Libreria Antiquaria Pregliasco - Catalogo 102

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04.09.2013 Views

117. ZANCHI, Giov. Crisostomo. De Origine Orobiorum sive Cenomanoum. Ad Petrum Bembum libri tres. Venetiis, per Bernardinum Vitalem, 1531, € 1.700 in-8, ff. 78 (p.e. 77), bella impresa in fine, car. corsivo, con passi in greco ed ebraico. Leg. coeva in pergamena rigida. Prima edizione, di estrema rarità, di quest’opera sull’origine e la storia delle popolazioni di Brescia, Bergamo, del lago di Garda e d’Iseo, parte degli Aulerci, che costituiva uno dei più forti e potenti cantoni nei quali era divisa la gente gallica cisalpina. Oggi quest’ampia zona può geograficamente delimitarsi tra i fiumi Adda, Oglio, Po, la sponda occidentale del lago di Garda e la Valtellina. Con silografie di antiche iscrizioni. Esempl. in buono stato (restauro nel margine del titolo). MANCA ALL’A DAMS. STC 741. CAT. BOCCA 385: «Raro». LOZZI 1168, note: «Raro». MANZONI, STORIE MUNIC. I, 184: «Rarissimo». PREDARI 201. [18494] 118. ZUSTO, Giovanni. Descrizione istorica dell’Estrazione della pubblica nave la Fenice dal Canale Spignon, in cui giacque circa tre anni totalemente sommersa: impresa dall’Ecc.mo Senato. (Venezia), figliuoli di Ant. Pinelli, 1789, € 3.000 in-4, pp. pp. XXXII (le prime due bianche), 90, (2). Leg. coeva cart. marmorizz., tit. ms. al dorso. Con antiporta allegorico e 7 interessantissime grandi tavole più volte ripieg. f.t. (cm 47,5x59), disegnate da G.Cason e incise in rame da G.Daniotto; raffigurano dettagliatamente la nave ed i nuovi apparati tecnici affidati “alla nota esperienza di G. Zusto” L’opera espone i vani tentativi precedenti, le verifiche della commissione incaricata di portare alla luce la nave da guerra veneziana di 74 cannoni, detta la Fenice, che giaceva sul fondo della laguna. Prima, ed unica, edizione di “opera importantissima per gli studiosi della meccanica applicata alla nautica” (Riccardi). Magnifico esempl. RICCARDI I, 407. CICOGNA 1458. MORAZZONI 263. [4566] 84 119. D’Annunzio

LETTERATURA 119. ANNUNZIO, Gabriele d’ Carmen votivum. Alla Piacente. Omaggio di Leo Valli. Editore in Lugo. MCMXXXII – X (1932), € 3.400 Mazzo di 42 carte in cartoncino avorio, formato cm 8,7×5,1, decorate al verso con composizione silografica a stampa blu, conservate in custodia originale di rovere brunito. I cartoncini sono numerati da 1 a 42; sulla n. 1: “Omaggio di Leo Valli. Editore in Lugo. MCMXXXII – X”. Dal n. 2 al n. 5 stemmi vari; dal n. 6 al n. 41 titoli, testo del poemetto e note; sull’ultima carta n. 42 il colophon: “l’edizione di questo carme di XXVII sestine esce con l’impresa della “Caveia” in sole 5 copie numerate da 1 a 5 non destinate alla vendita. Ogni copia è composta di 42 carte a stampa”; in rosso entro cartiglio il n. 4 che distingue questo esemplare; in calce: “Proprietà letteraria di Gabriele D’Annunzio.” Uno dei soli 5 esemplari. Questo famoso poemetto erotico in 27 sestine, ispirato dalle ore d’amore con la bella Elena Sangro, notissima attrice del cinema muto, uscì l’anno precedente come facsimile su 36 carte della versione autografa del Poeta. Il Guabello, al n. 717 del suo catalogo ragionato, così come il catalogo Pregliasco 1972, descrive un esemplare di un’altra tiratura meno limitata in 19 copie numerate. Menziona che in un catalogo Bourlot del 1946 “apparve un esemplare con diverso colophon indicante una tiratura di sole 5 copie numerate con l’impresa della Carcia”. In realtà non esiste una tiratura con “l’impresa della Carcia” , come dimostra il presente esemplare: si trattò di un errore di trascrizione sul catalogo Bourlot dalla scheda manoscritta (Caveia-Carcia). Cimelio di estrema rarità, perfettamente conservato nel raro astuccio “editoriale” in legno di rovere. - Per divieto dell’Autore, a seguito di un processo presso la Pretura di Lugo tra gli anni 1935 e 1937, furono in gran parte sequestrate e solo poche copie depositate in importanti biblioteche. GUABELLO, 717: “solo in questa curiosa edizione si legge il nome dell’autore” [18257] 120. ARIOSTO, Lodovico. La Cassaria. Comedia di L.A., da lui medesimo riformata et ridotta in versi. Vinegia, Gabr. Giolito de Ferrari, 1546, € 1.700 in-8, ff. 56. Leg. secentesca cart. rustico. Impresa tipogr. al tit., fregi ed iniz. silogr., car. corsivo. Prima edizione della versione in versi della Cassaria, rara ed importante commedia in cinque atti (l’ediz. orig. in prosa è del 1525) ridotta in versi dall’Ariosto stesso (solo il Prologo, parimenti in versi, era già apparso nelle edizioni dello Zoppino, 1538, e di Bindoni, 1542). “Gio. Batt. Cintio Giraldi scrive, che la Cassaria è la più degna fra le italiane commedie de’ tempi suoi, e da essere paragonata alle antiche latine” (Gamba). Primo lavoro teatrale dell’Ariosto (1474-1533), composto nei primi anni del secolo, se è vero che la commedia “venne rappresentata primieramente nel 1502 in occasione delle nozze di Alfonso d’Este con Lucrezia Borgia” (Agnelli-Ravegnani II, 83); per altri critici, invece, fu composta nel 1507 e rappresentata a Ferrara durante il carnevale nel marzo del 1508 (Renda-Operti p. 73 e DBIt. IV, p. 180). La scena è collocata a Metellino (a Sibari nella redazione in versi) “Come si sa, la Cassaria ed I Suppositi furono scritte dall’Ariosto in prosa nella sua gioventù, e poi, assai più tardi, riformate in versi” (Agnelli-Ravegnani II, 83 e 90) Bell’esempl. a pieni margini. MANCA AD ALLACCI e REGENSTEn. AGNELLI-RAVEGNANI II, 89. BONGI I, 517. CLUBB 94. GAMBA 76: «Prima edizione, e tra quelle del Giolito, la più rara». SALVIOLI 673. CAT. UNICO A-2605. [8460] 85

