Libreria Antiquaria Pregliasco - Catalogo 102
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LIBRERIA ANTIQUARIA PREGLIASCO<br />
di Umberto <strong>Pregliasco</strong> & C. s.a.s.<br />
10123 TORINO - Via Accademia Albertina, 3 bis<br />
Telefono (+39) 011.8177114 - Telefax (+39) 011.8179214<br />
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CEE/EEC n. IT 04919830010 (IVA/VAT/TVA)<br />
C.C.I.A.A. 670286 - C/C postale n. 21690<strong>102</strong><br />
<strong>Catalogo</strong> <strong>102</strong><br />
Marzo 2012<br />
Incunaboli e un libro d’ore n. 1-21<br />
Impressioni in colore n. 22-30<br />
Belle Arti e Feste n. 31-51<br />
Scienze varie e Medicina n. 52-83<br />
Storia e Viaggi n. 84-118<br />
Letteratura n. 119-158<br />
Filosofia e Religioni n. 159-172<br />
Passatempi vari n. 173-192<br />
La Donna nei secoli n. 193-244<br />
Alcuni Autografi n. 245-268<br />
Indici dei nomi, argomenti, tipografi p. 172-175<br />
CONDIZIONI DI VENDITA<br />
I libri sono garantiti completi e in buono stato, salvo indicazione contraria.<br />
A description in English or French of each item can be supplied.<br />
La vendita è per contanti; spedizione contrassegno o pagamento anticipato, salvo diverso accordo.<br />
Le spese di spedizione e di banca sono a carico del committente; l’assicurazione è a nostro carico.<br />
redazione e responsabilità - ARTURO E UMBERTO PREGLIASCO<br />
grafica - FRANCESCO PREGLIASCO - stampa - GRAFART
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mancata corrispondenza dei risultati del trattamento stesso agli obblighi imposti dalla normativa fiscale e amministrativa.
INCUNABOLI<br />
Cfr. anche i n. 68. LACEPIERA. Libro de l’Occhio - 163. HIERONYMUS. Epistolae<br />
196. BERGOMENSIS. De Claris Mulieribus - 234. SAVONAROLA. Libro della Vita Viduale<br />
1. ALBERTI, Leon Baptista. Opera. S.n.t. (ma: Firenze, Bartolomeo di Libri, 1499 ca.),<br />
€ 11.000<br />
in-4, ff. 52 n.n. (a-f8, g4), carattere tondo. Legatura antica in pergamena, titolo manoscritto al<br />
dorso. Con tre legni schematici n.t. Prima edizione di tutte le cinque opere latine dell’Alberti.<br />
Curata da Girolamo Massaini, comprende: il “De commodis litterarum atque incommodis”, in cui<br />
l’a. rivolge gravi accuse contro una società intenta solo al guadagno ed agli studi professionali. -<br />
Il “De Jure”, in cui l’Alberti espone le norme che il buon giudice dovrebbe seguire nell’amministrare<br />
la giustizia. - “Trivia”, opuscolo latino sull’arte oratoria dedicato a Lorenzo de’ Medici. -<br />
“Canis”, breve elogio del cane dell’a.: ispirato da un simile encomio scritto in greco da T. Gaza,<br />
fu anche tradotto in italiano da Piero di Marco Parenti. - “Apologi”, 100 favole in latino. - Al verso<br />
dell’ultimo f. endecasillabi di Antonius Sabinus Imolensis “in laudem authoris”. Per la datazione<br />
il BMC fa notare che “Lucius Bellantius, who is spoken of as lately dead on 1b appears to have been<br />
still alive in May 1498”. L’Alberti, grande architetto e umanista (1404-1472, nato probabilmente<br />
a Genova da genitori fiorentini), fu una delle personalità di più ricca formazione artistica e scientifico-culturale<br />
del Rinascimento. Edizione assai rara sul mercato. Buon esemplare (alcune lievi<br />
fioriture nel margine esterno bianco dei ff. finali). BMC VI 659. SANDER 158. PELLECHET 265.<br />
PROCTOR 6237. IGI 149. [18545]<br />
2. ANTONINUS FLORENTINUS Sanctus. Summae Theologicae, pars quarta.<br />
Venetiis, (Leonardus Wild de Ratisbona et Reginaldus de Novimagio), 1481, € 3.000<br />
in-folio, ff. (356, su 358, mancando il primo bianco e l’ultimo col registrum). Leg. antica pergamena<br />
floscia (difetti ad un angolo del piatto posteriore). Testo rubricato su due colonne in car.<br />
semigotico, con un gran numero di iniziali dipinte a mano in rosso. F. a2: «Proemium in quartam<br />
partem Summe do/mini Antonini archipresulis florentini ordinis / predicatorum.»; f. a5: «Incipit<br />
quarta pars Summe…/ in qua agitur de / virtutibus et gratia: ac donis spiritus sancti»; f. P9 v., colophon:<br />
«Actum hoc opus Venetijs emendatissimum: / enucleatiusque castigatum. Anno.M.cccc.lxxxi.<br />
Finis.». Edizione assai rara di questa quarta parte (su quattro) della “Summa theologica”. Apparve<br />
completa per la prima volta a Norimberga, A. Koberger, 1477-79. Com’è noto, la “Summa” è<br />
l’opera capitale di S. Antonino (Firenze 1389 - 1459, frate domenicano, arcivescovo di Firenze<br />
dal 1445, dai suoi concittadini inviato in diverse missioni diplomatiche presso vari Pontefici)<br />
con cui esercitò un grande influsso fino al 1600; ebbe 20 edizioni complete dal1477 al 1740 e<br />
moltissime altre incomplete. “Importante sotto l’aspetto teologico-morale ed etico-economico, persegue<br />
un fine più pratico che teorico..” (M. Grabmann, Storia teologia cattolica, Milano, 1939, p. 138).<br />
Ottimo esempl., genuino ed assai fresco (antica nota di possesso sul primo f. “Angelo Maria Lauri<br />
da Ceriana”, autore alla fine del XVIII secolo di opere religiose e di un vocabolario italiano francese;<br />
altra nota di diversa mano in fine). MANCA AL BMC. IGI 691. GOFF A-873 (solo 6 esempl.).<br />
HC 1244. GW 2187. BIBL. VATICANA A-368. PELL. 879. POLAIN 267. [3866]<br />
3
3. ANTONINUS FLORENTINUS, Santo. Tractato volgare di frate Antonio<br />
Arcivescovo di Firenze intitolato Defecerunt che insegna al confessore di che casi<br />
& in che modo debba domandare colui che egli confessa. (In fine, colophon:) Firenze,<br />
Lorenzo Morgiani e Giovanni di Pietro per Piero Pacini, 22 Febbraio 1496, € 8.500<br />
in-4 (mm 210 x 138), ff. 114 n.n. Leg. 800sca in mezza pelle rossa , tit. e fregi oro al dorso. Testo in<br />
bel car. rom. su 36 linee per pag., in fine al verso del f.114, le tre grandi imprese tipografiche figurate<br />
del Pacini; iniziale D istoriata al recto del secondo foglio. Sulla pagina del titolo grande e bella<br />
silografia raffigurante, entro una cappella, la confessione di un giovane al monaco e due altri personaggi;<br />
il legno è tratto dall’edizione del 1493 (Firenze, Lorenzo de Morgianis e G. di Pietro). Rara<br />
e bella edizione figurata, in volgare del Defecerunt, prima parte del Confessionale, opera minore di S.<br />
Antonino (1389-1459), che ebbe notevole fortuna in quanto manuale pratico di confessione.<br />
Esemplare grande di margini, ottimamente conservato. HCR 1211. PELLECHET 869. CIBN A-437.<br />
IGI 657. SANDER 428. PROCTOR 6370. BMC VI 683. GW 2142. MANCA ALLA VATICANA. [4820]<br />
4. APPIANUS, Alexandrinus. De Bellis Civilibus Romanistraductis in latinum (dal<br />
greco, da Petrus Candidus Decembrius). Venezia, Vindelino da Spira, 1472, € 20.000<br />
in-folio, ff. 146, senza numeraz. e segnatura (mancante del primo e ultimo bianchi). Legatura<br />
moderna ad imitazione antica in pelle con fregi a secco ai piatti. In fine il bel colophon: "hunc<br />
impressit & vindelinus/Quem spira nobilis parens dedalei/Produxit ingeni faceti lepidique/Carmen<br />
est Raphaelis Zovenzonii Istri Poetae/M.CCCC.LXXII". Prima edizione della traduzione latina a<br />
cura del Decembrio dell’opera di Appiano, con commento dello Zovenzonius. L’opera di<br />
Appiano, storico greco vissuto a Roma nel II sec. d.C., ebbe il merito di mutare l’usuale struttura<br />
annalistica della storiografia romana, dividendola sistematicamente per argomenti. Questa parte<br />
dell’opera di Appiano narra le guerre dei Romani contro Cartagine, contro Antioco, contro i Parti<br />
e Mitridate. Fu l’unica pubblicata da Vindelino da Spira, prototipografo a Venezia col fratello<br />
Iohannes. Per l’editio princeps della prima parte, congiunta ad una riedizione della seconda, si<br />
dovette attendere sino al 1477 (Venezia, Maler). Buon esemplare a grandi margini (lieve alone<br />
al primo f., qualche lavoro di tarlo in fine, lievi macchie d’umido). HAIN 1306. BRITISH MUSEUM,<br />
V, p.160. MANCA ALLA VATICANA. GOFF A-931. IGI 766. ESSLING 220. [11947]<br />
5. BERGOMENSIS, Jacobus Phil. (Foresti). Supplementum Chronicarum in omnimoda<br />
historia nouissime congesta: Chronicarum supplementus appellata…<br />
Venetiis, Bernardinus Benalius, 23 agosto 1483, € 18.000<br />
in-folio, ff. complessivi 306 (10 nn.; 116, 180 num.), leg. del XIX sec. m. pelle, dorso a nervi con<br />
tit. e fregi oro. Testo in car. gotico, con note e date a stampa nei margini, interamente rubricato in<br />
rosso e blu, centinaia di iniziali grandi e piccole miniate a mano in rosso o blu; al f. 13 r. (num.<br />
3) una grande iniziale (mm 48 x 40) miniata in rosso su fondo oro e ornata con foglie verdi che si<br />
estendono nel margine in alto ed in basso; nel margine infer. stemma nobiliare in tondo con estensione<br />
floreale orizzontale, miniato con gli stessi colori, recante al centro un leone rampante e la<br />
scritta “Benedictus Deus”. Editio princeps, di notevole rarità ed eleganza tipografica, di questa celebre<br />
fortunata cronaca del mondo dalle origini al XV secolo. Jacobus Philippus de Bergamo<br />
(1434-1520), della famiglia Foresti, fu eremita agostiniano ed autore anche del “Confessionale” e<br />
del “De claris mulieribus”. F.1v.: «Incipit tabula supplementi chronicarum»; f. 11v.: «Ad Magistratum<br />
Bergomensium…Prologus»; f. 13r.: «Fratris Jacobi philippi Bergomensis…/ historia novissime con-<br />
4
3. 4.<br />
5. 7.
gesta Supplementm Chronicarum / appellata. Liber primus feliciter incipit»; f. 306 (num. 180), colophon:<br />
«Perfectum autem per me opis fuit anno salutis nostre 1483…/ Impressum autem hoc opus in<br />
inclita Venetiarum civitate per Bernardinum de Benalijs ber / gomensem eodem anno die 23 Augusti».<br />
Esempl. molto bello, puro ed a grandi margini (lievissime ingialliture a pochi fogli). BMC V, 370.<br />
GOFF J-208. IGI III, 5075. HC 2805. PELL 2064. PROCTOR 4866. VATICANA J-46. [4024]<br />
6. BERNARDUS CLARAVALLENSIS, Pseudo. Modus bene vivendi in Christianam<br />
Religionem. (In fine, colophon:) Venetiis per Bernardinum Benaliis Pergomensem &<br />
Mattheum Parmensem MCCCCLXXXX. die XVI Decembris (Venezia, Benalius & Capcasa,<br />
16 dic, 1490), € 3.800<br />
in-4 (mm 205x152), ff. 46 n.n. (segn.: a-e8, f6), carattere romano su due colonne di 40 linee; spazi<br />
per lettere guida in inchiostro rosso. Leg. moderna in piena pergamena. Prima edizione del trattato<br />
filosofico morale falsamente considerato nel XV-XVI secolo un’epistola tra S. Bernardo di Chiaravalle<br />
(1090-1153) e sua sorella. L’autore è rimasto sconochiuto. Comprende: f. 1r titolo, f. 1v Tavola, ff.<br />
2r-46r Modus bene vivendi in Christianam religionem; f. 46v bianco. Raro in quanto censiti due soli<br />
esemplari in Inghilterra, quattro in America, e circa venti in Italia. Buon esemplare a grandi margini.<br />
GOFF B412. PELLECHET 2138. IGI 1540. GW 4046 (Pseudo-Bernardus). MANCA AL BMC. [5027]<br />
7. BOETHIUS. De Consolatione Philosophiae. (Edito da Venturinus de Prioribus).<br />
(In fine:) ...i urbe Saona... hoc impressit ibi Frater bonus aere Iohannes... MCCCCLXXIIII<br />
(Savona, Johannes Bonus, 1474), € 22.000<br />
in-4 piccolo, ff. 64 su 65 n.n., mancando l’ultimo bianco (a9, b-h8), legatura in pergamena floscia<br />
di riutilizzo. Lettere guida realizzate in inchiostro nero o rosso da mano dell’epoca, in taluni casi<br />
arricchite da ingenui tralci. Terza edizione dei “Commentari” di Boezio (prima Basilea 1473) e<br />
primo ed unico libro stampato con certezza a Savona nel XV secolo. Rarissimo, ne sono noti<br />
solo 5 nel mondo, tutti in Italia (Brescia Queriniana; Genova Durazzo; Palermo Region., Savona<br />
Civ.; Torino Reale, scompleto). Il Bonus, frate agostiniano di origine tedesca, stampò in Savona,<br />
forse prima dell’aprile 1474, il Boezio su testo riveduto da Venturino de Prioribus, allora maestro<br />
di scuola in città. L’inizio della sua attività tipografica dovrebbe però risalire al 1473, se, come<br />
tutti gli incunabolisti odierni suppongono, si deve attribuire alla sua officina il Doctrinale del<br />
Villadei, edito sempre da Venturino: nella sottoscrizione il tipografo ricorda le difficoltà della<br />
sua iniziativa “cum aliquarum rerum, quae ad hanc artem pertinent, impressori copia fieri non potuerit<br />
in huius artis inicio, peste Genuae, Ast alibique militante”, deplora il mediocre risultato ottenuto e<br />
si augura di poter presto stampare altre opere “alterius generis litteris: nani et fabri et aliarum rerum,<br />
quarum hactenus promptor indigus fuit, illi nunc, Dei munere, copia est”. La totale scomparsa degli<br />
esemplari del Villadei non ha permesso di chiarire il reale significato delle parole; colui che nel<br />
sec. XVIII descrisse l’unica copia allora conosciuta parlò di “charactere Romano sculpto at satis eleganti”,<br />
facendo credere che i tipi usati fossero stati ottenuti per intaglio diretto di ogni singolo<br />
tipo. Questa originale interpretazione del Meerman si fonda sul presupposto che la tipografia sia<br />
passata dal procedimento della stampa tabellare alla fusione di caratteri tutti uguali attraverso lo<br />
stadio intermedio dell’incisione di ogni lettera pezzo per pezzo. Il Boezio fu stampato nel “terzo<br />
anno del pontificato di Sisto IV” con caratteri ancora romani, ma evidentemente più eleganti dei<br />
precedenti. Dopo quest’opera l’officina savonese entrò di nuovo in crisi, perché i quattro “Teutonici”<br />
che lavoravano in bottega, tra cui Enrico de Aegere di Anversa, fuggirono di notte (aprile 1474),<br />
“praedatis omnibus ad eam artem necessariis adminiculis”. Si hanno notizie del Bono l’anno seguente<br />
6
a Milano, dove il 21 luglio 1475 pubblica con nuovi caratteri romani di corpo maggiore le<br />
Confessiones di S. Agostino. Questa è l’unica sua edizione milanese firmata e datata, mentre altre<br />
due, databili anch’esse al 1475, gli vengono attribuite dal confronto dei tipi. Esemplare in discreto<br />
stato, malgrado restauri al margine interno dei primi 9 ff., il secondo foglio con strappo restaurato,<br />
perdita all’iniziale dipinta e angolo superiore esterno con qualche parola rifatta a penna. Al titolo<br />
nota di possesso del Convento dei Frati Cappuccini di Savigliano “De frati Capuccini di Savigliano”,<br />
alcune annotazioni ms. n.t. Affascinante primato tipografico. FUMAGALLI 388. GW 4515. HC 3357.<br />
IGI 1820. PELLECHET 2512. BONI, Lettere sui primi Libri a Stampa di alcune Città (1794), p. XXII e<br />
seguenti. riproduzione alla pagina precdente e in IV di copertina [18352]<br />
8. CAVALCA, Domenico. Disciplina degli spirituali. S.n.t. (Firenze, Antonio di<br />
Bartolomeo Miscomini, s.d., ca.1485), € 14.000<br />
in-4, ff. (91, mancando l’ult. b., segn. a-l8, m4). Leg. settec. cart. Testo in car. rom., spazi bianchi<br />
per le iniziali fino al f. f2, quindi con lettera-guida. Titolo impresso in rosso, f. a1: «Iesus. Maria.<br />
Prolago (sic) sopra el devotissimo & utile libro / che sichiama ladisciplina degli spirituali loqua / le compose<br />
fra domenico chavalca pisano / dellordine defrati predicatori»; f. m3 recto: «Conpiuta e/ la<br />
predecta opera la quale sichiama / illibro della disciplia degli spirituali…». Editio princeps, impressa<br />
con chiarezza ed eleganza di caratteri, di quest’opera ascetico-devozionale del frate domenicano<br />
toscano, contemporaneo di Dante, nato nel 1270 e morto intorno al 1342. Esemplare magnifico,<br />
con i margini ancora intonsi ed in straordinarie condizioni di freschezza, ricco di chiare leggibili<br />
annotazioni di mano coeva nei margini, con ex-libris del Principe Ginori-Conti. Rarissimo affascinante<br />
incunabulo. BMC VI, 645. GOFF C-328. IGI II, 2621. GAMBA 313, NOTE. GW 6396. [3862]<br />
9. DATI, Giuliano. Gli stazoni et perdonanze che sono la Queresima et loctava della<br />
Pasqua di Resurrexo in Roma che sono a cinquantaquattro chiese. (In fine:) Finiti<br />
gli stazoni Indulgentie et Reliquie della inclita et alma cipta di Roma. S.n.t. (ma Firenze,<br />
Lorenzo Morgiani, fine XV secolo), € 7.300<br />
in-4, ff. 8 n.n. (a8), Legatura d’amatore in marocchino con impressioni vegetali a secco ai piatti.<br />
Al recto del primo f. grande silografia raffigurante l’a. in atto di donare al Papa, circondato da<br />
Cardinali, la sua opera; testo in carattere gotico su due colonne. Seconda presunta edizione<br />
(prima 1492-1493 apparsa a Roma presso i torchi dello Fritag) di questa importante raccolta in<br />
ottava rima che si inserisce all’interno di un programma “antiquario” del Dati (1445-1523). Pur<br />
utilizzando schemi narrativi che ricalcano quelli tradizionali delle stationes, delle mirabilia o<br />
delle cronologie pontificie, l’opera, insieme all’ “Aedificatio Romae”, al “Diluvio di Roma”, al<br />
“Tractato di S. Ioanni Laterano” e alla più tarda “Vite di tutti e pontefici”, sembra inserirsi in un progetto<br />
complessivo di illustrazione della città da parte dell’a. Nelle “Stazioni” traspare infatti la<br />
conoscenza diretta dei luoghi, espressa da notazioni sullo stato delle chiese e degli arredi e da<br />
primi giudizi “estetici” mai espressi in letteratura. Si tratta in un certo senso del primo libro di<br />
storia dell’arte ed è curioso notare che per scelta metrica (“cantare” in ottava rima), formato,<br />
carattere tipografico può essere definito “libro da bisaccia” o un libro “popolare”, cioè rivolto ad<br />
un “vasto anche se incolto e a volte misero pubblico, desideroso di letture e di immagini”, un pubblico<br />
“composto all’ingrosso di mercanti, di artigiani, di popolani, di donne, di frati e monache di città, di<br />
borghi, di campagne” (A. PETRUCCI, Alle origini del libro moderno, in Libri, scrittura e pubblico<br />
nel Rinascimento, Bari 1979, p. 146). Ottimo esemplare. SANDER 2362. BMC VI, 688. KRISTELLER<br />
360A. CAT. LIBRI 1847, n. 1265. [17437]<br />
7
8.<br />
9.<br />
10.
10. FREGOSO, Battista (1440-1504). Anteros, sive Tractatus contra Amorem.<br />
(Testo in lingua italiana, con passaggi in latino). (In fine:) Impressum Mediolani per<br />
Magistrum Leonardum Pachel Anno Domini MCCCCLXXXXVI, die X Maii (Milano,<br />
Leonard Pachel, 10 maggio 1496), € 18.500<br />
in-4, ff. 79 su 80 n.n. (manca l’ultimo bianco). Legatura coeva in pergamena con unghie, titolo ms.<br />
al dorso. Al verso del titolo grande legno a p. pagina (mm 169x116) raffigurante sulla sinistra l’a.,<br />
con un’armatura da cavaliere, in atto di scrivere la sua opera, che evidentemente trae spunto dalla<br />
complessa visione che sta osservando. Sulla destra quattro donne, che rappresentano, come si<br />
legge sui loro abiti, inopia, utopia, derisio e luctus; sullo sfondo, legato ad un albero, Amore, sulla<br />
sua sinistra un diavolo, “mors aeterna”, e sulla destra uno scheletro che esce da una bara, “inmatura”.<br />
Dall’albero si dipartono cartigli con scritte: matrimonium, oratio, negotia e abstinencia. Iniziali vegetali,<br />
testo in carattere romano; precede l’opera un avviso al lettore dell’a. Prima rara edizione di<br />
questo trattato in volgare scritto dall’umanista Battista Fregoso, doge di Genova dal 1478 al 1483.<br />
L’Anteros, è una condanna in forma di dialogo dell’amore, sul modello del “Dialogus de Amore” di<br />
Bartolomeo Platina, stampato per la prima volta a Milano da A. Zaroto nel 1481. Il dialogo è tra<br />
il Fregoso e il letterato milanese Piattino Piatti, al quale è affidato il compito di sviluppare le tematiche<br />
principali. Nel primo libro si svelano gli aspetti devastanti dell’amore; nel secondo si discute<br />
della bellezza e dei rimedi contro l’innamoramento, indicando nell’amore coniugale quello positivo.<br />
Ottimo esemplare, estremamente fresco, di incunabulo assai raro. HC* 7393. GOFF F, 329.<br />
BMC VI, 781. GW 10424. IGI 4107. SANDER 2946. DYSON PERRINS IT., 106. [18547]<br />
11. GERSON, Johannes. Opera (edita a Petro Schott et Johanne Geiler von<br />
Kaysersberg). Strassburg, Martin Flach, 13 dicembre 1494 (parti I-II), 11 agosto 1494<br />
(parte III), marzo 1502 (parte IV), € 20.000<br />
4 volumi in-folio, uniforme legatura del tempo in assicelle di legno, dorsi in pelle di scrofa con<br />
decorazioni a secco sui dorsi (solo il tomo III con decoraz. difformi e qualche restauro al dorso),<br />
etichette cartacee con titoli ms. ai dorsi e sul piatto super. Con 5 stupende silografie a piena<br />
pagina: una ripetuta quattro volte (al verso dei titoli delle prime tre parti ed al v. del tit.<br />
dell’Inventarium, Schreiber 4104) e l’altra, simile ma non identica (Schreiber 4101), al verso del<br />
titolo della parte IV (mm 224 x 150 entrambe) vi è raffigurato un pellegrino che passa in prossimità<br />
di un castello, tenendo una borsa a tracolla e sulle spalle uno scudo che mostra i 7 pianeti<br />
ed un cuore con le ali su cui è incisa una T; descrizione dettagliata di tale figura trovasi nei 17<br />
esametri sul secondo f. della I parte); testo su due colonne in car. semigotico, spazi con letteraguida<br />
per le iniziali. Quinta edizione delle opere di Gerson (parti I-III), ristampa della terza di<br />
Basilea, Kesler 1489, e prima edizione della parte IV, aggiunta nel 1502 da Martin Flach il giovane<br />
a complemento dell’opera omnia. I) ff. (269, mancando il bianco G8, ultimo dei 52 ff.<br />
dell’Inventarium; presente l’ultimo bianco. F1r. (A1): «Inventarium eorum que in ope / ribus<br />
Gersonis continentur»; f. (53, a1r.:) «Prima pars operum / Johannis Gerson»; f. 217v., gg7: «Prima<br />
pars…/ finit feliciter Anno dñice nativita / tis M.cccc.xciiij. Idib. decêbr.». II) ff. (258, ultimo bianco<br />
presente). F.1r.: «Secunda pars operum / Johannis de Gerson»; f. 2 (A2): «Tabula generalis…»;<br />
f. 257 v.: «Secûda operum…/ Finit feliciter. Anno nre salutis. M. / ccccxciiij. Idibus Decembris». III)<br />
ff. (360, ultimo bianco presente). F.1r.: «Tercia pars operum ...»; f. 2 (aa2): «Tabula generalis…<br />
»; f. 359v.: «Finit opera câcel / larij Parisiêsis…/ emêdatissima lima ca / stigata fuere Anno dñi.<br />
Mcccclxxxxiiij. iij. / Idus mensis Augusti.»; seguono 20 versi, gli stessi dell’edizione di Basilea 1489,<br />
che però riportano “Simus Martinus” e “Argentina”. IV) ff. (236, presenti il dodicesimo e l’ultimo<br />
bianchi). F.1r.: «Quarta pars operum Johan / nis Gerson prius non impressa / Ad lectorem Hexasticon<br />
9
13.<br />
11.<br />
14.
