02.10.2013 Views

Il secolo dei giochi - Focus

Il secolo dei giochi - Focus

Il secolo dei giochi - Focus

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

PRIMO PIANO PI Divertimenti<br />

Molti M sport e passate passatempi che ancora ci appassionano sono stati inventati o codifi cati durante il Rinascimento<br />

<strong>Il</strong> <strong>secolo</strong> <strong>dei</strong> <strong>giochi</strong><br />

Acrobazie da bam bambini<br />

Saltare sopra la schie schiena del<br />

compagno chino: uno<br />

<strong>dei</strong><br />

Giochi di bambini i di Bruegel. Br<br />

Cavallina<br />

Nel Rinascimento to Dolce&Ga Dolce&Gababbana avrebbero ro firmato le<br />

cartelle della tombola, b l anziiché vestiti e profumi, perché<br />

il gioco (sportivo, da tavolo, d’azzardo,<br />

da bambini, individuale o di<br />

squadra) raggiunse tra il Quattro e il<br />

Cinquecento un’importanza straordinaria.<br />

Tanto che un artista del calibro<br />

di Mantegna, pittore molto richiesto iesto enigmi) cistava ci stava anche<br />

dalle corti (da qui il paragone con gli stili- il gioco: la prima forsti)<br />

nel 1470 accettò di disegnare un prema di espressione delzioso<br />

mazzo di tarocchi.<br />

la creatività, dato che si<br />

Rebus geniali. Dopo la cupezza me- comincia a praticarlo (e<br />

dioevale, quando divertimento faceva rima a inventarlo) nell’infanzia.<br />

con peccato, nel Rinascimento giocare di- «Nel Medioevo la Chiesa<br />

ventò… di moda. L’uomo era il nuovo cen- aveva considerato il gioco<br />

tro dell’universo e con lui tut- come un’attività demoniaca,<br />

te le attività creative: le arti, che distoglieva l’attenzione da<br />

la scienza, l’esplorazione, la Dio e dalla preghiera» spiega<br />

cartografia, la botanica, la Pietro Turano, autore dell’Enciclo-<br />

magia. E nella caleidoscopedia <strong>dei</strong> <strong>giochi</strong> tradizionali (Jonia).<br />

pica inventiva <strong>dei</strong> ge- «Ma l’Umanesimo, dalla fine del XIV<br />

ni del tempo (come <strong>secolo</strong> (v. riquadro a pag. 79), recupera<br />

Leonardo da Vin- le tradizioni ludiche del mondo greco e laci,<br />

che disseminò tino, che nel Rinascimento vengono riela-<br />

i suoi codici di reborate e proiettate verso il futuro». Infatti<br />

bus, e Michelan- molti <strong>giochi</strong> e sport che ancora oggi pratigelo<br />

Buonarroti, chiamo sono nati in quei secoli.<br />

che invece inventò «Come il calcio, discendente della palla<br />

Civettino<br />

Mossette<br />

da civetta<br />

I 2 contendenti,<br />

tenuti fermi<br />

per i piedi<br />

dall’“arbitro”,<br />

devono evitare<br />

con rapidi<br />

movimenti<br />

della testa<br />

gli schiaffi<br />

dell’avversario.<br />

Curling<br />

Bocce su ghiaccio<br />

Rappresentato da Pieter Bruegel il<br />

Vecchio nel XVI <strong>secolo</strong> (qui sopra),<br />

oggi il curling è uno sport olimpico. olimpico. p<br />

Golf<br />

Col bastone ricurvo<br />

<strong>Il</strong> golf era praticato dagli scozzesi già<br />

nel XIII <strong>secolo</strong>, ma furono gli inglesi a<br />

costruire il primo campo nel 1552.<br />

61


Molto praticati erano anche i <strong>giochi</strong> d’azzardo con le carte,<br />

