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MULTIPLE MULTIPLE LOMBARDIA LOMBARDIA 2011 2011 n° n° due due due IN IN QUESTO QUESTO QUESTO NUMERO: NUMERO: NUMERO: BRESSANONE: BRESSANONE: ALLIE ALLIEVI/ALLIEVE, ALLIE ALLIEVI/ALLIEVE, VI/ALLIEVE, la la linfa linfa del del settore settore BRESSANONE BRESSANONE 2: 2: Coppa Coppa Europa, Europa, coppa coppa coppa da da bere bere COME COME COME LA LA PENSI? PENSI? Alcune Alcune domande domande a a Vittorio Vittorio Vittorio Ramaglia Ramaglia ASSOLUTI ASSOLUTI ASSOLUTI DI DI DI P.M. P.M. P.M. Paolo Paolo Paolo il il Grande Grande Grande INSERTO INSERTO INSERTO TECNICO: TECNICO: Il Il Riscaldamento Riscaldamento
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MULTIPLE MULTIPLE LOMBARDIA LOMBARDIA 2011 2011 n° n° due due<br />
due<br />
IN IN QUESTO QUESTO QUESTO NUMERO:<br />
NUMERO:<br />
NUMERO:<br />
BRESSANONE: BRESSANONE: ALLIE ALLIEVI/ALLIEVE, ALLIE ALLIEVI/ALLIEVE,<br />
VI/ALLIEVE, la la linfa linfa del del settore<br />
settore<br />
BRESSANONE BRESSANONE 2: 2: Coppa Coppa Europa, Europa, coppa coppa coppa da da bere<br />
bere<br />
COME COME COME LA LA PENSI? PENSI? Alcune Alcune domande domande a a Vittorio Vittorio Vittorio Ramaglia<br />
Ramaglia<br />
ASSOLUTI ASSOLUTI ASSOLUTI DI DI DI P.M. P.M. P.M. Paolo Paolo Paolo il il Grande Grande<br />
Grande<br />
INSERTO INSERTO INSERTO TECNICO: TECNICO: Il Il Riscaldamento<br />
Riscaldamento
BRESSANONE: CHE NUMERI !!!<br />
Campionati Campionati Italiani Italiani All.i/e All.i/e di di Prove Prove Multiple<br />
Multiple<br />
Inviato speciale, Sara Bianchi Bazzi<br />
L’Italia delle prove multiple ha un futuro<br />
splendente. Quel futuro porta il nome dei<br />
giovani che si sono battuti a Bressanone<br />
per il titolo di Campione Italiano Allievi<br />
2011.<br />
Le due giornate di gare hanno visto<br />
trionfare al maschile Vincenzo Vigliotti,<br />
capace di superare di tre punti il favorito<br />
Andrea Ramaglia, mentre al femminile<br />
Flavia Nasella ha fatto suo il titolo come<br />
da pronostico.<br />
La prova dei 100 metri dell’octatlon allievi<br />
ha aperto la “Raiffeisen Arena” che ha<br />
accolto negli stessi giorni i Campionati<br />
Italiani Juniores e Promesse. Il casertano<br />
Vigliotti ha subito mostrato il suo valore<br />
con un convincente 11” 08 che gli è valsa<br />
la leadership provvisoria. Leadership che<br />
ha mantenuto fino alla fine grazie a sette<br />
miglioramenti dei record personali tra cui<br />
spiccano i 14” 89 dei 110 ostacoli, oltre<br />
che la grande prova sul giro della morte<br />
ad un centesimo dal personale di 49” 94.<br />
Nella seconda giornata il lombardo<br />
Ramaglia ha riavvicinato il suo diretto<br />
avversario grazie soprattutto al lancio del<br />
giavellotto dove ha riguadagnato più di<br />
200 punti. Ironicamente però, il giavellotto<br />
è stato per lui la gara più deludente dove<br />
è riuscito a scagliare l’attrezzo poco sotto<br />
ai 45 metri e quindi a 12 metri dal<br />
primato personale. Seguendo il trend di<br />
quest’anno nelle prove multiple la gara<br />
finale è stata entusiasmante per la sua<br />
importanza nell’assegnazione del titolo.<br />
Nonostante un migliormento rispetto al<br />
suo personale all’aperto il portacolori<br />
della Pro Patria Bustese non è riuscito a<br />
distanziare a sufficienza Vincenzo<br />
Vigliotti che è diventato così il nuovo<br />
Campione Italiano. Di rilievo è il fatto che<br />
entrambi hanno chiuso sopra ai 550<br />
punti necessari per partecipare ai<br />
Campionati Mondiali di categoria in<br />
programma a Lille (FRA) dal 6 all’11<br />
luglio. Vigliotti ha infatti totalizzato 5510<br />
punti contro i 5507 punti di Ramaglia, che<br />
già quest’anno è stato capace di 5543<br />
punti. Il terzo posto è andato al reatino<br />
Samuele Chiari, alla prima uscita<br />
sull’octatlon quest’anno, con 5310 punti.<br />
La gara di eptatlon femminile ha preso il<br />
via al secondo giorno della<br />
manifestazione e ha visto protagonista<br />
Flavia Nasella (ASD Audacia Record<br />
Atletica), al rientro dopo un infortunio al<br />
ginocchio. In testa alla classifica dopo le<br />
prime tre prove, la favorita ha aumentato<br />
il suo distacco dalle avversarie nelle altre<br />
gare per chiudere con 4470 punti, a soli<br />
30 punti dal minimo di partecipazione alla<br />
rassegna iridata di Lille. Di buon livello<br />
tecnico i suoi 200 metri corsi in 25” 79<br />
così come gli ostacoli in 15” 25, gara in<br />
cui vanta un personale di 14” 90<br />
realizzato lo scorso anno. Secondo posto<br />
per Carlotta Camilli (A.S.D. Francesco<br />
Francia) con 4168 punti mentre il bronzo<br />
è andato alla lombarda Laura Olgiati<br />
(Camelot) capace di resistere all’attacco<br />
di Arianna Curto, quarta a soli 5 punti dal<br />
podio
Alcune domande a<br />
Vittorio Ramaglia<br />
Mi chiamo Vittorio Ramaglia ho quasi 56<br />
anni,sono felicemente sposato da 25<br />
anni con Monica Bolognini ed ho 3<br />
splendidi figli : Matthew di 23 anni, Nicole<br />
di 19 e Andrea di 17 anni. Sono<br />
diplomato in elettronica industriale ma la<br />
grande passione per l’atletica leggera e<br />
lo sport in generale, hanno fatto si che<br />
decidessi di iscrivermi all’ISEF presso<br />
l’università Cattolica di Milano che<br />
frequentai, come ben si può capire<br />
dall’età, tanti anni fa.<br />
Ho insegnato per parecchi anni ma poi ho<br />
preferito abbandonare per dedicarmi al<br />
privato e precisamente gestisco corsi di<br />
attività motoria per adulti dai 18………ai<br />
tanti anni .<br />
Qual è stato il tuo percorso di tecnico?<br />
Ho iniziato ad allenare a 21 anni,<br />