in / opus quartum Gersonis / Quod fuit…/ Calcographi Flacci non nisi nomen emat»; f. 235 v.:<br />
«Finit quarta pars operum Johis ger / son: que prius nô fuere impressa…/ feliciter ex officina Mar /<br />
tini flacci iunioris Argeñ. exactissima / Mathie schurer Sletstatini…/ iij. kal.Martij. Anno. 1502...».<br />
Magnifico set omogeneo, completo dell’Inventarium, qui correttamente inserito all’inizio del I<br />
vol., spesso mancante, e completo della quarta parte, pubblicata a distanza di otto anni. Può sicuramente<br />
annoverarsi tra i monumenti tipografici, oltre che “corpus” di opere filosofico-teologiche<br />
e morali tra le più innovative e geniali dell’Umanesimo francese. Jean Gerson fu filosofo e teologo,<br />
cancelliere dell’Università di Parigi, nacque in un villaggio della diocesi di Reims nel 1363 e morì<br />
a Lione nel 1429. Stupendo esemplare fresco e a grandi margini, con qualche rara annotazione<br />
ms. nei margini, come l’antico ex-libris ms. sul tit. e altro sotto la fig. del III vol. (pochi lievi aloni<br />
d’umido all’inizio ed in fine al medesimo). MANCA ALLA BIBL. VATICANA. BMC I, 152-3 (solo I e<br />
II). HC 7625*. GOFF G-189 e G-186. GW 10717. PR 698. IGI 4241 (solo parti I-II). Per la IV<br />
parte: BMC, GERMAN BOOKS, 196. [3896]<br />
12. GREGORIUS I, Papa. Homiliae super Evangeliis. (Colophon, f. 110 verso:) Hic<br />
finiunt Homelie numero XL gregorij pape impresse Venetiis per Peregrinum de<br />
Pasqualibus die XIIII Marcii MCCCCLXXXXIII (Venezia, De Pasqualibus Bononiensis, 14<br />
Marzo, 1493), € 2.900<br />
in-4 (mm 300 x 150), ff. 110 (segn.: *2, aa-nn8, oo4, di cui l’ultimo bianco), leg. ottocento mezza<br />
pergamena con angoli, tassello al dorso. Impresso in bellissimo carattere gotico su 2 colonne di<br />
37 linee, spazi per lettere guida. Le XL Homiliae in Evangilia, cui S. Gregorio Magno (c. 540 -<br />
604 d.C.) volle conferire il sigillo della sua autorità di vescovo e scrittore, ebbero fortuna editoriale<br />
nel XV secolo in quanto ristampate sette volte. Esemplare in perfetto stato di conservaz., con<br />
ampi margini. PELLECHET 5370. IGI 4438. BMC V 392. GW 11422. HAIN 7951. [4827]<br />
13. HIERONYMUS, S. Beati Hieronymi Epistolas ad eruditionem Christiana[m]<br />
pernecessarias re[rum] ac materiarum uarietate confusas …Vol. II (solo il volume<br />
secondo). Roma(Sixtus Riessinger e Ulrich Han, 1466-1467), P. a r.<br />
in-folio (mm 300x212), ff. 446 n. n., privo di segnatura (ma di 45 quaderni: A 12 / a-z 10 / * 8 / ** 10<br />
** 10 / A-R 10 / S 12 = 452), completo seppur mancante dei 6 fogli bianchi 1, 9-12 e ultimo. Attraente<br />
legatura 500esca in pergamena floscia, titolo calligrafico “D. Hieronymi Epist. ” lungo il dorso,<br />
tagli cesellati, con grandi scritte “S. Angeli” e “Nole” in inchiostro sui due tagli orizzontali.<br />
Esemplare assai bello, su carta forte e con grandi margini; per lo più freschissimo. Qualche foglio<br />
lievem. fiorito, il primo quaderno con qualche forellino di tarlo e lievi aloni; alcune chiose<br />
500esche e qualche numerazione a penna. Testo su 2 colonne, 50 linee. F. 1: “incipit Tabula<br />
Epistolarum beati Hieronymi presbiteri redactarum in certum ordinem ac distinctarum secundum<br />
materias per Teodorum Lelium auditorem apostolicum”. (In fine:) “Finis Secundi volu / minis<br />
Epistolarum / Beatissimi Hierony / mi / Veritas vincit / IA. RV. ”<br />
Le prime 2 iniziali del f. 1 dipinte in blu e rosso con fregi calligrafici; all’inizio del testo (f. 7)<br />
grande iniziale P miniata in oro su 14 linee, ornata di bianchi girali su fondo rosso, blu e verde;<br />
centinaia di capilettera su 2 o 4 linee dipinte alternatamente in rosso e blu, con fregi filigranati<br />
in violetto o marrone chiaro. L’annotazione sui tagli orizzontali del volume denota con sicurezza<br />
la sua provenienza dal Convento di S. Angelo in Palco di Nola. Edificato nel 1430 circa da<br />
Raimondo Orsini, il Convento, adorno di mirabili affreschi, è dotato anche di una biblioteca purtroppo<br />
depauperata dai furti perpetrati nell’ultimo periodo bellico. Vi si trova una pregevole<br />
scaffalatura e un tavolo di lettura di legno intagliato, opera di maestri locali del XVIII secolo. In<br />
11
detti scaffali si conservavano fino al secolo scorso migliaia di volumi, tra cui preziosi incunaboli<br />
e manoscritti. Questa edizione, priva di note tipografiche, delle Epistolae di San Gerolamo è considerata<br />
il primo libro stampato a Roma, precedente il Cicero, De Oratore impressovi da<br />
Sweynheim e Pannartz nell’autuno del 1467 dopo il loro trasferimento da Subiaco. Il quarto<br />
libro stampato in Italia, nonché editio princeps di qualsiasi opera di San Gerolamo. Al f. 7, v.<br />
figura il più antico esempio noto di registro dei quaderni “Sequitur ordo quinternorum secundi<br />
voluminis epistolarum beati Hieronymi” seguono gli incipit dei 44 quaderni successivi, composti<br />
su 44 linee a mezza colonna, con notevole effetto grafico. Cfr. FAVA, Manuale degli Incunabuli,<br />
p. 169: “Il registro venne in uso prima in Italia e più precisamente a Roma. Il più antico esempio che ci<br />
sia noto è quello delle Epistolae Hieronymi… Qui però non appare ancora completamente sviluppato<br />
e non reca il nome che gli fu proprio”.<br />
Cfr. Piero SCAPECCHI, Abbozzo … Han e Riessinger tra il 1466 e il 1470, in Roma nel<br />
Rinascimento, 1997, p. 318: “E’ possibile che il primo libro stampato a Roma, allo stato delle<br />
nostre attuali conoscenze, sia il san Girolamo, Epistolae… Esso sarà non ante quem il 30. X.<br />
1466, data di morte di Teodoro Lelli, in memoria del quale Gaspare Lelli intraprese la cura della<br />
stampa. E’ dunque molto probabile che la stampa, se non completata, fosse già in avanzata fase<br />
di realizzazione quando uscì nell’auunno 1467 il primo libro di S. & P. … e che essa sia in connessione<br />
con la società tipografica costituita avanti il 16. X. 1466”. MODIGLIANI, Due società per<br />
fare libri con le forme (1466-70): “la società tipografica costituita da Enrico Han, Domenico da<br />
Lucca e Clemente Donati, certo avanti il 16. X. 1466”.<br />
Denis E. RHODES, In the Library, 6 th , v. 5, 1983; p. 69 “Since the two known and dated books of 1467<br />
both appeared not before November of that year (when S. & P., freshly arrived from Subiaco, settled<br />
into the palace of the Massimo), the Jerome stands as very good chance of being the first book printed<br />
in Rome”.<br />
J. L. SHARPE, Impressum apud Ruessinger, in GILBERT, A leaf from the Letters of St. Jerome, 1981;<br />
p. 23: “S. Riessinger was the first printer to cross the Alps for Rome where he was to publish the first<br />
edition of the Letters of St. Jerome. We know he did this sometime before Sweynheim and Pannartz.<br />
… Hinderbach’s note tells us that the EH with the motto Veritas Vincit and the initials IA. RV. was<br />
printed by some Roman printers and that he received it before 1470. Because of Ioannes Andreas’s comment<br />
about the Lelli edition of the EH in the dedicatory preface to the Sweynheim and Pannartz’s<br />
edition, we know that Riessinger’s EH was already out making it justly the editio princeps…”. IGI<br />
4734. BMC, IV, p. 27. GOFF (rev.), H-163. GW 2330. HAIN-COPINGER 8550. [2867]<br />
14. HIERONYMUS, Eusebius, Sanctus. Epistolae. (Colophon, verso ultimo f.:) In<br />
urbe Venetiarum diligenter emendatum & impressum est per Andream de Toresanis<br />
de Asula Anno natalis M.CCCC.LXXXVIII. Idibus Madiis (Venezia, Andreas Torresanus,<br />
de Asula, 15 Maggio 1488), € 12.000<br />
2 parti in un volume in-folio (mm 383x252), ff. complessivi 412 su 414 (mancano il primo e l’ultimo<br />
foglio bianchi); prima parte: ff. (5), I-CLXXIIII; seconda parte: ff. I-CCXXIX, segnature<br />
e numerazioni in basso a destra sul recto dei ff. Leg. moderna in mezza pergamena. Carattere<br />
romano, grande marca tipogr. su fondo rosso in fine, spazi per lettere-guida. I fogli preliminari<br />
contengono l’elenco delle Epistole. Le lettere di S. Girolamo (ca. 345-420 d.C.) godettero di notevole<br />
fortuna presso gli umanisti tanto che se ne contano ventun ristampe nel corso del XV secolo.<br />
La prima ediz. fu impressa a Roma nel 1467. Bellissimo e monumentale incunabulo; ottimo<br />
esemplare a grandi margini (alcune annotazioni abrase al primo f., rare annotazioni marginali).<br />
HC *8558. BMC V, 309. GOFF H-170. IGI 4740. [4829]<br />
12
15. JOHANNES DE SANCTO GEMINIANO. Summa de exemplis ac similitudinibus<br />
rerum, noviter impressa Venezia, Giovanni e Gregorio de Gregoriis, de<br />
Forlivio, 12 luglio 1499, € 4.300<br />
in-4 (mm 172x127), ff. 396, di cui i primi 10 n.n. (vari errori nella numerazione: saltati i ff. 383<br />
e 384, 386 segnato come 378), leg. ottocentesca in mezza pelle con tit. e filetti dorati sul dorso,<br />
tagli spruzzati. Impresso in carattere gotico su 2 colonne di ll. 48, con centinaia di iniziali silografiche<br />
istoriate, alcuni spazi bianchi con lettere guida, marca tipogr. a piena pag. in fine.<br />
Importante e non comune testo morale-scientifico di carattere enciclopedico redatto tra il 1298<br />
e il 1314, con osservazioni su zoologia, mineralogia, anatomia, cibi e vini. La maggior parte degli<br />
“exempla” sono tratti dalla Bibbia, ma si fa riferimento anche a una serie di scrittori profani<br />
(Cicerone, Seneca, Plinio, Aristotele, Platone, Avicenna, Ippocrate, Galeno, Solino, Tolomeo) e<br />
forniscono associazioni mnemotecniche tra una serie di questioni morali e i diversi ambiti naturali<br />
che ne illustrano le caratteristiche. Edizione tratta dalla prima rarissima stampata in Italia nel<br />
1497. Ottimo esemplare, con ampi margini, impresso su carta forte. HC *7547. KLEBS 562.5.<br />
BMC V, 351. GOFF J-431. IGI 5357. ISTC N. IJ00431000. VATICANA J-140. MANCA AL BING. [4833]<br />
16. PEROTTUS, Nicolaus. Cornucopie emendatissimum miro ordine nouissime<br />
insignitus... Commentariolus linguae latinae in proemium C. Plinii. (Colophon al<br />
verso dell’ultimo f.:) Impressum M(ediol)l(an)i per Magistrum Vldericum Scinzenzeler<br />
anno domini M.CCCCLXXXXVIII, III mensis nouembris (Milano 1498), € 3.800<br />
in-folio, ff. (42), 307 (su 308 mancando al centro il f. z8, numerato CLXVIII), carattere tondo.<br />
Legatura coeva su assicelle in legno con dorso rifatto nel XIX secolo in pelle, pergamena a ricoprire<br />
i piatti. Al f. 1r titolo in rosso, al verso dedica a Thomasius Liberalis di Polydorus Vergilius da<br />
cui l’opera viene rivista e commentata, seguono epigrammi di Palladio Sorano, Philosomus, Ant.<br />
Constantinus e Marcellus Philoxenus. Ai ff. 2r-42v Tabula; f. 42v lettera di Cornianus a Seb.<br />
Badoarius, alcuni epigrammi e impresa dello stampatore, ripetuta anche al verso dell’ultimo f.<br />
Opera celebre e fortunata, eruditissimo commento filologico a 147 Epigrammi di Marziale (dei<br />
circa 1200 che l’autore latino compose); seguono estratti da Vitellio, Varrone e Nonnius Marcellus.<br />
Nella presente edizione viene aggiunto, a partire dal f. 302 recto, anche un “Commentariolus” al<br />
proemio di C. Plinio. L’opera ebbe notevole successo e molte ristampe, tra cui due di Aldo. Il Perotti<br />
(Sassoferrato 1429-1480) fu celebre umanista e grammatico, autore della più stimata grammatica<br />
latina dell’Umanesimo (“Rudimenta grammatices”), arcivescovo di Siponto e Manfredonia e dal<br />
1474 governatore di Perugia. Buon esemplare, (eccetto per minimi lavori di tarlo nel margine<br />
bianco dei primi 10 ff., con lieve alone d’umido; postille manoscritte da mano coeva alla sguardia<br />
anteriore, rare annotazioni marginali del tempo n.t.). HCR 12705. IGI 7427. HUBAY, WÜRZBURG<br />
1639. PROCTOR 6041. BMC VI 774. ROGLEDI MANNI, TIPOGR. XV SEC., n.770. [13542]<br />
17. PULCI, Bernardo. La Passione del nostro Signore Jesu Christo, in ottava rima.<br />
(In fine:) Florentiae impressum, s.t. né d. (ma Antonio Miscomini, 1489-90), € 9.000<br />
in-4 (mm 220x140), ff. 46 n.n. (*4, a8, b-d6, e-f8), buona legatura di fine ‘700 in mezza pelle,<br />
con titolo e fregi oro al dorso. Edizione originale nella prima tiratura. Miscomini stampò due<br />
diverse edizioni di questo raro incunabolo a distanza di pochi mesi, a testimonianza del suo preponderante<br />
interesse per le opere di carattere religioso, le più richieste nella Firenze savonaroliana.<br />
Curioso notare che il Miscomini rimpaginò probabilmente soltanto 4 ff. avendo le due tirature<br />
identico numero di pagine, collazione e carattere. Le varianti riscontrate sono di natura testuale<br />
13
15.<br />
18.<br />
17.
al solo f. 5r (a1): il primo verso nella presente tiratura è “Passione di Bernardo pulci” mentre gli<br />
esemplari della tiratura successiva iniziano con la seconda riga “tutti voi che passate...”, si riscontrano<br />
invece altre varianti ma di punteggiatura e spaziatura al f. a2 e ai corrispettivi a7 e a8. Il<br />
testo comprende ai 4 ff. preliminari dedica dell’a. “Alla divota ... suora Annalena De Tanini nel<br />
Monasterio delle Murate”; segue il componimento in ottava rima sulla Passione di Gesù Cristo;<br />
in fine versi del Pulci in onore di Maria Maddalena e di Maria “Virgine di bibbona”. Bernardo<br />
Pulci (Firenze 1438 - ivi 1488), il minore dei fratelli del più noto Luigi, fu anche lui dedito alle<br />
speculazioni bancarie, si associò al fratello Luca e fu travolto nel fallimento di questo. Protetto<br />
dai Medici, ebbe da Lorenzo incarichi e al suo mecenate dedicò nel 1481 una traduzione delle<br />
Bucoliche di Virgilio; espose in ottave i passi più notevoli del Vangelo, compose sonetti amorosi,<br />
una Vita della Vergine in terzine e la sacra rappresentazione Barlaam e Giosafat, assai applaudita<br />
ai suoi tempi. Anche sua moglie Antonia fu autrice di sacre rappresentazioni (S.Guglielma,<br />
S.Domitilla, S.Francesco, Il figliol prodigo). Incunabolo volgare fiorentino di eccezionale rarità,<br />
noto in soli cinque esemplari di questa tiratura, tutti in Biblioteche italiane: Firenze Nazionale<br />
e Riccardiana (2); Milano Ambrosiana; Parma Palatina (scompleto). L’esemplare, grandissimo,<br />
avendo subito pesanti danni da muffa all’estremo margine del primo e dell’ultimo quaderno presenta<br />
abili restauri marginali con ritocco a penna di poche parole ai primi 4 ff. e di parte di qualche<br />
lettera agli ultimi 8. IGI 8207. Altra tiratura BMC VI, 645, note. GW M36536. RHODES, FIRENZE<br />
549-50. Cfr. TURA, Edizioni fiorentine in Ambrosiana (1991). [18506]<br />
18. SCHEDEL, Hartmann. Liber Chronicarum cum figuris et imaginibus ab Inicio<br />
Mundi. (In fine, colophon:) Antonius Koberger Nuremberge impressit… duodecima<br />
mensis Julii. (Norimberga 1493), P. a r.<br />
in-folio gr. (448x305 mm), ff. 326 (su 328, mancano 2 fogli bianchi in fine presenti il f. CCLXI<br />
bianco con la sola indicazione del numero di pagina in alto a destra, e il f. bianco n.n. corrispondente<br />
al 326); così disposti: ff. (20), CCLXVI, (5), CCLXVII-CCXCIX, (1). Sontuosa legatura<br />
del XVIII secolo in marocchino granata, ricca bordura ai piatti e dentelle interna, il tutto impresso<br />
in oro; al piatto anteriore armi reali di Francia sormontate da corona e circondate da rami d’alloro,<br />
al dorso gigli di Francia e ricchi fregi, (conservata entro elegante astuccio e scatola). Testo<br />
su due colonne in car. gotico, iniziali a pennello in inchiostro rosso e blu nella “Tabula operis”,<br />
grande iniziale filigranata al foglio I. Prima edizione (una seconda, con il testo tedesco, uscì<br />
nell’Ottobre dello stesso anno) della celebre Cronaca di Norimberga, il più grande figurato del<br />
Quattrocento: la sua straordinaria illustrazione si compone di ben 1809 silografie di vari formati<br />
(molte a piena pagina ed alcune su doppio foglio, alcune ripetute) opera di Michael<br />
Wohlgemuth, il noto maestro di Dürer e di Wil. Pleydenwurff. Studi recenti confermano che il<br />
giovane Albrecht Dürer lavorò ad alcune delle illustrazioni dell’opera. Soggetti sono tratti dal<br />
Vecchio e Nuovo Testamento, dalla storia classica e medioevale, nonché, in gran numero, da<br />
vedute topografiche delle città europee (molte di fantasia e varie reali nel XV sec., stupende).<br />
Comprende pure due carte geografiche su doppio foglio: un planisfero tolemaico e un’Europa<br />
centrale. L’illustrazione parte dalle varie fasi della creazione dell’universo, alla costruzione<br />
dell’Arca di Noé, a quella della Torre di Babele, ritratti di profeti e personaggi storici, vedute di<br />
città, raffigurazioni di cataclismi divini o naturali, fenomeni vari e mostri, comete ed eclissi di sole<br />
e di luna, torture varie, l’Anticristo e la Danza della Morte. Il testo dello Schedel descrive, in ordine<br />
cronologico, la storia degli avvenimenti del mondo dalla creazione all’anno 1493, ivi compreso un<br />
15
discusso passaggio sulla scoperta dell’America al f.290 v. Si tratta senza dubbio del più bel libro di<br />
ogni epoca. Esemplare di illustre provenienza: al contropiatto anteriore ex libris del Conte Sergei<br />
Grigor’evich Stroganov (1794-1882), membro di una delle storiche famiglie della Russia; si<br />
distinse per la diffusione della cultura ricoprendo importanti incarichi nell’Amministrazione di<br />
Mosca. Magnifico esemplare con ampi margini. (Un ininfluente forellino di tarlo nel margine inferiore<br />
bianco dei primi 60 fogli). Timbro della “Imperial Tomsk University Library” nel margine del<br />
primo f. e al verso del medesimo. HC 14508. GOFF S-307. BMC II, 437. FAIRFAX MURRAY<br />
COLLECTION, n. 394, pp.628-633. IGI 8828. PROCTOR 2084. VATICANA S-133. [10448]<br />
19. UBERTINUS de CASALI. Arbor Vitae Crucifixae Jesu Christi. (Colophon f. 248<br />
v:) Venetiis per Andream de Bonettis de Papia anno MCCCCLXXXV (Venezia, Andreas<br />
de Bonetis, 12 Mar. 1485), € 17.000<br />
in-folio (mm 294x205), ff. n.n. 248 su 250 mancando il primo e ultimo f. bianco (il f. 204 bianco<br />
presente). Legatura del XVIII secolo su assicelle con pergamena di riutilizzo con passi manoscritti<br />
in ebraico (cerniere deboli). Testo su due colonne. Bella iniziale miniata U(niversus) al primo<br />
f. di testo con corpo della lettera blu con filigrane bianche su fondo in oro goffrato con elementi<br />
decorativi in inchiostro rosso, verde e blu in piccoli cerchi; lettere guida e segni paragrafali in<br />
inchiostro rosso e blu. Prima edizione di voluminoso trattato che, in cinque libri, espone sostanzialmente<br />
la vita e la passione di Cristo. Nel 1305 Ubertino, sebbene confinato in convento e<br />
ridotto al silenzio, scrisse “L’albero della vita crocifissa di Gesù Cristo”, nella quale presentava una<br />
lettura apocalittica della storia della Chiesa ispirata alle visioni di Gioacchino e alla spiritualità<br />
dell’Olivi. Prospettava un’era di pace in cui la Chiesa sarebbe stata guidata dal “papa angelico”, un<br />
pastore povero e umile che avrebbe restituito al ministero papale quella autorevolezza che la cattiva<br />
condotta dei papi del tempo aveva ormai offuscato. L’opera non fu bene accolta e l’a. venne<br />
scomunicato. La figura di Ubertino capo degli Spirituali francescani, nato a Casale Monferrato<br />
nel 1259 ha goduto negli ultimi decenni di rinnovati studi ed interesse in quanto è uno dei personaggi<br />
del “Nome della Rosa” di Umberto Eco. Ottimo esemplare, (tracce di piccoli<br />
camminamenti di tarlo nel margine bianco e tra le due colonne di testo dei primi 3 ff. e degli<br />
ultimi 2; antica nota di possesso al primo f. e al di sotto del colophon: “Ad usus fratris nicolai de<br />
sancto angelo or. mi. mi. est liber iste”). IGI 10018. PROCTOR 4816. BMC V 36. HC 4551*. [18566]<br />
20. VALLA, Laurentius. Elegantiae Latinae Linguae. De ego mei tui sui. (In fine, colophon:)<br />
Laurentii Vallensis de Linguae Latinae Elegantia. Et de Ego Mei Tui et Sui ad<br />
Ioannem Tortellium Aretinum per me Nicolaum Ienson Venetiis opus feliciter impressum<br />
est. MCCCC.LXXI. (Venezia, Nicolaus Jenson, 1471), P. a r.<br />
in-fol. (330x204 mm), 202 ff. (presenti due ff. bianchi in fine prima dell’Index), 39 righe per<br />
pagina, bel caratt romano. Legatura 800sca in p.marocch. nocciola chiaro, bordura sui piatti, fregi<br />
e titolo oro sul dorso a nervi, tagli dor., dent. int. (firmata J.Clarke). Esemplare con decorazione<br />
miniata di artista del nord Italia del ‘400: bordura a intreccio su tre lati del verso del primo f.<br />
realizzata in argento e con vivaci colori; 11 capilettera decorati a bianchi girari in oro e colori<br />
su sei righe di altezza, gran numero di iniziali in blu e rosso. Magnifico incunabolo veneziano,<br />
prodotto dalla seconda stamperia attiva a Venezia nei primi anni. Esemplare accuratamente rinfrescato<br />
e lavato da Clarke. Seconda edizione (prima: Venezia, Lignanime, pure Luglio 1471). Il<br />
presente testo di Valla sull’analisi critica della lingua latina divenne un modello degli studi di linguistica<br />
del Rinascimento, tanto da venir riedito ben 59 volte tra 1471 e 1536. Nonostante<br />
l’elevato numero di ristampe, gli esemplari sopravvissuti sono piuttosto rari. La presente edizione<br />
è presente in sole 11 biblioteche italiane. Esemplare su carta forte, complessivamente ottimo.<br />
HCR 15802. BMC V, 171. IGI 10082. GOFF V-51. VATICANA V-22. GOVI, CLASSICI 8. [3643]<br />
16
19.<br />
21.<br />
20.
21. HORAE BEATAE MARIAE VIRGINIS. Manoscritto miniato su pergamena, in<br />
latino, all’uso di Sarum, probabilmente esemplato a Bruges, 1450 circa, € 32.000<br />
Piccolo ed assai grazioso volume di mm 80x58, legatura moderna in marocchino granata, titolo<br />
in oro al dorso a nervi, dentelle interna, firmata Zaenesdorf. 171 fogli vergati recto e verso in<br />
minuta gotica liturgica in inchiostro bruno, sedici righe per pagina, primi due e ultimi tre ff. bianchi,<br />
numerati da 1 a 171 con alcuni errori, rubricati in rosso, blu e oro. L’apparato illustrativo del<br />
codice consta di centinaia di piccole iniziali; 7 iniziali figurate, con immagini di santi entro<br />
bordura vegetale scandiscono le Oraciones ad ymaginem Christi; 1 iniziale figurata segna l’accesso<br />
alle Ore della Vergine; 7 pagine con grandi capilettera decorati in oro brunito e vari<br />
colori entro bordura a fiori e bacche, scandiscono gli incipit delle varie ore della Vergine, i salmi<br />
penitenziali e le sezioni dedicate ai defunti e alle anime in fine; quattro miniature a piena pagina<br />
entro larga bordura floreale in colori e oro, impreziosiscono il codice. Le iniziali di modulo<br />
maggiore presentano corpo della lettera su foglia d’oro in inchiostro cremisi o blu filigranato in<br />
bianco, nell’occhiello o nello spazio interstiziale è invece previsto l’inserimento di elementi fogliacei<br />
blu a terminazione floreale trilobata rosa. Le iniziali di modulo minore presentano la<br />
medesima paletta cromatica ma sono prive dell’inserimento floreale. Le miniature a piena pagina<br />
presentano al f. 15v Cristo Redentore benedicente, che regge un libro nella mano sinistra; al f.<br />
36v l’Annunciazione; al f. 109v tre clerici accanto ad una bara in una chiesa; e al f. 140v l’anima<br />
di una Santa portata in cielo da due angeli. ”On such a small scale the illuminator relies heavily on<br />
line to detail and define his pictures. The minute initials contain landscapes with trees and hills, some<br />
with blue skies and others with pink backgrounds ornamented with gold, as in the miniature of the soul<br />
rising to heaven. The patterned backgrounds are typical of the Bruges Masters of the Gold Scrolls, whose<br />
work on a larger scale can be seen in lots 53, 55 and 57,<br />
but this hand shows some distinct characteristics. The<br />
miniatures, on tipped-in leaves, are in the same style as<br />
the historiated initials, while borders to miniatures and<br />
text pages are from one hand. The book was produced<br />
by a single team of illuminators, who successfully tackled<br />
the challenge of this truly miniature format”. I primi<br />
12 ff. contengono il calendario e includono i nomi<br />
di alcuni Santi di origine olandese qualificando a<br />
livello testuale, oltre che miniatorio, la produzione<br />
e utilizzazione del codice probabilmente in ambito<br />
bruggese. Per quanto le miniature e le decorazioni<br />
siano di piccolo formato, sono attribuiti con buona<br />
sicurezza alla scuola artistica di Bruges e particolarmente<br />
ai Masters of Gold Scrolls, dei quali mostrano<br />
le caratteristiche pittoriche sia per quanto concerne<br />
l’apparato figurativo, sia per le ampie bordure fogliacee<br />
e floreali. Delizioso libro d’ore quattrocentesco<br />
d’insolite minuscole dimensioni. (Provenienze: Miss<br />
Robison nel 1920 acquistato da Spencer in Christie’s,<br />
quindi W. A. Foyle) [4789]<br />
18
ALCUNI LIBRI CON IMPRESSIONI IN COLORE<br />
22. 23.<br />
24. 24.
