona intensità 4<br />

Salti, quantità 4000 - 5000<br />

Esercizi <strong>di</strong> preparazione fisica generale, ore 120 - 140<br />

Esercizi <strong>di</strong> altre specialità sportive, ore 80 – 100<br />

Gare (200, 300, 500, 1000 m eliminazione, punti) 160 - 250<br />

co<strong>di</strong>ce allenamento G zona intensità 4<br />

Le cifre riportate nelle parentesi si riferiscono alla velocità <strong>di</strong> corsa in percentuale rispetto al<br />

massimo.<br />

Nel periodo iniziale della Tappa si sceglieranno le <strong>di</strong>stanze annuali minori, con incremento<br />

nelle fasi centrali e terminali della tappa.<br />

LE ANALISI DEL SANGUE.<br />

I carichi d'allenamento, proposti, sono molto elevati, e non solo per gli atleti <strong>di</strong> vertice, ma anche i<br />

atleti della tappa <strong>di</strong> introduzione alla specializazione e della tappa del massimo sviluppo. Così può<br />

capitare che il me<strong>di</strong>co si trovi davanti a atleti che hanno avuto un brusco calo <strong>di</strong> forma e non riescono<br />

più a recuperare gli allenamenti nel tempi dovuti. A questo scopo è importante controllare<br />

perio<strong>di</strong>camente alcuni parametri tramite le analisi del sangue, in modo da avere durante l'anno il<br />

“polso" della tolleranza degli allenamenti.<br />

Quando effettuare le analisi - Il primo controllo deve essere eseguito nel periodo <strong>di</strong> transizione fra<br />

due stagioni, ad esempio a novembre, così da avere <strong>dei</strong> valori basali in un periodo <strong>di</strong> riposo attivo, da<br />

paragonare poi al successivi controlli che devono essere almeno due: uno in primavera e l'altro in<br />

estate. Gli atleti <strong>di</strong> alto livello si controllano anche ogni mese.<br />

Cosa richiedere - Devono essere tenuti sotto controllo i parametri in<strong>di</strong>cativi <strong>di</strong> un'eventuale anemia da<br />

sport, rabdomiolisi, e gli elettroliti. Bisogna controllare: emocromo, formula leucocitaria, sideremia,<br />

transferrina totale/latente. ferritina, TIBC, CPK. LDR GOT, GPT, creatinemia, azoternia, amrnoniemia,<br />

aldolasi, so<strong>di</strong>o, potassio, magnesio, calcio, esame urine. Potrebbero essere eseguite altre analisi più


sofisticate, come il mineralogramma e l'amino-ramma. ma l'obbiettivo rninimo da perseguire è<br />

rappresentato dalle precedenti analisi del sangue.<br />

Il loro significato - Credo che sia capitato a tutti <strong>di</strong> avere almeno una volta. dopo una gara, o un<br />

allenamento impegnativo, forti dolori muscolari agli arti inferiori., anche per 24-48 ore, accompagnati<br />

da urine <strong>di</strong> colore rosso-marrone: era un caso conclamato <strong>di</strong> rabdomiolisi e rnioglobuminuria. Queste<br />

manifestazioni sono legate alle prolungate contrazioni muscolari eccentriche dell’attività <strong>di</strong> gara o<br />

allenamento, che in estremi casi si accompagnano a rabdomlolísi, cioè alla <strong>di</strong>struzione delle fibre<br />

muscolari e <strong>dei</strong> sarcolemma. con liberazione nel plasma <strong>di</strong> enzimi muscolari. e <strong>di</strong> mioglobina nelle<br />

urine. L'aumento della permeabilità della membrana cellulare è dovuto all'azione <strong>dei</strong> ra<strong>di</strong>cali liberi.<br />

