Libreria Antiquaria Pregliasco - Catalogo 102

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04.09.2013 Views

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in / opus quartum Gersonis / Quod fuit…/ Calcographi Flacci non nisi nomen emat»; f. 235 v.: «Finit quarta pars operum Johis ger / son: que prius nô fuere impressa…/ feliciter ex officina Mar / tini flacci iunioris Argeñ. exactissima / Mathie schurer Sletstatini…/ iij. kal.Martij. Anno. 1502...». Magnifico set omogeneo, completo dell’Inventarium, qui correttamente inserito all’inizio del I vol., spesso mancante, e completo della quarta parte, pubblicata a distanza di otto anni. Può sicuramente annoverarsi tra i monumenti tipografici, oltre che “corpus” di opere filosofico-teologiche e morali tra le più innovative e geniali dell’Umanesimo francese. Jean Gerson fu filosofo e teologo, cancelliere dell’Università di Parigi, nacque in un villaggio della diocesi di Reims nel 1363 e morì a Lione nel 1429. Stupendo esemplare fresco e a grandi margini, con qualche rara annotazione ms. nei margini, come l’antico ex-libris ms. sul tit. e altro sotto la fig. del III vol. (pochi lievi aloni d’umido all’inizio ed in fine al medesimo). MANCA ALLA BIBL. VATICANA. BMC I, 152-3 (solo I e II). HC 7625*. GOFF G-189 e G-186. GW 10717. PR 698. IGI 4241 (solo parti I-II). Per la IV parte: BMC, GERMAN BOOKS, 196. [3896] 12. GREGORIUS I, Papa. Homiliae super Evangeliis. (Colophon, f. 110 verso:) Hic finiunt Homelie numero XL gregorij pape impresse Venetiis per Peregrinum de Pasqualibus die XIIII Marcii MCCCCLXXXXIII (Venezia, De Pasqualibus Bononiensis, 14 Marzo, 1493), € 2.900 in-4 (mm 300 x 150), ff. 110 (segn.: *2, aa-nn8, oo4, di cui l’ultimo bianco), leg. ottocento mezza pergamena con angoli, tassello al dorso. Impresso in bellissimo carattere gotico su 2 colonne di 37 linee, spazi per lettere guida. Le XL Homiliae in Evangilia, cui S. Gregorio Magno (c. 540 - 604 d.C.) volle conferire il sigillo della sua autorità di vescovo e scrittore, ebbero fortuna editoriale nel XV secolo in quanto ristampate sette volte. Esemplare in perfetto stato di conservaz., con ampi margini. PELLECHET 5370. IGI 4438. BMC V 392. GW 11422. HAIN 7951. [4827] 13. HIERONYMUS, S. Beati Hieronymi Epistolas ad eruditionem Christiana[m] pernecessarias re[rum] ac materiarum uarietate confusas …Vol. II (solo il volume secondo). Roma(Sixtus Riessinger e Ulrich Han, 1466-1467), P. a r. in-folio (mm 300x212), ff. 446 n. n., privo di segnatura (ma di 45 quaderni: A 12 / a-z 10 / * 8 / ** 10 ** 10 / A-R 10 / S 12 = 452), completo seppur mancante dei 6 fogli bianchi 1, 9-12 e ultimo. Attraente legatura 500esca in pergamena floscia, titolo calligrafico “D. Hieronymi Epist. ” lungo il dorso, tagli cesellati, con grandi scritte “S. Angeli” e “Nole” in inchiostro sui due tagli orizzontali. Esemplare assai bello, su carta forte e con grandi margini; per lo più freschissimo. Qualche foglio lievem. fiorito, il primo quaderno con qualche forellino di tarlo e lievi aloni; alcune chiose 500esche e qualche numerazione a penna. Testo su 2 colonne, 50 linee. F. 1: “incipit Tabula Epistolarum beati Hieronymi presbiteri redactarum in certum ordinem ac distinctarum secundum materias per Teodorum Lelium auditorem apostolicum”. (In fine:) “Finis Secundi volu / minis Epistolarum / Beatissimi Hierony / mi / Veritas vincit / IA. RV. ” Le prime 2 iniziali del f. 1 dipinte in blu e rosso con fregi calligrafici; all’inizio del testo (f. 7) grande iniziale P miniata in oro su 14 linee, ornata di bianchi girali su fondo rosso, blu e verde; centinaia di capilettera su 2 o 4 linee dipinte alternatamente in rosso e blu, con fregi filigranati in violetto o marrone chiaro. L’annotazione sui tagli orizzontali del volume denota con sicurezza la sua provenienza dal Convento di S. Angelo in Palco di Nola. Edificato nel 1430 circa da Raimondo Orsini, il Convento, adorno di mirabili affreschi, è dotato anche di una biblioteca purtroppo depauperata dai furti perpetrati nell’ultimo periodo bellico. Vi si trova una pregevole scaffalatura e un tavolo di lettura di legno intagliato, opera di maestri locali del XVIII secolo. In 11

in / opus quartum Gersonis / Quod fuit…/ Calcographi Flacci non nisi nomen emat»; f. 235 v.:<br />