quando ancora ero un’atleta, prima<br />
ancora che prendessi il tesserino da<br />
allenatore, cosa che feci durante gli anni<br />
dell’ISEF, sotto la guida del Professor<br />
Ennio Preatoni .<br />
Nei primi anni di attività , ho avuto modo<br />
di seguire i metodi di allenamento del<br />
professor Sartorelli Maurizio, valente<br />
tecnico della San Marco di Busto Arsizio,<br />
e devo dire che questa esperienza è stata<br />
determinante nel momento in cui mi<br />
sono ritrovato da solo con tanti atleti, di<br />
diversa categoria, e soprattutto di diverso<br />
valore, da gestire.<br />
Quali atleti hai allenato nel recente<br />
passato?<br />
Ho avuto due periodi particolarmente<br />
ricchi di risultati e di prestazioni di buon<br />
valore , e mi riferisco agli anni ’90 con il<br />
velocista Carniel Paolo (10”4 nei 100 e<br />
titolo italiano e 21”20 nei 200 e titolo<br />
italiano che gli valse la nazionale<br />
giovanile e la partecipazione ai<br />
campionati europei juniores), con il<br />
400ista ad ostacoli Raimondi Matteo<br />
(50”9 con relativo titolo italiano e<br />
partecipazione agli europei Junior con il<br />
compagno Carniel) , con il 400ista<br />
Colombo Giordano atleta da 47” e 1’49”<br />
negli 800 , in quegli anni ebbi modo di<br />
lavorare anche con un certo Carabelli<br />
Gianni che seguii fino agli inizi della<br />
categoria juniores per poi dividerci per<br />
problemi caratteriali. Passiamo poi agli<br />
inizi del nuovo secolo dove Ceron<br />
Andrea ottimo 800ista vinse il titolo<br />
allievi e l’anno successivo un probante 2°<br />
posto sempre sugli 800 alle spalle di un<br />
certo Goran Nava .<br />
Andrea ha poi inanellato un ‘ incredibile<br />
serie di infortuni che ne hanno interrotto<br />
anticipatamente la promettente carriera<br />
.Sempre nei primi anni del 2000 ho avuto<br />
modo di preparare, in collaborazione con<br />
il tecnico Castaldi Gian Mario, il<br />
giavellottista Bolognini Michael che vinse<br />
il titolo,appunto nel giavellotto, nella<br />
categoria allievi.<br />
E attualmente?<br />
Attualmente oltre ad allenare i miei 2 figli<br />
maschi, Matthew (800ista da 1’50” e<br />
finalista nel 2010 ai campionati italiani di<br />
Grosseto ) e Andrea multiplista vincitore<br />
del titolo cadetti nel pentathlon a<br />
Desenzano nel 2009, vice – campione<br />
italiano indoor nel 2011 sempre nel<br />
pentatlon ad Ancona e che recentemente
ha ottenuto il minimo per la<br />
partecipazione ai campionati del mondo<br />
giovanili di Lille 2011, alleno un buon<br />
numero di giovani validi fra cui spiccano<br />
Petazzi Andrea multiplista allievo del<br />
’95 di grosse potenzialità, Loverme<br />
Marco ottimo allievo 400ista ed anche<br />
buon multiplista sempre del 95’, Donati<br />
Gabriele 400ista junior attualmente con<br />
un personale da 49” ma con capacità<br />
che vanno ben oltre questo tempo<br />
,Colombo Gabriele anch’egli 400ista di<br />
buone potenzialità . Ho inoltre un nutrito<br />
numero di cadette e cadetti che se<br />
avranno voglia di lavorare ed imparare<br />
potranno esprimersi sicuramente a buon<br />
livello .E’ chiaro che non sono da solo ad<br />
allenare, anzi colgo l’occasione per<br />
ringraziare mia moglie Monica, il<br />
giavellottista Bolognini Michael che una<br />
grossa mano mi sta dando nel preparare<br />
i multiplisti e Castaldi Gian Mario valente<br />
tecnico del lancio del martello .<br />
Qual è la tua filosofia di lavoro?<br />
Ma è semplicissima, chi vuole allenarsi<br />
con me deve farlo con impegno, serietà e<br />
soprattutto rispetto sapendo che è anche<br />
quanto otterrà da me<br />
L’approccio che hai con i tuoi atleti è<br />
finalizzato al futuro prossimo oppure punti<br />
a farli esprimere al massimo delle loro<br />
potenzialità prima possibile?<br />
Non posso generalizzare in quanto la<br />
programmazione risente dell’età, delle<br />
qualità effettive e potenziali dell’atleta ed<br />
anche dal tempo che può mettere a<br />
disposizione ogni singolo atleta .<br />
Cosa ti chiedono i tuoi atleti?<br />
Ma, non saprei cosa rispondere,<br />
soprattutto perché do loro tutto quanto mi<br />
è possibile dare, sia dal lato tecnico che<br />
da quello della partecipazione e della<br />
disponibilità .<br />
Come convinci un giovane che si avvicina<br />
all’atletica a rimanere?<br />
Se hanno voglia di fare e d’imparare, non<br />
c’è alcun bisogno di convincerli perché<br />
l’atletica è troppo bella, per dover<br />
essere sponsorizzata, ed in breve tempo<br />
si convinceranno da soli.<br />
Cosa ti dà e cosa chiedi al mondo<br />
dell’atletica?<br />
Mi da la possibilità di vivere a fianco<br />
di giovani che vogliono mettersi in<br />
evidenza in modo semplice e<br />
soprattutto pulito; vorrei che rimanesse<br />
sempre uno Sport con la S maiuscola<br />
Ritieni che il mondo dell’atletica sia un<br />
mondo chiuso oppure aperto allo scambio<br />
ed alle relazioni?<br />
Ci si relaziona molto più di qualche<br />
decennio fa; si ha meno timore di far<br />
conoscere i propri metodi di lavoro e<br />
questo permette un miglioramento del<br />
bagaglio tecnico di ognuno di noi .<br />
L’atletica e per te solo un concetto di<br />
prestazione oppure in generale anche un<br />
concetto di estetica?<br />
In atletica si cerca la prestazione, ma<br />
questa va a braccetto con il gesto<br />
che si fa vedere e apprezzare per la<br />
bellezza tecnica.<br />
Come sei riuscito a costruire questo bel<br />
gruppo di atleti?<br />
Con pazienza e sicuramente fortuna,<br />
perché non capita tutti i giorni che un<br />
gruppo di ragazzi così, tecnicamente<br />
ricettivi, ti capitino insieme.
