RFI TC.PATC ST CM 02 D02 G (04/12
RFI TC.PATC ST CM 02 D02 G (04/12 RFI TC.PATC ST CM 02 D02 G (04/12
SPECIFICHE REQUISITI DI SISTEMA SCMT SCMT – VOL 2 APPENDICE B Codifica: RFI TC.PATC ST CM 02 D02 G App B vol 2 rev G SRS Foglio 82 di 110 appuntamento e in caso di distanze superiori a 2000 m dovrà essere posato un PI R ad una distanza massima di 700 m al fine di contenere gli errori odometrici dal successivo segnale se non sono presenti altri PI che possono svolgere la stessa funzione. Gli errori di appuntamento saranno visualizzati sul cruscotto del SSB a treno fermo. 6.2.9.3 Appuntamento diagnostico L’appuntamento diagnostico riguarda tutte le restanti tipologie di PI non menzionate nel precedente paragrafo. Questo appuntamento non prevede una reazione che intervenga sulla marcia del treno in caso di perdita del PI (informazione trasmessa uguale a “nessun intervento”), ma permette comunque di attivare alla prima condizione di treno fermo l’informazione diagnostica sul cruscotto del SSB. La distanza massima associata all’appuntamento diagnostico è di 5000 m (la più elevata trasmissibile dal sistema). Qualora la distanza di appuntamento risulti superiore è necessario interrompere la catena degli appuntamenti e posare un PI aggiuntivo di tipo RL (L è acronimo di Linking) a 50 m in precedenza del successivo PI che necessita dell’appuntamento diagnostico (vedi regole di posa 6.2.9.8). 6.2.9.4 Appuntamento per “tipo”: particolarità impiantistiche 6.2.9.4.1 Continuità della catena di Appuntamento Qualora un PI traguardi diversi possibili itinerari con disomogeneità dei primi PI incontrati, al fine di non interrompere la catena degli appuntamenti, devono essere posati dei PI aggiuntivi in modo da creare la necessaria uniformità. In generale vengono utilizzati PI di tipo R (denominati RL) o L (denominati LL): vedi 6.2.9.8.2 e 6.2.9.8.3). La progettazione avverrà in modo da minimizzare la posa di ulteriori PI (vedi 6.2.9.8.4 e 6.2.9.8.5). La posa dei PI aggiuntivi avverrà rispettando le regole delle distanze di posa tra PI riportate nella appendice M del volume 2. 6.2.9.5 Appuntamento per “nome”: particolarità impiantistiche Qualora, per particolari necessità, si debba ricorrere ad un appuntamento per nome laddove l’appuntamento è di norma per tipo, si dovrà realizzare una interfaccia dedicata al fine di traguardare il singolo PI individuato che necessita di tale tipologia di appuntamento.
SPECIFICHE REQUISITI DI SISTEMA SCMT SCMT – VOL 2 APPENDICE B Codifica: RFI TC.PATC ST CM 02 D02 G 6.2.9.6 Concetto di “finestra diagnostica” App B vol 2 rev G SRS Foglio 83 di 110 Per applicare i concetti di appuntamento sopra definiti, il SSB apre una “finestra diagnostica” all’interno della quale si aspetta di trovare un PI. Si definiscono tre tipi di “finestra diagnostica”: 1) Finestra diagnostica generata dalla distanza di segnalamento (D_Obiettivo); viene aperta dal SSB dopo aver percorso una distanza d=D_O - 7%D_O (con valore minimo di 10 m) e si estende fino ad una D_O + 7%D_O (con valore minimo di 10 m). 2) Finestra diagnostica generata dalla distanza di appuntamento (D_Appuntamento); viene aperta dal SSB dopo aver percorso una distanza d=D_A - 10%D_A (con valore minimo di 10 m) e si estende fino ad una D_A + 10%D_A (con valore minimo di 10 m) per appuntamenti per nome. 3) Finestra diagnostica generata dalla distanza di appuntamento (D_Appuntamento); viene aperta dal SSB immediatamente all’acquisizione del PI che la trasmette e si estende fino ad una D_A + 10%D_A (con valore minimo di 10 m) per appuntamenti per tipo. Negli appuntamenti per tipo è necessario, per quanto possibile, evitare di posare due PI di tipo R o RL (L o LL) all’interno della stessa finestra diagnostica. Nel caso in cui non sia possibile lo spostamento del PI R o RL (L o LL) oltre la finestra diagnostica, si dovrà prevedere un interfacciamento dedicato (appuntamento per nome con aspetti di via libera). Con aspetto di Rosso dovrà essere trasmesso un appuntamento per tipo (solo in questo caso l’eventuale perdita del primo PI R o RL (L o LL) non verrà diagnosticata). Qualora, per particolari situazioni impiantistiche, non sia possibile lo spostamento del PI all’esterno della finestra diagnostica o la discrimina del movimento, e non ci siano altre soluzioni adottabili, la variabile D_Appuntamento del PI precedente dovrà essere valorizzata a “Fine Catena”. 6.2.9.7 Applicazione delle logiche La catena basata sulla distanza di segnalamento (D_Obiettivo) con conseguente trasmissione della distanza per ogni aspetto del segnale, richiede: • Applicazione delle logiche per la Distanza Obiettivo Approssimata (DOA), • modalità di interfacciamento degli aspetti di segnale dedicate. La logica della DOA è applicabile solamente quando il disassamento tra due segnali risulta inferiore al 3% della distanza trasmessa. In Figura 92 viene descritto quale è il limite spaziale oltre il quale risulta necessario discriminare gli itinerari percorribili ad uguale velocità. Quando la distanza obiettivo trasmessa dal segnale 1 verso il segnale 3 (D1) supera il 3% di quella trasmessa dal segnale 1 verso il segnale 2, non risulta più possibile gestire i due segnali in maniera associata. Tale necessità comporta un incremento degli itinerari da interfacciare in maniera dedicata e la trasmissione della distanza di segnalamento anche per la velocità di deviata di 30 km/h. Inoltre la trasmissione della D_Obiettivo riguarderà anche l’aspetto di via impedita (Rosso).