22. CARACCIOLI, Louis-Antoine de. Le Livre à la Mode. A’ Verte-Feuille,<br />
de l’imprimerie du Printemps au Perroquet, l’année nouvelle, (Parigi, Nicolas<br />
Bonaventure Duchesne, 1759), € 750<br />
in-8, pp. XX, 79, (1), leg. coeva in m. pelle verde, titolo e filetti in oro al dorso. Impresso interamente<br />
in inchiostro verde. Edizione originale, rara. Opera satirica che si fa beffe di maniere e<br />
costumi del diciottesimo secolo. L’A. (1721-1802) fu prolifico scrittore di moda, morale ed educazione,<br />
conosciuto ed apprezzato principalmente per il vezzo di stampare le proprie opere con<br />
inchiostri colorati. Le sue opere maggiormente note, infatti, sono “Le Livre de quatre couleurs”<br />
impresso appunto in giallo, blu, rosso e marrone (vedi numero seguente) e la presente, di cui<br />
Caraccioli nell’introduzione annuncia anche una successiva edizione in rosso: “Cette première<br />
Edition en verd sera suivie d’une autre, couleur de rose; il faut contenter tous les gouts”. Curioso come<br />
nella seconda edizione parli dell’impressione in inchiostro verde: “La couleur verte n’ayant duré<br />
que huit jours, ainsi que toutes les modes, je vous offre le plus beau des vermillions, tel enfin qu’il brille<br />
sur vos visages magnifiquement”. Buon esemplare. BARBIER, VOL. II, 1321 e BRUNET VOL. III, pp.<br />
1113-1114. GRAESSE VOL. II, p. 44. [17978]<br />
23. CARACCIOLI, Louis-Antoine de. Le Livre de Quatre Couleurs. Aux quatre éléments,<br />
de l’Imprimerie des quatre saisons, en 4444 (Paris, Duchesne, 1760), € 700<br />
in-8, pp. (2), XXIV, 110, bella leg. imitazione antica in m. pelle, dorso ornato. Curioso divertissement<br />
700esco dello scrittore francese Louis-Antoine Caraccioli (1719-1803) stampato in 4<br />
insoliti colori: giallo, azzurro, seppia e arancione. Sul titolo, pure impresso con quattro colori,<br />
vignetta incisa. Il testo insegna come servirsi del ventaglio, delle toilettes, delle etichette e di un<br />
testamento del “Gran-Petit Maitre de l’Ordre de la Frivolité”. Edizione originale. Buon esemplare<br />
(al titolo nota di possesso antica “Tibaldé”). BARBIER, ANONYMES, II, 1327. BRUNET III, 1122.<br />
GRAESSE IV, 235. [9650]<br />
24. FOSSATI, Giorgio. Memorie della Vita del glorioso patriarca San Giuseppe sposo<br />
di Maria Vergine. Date in luce da un suo divoto e figurate in rame da Giorgio Fossati,<br />
architetto ec. Dedicate alle religiose del Monastero di Santa Cecilia della Città di Como.<br />
Venezia, Carlo Pecora, 1750, € 8.500<br />
in-folio, 4 ff.n.n. (titolo in rosso e nero, dedica alle religiose ed al lettore), LXXVI pp. contenenti<br />
la Vita del Santo e vari sonetti in sua lode. Stupendamente illustrato con incisioni in rame di<br />
Giorgio Fossati impresse in vari colori: in antiporta vi è il ritratto di S. Giuseppe col Bambino,<br />
impresso in bistro entro larga bordura con teste di putti in nero; vignetta in rosso sul foglio di<br />
titolo; 1 capolettera e 1 testata di pag. pure in rosso; 20 figure inc. a tutta pagina (numeraz.<br />
romana) raffig. episodi della Vita di G. con legenda in latino nel margine inf. del rame, sei in<br />
b/nero e le altre 14 impresse in vari colori (bruno, ocra, seppia di varie intensità, sanguigna, rosso,<br />
azzurro tenue, verzolino). Legatura coeva in cartone decorato. Eccezionale libro del settecento<br />
veneziano, rarissimo, illustrato dal medesimo artista ed impresso dallo stesso tipografo Pecora,<br />
che produssero nel 1744 le celebri “Favole” con le tavole impresse a colori. Esemplare di gran<br />
pregio, a grandi margini su carta forte. “George Fossati devoted part of his career to engraving and<br />
book illustration. He came to Venice in 1716 from his native Morcote, near Lugano, and as a young<br />
man was a pupil of the architect Domenico Rossi. His work as an architect was mainly devoted to the<br />
Scuola and church of S. Rocco . . . An original and eclectic character, Fossati was involved in a diverse<br />
variety of projects, from scene painting to literature. In 1752 he was commissioned to decorate the<br />
nuptial bedchamber of the noblewoman Caterina Loredan. As an engraver he will be remembered for<br />
20
his famous Veduta Prospettica di Venezia (1746) and for the Raccolta di Varie Favole. His realistic<br />
pictures of animals are interesting and unusual; perhaps more admirable are the scenes set amid Baroque<br />
architecture in which Fossati could exploit to the full his training and experience as an architect”<br />
(Filippo PEDROCCO, The Glory of Venice, 1994). MORAZZONI n. 232 e p. 188: “G.Fossati ama le<br />
stampe policrome… Un altro libro con le tavole di vario colore è la Vita di S.Giuseppe, con tirature<br />
turchine, rosse e verdi e al bistro di varia gradazione”. [18380]<br />
25. GHISI, Andrea. Laberinto dato novamente in Luce ... nel quale si vede M.CC.LX<br />
Figure, quali sono tutte pronte al servitio con la sua obedienza, & corrispondenza,<br />
che parlano l’una all’altra. Venetia, Deuchino 1616, € 25.000<br />
in-folio (mm 305x212), 24 ff. n.n., attraente legatura coeva in pergamena floscia. Frontespizio<br />
stampato in rosso e nero con stemma del doge Giovanni Bembo, dedicatario dell’opera. Illustrato<br />
da 22 carte di tavole, contrassegnate in alto a destra con le lettere maiuscole A-Z, con 1260 silografie<br />
allegoriche impresse in arancione (molte ripetute). Rarissima edizione di questo libro di<br />
giochi, pubblicato la prima volta nel 1607, che riprende illustrazioni molto simili ai celebri tarocchi<br />
disegnati da Andrea Mantegna. La serie di legni contenuta nel volume è organizzata infatti in modo<br />
tale da permettere al fruitore di determinare quale delle carte è stata mentalmente selezionata da<br />
un altro giocatore. Come si evince dalla dichiaratione, in base ad una serie di rimandi il ciarlatano<br />
riusciva ad indovinare ciò a cui la persona interpellata stava pensando. Libro di eccezionale rarità.<br />
I tradizionali repertori biografici ignorano l’esistenza del Ghisi; alcuni cenni fornì nel 1824 Luigi<br />
DE ANGELIS, Biografia degli scrittori Sanesi, I, p. 320: “Ghisi Andrea è posto dal Cinelli fra gli Scrittori<br />
Sanesi, insieme con un altro dell’istessa famiglia, chiamato Domenico”. Esemplare in ottimo stato di<br />
conservazione, considerata l’estrema deperibilità dovuta all’utilizzo ludico del volume (leggere<br />
bruniture su alcune carte). PRAZ, Emblemi p. 348. PIANTANIDA 137. VINCIANA 137. KAPLAN,<br />
Encyclopedia of Tarot II, 514; HARGRAVE, p. 376 (1607 Edition). Manca a MORTIMER. [12705]<br />
26. GOLTZIUS, Hubert. Vivae omnium fere imperatorum imagines, a C. Iulio Caes.<br />
usque ad Carolum V et Ferdinandum eius fratrem, ex antiquis veterum numismatis<br />
solertissime, non vt olim ab aliis, sed vere ac fideliter adumbratae, nec non eorundem<br />
vitae, acta, mores, virtute, vitia, suis coloribus historico penicillo del ineatae. ... Antuerp.,<br />
1557 (Excus. Antuerpiae, cura & aere Huberti Goltz ... in officina Aegidij Copernij<br />
Diesthemij, 1557), € 6.000<br />
in-folio ff. 182 (su 184): frontespizio figurato in chiaroscuro, 18 di introduzione e indici, 157 su<br />
159, 6 (l’ultimo bianco, applicato al contropiatto). Mancano i f. T1 (con ritratti affiancati di Irene<br />
e Costantino) e V6 (Ottone II). La numerazione dei ritratti è da I a CLV, per complessivi 150<br />
ritratti essendo alcuni affiancati; dopo il ritratto 140 vi sono 3 ff. di testo relativi a Enrico II,<br />
mentre dopo il 141 un foglio a stampa con la genealogia di Rodolfo II. Tra i 6 ff. finali un ovale<br />
raffigura la concordia di Filippo e Massimiliano. Legatura del XVII secolo in mezza pelle ed<br />
angoli, tassello con titolo oro al dorso, carta salmone ai piatti. Edizione originale. Titolo entro<br />
elaborata struttura architettonica sormontata dal ritratto dell’a. entro ovale, il tutto su fondo a<br />
righe verdi e 151 medaglioni, di cui 13 rimasti vuoti in quanto non completati. Si tratta dunque<br />
di 151 silografie in chiaroscuro in ocra lumeggiate in biacca: 139 comprendono i ritratti degli<br />
imperatori romani e tedeschi da Giulio Cesare a Ferdinando III. Queste raffinatissime incisioni<br />
realizzate a chiaroscuro furono eseguite da Josse Gietleughen con una tecnica che unisce l’impressione<br />
di un legno realizzato al tratto e di uno assimilabile al mezzotinto. L’incisore Hubert<br />
Goltz (Wurtzburg 1526 - Bruges 1583) si guadagnò inoltre la fama di essere il primo numismatico<br />
21
25. 27.<br />
26. 26.
del suo tempo dando alle stampe questo volume, indiscusso punto di riferimento sino alla metà<br />
del XVIII secolo. Esemplare ben conservato, malgrado qualche brunitura o fioritura, di opera di<br />
grande impatto grafico; al titolo nota di possesso ms. Vologer Fontenay (chanoine de N.Dame<br />
de Chartre, autore di un «Voyage faict en Italie par le marquis de Fontenay-Mareuil» edito nel<br />
1643; altra nota d’acquisto secentesca alla fine della prefazione. Da segnalare che tutte le bibliografie<br />
indicano una paginazione varaiabile ed un numero di ritratti inferiore al nostro esemplare.<br />
HOLLSTEIN, DUTCH, VIII, p. 139. CICOGNARA, 2868: “è fra le opere di Golzio da tenersi di maggior<br />
pregio d’ogni altra”. BRUNET II 1653. BERLIN KATALOG, 4240. ADAMS G-838. [18390]<br />
27. LEONE, Ambrogio. De Nola. Opusculum. Distinctum Plenum Clarum Doctum<br />
Pulcrum Verum Grave Varium et Utile. (In fine, recto ultimo f., colophon:) Incussum<br />
est hoc opus opera diligentiaque Probi viri Ioannis Rubri Vercellani. Venetiis Anno<br />
Salutis MDXIIII…(Venezia, Giovanni Rosso, 4 settembre 1514), P. a r.<br />
in-folio (mm 312x215). Segnatura: a-i6, k4, A-B4. 58 carte con numerazione romana, 8 carte<br />
non numerate. La carta b5 stampata solo al verso. Carattere tondo, alcuni passaggi in greco.<br />
Illustrato da 4 tavole incise su rame da Girolamo Moceto: tre incisioni tirate in rosso, blu e<br />
verde ed una in nero. Alla c. a2r testatina silografica ornata su fondo nero e grande capolettera<br />
nello stesso stile; numerose iniziali silografiche ornate nel testo. Legatura 600esca in pergamena,<br />
titolo in oro su tassello dipinto al dorso, tagli spruzzati. Straordinario esemplare della prima edizione<br />
di quest’opera recante Le copie conosciute presentano solitamente tutte le tavole incise in<br />
nero, mentre in alcuni esemplari si ha unicamente la prima tavola stampata in verde o in rosso;<br />
l’esemplare Crawford - Breslauer - Schaefer ha due tavole in verde e in rosso; questo è l’unico<br />
conosciuto con tre tavole in colore. Erasmo da Rotterdam che negli Adagia ha lasciato testimonianza<br />
dell’incontro con il ‘dottissimo Ambrogio’, avvenuto nel 1509 in casa di Aldo Manuzio<br />
(Adagia, Chil. I, Cent. II, n. LXIII), nell’ottobre del 1518 gli scrive di attendere ‘avidissime’ la<br />
pubblicazione di altre sue opere, tra le quali conosce ed apprezza proprio il De Nola. Il trattato è<br />
corredato da quattro tavole incise su rame da Girolamo Moceto, noto per aver collaborato<br />
all’opera incisioria del Mantegna, raffiguranti l’Agro nolano, la Nola vetus, la Figura praesentis urbis,<br />
ed infine la pianta della città. Dedicato al conte di Nola Enrico Orsini, si suddivide in tre libri: il<br />
primo comprendente la descrizione geografica del territorio nolano, la storia della città e l’esposizione<br />
delle principali virtù dei Nolani; il secondo dedicato all’illustrazione della Nola<br />
contemporanea all’autore; ed infine il terzo, con la descrizione della Nola cittadina, nei suoi aspetti<br />
religiosi e civili. (Al primo f. nota di possesso manoscritta di mano antica). Il volume, fresco e<br />
marginoso è fittamente postillato in latino da una mano seicentesca. MORTIMER ITALIAN 255;<br />
SANDER 3914. ; B. CROCE, ERASMO E GLI UMANISTI NAPOLETANI, in Aneddoti di varia letteratura,<br />
I., pp. 166-178); P. MANZI, Alcuni documenti di cartografia nolana ovvero: A.Leone e G. Moceto,<br />
in «L’Universo», 53 (1973), pp. 811-18. [14517]<br />
28. REQUENO, Vincenzo. Scoperta della Chironomia ossia dell’arte di Gestire con<br />
le mani. Parma, Fratelli Gozzi, 1797, € 1.800<br />
in-8, pp. (8), 141, (3), leg. orig. cart. marmorizz. (dorso rinforzato). Dedica degli editori al “marchese<br />
Casimiro Meli Lupi di Soragna”. Con 3 deliziose tavole incise in sanguigna raffiguranti le<br />
diverse posizioni delle mani per indicare i numeri e le lettere greche. Prima edizione di quest’opera,<br />
molto rara e di straordinario interesse, divisa in due parti, sui metodi di comunicazione<br />
attraverso la gesticolazine delle mani e delle dita o della loro diversa posizione. Composta in perfetto<br />
italiano, pur essendo l’autore spagnolo, l’opera si occupa nella prima parte del modo in cui<br />
le mani erano usate nell’antichità quale mezzo di computo; nella seconda tratta del loro uso nel<br />
23
28. 29.<br />
30.
teatro antico greco e nel mimo e come devono essere usate nel teatro moderno. Tra l’altro viene<br />
qui menzionata l’opera del Venerabile Beda, “De loquela per gestum digitorum”, che si occupa di<br />
come le differenze tra l’alfabeto greco e latino lo abbiano reso per i Greci più facile nell’uso del<br />
linguaggio dei muti. Vincent Requeno y Vivès, nato in Spagna nel 1743 e morto a Tivoli nel 1811,<br />
era gesuita e, quando la Compagnia fu espulsa dalla Spagna nel 1767, egli si rifugiò a Roma, ove<br />
scrisse svariate interessanti opere, tra cui importanti i “Saggi sul ristabilimento dell’antica arte de’<br />
greci e romani pittori” e l’altra sulla “arte di dipingere all’encausto degli antichi”, rispettivamente<br />
apparse nel 1784 e 1798. Perfetto esempl., a pieni margini. BRUNET IV, 1244. GRAESSE VI, 92. DE<br />
BACKER-SOMMERVOGEL VI, 1671.5. DIZ. BIOGR. UNIV. IV, 808. [8738]<br />
29. RIGENERAZIONE DELL’OLANDA (LA). Specchio di tutti i Popoli Rigenerati.<br />
Venezia, Appresso Giovanni Zatta di Antonio Librajo all’insegna della Providenza<br />
in Frezzaria, 1799, € 5.200<br />
in-folio, titolo-frontespizio inciso, 20 ff. di testo e 20 magnifiche tavole incise in rame ed<br />
impresse in arancione. Legatura coeva in cartone decorato, tagli spruzzati. Rara raccolta di animate<br />
caricature politiche in cui viene attaccata l’amministrazione dell’Olanda da parte di comitati<br />
di filiazione giacobina, assegnati a dirigere i vari settori politico-economici del paese. Il testo francese<br />
è seguito dalla traduzione italiana, e da un commento morale. Le tavole, copiate<br />
dall’“Hollandia regenerata”, pubblicata da David Hess nel 1796, sono attribuite a James Gillray<br />
(1757-1815): “sono un esempio della sensibilità e del gusto satirico di curiosa ricerca di fisionomie”<br />
(Lapiccirella). Fanno parte di una vasta produzione di caricature politiche antinapoleoniche,<br />
in cui venivano messi alla berlina gli ideali di libertà, fraternità ed uguaglianza. Album veneziano<br />
di grande eleganza grafica, per via del tratto e della tiratura in colore delle tavole. Bell’esemplare<br />
a pieni margini su carta forte (lievissimo alone nel margine superiore dei primi ff. e in quello<br />
inferiore degli ultimi). MORAZZONI, 136: “...vivacissimo album antigiacobino”. COHEN-RICCI, 895.<br />
LAPICCIRELLA, CAT. 3, n. 117. [11328]<br />
30. SCHIAVO, Domenico. Descrizione della solenne acclamazione e del giuramento<br />
di fedeltà prestato al Re di Sicilia Ferdinando Borbone. Palermo, Stamperia de’ SS.<br />
Apostoli… presso Pietro Bentivenga, 1760, € 3.800<br />
in-4, pp. VIII, 167. Legatura del tempo p. pelle, dorso a nervi con tit. e fregi oro, tagli rossi (abile<br />
restauro alla cerniera del piatto super.). Titolo a stampa rossa e nera, con una medaglia impressa<br />
in azzurro; alcune testatine, finalini ed iniz. silogr. In antiporta, incisa da Antonio Bova, una<br />
magnifica tavola più volte ripiegata impressa in rosso raffigurante l’interno del Duomo di<br />
Palermo, animatissimo di persone e riccamente addobbato: palco del Viceré con davanti seduti<br />
i gentiluomini ed i prelati dei Tre Bracci del Parlamento, palco del Senato palermitano, guardie,<br />
alabardieri e, sullo sfondo, l’altar maggiore ed il coro. Prima e rara edizione di quest’opera celebrativa,<br />
nata per la successione al trono delle Due Sicilie di Ferdinando I, figlio di Carlo III, il<br />
quale, causa la morte del fratello, salì al trono di Spagna col nome di Carlo II. Esempl. impresso<br />
con cura su carta forte, freschisssimo, completo della scenografica tavola impressa in colore, quasi<br />
sempre mancante. BIBLIOT. MONCADA LO GIUDICE n. 2011. CAT. RUGGIERI 1873, n. 855. MIRA<br />
II, 339. MANCA A VINET. [12813]<br />
25
31. 33.<br />
32.
BELLE ARTI E FESTE<br />
31. BERTELLI, Ferdinando. Omnium Fere’ Gentium nostrae aetatis Habitus, numquam<br />
ante hac aediti. Venetiis, Anno MDLXIII (1563), € 8.200<br />
in-4, legatura post. in cuoio, tit. oro al dorso a cinque nervi. Il vol. si compone di: frontespizio<br />
inc. con figure allegoriche e 64 tavole finemente incise da Bertelli (delle quali 60 num. e 4<br />
n.n.), raffiguranti uomini e donne di diverse popolazioni. Le incisioni furono anticamente rimarginate<br />
con carta forte alla battuta del rame ed elegantemente presentate in volume. Prima edizione<br />
estremamente rara. Incisore, calcografo, cartografo e mercante di stampe con bottega “all’insegna<br />
di San Marco”, Bertelli fu attivo dal 1561 al 1572. Svolse un ruolo di straordinaria importanza nel<br />
diffondere a Venezia carte geografiche di autori italiani e stranieri, pur con adattamenti e riduzioni.<br />
Di notevole interesse furono le stampe a carattere popolare, ora rarissime, che uscirono dalla sua<br />
bottega, e quelle di genere profano, tra le quali spicca per eleganza ed importanza documentale<br />
questa serie di costumi, evidentemente influenzate da quelle di Cesare Vecellio, ma di gran lunga<br />
superiori per finezza di tratto e rarità; le ultime 4, fuori numeraz., sono copie in controparte da<br />
Enea Vico. LIPPERHEIDE, II, p.705. COLAS, 314. VINET, 2085: «Vol. d’une grande rareté». [2672]<br />
32. CASOTTI, Giambatista. Memorie storiche della Miracolosa Immagine di<br />
Maria Vergine dell’Impruneta. Firenze, appresso Giuseppe Manni all’Insegna di San<br />
Giovanni di Dio, 1714, € 5.500<br />
in-4, 3 parti in un volume, pp.XVI, 318, 232, 60 (ultime tre non num.). All’inizio della prima parte<br />
vi è l’antiporta fig. inciso, il titolo a stampa, la dedica del Casotti a Cosimo III, il Discorso a chi<br />
legge, quatro sonetti e la Tavola Generale. Legatura coeva m.pelle, titolo oro al dorso. Completo<br />
delle 10 belle tavole incise in rame f.testo, di cui due di grande formato sono ripiegate (”La processione<br />
fatta in Firenze…il XXI Maggio 1712” e la “Veduta della piazza del real palazzo de’ Pitti…”).<br />
La famiglia Buondelmonti fu patrona della chiesa dell’Impruneta sino al 1774, quando morì il senatore<br />
Francesco. G.B.Casotti fu illustre letterato al principio del XVIII secolo e Piovano di detta chiesa<br />
di Firenze, in cui si venera la santa Immagine. Esemplare ben conservato di opera non comune.<br />
MORENI, BIBLIOGR. TOSCANA, I, 225. BRUNET I, 1615. GAMBA, 2190. GRAESSE II, 61. [11936]<br />
33. FERRO, Giovanni. Teatro d’Imprese. Parte prima (e seconda). All’Ill.mo e R.mo<br />
Cardinal Barberino. (In fine:) Venetia, Giacomo Sarzina, 1623, € 5.800<br />
2 parti in un vol. in-4, pp. (36, compr. tit. e 2 tav. di dedica inc.), 296; (180), 728, (2); leg. coeva<br />
p. perg. rigida (cerniere deboli), dorso a nervi con tit. ms. Illustrato da: 2 magnifici frontespizi<br />
inc. da Gaspare Grispoldi, il primo con ritratti di celebri personaggi, il secondo con figure allegoriche;<br />
2 tavole di dedica inc., la prima con al centro il ritr. del Card. Barberini, dedicatario<br />
dell’opera, la seconda a motivo architett. con stemma dei Barberini e numerosi piccoli emblemi;<br />
ritratto dell’autore al verso dell’ult. foglio prelim. della seconda parte e 451 incisioni d’emblemi,<br />
di varia grandezza, ciascuna contenente una o più figure col relativo motto latino. Prima ed unica<br />
edizione di questa vasta eruditisima opera sulle imprese e gli emblemi con richiami e riferimenti<br />
ad autori che hanno già trattato la materia (Capaccio, Ruscelli, Giovio, Bargagli ed altri). Le pagine<br />
preliminari della parte seconda contengono utili ed interessanti informazioni relative alle imprese:<br />
“Tavola di tutte l’imprese co’ loro corpi, e motti; Tavola del modo d’usare l’imprese ne’ discorsi; Tavola<br />
dei nomi e portatori dell’imprese”, ecc. La parte descrittiva denota sicuramente una vasta erudizione<br />
27
34.<br />
35. 36.