come la zecchinetta, tanto che spesso dovettero essere proibiti<br />

alla fiorentina, più simile in verità al rugby<br />

(v. foto sopra)» dice Michele Francipane,<br />

fondatore dell’Accademia <strong>dei</strong> ludogrammatici<br />

e autore di molti libri sul tema. «E<br />

il girello, antesignano della roulette, il bigliardo,<br />

miniatura del classico gioco delle<br />

bocce, il kolv e il bandy, progenitori dell’hockey<br />

su ghiaccio». Non solo. Giochi<br />

più antichi, nel Rinascimento acquisirono<br />

le regole (stabilite, per la prima volta,<br />

in trattati scritti) con le quali sono arrivati<br />

fino a noi. È il caso <strong>dei</strong> <strong>giochi</strong> di società,<br />

della dama e degli scacchi, di sport come<br />

l’ippica, il nuoto o la scherma e di spettacoli<br />

di massa, come il palio.<br />

<strong>Il</strong> gioco nell’arte. «<strong>Il</strong> gioco recupera<br />

anche un valore pratico, oltre che ricreativo.<br />

E una dignità culturale e pedagogica»<br />

aggiunge Francipane. «In Gargantua<br />

e Pantagruel, scritto da François Rabelais<br />

nel 1532, sono elencati oltre duecento <strong>giochi</strong><br />

in cui si esibiva il gigante Pantagruel,<br />

emblema dell’uomo rinascimentale». Un<br />

altro eccezionale catalogo di passatempi è<br />

il capolavoro di Pieter Bruegel il Vecchio,<br />

che nel 1560, nel dipinto Giochi di bambini,<br />

ne raffigura una novantina: piccoli contadini<br />

che fanno bolle di sapone, capriole<br />

e sgambetti, saltano la cavallina, giocano a<br />

mosca cieca e a campana, col cerchio, con<br />

formine di fango, sonagli, trottole, sassolini,<br />

bambole, pentoline in miniatura, trampoli,<br />

palline… «Molti erano svaghi praticati già<br />

dai bambini egizi, greci e romani» sottolinea<br />

Paola Biral, storica e autrice di Puer<br />

ludens: i <strong>giochi</strong> infantili nell’iconografia dal<br />

XIV al XVI <strong>secolo</strong> (Editoria Universitaria<br />

Venezia). «La novità sta nel fatto che per<br />

la prima volta un artista fa <strong>dei</strong> <strong>giochi</strong> infantili<br />