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SPECIFICHE REQUISITI DI SI<strong>ST</strong>EMA S<strong>CM</strong>T<br />
S<strong>CM</strong>T – VOL 2 APPENDICE B Codifica: <strong>RFI</strong> <strong>TC</strong>.PA<strong>TC</strong> <strong>ST</strong> <strong>CM</strong> <strong>02</strong> D<strong>02</strong> G<br />
6.2.9.6 Concetto di “finestra diagnostica”<br />
App B vol 2 rev G SRS<br />
Foglio<br />
83 di 110<br />
Per applicare i concetti di appuntamento sopra definiti, il SSB apre una “finestra diagnostica”<br />
all’interno della quale si aspetta di trovare un PI. Si definiscono tre tipi di “finestra diagnostica”:<br />
1) Finestra diagnostica generata dalla distanza di segnalamento (D_Obiettivo); viene<br />
aperta dal SSB dopo aver percorso una distanza d=D_O - 7%D_O (con valore minimo<br />
di 10 m) e si estende fino ad una D_O + 7%D_O (con valore minimo di 10 m).<br />
2) Finestra diagnostica generata dalla distanza di appuntamento (D_Appuntamento);<br />
viene aperta dal SSB dopo aver percorso una distanza d=D_A - 10%D_A (con valore<br />
minimo di 10 m) e si estende fino ad una D_A + 10%D_A (con valore minimo di 10 m)<br />
per appuntamenti per nome.<br />
3) Finestra diagnostica generata dalla distanza di appuntamento (D_Appuntamento);<br />
viene aperta dal SSB immediatamente all’acquisizione del PI che la trasmette e si<br />
estende fino ad una D_A + 10%D_A (con valore minimo di 10 m) per appuntamenti per<br />
tipo.<br />
Negli appuntamenti per tipo è necessario, per quanto possibile, evitare di posare due PI di tipo<br />
R o RL (L o LL) all’interno della stessa finestra diagnostica.<br />
Nel caso in cui non sia possibile lo spostamento del PI R o RL (L o LL) oltre la finestra<br />
diagnostica, si dovrà prevedere un interfacciamento dedicato (appuntamento per nome con<br />
aspetti di via libera). Con aspetto di Rosso dovrà essere trasmesso un appuntamento per tipo<br />
(solo in questo caso l’eventuale perdita del primo PI R o RL (L o LL) non verrà diagnosticata).<br />
Qualora, per particolari situazioni impiantistiche, non sia possibile lo spostamento del PI<br />
all’esterno della finestra diagnostica o la discrimina del movimento, e non ci siano altre<br />
soluzioni adottabili, la variabile D_Appuntamento del PI precedente dovrà essere valorizzata a<br />
“Fine Catena”.<br />
6.2.9.7 Applicazione delle logiche<br />
La catena basata sulla distanza di segnalamento (D_Obiettivo) con conseguente trasmissione<br />
della distanza per ogni aspetto del segnale, richiede:<br />
• Applicazione delle logiche per la Distanza Obiettivo Approssimata (DOA),<br />
• modalità di interfacciamento degli aspetti di segnale dedicate.<br />
La logica della DOA è applicabile solamente quando il disassamento tra due segnali risulta<br />
inferiore al 3% della distanza trasmessa.<br />
In Figura 92 viene descritto quale è il limite spaziale oltre il quale risulta necessario<br />
discriminare gli itinerari percorribili ad uguale velocità. Quando la distanza obiettivo trasmessa<br />
dal segnale 1 verso il segnale 3 (D1) supera il 3% di quella trasmessa dal segnale 1 verso il<br />
segnale 2, non risulta più possibile gestire i due segnali in maniera associata.<br />
Tale necessità comporta un incremento degli itinerari da interfacciare in maniera dedicata e la<br />
trasmissione della distanza di segnalamento anche per la velocità di deviata di 30 km/h.<br />
Inoltre la trasmissione della D_Obiettivo riguarderà anche l’aspetto di via impedita (Rosso).