dell’autore (Venezia 1582-1630, priore dell’ospedale di S. Marco e membro di svariate Accademie<br />
del tempo) e la parte iconografica una notevole abilità ed una fervida fantasia dell’artista incisore.<br />
Esempl. molto bello, puro e marginoso, della più vasta e rara opera antica di emblemi, assai ricca<br />
di splendide illustrazioni (lievi tracce d’umido marginali in fine e alle pp. 567-575); note di possesso<br />
di mano del XVII secolo all’occhietto e in fine dell’arcivescovo di Seleucia “Benedicti A.<br />
Seleucia”). PRAZ p. 335-6. VINET n. 865. BMC, XVII SEC. 339. MICHEL-MICHEL III, 38. [8859]<br />
34. Firenze - BARDI, Ferdinando. Descrizione delle Feste fatte in Firenze per le reali<br />
nozze de Serenissimi Sposi Ferdinando II, Gran Duca di Toscana, e Vittoria Principessa<br />
d’Urbino. In Fiorenza, per Zanobi Pignoni, 1637, € 3.400<br />
in-4, pp. 55 e una bianca, legatura moderna in cartone e carta marmorizzata. Armi araldiche<br />
degli sposi sul titolo, una testata e una iniziale istoriata alla pag. 3, una grande tavola ripegata<br />
fuori testo incisa in rame da Stefano Della Bella raffigurante il Balletto equestre, d’ invenzione<br />
di Agnolo Ricci, nei Giardini di Boboli. L’incisione è divisa in 17 scomparti di misure diverse:<br />
quello più grande al centro raffigura un anfiteatro tondo con un arco di trionfo, un carro trainato<br />
da 4 elefanti ed un dragone morto. Le altre sezioni rappresentano il “carro d’amore” ed i vari movimenti<br />
dei cavalieri. La dettagliata derscrizione della tavola di Della Bella figura nelle pagine 36 a<br />
54 del testo. Varie altre pagine sono dedicate al commento dell’opera “le Nozze degli Dei” che fu<br />
recitata nel contesto della Festa per nozze. Esemplare ben conservato. DE VESME-MASSAR,<br />
Peintre-graveur Italien, n.50. DE VESME, CATAL. ST. DELLA BELLA, n.50. VINET: Bibliogr. des<br />
beaux-arts, 611. RUGGIERI, 1873, no. 796, cita erroneamente 3 tavole. NAGLER. Theatre festivals<br />
of the Medici. pp.173-74. [12809]<br />
35. Firenze - FESTE. Miscellanea di testi sulle Feste Fiorentine realizzate per celebrare<br />
le nozze del 1566 tra Giovanna d’Austria e Francesco I de Medici. Firenze,<br />
Appresso i Giunti, 1566 e 1569, € 4.800<br />
7 opere in 1 vol. in-8, legatura coeva in pergamena, titolo ms. lungo il dorso. Interessante miscellanea<br />
di testi sulle feste fiorentine realizzate per le nozze del 1566 tra Giovanna d’Austria e<br />
Francesco I de Medici. Un anonimo collezionista del XVI secolo raccolse 7 diverse opere, di cui<br />
5 edite dai Giunti e riguardanti le nozze e 2 di altri editori in relazione alla visita a Firenze del<br />
fratello di Giovanna d’Austria. Comprende: 1) MELLINI, Domenico Descrizione dell’entrata<br />
della sereniss. reina Giouanna d’Austria et dell’apparato fatto in Firenze nella venuta, & per le felicissime<br />
nozze di don Francesco de Medici… Firenze, Giunti, 1566, pp. (16), 128, (16, di cui le ultime 5<br />
bb.). Terza edizione contemporanea all’originale: in occasione del matrimonio vennero create<br />
alcune opere d’arte, tra cui il corridoio vasariano o la fontana del Nettuno e Giorgio Vasari e<br />
Vincenzo Borghini progettarono, con l’aiuto di Giovanni Caccini, grandi apparati. In Borgo<br />
Ognissanti erano state collocate due statue raffiguranti la Toscana e l’Austria, le case erano state<br />
coperte con pannelli decorati, nell’attuale piazza Goldoni si trovavano archi e statue a simboleggiare<br />
l’Imeneo, come buon auspicio. CAMERINI I, 383; ADAMS M-1224; GAMBA 2750; CICOGNARA<br />
1368. 2) (MELLINI, D.) Le dieci mascherate delle Bufole mandate in Firenze il giorno di Carnovale<br />
l’anno 1565. con la descrizzione di tutta la pompa delle maschere, e loro invenzioni. Ibidem 1566,<br />
pp. 56 (i.e. 48 per salto di numerazione da p. 8 a 17; ab origine privo dei 2 ff. finali con colophon<br />
e impresa editoriale). Stemma mediceo al titolo. Rara edizione originale di questo resoconto,<br />
attribuito a Domenico Mellini, di una delle più celebri feste in maschera della Firenze medicea.<br />
Si tratta di dieci processioni accomunate dalla presenza di una bufala, abbigliata e cavalcata nei<br />
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modi e dai personaggi più strani. L’autore, in una breve prefazione in corsivo, fornisce ragguagli<br />
sugli ideatori e sui temi allegorico-mitologici, quindi descrive le maschere, gli abiti, e le canzoni<br />
intonate da ciascuna compagnia. La festa terminò in piazza S.Croce con il palio delle bufale. In<br />
fine “De Miseno, et Tritone carmen ad Franciscum Medicem di Lorenzo Giacomini”. STC, p. 268.<br />
Camerini 377. MORENI, II, p. 494: “rarissima”. 3) Descrizione del canto de sogni ... Il secondo<br />
giorno di febbraio 1565. Ibidem 1566 (In fine 1565), pp. 26, (6, di cui ultime 4 b.). Stemma<br />
mediceo al titolo. Edizione originale molto rara della descrizione della cavalcata allegorica: 5<br />
squadre di maschere dei principali desideri umani: L’Amore, Narciso, La Fama, Plutone, Bellona;<br />
seguite dalla squadra della Pazzia e dal Carro del Sonno. MORENI I, 320. CAMERINI 378. SARTORI<br />
7631. 4) (MELLINI, D.). Descrizione dell’apparato della Comedia et Intermedii d’essa. Recitata in<br />
Firenze … nelle Reali Nozze. Ibidem 1566, pp. 26, (6, ultime 4 bianche). Stemma mediceo al<br />
titolo impresa editoriale in fine. Seconda impressione (su 4) di opera dedicata alla rappresentazione<br />
che si tenne il 26 dicembre1566 nella “gran sala” di Palazzo Vecchio per le stesse nozze.<br />
Vennero presentati la “Cofanaria” di Francesco D’Ambra, riadattata dal Cini, e degli intermezzi<br />
musicati da A.Striggio e F.Corteccia; gli apparati scenografici furono realizzati da Vasari e<br />
F.Zuccari, le geniali “imitazioni” da B.Buontalenti. Cfr. il sesto testo della presente raccolta.<br />
Camerini 357. 5) Racconto delle feste fatte in Fiorenza … Nella venuta del serenissimo arciduca<br />
Carlo d’ Austria per honorarne la presenza di sua altezza. Ibidem 1569, pp. 79, (1). Composto<br />
sotto forma di lettera del Giunti a “Gabriello Strozzi” è un resoconto delle feste per le nozze ed in<br />
particolare della Mascherata delle Bufole. CAMERINI, 411. MORENI, I, 445. 6) (CINI, G.B.)<br />
Descrittione dell’intermedii fatti nel felicissimo palazo del gran duca Cosimo (per l’) arciduca d’Austria.<br />
In Fiorenza, Bart.Sermartelli, (1569), ff. 12 n.n. Il primo maggio fu rappresentata la commedia<br />
che segue. 7) CINI, G.B. La vedova commedia... Rappresentata a honore (di) Carlo d’Austria nella<br />
venuta sua in Fiorenza l’anno 1569. Giunti, 1569 (L.Torrentino e C.Pettinari, 1569), pp. 10, (2),<br />
17-176 (i.e. 174), (2, ma rilegati alla fine del primo fascicolo). Edizione originale: oltre al<br />
toscano, sono presenti quattro dialetti (approssimati), affidati a quattro tipi regionali italiani (il<br />
bergamasco, il veneziano, il napoletano, il siciliano). Il Cini inventò anche gli intermezzi ed i<br />
madrigali. CAMERINI 413. GAMBA 395. POGGIALI II 262. Affascinante miscellanea di rarissime<br />
edizioni, riunite all’epoca (Descrizione più dettagliata a richiesta). Cfr. BERTELÀ e PETRIOLI<br />
TOFANI, “Feste e apparati medicei”. [17805]<br />
36. HAMILTON, William. Campi Phlegraei. Observations on the Volcanos of the<br />
Two Sicilies as they have been communicated to the Royal Society of London.<br />
Napoli, 1776-79, P. a r.<br />
in-folio (mm 446 x 317 ca.), 3 parti in un tomo: titolo, una carta su doppio foglio, pp. 90, imprimatur;<br />
titolo, 53 tavole, 53 ff. di spiegazioni delle tavole; titolo del Supplementum, 5 tavole, 5 ff.<br />
di spiegazione delle tavole, pp. 30 di testo descrittivo e (2, dedica a Ferdinando IV). Il testo delle<br />
tre parti è interamente redatto in lingua inglese e francese. Legatura coeva neoclassica in marocchino<br />
verde-blu alle armi del Principe di Galles: ai piatti larga bordura a greche completato da<br />
piccoli ferri di fiore; nei quattro riquadri angolari motivi floreali. Il dorso liscio riporta due tasselli<br />
rossi con titolo e note tipografiche in oro; al comparto superiore, emblema del Principe di Galles:<br />
tre piume di struzzo si dipartono da una corona con motto “Ich dien”; al centro si staglia una raffinatissima<br />
decorazione filigranata a mo’ di grottesca, con un Mercurio a mezzo busto su un<br />
panneggio con pennacchi, un cul-de-lampe con candele ai lati, una cetra ed un’anfora finemente<br />
cesellata; all’interno dei piatti dentelles a torciglione in oro; sguardie in carta marmorizzata; tagli<br />
dorati. Due ex-libris incisi con armi nobiliari al contropiatto anteriore ( James Forbes Esq.; Le<br />
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Comte de Montalembert, Pair de France), una nota di possesso del 1839 in inchiostro al recto<br />
della prima bianca. Il volume è in ottime condizioni di conservazione, il titolo del Supplemento<br />
presenta piccola abrasione ad una parola, la tavola III un buchetto nel margine, fioriture all’angolo<br />
superiore delle ultime carte e ad alcune veline; la legatura, dalla perfetta esecuzione, presenta lievi<br />
scoloriture alle cerniere, delle cuffie e degli angoli, una fenditura di due cm in alto della cerniera<br />
anteriore. Magnifico esemplare completo del supplemento edito nel 1779 della prima ed unica<br />
edizione di questa celebre opera, reso ancor più prezioso dalla legatura recante le armi del Principe<br />
di Galles, che ricorda nei motivi a filigrana e nelle dentelles eseguite a piccoli ferri i lavori dei parigini<br />
Bozerian o del londinese Payne. Magnificamente illustrato da tavole incise fuori testo: una<br />
carta geografica a doppia pagina del Golfo di Napoli incisa da Giuseppe Guerra, 58 tavole a<br />
piena pagina incise da Pietro Fabris (57 grandiose vedute dei Campi Flegrei e del Vesuvio, e 2<br />
tavole geologiche) entro bordura nera e margine grigio. Tutte le incisioni sono splendidamente<br />
dipinte a pennello da artista del tempo. Eccezionale esemplare della prima edizione, completo<br />
in ogni sua parte, di questa celeberrima opera sui vulcani di William Hamilton (1730-1803), diplomatico<br />
e geologo, che fu ambasciatore del re d’Inghilterra a Napoli per ben 36 anni. Hamilton<br />
incaricò Pietro Fabris di disegnare i vulcani dell’Italia meridionale, e curare la pubblicazione delle<br />
lettere inviate dall’Hamilton alla Royal Society di Londra che raccoglievano le sue osservazioni<br />
vulcanologiche. In quattro anni l’Hamilton ascese il Vesuvio per ben 22 volte, correndo a volte<br />
grandi rischi, da quando aveva deciso col Fabris di disegnare dal vero ogni eruzione del vulcano.<br />
Nelle tavole egli compare spesso in cappotto rosso assieme al Fabris stesso. I Campi Phlegrei è<br />
l’opera più conosciuta dell’Hamilton sull’attività dei vulcani e del Vesuvio in particolare, di grande<br />
pregio artistico e scientifico. BRUNET III,31: “Ouvrage curieux et bien exécuté”. JENKINS e SLOAN,<br />
VASES AND VOLCANOES, LONDRA, 1996: “Magnificent publication”. FURCHEIM, pp.74-75. [17861]<br />
37. ISGRÒ, Emilio. La bella addormentata nel bosco. Favola cancellata. Milano,<br />
Giorgio Lucini editore, 1971-1972, € 360<br />
in-8 carré, cartella editoriale a stampa, con camicia, contenente brossura illustrata a colori di 28<br />
pp. su carta forte e 8 n.n. con frontespizio e colophon. Edizione stampata in soli 250 esemplari (il<br />
nostro n. 101) numerati. Le illustrazioni ed il testo sono artisticamente ricoperte a stampa con<br />
macchie di inchiostro nero, che lasciano in vista pochi particolari o parole della fiaba.Emilo Isgrò<br />
realizzò nel 1964 le prime Cancellature che culmineranno nel 2010 con “La Costituzione Cancellata,<br />
Rappresentazione di un crimine”: enciclopedie e libri completamente cancellati, con i quali contribuì<br />
allo sviluppo in Italia della “poesia visiva” e dell’arte concettuale. Le sue “cancellature” lo collocano<br />
tra gli artisti dell’avanguardia intellettuale più lucida della sua generazione. Ottimo esempl. [18582]<br />
38. LAMO, Alessandro. Discorso intorno alla Scoltura, et Pittura, doue ragiona della<br />
Vita et Opere in molti luoghi, et a diversi Prencipi, et Personaggi fatte dall’eccell. et<br />
nobile M. Bernardino Campo pittore Cremonese. …Cremona, appresso Christoforo<br />
Draconi, 1584, € 850<br />
in-4, pp. (4), 118, (14), legatura 700sca mezza pelle e ang., titolo e filetti oro al dorso. Impresa<br />
dello stampatore al titolo, una silografia a piena pag. in fine, con due figure umane con dimostrazione<br />
lineare di proporzioni, grandi iniziali ornate. Ritratto del Campo inc. in rame aggiunto dopo<br />
la dedica a Vespasiano Gonzaga Colonna. Seconda edizione, contemporanea alla prima del medesimo<br />
anno, corretta e assai aumentata. Raro trattato di arte, particolarmente di ambito cremonese<br />
e sul pittore Bernardino Campo. CICOGNARA n.154. SCHLOSSER-MAGNINO, pp.364-365. [16691]<br />
31
37.<br />
39. 40.<br />
38.
39. LES MAITRES DE L’AFFICHE. Publication mensuelle contenant la reproduction<br />
des plus belles Affiches Illustrées des grands artistes, français et étrangers. Prèface<br />
de Roger-Marx. Paris, Imprimerie Chaix, 1896-1900, P. a r.<br />
5 volumi in-folio (400x307 mm), uniformi legature editoriali in piena percallina verde e crème<br />
figurata con fogliame e busti femminili, titoli sui piatti e al dorso, tagli superiori dorati (firmata<br />
Paul Berthon). Serie completa di 256 magnifiche litografie a colori, accompagnate da saggi<br />
introduttivi, indici degli artisti, lista delle tavole. L’opera venne compilata e curata da Jules Chèret<br />
e Roger Marx. Il presente esemplare comprende le 240 planches della serie e pure le 16 rare affiches<br />
offerte in premio ai sottoscrittori dell’opera. Le 256 tavole, impresse con grande maestria<br />
su cartoncino giappone, formano una straordinaria raccolta di altrettante affiches fin-de-siècle<br />
a colori, opere dei più noti artisti che nell’ultimo decennio del secolo produssero artistici manifesti<br />
pubblicitari: J.Chèret, M.Denis, de Feure, Berthon, Grasset, Guillaume, Mucha, J.Prise,<br />
Steinlen, T.Lautrec, Rassenfosse, Willette, Mataloni, Boano e vari altri noti nomi. Splendido<br />
e raro esemplare completo, a pieni margini, freschissimo. Straordinaria galleria che riunisce i<br />
capolavori in cromolitografia de l’“art nouveau” muraria. CARTERET, V, 261. [9540]<br />
40. MICHELANGELO. Esequie del divino Michelangelo Buonarroti. (Legato con:)<br />
Taegio, B. L’Officioso Dialogo. (Seguono:) Due Orationi di Alberto Lollio ferrarese.<br />
In Firenze, appresso i Giunti, 1564, € 15.500<br />
4 opere in 1 vol., in-4, bella leg. seicentesca in p. pelle, piatti decorati con triplice filettatura sui<br />
bordi, al centro degli stessi sono impresse in oro le armi araldiche di Jean-Baptiste Colbert<br />
(Reims 1619 - Paris 1683), dorso a nervi con fregetti oro, tagli marmorizzati (cerniere deboli,<br />
pelle essiccata, tracce di usura del tempo); astuccio moderno in seta. Interessante assieme di cinquecentine<br />
di argomento celebrativo-funerario: I) Esequie del divino Michelagnolo Buonarroti<br />
celebrate in Firenze dall’Accademia de pittori, scultori et architettori. Nella chiesa di s. Lorenzo<br />
il di 14 luglio MDLXIIII. In Firenze, appresso i Giunti, 1564, ff. 22 n.n., marca tip. al titolo, iniziali<br />
silogr. istoriate. Prima rara edizione. La Descrizione delle esequie dell’artista è accompagnata<br />
da una serie di rime in volgare e in latino, tra gli autori delle quali si ricordano, ad esempio,<br />
Benedetto Varchi, il Bronzino e Bartolomeo Panciatichi. Le celebrazioni funerarie di<br />
Michelangelo si tennero in Firenze solo in luglio, pur essendo l’artista morto il 18 febbraio; l’apparato<br />
fu elaborato presumibilmente dal Borghini. II) Taegio, Bartolomeo. L’officioso Dialogo<br />
… all’illustrissimo et rev. monsignore il Cardinale Borromeo, ff. 58. Ritratto dell’a. al titolo, testatine<br />
ed iniziali silogr. Prima edizione del trattato ad opera del Taegio, letterato e giureconsulto<br />
milanese (m. 1573). Raro, censito in sole tre biblioteche italiane. III) Lollio, Alberto. Oratione<br />
consolatoria ...in morte dello illustre signor Marco Pio, alla signora Lucrezia Roverella sua consorte.<br />
In Vinetia, appresso Gabriel Giolito di Ferrarii, 1545, ff. 19, (1). Marca edit. al titolo ed in<br />
fine, iniziali silogr. Prima edizione di questa orazione consolatoria ad opera del Lollio (Firenze<br />
1508 - 1568), letterato promotore, tra le altre cose, dell’Accademia degli Alterati. IV) Lollio,<br />
Alberto. Oratione di m. Alberto Lollio ferrarese, nella morte del ... giouane m. Bartolomeo Ferrino<br />
... In Vinegia : appresso Gabriel Giolito de Ferrari, 1547, ff. 12 n.n. Grande marca tipogr. al front.,<br />
iniziali silogr. L’esemplare ha sul primo front. la nota di possesso “Bibliotheca Colbertina”. Colbert,<br />
primo ministro di Luigi XIV, costituì una biblioteca che diventò ben presto celebre in tutta<br />
l’Europa dei dotti (circa 20.000 volumi). Ottimo esempl. I) CICOGNARA 2261. GAMBA 1014,<br />
note: “Raro”. ADAMS M 1408. ANNALI GIUNTI 356; II) BMC 654. III) ANNALI DEL GIOLITO XXVII.<br />
BMC 391. ADAMS 1415. IV) BMC 391. [4889]<br />
33
41. Napoli - DESCRIZIONE delle FESTE celebrate dalla fedellissima Città di Napoli<br />
per lo glorioso ritorno dalla impresa di Sicilia della Sacra Maestà di Carlo di<br />
Borbonne. Napoli, Felice Mosca, 1735, € 7.300<br />
in-4, pp. 56, legatura del tempo p. pelle maculata, tracce di fregi oro al dorso. Bella vignetta ovale<br />
inc. sul titolo da Rocco Pozzi su disegno di Michele Foschini, raffig. sotto forma mitologica<br />
l’entrata del Re su una galera nella baia di Napoli, scortata da Nereidi e Tritoni, mentre la ninfa<br />
Partenope tende le braccia al sovrano; una testatina ed una iniziale inc.; si aggiungono f.t. 2 grandissime<br />
tavole (ambedue di mm 460 x 1070 ca.) disegnate da Nicolò Tagliacozzi: la prima,<br />
incisa da Bart. De Grado, raffigura lo spaccato della sontuosa galleria costruita sull’imbarcadero<br />
del molo di Napoli; la seconda, incisa da Ant. Baldi, mostra una serie di scenografiche arcate e<br />
l’arco trionfale costruito per l’occasione nella piazza di palazzo reale. Il testo descrive dettagliatamente<br />
le feste per l’arrivo a Napoli, via mare, di Carlo VII (1716-1788), nuovo Re delle Due Sicilie,<br />
dopo aver cacciato gli Austriaci dall’Italia meridionale. Carlo VII vi rimarrà fino al 1759, quando<br />
diventerà Re di Spagna col nome di Carlo III, succedendo al padre Filippo V. Bell’esempl. su carta<br />
forte, a grandi margini (dorso allentato). VINET 602. WATANABE 604. RUGGIERI 326 (es. con 2 tav.)<br />
e 327 (es. con 1 sola tav.). Manca alla Bibl. Moncada Lo Giudice ed a varie altre biliografie. [12820]<br />
42. PALLADIO, Andrea. I Quattro Libri dell’Architettura. Ne’ quali, dopo un breve<br />
Trattato de’ Cinque Ordini, et di quelli avertimenti, che sono più necessarij nel Fabricare;<br />
si tratta delle case private, delle vie, dei ponti, delle piazze, dei xisti & de’ tempij. In<br />
Venezia, Appresso Bartolomeo Carampello, 1616, € 6.500<br />
in-folio (325x225 mm), 4 parti (Libro I a IV) in un vol., ogni libro con proprio frontespizio e<br />
paginazione, pp. 67, (1), 78, (1 f. bianco), 46, (2), 133, (1). Bella legatura coeva in vitello, piatti<br />
con riquadro di filetti oro, dorso a nervi con tit. e fregi oro. Segnatura e paginazione seguono<br />
l’edizione del 1601, dello stesso stampatore, mentre frontespizio e illustrazioni sono tratti dall’editio<br />
princeps del 1570, con la sola differenza dell’impresa tipogr. entro medaglione al titolo.<br />
Quarta edizione di questo fondamentale trattato che ebbe grande influenza in vari paesi e lasciò<br />
una traccia senza uguali nella storia dell’architettura. Il primo libro riguarda i materiali, le fondamenta<br />
e gli ordini architettonici; il secondo tratta le abitazioni, i siti per l’edificazione, includendo<br />
i disegni delle ville. I disegni delle architetture palladiane dei Quattro Libri sono costruiti sulla<br />
base di rapporti matematici e spesso con l’uso di proporzioni musicali. Il terzo libro è dedicato<br />
all’ingegneria civile e urbana, e comprende i ponti, le città, le piazze e i luoghi di adunanza, tra<br />
cui la Basilica di Vicenza. Nel quarto libro infine, sono descritti i templi e l’architettura religiosa,<br />
e comprende un discorso riguardante Bramante. Ottimo esemplare, con ampi margini, di edizione<br />
figurata particolarmente pregiata e non comune sul mercato. FOWLER p.177. MORTIMER<br />
II, 352 note. PRINTING AND THE MIND OF MAN, 92 GOVI, CLASSICI 116 (I ed.).. [18291]<br />
43. PALMIERI, Pietro Giacomo. Scielta di Battaglie inventate, disegnate da<br />
Francesco Antonio Simonini, e da altri celebri autorii. Per uso de pittori e dilettanti,<br />
fatte incidere, e dedicate al … marchese C.A. Monti patrizio bolognese…Da Luigi<br />
Guidotti libraio, e stampatore in Bologna, l’anno M.D.CC.LX (1760), € 3.900<br />
album in-4 oblungo (212x290 mm). Legatura in piena pelle alle armi di Carlo Armando Monti<br />
bolognese, cui l’opera è dedicata, con stemma in oro ai piatti. Serie completa composta da:<br />
ritratto del Monti, titolo inc. con elaborata bordura fig., dedica incisa, 33 tavole con altrettante<br />
34
42.<br />
41.<br />
43.
44. 46<br />
45.
scene di battaglie e scontri di armati, inventate dal Simonini e incise da Pietro Giacomo<br />
Palmieri (Bologna 1737-Torino 1804), firmate con il suo monogramma PPF. Secondo il De<br />
Vesme i tre fogli che precedono le scene di battaglia non sono incisioni di Palmieri. Serie completa<br />
e molto rara di bellissime composizioni di due grandi artisti. Ottimo esemplare. BERTELÀ-<br />
FERRARA, INCISORI BOLOGNESI e EMILIANI DEL ‘700, 504-538 (ascrive al Palmieri tutti i 36 rami).<br />
SCHEDE VESME, III, pp.763-765. [5519]<br />
44. PASCOLI, Leone. Vite de’ pittori, scultori, ed architetti moderni. Scritte, e dedicate<br />
alla Maestà di Vittorio Amadeo Re di Sardegna. Roma, A. de’ Rossi, 1730-36, € 2.650<br />
2 vol. in-4, pp. (24), 330, (6); (16), 560, (6). Attraente leg. del tempo in p. vitello marmorizz.,<br />
triplice filetto oro sui piatti, dorsi a nervi con tit. e ricchi fregi oro, tagli rossi. Frontesp. in rosso<br />
e nero, iniziali silogr. Prima edizione di quest’opera sugli artisti italiani attivi nel XVII sec. e<br />
all’inizio del XVIII, importante per la conoscenza della storia dell’arte in quel periodo. “Il Pascoli<br />
ci rappresenta la fine del grande Barocco romano; così accanto alle biografie di artisti di cui parlano<br />
anche altri autori, come Pietro da Cortona, Salvator Rosa, il Sacchi (importante perché comprende<br />
anche una Lezione accademica dell’artista), il Borromini, vi sono quelle di maestri come il Maratta, il<br />
Cignani, Ciro Ferri, il padre Pozzo, di stranieri quali Claude Lorrain, G.Dughet, Le Brun, e anche di<br />
qualche tedesco (come il viennese Daniel Seiter)” (SCHLOSSER-MAGNINO p.462). Il Pascoli (Perugia<br />
1674-Roma 1744), oltre che biografo, fu autore assai fecondo anche in altri campi (ad es. “Il<br />
Tevere navigato e navigabile”). Esempl. magnifico. CICOGNARA 2342. [2370]<br />
45. PIRANESI, Giovanni Battista. Prima Parte di Architetture e Prospettive inventate<br />
ed incise da Giambatista Piranesi architetto veneziano, tra gli Arcadi Solcindio Tiseio.<br />
Roma, 1760, (legato con:) Antichità Romane de’ tempi della Repubblica e de’ primi<br />
Imperatori. S.l. né data (Roma 1748), € 36.000<br />
due opere in un volume in-folio (330x465 mm). Legatura settecentesca in mezza pelle e angoli,<br />
titolo in oro al dorso (stanca). Insieme coevo delle due prime serie di incisioni di Piranesi, 17 +<br />
30 rami, e 9 fogli di altre opere. I) Prima Parte di Architetture: serie completa di 17 acquaforti.<br />
Seconda edizione (su 6), quinta tiratura (su 8) identificabile dall’applicazione alla tavola Robison<br />
7 del titolo corretto a coprire l’errato di R.9. Bellissime prove; questa sua prima serie di incisioni<br />
risente dell’effetto di stupore che l’osservazione dell’antichità suscitava nel giovane Piranesi, e<br />
del suo sconcerto di fronte alla difficoltà di rendere visibile la profondità del tempo. Cfr. Andrew<br />
ROBISON, Early Architectural fantasies, p.12: “The 1743 ‘Prima parte di Architetture’ is Piranesi’s<br />
first published work. As such, it is a remarkable production … others are stricklingly inventive, extraordinarily<br />
successful in their complex compositions, and remarkably sophisticated in their armonious<br />
technique … at age 23 shows he already had the talent of a genius”. II) Antichità Romane de’ tempi<br />
della Repubblica. Serie completa di 30 acquaforti in primo stato (negli stati successivi venne<br />
aggiunta la veduta dell’Arco di Aosta): 26 vedute precedute da un frontespizio figurato, due iscrizioni<br />
incise ed una dedica a Giovanni Gaetano Bottari, che Giambattista incontrò frequentando<br />
Casa Corsini, all’epoca ritrovo di intellettuali. Bellissime prove su fogli con grandissimi margini.<br />
Quest’opera costituisce un precoce “manifesto” teorico dello studio piranesiano dell’antico.<br />
III) Tra le due serie sono rilegati 9 fogli: 4 acquaforti tratte dai “Trofei di Ottaviano Augusto<br />
(1753, Focillon 140-143) e 10 incisioni su 5 fogli tratte dalle “Opere varie di architetture, prospettiva,<br />
groteschi” (1750, Focillon 123-132). Volume a pieni margini, in perfetto stato di conservazione,<br />
che unisce ad alcune significative incisioni separate due opere fondatrici dello studio del neoclassicismo.<br />
FOCILLON n.2-18; 41-71. HIND p.75. ROBISON 1-3, 5-12, 15-20. [18567]<br />
37
46. SALOMON BERNARD, detto “Petit Bernard”. Figure del Nuovo Testamento.<br />
Illustrate da versi vulgari italiani (di Damiano Maraffi). In Lione, per Gio. di Tornes,<br />
MDLXXVII (1577), € 3.000<br />
in-8 (175x125 mm), ff. 52 nn. Ottima legatura 800sca d’amatore in marocchino rosso cupo, filett.<br />
a secco e dorati. fiori agli angoli sui piatti, dorso a nervi ornato, tagli dor., titolo e data sui due<br />
piatti. Bel carattere corsivo per i versi in italiano di Damiano Maraffi, car. tondo per il titolo e la<br />
dedica a Margherita di Francia duchessa di Berry. Famosa serie di 95 incisioni in legno di<br />
Bernard Salomon, pittore, illustratore, incisore (Lyon 1510-1561), di grande finezza, già apparse<br />
in alcune precedenti edizioni lionesi in latino, francese e italiano, dal De Tournes a partire dal<br />
1554. Il titolo del delizioso volumetto è racchiuso in una bordura arabescata assai bella. I legni<br />
sono impressi uno per pagina, sopra le 8 linee di testo; le silografie dell’Apocalisse sono copie<br />
ingrandite di quelle di Janot, “but the cumulative effect of Salomon’s carefully detailed scenes is that<br />
of an individual contribution to Bible illustration” (Mortimer). Raro, bell’esemplare marginoso.<br />
PRAZ, p. 271. MORTIMER, HARVARD FRECH, I, p.1099. BÉNÉZIT, XII, 224-225. [869]<br />
47. Venezia - ZANOTTO, Francesco. Das Malerische, Monumentale, Historische<br />
und Artistische Venedig. Eine darstellung seiner haupt-ansichten und alten gerbfrauche<br />
in 60 steindruk tafeln von M.Moro und J.Rebellato. Mit beschreibendem text von<br />
Franz Zanotto. Venezia, Johann Brizeghel, 1857 € 9.500<br />
in-folio (465x335 mm). Legatura originale m.pelle, piatti in tela decorati, dorso ornato in oro.<br />
Contiene 30 bellissime litografie a piena pagina stupendamente dipinte da mano del tempo,<br />
ognuna accompagnata da uno o più fogli di testo descrittivo a stampa in lingua tedesca. Venti<br />
delle trenta tavole sono disegnate da Marco Moro e raffigurano altrettante tipiche vedute di<br />
Venezia, le altre 10 litografie sono firmate da I. Ribellato e raffigurano personaggi in costume<br />
della Venezia nobile e popolare. Album di grande pregio e qualità artistica, con le litografie in<br />
eccezionale colorazione all’acquerello. (Il titolo della presente serie indica per errore in 60 tavole<br />
il contenuto del volume, mentre sono in effetti 30, senza mancanze). Bellissimo esemplare. Manca<br />
ai cataloghi e alle bibliografie specializzate, quali CASSINI e CREMONINI. [4175]<br />
48. VITRUVIUS, Marcus Pollio. (De architectura libri X) Vitruvius iterum et<br />
Frontinus (De aqueductibus) a Jucundo revisi repurgatique quantum excollatione<br />
licuit. (In fine:) Firenze, Filippo Giunta, Ottobre 1513, € 15.500<br />
in-8 (175x105 mm), ff. 4, 188, 24, 24, bel carattere corsivo. Importante legatura coeva in pelle di<br />
scrofa con impressioni a secco ai piatti e al dorso, due antichi tasselli in pelle con titolo in oro.<br />
Titolo con bordura xilografica figurata, iniziali decorate, impresa di Giunta al verso dell’ult.<br />
foglio, 136 silografie a 1/2 o 1/3 di pagina nel testo. Seconda edizione figurata con il commento<br />
di Fra Giocondo, celebre architetto veronese (1433-1515), e rara prima edizione in ottavo del<br />
testo vitruviano. Dopo il grande successo ottenuto con l’uscita a Venezia nel 1511 del “De architettura”,<br />
nel 1513 venne proposta a Firenze questa seconda versione con numerose correzioni al<br />
testo, con le incisioni ridotte di dimensioni e con aggiunto il testo di Sesto Giulio Frontino (fine<br />
I sec. d.C.) “De aqueductibus urbis Romae”. Bell’esemplare con ampi margini, in importante legatura<br />
del tempo (antica lieve nota di possesso parzialm. abrasa al tit., armi araldiche aggiunte a<br />
penna all’interno dello scudo della bordura). CICOGNARA 697. FOWLER 394 “first Giunta edition<br />
and first Pocket Vitruvius illustrated.” SANDER 7695. KRISTELLER, FLORENTINE WOODCUTS, 435.<br />
BERLIN KATALOG 1799. CAMERINI n.45. [4817]<br />
38
47.<br />
48-
49. 50.<br />
51.