Perche proprio nelle multiple e non per<br />
esempio in una singola disciplina?<br />
Le prove multiple mi hanno sempre<br />
attirato per la completezza e per le<br />
molteplici difficoltà tecniche che<br />
presentano.<br />
Quale pensi che sia il messaggio<br />
“diverso” delle multiple?<br />
Quando, alla fine di due giornate dure sia<br />
dal punto di vista tecnico che fisico, vedi<br />
degli atleti, dei giovani, che si<br />
complimentano, si abbracciano al di là<br />
Bressanone Bressanone 2-3- luglio luglio 2011<br />
2011<br />
COPPA COPPA EUROPA DA BERE<br />
della classifica o della prestazione,<br />
capisci quanto è bella, pulita questa<br />
disciplina. E, vorrei fare un inciso<br />
“quanto meriterebbe più attenzione. “<br />
Qual è l’augurio che fai ai tuoi ragazzi e a<br />
tutti i giovani atleti lombardi?<br />
Di non abbandonare la strada che<br />
hanno intrapreso, di proseguire al di là<br />
delle difficoltà che facilmente<br />
incontreranno e di farlo sempre in<br />
modo pulito perché l’atletica del futuro<br />
deve continuare ad essere lo sport<br />
che tutti ammirano e apprezzano.<br />
Weekend di grande successo per la<br />
squadra azzurra a Bressanone. Nella<br />
Coppa Europa di Prove Multiple – 1st<br />
League gli azzurri salgono sul podio sia in<br />
campo maschile che femminile e si<br />
assicurano l’ultimo posto disponibile per<br />
la partecipazione alla Super League nel<br />
2013. In una due giorni intensissima di<br />
prove multiple la squadra femminile con<br />
Francesca Doveri, Cecilia Ricali, Sara<br />
Tani Elisa Trevisan e la riserva Elisa
Bettini, coglie un preziosissimo secondo<br />
posto nella classifica a squadre con<br />
17.050 punti, battuta solo dalla Polonia<br />
(17.309 punti) guidata dalla vincitrice del<br />
ranking individuale Karolina Tyminska<br />
(6.297 punti) e davanti all'Ungheria<br />
(17.030).<br />
Buona la prestazione della Doveri che<br />
chiude le sue sette fatiche al 4° posto<br />
della classifica individuale con 5.782<br />
punti. Questi i risultati:<br />
Doveri: 100H: 13.57/ 1.69/ 11.64/ 24”32/<br />
6.04/ 33.19/ 2:13.52.<br />
Ottava Elisa Trevisan con 5.706 punti<br />
(13.78/ 1.66/ 13.22/ 25.21/ 6.04/ 42.56/<br />
2:29.26),<br />
Undicesima Cecilia Ricali (5.562 punti)<br />
14.09/ 1.72/ 11.60/ 26.04/ 5.81/ 37.38/<br />
2:15.97)<br />
Tredicesimo posto per Sara Tani (5.475<br />
punti) 14.70/ 1.75/ 12.71/ 26.61/ 5.66/<br />
39.16/ 2:19.78).<br />
Inatteso invece il terzo posto della<br />
squadra maschile nel decathlon. William<br />
Frullani, Lukas Lanthaler, Marco Ribolzi<br />
(fantastico il suo 400) e Stefano Combi<br />
collezionano 21.838 punti piazzandosi<br />
alle spalle dell'inarrivabile Gran Bretagna<br />
(22.989 punti) e il Belgio (22.468). Questi<br />
i risultati individuali degli azzurri:<br />
William Frullani (5°): 7.539 punti – 11.02<br />
/ 7.45 / 13.63 / 1.98 / 50.71 / 14.77 /<br />
43.27 / 4.40 / 50.62 / 5:01.74<br />
Lukas Lanthaler (13°): 7.221 punti –<br />
11.29 / 6.93 / 12.24 / 1.86 / 50.23 / 14.77<br />
/ 39.36 / 4.40 / 49.85 / 4:40.65<br />
Marco Ribolzi (16°): 7078 punti (PB) –<br />
11.23 / 7.42 / 11.32 / 2.01 / 49.61 / 15.32<br />
/ 33.13 / 4.10 / 43.39 / 4:41.74<br />
Stefano Combi (22°): 6.707 punti –<br />
11.09 / 7.19 / 11.83 / 1.86 / 51.75 / 15.45<br />
/ 31.14 / 3.90 / 50.38 / 5:05.34<br />
Il decathlon maschile è stato vinto in un<br />
drammatico finale dallo svizzero Swiss<br />
Simon Walter (7.979 PB) davanti ai due<br />
britannici Daniel Awde (7.889 PB) e<br />
Ashley Bryant (7.747 PB).<br />
La classifica combinata tra uomini e<br />
donne dopo la Super League disputata a<br />
Torun (Polonia) e la Second League a<br />
Ribeira Brava (Portogallo) proietta l'Italia<br />
all'ottavo posto in Europa e le<br />
garantisce così la qualificazione alla<br />
Super League di prove multiple nel<br />
2013.<br />
[ fonte fonte Brixia Brixia athletics athletics<br />
athletics<br />
foto foto Giancarlo Giancarlo Colombo Colombo.<br />
Colombo . ]
Di Graziano Camellini<br />
Fine settimana di fine luglio dedicato alle prove multiple, e mentre tutti partono per il mare<br />
per una meritata vacanza, noi partiamo per il mare per due giorni di gare. Il centro di<br />
preparazione olimpica di Formia ospita il Campionato<br />
Italiano Assoluto di prove multiple.<br />
Si pensavo che il caldo potesse disturbare gli atleti e le<br />
atlete impegnate nelle gare, si pensava ancora che, vista la<br />
data, la partecipazione ne risentisse e che i risultati alla<br />
luce degli appuntamenti precedenti non fossero consoni ad<br />
un Campionato Italiano.<br />
Nulla di tutto questo: solo la mancata partecipazione per<br />
piccoli infortuni accorsi durante la stagione e non ancora<br />
perfettamente recuperati ha fatto si che non tutti gli atleti e<br />
le atlete fossero presenti sul campo per contendersi il titolo.<br />
Sono stati due giorni di gare intensi, nel settore maschile,<br />
assente William Frullani (Carabinieri Bologna), la vittoria è andata con 7257 a Paolo<br />
Mottadelli della Cento Torri Pavia, protagonista fino alla prova di salto con l’asta di un<br />
bellissimo duello con Franco Casien (Carabinieri Bologna) e con il compagno di squadra<br />
Marco Ribolzi. Purtroppo i tre nulli di Casien nell’asta ne hanno compromesso il risultato<br />
finale. Lo stesso atleta nel corso della prima giornata aveva ottenuto uno strepitoso<br />
primato nel salto in alto e con 2.15 m aveva uguagliato il record<br />
di Frullani in una prova multipla.<br />
