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102<br />

Non importa se si tratta di<br />

una partitella tra amici o<br />

della finale del Mondiale:<br />

«Meglio che la palla finisca<br />

in porta piuttosto che “lì”»<br />

sembrano dire i calciatori quando<br />

rinunciano a saltare più in alto,<br />

rendendo meno efficaci le “barriere”<br />

umane sui calci di punizione.<br />

Anche stando immobili, meglio rischiare<br />

la faccia che lasciare esposta<br />

alle pallonate la zona dei genitali.<br />

È una delle poche occasioni<br />

sociali che ricordano a tutti l’importanza<br />

di una parte del corpo<br />

maschile niente affatto nascosta<br />

(dato che si trova al centro del corpo)<br />

ma che viene considerata molto<br />

privata. «La personalità, il comportamento<br />

e gli atteggiamenti di<br />

un uomo nei confronti della vita<br />

sono in gran parte guidati<br />

dall’idea che egli<br />

ha del proprio pene»<br />

arriva a dire l’andrologo<br />

Usa Dudley Seth<br />

Danoff, autore di libri<br />

sull’argomento. Un tema<br />

che non ha lasciato<br />

indifferenti neppure gli<br />

scienziati: solo da pochi<br />

anni sono noti i<br />

meccanismi biochimi-<br />

ci che innescano l’erezione<br />

e gli studiosi cominciano<br />

ora a capire<br />

compiutamente come<br />

lo stimolo sessuale arrivi<br />

dal cervello ai genitali dell’uomo<br />

(e viceversa).<br />

● Prestazioni super<br />

Del resto, il “centro” del corpo<br />

maschile è da sempre oggetto di<br />

adorazione: le prime pitture rupestri<br />

con disegni fallici risalgono ad<br />

almeno 10 mila anni fa e in molte<br />

culture il membro virile è considerato<br />

simbolo di fertilità e per<br />

questo dispensatore di gioia e for-<br />

08/2003<br />

Le incredibili capacità e l’importanza cruciale del pene, il “centro del corpo” maschile<br />

