Libreria Antiquaria Pregliasco - Catalogo 102

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04.09.2013 Views

gesta Supplementm Chronicarum / appellata. Liber primus feliciter incipit»; f. 306 (num. 180), colophon: «Perfectum autem per me opis fuit anno salutis nostre 1483…/ Impressum autem hoc opus in inclita Venetiarum civitate per Bernardinum de Benalijs ber / gomensem eodem anno die 23 Augusti». Esempl. molto bello, puro ed a grandi margini (lievissime ingialliture a pochi fogli). BMC V, 370. GOFF J-208. IGI III, 5075. HC 2805. PELL 2064. PROCTOR 4866. VATICANA J-46. [4024] 6. BERNARDUS CLARAVALLENSIS, Pseudo. Modus bene vivendi in Christianam Religionem. (In fine, colophon:) Venetiis per Bernardinum Benaliis Pergomensem & Mattheum Parmensem MCCCCLXXXX. die XVI Decembris (Venezia, Benalius & Capcasa, 16 dic, 1490), € 3.800 in-4 (mm 205x152), ff. 46 n.n. (segn.: a-e8, f6), carattere romano su due colonne di 40 linee; spazi per lettere guida in inchiostro rosso. Leg. moderna in piena pergamena. Prima edizione del trattato filosofico morale falsamente considerato nel XV-XVI secolo un’epistola tra S. Bernardo di Chiaravalle (1090-1153) e sua sorella. L’autore è rimasto sconochiuto. Comprende: f. 1r titolo, f. 1v Tavola, ff. 2r-46r Modus bene vivendi in Christianam religionem; f. 46v bianco. Raro in quanto censiti due soli esemplari in Inghilterra, quattro in America, e circa venti in Italia. Buon esemplare a grandi margini. GOFF B412. PELLECHET 2138. IGI 1540. GW 4046 (Pseudo-Bernardus). MANCA AL BMC. [5027] 7. BOETHIUS. De Consolatione Philosophiae. (Edito da Venturinus de Prioribus). (In fine:) ...i urbe Saona... hoc impressit ibi Frater bonus aere Iohannes... MCCCCLXXIIII (Savona, Johannes Bonus, 1474), € 22.000 in-4 piccolo, ff. 64 su 65 n.n., mancando l’ultimo bianco (a9, b-h8), legatura in pergamena floscia di riutilizzo. Lettere guida realizzate in inchiostro nero o rosso da mano dell’epoca, in taluni casi arricchite da ingenui tralci. Terza edizione dei “Commentari” di Boezio (prima Basilea 1473) e primo ed unico libro stampato con certezza a Savona nel XV secolo. Rarissimo, ne sono noti solo 5 nel mondo, tutti in Italia (Brescia Queriniana; Genova Durazzo; Palermo Region., Savona Civ.; Torino Reale, scompleto). Il Bonus, frate agostiniano di origine tedesca, stampò in Savona, forse prima dell’aprile 1474, il Boezio su testo riveduto da Venturino de Prioribus, allora maestro di scuola in città. L’inizio della sua attività tipografica dovrebbe però risalire al 1473, se, come tutti gli incunabolisti odierni suppongono, si deve attribuire alla sua officina il Doctrinale del Villadei, edito sempre da Venturino: nella sottoscrizione il tipografo ricorda le difficoltà della sua iniziativa “cum aliquarum rerum, quae ad hanc artem pertinent, impressori copia fieri non potuerit in huius artis inicio, peste Genuae, Ast alibique militante”, deplora il mediocre risultato ottenuto e si augura di poter presto stampare altre opere “alterius generis litteris: nani et fabri et aliarum rerum, quarum hactenus promptor indigus fuit, illi nunc, Dei munere, copia est”. La totale scomparsa degli esemplari del Villadei non ha permesso di chiarire il reale significato delle parole; colui che nel sec. XVIII descrisse l’unica copia allora conosciuta parlò di “charactere Romano sculpto at satis eleganti”, facendo credere che i tipi usati fossero stati ottenuti per intaglio diretto di ogni singolo tipo. Questa originale interpretazione del Meerman si fonda sul presupposto che la tipografia sia passata dal procedimento della stampa tabellare alla fusione di caratteri tutti uguali attraverso lo stadio intermedio dell’incisione di ogni lettera pezzo per pezzo. Il Boezio fu stampato nel “terzo anno del pontificato di Sisto IV” con caratteri ancora romani, ma evidentemente più eleganti dei precedenti. Dopo quest’opera l’officina savonese entrò di nuovo in crisi, perché i quattro “Teutonici” che lavoravano in bottega, tra cui Enrico de Aegere di Anversa, fuggirono di notte (aprile 1474), “praedatis omnibus ad eam artem necessariis adminiculis”. Si hanno notizie del Bono l’anno seguente 6