49. VITRUVIUS, Marcus Pollio. De Architectura libri decem. Nuper maxima diligentia<br />
castigati atque excusi, additis, Iulij Frontini De aqueductibus libris propter materiae<br />
affinitatem. (In fine:) Impressum Florentiae, per haeredes Philippi Juntae, MDXXII sexto<br />
kal. Nouembris. (Firenze, Er. Giunta 1522), € 8.500<br />
in-8 (mm 167x<strong>102</strong>), ff. 192, 24, (20, di cui il penultimo bianco e l’ultimo con marca al verso),<br />
leg. coeva in p. pelle decorata a secco (dorso restaurato). Con 139 splendide silogr. n.t. e vignetta<br />
al tit. L’impostazione dell’edizione riprende la giuntina del 1513 con il commento di Fra<br />
Giocondo e il testo di Sesto Giulio Fiorentino (fine I sec. d. C.), la composizione della pagina<br />
viene però rinnovata e gli errori corretti, mentre la matrice per le incisioni in legno rimane la stessa.<br />
Giovanni Giocondo di Verona (1433-1515), frate domenicano, fu uno dei primi sostenitori di un<br />
gusto antiquario e venne nominato nel 1513 sostituto del Bramante nei lavori di S. Pietro a Roma.<br />
Esemplare assai grande di margini in preziosa leg. coeva (nota di possesso sulla sguardia ant.).<br />
ADAMS V 904. BERLIN KAT. 1800. CICOGNARA 699. FOWLER 396. SANDER 7697. [5457]<br />
50. VITRUVIO, Marco Pollione. I dieci libri dell’Architettura. Tradotti et commentati<br />
da Mons. Daniel Barbaro, da lui riveduti et ampliati; et hora in più commoda forma<br />
ridotti. Venetia, Franc. de’ Franceschi, 1567, € 4.400<br />
in-4, pp. (8), 506 (ma i.e. 512, per le tav. su doppio f. num. solo 249 e 258). Leg. 700sca p. perg.,<br />
tit. ms. al dorso. Dedica del traduttore al Card. di Ferrara Ippolito d’Este, gran numero di belle<br />
iniziali silogr., testo in car. corsivo e tondo. Illustrato da elegante frontesp. silogr. a motivo architettonico<br />
con fig. allegoriche, 2 tavole su doppio f. ed un gran numero di diagrammi e figure<br />
silogr., anche a piena pag., attribuite a Giov. Chriegher. Seconda edizione (dopo la prima del<br />
1556) della stimatissima traduzione e del commento del Barbaro, che presto soppiantò quella<br />
del Cesariano (Como 1521). Bell’esempl. (sul titolo antica firma e porzione del margine<br />
inf.restaurata). FOWLER 410. CICOGNARA 717. POLENI 93-4. RICCARDI II, 615. CHOIX D’OLSCHKI<br />
5486. [7895]<br />
51. ZACCARIA, Franc. Antonio. Istituzione Antiquario-Numismatica, o sia<br />
Introduzione allo studio delle Antiche Medaglie in due libri. Roma, Venanzio<br />
Monaldini, 1772, € 400<br />
in-8, pp. XXXII, 487. Legatura 800sca in mezza pelle, filetti oro e titolo al dorso. Titolo in rosso e<br />
nero con vignetta allegorica, testatine, finalini e iniziali istor. n.t. , con 3 tavole f.t. raffig. medaglie.<br />
Seconda edizione (prima 1770) di questa importante opera sui fondamenti della numismatica,<br />
sulla storia delle monete, arricchita da preziosi indici e da uno specimen sui falsi che circolavano<br />
sul mercato. Ottimo esemplare. OLSCHKI, CHOIX XI, 13023. GRAESSE VII, p. 502. [11773]<br />
41
SCIENZE ESATTE E NATURALI<br />
52. ARCHIMEDES. Opera non nulla. A Federico Commandino urbinate nuper in<br />
latinum conversa et commentariis illustrata. Venetiis, apud Paulum Manutium, Aldi<br />
Filium, 1558, € 5.800<br />
2 parti in un vol. in-folio (311x211 mm.), ff. (4), 55, (1); (2), 63, (1). Leg. coeva p. perg. floscia<br />
(difetti al dorso), protetto in elegante scatola t. tela. I due titoli con àncora aldina, ripetuta in<br />
fine ad ambedue le parti, iniz. silogr., testo in carattere romano nella prima parte, corsivo nella<br />
seconda; con un gran numero di diagrammi tecnici in silografia nel testo. Le due parti sono<br />
dedicate dal Commandino al cardinale Ranuccio Farnese ed al Duca di Parma e Piacenza Ottavio<br />
Farnese. Prima edizione della traduzione dal greco del Commandino (Urbino 1509-1575), e dei<br />
suoi “Commentarii” ai cinque trattati di Archimede : “Circuli dimensio, De lineis spiralibus,<br />
Quadratura paraboles, De conoidibus et sphaeroidibus, De arenae numero”; il primo è preceduto anche<br />
dal commento di Eutocio Ascalonita, parimenti tradotto dal greco dal Commandino. Rara e magnifica<br />
impressione della tipografia aldina. Esempl. assai genuino, a grandi margini (antico ex-libris<br />
ms. sul primo titolo, abile restauro nel margine interno bianco dei primi sei fogli). RENOUARD 173.3.<br />
UCLA IIIB, 448. ADAMS A-1532. RICCARDI I, 42: «bella edizione ed assai poco comune». BRUNET I,<br />
285: «Edition peu commune». D.B. IT., VOL. 27, pp. 602-5. CENSIMENTO 16 CNC 2318. [4936]<br />
53. ARIOSTUS, Franciscus. De oleo Montis Zibinii, seu petroleo agri Mutinensis,<br />
libellus… editus ab Oligero Jacobaeo… adjecta eiusdem argumenti Epistola Bernardini<br />
Ramazzini. Mutinae (Modena), Ant. Capponi, 1698, € 3.000<br />
in-8, pp. (8), 67, (3), 1 bianca, pp. 35, leg. coeva p. perg. Seconda edizione, prima impressa in Italia<br />
del primo libro che tratta del petrolio. L’autore (Ferrara 1415-1492) fu un noto fisico e professore;<br />
il trattato rimase inedito sino al 1690 e vide la luce a Copehagen. Descrive l’olio minerale, o<br />
nafta, trovato a Montegibbio, presso Modena, e lo confronta con la nafta dell’India. E’ il primo<br />
annuncio al mondo scientifico dell’esistenza del petrolio, prevedendo lo sviluppo che il suo utilizzo<br />
avrebbe avuto. E’ seguito da una lettera sul medesimo soggetto di Ramazzini, il quale in seguito<br />
incluse lo studio di Fr. Ariosto nel suo libro “De fontium Mutinensium”. (Alcuni fogli con margini<br />
ridotti). WELLCOME II, p. 55. FERGUSON I, p. 41: “This is an interesting tract”. VINCIANA 1739. [4049]<br />
54. BESSON, Jacques. Theatrum Instrumentorum et Machinarum. Cum Francisci<br />
Beroaldi figurarum declaratione demonstrativa, necnon ubique necessariis ac utilissimis<br />
additionibus nunquam hactenus edits auctum atque illustratum: per Iulium<br />
Paschalem nobilem messanensem. Lugduni, apud Barth. Vincent, 1582, € 8.000<br />
in-folio, ff. (64, segn. A-Q4). Pregevole leg. 800 in p. pelle ad imitaz. antica, vari ordini di bordure<br />
a secco sui piatti, dorso a nervi, fermagli metallci. Titolo in larga bordura architett. silogr. con<br />
grottesche e figure allegoriche, dedica di Giulio Paschali all’imperatore Francesco, prefazione di<br />
Francesco Beroaldo, tavola schematica, esplicativa dell’impaginazione delle incisioni; seguono<br />
le magnifiche 60 incisioni a piena pag. con a fronte il testo descrittivo, corredato di testatina,<br />
iniziale e fregio silogr.; disegnate dall’architetto Androuet du Cerceau, queste straordinarie tavole<br />
raffigurano una curiosa varietà d’invenzioni e di macchine per uso pratico (strumenti di ogni<br />
genere, compresi i musicali, idranti, torni, apparecchi di sollevamento ed agricoli, carri e carrelli<br />
42
52. 54.<br />
55. 56.
per trasporti pesanti, mulini e pompe). Bella ed accurata edizione (probabilmente la quarta in<br />
latino; la prima apparve forse ad Orléans nel 1569) di questa famosa e rara opera francese sulla<br />
tecnologia e la meccanica nel XVI sec. Esempl. marginoso assai bello (alone di polvere nel margine<br />
del frontesp.). THORNDIKE, MAGIC AND EXPERIM. SCIENCE V, 594-5. MORTIMER, French XVI<br />
Cent. Books, n. 56-58. BASSIGNANA L., La cultura delle macchine, n. 1582. [4155]<br />
55. BIRINGUCCIO, Vannuccio. Pirotechnia. Li diece libri della Pirotechnia, nelli<br />
quali si tratta non solo la diversita delle minere, ma ancho...di quanto s’appartiene all’arte<br />
della fusione over getto di metalli... Venezia, G. Padovano per C. di Navò, 1550, € 8.500<br />
in-4, ff. (8), 167, (1, con marca tip.). Legatura coeva p. pergamena molle, titolo ms. al dorso e al<br />
piatto anteriore. Dedica dello stampatore a Guidotto Napio, boemo. Titolo racchiuso da bordura<br />
silogr. e marca tip. in basso, illustrato da 84 interessantissime figure silogr. n.t. riproducenti strumenti<br />
e fasi della fusione dei metalli, fornaci, alambicchi, ecc. Seconda edizione, con lo stesso<br />
numero di fogli e le stesse figure della prima edizione del 1540, di questa celebre opera sulla metallurgia<br />
e la mineralogia, la lavorazione a fuoco, con riferimenti anche all’alchimia. Biringuccio (nato<br />
a Siena nel 1480 e morto a Roma nel 1537), grande amico di Benedetto Varchi, si occupò della<br />
costruzione di fornaci e mantici, della direzione di miniere e della fabbricazione di artiglierie in<br />
varie parti d’Italia. Bell’esemplare (lievi difetti in qualche margine bianco, leggere ingialliture).<br />
HOOVER COLL. 129-30: «...one of the classics in the history of science and technology». DUVEEN<br />
79:«famous book on metallurgy and mining, containing interesting chapters on alchemy and illustrated<br />
by very fine woodcuts». MIELI, SCIENZIATI ITAL. I, pp. 20-24: «Il trattato di Biringuccio si può qualificare<br />
come la prima opera organica relativa a tutto un gruppo di scienze applicate che sia stata pubblicata<br />
nel Rinascimento». Per notizie bio-bibliogr. cfr. DBIT X, 625-631.GOVI, CLASSICI 72 (I ed.).. [9826]<br />
56. BRAHE, Tycho. Opera Omnia sive Astronomiae instauratae Progymnasmata in<br />
duas partes distributa, quorum prima de restituitione Motum Solis et Lunae,<br />
Stellarumque inerrantium tractat. Secunda autem de Mundi Aetherei recentioribus<br />
Phaenomensis agit. Editio ultima nunc cum indicibus et figuris prodit. Francofurti,<br />
impensis Ioan. God. Schönwetteri, 1648, € 6.500<br />
2 vol. in-4 picc., pp. 470, (10, le ultime 3 bianche); (4 con dedica dello stampatore inserita dopo<br />
p. 8), 217, (1, con grande impresa tipogr. e colophon). Legatura coeva cart. rustico. Impresa tipogr.<br />
sui due titoli, numerosi diagrammi e figure silogr. n.t., 9 delle quali sono a piena pag. e raffigurano<br />
strumenti astronomici. Dedica all’arcivescovo di Magonza Giovanni Filippo. Seconda<br />
edizione collettiva in due volumi. La prima opera (“Progymnasmata”), pubblicata postuma da<br />
Keplero a Praga nel 1602 è un trattato scolastico contenente le osservazioni fatte dal Brahe nel<br />
1572-74 circa la “Supernova in Cassiopea”, con la riconsiderazione delle teorie sui movimenti del<br />
Sole e della Luna ed un catalogo delle posizioni di 777 stelle fisse. La seconda opera (“De Mundi<br />
Aetherei” apparsa ad Uranibor nel 1588) contiene le osservazioi sulla grande cometa del 1577 e<br />
comprende una descrizione della sua formulazione geo-eliocentrica dell’universo, una delle svariate<br />
nuove teorie che aprirono la stada all’accettazione delle dottrine copernicane. “Tycho’s<br />
observations of the supernova and comet led him nothing new could he born in the heavens” (Norman<br />
Cat.). Esempl. completo delle 4 pagine di dedica e delle 8 d’indice, talvolta mancanti; a pieni margini<br />
(la carta con usuali forti arrossature). HOUZEAU & LANCASTER 2704. NORMAN 321. DREYER<br />
369n. CINTI 24 e 25 descrive l’edizione del 1610 di entrambe le opere (vedi commento). [9820]<br />
44
57. CRESCENZI, Bartolomeo. Nautica Mediterranea. Nella quale si mostra la fabrica<br />
delle Galee, Galeazze, e Galeoni con tutti i loro armamenti. Si manifesta l’errore delle<br />
Charte Mediterranee e degli Astrolabi… et un Portolano di tutti i porti da stanziar<br />
vascelli…Roma, Bart. Bonfadino, 1607 (in fine ad ambedue le parti: 1602), € 5.000<br />
2 parti in un vol. in-4 (233x170 mm) pp. (8), 556, (12, ult. 2 bianchi); 63, (1) per il “Portolano”.<br />
Leg. seicentesca in pergamena, titolo in oro al dorso. Dedica al card. Pietro Aldobrandini. Titoli<br />
inciso racchiuso in eleborata bordura con elementi marinareschi e stemmi, svariate decine di<br />
fig. n.t. in legno o rame, tra cui 2 figure mobili (a pag. 345 e 414) e 8 a piena pag., e 3 tavole<br />
incise in rame ripieg. f.t.; tra i numerosi strumenti nautici raffigurati, si noti in particolare un<br />
“archibugio” pneumatico. Seconda edizione, in tutto uguale alla prima del 1602 tranne che per la<br />
data sul titolo, di questa straordinaria opera di marineria, nata da osservazioni scientifiche e tecniche<br />
sulla navigazione e la geografia, effettuate dall’autore in una lunga serie di viaggi nel<br />
Mediterraneo. Il lungo titolo è sufficiente ad indicare la varietà degli argomenti trattati. Il Crescenzi,<br />
nato a Roma nel 1565, più noto ai contemporanei col nome di Bartolomeo Romano, fu ingegnere<br />
idrografo quasi sempre al servizio della flotta pontificia. Rarissimo, bell’esempl. (purtroppo privo,<br />
come quasi tutti gli esempl. noti, della carta ripiegata del Mediterraneo). BIBLIOGR. DI MARINA, p.<br />
19. STC, XVII SEC., 272. MICHEL-MICHEL II, 143. OLSCHKI, CHOIX IX, 13884. [3280]<br />
58. DANTI, Egnazio. Primo (ed unico) volume dell’uso et fabbrica dell’Astrolabio,<br />
et del Planisfero, nuovamente ristampato, et accresciuto in molti luoghi.<br />
Con l’Aggiunta dell’uso, & fabbrica di nove altri istrumenti Astronomici…Firenze,<br />
appresso i Giunti, 1578, € 4.000<br />
in-4, pp. (16), 325, (3). Leg. settecentesca m. pelle e ang., tit. e fregi oro al dorso, tagli rossi.<br />
Dedica degli stampatori al Granduca Francesco II de’ Medici ed altra dell’autore al Card.<br />
Ferdinando de’ Medici. Impresa tipogr. sul tit. ed altra in fine, fregi ed iniz. silogr., stemma mediceo<br />
inserito in un mappamondo al v. del quarto f. prelim. Adorno di oltre 60 silografie n.t., tra<br />
cui vari diagrammi, riproducenti per lo più fogge diverse di astrolabi ed altri strumenti, anche a<br />
piena pag. Edizione in parte originale, contenendo in più, rispetto alla prima del 1569, gli strumenti<br />
elencati al verso del titolo: “sfera armillare, torquetto, astrolabio armillare, grande regolo,<br />
quadrante astronomico, armilla equinoziale, diottra d’Ipparco, gnomone astronomico, anemoscopio<br />
verticale”. Trattasi di uno dei più antichi e rari trattati d’astronomia in lingua italiana, nel quale<br />
«l’auteur, en comparant d’anciennes observations avec les mesures modernes, émet l’idée que le changements<br />
survenus dans l’écliptique indiquent seulement une diminution lente de l’obliquité»<br />
(Hozeau-Lancaster); importante osservazione che, secondo il Libri, Danti avrebe scoperto prima<br />
di Tyco Brahe. Egnazio Danti, al secolo Carlo Pellegrino (Perugia 1536 - Alatri 1586) fu frate<br />
domenicano, celebre matematico e cosmografo negli Studi di Firenze, Bologna ed in Vaticano<br />
ed infine dal 1583 vescovo di Alatri. Esempl. assai bello e genuino, con note leggibili di mano<br />
coeva nei margini dell’ultima parte del vol. (lievi ingialliture qua e là). RICCARDI I, 389: «Edizione<br />
più completa e più apprezzata della precedente (1569)…L’esatta descrizione ed uso di quegli strumenti<br />
allora conosciuti rende quest’opera molto interessante per la storia della scienza astronomica».<br />
HOUZEAU-L. 3288. DSB III, 558. CAMERINI, ANNALI DEI GIUNTI, II, n. 77. GAMBA 1342. D.B.IT.<br />
XXXII, 659-662. ADAMS D-124. [3914]<br />
45
57. 58.<br />
59.<br />
61.