Nel settore femminile, assenti Francesca Doveri (Esercito) e la<br />
lombarda Elisa Bettini (Fiamme Azzurre), la vittoria è andata a<br />
Elisa Trevisan delle Fiamme Azzurre che ha avuto la meglio<br />
sulla compagna di squadra Cecilia Ricali e su Sara Tani<br />
(Toscana Atletica Empoli Nissan) rispettivamente seconda e<br />
terza e protagoniste fino all’ultima<br />
gara di un duello incredibile che<br />
Cecilia ha risolto a suo favore con<br />
uno splendido 800m chiuso in 2'14” 49 che le permesso di<br />
salire sul secondo gradino del podio.<br />
Una nota particolare va ad un atleta lombardo in continua<br />
crescita, Gian Luca Simionato, che al termine delle due<br />
giornate di gare ha ottenuto un punteggio di 6841 punti che è la<br />
sua migliore prestazione in assoluto. Con un miglioramento di<br />
oltre 200 punti, ha ritoccato il personale precedente che aveva<br />
stabilito infatti a Macerata in occasione dei Campionati Italiani<br />
Juniores e promesse con 6632 punti. Questo punteggio gli ha<br />
permesso di arrivare al quarto posto in classifica, alle spalle di<br />
Marco Ribolzi che non è riuscito a bissare l’ottima performance<br />
ottenuta nella gara di Coppa Europa a Bressanone.
Gli esercizi di<br />
ALLUNGAMENTO e<br />
il RISCALDAMENTO<br />
Definizione.<br />
Il riscaldamento è un insieme di esercizi che<br />
permettono di prepararsi psicologicamente<br />
(concentrazione) e fisicamente prima di un<br />
allenamento o di una competizione, e che<br />
gioca un ruolo importante per evitare<br />
eventuali traumi ed incidenti.<br />
A. RISCALDAMENTO, MOBILITA’,<br />
RECUPERO: OBIETTIVI<br />
DIFFERENTI, TECNICHE DI<br />
ALLUNGAMENTO DIFFERENTI<br />
Non è perché avete fatto moltissimi<br />
esercizi di allungamento per molto tempo<br />
e coscienziosamente durante il vostro<br />
riscaldamento, che sarete subito pronti<br />
per lo sforzo che richiede la vostra<br />
disciplina sportiva e che quindi vi sentite<br />
al riparo da eventuali incidenti, bene non<br />
è così.<br />
So che dicendo<br />
questo rischio di<br />
sorprendere molti<br />
ma è la realtà. Si sa<br />
oggi che gli esercizi<br />
di allungamento<br />
possono avere un<br />
effetto analgesico<br />
nella misura in cui<br />
permettono delle<br />
ampiezze di movimento che sono<br />
incompatibili con l’agilità funzionale di un<br />
muscolo o di un gruppo muscolare. In<br />
altri termini si potrebbe interpretare la<br />
rigidità muscolare come la misura di<br />
salvaguardia del muscolo di fronte alle<br />
sue possibilità di allungamento. Si<br />
conoscono anche delle tecniche che<br />
permettono un rilassamento sostanziale<br />
del tono muscolare e che permettono<br />
dunque dei guadagni in ampiezza<br />
spettacolari ma non fisiologici. Così,<br />
alcuni esercizi di allungamento inadatti<br />
durante il riscaldamento possono<br />
generare un’impressione di gambe “molli”<br />
al momento di passare all’azione. Una<br />
tecnica male utilizzata può essere inoltre<br />
fonte di ferite o di contro-prestazione.<br />
Analizziamo ora alcuni concetti da<br />
ricordare:<br />
a) Esercizi di allungamento per<br />
scaldarsi: allungamenti attividinamici<br />
Si tratta della combinazione di<br />
esercitazioni di allungamento muscolare,<br />
al di sotto delle possibilità massimali, con<br />
una contrazione statica (da 6 a 8 sec.)<br />
seguita immediatamente da piccoli<br />
esercizi dinamici che sollecitano i gruppi<br />
muscolari che sono appena stati<br />
mobilitati. (distendere, contrarre,<br />
mobilitare) alcune volte per ogni<br />
catena muscolare nella posizione in<br />
piedi<br />
b) Esercizi di allungamento per<br />
rilassarsi: allungamenti attivipassivi<br />
Esistono parecchie tecniche per rilassare<br />
il tono muscolare: contrazionerilassamento<br />
(riflesso miotatico inverso)
contrazione del muscolo antagonista<br />
(riflesso di inibizione reciproca),<br />
espirazione profonda, calore,<br />
decontrazione, (inibizione del riflesso<br />
miotatico).<br />
Questa modalità di allungamento è da<br />
praticare al caldo, in posizioni comode<br />
(seduti, distesi) sforzandosi di rilassarsi<br />
mentalmente e controllando la<br />
respirazione. Si invita a mantenere delle<br />
pause di almeno 30 sec. e di riprendere le<br />
stesse pause parecchie volte di seguito.<br />
Al termine di questo lavoro, non devono<br />
essere eseguiti esercizio dinamici.<br />
Per progredire con facilità bisogna fare<br />
regolarmente questo lavoro, le<br />
progressioni sono lente e la regressione<br />
veloce, distendersi utilizzando a lungo le<br />
tecniche di rilassamento del tono<br />
muscolare durante il riscaldamento,<br />
ricominciare per 3 o 4 volte provando a<br />
guadagnare di volta in volta un poco di<br />
ampiezza.<br />
c) Esercizi di allungamento per<br />
recuperare: allungamenti<br />
passivi<br />
Le contrazioni muscolari tendono ad<br />
accorciare i muscoli. Gli esercizi di<br />
allungamento per il recupero sono<br />
destinati a riequilibrare le tensioni,<br />
ritrovare quindi le lunghezze muscolari<br />
perse, accelerare il flusso circolatorio<br />
venoso di ritorno.<br />
Gli esercizi di allungamento passivi sono<br />
lenti, lunghi (25 - 30 sec) ed<br />
essenzialmente realizzati partendo da un<br />
rilassamento passivo. Si usano alla fine<br />
della seduta dopo un piccolo lavoro<br />
aerobico, durano da 10 a 15 minuti, ogni<br />
esercizio di allungamento viene effettuato<br />
alcune volte.<br />
B. GLI ESERCIZI IN QUESTIONE<br />