– che fino ad allora erano comparsi solo<br />

in calendari o arazzi o nei margini <strong>dei</strong> co-<br />

dici miniati – il soggetto sog principa-<br />

le di un’opera».<br />

Passatempi<br />

bisex. Un<br />

gioco popolare<br />

da sempre e<br />

spesso raffig raffigurato nel Rinascimento<br />

nascimen è la bambola,<br />

bola condivisa da<br />

maschietti mas e femminucce.<br />

min <strong>Il</strong> futuro<br />

Prima se servivano come<br />

piatti, poi, po capovolti,<br />

diventavano diventavan<br />

un gioco.<br />

Calcio<br />

d’inizio<br />

<strong>Il</strong> calcio storico<br />

fiorentino, le cui<br />

regole furono<br />

stabilite nel XIV<br />

<strong>secolo</strong>, è tra i<br />

precursori del<br />

gioco del pallone.<br />

La rievocazione<br />

moderna si ispira<br />

alla partita del<br />

17 febbraio 1530.<br />

Luigi XIII, nato nel 1601, le adorava e ne<br />

ricevette in dono una carrozza piena. Eleonora<br />

d’Aragona, duchessa di Ferrara, regalò<br />

ad Anna Sforza, fidanzata undicenne<br />

di suo figlio Alfonso d’Este, una bambola<br />

con un ricco corredo di abiti realizzati<br />

dal primo sarto di corte, Tommaso da<br />

Napoli: una pupattola alla moda che non<br />

aveva nulla da invidiare alla nostra Barbie<br />

e al suo guardaroba firmato da stilisti<br />

internazionali.<br />

Battaglie a tavolino. Verso la metà<br />

del XVI <strong>secolo</strong> era popolarissimo il bigliardo,<br />

anche se le sue origini sono probabilmente<br />

anteriori. In Italia era praticato<br />

col nome di “gioco delle gugole” (le gugole<br />

erano le palle). E nella repubblica di<br />

Genova nacque il lotto: i cinque membri<br />

del Serenissimo collegio erano eletti con<br />

un’estrazione tra 120 candidati, i cui nomi<br />

venivano messi in un’urna detta seminario.<br />

“Gioco del seminario” si chiamavano<br />

le scommesse che la gente faceva sull’esito<br />

delle estrazioni. Col tempo i nomi nell’urna<br />

scesero a 90.<br />

Anche molti <strong>giochi</strong> da tavolo ancora<br />

popolari sono stati inventati nel Rinascimento.<br />

Come il gioco dell’oca: «Secondo<br />

una leggenda fu inventato dai soldati<br />

greci durante l’assedio di Troia» spiega<br />

Pietro Turano «ma diverse fonti ne danno<br />

la nascita a Firenze, nella seconda metà<br />

del Cinquecento». Altro gioco da tavola<br />

molto diffuso era la tombola, nata a Geno-<br />

63


La tombola, ideata<br />

in Italia, fu resa<br />

nota in Francia dal<br />

re Francesco I, che<br />

se ne appassionò<br />

va dal gioco gioc del lotto e dive-<br />

nuta popo popolarissima in Fran-<br />

cia grazie<br />

a Francesco I di<br />

Valois (1 (1494-1547) che la<br />

introduss introdusse a corte dopo la<br />

campagn campagna d’Italia. Nelle<br />

corti fra francesi rinascimen-<br />

tali imp impazzavano anche i<br />

war gam ggames:<br />

il passatempo<br />

preferi preferito da re e principi<br />

furono<br />

i campi di batta-<br />

glia in<br />

miniatura, dove<br />

solda soldatini, cannoni, for-<br />

tifica tificazioni, strade, pon-<br />

ti lev levatoi e fossati con<br />

acqu acqua corrente erano<br />

realizzati da<br />

abili architetti, de-<br />

coratori, scultori e mecca meccanici. François Ra-<br />

bbelais l i e Mi Michel h l dde MMontaigne,<br />

poi, parlano<br />

nei loro scritti dello shangai, il gioco di abilità<br />

con i bastoncini colorati, oggi più noto<br />

come mikado. Anche se sono state trovate<br />

tracce di scacchiere su monumenti egizi, in<br />

Italia le prime testimonianze certe dell’esistenza<br />

della dama risalgono al XVI <strong>secolo</strong>,<br />

e da allora il gioco ha cominciato a comparire<br />

nelle opere letterarie e teatrali, segno<br />

della sua popolarità.<br />

Briscola! Per lo sviluppo <strong>dei</strong> <strong>giochi</strong> di<br />

carte in Europa fondamentale fu l’invenzione<br />

(forse tra Mantova e Ferrara nel<br />

1430) del gioco <strong>dei</strong> trionfi, che introdusse<br />

il concetto di briscola, il seme che<br />

