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Libreria Antiquaria Pregliasco - Catalogo 102

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AUTOGRAFI<br />

245. BOSCO, Giovanni, Santo. Lettera autografa firmata “Sac. Bosco Gio.” indirizzata<br />

al “Cav. Cotta Senatore del Regno”, datata Da casa 11 ottobre 1858, € 1.500<br />

1 pagina in-8, su carta con timbro a secco “Bath”, indirizzo e piccolo timbro in ceralacca blu al<br />

verso. Curiosa missiva in cui Don Bosco ricorda un soggiorno in campagna nella sua città natale,<br />

Castelnuovo di Asti, ora Castelnuovo don Bosco, con i suoi ragazzi e omaggia il suo corrispondente,<br />

il senatore Giuseppe Cotta, di qualche “rarità” delle loro vigne e di alcune pere e lo prega<br />

“di accettarli, no già pel valore materiale, che è nullo, ma come segno di gratitudine mia e da parte di<br />

tutti i miei ragazzi”. Don Bosco aveva infatti un debito di riconoscenza verso il Cotta, che al principio<br />

degli anni ’50 aveva finanziato l’acquisto di “casa Pinardi”, essendo il direttore della banca<br />

presso cui l’atto di acquisto venne stipulato. In ottimo stato. [90263]<br />

246. CARDUCCI, Giosué. Importante lotto di 6 lettere autografe con firma indirizzate<br />

da Carducci all’editore Barbera in cui il celebre poeta tratta questioni editoriali e<br />

filologiche riguardanti la pubblicazione degli studi intorno al Foscolo, Monti e Petrarca<br />

e, ma in cui sollecita anche i compensi che l’editore dovrebbe corrispondergli o fa riferimenti<br />

a fatti e personaggi dell’epoca. € 2.300<br />

- Biglietto a.f.: 2 pagine in-16 su carta velina, datato 20 gennaio s.a. ma 1861. Probabilmente<br />

inviato a Barbera fa riferimento all’Appendice al Canto dell’Aleardi al proposito del quale C. dice<br />

all’editore di averla completata e che “basterà mettere al fondo una C non altro perché non voglio<br />

affibbiarmi la... di critico anzi tempo: a mettere il nome intero in cose che spettino ad autori viventi<br />

o… aspetteremo che l’età o il caso ci abbia dato un poco di quella autorità che ora non abbiamo”. Parla<br />

poi di una iscrizione che chiede all’editore di tirare a sue spese in 200 copie composta in onore<br />

del “povero Giannini a cui per molte cose sono affezionato” da inviare alla vedova Marianna. Silvio<br />

Giannini, morto nel 1860, fu fondatore di un celebre Gabinetto scientifico-letterario a Firenze,<br />

letterato e politico influente. La collaborazione tra C. e Barbera iniziò nel 1857 per un’edizione<br />

di tutte le opere del Poliziano con l’aggiunta di una sua prefazione e continuò per decenni. - L.a.f.:<br />

4 pagine in-8 su carta azzurra a quadretti datata “Bologna 1 nov. 1864” a “Barbera Editore Firenze”.<br />

C. chiede all’editore dei chiarimenti sui pagamenti per la pubblicazione del lavoro su Monti,<br />

Petrarca e Lucrezio: “certamente mio fratello ha inteso male. Perché non è questione di acconti che io<br />

desideri. Si tratta di lire 200 da pagarsi a me il 31 dicembre 1864…”. Il fratello di C. infatti gli aveva<br />

scritto, come trascrive nella lettera il poeta che Barbera “…dice che fino a quando non è pubblicato<br />

il Monti non può darti nulla… perché di questo mese in poi gli occorrono molti denari per la fabbrica<br />

del nuovo stabilimento..”. L’editore affidò a C. le sorti della collezione “Diamante”, facendogli curare<br />

le opere dell’Alfieri, del Tassoni, del Monti (di cui si parla nella lettera appunto) e di altri; pubblicò<br />

inoltre la sua prima raccolta di versi (Poesie di G. C., Firenze 1871, si veda lettera nel lotto), e gli<br />

propose di scrivere articoli letterari per La Nazione. - L.a.f.: 3 pagine in-8 su carta azzurra (strappo<br />

alla metà inferiore bianca del terzo f.) datata “Bologna 5 nov. ‘64” a “Barbera gentilissimo”. C. scrive<br />

all’editore di un articolo su “le tre storie” già composto che sta valutando di mandare alla rivista<br />

Effemeridi o a “La Nazione”, giornale diretto e fondato da Barbera e al quale cooperò come tipografo<br />

e come amministratore sino al 1870. C. a proposito de “La Nazione” specifica che “…il mio<br />

nome non deve comparirvi più se non sotto articoli riportati”. Il poeta ritorna poi sulla questione dei<br />

pagamenti del Monti e della sua pubblicazione, che suggerisce di stampare in due volumetti sepa-<br />

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