«Finit quarta pars operum Johis ger / son: que prius nô fuere impressa…/ feliciter ex officina Mar /<br />

tini flacci iunioris Argeñ. exactissima / Mathie schurer Sletstatini…/ iij. kal.Martij. Anno. 1502...».<br />

Magnifico set omogeneo, completo dell’Inventarium, qui correttamente inserito all’inizio del I<br />

vol., spesso mancante, e completo della quarta parte, pubblicata a distanza di otto anni. Può sicuramente<br />

annoverarsi tra i monumenti tipografici, oltre che “corpus” di opere filosofico-teologiche<br />

e morali tra le più innovative e geniali dell’Umanesimo francese. Jean Gerson fu filosofo e teologo,<br />

cancelliere dell’Università di Parigi, nacque in un villaggio della diocesi di Reims nel 1363 e morì<br />

a Lione nel 1429. Stupendo esemplare fresco e a grandi margini, con qualche rara annotazione<br />

ms. nei margini, come l’antico ex-libris ms. sul tit. e altro sotto la fig. del III vol. (pochi lievi aloni<br />

d’umido all’inizio ed in fine al medesimo). MANCA ALLA BIBL. VATICANA. BMC I, 152-3 (solo I e<br />

II). HC 7625*. GOFF G-189 e G-186. GW 10717. PR 698. IGI 4241 (solo parti I-II). Per la IV<br />

parte: BMC, GERMAN BOOKS, 196. [3896]<br />

12. GREGORIUS I, Papa. Homiliae super Evangeliis. (Colophon, f. 110 verso:) Hic<br />

finiunt Homelie numero XL gregorij pape impresse Venetiis per Peregrinum de<br />

Pasqualibus die XIIII Marcii MCCCCLXXXXIII (Venezia, De Pasqualibus Bononiensis, 14<br />

Marzo, 1493), € 2.900<br />

in-4 (mm 300 x 150), ff. 110 (segn.: *2, aa-nn8, oo4, di cui l’ultimo bianco), leg. ottocento mezza<br />

pergamena con angoli, tassello al dorso. Impresso in bellissimo carattere gotico su 2 colonne di<br />

37 linee, spazi per lettere guida. Le XL Homiliae in Evangilia, cui S. Gregorio Magno (c. 540 -<br />

604 d.C.) volle conferire il sigillo della sua autorità di vescovo e scrittore, ebbero fortuna editoriale<br />

nel XV secolo in quanto ristampate sette volte. Esemplare in perfetto stato di conservaz., con<br />

ampi margini. PELLECHET 5370. IGI 4438. BMC V 392. GW 11422. HAIN 7951. [4827]<br />

13. HIERONYMUS, S. Beati Hieronymi Epistolas ad eruditionem Christiana[m]<br />

pernecessarias re[rum] ac materiarum uarietate confusas …Vol. II (solo il volume<br />

secondo). Roma(Sixtus Riessinger e Ulrich Han, 1466-1467), P. a r.<br />

in-folio (mm 300x212), ff. 446 n. n., privo di segnatura (ma di 45 quaderni: A 12 / a-z 10 / * 8 / ** 10<br />

** 10 / A-R 10 / S 12 = 452), completo seppur mancante dei 6 fogli bianchi 1, 9-12 e ultimo. Attraente<br />

legatura 500esca in pergamena floscia, titolo calligrafico “D. Hieronymi Epist. ” lungo il dorso,<br />

tagli cesellati, con grandi scritte “S. Angeli” e “Nole” in inchiostro sui due tagli orizzontali.<br />

Esemplare assai bello, su carta forte e con grandi margini; per lo più freschissimo. Qualche foglio<br />

lievem. fiorito, il primo quaderno con qualche forellino di tarlo e lievi aloni; alcune chiose<br />

500esche e qualche numerazione a penna. Testo su 2 colonne, 50 linee. F. 1: “incipit Tabula<br />

Epistolarum beati Hieronymi presbiteri redactarum in certum ordinem ac distinctarum secundum<br />

materias per Teodorum Lelium auditorem apostolicum”. (In fine:) “Finis Secundi volu / minis<br />

Epistolarum / Beatissimi Hierony / mi / Veritas vincit / IA. RV. ”<br />

Le prime 2 iniziali del f. 1 dipinte in blu e rosso con fregi calligrafici; all’inizio del testo (f. 7)<br />

grande iniziale P miniata in oro su 14 linee, ornata di bianchi girali su fondo rosso, blu e verde;<br />

centinaia di capilettera su 2 o 4 linee dipinte alternatamente in rosso e blu, con fregi filigranati<br />

in violetto o marrone chiaro. L’annotazione sui tagli orizzontali del volume denota con sicurezza<br />

la sua provenienza dal Convento di S. Angelo in Palco di Nola. Edificato nel 1430 circa da<br />

Raimondo Orsini, il Convento, adorno di mirabili affreschi, è dotato anche di una biblioteca purtroppo<br />

depauperata dai furti perpetrati nell’ultimo periodo bellico. Vi si trova una pregevole<br />

scaffalatura e un tavolo di lettura di legno intagliato, opera di maestri locali del XVIII secolo. In<br />

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