I pareri talvolta divergenti dei medici e le<br />
considerazioni aggiornate dei risultati di<br />
ricerche scientifiche, si scontrano<br />
frequentemente con la cultura sportiva e<br />
con procedure empiriche elaborate<br />
dall’uomo di campo. Si evidenzia così che<br />
la verità è lontana dall’essere stabilita a<br />
proposito del momento e dell’ interesse<br />
degli esercizi di allungamento nella<br />
pratica dello sport.<br />
In base alle conoscenze accertate,<br />
passando per delle false credenze, alcuni<br />
benefici sono stati ottenuti ma non tutti<br />
sono dimostrati scientificamente.<br />
Proviamo a vederci più chiaro e ad<br />
evidenziare alcune regole di buonsenso.<br />
Quello di cui si è sicuri:<br />
• Gli esercizi di allungamento hanno<br />
un effetto analgesico:<br />
diminuiscono la sensazione di<br />
dolore. Permettono dunque di<br />
aumentare l’ampiezza dei<br />
movimenti arretrando il momento<br />
dove appare il massimo del dolore<br />
tollerabile che un soggetto può<br />
sopportare quando il muscolo è<br />
allungato.<br />
• Gli esercizi di allungamento<br />
permettono di cambiare il<br />
comportamento visco-elastico del<br />
muscolo e dunque, in una certa<br />
misura, diminuiscono la sua<br />
reattività e l’efficacia delle sue<br />
contrazioni.<br />
• Le tecniche che utilizzano<br />
metodologie di contrazionerilassamento<br />
hanno un effetto<br />
analgesico ancora più importante e<br />
permettono di accedere quindi ad<br />
una flessibilità più grande. Questa<br />
più grande flessibilità può tuttavia<br />
condurre il muscolo in una zona di<br />
maggiore fragilità. Sembra<br />
indispensabile quindi essere
particolarmente attenti alle<br />
sollecitazioni a cui viene sottoposta<br />
la muscolatura .<br />
Ciò che si è constatato sul campo:<br />
• La stanchezza muscolare è spesso<br />
accompagnata da rigidità insolite.<br />
• Gli indolenzimenti portano lo<br />
sportivo a distendere<br />
spontaneamente i propri muscoli<br />
indolenziti.<br />
• La pratica regolare di esercizi di<br />
allungamento genera dei progressi<br />
che sono reversibili in caso di<br />
inattività.<br />
• Dopo una sequenza di esercizi<br />
abbastanza lunghi che favoriscono<br />
un guadagno notevole di<br />
flessibilità, lo sportivo, non è<br />
generalmente nelle migliori<br />
condizioni di efficacia per produrre<br />
un sforzo esplosivo.<br />
• Gli esercizi di allungamento<br />
realizzati alla fine della seduta di<br />
allenamento hanno spesso un<br />
effetto benefico sul recupero a<br />
breve termine.<br />
Verso una spiegazione empirica:<br />
Il muscolo possiede una lunghezza di<br />
funzionamento ottimale. Corrisponde<br />
all’angolo articolare dove le proteine<br />
contrattili del muscolo possono legare un<br />
massimo di ponti tra essi e allo stesso<br />
tempo produrre il massimo dello sforzo.<br />
La lunghezza nella quale il muscolo può<br />
sviluppare la sua massima tensione viene<br />
chiamata lunghezza a riposo. Questa<br />
definizione è stata scelta perché si è<br />
potuto osservare che la maggior parte dei<br />
muscoli del nostro corpo in stato di<br />
rilassamento a riposo sono pre-stirati<br />
proprio fino a questa lunghezza di riposo.<br />
Quindi nella sua lunghezza di riposo il<br />
muscolo può sviluppare una tensione<br />
ottimale non solo perché la lunghezza del<br />
sarcomero di 2,2 mm è quella ottimale<br />
per la sovrapposizione dei filamenti di<br />
actina e miosina ma anche perché con<br />
questo pre-stiramento le componenti<br />
connettivali elastiche hanno la possibilità<br />
di trasmettere in modo ottimale alle ossa<br />
la forza sviluppata dai sarcomeri. (Martin<br />
1997)<br />
La fatica, così come il riposo o gli<br />
indolenzimenti, pongono il muscolo al di<br />
qua (al di sotto) di questa lunghezza (gli<br />
obiettivi perseguiti al momento del<br />
riscaldamento o del recupero<br />
troverebbero una giustificazione<br />
plausibile). Un importante lavoro che<br />
utilizza le tecniche di contrazionerilassamento<br />
può portare il muscolo al di<br />
là di questa lunghezza ottimale. Questa<br />
può essere aumentata e mantenuta per<br />
molto tempo grazie agli esercizi di<br />
mobilità praticati regolarmente.<br />
Conseguenze pratiche:<br />
Il riscaldamento: per aumentare la<br />
reattività e portare il muscolo nella sua<br />
lunghezza di funzionamento ottimale, si<br />
consigliano alcune esercitazioni che<br />
utilizzano contrazioni-rilassamenti su<br />
ampiezze, medie e con tempi abbastanza<br />
corti. Inoltre, questi esercizi saranno<br />
seguiti da esercizi di mobilità dinamica .<br />
Il recupero: alcuni esercizi inducono dei<br />
microtraumi a livello delle fibre muscolari.<br />
La stanchezza irrigidisce il muscolo. Gli<br />
esercizi di allungamento saranno di<br />
conseguenza dolci e mantenuti<br />
abbastanza a lungo. Al termine di una<br />
gara, molto intensa per stimolazione<br />
muscolare, per raggiungere più<br />
rapidamente possibile uno stato di<br />
rilassamento è consigliabile adottare il<br />
cosiddetto allungamento intermittente nel<br />
quale il gruppo muscolare e sottoposto ad<br />
un allungamento di breve durata (da uno<br />
a qualche secondo) in modo che, nella<br />
successiva fase di rilassamento, il sangue<br />
possa svolgere di nuovo e senza<br />
impedimenti la sua funzione di rimozione<br />
dei prodotti dell’affaticamento.<br />
Per migliorare la mobilità: ripetere gli<br />