59. DEL BORRO, Alessandro. Dimostrazione e prove sopra l’attività, ed uso vantaggioso<br />
del Gran Coltro, in riparo delle forze necessarie alle maggiori fatiche<br />
dell’Agricoltura, l’anno 1713 proposto all’ecc.ma Congregazione delli signori Vicario<br />
di Provisione della città di Milano, Oratori delle altre città, Sindici Generali del Ducato,<br />
e Contadi dello Stato di Milano…Ivi, M.A.Pandolfo Malatesta, 1718, € 2.500<br />
2 parti in un vol. in-4, pp. (16, compr. antip. inc.), 80; (2), 56, (2); leg. coeva p. perg., tit. ms. al<br />
dorso. Testatine, iniz. e fregi silogr. Corredato di un magnifico antiporta finem. inciso raffig.<br />
la Creazione e 7 tavole incise da Gaet. Bianchi più volte ripieg. f.t. raffig. nei particolari e nell’insieme<br />
la macchina agricola inventata da Del Borro, un nuovo tipo di aratro meccanico<br />
sostenuto, senza troppa fatica, dalle braccia dell’uomo. Prima edizione (e probabilmente unica)<br />
di quest’opera di meccanica agraria pratica, che ampiamente descrive ed illustra questo nuovo<br />
attrezzo agricolo: “arnese proprio, e necessario per l’agricoltura, mediante l’aiuto del quale un solo<br />
bifolco in breve tempo fa movimento, e rovescio maggiore nella terra, di quello facciano più vanghe in<br />
egual tempo” (v. pag. 1). La prima parte descrive il progetto e la realizzazione del nuovo aratro; la<br />
seconda è una “Raccolta di vari esperimenti e giudizi…sopra la forza, e pratica del gran coltro”, cioè<br />
una relazione delle prove pratiche a cui fu sottoposto. «L’idea del Borro si rivelò di scarsa efficacia<br />
pratica ed ebbe un impiego assai limitato, ma va detto che essa conteneva elementi originali d’indubbia<br />
validità, che servirono probabilmente da spunto per la realizzazione del ben più funzionante aratro a<br />
coltella francese, con cui quello del nostro autore presenta notevoli analogie» (cfr. Cini, Scienziati aretini<br />
dal ‘400 al ‘700, n. 31). L’autore, d’antica stirpe milanese, nacque a Laterina, Arezzo, nel 1672 e<br />
morì nel 1760; pronipote dell’omonimo celebre condottiero del XVII sec., fu anch’egli uomo d’armi<br />
e scrittore di meccanica agricola (oltre la presente, scrisse anche “Il carro di Cerere”, che è anche il<br />
nome della nuova macchina agricola da lui inventata, perfezionando il seminatore ideato dal Lana);<br />
fu amico di Muratori nonché promotore della milanese società palatina per la pubblicazione dei<br />
“Rerum Italicarum Scriptores” (cfr. Cini, op. cit. e D.B. It., vol. XXVI, p. 366). Di particolare bellezza<br />
e finezza grafica le magnifiche tavole, anche in considerazione dell’argomento tecnico trattato,<br />
opera di Gaetano Bianchi, noto pittore ed incisore milanese. Bellissimo esempl. su carta forte, a<br />
grandi margini. RICCARDI I, 170, note. CAT. VINCIANA n. 1647. PREDARI p. 306. [3527]<br />
60. DUCHANOY, Claude François. Essais sur l’art d’imiter les Eaux Minérales, ou<br />
de la connoissance des Eaux Minérales, & de la manière de se les procurer, en les composant<br />
soi-même, dans tous les tems & dans tous les lieux. Paris, chez Méquignon,<br />
MDCCLXXX (1780), € 550<br />
in-12, pp. VII, (1b.), XXIV, 402, (4), leg. del tempo p. pelle marmorizz., dorso a nervi con tit. e<br />
fregi oro. Con una tav. inc. in rame f.t. raffig. l’apparecchiatura per rendere gasata l’acqua.<br />
Prima edizione di questo approfondito trattato su ogni sorta d’acque minerali (fredde, calde,<br />
alcaline, ferruginose, marziali, sulfuree, saline, ecc.), sul modo di produrle in laboratorio, e sulle<br />
loro qualità fisiche e medicinali, ecc. Raro. WELLCOME II, p. 491. [3256]<br />
61. DURANTE, Castore. Il tesoro della Sanità. Nel quale s’insegna il modo di conservar<br />
la sanità, et prolungar la vita, et si tratta della natura de’ cibi, et de’ rimedi de’<br />
nocumenti loro. Venetia, Andrea Muschio, 1588, € 2.000<br />
in-8, pp. (16), 328. Leg. coeva p. perg., tit. ms. al dorso. Marca tip. sul tit., stemma di Papa Sisto<br />
V cui l’opera è dedicata, altra dedica alla nobildonna Camilla Peretta dat. 20 luglio 1586, fregi<br />
ed iniz. silogr., testo in car. tondo e corsivo. Probabile terza edizione di quest’ importante e<br />
celebre opera, sovente ristampata. Composta prima in latino e pubblicata a Pesaro nel 1565 col<br />
47
titolo “De bonitate et vitio alimentorum”, fu tradotta in italiano dall’autore stesso (Roma 1529-<br />
1590) e pubblicata a Roma da Fr. Zanetti nel 1586 ed a Venezia da A. Muschio nello stesso anno;<br />
a queste seguirono tre edizioni nel 1588 (la presente; Venezia, Dom. Farri ed altra impressa a<br />
Bergamo da Comino Ventura). Repertorio di igiene, medicina e soprattutto di gastronomia,<br />
curioso ed di notevole interesse, che dopo un’introduzione generale, dedica ampio spazio ai cibi<br />
(frumenti, legumi, herbe, radici, frutti, carni, pesci, condimenti), descrivendone le qualità, i nomi,<br />
l’utilizzo in cucina, i vantaggi ed i possibili effetti nocivi; ed infine parla dell’acqua e soprattutto<br />
del vino (pp. 312-325), per la cui fruizione detta dodici regole e ne analizza numerose specie.<br />
Esempl. in buono stato. WESTBURY p. 83. SIMON, GASTR., 537, in nota. VICAIRE 303. Altre ediz.<br />
in: B.IN.G., n. 741 e segg.; SIMON, BACCH. II, 201 e ADDENDA n. 4; OBERLÉ 73; STC 230. [2881]<br />
62. ERONE, Alessandrino. Gli artifitiosi et curiosi moti spiritali. Tradotti da Gio. Batt.<br />
Aleotti d’Argenta. Aggiontovi dal medesimo Quattro theoremi… et il modo con che si<br />
fa artificiosamente salir un canale d’acqua viva , o morta, in cima d’ogn’alta torre. Ferrara,<br />
Vittorio Baldini, 1589, € 2.500<br />
in-4, pp. (8), 103, (5), leg. coeva p. perg. Frontesp. silogr. a motivo architett. con fig. e stemma<br />
del Duca di Ferrara Alfonso II, cui l’opera è dedicata; fregi ed iniz. silogr. grandi e piccole,<br />
impresa tipogr. in fine; nel testo 85 interessanti figure silogr. di vari marchingegni, fontane,<br />
giochi e curiosi esperimenti per lo più attivati dalla pressione dell’acqua. Prima edizione della<br />
traduzione dell’opera di Erone d’Alessandria, famoso trattato di meccanica del I secolo a.C.<br />
«L’opera deve la sua fama al carattere eminentemente pratico; Erone v’insegna e descrive congegni<br />
meccanici diversissimi a base di ruote, viti perpetue, pulegge, ecc. » (Diz. Bompiani, I, p. 325). I fogli<br />
preliminari contengono due sonetti di Luigi Zenobi ed uno di risposta del’Aleotti, il proemio,<br />
l’introduzione “Del vacuo…per intelligenza dell’opera” e la “Aggiunta dell’Aleotti intorno al non poter<br />
essere alcun vacuo, né poter lo elemento dell’aria star compresso”. I “Quattro theoremi aggiunti”<br />
dell’Aleotti che iniziano a pag. 87 ed hanno frontesp. proprio, sono di notevole importanza scientifica<br />
e, tradotti in latino, furono ripubblicati a Parigi nel 1695 nella raccolta “Veterum<br />
mathematicorum…”. Notevole è la figura del traduttore, detto l’Argenta dal luogo di nascita in<br />
provincia di Ferrara (1546 - 1636): fu ingegnere ed architetto, costruendo varie chiese, palazzi e<br />
teatri nella sua città ed a Parma; scrisse varie opere, alcune inedite (cfr. D.B. It. II, pp. 152-4).<br />
Ottimo esempl. (frontesp. con piccoli spruzzi d’inchiostro, forellino da bruciatura a un foglio).<br />
RICCARDI I, 20-21: «Raro». ADAMS H-367. BMC 326. GAMBA 1384, note. [3913]<br />
63. EUCLIDES. Elementorum libri XV. Una cum Scholijs antiquis. A’ Federico<br />
Commandino Urbinate nuper in Latinum conversi, commentarijsque quibusdam<br />
Illustrati. Pisauri, MDLXXII. (In fine, colophon:) Pisauri, apud Camillum Francischinum,<br />
MDLXXII (Pesaro, 1572), € 4.800<br />
in-folio (mm 315x215), ff. (12), 255 (manca l’ultimo bianco). Leg. secentesca in p.pergamena<br />
rigida, tassello granata al dorso, tagli marmorizz. Testo in caratt. tondo e corsivo; titolo entro<br />
larga bordura architettonica figurata in silografia, firmata Iacobus Chrieger German, numerose<br />
grandi iniziali istoriate, centinaia di figure geometriche nel testo. Prima edizione della fondamentale<br />
traduzione di Federico Commandino (Urbino 1509-1575) dell’opera di Euclide,<br />
capolavoro del grande matematico urbinate, fedelmente basata sul testo greco originale. Venne<br />
ristampata nel 1592 e nel 1619 e servì per le traduzioni successive sino al ritrovamento di Peyrard<br />
del testo autentico greco avvenuta nel primo Novecento. Rara e importante edizione. Esemplare<br />
assai puro, grande di margini. “The oldest mathematical textbook still in common use today” (PMM).<br />
MORTIMER 174. RICCARDI, I, 362/8. THOMAS-STANFORD, EUCLID’S ELEMENTS, n.18. [4853]<br />
48
62.<br />
66.<br />
65.
64. FABRIZZI DI AQUAPENDENTE, Gerolamo. L’Opere Cirugiche di Girolamo<br />
Fabritio d’Aquapendente cav. e medico cirugico rinomatissimo nel famosissimo<br />
Studio di Padova… Divise in due parti: nella prima si tratta de’ tumori, delle ferite,<br />
viceri, rotture e slogature. Nella seconda delle operationi principali di Cirugia. Tradotte<br />
in lingua italiana. Padova, Matteo Cadorino, 1671, € 2.800<br />
in-folio, pp. (12), 359, illustrato da vignetta inc. sul titolo e 9 magnifiche tavole a piena pagina<br />
di strumenti chirurgici inc. in rame f.testo. Elegante legatura ottocentesca in p.pelle, decorata<br />
in oro. Vasto trattato seicentesco di chirurgia, assai importante, la cui prima edizione apparve a<br />
Padova in latino nel 1641. Fabrizzi (1533-1619) fu stimato professore di anatomia e chirurgia<br />
nel famoso Studio di Padova. Esemplare a pieni margini. WELLCOME, MEDICAL LIBRARY, III, p.4.<br />
PAZZINI n.79. [9424]<br />
65. FRACANZANI, Antonio. In librum Hippocratis de Alimento Commentarius.<br />
Venetiis, ex Offic. Marci de Maria Salernitani, 1566, € 3.000<br />
in-4, pp. 94, (2 bb.). Leg. coeva cart. Impresa tipogr. al tit., alcune iniz. silogr., testo in nitido<br />
car. rom. Prima ed unica edizione di questo interessante trattatello concernente la dietetica,<br />
ultimo lavoro del Fracanzani publicato in vita, frutto del ciclo di lezioni di medicina teorica tenute<br />
a Padova. «Dedicato al card. Alessandro Farnese, l’opuscolo presenta la traduzione latina del testo<br />
ippocratico corredato di un breve commento per ogni singola frase…, il linguaggio fortemente tecnico<br />
e la stringatezza dello stile conferiscono all’opera un carattere di “prontuario” per medici eseprti, o per<br />
studenti già in possesso delle basilari nozioni di medicina ippocratica» (Diz. Biogr. Ital.vol. 49, p.<br />
524-5). Il Francanzani (Vicenza 1506 - Padova 1567) fu illustre medico e professore nelle<br />
Università di Padova e Bologna, autore anche del “De morbo gallico fragmenta”, pubblicato nel<br />
1563 a Padova in appaendice all’omonima opera di Gabriele Falloppio. Bellissimo esempl. a pieni<br />
margini, con barbe. NON IN WELLCOME. DURLING 1630. BING 846. BMC 275. [4306]<br />
66. Galilei - DAVISI, Urbano. Trattato della Sfera di Galileo Galilei, con alcune prattiche<br />
intorno a quella, e modo di fare la figura celeste, e suoi direttioni secondo la<br />
via rationale di Buonardo Savi. In Roma, per Nicolò Angelo Tinassi, a Spese di<br />
Domenico Grialdi, 1656, € 14.000<br />
in-12 (132x71 mm), pp. (18, compreso antiporta figurato), 296, (2 con errata); 1 tav. inc. in<br />
rame ripieg. e 2 tab. ripieg. f.t. Legatura coeva in pergamena, titolo manoscritto lungo il dorso.<br />
L’antiporta inciso in rame raffigura un gruppo di uomini attorno ad un piedistallo, con armi medicee,<br />
su cui è appoggiata la Sfera; sulla destra un uomo guarda il cielo con il cannocchiale. Molti<br />
furono i dubbi sulla autenticità di questa opera sin dal suo inserimento nella prima edizione<br />
delle Opere di Galileo, Bologna, 1656. Il Viviani stesso che curò questa edizione di Bologna la<br />
riteneva apocrifa. Il problema deriva dal fatto che in quest’opera Galilei affermerebbe l’immobilità<br />
della Terra, fra l’altro con uno stile e delle argomentazioni che non gli erano proprie. Secondo<br />
Riccardi il vero Compendio della sfera di Galileo è andato perduto e avanza delle perplessità sul<br />
fatto che fosse stato un “monaco peripatetico” a pubblicare questo scritto di Galileo pensando piuttosto<br />
ad un inganno per far credere che Galilei avesse cambiato idea. Il Davisi dal canto suo<br />
nell’avvertenza afferma che il manoscritto dettato da Galilei era in possesso di Scipione Satronchet<br />
che lo aveva affidato all’editore; lui stesso avrebbe incoraggiato quest’ultimo a pubblicarlo e<br />
aggiunti alcuni esercizi pratici insegnatigli dal suo maestro B. Cavalieri. Bell’esemplare, con curiosa<br />
nota di possesso all’antiporta: scritto trasversalmente, come se uscisse dal cannocchiale,<br />
“Honoratus Romae”, mentre nel bas de page compare il motto “non hoc: sed hunc” (l’inchiostro<br />
50
ha leggermente bruciato la carta); al verso dello stesso foglio nota di possesso più recente<br />
“Lodovico Arcellari”. CARLI FAVARO 252. CINTI133. GAMBA 480. GRAESSE, III, 16. HUZEAU &<br />
LANCASTER 9653. OLSCHKI, CHOIX, 6672. PIANTANIDA 1548. RICCARDI, I (I), 398, 519. [17708]<br />
67. HERBINIUS, M.Johannes. Dissertationes de admirandis Mundi Cataractis supra<br />
et subterraneis, earumque Principio, Elementorum Circulatione, ubi eadem occasione<br />
Aestus Maris Reflui. Vera ac genuina causa asseritur, nec non terrestri ac<br />
primigenio Paradiso locus situsque verus in Palaestina restituitur… Amsterdam,<br />
Jansson-Waesberg, MDCLXXVIII (1678), € 2.800<br />
in-4, pp. (16, compreso antip. inciso), 267, (17). Leg. coeva p.pelle, titolo e ricchi fregi in oro al<br />
dorso. Opera di notevole rarità, importanza e curiosità scientifica. É adorna di antiporta inciso<br />
con figure allegoriche, piccola silografia, 4 tavole f.t. (2 più volte ripieg.: corografia e fiumi del<br />
Paradiso, cascate di Trollhättan in Norvegia) e 21 splendide incisioni a mezza pag. raffig. luoghi<br />
e cascate europee (tra cui quelle delle Marmore, di Schaffausen, chiuse e rapide sul Reno e<br />
Danubio, tra Venezia e Padova). Prima edizione di notevole studio naturalistico sull’origine delle<br />
sorgenti e dei fiumi, flussi e correnti marine, e sui fiumi del Paradiso. L’autore, predicatore protestante<br />
scandinavo, 1633-1679, propone l’esistenza di un grande mare all’interno della terra, e<br />
ricerca prove idrografiche e storiche per affermare che la Palestina fosse il sito del Paradiso<br />
Terrestre. Ottimo esemplare. MANCA A VARIE BIBLIOGRAFIE. WELLCOME, III,25. [947]<br />
68. LACEPIERA, Petrus. Libro de l’Occhio morale et spirituale vulgare. (In fine:)<br />
Impresso ne la inclita citta di Venetia MCCCCXCVI adi XXI Marzo (Venezia, Johannes<br />
Rubeus 1496), (Legato con:) CLIMACUS, Johannes. Scala Paradisi. (In fine:) Aquesto<br />
libro fu facto In Venezia per Christopholo da mandelo. MCCCCLXXXXII (1492), € 11.000<br />
2 opere in 1 vol. in-4. Legatura moderna ad imitazione antica in pelle, fregi a secco e in oro ai<br />
piatti e al dorso. Comprende: I) ff. 64 n.n. (a-h8); testo in carattere romano, titolo in gotico.<br />
Prima edizione in italiano di quello che è considerato il secondo libro sull’occhio: “the second<br />
earliest printed work on the eye, Grassus’s De oculis (1474) being the first” (Becker). Al titolo grande<br />
legno (mm 76x75), apparso già nell’edizione latina dello stesso anno, raffigurante un monaco<br />
(l’autore ?) in cattedra in atto di parlare, indicandosi un occhio, ad un uditorio, in cui curiosamente<br />
appaiono tre figure femminili; numerose iniziali vegetali n.t. L’opera apparve per la prima<br />
volta in latino nel 1476; controversa è la paternità del testo essendo variamente attribuito a Petrus<br />
de Lacepiera, il cui nome appare nel colophon, a Johannes de Peckham o, molto probabilmente,<br />
a Petrus Lemovicensis (Pierre de Limoges). La traduzione in italiano venne curata da Fra<br />
Teophilo Romano. Si tratta principalmente di un trattato morale ma con interessanti osservazioni<br />
scientifiche: nei primi quattro capitoli è infatti contenuta una descrizione dell’occhio. “The purpose<br />
of the De oculo morali is purely ethical but it contains a description of the eye, together with a brief<br />
account of eye diseases and their treatment” (Sarton II, <strong>102</strong>9). L’analisi della fisiologia della visione<br />
e delle proprietà della luce sono quindi funzionali all’a. per descrivere i gradi della morale. II)<br />
Climacus Johannes. Scala paradisi. Sermo ad pastorem, Venezia, Christophorus de Pensis, de<br />
Mandello, 12 Oct. 1492, ff. 98 n.n. (a-l8, m10). Al titolo silogr. (mm 55x75) raffigurante un<br />
abate tra due gruppi di monaci nel chiostro di un monastero; al f. a2v legno (mm 40x50) raffigurante<br />
la Pietas (Cristo deposto dalla Croce sul grembo di Maria circondato da sette<br />
personaggi). Numerose iniziali vegetali n.t. Terza edizione della traduzione in italiano (prima<br />
Torrebelvicino presso Vicenza, Leonardo Longo, 1478; quella del 1477 citata dall’Hain 5466<br />
non esiste) di questa famosa guida spirituale, «Klimax tou Paradeisou» o Scala del Paradiso,<br />
51
68.<br />
67.<br />
70.<br />
71.
composta in greco nel VII secolo da San Giovanni soprannominato Climaco, ovvero «quello<br />
della scala», dal nome appunto del suo componimento. Vera e propria sintesi della tradizione<br />
monastica antica, illustra, attraverso trenta gradini, altrettante tappe della vita monastica. La<br />
“Scala del paradiso” venne tradotta in molte lingue, tra cui latino, siriaco, armeno, arabo e slavo.<br />
Sulla base della traduzione latina di Angelo Clareno da Cingoli, nel XIV secolo l’agostiniano<br />
Gentile da Foligno la traspose in italiano. Incunabuli assai rari. (Esemplare accuratamente rinfrescato.<br />
Timbro di antica collezione tedesca al verso dell’ultimo f. del Climaco). I) BMC V 419.<br />
IGI 7384. ESSLING 892. SANDER 3757. KLEBS 243. BECKER CATALOGUE 222. WELLCOME I, 5029.<br />
SOURCE BOOK OF OPHTHALMOLOGY, p. 187. DYSON PERRINS IT. 108. - II) ESSLING 566. SANDER<br />
2019. PROCTOR 5228. BMC V 468. IGI 5216. [18559]<br />
69. MALBERTO, Domenico. L’Ombre Illustrate overo Trattato di Orologj a Sole, del<br />
padre Gregorio di San Francesco Roma, Gio. Franc. Buagni, MDCCXV (1715), € 750<br />
in-4, pp. (8), 80, LXXXXV (“Tavola delli logaritmi e mesologaritmi regolati dal seno tutto 100000,<br />
con i gradi del Quadrante, e parti delle Tangenti corispondenti al seno 1000”), leg. coeva p. perg. Con<br />
17 figure geometriche e diagrammi silogr. n.t., iniziali istoriate. Prima edizione di questo raro<br />
trattato di gnomonica. “Padre Gregorio di San Francesco de’ chierici regolari delle scuole pie”, visse<br />
in Sicilia verso la fine del XVII sec. e nella prima metà del XVIII. Ottimo esempl. (con due piccoli<br />
timbri antichi di bibliot. sul titolo.). RICCARDI II, 74. [915]<br />
70. MAUPERTUIS, MOREAU de, Pierre Louis. La Figure de la Terre, déterminée<br />
par les Observations de Maupertuis, Clairault, Camus, Le Monnier, …accompagnés<br />
de M.Celsius prof. d’Astronomie à Upsal, faites par ordre du Roy au Cercle Polaire. Paris,<br />
Imprimérie Royale, MDCCXXXVIII (1738), € 1.600<br />
in-8, pp.XXIV, (4, table), 184, sul titolo le armi reali di Francia, una testata di pagina fig. incisa,<br />
illustrato fuori testo con una carta geografica e 9 tavole di schemi geometrici, inc. in rame e<br />
ripiegate. Leg. coeva p.pelle, dorso ornato in oro e con titolo su tassello. Prima edizione di importante<br />
trattato sullo schiacciamento del globo terrestre ai poli. Maupertuis (Saint Malò 1698-1759,<br />
celebre scienziato matematico e geodeta) guidò nel 1736 una spedizione scientifica in Lapponia<br />
al circolo polare al fine di misurare un arco di meridiano e il risultato della ricerca fu fatale per<br />
l’ipotesi Cartesiana, confermando la teoria di Newton sulla gravitazione terrestre. Raro. Ottimo<br />
esemplare. BABSON, NEWTON COLLECTION, p.48. NORMAN LIBRARY n.1458. [4548]<br />
71. MERBITZ, Johann Valentin. De Varietate Faciei Humanae, discursus physicus.<br />
Appendicis loco accedunt carmina figurata, Rabani Mauri. Dresdae, apud Mart.<br />
Gabrielem Hubnerum, ex officina Electorali, typis viduae & haeredum Melchioris<br />
Bergenii, MDCLXXVI (1676), € 1.600<br />
in-4, pp. (16), 69, VIII (Rabano Mauro), (4) e una tavola in antiporta incisa f.t., con raffigurazione<br />
delle 12 tipologie di volti individuati. Titolo e parte del testo stampati in rosso e nero. Altra<br />
tavola inc. f.t. tra le pag. 35 e 36. Prima ed unica edizione di questo curioso trattato di fisiognomica<br />
atto ad individuare corrispondenze matematiche e alfabetiche nella struttura dei volti. Come<br />
spiega l’autore (1650-1704) da p. 69 inserì 8 pagine dei Carmina figurata, primo esempio di<br />
poesia visuale di Rabano Mauro, poiché gli esemplari cinquecenteschi di tale opera erano già<br />
rari: “Quum supra pag. 32. mentio facta fuerit Carminis Rabani figurati, nec operis ejus copia omnibus<br />
sit, qui eo genere scripturae delectantur, missis viginti, quae insuper composuit VIII coronidis loco hic<br />
adjicere visum fuit, & sunt quae sequntur”. WELLCOME IV, 115. KRIVATSY 7758. [10363]<br />
53
72. MERCATI, Michele. Metallotheca (Vaticana). Opus posthumum...Opera autem, &<br />
studio Joannis Mariae Lancisii illustratum. Roma, Jo. M. Salvioni, 1717, € 8.500<br />
in-folio, pp. (10, su 12, mancando il primo f. bianco), XIII-LXIV, 378, (18). Legatura in piena<br />
pelle coeva, dorso rifatto con l’applicazione di quello originale con titolo e fregi in oro, tagli rossi.<br />
Titolo a stampa rossa e nera con incise le armi di Papa Clemente XI, il quale si prodigò per la<br />
stampa dell’opera, che a lui è dedicata da parte del Lancisi. Stupendamente illustrata da antiporta<br />
incisa da Jac. Frey, su disegno di Pietro Bianchi, raffigurante l’autore che offre l’opera al Papa; un<br />
magnifico ritratto dell’autore a piena pagina, inc. da da Fariat da un dipinto di Tintoretto; 17<br />
tavole a piena pagina di cui 5 f.t. (2 doppie) e 159 incisioni all’acquaforte n.t. Edizione originale<br />
e prima tiratura di quest’ affascinante opera di paleontologia e museologia, catalogo della<br />
collezione vaticana del gabinetto dei minerali, coralli, pietre, fossili, marmi, ecc., “one of the most<br />
important such collections in Europe” (Torrens). Morto prematuramente nel 1593, il Mercati lasciò<br />
un centinaio di tavole preparate e l’opera incompiuta, che fu pubblicata oltre cento anni dopo per<br />
volere del Papa e grazie alle cure di Giov. Maria Lancisi, il celebre medico, archiatra ponficiio<br />
(1654-1720). Le magnifiche freschissime incisioni raffigurano, tra l’altro, uno stupendo frontespizio<br />
allegorico, 19 armadi, il gabinetto contenente la “Methallotheca” su due fogli, operazioni metallurgiche,<br />
ed in fine alcune celebri sculture del Vaticano, tra cui il Laocoonte. L’autore (1541-1593),<br />
“one of the founders of paleontology” (DSB IX, 309), si laureò medicina a Pisa e fu associto al Cesalpino,<br />
la cui opera “De metallicis” costituisce uno studio analogo. Bellissimo esempl., a grandi margini.<br />
HOOVER 581. COBRES p. 107 n. 20. WARD & CAROZZI 1541. THORNDIKE VI.334. HUGH TORRENS<br />
IN THE ORIGINS OF MUSEUMS p. 206. GOVI, CLASSICI 222. [1951]<br />
73. MUNDINUS (Mondino de Luzzi). Anatomia Mundini, ad vetustissimorum, erundemque<br />
aliquot manu scriptorm, codicum fidem collata, justoq. suo ordini restituta.<br />
Per Ioannem Dryandrum Medicum professorem Marpurgensem. Adiectae sunt... partium<br />
corporis, ad vivum expressae figurae. Marpurg, C. Egenolph, MDXLI (1541), € 8.800<br />
in-4 piccolo (170x140 mm), ff. (4), 67, (1, bianco), impresa silogr. del tipografo sul titolo, ripetuta<br />
in fine, vari capilettra ornati su fondo nero. Illustrato da 46 splendide figure anatomiche in<br />
silografia n.t., varie a piena pagina. Legatura coeva piena pergam. flessibile, titolo ms. al dorso.<br />
Trattato assai importante del bolognese Mondino (1275-1326), illustre professore di anatomia.<br />
Scrisse questo manuale sulla dissezione del corpo umano nel 1316, venne pubblicato sei volte<br />
prima della presente rara bellissima edizione curata da Johan Dryander, pure professore a<br />
Marpurg, il quale appoggia la teoria e la pratica anatomica di Mondino ed illustra il trattato con<br />
nuove silografie, corrette, prese da proprie reali dissezioni anatomiche, di genitali, muscoli, ossa,<br />
cuore, cervello, denti, etc. Questa edizione curata da Dryander è stimata essere una delle più<br />
importanti dell’epoca Vesaliana. Esemplare completo, genuino (con margini ridotti e lievi piccoli<br />
restauri; ex-libris manoscritti antichi sui due fogli di risguardo). CUSHING pp.29-30. STILLWELL<br />
620. DURLING 3233. WELLCOME, I, 4486. GOVI, CLASSICI 18 (I ed.). [13598]<br />
74. MUSSCHENBROEK, Petrus van. Physicæ Experimentales, et Geometricae, de<br />
Magnete, tuborum capillarium vitreorumque speculorum attractione, magnitudine<br />
terrae, cohaerentia corporum firmorum dissertationes ut et ephemerides meteorologicae<br />
Ultrajectinae. Viennae, Pragae & Tergesti, typis et sumtibus Joannis Thomae<br />
Trattner, 1756, € 1.700<br />
2 volumi in-4, pp. (8 con Prefazione), 270 (con De Magnete), 83 (con De Tubis capillaribus<br />
vitreis); (2 occhietto), 64 (con De magnitudine terrae), 264 (con Indroductio ad cohaerentiam<br />
54
72. 72.<br />
73.
corporum firmorum e Ephemerides Metereologicae..). Legature coeve in vitello marmorizzato,<br />
fregi oro e tassello granata al dorso. Titolo in rosso e nero, impresa al titolo con figura femminile<br />
davanti ad un torchio e una cassa tipografica (motto Altius labore et favore). Illustrato con complessive<br />
30 tavole f.t. ripiegate, incise in rame (di cui XXVIII num.) Pregevole edizione di<br />
raccolta di opere, apparsa per la prima volta nel 1729. Notevoli gli studi sul magnete, sui tubi<br />
capillari e sulla coesione; nello stesso volume vennero pubblicati i manoscritti inediti di W.<br />
Snellius relativi alla misura dell’arco di meridiano terrestre e condotti a termine alcuni calcoli<br />
lasciati incompiuti da Snellius. “Of particular relevance to this collection is ‘Introduction ad<br />
Cohaerentiam Corporum Firmorum,’ accompanied by a number of plates illustrating fractured test<br />
specimens and testing apparatus. Also of relevance is the chapter ‘Tentamen de corporum Duritia’ which<br />
concerns the hardness of materials” (Roberts & Trent, Bibliotheca Mechanica, p. 232.). “Underlying<br />
Musschenbroek’s lectures demonstrated with experiments was the experimental philosophy...the principal<br />
source of inspiration was Newton, but Galileo, Torricelli, Huygens, Réaumur, and others were<br />
important to this school” (D.S.B., IX, p. 596). Petrus van Musschenbroek (Leida 1692-1761), fu<br />
celebre fisico noto soprattutto per aver inventato il primo condensatore d’elettricità. Ottimo<br />
esemplare (lievi usuali fioriture e arrossature della carta). ROBERTS & TRENT, BIBLIOTHECA<br />
MECHANICA, p. 232. D.S.B., IX, p. 596 [18540]<br />
75. OLMO, Marco Antonio. Physiologia Barbae Humanae. In tres sectiones diuisa,<br />
hoc est de fine illius philosophico, & medico. Bononiae, apud Ioannem Baptistam<br />
Bellagambam, 1601, € 5.000<br />
in folio, pp. (20), 1-72, 81-317, (1; completo. Il salto di numerazione è dovuto al fatto che il fascicolo<br />
K venne omesso in tutti gli esemplari). Legatura coeva in p. perg. floscia, titolo al dorso ms.<br />
in bella grafia dell’epoca. Titolo in rosso e nero con la armi di Pietro Aldobrandini, cui l’opera<br />
è dedicata; con 1 grande silografia a p. 169, raffigurante le proporzioni tra il volto e la lunghezza<br />
delle sopracciglia affinchè queste non ostacolino l’angolo visuale. Edizione originale di questo<br />
curioso trattato, unico nel suo genere: diviso in tre libri affronta dal punto di vista medico e fisiologico<br />
il problema della natura della barba e dei peli, attingendo anche a fonti quali Crisippo,<br />
Diogene, Agostino, Lattanzio… Scarse sono le notizie relative all’autore: originario di Padova,<br />
dovette trasferirsi a Bologna ove G. B. Bellagamba editò la maggior parte delle sue opere. Autore<br />
già nel 1599 di un volume sulla barba (Opinio…de fine medico barbae humanae, Modena<br />
Gadaldini, 1599), nel 1601 pubblicò un trattato sull’utero (Uterus muliebris, Bologna Bellagamba,<br />
1601). Ottimo esemplare di non comune opera (censita in sole 4 biblioteche italiane). STC XVII<br />
SEC., II, 926. KRIVATSY 8425. [9463]<br />
76. PLINIUS, Secundus, Gaius. Naturalis Historiae libri XXXVII e castigationibus<br />
Hermolai Barbari, ac codicis in Alemania impressi, quam emendatissime editi, addito<br />
indice quam copiosissimo, per Joa. Camertem, O.Min. Figurisque ad singolorum librorum<br />
materiam aptissimis. (In fine:) Excussum Venetiis ... per Melchiorem Sessam, &<br />
Petrum Serenae socios, 1525 die XXIIII Aprilis, € 2.700<br />
in-folio, 2 parti in un vol., ff. (14), CCXIX, (1, bianco), ff. (71 di Indici). Leg. secentesca in pergamena.<br />
Illustrano l’edizione due frontespizi (uno per il testo ed uno per gli Indici) entro<br />
elaborate bordure figurate, titolo in carattere gotico in rosso e nero, tre carte geografiche e 32<br />
grandi vignette silografiche (mm 74x81), tratte dall’edizione di Plinio del medesimo Sessa del<br />
56
75. 78.<br />
77.