Il re del sesso<br />

Scultura votiva<br />

vietnamita. Risale a<br />

prima del XV secolo.<br />

Nessun altro organo umano può modificare così tanto la propria<br />

forma e consistenza. Persino contro la volontà del “proprietario”:<br />

un’“autonomia” con la quale ogni uomo deve fare i conti...<br />

tuna. Una venerazione che probabilmente<br />

non è dovuta solo alla<br />

funzione riproduttiva, ma parte da<br />

un’osservazione: nessun organo<br />

umano è in grado di modificare in<br />

così poco tempo (bastano alcuni<br />

secondi) le sue dimensioni e la sua<br />

consistenza. Il complesso meccanismo<br />

“idraulico” del tessuto erettile<br />

(i corpi cavernosi) è in grado di<br />

sopportare pressioni di 300-400<br />

millimetri di mercurio (la pressione<br />

arteriosa massima normale è<br />

“solo” 120-130) e di contenere fino<br />

a 80 ml di sangue (a riposo, il pene<br />

ne contiene appena un decimo).<br />

● Come due amici<br />

Le erezioni si verificano addirittura<br />

prima della nascita (sono state<br />

osservate con l’ecografia in feti<br />

di 7 mesi) e in molti<br />

casi continuano a<br />

presentarsi per tutta<br />

la vita, e senza che la<br />

volontà possa controllarle.<br />

Inevitabile,<br />

quindi, che tutti gli<br />

uomini si confrontino<br />

con una parte di<br />

sé apparentemente<br />

così “autonoma”.<br />

«Tra ogni uomo e i<br />

suoi organi sessuali<br />

si sviluppa un rapportocontraddittorio:<br />

da un lato il<br />

membro è un “altro<br />

da sé” con il quale si ha una relazione<br />

amichevole, quasi lo si considerasse<br />

un oggetto prezioso ma a<br />

sé stante. Dall’altro lato, è talmente<br />

parte della personalità maschile<br />

che in caso di disturbi o di una momentanea<br />

defaillance molti uomini<br />

vanno in crisi, come se su di esso<br />

fondassero tutta l’identità di maschio»<br />

spiega Valeria Ugolini, psicosessuologa<br />

del servizio di sessuologia<br />

all’Università di Bologna.<br />

▲<br />

Meglio in<br />

porta che lì<br />

Saltare con le<br />

“mani occupate”<br />

è più difficile, ma<br />

i calciatori non<br />

esitano a farlo.<br />

È uno dei pochi<br />

casi in cui oggi<br />

si sottolinea<br />

in pubblico la<br />

presenza (e<br />

l’importanza) dei<br />

genitali. Eppure,<br />

secondo gli<br />

studiosi, la<br />

posizione eretta<br />

dell’uomo si è<br />

evoluta proprio<br />

per mettere in<br />

mostra la zona<br />

più “delicata” del<br />

corpo maschile.<br />

Come<br />

un saluto<br />

Tutmosi III con il<br />

pene eretto. Gli<br />

Egizi credevano<br />

che il dio Osiride<br />

avesse un fallo a<br />

tre punte, con il<br />

quale aveva reso<br />

feconda la terra<br />

di tutto l’Egitto.<br />

La taglia<br />

ideale<br />

Uomini Papua<br />

con l’astuccio<br />

penico: se<br />

gli uomini<br />

potessero<br />

decidere le<br />

dimensioni ideali<br />

del pene, forse<br />

sceglierebbero<br />

proprio queste.<br />

Portafortuna<br />

fallico<br />

Una lucerna che<br />

raffigura Priapo:<br />

per i Romani,<br />

oggetti come<br />

questo erano di<br />

“buon augurio”.<br />

08/2003 103


104<br />

Grande e<br />

flessibile:<br />

le donne<br />

lo hanno<br />

voluto così.<br />

Perché? Dà<br />

più piacere<br />

● Com’è andata?<br />

Anche per questo, forse, per un<br />

uomo, un rapporto sessuale per essere<br />

considerato “riuscito” dev’essere<br />

arrivato fino in fondo. «Se<br />

qualcosa è invece andato storto,<br />

l’uomo difficilmente accusa la sua<br />

partner, ma “butta l’occhio” verso<br />

il basso. In un certo senso è una<br />

faccenda “tra lui e lui”. Se la prende<br />

insomma con il meccanismo<br />

che ha fatto cilecca, nonostante<br />

egli sapesse (e da anni)<br />

come farlo funzionare» racconta<br />

Rolando Noseda, sessuologo<br />

dell’Università di<br />

Pavia. Una dimestichezza<br />

con i propri genitali che le<br />

donne acquisiscono tardi: si<br />

calcola che al momento della<br />

“prima volta” il 99% dei ragazzi<br />

abbia già praticato la<br />

masturbazione contro appena<br />

