Libreria Antiquaria Pregliasco - Catalogo 102

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XXXIII, p. 549), la tragedia fu ritenuta dal Tiraboschi tra le migliori dell’epoca, e venne ristampata fino all’Ottocento. Accurata la veste editoriale, di grande formato, eccezionale per il XVI secolo, in quanto tutti i testi teatrali, per essere pratici e maneggevoli durante la rappresentazione, venivano stampati in formato tascabile. Esempl. assai puro e genuino (aloni d’umido per lo più marginali, non gravi; minuto abile restauro all’angolo bianco alto dei primi 10 ff. ed a quello basso bianco degli ultimi 5). ALLACCI 6. CLUBB 344. REGENSTEIN 191. SALVIOLI 33. BERTANA 84. OLSCHKI, CAT. 141, n. 131. SOLEINNE IV, 4284: «…se rencontrent des grandes beautés; et elle valut à son auteur une réputation brillante…». [8555] 133. DEL CARRETTO, Galeotto. Tempio de Amore del molto magnifico et celeberrimo poeta signor Galeotto marchese Dal Carretto. (In fine:) Mediolani, ex officina Minutiana kalen. Septembris M.D.XVIII. impensis Ioannis Iacobi & fratrum de Legnano (Milano, 1518), € 5.350 in-8, ff. (124, segn. *2, A-O8, P10). Legatura p. perg. rustica coeva, conservata in elegante astuccio mod. m. pelle. Edizione originale, rarissima, di questo componimento teatrale composto verso il 1504 e dedicato a Guglielmo, marchese di Monferrato, presso la cui corte, l’A. si rifugiò dopo che il suo castello di Finale fu raso al suolo dai Genovesi. E’ un “dramma allegorico” in versi, senza la divisione in atti, che tratta un argomento profano nella forma della sacra rappresentazione, e che include «altri componimenti come la versione in terza rima della “Tavola di Cebete” e il riassunto delle “Metamorfosi” di Apuleio» (DBIt). Il piemontese Galeotto Del Carretto (nato nel contado di Acqui poco prima del 1455 e morto nel 1530) è personalità di spicco nell’aristocrazia, nella vita politica e culturale italiana a cavallo dei secoli XV-XVI; fu poeta, scrittore di teatro e storiografo (la sua “Cronica di Monferrato” in ottava rima, rimasta inedita per secoli benché fosse conosciuta e citata, ha visto la luce soltanto nel 1898, per cura di Giorcelli, nella “Rivista di storia della prov. di Alessandria, VII, pp. 8-107). Di lui il Vallauri, nella sua “Storia della poesia in Piemonte”, parla a lungo e molto bene, dichiarando che “un nostro paesano fu quegli che scrisse nel 1502 la prima tragedia italiana, la Sofonisba” (op. cit. I, p. 71). Bell’esemplare assai puro, a grandi margini, con antica nota di possesso di “Pietro Bertolotti di Bricherasio” alla sguardia anter. (Lievi ingialliture qua e là). MANCA A RASI e BOLOGNA (che al n. 119 cita l’ed. 1519). CLUBB 350 (solo ediz. 1524). ALLACCI 756. SANESI I, 171. SOLEINNE, SUPPL. 362 (ed. 1524). BMC 151. DBIT XXXVI, 415-419. [8556] 134. DELLA CASA, Giovanni. Trattato de gli Uffici Communitari tra gli amici superiori et inferiori… in lingua latina & dopo in volgare tradotto. In Milano, appresso à Giovann’Antonio de gli Antonij, 1559. (In fine:) In Milano, imprimevano li fratelli da Meda, 1559, € 2.700 in-8, ff. 22, (2 bianchi). Legatura d’amatore in marocchino granata, filetti a secco e in oro con terminazioni vegetali ai piatti; al dorso titolo in oro. Al titolo ed in fine bella impresa dell’editore entro elaborato medaglione. Prima edizione della traduzione italiana e probabilmente prima assoluta del “De officiis inter potentiores et tenuiores amicos”, composto in latino probabilmente intorno al 1544 ma apparso a stampa apparentemente solo molti decenni dopo (1619). Il volgarizzamento è attribuito al Della Casa stesso, soprattutto per ragioni di natura linguistica. Questo trattatello precede di qualche anno la stesura del Galateo e anticipa «per molti aspetti l’analisi del costume e i saggi consigli che ritorneranno in forma più libera nell’opera maggiore insieme con l’affermazione dell’ideale supremo della misura » (Milanini). Ottimo esemplare. GAMBA 283, note. SANTOSUOSSO BIBLIOGR. DELLA CASA, 20. STC 152. ADAMS C-812. [18576] 94