1513; numerose iniziali di varie dimensioni su fondo criblé. Corredano l’opera pliniana gli<br />
Indici curati da Ioannes Camers (1468-1546) , frate minore conventuale, dotto romanista, originario<br />
di Camerino. Pregevole edizione della maggiore opera di Plinio (Como 24 d.C. - Stabia<br />
79), inesauribile miniera di notizie scientifiche e curiosità che gli conferì un ruolo predominante<br />
fra gli enciclopedisti, stimatissimo dal Medioevo sino ai giorni nostri. Discreto esempl. (restauro<br />
conservativo ai primi 4 ff. degli indici, con perdita di qualche lettera, rinforzi marginali e al verso<br />
bianco del titolo). SANDER, 5764. OLSCHKI, CHOIX, 5080. ADAMS, P-1559. STC 526. [7931]<br />
77. PORRAS, Manuel de. Anatomia Galenico-Moderna. Dedicada al Apostol de Las<br />
Indias San Francisco Xavier. Madrid, En la Imprenta de Musica, por Bernardo Peralta,<br />
Ano de 1716, € 3.300<br />
in-4, ff. (32), pp. 616. Legatura coeva in pergamena, tassello azzurro al dorso. Completo di antiporta<br />
raffigurante la morte di San François-Xavier, cui l’opera è dedicata, e 20 belle tavole<br />
incise in rame, una con ritratto dell’autore, 19 di carattere anatomico. Prima edizione di questo<br />
raro e copioso trattato di anatomia che segnò la rinascita della medicina spagnola nel XVIII secolo.<br />
Particolarmente importanti sono le osservazioni che l’autore fa a proposito della struttura oculare<br />
legata al sistema nervoso centrale. “La obra más sobresaliente de Porras es Anatomía galénico<br />
moderna, describe allí las estructuras oculares dentro del apartado denominado genéricamente<br />
«Cavidad animal», concepto en el que se incluía también el sistema nervioso central y los órganos de<br />
los sentidos. Lo expuesto se ajusta al modo clásico de describir las estructuras anatómicas, supeditándolo<br />
todo a la función visiva”. Buon esemplare (seppure con minimi difetti e tracce d’uso). WELLCOME,<br />
417. PALAU, MANUEL DE LIBRERO HISPANO-AMERICANO, XIV, 233018. [11351]<br />
78. PROCLO. La Sfera di Proclo liceo. Tradotta da Maestro Egnatio Danti, cosmografo<br />
del ser.mo Gran Duca di Toscana. Con le Annotazioni, & con l’Uso della Sfera del<br />
medesimo. In Fiorenza, nella Stamperia de’ Giunti, MDLXXIII (1573), € 3.000<br />
2 parti in 1 vol. in-4, pp. (8), 55, (1 bianca); 33, (3). Legatura 800sca cartonato. Frontespizi con<br />
vignette silografiche, nella prima parte raffigurante una sfera terrestre, alle armi dei Medici con<br />
la scritta greca “Kosmos”, in ricordo del nome del Granduca Cosimo, e una sfera armillare per la<br />
seconda. Numerose belle fig. tecniche nel testo ed iniziali istoriate. Precedono “La sfera di Proclo”<br />
una dedica del traduttore a Isabella de’ Medici e una “Vita” di Proclo. L’“Uso della Sfera” è invece<br />
dedicato al Marchese di Castiglione Diomede della Cornia. Prima edizione della seconda traduzione<br />
in italiano del trattato del filosofo neoplatonico e matematico Proclo di Costantinopoli<br />
(c. 410- 485). La traduzione venne curata da Egnazio Danti (frate domenicano, noto al secolo<br />
come Pellegrino Rinaldi, 1536-1586), celebre matematico ed astronomo della corte medicea e<br />
papale. Con la presente seconda traduzione italiana dell’opera di Proclo (la prima era apparsa<br />
nel 1556 a cura di Tito Giovanni Ganzarini) i Giunti pubblicarono l’editio princeps del “Trattato<br />
dell’Uso della Sfera” dello stesso Danti, in cui si spiega come si costruisce la sfera armillare e come<br />
utilizzarla per conoscere l’ora e la latitudine in cui si possono trovare le stelle. Bell’esempl.<br />
CAMERINI, GIUNTI DI FIRENZE, II, 22. ADAMS P-2137. STC 541. HOUZEAU-LANCASTER 430.<br />
CANTAMESSA I, n. 2064 (sub Danti). [7633]<br />
58
79. SUSIO, Giovanni Battista. Libri tres. De venis edirectò secandis; in quibus<br />
Matthaei Curtij…sententia defenditur, adversus Andream Turinum, Benedictum<br />
Victorium, Victorem Trincavellium, et Andream Vesalium. Cremonae, apud Vincentium<br />
Comitem, M.D.LIX (Cremona 1559), € 4.000<br />
in-4, ff. 63 (per errore num. 64), (1b. presente). Leg. coeva p. perg. Frontespizio entro bella bordura<br />
silogr. formata da 4 legni, iniz. silogr. Dedica a Federico Gonzaga. Prima edizione di<br />
questo testo sulle vene ed il sangue, in cui l’autore sostiene il pensiero del suo maestro M. Corte,<br />
contro i pareri degli altri medici del tempo: contro Andrea Turini si disquisisce nel primo libro,<br />
contro Benedetto Vittori nel secondo e finalmente contro Vittore Trincavelli ed Andrea Vesalio<br />
nel terzo. Il Susio (Mirandola 1519-1583), illustre medico e letterato, esercitò la professione a<br />
Padova, Roma, Venezia ed in Toscana; oltre ad opere di medicina, ne scrisse svariate altre, tra<br />
cui una “sulla ingiustizia del duello”, nonché il “Libro del conoscere la pestilenza... dove si mostra, che<br />
in Mantova non è stato male di simil sorte l’anno 1575”. Rarissima edizine scientifica cremonese<br />
(solo 2 copie in Italia). Ottimo esempl., a grandi margini (lievissimo alone in alto). Manca a molte<br />
bibliografie (WELLCOME, OSLER, DURLING, UNIV. MANCHESTER, ADAMS). STC 653. [4304]<br />
80. TARTAGLIA, Niccolò. Nova Scientia. (Legato con:) Id., Quesiti et inventioni<br />
diverse. (Legato con:) Id., Regola generale di solevare ogni fondata Naue & nauilii<br />
con Ragione… Venezia, Curzio Troiano Navò, 1558, 1554 e 1562, € 4.500<br />
3 opere in 1 volume in-4. Legatura coeva in pergamena floscia (tracce d’uso, cuffia superiore con<br />
piccole mancanze). Comprende: I) “Nova Scientia”, ff. (4), 32, al titolo raffigurazione allegorica<br />
delle discipline scientifiche (matematica, astronomia, geometria…) e ritratto dell’a. insieme ai<br />
grandi studiosi del passato (Euclide, Aristoltele, Platone). II) “Quesiti”, ff. 128, al titolo ritratto<br />
dell’a., in fine; Venetia, Nic. De Bescarini, 1554. III) “Regola generale”, ff. (32), 1 tav. ripieg. f.t.,<br />
al titolo raff. di un vascello, in fine impresa dell’editore e colophon: Vinegia, Curio Traiano de’<br />
Navò, 1562. Tutte le tre opere, che frequentemente si trovano rilegate insieme, presentano numerose<br />
silografie n.t. La “Nova Scientia” apparve per la prima volta nel 1537 ed è considerata opera<br />
fondamentale sulla teoria del moto dei proiettili elaborata tramite la geometria. Quarta edizione,<br />
prima 1554, dei “Quesiti” in cui Tartaglia teorizza la formula per la risoluzione delle equazioni<br />
cubiche di terzo grado, problema che per lungo tempo aveva fermato il passo ai progressi dell’analisi<br />
matematica. L’opera, divisa in 9 libri nei quali si continuano le ricerche cominciate nella<br />
“Nuova Scientia”, tratta anche di dinamica e balistica (libri I e II), fortificazioni, militaria, ( libri<br />
III-VI) con particolare riferimento alla fortificazione di Torino, statica (libri VII e VIII). Terza<br />
edizione, prima 1551, della “Regola” con numerose silografie, alcune a piena pagina, raffiguranti<br />
navi recuperate; in cui si tratta del recupero di navi affondate, proprietà dei corpi, loro peso specifico,<br />
galleggiamento. Ottimo esemplare. I) RICCARDI I, 496, 1.6. PRINTING AND THE MIND OF<br />
MAN 66: «Tartaglia’s The New Science stands at the threshold of a new age in the history of mechanics…»;<br />
DIBNER, HERALDS OF SCIENCE <strong>102</strong>; ROSE, The Italian Renaissance of Mathematics, pp.<br />
151-158. RICCARDI p. 496: «Prima edizione assai rara…». ENC. ITAL, vol. 33, p. 286. II) ADAMS<br />
T 184; COCKLE 660; NORMAN 2054-55. RICCARDI I, 499, 4.4. III) RICCARDI, I, 2.504; ADAMS T-<br />
187; COCKLE, 660 [11979]<br />
59
79.<br />
80. 81.<br />
82.
81. VALLISNIERI, Antonio. Nuove osservazioni, ed esperienze intorno all’ovaja scoperta<br />
ne’ vermi tondi dell’uomo, e de’ vitelli… (Legato con:) Esperienze, ed<br />
osservazioni intorno all’origine, sviluppi, e costumi di varj insetti, con altre spettanti<br />
alla naturale, e medica storia... Padova, Stamp. del Seminario, G. Manfrè, 1713, € 2.000<br />
2 opere in un vol. in-4, pp. (16), 184; (12), 232. Leg. coeva p. perg., tit. ms. al dorso. Con complessive<br />
15 tav. inc. in rame f.t. (10 nella prima opera e 5 nella seconda; secondo Sabia<br />
dovrebbero essere rispettivamente 3 e 12). Prima edizione di entrambe le opere, delle quali il<br />
Sabia (Opere di A. Vallisneri, nn. 97 e 98) afferma: «(la prima) è un importante saggio sulla parassitologia,<br />
con interessanti osservazioni sui vermi esistenti nel corpo umano: Vallisneri continua la<br />
descrizione delle varie sue scoperte intorno alle uova di vermi che alloggiano nel tubo gastroenterico di<br />
animali. Parla di un nuovo liquore da schizzare dentro i vasi corporei, per rintracciarne le varie diramazioni.<br />
Cita la storia di una fanciulla nata senza cranio e con un pezzo di carne al posto del cervello.<br />
(Nella seconda) l’autore tratta della mosca dei rosai, e lancia un’idea nuova sulla divisione generale<br />
degli insetti, sul loro modo di nascere. Parla della nascita della pulce, dall’uovo ai suoi sviluppi. Parla<br />
dei vermi delle pecore, dei montoni, delle capre, dei daini e dei cervi, e alla fine tratta dell’estro dei buoi<br />
e traccia l’anatomia dello struzzo». Lo stesso Sabia ci fa sapere che “questa edizione vallisneriana<br />
(delle “Nuove osservazioni, ed esperienze”) fu esaurita alla vendita, per cui fu ristampata nel 1726<br />
con la Giunta di lettere medico-fisiche” Importante assieme di due opere scientifiche del grande<br />
medico e naturalista reggiano (1661-1730). Ottimo esempl. CAT. VINCIANA n. 1770. [2288]<br />
82. VOSS, Isaac. De Lucis Natura et Proprietate. Amstelodami, apud Ludovicum &<br />
Danielem Elzevirios, 1662, € 8.500<br />
in-4 piccolo, pp. (8), 85, (3), cartonato originale. Impresa dello stampatore al titolo, figure geometriche<br />
n.t., testatine ed iniziali vegetali. Prima ed unica edizione di trattato poco noto e<br />
molto raro, in cui il Voss pubblica la legge di Snell relativa alla proprietà della luce di passare<br />
da un mezzo all’altro con angolo di rifrazione costante, formulata nel 1621 ma rimasta sino ad<br />
allora inedita e per questo spesso attribuita a Cartesio. Merito del Voss fu anche quello di aver<br />
formulato una nuova teoria dei colori legata al tenore dello zolfo. Willebrord Snell (1581/91-<br />
1626) fu il primo ad osservare che il rapporto di rifrazione è costante. Snell non pubblicò mai la<br />
propria legge, che circolò in forma di manoscritto, fino a che proprio Isaac Voss la rese pubblica<br />
nel 1662, permettendo così a Fermat di spiegarla attraverso il principio del minimo percorso e<br />
introducendo il concetto di cammino ottico. Esemplare stupendo, genuino e intonso, di illustre<br />
provenienza: al titolo ex libris manoscritto “Biblioteca S. Pantaleonis” e nota di possesso “Alphonsi<br />
Borellij”, (Napoli, 28 gennaio 1608 – Roma, 31 dicembre 1679) celebre matematico, fisiologo,<br />
filosofo e scienziato italiano. L’opera più conosciuta del Borelli è il trattato, “De motu animalium”<br />
(Roma - 1680), uscito postumo, con il quale cercò di spiegare il movimento del corpo animale<br />
basato su principi meccanici e per il quale si guadagnò il titolo di padre della biomeccanica.<br />
WILLEMS, ELZEVIR, I 296. [9864]<br />
61
83. ZONCA, Vittorio. Novo teatro di Macchine et Edificii per varie e sicure operationi…<br />
Opera necessaria ad Architetti et a quelli che di tale studio si dilettano. Padova,<br />
Franc. Bertelli, 1656, € 5.500<br />
in-folio (320x225 mm), pp. (8), 115. Leg. coeva in cartonato rustico. Splendida e pregiatissima<br />
opera di tecnica meccanica illustrata da un titolo entro ricca bordura architettonica con figure<br />
e da 42 tavole di macchine incise in rame a piena pagina. Quarta edizione, la migliore e più<br />
completa, del più importante studio tecnologico del primo Seicento. La prima edizione fu pubblicata<br />
nel 1607, pure a Padova da Pietro Bertelli. Le magnifiche tavole, in quest’esempl. molto<br />
nitide e ben impresse, sono animate da personaggi e raffigurano un gran numero di macchinari<br />
per gli scopi più curiosi, alcuni inventati dall’autore. «... Dedica sì, la dovuta attenzione ai problemi<br />
di idraulica, ma altrettanto interesse dimostra per le macchine da lavoro. In particolare Zonca, ingegnere<br />
del comune di Padova, descrive e disegna numerose macchine per l’edilizia; macchine per sollevare mattoni,<br />
per spostare terra e così via.. ciò che colpisce maggiormente è l’aderenza alla realtà e la precisione<br />
delle descrizioni... Di particolare interesse risulta il “Carro della Zafosina”… per sollevar imbarcazioni<br />
complete del loro carico dalla laguna al Brenta e viceversa» (BASSIGNANA, La Cultura delle macchine,<br />
p. 46). “A rare work on machinery,… displaying the wanderful inventions of the author…” (LIBRI<br />
Catalogue). Esemplare assai fresco e bello, a pieni margini. USHER, MECHANICAL INVENTION,<br />
232. RICCARDI II, 669: «Le tav. sono impresse meglio che nelle precedenti edizioni..». LIBRI, SCIENCES<br />
MATHÉMATIQUES EN ITALIE, IV, 58-59. [18561<br />
]<br />
62
STORIA E GEOGRAFIA<br />
84. ALBERTI, Leandro. Libro primo (-decimo) della deca prima delle Historie di<br />
Bologna. (Con:) Libro primo della Deca Seconda. Bologna, Bartholom. Bonardo &<br />
Marc’Antonio Grossi 1541-1543, € 3.200<br />
in-4, ff. 212 n.n., 26 con “Libro Primo della Deca Seconda”. Legatura coeva in pergamena, dorso<br />
restaurato. Con 5 belle bordure architettoniche figurate ai primi cinque frontespizi con al verso<br />
silografie a piena pagina raffiguranti l’allegoria della Virtù che sorregge un cartiglio con presentazione<br />
del libro, alle sue spalle volume con impressa la scritta “Bononia docet”. I restanti 5 libri<br />
non hanno frontespizio proprio. Inserito dopo il primo libro della deca prima è, anzichè alla fine,<br />
il Libro primo della Deca Seconda, probabilmente uscito due anni dopo, con frontespizio architettonico<br />
e al verso bellissima raffigurazione della città di Bologna: si tratta della prima<br />
rappresentazione realistica della città felsinea mai data alle stampe. Numerose iniziali vegetali<br />
silogr. n.t. Edizione originale della prima deca, che tratta il periodo storico fino al 1 gennaio<br />
1253, della notissima cronaca storica della città di Bologna a cura del frate ed erudito domenicano<br />
Leandro Alberti (1479-1552). I successivi libri, dal secondo (deca seconda) al quinto, apparvero<br />
tra il 1543 e 1591 presso vari stampatori. Il resto delle Historie, fino all’anno 1543, rimane inedito<br />
e si conserva manoscritto alla Biblioteca universitaria di Bologna. Non comune completo dell’aggiunta.<br />
Buon esemplare (alcune lievi fioriture della carta, tracce di antiche note di possesso al titolo<br />
ed in fine). MANZONI, 305. GRAESSE, I, 52. FRATI, BIBLIOGRAFIA BOLOGNESE, n.3142. [18274]<br />
85. ARISTOTELE. Trattato dei Governi di Aristotile, tradotto di Greco in lingua<br />
vulgare fiorentina da Bernardo Segni, gentil’uomo e Accademico Fiorentino. In<br />
Firenze, appresso Lorenzo Torrentino stampator Ducale, MDXLIX (1549), € 1.450<br />
in-4, pp. 420, (20). Raffinata legatura 700esca in piena pelle in due toni di colore marrone, intarsio<br />
romboidale ai piatti con fregio centrale, dorso a nervi con titolo su tassello rosso, tagli dorati.<br />
Grandi capilettera silografici istoriati. Prima edizione della traduzione di Bernardo Segni, dedicata<br />
a Cosimo de Medici. Le venti pagine in fine contengono un vasto indice: “tavola delle cose più<br />
notabili della politica di Aristotile”. Edizione non comune, impressa con gran cura su carta forte.<br />
Ottimo esemplare. GAMBA, TESTI DI LINGUA, n.91. MORENI, ANNALI, pp.66-67. BMC 53. [11911]<br />
86. ATHANASIUS, Sanctus. Opera…quorum catalogus sequitur. His interpretibus<br />
Christ. Porsena, Ambrosio Monacho, Angelo Politiano, Ioanne Capnione. Accessit praeterea<br />
operi Erasmi Roterodami Paraclesis, ipsiusque Athanasii vita. (In fine:) Argentinae<br />
apud Ioannem Knoblouchum, MDXXII (Strassbourg 1522), € 2.900<br />
in-folio, ff. (6), CCCXIV, (10). Leg. 700esca mezza pergamena, tass. in pelle con tit. oro al dorso.<br />
Titolo racchiuso in magnifica bordura silogr. nello stile di Holbein raffig. vari episodi della vita<br />
di S. Atanasio; numerose iniz. silogr. su fondo nero, testo in car. tondo con note marginali in<br />
corsivo. Nei ff. preliminari leggesi la lunga “esortazione al pio lettore” di Erasmo da Rotterdam, il<br />
quale è autore anche dell’ampia Vita di S. Atanasio che abbraccia gli ultimi 20 ff. Edizione importantissima,<br />
una tra le prime, delle opere di Sant’Atanasio, vescovo di Alessandria, Padre e Dottore<br />
della Chiesa, vissuto tra il 295 ed il 373 d.C. Tra le principali opere, apologetiche e dogmatiche,<br />
63
84. 87.<br />
85.<br />
86.
citiamo il Trattato contro i Greci, il Trattato sulla Incarnazione del Verbo, l’Apologia contro gli Ariani.<br />
Da segnalare l’importanza dei due scritti di Erasmo già citati e la presenza di Angelo Poliziano<br />
tra traduttori. Bell’esempl., puro e genuino, con note di mano coeva nel margine dei primi ff., exlibris<br />
manoscritto della “Fundationis Baldauficae” sulla sguardia e suo antico timbro sul titolo<br />
(fori di tarlo all’inizio e più sensibili in fine). STC, GERMAN BOOKS, 49. BIBLIOTHECA ERASMIANA,<br />
II série, p. 11. [2592]<br />
87. BECCARIA, Cesare. Traité des Délits et des Peines, traduit de l’italien (par<br />
André Morellet), d’après la troisième édition, revue, corrigée et augmentée par<br />
l’Auteur. Avec des Additions de l’Auteur, qui n’ont pas encore paru en italien.<br />
Philadelphie (ma Parigi), 1766, € 1.250<br />
in-12, pp. XL, 239. Leg. del tempo p. pelle con filetti a secco sui piatti, tit. e fregi oro al dorso,<br />
tagli rossi. Ristampa della prima edizione della traduzione francese col solo testo “Dei delitti e<br />
delle pene”, pubblicatasi a Parigi col falso luogo di Losanna; anche la presente ediz. apparve a<br />
Parigi, ma col falso luogo di Filadelfia. Annunciata da D’Alembert sulla “Gazette littéraire de<br />
l’Europe” del 1° agosto 1765 («...Ce bel ouvrage “Dei delitti e delle pene” méritoit d’être traduit dans<br />
notre langue par une main habile; un de nos meilleurs écrivains s’est chargé de ce soin; sa traduction est<br />
achevée et prête à paroître...»), essa apparve a Parigi il 28 dicembre di quell’anno 1765, ma con la<br />
falsa indicazione “à Lausanne 1766”. Le correzioni ed aggiunte citate nel frontespizio, trasmesse<br />
al Morellet, erano state preparate dal Beccaria per la nuova edizione italiana (con l’indicazione<br />
“Edizione quinta”, che uscirà a Livorno nel marzo del 1766). Bell’esempl. FIRPO, EDIZ. OPERE DI<br />
C. BECCARIA I, pp. 294-5 (per l’ediz. orig. francese). PARENTI, LUOGHI FALSI, p. 169. [10062]<br />
88. Bergamo - BELLAFINI, Francesco. Libro de l’Origine, & tempi de la nobile, &<br />
antica Citta di Bergamo. Nouamente nella Volgar Lingua tradotto dal R.D.Giovan<br />
Antonio Licino. Con la Gionta. Bergamo, in stantia de M. Gallo & stampata per Lui,<br />
20 Novembrio M.D.LV. (1555) (in fine, verso f. 59) 20 Aprile 1556), € 11.500<br />
in-4 picc., ff. (14, il sesto è bianco), 59, (4). Leg. mod. p. marocch. granata con tit. e nota tipogr.<br />
impressi in oro sul piatto super., dorso a nervi con tit. oro, duplice riquadro a filetto oro int. Marca<br />
tip. sul primo f., ripetuta in fine; stemma stilizzato sul secondo f., bordura silografica al f. 4,<br />
alcune iniz. e decoraz. silogr. Titoli in stampatello, testo in car. romano. Prima traduzione italiana<br />
dell’opera del Bellafino e primo libro stampato a Bergamo, di cui riferisce eventi storici e, nell’ultima<br />
parte, vicende contemporanee all’autore (nato nella seconda metà del XV sec. e morto<br />
nel 1543). Il primo f. funge da occhietto: “Cronica di Bergamo / nuovamente tra / dotta nella / volgare<br />
/ lingua”; al recto del secondo f. la nota “A In stantia de M. Gallo & Stampata per lui, In Bergamo<br />
A de 20: Nouembrio M.D.LV.”; il secondo colophon si trova al verso del f. 59: “In Bergamo per Mi.<br />
Gallo Alli 20 di Aprile M.D.LVI.”. All’inizio ed in fine due sonetti di Josepho Unicorno (probabilmente<br />
pseudonimi dell’autore o del traduttore), “sopra la opera presente” il primo, “sopra la citta<br />
di Bergamo” il secondo; nei ff. prelim. terzo-quinto vi è una “oratione” del Licino (o Licinio) “a li<br />
si. et cari suoi compatrioti” nella quale, tra l’altro, parla della necessità di tradurre l’opera del<br />
Bellafino “dal latino idioma in parlar commune a comodo dil Populo e de quelli che della latina Lingua<br />
non sono così esperti”. Opera di straordinaria rarità ed accattivante interesse storico-letterario e<br />
bibliografico; proveniente dalla famosa Broxbourne Library (con due ex-libris applicati ai piatti).<br />
MANCA A STC., ADAMS e BOLOGNA, Cinquecentine Trivulziana. FUMAGALLI pp.33-34. ASCARELLI<br />
p.166. DESCHAMPS COL. 178. CAT. UNICO 1035 (solo 8 esempl. in Italia). [6448]<br />
65
88. 91.<br />
89.