esercizi di contrazione-rilassamento per<br />
andare verso l’ampiezza massimale. Dopo<br />
questo lavoro, le sollecitazioni dovranno
essere moderate. Ricordate che su dei<br />
muscoli indolenziti, questo tipo di<br />
esercizio non sembra indicato a causa<br />
delle micro-lesioni presenti nel muscolo e<br />
nel processo di cicatrizzazione che si sta<br />
svolgendo. Di conseguenza, non si deve<br />
mai svolgere una seduta di allenamento<br />
di mobilità articolare in condizioni di<br />
affaticamento<br />
In linea generale, la pratica degli esercizi<br />
di allungamento deve essere adattata alle<br />
caratteristiche dell’individuo e alle<br />
esigenze dell’attività praticata.<br />
C. ALLUNGAMENTO, MOBILITA’ E<br />
PRESTAZIONE<br />
Sono stati dedicati numerosi articoli su<br />
questo argomento, ma le conoscenze<br />
attuali vanno talmente contro i concetti e<br />
le pratiche tradizionali che credo sia<br />
doveroso conoscere quanto avviene a<br />
livello del muscolo prima di un gesto<br />
specifico.<br />
I fattori che limitano la capacità di<br />
allungamento muscolare sono da un lato<br />
la resistenza che è opposta ad essa dalle<br />
strutture muscolari e dall’altro il tono e la<br />
capacità di rilasciamento del muscolo<br />
stesso.<br />
Il tono muscolare, la capacità di<br />
rilasciamento muscolare svolgono un<br />
ruolo importante nella capacita di<br />
allungamento della muscolatura in<br />
quanto, l’aumento del primo oppure la<br />
diminuzione della seconda determinano<br />
un incremento della resistenza della<br />
muscolatura ad ogni tipo di stimolo di<br />
allungamento riducendo in questo modo<br />
la mobilità delle articolazioni.<br />
Ciò può produrre una diminuzione della<br />
prestazione soprattutto negli sport nei<br />
quali (come il disco e il giavellotto) i<br />
fattori della prestazione dipendono da un<br />
eccellente pre-stiramento della<br />
muscolatura coinvolta ed una successiva<br />
elevata rapidità o forza di contrazione.<br />
La domanda che ci si pone allora è:<br />
• E’ corretto nel riscaldamento<br />
fare degli “esercizi di<br />
allungamento” prima di una<br />
competizione e/o prima di un<br />
allenamento?<br />
Le conclusioni di numerosi studi apparsi<br />
recentemente, sembrano rimettere<br />
effettivamente in questione il ruolo degli<br />
esercizi di allungamento del complesso<br />
muscolo-tendineo, per migliorare la<br />
prestazione. Secondo questi lavori gli<br />
esercizi di allungamento condurrebbero<br />
ad una regressione delle capacità<br />
muscolari in termini di velocità e di forza.<br />
Tale regressione sarebbe imputabile<br />
secondo Weinek ad un effetto di<br />
diminuzione del tono muscolare o di<br />
rilassamento. Inoltre essi non<br />
permetterebbero, contrariamente a ciò<br />
che era comunemente ammesso di<br />
prevenire eventuali incidenti muscolari.<br />
• Allora è meglio abbandonare<br />
nel riscaldamento queste<br />
pratiche piuttosto diffuse?<br />
Ciò che bisogna sapere è che, qualunque<br />
sia il metodo utilizzato, gli esercizi di<br />
allungamento vanno a modificare le<br />
caratteristiche meccaniche del complesso<br />
muscolo-tendineo. Queste modifiche<br />
appaiono dopo un numero ristretto di<br />
esercitazioni di allungamento (per<br />
esempio 3 / 4 ripetizioni di 20 secondi di<br />
allungamento passivo sono sufficienti) e<br />
che scompaiono dopo circa dopo 1 ora di<br />
riposo.<br />
In queste condizioni, il complesso<br />
musculo-tendineo sottoposto allo<br />
stiramento diventa più estensibile.<br />
Ciò significa due cose:<br />
• Permette delle ampiezze articolari<br />
massimali maggiori<br />
• Offre una resistenza minore al suo<br />
allungamento, in altri termini il<br />
muscolo si stenderà più facilmente.<br />
Rendere il sistema musculo-tendineo<br />
più estensibile rappresenta<br />
insindacabilmente un vantaggio per i<br />
gesti sportivi dove sono ricercate delle<br />
grandi ampiezze gestuali e quando la<br />
rapidità di un movimento rischia di<br />
essere frenata dalla resistenza
all’allungamento del muscolo<br />
antagonista: conviene allora<br />
sottoporre questo muscolo<br />
antagonista a degli allungamenti alla<br />
ricerca della specificità dell’esercizio<br />
(per esempio, ruolo dei muscoli<br />
ischiocrurali nell’azione di attacco<br />
dell’ostacolo).<br />
In compenso, aumentare le ampiezze<br />
articolari per un aumento dell’estensibilità<br />
del complesso muscolo-tendineo attiguo,<br />
comporta la diminuzione della capacità ad<br />
immagazzinare dell’energia potenziale<br />
durante l’allungamento. Tutto ciò avviene<br />
essenzialmente intorno alle posizioni<br />
neutre dell’articolazione vale a dire, nella<br />
posizione dove l’allungamento è debole<br />
(questo fenomeno si inverte nelle<br />
posizioni di allungamento massimale).<br />
Per le articolazioni di cui ruolo è di<br />
immagazzinare molta energia su dei brevi<br />
spostamenti articolari in posizione neutra<br />
(per esempio la caviglia durante<br />
l’appoggio di corsa) gli allungamenti,<br />
diventano allora contro producenti.<br />
Per l’efficacia di una preparazione<br />
corretta, conviene scegliere<br />
giudiziosamente i gruppi muscolari che ci<br />
si prefigge di allungare in funzione della<br />
loro sollecitazione nel gesto sportivo<br />
interessato.<br />
RISCALDAMENTO: riflessioni per<br />
evolversi<br />
L’interesse di riscaldare il corpo ed i<br />
muscoli per preparare un allenamento<br />
oppure una competizione non sono più da<br />