135. DOLCE, Lodovico. L’Ulisse di M. Lodovico Dolce da lui tratto dall’Odissea d’Homero et ridotto in ottava rima nel quale si raccontano tutti gli errori, & le fatiche d’Ulisse dalla partita sua di Troia, fino al ritorno alla patria per lo spatio di venti anni. In Vinegia, appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari, MDLXXIII (1573), € 3.200 in-8 grande (mm 227x165), pp. (16), 186, (2 con registro e impresa dello stampatore). Ottima legatura coeva in pergamena flessibile, titolo manoscritto lungo il dorso. Al titolo grande impresa dello stampatore e testatina con putti, a p. 16 ritratto dell’a. entro ovale; ogni canto, stampato su due colonne in carattere corsivo, è preceduto da un argomento entro bordura e da un legno: per un totale di 20 elaborate bordure che racchiudono l’argomento e 20 silografie su 1/3 di pagina, tratte dall’edizione dell’Orlando Furioso, ed arricchite da una bordura figurata; numerose iniziali istoriate n.t. Precedono il testo la dedica a Domenico Ragnina e copiosi indici. Edizione originale di questa “parafrasi dell’Odissea, tanto larga da non vedercisi più quasi niente dell’originale omerico...” (Bongi); in fine è anche la traduzione della Batracomiomachia (“La battaglia de i topi e delle rane, cavata da Homero”), sempre in ottave. Nel 1585 Ulisse Aldrovandi, in omaggio al proprio nome, fece decorare dal Carracci la propria villa con un ciclo pittorico che riporta le iscrizioni del Dolce. Bell’esemplare (tracce di nota ms. al titolo ed in fine). BONGI, p. 335: “non comune”. BRUNET, II, p. 790. GAMBA 1359. BARBIER-MUELLER, Poètes français de la Renaissance, n. 156: “bien imprimé et rare” . [18302] 136. DURANTI, Durante. Rime, dedicate alla S.R.M. di Carlo Emanuele Re di Sardegna. Seconda edizione. Brescia, Gian Maria Rizzardi, MDCCLV (1755), € 1.150 in-4, pp. VIII, (2), CCXXXIV. Leg. coeva p.perg. Finissimo antip. allegorico inc. in rame da B. Crivellari dal dis. di P. Scalvini; vignetta inc. da F. Zucchi al frontesp.; stupendo ritratto di Carlo Emanuele III inc. da Marco Pitteri, e testata con sue armi; ritratto in ovale del Duranti inc. da F. Zucchi; 8 originali testate finem. inc. da Crivellari e Zucchi e altrettanti finalini, oltre 120 iniziali inc. in rame ornate a carattere architettonico. Deliziosa edizione, senz’altro una delle piu pregiate produzioni illustrate della tipografia bresciana. Si compone di 8 epistole in versi e di circa 110 sonetti. Ottimo esempl. Pur non essendo edita a Venezia, è ampiamente descritta dal Morazzoni, Bibliogr. Veneziana, a p. 174: «piccolo capolavoro di gusto veneziano ,sontuoso per l’inserzione di un’antiporta allegorica, di un superbo ritratto di Carlo Emanuele III inciso da M. Pitteri e per una serie di caprcciose testate e finali a soggetto realistico ambientato in un paesaggio fantastico, ideata da P. Scabrini con gusto assai bizzarro ». GAMBA n.2223. [1069] 137. EPICURO, Marcantonio. Cecaria. Tragicomedia del Epicuro napolitano, con un bellissimo lamento del Geloso con la luminaria. Di nuovo…corretta e ristampata. Vinegia, Gabr. Giolito de Ferrari e fratelli, 1553, € 1.100 in-12, ff. 29, (1, con impresa tipogr. al v.). Attraente leg. settec. p. pelle marmorizz., riquadro a filetti oro sui piatti, tit. e fregi oro al dorso, tagli rossi. Impresa tipogr. sul tit. ed in fine. Pregevole edizione di questa composizione drammatica apparsa per la prima volta nel 1526 con il titolo “Dialogo di tre ciechi” in cui figurano quattro personaggi: il Vecchio, il Geloso, il Terzo (ciechi) e la Guida. Composizione drammatica di grande successo all’epoca, in forma dialogo “in versi di vario metro, assai leggiadri” (Salvioli), senza divisione di atti né di scene, che, secondo il Crescimbeni, sarebbe la prima poesia drammatica a portare il nome di “tragicommedia” nelle edizioni posteriori. «Alcune edizioni della “Cecaria” portano come nome dell’autore Antonio Epicuro 95

135. DOLCE, Lodovico. L’Ulisse di M. Lodovico Dolce da lui tratto dall’Odissea<br />

d’Homero et ridotto in ottava rima nel quale si raccontano tutti gli errori, & le fatiche<br />

d’Ulisse dalla partita sua di Troia, fino al ritorno alla patria per lo spatio di venti anni.<br />