Ecco perché alcuni enzimi possono essere utilizzati come in<strong>di</strong>catori del danno muscolare. Fra tutti è il<br />

valore della CPK, creaitinfosfochinasi, quello che acquista maggior valore <strong>di</strong>agnostico. Quest'enzima<br />

non è presente solo nel muscolo scheletrico, ma anche nel cuore e nel cervello: l'attività plasmatica<br />

normale è tuttavia rappresentata in massima parte dalla frazione muscolare scheletrica MM ed in parte<br />

trascurabile dalla frazione car<strong>di</strong>aca MB. 1 valori massimi raggiungono il picco dopo 14-l16 ore dal<br />

termine dell'attività fisica e quando sono superiori a '300 mU/ml in<strong>di</strong>cano che è necessario riposare e<br />

ridurre i carichi <strong>di</strong> lavoro. Ovviamente è compito del me<strong>di</strong>co fare una <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale con le altre<br />

possibili cause delle variazioni enzimatiche.<br />

Per quanto riguarda gli elettroliti è consigliabile dosare so<strong>di</strong>o, potassio, magnesio, calcio, che<br />

con<strong>di</strong>zionano la contrattilità, eccitabilità e conducibilità delle fibre muscolari. In caso <strong>di</strong> ipokaliemia,<br />

con valori della potassiemia inferiori al 3 mEq/I si manifestano gravi algie muscolari, spesso a carico<br />

del quadricipite, con astenia, crampi, ipotonia, che dagli autori anglosassoni è definita come "sindrome<br />

delle gambe senza riposo". Gli innalzamenti e abbassamenti del so<strong>di</strong>o provocano invece facile<br />

stancabilità muscolare e crampi. L'aumento del calcio e del magnesio creano una netta astenia<br />

muscolare mentre la <strong>di</strong>minuzione della loro concentrazione serica aumenta l'eccitabilità muscolare con<br />

crampi e tremori. Grazie alle analisi abbiamo la possibilità <strong>di</strong> prevenire un'eventuale anemia da sport,<br />

sempre più frequente fra i po<strong>di</strong>sti. L'anemia causa un calo della potenza aerobica, in seguito alla<br />

riduzione della concentrazione emoglobinica, e, quin<strong>di</strong>, della quantità d'ossigeno trasportato ai tessuti<br />

periferici. E dovuta generalmente ad una carenza <strong>di</strong> ferro. Considerando che ben poco si può fare<br />

contro le cause <strong>di</strong> anemia, che sono intimamente collegate con la corsa <strong>di</strong> resistenza (aumento del<br />

volume plasmatico, emolisi intravascolare, ematuria, microemorragie gastriche, sudorazione con<br />

per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> ferro), ed eventualmente accentuate dà fattori fisiologici (per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> ferro tramite il ciclo<br />

mestruale nelle atlete), non rimane altra possibilità che controllare la crasi ematica con analisi<br />

programmate nel tempo. E importante che venga sempre dosata la ferritina che è un in<strong>di</strong>ce molto<br />

atten<strong>di</strong>bile delle scorte <strong>di</strong> ferro. Ovviamente le analisi devono essere interpretate in modo corretto,<br />

perché le esigenze <strong>di</strong> chi fa sport sono ovviamente <strong>di</strong>verse da quelle <strong>di</strong> un sedentario, ecco così che se<br />

l'emoglobina non deve mai scendere sotto i 14 g/dl, la ferritina deve essere sempre superiore al 60<br />

mg/ml. Chi non conosce bene le mo<strong>di</strong>ficazioni ematiche dovute agli sport <strong>di</strong> resistenza, può facilmente<br />

commettere errori <strong>di</strong>agnostici<br />

LA CONCENTRAZIONE EMOGLOBINICA<br />

NORMALE INSUFFICIENTE ANEMIA DA SPORT<br />

Uomini 14-18 g/dl meno <strong>di</strong> 16 g/dl meno <strong>di</strong> 14 g/<strong>di</strong><br />

Donne 12-16 q/dl meno <strong>di</strong> 14 g/dl meno <strong>di</strong> 12 g/d


GLI STADI DELLA CARENZA Di FERRO<br />

Hb Fe TIBC Ferritina serica<br />

Prelatente N N N ↓<br />

latente N R ↓<br />

manifesto (anemia ↑ ↑ ↓<br />

sideropenica)<br />

Hb: emoglobina; Fe: ferro; TIBC: Total Iron Bin<strong>di</strong>ng Capacity; N: norm

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