il 20% delle ragazze. «La<br />

tipica domanda “come è andata?”<br />

dopo il rapporto, non<br />

viene sempre espressa a parole,<br />

ma è formulata dalla<br />

maggior parte degli uomini,<br />

soprattutto all’inizio di una<br />

relazione. L’importanza data<br />

alla “prestazione” è in parte<br />

dovuta al fatto che molti uomini<br />

esprimono i propri sentimenti<br />

attraverso di essa»<br />

prosegue Noseda. Anche<br />

questo comportamento, secondo<br />

i biologi, ha radici nell’evoluzione:<br />

l’uomo ha bisogno che la<br />

sua compagna non cerchi altre “avventure”<br />

più soddisfacenti, in modo<br />

da avere la certezza che gli<br />

eventuali figli siano proprio suoi.<br />

▲<br />

● Selezione della “specie”<br />

Sono giustificate tutte queste attenzioni<br />

e paure? In parte sì: intorno<br />

al “pisello” si è selezionata<br />

l’intera specie umana, o almeno<br />

questa è l’ipotesi formulata di recente<br />

da alcuni studiosi. Secondo<br />

08/2003<br />

Inversione<br />

di ruoli<br />

Donne<br />

aggressive e<br />

“guardone” in un<br />

rovesciamento<br />

dei classici<br />

ruoli sessuali.<br />

Il 99% dei<br />

voyeur sono<br />

infatti uomini.<br />

L’erotismo maschile<br />

è più visivo di<br />

quello femminile:<br />

lo “strip tease” ne<br />

è l’emblema.<br />

l’antropologa statunitense Maxine<br />

Sheets-Johnstone, la stessa posizione<br />

eretta si sarebbe evoluta<br />

per mostrare i genitali ai propri simili:<br />

alle donne, allo scopo di attrarle,<br />

e agli altri uomini, a scopo di<br />

minaccia in caso di conflitti. Lo psicologo<br />

evoluzionista Geoffrey Miller,<br />

docente all’Università del New<br />

Mexico (Usa), si spinge ancora più<br />

in là: «Il pene umano è più lungo,<br />

grosso e sensibile di quello delle<br />

scimmie, una caratteristica che deve<br />

essersi evoluta per selezione<br />

sessuale.Vale a dire che sono state<br />

le donne, generazione dopo generazione,<br />

a “preferire” gli individui<br />

con il membro relativamente più<br />

grande» afferma la sua teoria. Perché?<br />

La flessibilità e le dimensioni<br />

del pene umano permettono una<br />

grande varietà di posizioni di accoppiamento:<br />

le nostre antenate<br />

tornavano più volentieri con quei<br />

maschi che davano loro più piacere.<br />

Una selezione che sarebbe però<br />

avvenuta solo dopo la definitiva<br />

differenziazione dell’uomo dagli<br />

altri primati. Si ritiene infatti che i<br />

nostri primi antenati avessero<br />

un’organizzazione sociale simile a<br />

quella degli attuali gorilla: il 10%<br />

dei maschi controllava cioè almeno<br />

il 50% delle femmine (aveva<br />

quindi un harem), provocando così<br />

la nascita di un forte spirito di<br />

I maschi di gorilla hanno<br />

un pene piccolo, come i<br />

nostri antenati più antichi.<br />

competizione tra maschi. Solo successivamente<br />

la società sarebbe diventata<br />

“promiscua” (le femmine<br />

avevano più possibilità di scegliere<br />

il compagno).<br />

● Spermatozoi competitivi<br />

Secondo l’antropologo e psicologo<br />

David Geary, dell’Università<br />

del Missouri (Usa), nelle società<br />

arcaiche il successo sociale di un<br />

uomo era strettamente legato al<br />

numero di figli, come avviene ancora<br />

oggi in alcuni gruppi tribali<br />

come gli Yanomami amazzonici.<br />

Mettere al mondo il maggior numero<br />

possibile di figli era insomma<br />

l’obiettivo primario di un maschio:<br />

i biologi hanno scoperto che ancora<br />

oggi in caso di assenza prolungata<br />

della donna, nei primi rapporti<br />

che seguono il suo ritorno<br />


106<br />

Sogni proibiti<br />

Seni giganteschi in un giardino<br />

a Chaumont sur Loire (Francia):<br />

“buttare l’occhio” è inevitabile.<br />

aumenta il numero di spermatozoi<br />

per cm 3 di sperma, quasi che il<br />

compagno “legittimo” cerchi di<br />

scacciare altri spermatozoi che potrebbero<br />

aver “occupato il territorio”<br />

a causa di un’infedeltà.<br />

Secondo l’antropologa americana<br />

Kristin Hawkes, l’invenzione<br />