dimostrare. Pertanto, i procedimenti da<br />
attuarsi per raggiungere questo obiettivo<br />
sono da porsi a tre livelli:<br />
• a livello della forma: ciò che si<br />
fa.<br />
• a livello della motivazione: il<br />
riscaldamento è vissuto talvolta<br />
come un obbligo.<br />
• a livello della crisi di tempo: gli<br />
allenatori si lamentano spesso<br />
della mancanza di tempo.<br />
La forma:<br />
Una prima parte di corsa e di esercitazioni<br />
varie di mobilità che portano lo sportivo<br />
a “riscaldarsi,” poi a fermarsi per<br />
proseguire il suo riscaldamento in modo<br />
più statico è a nostro avviso, una<br />
contraddizione che può essere piena di<br />
conseguenze. È evidente che facendo ciò<br />
si rischia di raffreddare la muscolatura è<br />
soprattutto di non ottenere lo scopo<br />
desiderato. Alcuni inoltre avranno in<br />
questa parte consumato troppa energia<br />
ed intaccato quindi il loro potenziale<br />
energetico mentre l’obiettivo in questa<br />
situazione sarebbe di ottimizzarlo.<br />
Gli esercizi di mobilità articolare<br />
(rotazione delle articolazioni) e gli<br />
esercizi di allungamento statici prolungati<br />
rivelano anche un certo numero di errori<br />
che non permettono di raggiungere gli<br />
obiettivi del riscaldamento. È comunque<br />
necessario preparare le articolazioni in<br />
quanto il movimento fisiologico porta ad<br />
un cambiamento di forma della cartilagine<br />
articolare e ad una maggiore superficie di<br />
contatto tra i capi articolari con una<br />
conseguente migliore distribuzione della<br />
pressione. In questo modo, le<br />
articolazioni sono in grado di<br />
ammortizzare meglio i carichi.<br />
Il contesto ed il ruolo degli esercizi di<br />
allungamento sono oggi controversi. Ad<br />
ogni modo, gli esercizi di allungamento<br />
realizzati nel riscaldamento non devono<br />
mirare al miglioramento dell’agilità ma, ad<br />
un condizionamento delle catene<br />
muscolari nelle ampiezze necessarie e<br />
specifiche all’attività preparata. Inoltre la
durata degli esercizi di allungamento non<br />
dovrebbe rebbe superare 10 secondi ed essi<br />
dovrebbero trovarsi al di qua della soglia<br />
dolorosa.<br />
La motivazione:<br />
Per molti giovani, ma probabilmente<br />
anche per alcuni atleti affermati affermati, il<br />
riscaldamento appare spesso sgradevole,<br />
e questo tanto più che ci si allontana<br />
dall’attività. Questo rituale fa anche fatica<br />
a sostenere l’argomento della<br />
prevenzione dagli incidenti di fronte<br />
all’attività spontanea dei bambini che che, si<br />
permettono di realizzare degli esercizi<br />
intensi senza nessuna preparazione.<br />
Oltre al ruolo di educazione e di gestione<br />
del proprio capitale fisico per il lungo<br />
termine, il riscaldamento deve a parer<br />
nostro portare l’individuo a rientrare<br />
velocemente in un confronto con i<br />
problemi motori e/o tattici dell’att dell’attività. Ciò<br />
si badi non è contradddzione dddzione con le<br />
nozioni di progressività e di alternan alternanza tra<br />
le fasi attive e altre più pass passive che<br />
permetteranno di dare una risposta ai<br />
problemi sollevati all’inizio di questo<br />
articolo (riscaldamento, raffreddamento).<br />
La crisi di tempo:<br />
Il riscaldamento ento non è un tempo a parte<br />
dell’allenamento allenamento ma deve rappresentare<br />
un tempo della seduta dove il repertorio<br />
motorio sarà sollecitato in una prospettiva<br />
di arricchimento, di consolidamento, di<br />
memorizzazione o di automatizzazione.<br />
Questo perché i circuiti di i risveglio e di<br />
motricità sembrino costituire delle<br />
alternative da esplorare per soddisfare le<br />
molteplici esigenze del riscaldamento e<br />
delle situazioni di allenamento. Secondo<br />
la disciplina sportiva e i presupposti<br />
individuali, si sono dimostrate utili fforme<br />
diverse di riscaldamento oppure la loro<br />
combinazione. Quali siano la forma,<br />
l’intensità il volume del riscaldamento di<br />
ogni singolo atleta, si può stabilire solo in<br />
base all’esperienza personale Si tratterà<br />
allora di concepire una organizzazione<br />
differente erente dove l’allenatore potrà mettere<br />
in opera era diverse modalità prima di<br />
intraprendere un allenamento<br />
allenamento.<br />
D. IL RISCALDAMENTO:<br />
un esempio di alto livello<br />
L’evoluzione delle conoscenze cozza<br />
spesso contro i rituali del campo che si<br />
trasmettono talvolta co come delle verità<br />
immutabili. È così anche per gli esercizi di<br />
allungamento, tema di innumerevoli<br />
discussioni e fiumi di articoli. Tra la<br />
semplice routine quotidiana e la cieca<br />
applicazione delle notizie ascoltate, può<br />
essere interessante osservare ciò che<br />
fanno gli sportivi di alto livello in materia.<br />
Si può pensare difatti che gli allenatori<br />
dell’élite siano la punta di una<br />
innovazione che si nutre scientificamente<br />
su dei concetti fondanti fondanti. Vi proponiamo<br />
dunque un’analisi di ciò che è stato<br />
realizzato nel quadro di un riscaldamento<br />
da due atleti diversi impegnati in una<br />
manifestazione internazi internazionale di atletica.<br />
Questa osservazione è stata realizzata da<br />
Hélène Bosse che, in quanto allenat allenatore<br />
beneficiava di un accredito che gli<br />
permetteva di avere accesso allo stadio di<br />
riscaldamento. Di seguito i principali<br />
spunti di questa sua analisi:<br />
