RFI TC.PATC ST CM 02 D02 G (04/12

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19.09.2013 Views

SPECIFICHE REQUISITI DI SISTEMA SCMT SCMT – VOL 2 APPENDICE B Codifica: RFI TC.PATC ST CM 02 D02 G 6.2.1.10 Punti Informativi di ricalibrazione App B vol 2 rev G SRS Foglio 40 di 110 Tale PI (vedi anche paragrafo 6.2.1.1.4), sono composti da boe di tipo fisso. Sono previsti sistematicamente: • in precedenza ai segnali di partenza ubicati sui binari di stazionamento dove svolgono la funzione principale di ricalibrazione dei traguardi e sono posati immediatamente a valle dell’ultimo deviatoio che immette sullo stazionamento stesso e di norma a non più di 700 m dal segnale di riferimento per contenere gli errori di sistema. In Figura 37 il PI R aggiorna la distanza dal segnale S03d (segnale di riferimento); ogniqualvolta è richiesta l’informazione di fine deviata; • sulle linee con segnalamento a 3 aspetti per garantire la ridondanza assieme al PI PR per la trasmissione della velocità di rilascio ridotta (di norma 300 m a monte del PI PR). S 1 - 2 R1 - 2 1 - 2 Figura 37: utilizzo dei PI di ricalibrazione Ulteriori applicazioni (ricalibrazione a valle di sezioni particolarmente lunghe, particolari situazioni impiantistiche, ecc.) potranno essere previste in fase di progettazione dei singoli impianti. S S03d

SPECIFICHE REQUISITI DI SISTEMA SCMT SCMT – VOL 2 APPENDICE B Codifica: RFI TC.PATC ST CM 02 D02 G 6.2.1.11 Situazioni impiantistiche particolari App B vol 2 rev G SRS Foglio 41 di 110 6.2.1.11.1 Applicazione del doppio PI di tipo R per la ridondanza della D_Obiettivo (DOA oltre il 3%) In presenza di itinerari deviati alla stessa Ve ma con D_Obiettivo differente (oltre il 3%), è ammesso associare itinerari con D_Obiettivo più lunga a quelli gestiti con D_Obiettivo più corta (con trasmissione della Do più corta), purché sull’itinerario più lungo il PI che realizza la ricalibrazione sia ridondato con un secondo PI. Il secondo PI di ricalibrazione dovrà essere posato fuori della finestra diagnostica che è pari alla D_Appuntamento aumentata del 10% e ad una distanza sufficiente dalla relativa DOA in modo da evitare intrusività sulla marcia (D_Obiettivo residua alla lettura del secondo PI di ricalibrazione di almeno 200 m per itinerari deviati a 30 km/h e di 600 m per itinerari deviati a 60 km/h). Con distanze inferiori a quelle di cui sopra sarà necessaria l’interfaccia dedicata (vedi Figura 38). Figura 38: Posa di ulteriori PI di ricalibrazione al fine di contenere il numero degli ingressi encoder Le distanze minime sopra riportate sono necessarie per evitare l'intrusività di SCMT nella marcia del treno, infatti, in caso di perdita del primo PI di ricalibrazione la curva di frenatura costruita dal SSB creerebbe intrusività sulla marcia essendo più restrittiva (D_Obiettivo più corta) di quella che si avrebbe a partire dal primo PI di ricalibrazione (vedi Figura 39) Figura 39: esempio di intrusività sulla marcia che si realizza a seguito della perdita del PI R1-S07d se PI R2- S07d non è posizionato alla distanza richiesta da S07d

SPECIFICHE REQUISITI DI SI<strong>ST</strong>EMA S<strong>CM</strong>T<br />

S<strong>CM</strong>T – VOL 2 APPENDICE B Codifica: <strong>RFI</strong> <strong>TC</strong>.PA<strong>TC</strong> <strong>ST</strong> <strong>CM</strong> <strong>02</strong> D<strong>02</strong> G<br />

6.2.1.11 Situazioni impiantistiche particolari<br />

App B vol 2 rev G SRS<br />

Foglio<br />

41 di 110<br />

6.2.1.11.1 Applicazione del doppio PI di tipo R per la ridondanza della D_Obiettivo (DOA<br />

oltre il 3%)<br />

In presenza di itinerari deviati alla stessa Ve ma con D_Obiettivo differente (oltre il 3%), è<br />

ammesso associare itinerari con D_Obiettivo più lunga a quelli gestiti con D_Obiettivo più<br />

corta (con trasmissione della Do più corta), purché sull’itinerario più lungo il PI che realizza la<br />

ricalibrazione sia ridondato con un secondo PI. Il secondo PI di ricalibrazione dovrà essere<br />

posato fuori della finestra diagnostica che è pari alla D_Appuntamento aumentata del 10% e<br />

ad una distanza sufficiente dalla relativa DOA in modo da evitare intrusività sulla marcia<br />

(D_Obiettivo residua alla lettura del secondo PI di ricalibrazione di almeno 200 m per itinerari<br />

deviati a 30 km/h e di 600 m per itinerari deviati a 60 km/h). Con distanze inferiori a quelle di<br />

cui sopra sarà necessaria l’interfaccia dedicata (vedi Figura 38).<br />

Figura 38: Posa di ulteriori PI di ricalibrazione al fine di contenere il numero degli ingressi encoder<br />

Le distanze minime sopra riportate sono necessarie per evitare l'intrusività di S<strong>CM</strong>T nella<br />

marcia del treno, infatti, in caso di perdita del primo PI di ricalibrazione la curva di frenatura<br />

costruita dal SSB creerebbe intrusività sulla marcia essendo più restrittiva (D_Obiettivo più<br />

corta) di quella che si avrebbe a partire dal primo PI di ricalibrazione (vedi Figura 39)<br />

Figura 39: esempio di intrusività sulla marcia che si realizza a seguito della perdita del PI R1-S07d se PI R2-<br />

S07d non è posizionato alla distanza richiesta da S07d

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