a Milano, dove il 21 luglio 1475 pubblica con nuovi caratteri romani di corpo maggiore le Confessiones di S. Agostino. Questa è l’unica sua edizione milanese firmata e datata, mentre altre due, databili anch’esse al 1475, gli vengono attribuite dal confronto dei tipi. Esemplare in discreto stato, malgrado restauri al margine interno dei primi 9 ff., il secondo foglio con strappo restaurato, perdita all’iniziale dipinta e angolo superiore esterno con qualche parola rifatta a penna. Al titolo nota di possesso del Convento dei Frati Cappuccini di Savigliano “De frati Capuccini di Savigliano”, alcune annotazioni ms. n.t. Affascinante primato tipografico. FUMAGALLI 388. GW 4515. HC 3357. IGI 1820. PELLECHET 2512. BONI, Lettere sui primi Libri a Stampa di alcune Città (1794), p. XXII e seguenti. riproduzione alla pagina precdente e in IV di copertina [18352] 8. CAVALCA, Domenico. Disciplina degli spirituali. S.n.t. (Firenze, Antonio di Bartolomeo Miscomini, s.d., ca.1485), € 14.000 in-4, ff. (91, mancando l’ult. b., segn. a-l8, m4). Leg. settec. cart. Testo in car. rom., spazi bianchi per le iniziali fino al f. f2, quindi con lettera-guida. Titolo impresso in rosso, f. a1: «Iesus. Maria. Prolago (sic) sopra el devotissimo & utile libro / che sichiama ladisciplina degli spirituali loqua / le compose fra domenico chavalca pisano / dellordine defrati predicatori»; f. m3 recto: «Conpiuta e/ la predecta opera la quale sichiama / illibro della disciplia degli spirituali…». Editio princeps, impressa con chiarezza ed eleganza di caratteri, di quest’opera ascetico-devozionale del frate domenicano toscano, contemporaneo di Dante, nato nel 1270 e morto intorno al 1342. Esemplare magnifico, con i margini ancora intonsi ed in straordinarie condizioni di freschezza, ricco di chiare leggibili annotazioni di mano coeva nei margini, con ex-libris del Principe Ginori-Conti. Rarissimo affascinante incunabulo. BMC VI, 645. GOFF C-328. IGI II, 2621. GAMBA 313, NOTE. GW 6396. [3862] 9. DATI, Giuliano. Gli stazoni et perdonanze che sono la Queresima et loctava della Pasqua di Resurrexo in Roma che sono a cinquantaquattro chiese. (In fine:) Finiti gli stazoni Indulgentie et Reliquie della inclita et alma cipta di Roma. S.n.t. (ma Firenze, Lorenzo Morgiani, fine XV secolo), € 7.300 in-4, ff. 8 n.n. (a8), Legatura d’amatore in marocchino con impressioni vegetali a secco ai piatti. Al recto del primo f. grande silografia raffigurante l’a. in atto di donare al Papa, circondato da Cardinali, la sua opera; testo in carattere gotico su due colonne. Seconda presunta edizione (prima 1492-1493 apparsa a Roma presso i torchi dello Fritag) di questa importante raccolta in ottava rima che si inserisce all’interno di un programma “antiquario” del Dati (1445-1523). Pur utilizzando schemi narrativi che ricalcano quelli tradizionali delle stationes, delle mirabilia o delle cronologie pontificie, l’opera, insieme all’ “Aedificatio Romae”, al “Diluvio di Roma”, al “Tractato di S. Ioanni Laterano” e alla più tarda “Vite di tutti e pontefici”, sembra inserirsi in un progetto complessivo di illustrazione della città da parte dell’a. Nelle “Stazioni” traspare infatti la conoscenza diretta dei luoghi, espressa da notazioni sullo stato delle chiese e degli arredi e da primi giudizi “estetici” mai espressi in letteratura. Si tratta in un certo senso del primo libro di storia dell’arte ed è curioso notare che per scelta metrica (“cantare” in ottava rima), formato, carattere tipografico può essere definito “libro da bisaccia” o un libro “popolare”, cioè rivolto ad un “vasto anche se incolto e a volte misero pubblico, desideroso di letture e di immagini”, un pubblico “composto all’ingrosso di mercanti, di artigiani, di popolani, di donne, di frati e monache di città, di borghi, di campagne” (A. PETRUCCI, Alle origini del libro moderno, in Libri, scrittura e pubblico nel Rinascimento, Bari 1979, p. 146). Ottimo esemplare. SANDER 2362. BMC VI, 688. KRISTELLER 360A. CAT. LIBRI 1847, n. 1265. [17437] 7

a Milano, dove il 21 luglio 1475 pubblica con nuovi caratteri romani di corpo maggiore le<br />