Il tecnico si è soffermata ad analizzare<br />
più a lungo il riscaldamento di Carolina<br />
Klüft nella prima rima gara (100 hs) della<br />
prima giornata dell’heptathlon e su quel quello<br />
di Susanna Kallur nella semi semi-finale dei<br />
100 ostacoli.<br />
Le notizie raccolte sono sintetizzate in<br />
questo quadro comparativo:
Attivazione cardiaca e<br />
muscolare ”footing”<br />
ALLUNGAMENTO<br />
CURE (Chinesioterapia)<br />
ANDATURE DI CORSA<br />
ANDATURE OSTACOLI<br />
ACCELERAZIONI<br />
PARTENZE SUGLI OSTACOLI<br />
KLUFT (Eptatleta)<br />
8’30”<br />
10 secondi<br />
Allungamento dinamico degli<br />
ischio crurali.<br />
7 minuti<br />
Fisioterapia ai muscoli<br />
quadricipiti e agli ischio delle<br />
due gambe<br />
8’ 30” 8 passaggi<br />
(andature di bloccaggio del<br />
ginocchio con poca apertura<br />
della gamba)<br />
nessuna<br />
9 accelerazioni<br />
(6 in allenamento + 3 di<br />
controllo) collocate durante<br />
tutto il riscaldamento<br />
2 passaggi con 6 app.<br />
su 5 ostacoli<br />
part. in piedi + 2ostacoli<br />
part. in piedi + 3 ostacoli<br />
part. in piedi + 5 ostacoli<br />
partenza start + 5 ostacoli<br />
partenza start + 2 ostacoli<br />
TOT. 1 ora 10’<br />
KALLUR (Ostacolista)<br />
8’ con un giro di marcia<br />
5’ allungamenti “passivi corti”<br />
e “attivi” intervallati da fasi di<br />
corsa trottata<br />
Nessuna<br />
(da notare tuttavia 20mn. di<br />
massaggio ischio/adduttori -<br />
quadricipite prima della finale)<br />
questo ha costituito<br />
l’essenziale del suo<br />
riscaldamento.<br />
1 andatura<br />
intervallata di footing<br />
7 passaggi<br />
4 andature 2° gamba + 3<br />
andature gamba di attacco<br />
3 accelerazioni<br />
(2 in allenamento + 1 di<br />
controllo)<br />
prima della partenza sugli<br />
ostacoli<br />
2 [part.in piedi + 5 ostac. ]<br />
partenza start + 2 ostac.<br />
TOT. 52’
Osservazioni:<br />
• appare molto nettamente che il<br />
riscaldamento di Carolina Klüft è<br />
più costoso in termine di spesa<br />
energetica, a differenza di Kallur<br />
più efficiente nella sua<br />
preparazione.<br />
Ciò potrebbe spiegarsi per il fatto che<br />
queste due atlete non hanno corso alla<br />
stessa ora: Klüft alle 10,10 del mattino e<br />
Kallur alle 18 del pomeriggio. Si sa che<br />
valutando le ore della giornata, il mattino<br />
è quella nella quale esiste la minore<br />
possibilità di allenamento della mobilità e<br />
richiede per compensazione un<br />
riscaldamento più lungo e più intenso.<br />
• si constata che questi 2 metodi di<br />
riscaldamento, al di là del tempo di<br />
risveglio muscolare, non hanno<br />
grandi cose in comune. Il tempo<br />
dedicato agli allungamenti da Klüft<br />
è quasi inesistente.<br />
Si osserva inoltre, che Kallur ha un tempo<br />
di preparazione più specifico alla prova ed<br />
una salita più progressiva nel lavoro di<br />
potenza. Si noterà la brevità della parte<br />
dedicata agli allungamenti per queste due<br />
campionesse nel quadro del loro<br />
riscaldamento. Si rileva ancora che questi<br />
allungamenti, piuttosto mirati sugli ischio,<br />
sono realizzati subito dopo il piccolo<br />
footing che avvia il riscaldamento. Ora, si<br />
sa che questo tipo di attività non ha alcun<br />
effetto sull'elevazione della temperatura<br />
dei muscoli posteriori della coscia. In<br />
queste condizioni si può immaginare che<br />
gli allungamenti mireranno oltre che alle<br />
strutture passive delle catene muscolari<br />
(muscoli, tendini, legamenti, capsule) alle<br />
catene muscolari stesse.<br />
L'obiettivo è di diminuire le resistenze<br />
all'elevazione della coscia per diminuire il<br />
costo energetico del movimento ma<br />
certamente anche per aumentarne la<br />
velocità. Quando il muscolo è interessato,<br />
si noterà che lo stiramento è di tipo<br />
balistico, movimento con tempo di<br />
molleggio, e/o seguito da movimenti<br />
dinamici. Queste sono le strutture<br />
neuromuscolari che sono mirate al fine di<br />
rinforzare la reattività del muscolo. Si<br />
osserva inoltre che anche per l'atleta che<br />
dedica più tempo agli esercizi di<br />
allungamento (5') questo tempo rimane<br />
nettamente inferiore alle raccomandazioni<br />
tradizionali. Per conto le modalità di<br />
allungamento effettuate da queste atlete,<br />
anche se differenti, si inseriscono<br />
perfettamente con i dati teorici recenti<br />
che hanno sollevato tanti controversie.<br />
Non è giudizioso volere sempre trasferire<br />
le pratiche dell'alto livello all’interno del<br />
lavoro quotidiano, ma con questo<br />
contributo si sono evidenziate delle<br />
pratiche in cui alcuni potrebbero bene<br />
ispirarsi!<br />
Conclusione:<br />
Sembrerebbe che le abitudini "ancestrali"<br />
del mondo sportivo siano ancora una<br />
volta rimesse in causa attraverso<br />
un'analisi obiettiva e da attività specifiche<br />
sul campo... senza tenere conto a priori<br />
delle idee ricevute sull'argomento.<br />
L'allenatore deve essere in grado di<br />
rimettere in discussione ogni giorno tutte<br />
le sue conoscenze per assicurarsi che la<br />
sua azione sul campo sia realmente<br />
vantaggiosa per lo sportivo e realizzata<br />
soprattutto nel rispetto dell'integrità fisica<br />
dello stesso.<br />
Graziano Camellini.<br />
Bibliografia:<br />
Bibliografia:<br />
GEOFFROY C. Guide des étirements du sportif.<br />
WYDRA G.Lo stretching ed i suoi metodi. SdS<br />
n°51<br />
TURBANSKI S. Stretching e riscaldamento. SdS<br />
n° 65