In Vinegia, appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari, MDLXXIII (1573), € 3.200<br />

in-8 grande (mm 227x165), pp. (16), 186, (2 con registro e impresa dello stampatore). Ottima<br />

legatura coeva in pergamena flessibile, titolo manoscritto lungo il dorso. Al titolo grande impresa<br />

dello stampatore e testatina con putti, a p. 16 ritratto dell’a. entro ovale; ogni canto, stampato<br />

su due colonne in carattere corsivo, è preceduto da un argomento entro bordura e da un legno:<br />

per un totale di 20 elaborate bordure che racchiudono l’argomento e 20 silografie su 1/3 di<br />

pagina, tratte dall’edizione dell’Orlando Furioso, ed arricchite da una bordura figurata; numerose<br />

iniziali istoriate n.t. Precedono il testo la dedica a Domenico Ragnina e copiosi indici.<br />

Edizione originale di questa “parafrasi dell’Odissea, tanto larga da non vedercisi più quasi niente<br />

dell’originale omerico...” (Bongi); in fine è anche la traduzione della Batracomiomachia (“La battaglia<br />

de i topi e delle rane, cavata da Homero”), sempre in ottave. Nel 1585 Ulisse Aldrovandi, in<br />

omaggio al proprio nome, fece decorare dal Carracci la propria villa con un ciclo pittorico che<br />

riporta le iscrizioni del Dolce. Bell’esemplare (tracce di nota ms. al titolo ed in fine). BONGI, p.<br />

335: “non comune”. BRUNET, II, p. 790. GAMBA 1359. BARBIER-MUELLER, Poètes français de la<br />

Renaissance, n. 156: “bien imprimé et rare” . [18302]<br />

136. DURANTI, Durante. Rime, dedicate alla S.R.M. di Carlo Emanuele Re di<br />

Sardegna. Seconda edizione. Brescia, Gian Maria Rizzardi, MDCCLV (1755), € 1.150<br />

in-4, pp. VIII, (2), CCXXXIV. Leg. coeva p.perg. Finissimo antip. allegorico inc. in rame da B.<br />

Crivellari dal dis. di P. Scalvini; vignetta inc. da F. Zucchi al frontesp.; stupendo ritratto di<br />

Carlo Emanuele III inc. da Marco Pitteri, e testata con sue armi; ritratto in ovale del Duranti<br />

inc. da F. Zucchi; 8 originali testate finem. inc. da Crivellari e Zucchi e altrettanti finalini, oltre<br />

120 iniziali inc. in rame ornate a carattere architettonico. Deliziosa edizione, senz’altro una<br />

delle piu pregiate produzioni illustrate della tipografia bresciana. Si compone di 8 epistole in<br />

versi e di circa 110 sonetti. Ottimo esempl. Pur non essendo edita a Venezia, è ampiamente<br />

descritta dal Morazzoni, Bibliogr. Veneziana, a p. 174: «piccolo capolavoro di gusto veneziano ,sontuoso<br />

per l’inserzione di un’antiporta allegorica, di un superbo ritratto di Carlo Emanuele III inciso da<br />

M. Pitteri e per una serie di caprcciose testate e finali a soggetto realistico ambientato in un paesaggio<br />

fantastico, ideata da P. Scabrini con gusto assai bizzarro ». GAMBA n.2223. [1069]<br />

137. EPICURO, Marcantonio. Cecaria. Tragicomedia del Epicuro napolitano, con<br />

un bellissimo lamento del Geloso con la luminaria. Di nuovo…corretta e ristampata.<br />

Vinegia, Gabr. Giolito de Ferrari e fratelli, 1553, € 1.100<br />

in-12, ff. 29, (1, con impresa tipogr. al v.). Attraente leg. settec. p. pelle marmorizz., riquadro a<br />

filetti oro sui piatti, tit. e fregi oro al dorso, tagli rossi. Impresa tipogr. sul tit. ed in fine. Pregevole<br />

edizione di questa composizione drammatica apparsa per la prima volta nel 1526 con il titolo<br />

“Dialogo di tre ciechi” in cui figurano quattro personaggi: il Vecchio, il Geloso, il Terzo (ciechi) e<br />

la Guida. Composizione drammatica di grande successo all’epoca, in forma dialogo “in versi di<br />

vario metro, assai leggiadri” (Salvioli), senza divisione di atti né di scene, che, secondo il<br />

Crescimbeni, sarebbe la prima poesia drammatica a portare il nome di “tragicommedia” nelle edizioni<br />

posteriori. «Alcune edizioni della “Cecaria” portano come nome dell’autore Antonio Epicuro<br />

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