LETTERATURA<br />

119. ANNUNZIO, Gabriele d’ Carmen votivum. Alla Piacente. Omaggio di Leo Valli.<br />

Editore in Lugo. MCMXXXII – X (1932), € 3.400<br />

Mazzo di 42 carte in cartoncino avorio, formato cm 8,7×5,1, decorate al verso con composizione<br />

silografica a stampa blu, conservate in custodia originale di rovere brunito. I cartoncini sono<br />

numerati da 1 a 42; sulla n. 1: “Omaggio di Leo Valli. Editore in Lugo. MCMXXXII – X”. Dal n. 2<br />

al n. 5 stemmi vari; dal n. 6 al n. 41 titoli, testo del poemetto e note; sull’ultima carta n. 42 il colophon:<br />

“l’edizione di questo carme di XXVII sestine esce con l’impresa della “Caveia” in sole 5 copie<br />

numerate da 1 a 5 non destinate alla vendita. Ogni copia è composta di 42 carte a stampa”; in rosso<br />

entro cartiglio il n. 4 che distingue questo esemplare; in calce: “Proprietà letteraria di Gabriele<br />

D’Annunzio.” Uno dei soli 5 esemplari. Questo famoso poemetto erotico in 27 sestine, ispirato<br />

dalle ore d’amore con la bella Elena Sangro, notissima attrice del cinema muto, uscì l’anno precedente<br />

come facsimile su 36 carte della versione autografa del Poeta. Il Guabello, al n. 717 del<br />

suo catalogo ragionato, così come il catalogo <strong>Pregliasco</strong> 1972, descrive un esemplare di un’altra<br />

tiratura meno limitata in 19 copie numerate. Menziona che in un catalogo Bourlot del 1946<br />

“apparve un esemplare con diverso colophon indicante una tiratura di sole 5 copie numerate con l’impresa<br />

della Carcia”. In realtà non esiste una tiratura con “l’impresa della Carcia” , come dimostra il presente<br />

esemplare: si trattò di un errore di trascrizione sul catalogo Bourlot dalla scheda manoscritta<br />

(Caveia-Carcia). Cimelio di estrema rarità, perfettamente conservato nel raro astuccio “editoriale”<br />

in legno di rovere. - Per divieto dell’Autore, a seguito di un processo presso la Pretura di Lugo tra<br />

gli anni 1935 e 1937, furono in gran parte sequestrate e solo poche copie depositate in importanti<br />

biblioteche. GUABELLO, 717: “solo in questa curiosa edizione si legge il nome dell’autore” [18257]<br />

120. ARIOSTO, Lodovico. La Cassaria. Comedia di L.A., da lui medesimo riformata<br />

et ridotta in versi. Vinegia, Gabr. Giolito de Ferrari, 1546, € 1.700<br />

in-8, ff. 56. Leg. secentesca cart. rustico. Impresa tipogr. al tit., fregi ed iniz. silogr., car. corsivo.<br />

Prima edizione della versione in versi della Cassaria, rara ed importante commedia in cinque<br />

atti (l’ediz. orig. in prosa è del 1525) ridotta in versi dall’Ariosto stesso (solo il Prologo, parimenti<br />

in versi, era già apparso nelle edizioni dello Zoppino, 1538, e di Bindoni, 1542). “Gio. Batt.<br />

Cintio Giraldi scrive, che la Cassaria è la più degna fra le italiane commedie de’ tempi suoi, e da essere<br />

paragonata alle antiche latine” (Gamba). Primo lavoro teatrale dell’Ariosto (1474-1533), composto<br />

nei primi anni del secolo, se è vero che la commedia “venne rappresentata primieramente<br />

nel 1502 in occasione delle nozze di Alfonso d’Este con Lucrezia Borgia” (Agnelli-Ravegnani II,<br />

83); per altri critici, invece, fu composta nel 1507 e rappresentata a Ferrara durante il carnevale<br />

nel marzo del 1508 (Renda-Operti p. 73 e DBIt. IV, p. 180). La scena è collocata a Metellino (a<br />

Sibari nella redazione in versi) “Come si sa, la Cassaria ed I Suppositi furono scritte dall’Ariosto in<br />

prosa nella sua gioventù, e poi, assai più tardi, riformate in versi” (Agnelli-Ravegnani II, 83 e 90)<br />

Bell’esempl. a pieni margini. MANCA AD ALLACCI e REGENSTEn. AGNELLI-RAVEGNANI II, 89.<br />

BONGI I, 517. CLUBB 94. GAMBA 76: «Prima edizione, e tra quelle del Giolito, la più rara». SALVIOLI<br />

673. CAT. UNICO A-2605. [8460]<br />

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