Confessiones di S. Agostino. Questa è l’unica sua edizione milanese firmata e datata, mentre altre<br />

due, databili anch’esse al 1475, gli vengono attribuite dal confronto dei tipi. Esemplare in discreto<br />

stato, malgrado restauri al margine interno dei primi 9 ff., il secondo foglio con strappo restaurato,<br />

perdita all’iniziale dipinta e angolo superiore esterno con qualche parola rifatta a penna. Al titolo<br />

nota di possesso del Convento dei Frati Cappuccini di Savigliano “De frati Capuccini di Savigliano”,<br />

alcune annotazioni ms. n.t. Affascinante primato tipografico. FUMAGALLI 388. GW 4515. HC 3357.<br />

IGI 1820. PELLECHET 2512. BONI, Lettere sui primi Libri a Stampa di alcune Città (1794), p. XXII e<br />

seguenti. riproduzione alla pagina precdente e in IV di copertina [18352]<br />

8. CAVALCA, Domenico. Disciplina degli spirituali. S.n.t. (Firenze, Antonio di<br />

Bartolomeo Miscomini, s.d., ca.1485), € 14.000<br />

in-4, ff. (91, mancando l’ult. b., segn. a-l8, m4). Leg. settec. cart. Testo in car. rom., spazi bianchi<br />

per le iniziali fino al f. f2, quindi con lettera-guida. Titolo impresso in rosso, f. a1: «Iesus. Maria.<br />

Prolago (sic) sopra el devotissimo & utile libro / che sichiama ladisciplina degli spirituali loqua / le compose<br />

fra domenico chavalca pisano / dellordine defrati predicatori»; f. m3 recto: «Conpiuta e/ la<br />

predecta opera la quale sichiama / illibro della disciplia degli spirituali…». Editio princeps, impressa<br />

con chiarezza ed eleganza di caratteri, di quest’opera ascetico-devozionale del frate domenicano<br />

toscano, contemporaneo di Dante, nato nel 1270 e morto intorno al 1342. Esemplare magnifico,<br />

con i margini ancora intonsi ed in straordinarie condizioni di freschezza, ricco di chiare leggibili<br />

annotazioni di mano coeva nei margini, con ex-libris del Principe Ginori-Conti. Rarissimo affascinante<br />

incunabulo. BMC VI, 645. GOFF C-328. IGI II, 2621. GAMBA 313, NOTE. GW 6396. [3862]<br />

9. DATI, Giuliano. Gli stazoni et perdonanze che sono la Queresima et loctava della<br />

Pasqua di Resurrexo in Roma che sono a cinquantaquattro chiese. (In fine:) Finiti<br />

gli stazoni Indulgentie et Reliquie della inclita et alma cipta di Roma. S.n.t. (ma Firenze,<br />

Lorenzo Morgiani, fine XV secolo), € 7.300<br />

in-4, ff. 8 n.n. (a8), Legatura d’amatore in marocchino con impressioni vegetali a secco ai piatti.<br />

Al recto del primo f. grande silografia raffigurante l’a. in atto di donare al Papa, circondato da<br />

Cardinali, la sua opera; testo in carattere gotico su due colonne. Seconda presunta edizione<br />

(prima 1492-1493 apparsa a Roma presso i torchi dello Fritag) di questa importante raccolta in<br />

ottava rima che si inserisce all’interno di un programma “antiquario” del Dati (1445-1523). Pur<br />

utilizzando schemi narrativi che ricalcano quelli tradizionali delle stationes, delle mirabilia o<br />

delle cronologie pontificie, l’opera, insieme all’ “Aedificatio Romae”, al “Diluvio di Roma”, al<br />

“Tractato di S. Ioanni Laterano” e alla più tarda “Vite di tutti e pontefici”, sembra inserirsi in un progetto<br />

complessivo di illustrazione della città da parte dell’a. Nelle “Stazioni” traspare infatti la<br />

conoscenza diretta dei luoghi, espressa da notazioni sullo stato delle chiese e degli arredi e da<br />

primi giudizi “estetici” mai espressi in letteratura. Si tratta in un certo senso del primo libro di<br />

storia dell’arte ed è curioso notare che per scelta metrica (“cantare” in ottava rima), formato,<br />

carattere tipografico può essere definito “libro da bisaccia” o un libro “popolare”, cioè rivolto ad<br />

un “vasto anche se incolto e a volte misero pubblico, desideroso di letture e di immagini”, un pubblico<br />

“composto all’ingrosso di mercanti, di artigiani, di popolani, di donne, di frati e monache di città, di<br />

borghi, di campagne” (A. PETRUCCI, Alle origini del libro moderno, in Libri, scrittura e pubblico<br />

nel Rinascimento, Bari 1979, p. 146). Ottimo esemplare. SANDER 2362. BMC VI, 688. KRISTELLER<br />

360A. CAT. LIBRI 1847, n. 1265. [17437]<br />

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