stessa della caccia, un’attività molto<br />

dispendiosa dal punto di vista<br />

energetico, potrebbe essere spiegata<br />

con la possibilità che dava a<br />

molti uomini di mettersi in mostra<br />

di fronte alle femmine (nella caccia,<br />

infatti, è necessaria la collaborazione<br />

di tutti e l’intelligenza potrebbe<br />

essere più utile della forza<br />

fisica). Si è passati così dal modello<br />

ad harem (tipo gorilla) a quello<br />

più promiscuo in cui quasi tutti i<br />

maschi avevano la possibilità di accoppiarsi<br />

con le femmine. E ciò ha<br />

modificato per sempre la morfologia<br />

dei genitali maschili (un cambiamento<br />

che deve essersi “fissato”<br />

nella nostra specie intorno a 60 mila<br />

anni fa).<br />

▲<br />

Meglio la<br />

“colonna”<br />

bassa e<br />

tozza:<br />

sostiene di<br />

più il “carico”<br />

08/2003<br />

● Non è mai “abbastanza”<br />

La differenza anatomica con i<br />

nostri “cugini” è notevole: il gorilla<br />

vanta un pene di appena 5 cm e<br />

lo scimpanzé di 8. Il pene eretto<br />

umano è lungo (misurando solo la<br />

parte fuori dal corpo) dai 13 ai 16,5<br />

cm in media nei maschi caucasici<br />

(un uomo su mille ha dimensioni<br />

maggiori di 22 cm, mentre 33 cm è<br />

la misura del pene più lungo<br />

“scientificamente verificato”). Ma<br />

a distinguerci dalle scimmie è soprattutto<br />

il diametro, che nell’uomo<br />

raggiunge e supera i 4 cm,<br />

mentre il pene dei primati è sottile<br />

come una matita (l’erezione av-<br />

Questione<br />

di misura<br />

Rolando Noseda<br />

sessuologo: “La<br />

prima domanda<br />

che mi fanno i<br />

pazienti è sulle<br />

dimensioni”.<br />

Dimensioni<br />

che contano<br />

Per avere un<br />

“attrezzo” da<br />

record non conta<br />

la lunghezza, ma<br />

il rapporto tra<br />

questa e la<br />

circonferenza<br />

misurata nel<br />

momento di<br />

eccitazione<br />

maggiore.<br />

Sesso di gruppo: un’altra<br />

fantasia molto maschile.<br />

viene in molte specie grazie a un<br />

osso interno, il baculum). «Una cosa<br />

è certa: per l’uomo non è mai<br />

abbastanza grande, almeno inconsciamente.<br />

Per avere un’idea della<br />

misura soddisfacente per un maschio<br />

bisognerebbe dare un’occhiata<br />

agli astucci penici papua»<br />

scherza Noseda. «Un desiderio in<br />

parte dovuto a una sensazione tattile<br />

che si prova durante il rapporto:<br />

la vagina è molto elastica (in<br />

realtà è lunga appena 9 cm) e per<br />

questo sono comuni l’idea che sia<br />

molto grande e il timore di non<br />

riuscire a “riempirla”».<br />

● La misura perfetta<br />

Che cosa accadrebbe se si avverasse<br />

il sogno segreto di molti uomini:<br />

possedere un membro “fuori<br />

misura”? Per alcune donne, certo<br />

(non tutte però), una tale vista<br />

potrebbe essere eccitante, ma la<br />

penetrazione in questo caso rischierebbe<br />

di diventare fastidiosa a<br />

causa delle sollecitazioni ai lega-<br />

menti che assicurano l’utero al bacino.<br />

Non solo: «La rigidità del pene<br />

dipende dal rapporto tra la sua<br />

lunghezza e la sua circonferenza,<br />

misurate in erezione. Si comporta<br />

cioè come una colonna: una bassa<br />

e “tozza” sostiene molto più peso<br />

di una lunga e sottile. Per questo,<br />

quando il rapporto si avvicina o<br />

supera 1,32 (un pene, per esempio,<br />

lungo 15 cm ma di “appena” 11 cm<br />

di circonferenza) l’erezione diventa<br />

difficile» sostiene Edoardo Pescatori,<br />

responsabile del servizio<br />

di Andrologia dell’ospedale Hesperia<br />

di Modena. «Molto meglio<br />

allora possedere, per esempio, un<br />

membro di “soli” 12 cm ma 13,5<br />

di circonferenza (rapporto: 0,88):<br />

non solo perché, per ragioni “geometriche”,<br />

garantisce una rigidità<br />

molto elevata, ma anche una meno<br />

precoce perdita di questa caratteristica<br />

con l’età. Più basso è il rapporto,<br />

infatti, meno la pressione interna<br />

durante l’erezione deve essere<br />

elevata». ■


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