vince tutti gli altri: ciò rese i <strong>giochi</strong><br />

di carte più complessi, dando loro<br />

un grande impulso. Hanno origini<br />

quattrocentesche anche il baccarà,<br />

oggi praticato nei casinò soprattutto<br />

nella variante<br />

dello chemin de fer, r,<br />

e la scopa, napoleta-<br />

na. E c’è chi vede nel l<br />

poker una somiglianza<br />

con un gioco persiano<br />

del XVI <strong>secolo</strong>,<br />

l’Âs-Nâs.<br />

Tutti sportivi.<br />

Nel film Non ci resta<br />

che piangere,<br />

Massimo Troisi,<br />

catapultato indietro<br />

nel tempo a fi-<br />

64<br />

ne Quattrocento, riceve istruzioni da una<br />

leggiadra fanciulla su come giocare a palla:<br />

in effetti, nel Rinascimento il più “italiano”<br />

degli sport era già praticato con passione.<br />

Molto antica è anche l’idea di colpire<br />

la palla con un attrezzo. Ma è del 1555 la<br />

prima testimonianza moderna: Antonio<br />

Scaino, in un trattato dedicato ad Alfonso<br />

d’Este, scrive che i <strong>giochi</strong> di palla più popolari<br />

del tempo erano il pallone a bracciale<br />

(antenato del moderno pallone elastico,<br />

nel quale le squadre devono colpire<br />

la palla con un pugno o con l’avambraccio),<br />

il tamburello e la pallacorda: da<br />

questo gioco, codificato allora, è disceso<br />

il tennis. «Mentre il primo campo da golf<br />

fu realizzato in Inghilterra nel 1552, sotto<br />

la regina Maria Stuarda, e il curling (tanto<br />

di moda alle ultime Olimpiadi invernali<br />

di Torino) fu ideato in Scozia, poco prima<br />

del RRinascimento»<br />

aggiun-<br />

ge Mi Michele Francipane.<br />

Sem Sempre in Scozia, ma<br />

già in<br />

epoca rinascimenta-<br />

le, si<br />

usò per la prima vol-<br />

ta la<br />

lama sotto i pattini<br />

da gghiaccio:<br />

in preceden-<br />

za i ppattini<br />

erano fatti con<br />

tibie<br />

di cavallo, mentre la<br />

man mandibola veniva utiliz-<br />

zata<br />

dai bimbi più piccoli<br />

com come slittino. ❏<br />

Mariateresa M Truncellito<br />

I tarocchi Visconti-Sforza<br />

La Morte (in alto), la Papessa e<br />

l’Appeso: tre delle carte fatte disegnare<br />

nel 1432 dai signori di Milano.<br />

Giocatori... col trucco<br />

I bari di Caravaggio, 1595 circa. Le<br />

carte si diffusero nel Rinascimento<br />

grazie all’invenzione della stampa.<br />

Che spasso le feste<br />

di Leonardo!<br />

Mostri che<br />

emergono<br />

dall’oscurità, apparizioni<br />

magiche,<br />

angeli in volo,<br />

esplosioni pirotecniche...<br />

Le feste<br />

rinascimentali<br />

furono tra le più<br />

sfarzose di ogni<br />

tempo. I signori<br />

e i loro ospiti andavano<br />

in visibilio<br />

soprattutto per i<br />

“quadri viventi”,<br />

scene mitologiche<br />

fatte rivivere con<br />

canti e balli, e rese<br />

più spettacolari<br />

grazie a effetti speciali<br />

che lasciavano<br />

a bocca aperta.<br />

Automi. <strong>Il</strong> più<br />

creativo in questo<br />

campo fu forse<br />

Leonardo da<br />

Vinci. Per la corte<br />

milanese degli<br />

Sforza realizzò vari<br />

automi, tra cui un<br />

cavaliere che muoveva<br />

la mascella<br />

e le braccia. Me-<br />

morabile rimase<br />

la grandiosa Festa<br />

del Paradiso, con<br />

fanciulli travestiti<br />

da angeli, grandi<br />

nicchie con le allegorie<br />

<strong>dei</strong> pianeti<br />

e candele usate al<br />

posto delle stelle,<br />

che riflesse da una<br />

superficie dorata<br />

creavano uno scintillio<br />

abbacinante.<br />

In ascensore.<br />

Per l’Orfeo del<br />

poeta Angelo<br />

Poliziano, infine,<br />

Leonardo concepì<br />

una montagna di<br />

cartapesta che si<br />

apriva mostrando<br />

fiamme e demoni<br />

dell’inferno,<br />

mentre il signore<br />

dell’Ade, Plutone,<br />

emergeva dal<br />

sottosuolo grazie<br />

a un “ascensore”.<br />

Un’invenzione<br />

considerata la<br />

prima scenografia<br />

mobile del teatro<br />

moderno. (a. c.)

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!