89. BLONDUS, Flavio. De Roma instaurata. De Italia illustrata. (In fine, colophon:)<br />
In Augusta Taurinorum, Taurinum nunc appellant, Bern. Sylva, impensis & aere partiario<br />
Ioannini Baudi theol., Io. Bremii & Gul. Ferrarii, 1527 (Torino, B. Silva, 1527), € 3.900<br />
in-4, ff. (30), 235 (erronem. num. 234), (1, bianco). Preziosa leg. coeva in piena pelle docorata<br />
a secco sui piatti. Testo in car. romano, note a stampa nei margini, belle iniz. ornate su fondo<br />
nero. I 30 fogli preliminari contengono il titolo della “Italia illustrata” con l’avviso di Gio. Bremio<br />
al lettore ed i relativi indici, il titolo della “Roma instaurata” e gl’indici estesi, che al verso dell’ult.<br />
f. portano la dedica dell’a. al Papa Eugenio IV. Quindi inizia il testo dei tre libri della “Roma instaurata”<br />
che finisce al f. 43; segue l’estesa descrizione dell’Italia, regione per regione, che, oltre al<br />
testo del Biondo, comprende testi del Volterrano (dal f. 155: “De Alpinis” ecc.) del Sabellico (dal<br />
f. 197 v.: “Vetustae Aquileiae, Carnia, de Venetae urbis situ”, ecc.), del Merula (“Mediolani, Insubriae<br />
& Italiae illustratio”, ff. 220-232 e “Montis Ferrati descriptio”, ff. 233-235). Rara cinquecentina<br />
torinese, promossa da Gaspare Capris, abate e poi vescovo di Asti. Fondamentale opera storicogeografica<br />
su Roma e l’Italia, contenente vari riferimenti qua e là a Torino, città e paesi del<br />
Piemonte antico. Magnifico esempl. assai puro, nella sua prima legatura. BERSANO,<br />
CINQUECENTINE TORINESI, n. 107 (erra nell’indicazione del conteggio dei ff.). BMC 107.<br />
CARBONELLI 186. CHOIX D’OLSCHKI VIII, 11722 (con ff. prelim. diversam. distribuiti). [3909]<br />
90. CALVI, Felice. Famiglie Notabili Milanesi. Cenni storici e genealogici raccolti da<br />
Fausto Bagatti-Valsecchi, Felice Calvi, Luigi Agostino Casati, Damiano Muoni, Leopoldo<br />
Pullé. Milano, Vallardi, 1875-85, € 4.000<br />
4 vol. in-folio, cadauno di oltre 300 pagine. Ottima e solida rilegatura in m. marocchino azzurro<br />
e ang., con filettatura e titolo oro ai dorsi. Con numerose incisioni nel testo, 33 magnifiche<br />
tavole in cromolitografia f.t. riproducenti gli stemmi delle famiglie, 7 tavole con ritratti, monumenti,<br />
etc. Opera fondamentale, comparsa a dispense, divenuta assai rara, che raccoglie 52<br />
famiglie tra le più celebri ed importanti della nobiltà e borghesia milanese, di ciascuna delle quali<br />
vengono forniti brevi cenni storici e tavole genealogiche a doppia pagina (tra le altre: D’Adda,<br />
Clerici, Colleoni, Giulini, Mandelli, Manzoni, Ponti, Visconti Venosta, Borgia, Borromeo, Calvi,<br />
Melzi, Monti, Attendolo, Brambilla, Cusani, Casati). Col Calvi (che compilò ben 38 delle 52<br />
monografie) collaborarono, solo per i primi due vol., gli autori citati nel titolo. «Noi intendiamo...<br />
riunire in quest’opera le memorie di tutte quelle stirpi, senza distinzioni di classi, che serviranno degnamente,<br />
efficacemente il paese, vorrei dire Milano…» (dalla prefazione). Magnifico esemplare, in<br />
astuccio cart. CAT. MENEGHINA 1191. CAT. HOEPLI 498. COLANERI 669. SPRETI 1440. [<strong>102</strong>65]<br />
91. DEZA, Massimiliano. Istoria della Famiglia Spinola, descritta dalla sua origine<br />
fino al secolo XVI. Dedicata alla sacra cesarea reale maestà di Leopoldo I gloriosissimo<br />
imperatore. Piacenza, nella Stampa Ducale di Giovanni Bazaghi, 1694, € 2.300<br />
in-folio (mm 340x240), pp. (8), 360. Legatura coeva in pergamena, con titolo elegantemente<br />
calligrafato lungo il dorso. L’occhietto e i 3 fogli di dedica a Leopoldo I sono preceduti da uno<br />
stupendo antiporta allegorico con varie armi araldiche di casate europee e degli Spinola, sullo<br />
sfondo veduta di Genova (firmata da Domenico Piola e M. Desbois). Il Dezza (Lucca 1628-<br />
1704), membro della Congregazione dei chierici leonardini, fu autore di opere devozionali;<br />
questa fondamentale storia della casata Spinola fu la sua opera più notevole. Assai rara, in buono<br />
stato di conservazione (asportata porzione del margine inf. dell’antiporta, lievi arrossature).<br />
L’esempl. della Fondazione Firpo contiene un albero genealogico datato 1667. [11695]<br />
67
92. DUMAS, Alexandre. La Maison de Savoie depuis 1755 jusqu’à 1850. Roman historique.<br />
Ouvrage illustré de plus de 200 magnifiques planches par les meilleurs artistes<br />
de Paris et de Turin. Ivi, Claude Perrin, 1852-56, € 2.600<br />
251 fascicoli in-8 gr., tutti con le copertine editoriali, raccolti in 4 eleganti camicie m. tela con<br />
tass. in pelle, a loro volta inseriti entro 4 astucci in cartoncino marmorizz.; pp. 513, (3); 273, (3);<br />
552; 672. Prima edizione e prima tiratura di questa magnifica opera illustrata da un ritr. di<br />
Dumas e 248 tavole in litografia a due tinte o a colori inc. da Perrin, Camino, Cél. Nanteuil,<br />
Dufourmantel, G. Arnaud, E. Leroux, Loutrel, Gouin, ecc. raffiguranti soprattutto ritratti dei re<br />
sabaudi ed episodi salienti delle loro gesta civili e militari. Il romanzo di Dumas padre, una specie<br />
di epopea di quasi un secolo di storia sabauda, mette in evidenza gli stretti rapporti tra Francia<br />
ed Italia da Carlo Emanuele III a Carlo Alberto. Esempl. completo, di grande qualità e rarità in<br />
tali condizioni. NON IN BRIVOIS NÉ VICAIRE. CARTERET III, p. 212-3. MANNO-PROMIS, I, 69. [7286]<br />
93. ELLIS, Henry. Voyage à la Baye de Hudson, fait en 1746 et 1747, par les navires<br />
le Dobbs-Galley & la California, pour la découverte d’un passage au Nord-Ouest;<br />
avec une description éxacte de la côte; un abrégé de l’histoire naturelle du pays…Enrichi<br />
de figures en taille douce, & d’une carte…Traduit de l’anglois, et augmenté de quelques<br />
remarques. Leide (Leida), Elie Luzac, 1750, € 2.000<br />
in-8, pp. XXVIII, 413, (7). Bella leg. del tempo p. pelle, dorso liscio con titolo e ricca decoraz.<br />
oro. Titolo a stampa rossa e nera con impresa tipogr. inc., fregi ed iniz. silogr. Dedica dell’a. al<br />
Principe di Galles. Corredato di una carta geogr. e 9 tavole num. inc. in rame e ripieg. f.t.<br />
Seconda edizione francese, tradotta da Sellius ed aumentata rispetto alla prima dell’anno precedente<br />
(la prima inglese era apparsa a Londra nel 1748). Relazione importante di questo viaggio<br />
che contribuì ad una migliore conoscenza della regione per scoprirrvi il passaggio più corto per<br />
le Indie Orientali. «The most important result of this voyage was that it definitely put an end to the<br />
idea that the N.W. Passage lay through Hudson’s Bay. Ellis’ work, although containing many valuable<br />
observations on tides, on the vagaries of the compass, and on the customs of the Eskimos, a people then<br />
practically unknown, mingles a great deal of speculation on the certain existence of the passage, on magnetism,<br />
on fogs, on rust, and other matters…» (cfr. Maggs, Bibl. Americana, part V, p. 470).<br />
Bell’esempl., con un’antica veduta del “Fort York sur la baie de Hudson” applicata sul foglio di guardia.<br />
LECLERC n. 717 e CHOIX D’OLSCHKI I, 887 (ed. 1749). [3915]<br />
94. EMANUELE FILIBERTO di Savoia, Legatura - GARIMBERTO, Girolamo.<br />
Il Capitano Generale. Nuovamente mandato in luce. Venezia, Giordano Ziletti<br />
all’Insegna della Stella, 1556, € 5.000<br />
in-8 (mm 120x160), pp. (20), 586. Legatura coeva alle armi di Emanuele Filiberto di Savoia:<br />
in pergamena floscia, tagli dorati e cesellati. I piatti sono interamente dipinti alle armi sabaude<br />
con corona, putti e lupi. La pittura è purtroppo alquanto consunta, ma leggibile. Le legature alle<br />
armi di Emanuele Filiberto (1528-1580) sono rarissime; soltanto un paio sono conservate presso<br />
la Biblioteca Nazionale di Parigi, apparentemente nessuna a Torino e in Italia. Prezioso cimelio<br />
sabaudo. Da segnalare che il contenuto militare dell’opera è in tema con l’indole e la personalità<br />
del grande Duca Sabaudo. Cfr. MALAGUZZI, Legature Museo d’Arte Antica (2011). [16453]<br />
68
96.<br />
92.<br />
94. 94.
95. Firenze - VARCHI, Benedetto. Storia Fiorentina. Nella quale principalmente si<br />
contengono l’ultime Revoluzioni della Repubblica Fiorentina, e lo Stabilimento del<br />
Principato della Casa de’ Medici. In Colonia, appresso Pietro Martello, 1721, € 2.450<br />
in-folio (mm 320x210), ff. (18), pp. 677, pp.(3, errata-corrige, ultima bianca). Titolo inciso in<br />
rame a piena pag. con armi dei Medici e altri simboli araldici, ritratto del Varchi in antiporta,<br />
albero genealogico della Famiglia Medici inciso e ripiegato fuori testo. Fregi tipografici e grandi<br />
iniziali istoriate. Elegante legatura settecentesca in pieno marocchino granata, bordura di tre filetti<br />
in oro sui piatti, dorso a nervi con titolo e fregi floreali in oro, dent. int., tagli dorati. Prima edizione<br />
e rara prima versione (su tre) non censurata, che conserva la narrazione dell’eccesso<br />
commesso da Pier Luigi Farnese nella persona del Vescovo di Fano. Fondamentale storia di<br />
Firenze condotta anche su testi manoscritti, particolarmente importante perché narra le complesse<br />
vicende della città nel decennio 1537-1547. All’inizio del volume vi è la Vita del Varchi<br />
scritta da Silvano Razzi e la dedica al Duca Cosimo. In fine vi è un vasto e dettagliato indice delle<br />
cose più notabili (pp. 641-677). Magnifico esemplare. MORENI, BIBL. TOSCANA, pp. 428-429.<br />
LOZZI, I, 1940. RAZZOLINI-BACCHI DELLA LEGA, p. 359. [13541]<br />
96. FRISI, Antonio Francesco. Memorie storiche di Monza e sua Corte raccolte ed<br />
esaminate… ornata di tavole incise in rame. Milano, Gaetano Motta, 1794 (Segue:)<br />
Memorie della Chiesa Monzese raccolte e con varie Dissertazioni illustrate. Milano,<br />
Galeazzi, 1774-80, € 9.000<br />
7 volumi in-4. Bella uniforme leg. ottocentesca in m. marocch. verde scuro, dorsi a nervi con tit.<br />
e fregi romantici in oro. Prime edizioni, illustrate da complessive 29 tavole f.t. incise in rame.<br />
1) Prima ed unica edizione, magnificamente illustrata da 3 incisioni sui tit., stemma araldico<br />
del Principe di Barbiano e Belgioioso Alberigo XII d’Este-Visconti-Trivulzio cui è dedicata, bellissime<br />
iniz. inc., alcuni rami n.t. e 19 tav. num. f.t., molte delle quali ripieg., magistralmente<br />
inc. da Giulio Cesare Bianchi (notevole quella raffigurante il castello di Monza). E’ la più importante<br />
e ricercata opera su Monza e territorio vicino, di cui indaga ogni aspetto della storia civile,<br />
religiosa ed artistica, basandosi sui documenti inediti raccolti in abbondanza dagli Archivi della<br />
città. Splendido esempl. su carta forte, freschissimo. 2) Prima edizione di opera importante e<br />
molto ricercata, illustrata da vignetta inc. su ciascun front., bellissime iniz. inc., alcune silografie<br />
n.t. e complessive 10 tav. f.t. inc. in rame (per lo più ripieg.). L’opera, divisa in quattro dissertazioni<br />
(una per volume), tratta degli antichi abitatori di Monza, delle sue antichità ed iscrizioni,<br />
dei Longobardi e della regina Teodolinda, della fondazione della basilica di S. Giovanni Battista,<br />
delle donazioni e privilegi concessi da Papi e Sovrani, della gerarchia ecclesiastica, dei possedimenti,<br />
rendite, ecc. L’autore, fratello di Filippo e del più celebre Paolo, fisico e matematico, fu<br />
canonico e teologo di S. Stefano di Milano, eruditissimo nelle cose patrie. Molto bello, a pieni<br />
margini. Magnifico esemplare delle due opere più importanti del Frisi e della storiografia monzese,<br />
in legatura romantica uniforme, come raramente reperibile. 1) PREDARI 147. LOZZI 2945,<br />
note. PLATNER 224.LOZZI 2945, GRAESSE III, 637 2) LOZZI 2945: «Opera molto pregevole divisa<br />
in varie dissertazioni». PLATNER 224. [10307]<br />
70
95.<br />
100. Mémoire sur l’Histoire de l’Italie
99. 104.<br />
101. 101.
97. GORANI, Giuseppe. Mémoires secrets et critiques des Cours, des<br />
Gouvernemens, et de Moeurs des principaux États de l’Italie. Par J. Gorani, citoyen<br />
François. Paris, Buisson, 1793, € 1.600<br />
3 vol. in-8, pp.VIII, 493, 478, 480. Bella legatura coeva m. vitello marmorizz., dorsi a nervi ornati<br />
oro, con tassello per titoli. Edizione originale. G.Gorani (Milano 1744-Ginevra 1819), giornalista<br />
politico, membro della “Soc. Letteraria del Caffè”, accolse con entusiasmo e favore la<br />
Rivoluzione, fu nominato del 1792 “citoyen français” e pubblicò nel Moniteur una serie di “Lettres<br />
aux souverains sur la Révolution française”. Nel medesimo anno scrisse le presenti “Mémoires secrets”<br />
sulla società e i poteri italiani che suscitarono violente reazioni in Italia. Ogni aspetto dell’Italia<br />
politica e religiosa, città per città, è esaminato e messo in discussione in questa vasta opera. I suoi<br />
beni vennero confiscati e venne espulso dal paese. Bell’esemplare di rara opera. [9659]<br />
98. GUICCIARDINI, Francesco. La Historia d’Italia, divisa in venti libri. Riscontrata<br />
con tutti gli altri Historici, & Autori, che dell’istesse cose abbiano scritto, per<br />
Thomaso Porcacchi…con un Giudicio fatto dal medesimo, per discoprir tutte le bellezze<br />
di questa Historia… Venetia, Evangelista Baba, MDCXXXX (1640), € 980<br />
2 parti in un vol. in-4, ff. (44), 488; 112, (8). Legatura coeva p. perg., tit. ms. al dorso. Impresa<br />
tipogr. su entrambi i frontesp., fregi ed iniz. silogr., testo in car. corsivo, commento del<br />
Porcacchi nei margini in car. tondo. Precedono la Vita di Guicciardini scritta da Remigio<br />
Fiorentino ed il “Giudicio sopra l’Historia di Guicciardini” del Porcacchi. La seconda parte comprende<br />
solo gli ultimi quattro libri, con dedica a Cosimo Medici. Pregevole edizione secentesca<br />
dell’opera di maggior successo del Guicciardini (1483-1540), il quale, sulle orme del Machiavelli,<br />
ricostruisce le vicende storiche d’Italia tra la morte del Magnifico (1492) e il 1534, anno della<br />
morte di Clemente VII. Buon esempl. di edizione assai pregiata. MICHEL-MICHEL IV, 101. [10402]<br />
99. LANCELLOTTI, Secondo. L’Hoggidì overo il Mondo non peggiore né più calamitoso<br />
del passato. Venetia, Gio. Guerigli, 1623, € 2.300<br />
in-4, pp. (32, ult. 2 bb.), 568, (2). Leg. coeva p. perg. floscia, perfetta. Magnifico frontesp. inc.<br />
da Valesio a motivo architett. con fig. allegoriche ed in alto stemma di Papa Urbano VIII cui<br />
l’opera è dedicata; iniz. silogr., car. corsivo. Prima edizione di quest’opera assai interessante e<br />
curiosa, all’epoca famosa e sovente ristampata, assai significativa nella polemica per la superiorità<br />
dei moderni sugli antichi, ricca di giudizi curiosi ed interessanti sulla mentalità del secolo e di<br />
riferimenti a problemi di critica e polemica letteraria. Divisa in 50 “disinganni”, o capitoli, ciascuno<br />
dedicato ad un argomento, tutti tesi a rivalutare il mondo moderno nei confronti del passato e<br />
dimostrare che “non ci è occasione, o ragione di credere che il mondo sia hoggidì attorniato o afflitto<br />
da calamità o miseria più del passato, essendo stato sempre di esse colmo e mai felice” (dall’ultimo<br />
disinganno). Tra l’altro si dice che le donne moderne non superano in vanità quelle del passato<br />
(disinganno IV), che sempre vi sono stati giovani scapestrati e irriverenti verso i vecchi (dis.<br />
VIII), e sempre è esistita l’avarizia e la cupidigia dei mercanti (dis. XX e XXI) e che “l’occhiale<br />
moderno del Galileo potrebbe servir forse per geroglifico dell’invidia” (dis. XXVI). L’autore (Perugia<br />
1583-1643) fu monaco Olivetano, “Accademico Affidato di Pavia, Insensato di Perugia, Umorista<br />
di Roma” e compose anche altre opere altrettanto curiose. Ottimo esempl. STC, XVII SEC., 465<br />
(II ed. 1627). MICHEL-MICHEL V, 14. CAT. VINCIANA n. 51 (III ed. 1630). [3268]<br />
73
100. Manoscritto – MÉMOIRE SUR L’HISTOIRE D’ITALIE. Tome premier et second.<br />
Manoscritto di anonimo autore francese, senza luogo e data (1720 circa). € 2.900<br />
Due tomi in un volume in-quarto (mm 277x205), manoscritti in inchiostro bruno in chiarissima<br />
ed elegante grafia corsiva, su bella carta filigranata: ff.6 nn. (primi tre bianchi), 541 pagine del<br />
tomo primo.; ff. (4), pp.258, (3), 4 ff. bianchi per tomo secondo. Legatura coeva in piena pelle<br />
marmorizzata, dorso a nervi ornato in oro, titolo su tassello di pelle rossa, tagli rossi. Vasto testo<br />
manoscritto inedito, di unica mano, non trovato descritto nelle bibliografie consultate.<br />
Interessante lavoro di sintesi storica in vari capitoli, elencati negli esaurienti Indici all’inizio dei<br />
due tomi. Inizia con la storia generale d’Italia seguita dalla storia dello Stato Ecclesiastico sotto<br />
ogni suo aspetto (abitanti, loro genio, occupazioni e commercio, reddito e governo di questo<br />
Stato, Congregazioni, St. Uffizio, il Papa e i Cardinali, i Nunzi, elezioni ecclesiastiche, ed altri<br />
capitoli). Il tomo primo da pagina 364 offre una descrizione dei singoli ducati, regni, repubbliche,<br />
provincie e istituzioni del tempo, dedicando alla Repubblica di Venezia le pagine 422 a 538. La<br />
seconda parte del ms. contiene gli studi dedicati ai singoli Stati Italiani iniziando con Casa Savoia<br />
(pp. 1 a 58: origine, genealogia, razza, genio, commercio), segue la Repubblica di Genova, quella<br />
di Lucca, Granducato di Toscana e i Medici, Duchi di Modena, Mantova, i Gonzaga, Parma,<br />
Guastalla, Massa, Piombino, la Sardegna., Repubblica di San Marino, Principato di Monaco. Il<br />
manoscritto termina riportando il testo di una importante lettera del Cardinal d’Ossat che tocca<br />
gli interessi dei principi d’Italia, inderizzata a Henri IV, datata Roma 20 dicembre 1597. Sul primo<br />
foglio il volume manoscritto, in ottimo stato, porta il timbro di provenienza della Biblioteca “G.<br />
Pomet”. NON REPERITO NEI REPERTORI e BIBLIOGRAFIE CONSULTATE. [18104]<br />
riproduzione a pagina 71<br />
101. Manoscritto Sabaudo - GODEFROY, Théodore. Recueil des Affaires de<br />
Piedmont et de Savoye avec la Couronne de France, ou il y a beaucoup de Mémoires<br />
dressez par Théodore Godefroy. Volume manoscritto, s.d. (1700 circa), € 9.500<br />
in-folio (mm 370x260), ff. 262 vergati in inchiostro bruno, da unica mano in elegante bella grafia<br />
corsiva, in grandi caratteri, circa 20 linee per ogni pagina, su ottima carta filigranata con arma<br />
nobiliare. Bella legatura coeva in pieno vitello biondo, al centro dei due piatti impresse in oro le<br />
armi araldiche coronate di Samuel-Jacques Bernard comte de Coubert (1686-1753), filetti oro<br />
ai bordi, dorso a nervi con titolo e ricchi fregi oro, tagli dipinti in rosso. Le prime 4 pp. contengono<br />
una introduttiva “Lettre de m.r Godefry à M. de Bullion Conseiller du Roy en son Conseil d’Etat, à<br />
Fontainebleau, de Paris, le 13 Octobre 1629”. Claude de Bullion (1580-1640) aveva negoziato sotto<br />
Henri IV le condizioni dell’alleanza tra il Regno di Francia e Carlo Emanuele I di Savoia, nel<br />
1609. La parte storico-documentaria inizia al foglio 3 con i documenti in lingua latina dell’anno<br />
1306-1309, su “Union du Comté de Piemont aux Comtez de Provence et de Sorcalquier” sino al f.<br />
24. I capitoli che seguono offrono varie notizie, sui rapporti tra Savoia e Piemonte nei secoli<br />
XIV-XVII, con estesi riferimenti alle città di Torino, Pinerolo, Cuneo, Savigliano, Saluzzo,<br />
Genova, etc. ed ai trattati di Chateaux Chambresis. Magnifico e importante manoscritto storico<br />
Sabaudo. Volume perfettamente conservato, i fogli con larghi margini bianchi. MANNO-PROMIS,<br />
Bibliogr. storica degli Stati della Monarchie di Savoia, vol. I, n.1590, ne fa cenno e indica i dati<br />
biografici di Th. Godefroy (Storiografo di Francia, Ginevra 1580-1649). [17551]<br />
riproduzione a pagina 72<br />
74
<strong>102</strong>. MERCATOR, Gerard. Claudij Ptolemaei Alexandrini Geographiae libri octo<br />
Graeco-Latini Latine primum recogniti & emendati, cum tabulis geographicis ad<br />
mentem auctoris restitutis per Gerardum Mercatorem: jam vero ad Graeca & Latina<br />
exemplaria a Petro Montano iterum recogniti, et pluribus locis castigati… Jodocus<br />
Hondius excudit sibi et Cornelio Nicolai, in cujus officina prostant, …Francofurti,<br />
Amsterodammi, (Amsterdam), 1605, € 15.000<br />
in-folio, ff. (6, compresi titolo e ritratto), 27 carte su doppio foglio ed una su f. singolo, ff. (116,<br />
l’ultimo bianco), pp. 215, ff. (32). Legatura 800esca m.pelle, titolo e fregi in oro al dorso.<br />
Frontesp. inciso, ritratto di Mercatore inciso al verso dell’ultimo f. preliminare, un planisfero<br />
contornato da ricca bordura con allegorie dei venti, 10 carte dell’Europa, 5 dell’Africa e 12<br />
dell’Asia, decorate da ricchi cartigli; diagrammi e fregi nel testo. Prima edizione con testo greco<br />
e latino della Geographia di Tolomeo, e primo libro in greco impresso ad Amsterdam. Fu curata<br />
da Petrus Montanus (1572-1632), mentre il tipografo pare essere Jan Theusniz, che si trasferì<br />
da Leyda nel 1604. Le 28 decorative carte geografiche si debbono a Gerardo Mercatore (1512-<br />
1594) che le aveva pubblicate con il solo testo latino nel 1578 e nel 1584. Egli non si limitò a<br />
copiare e rielaborare le carte degli atlanti precedenti: la sua grandezza sta nell’aver creato delle<br />
carte originali, in base alle nuove proiezioni che portano ancora oggi il suo nome. (Frontesp. con<br />
aloni di polvere e porzione di margine restaurato, lieve uniforme ingiallitura, e qualche alone<br />
marginale). KOEMAN ME3: “This is the first edition with the Greek text next the Latin text… The<br />
Ptolemy edition of 1605 is the first work printed in Greek at Amsterdam and a typographic masterpiece”.<br />
PHILLIPS 421 (nota). [5247]<br />
103. MILLIN, A.L. Voyage dans le Milanais, à Plaisance, Parme, Modène, Mantoue,<br />
Crémone et dans plusieures autres villes de l’ancienne Lombardie. Paris, chez<br />
Wassermann, Libraire, 1817 € 950<br />
2 tomi in un volume in-8 grande, pp.(8), 392; (4), 371. Bella legatura del tempo mezza pelle,dorso<br />
a nervi con fregi e titolo in oro. Dettagliata relazione del viaggio in Lombardia nel primo<br />
Ottocento, ricca di notizie storiche, geografiche, topografiche, artistiche, biografiche, ecc., sulle<br />
localita visitate. Corredata di un indice dei XXVI capitoli in cui è suddivisa e di un esteso indice<br />
dei nomi. Ottimo esemplare, a pieni margini, di opera pregiata non comune. PREDARI, BIBLIOGR.<br />
MILANESE, PAG. 16. [16451]<br />
104. MORIGI, Paolo. La Nobiltà di Milano. Nella quale si ha piena notitia di tutte le<br />
Reliquie notabili, Corpi Santi Milanesi, Edifitij di Chiese, & altri luoghi Pij d’essa Città,<br />
Papi, Cardinali...Letterati...Pittori, Scultori, & altri Artefici; della grandezza de’ Milanesi,<br />
nobiltà delle loro famiglie, anticaglie, & altre cose curiose, e degne di memoria.<br />
Aggiuntovi il Supplimento in questa nova impressione del Sig. Girolamo Borsieri.<br />
Milano, Gio. Battista Bidelli, 1619, € 1.650<br />
2 vol. in un tomo in-16, pp. (48), 574, (2 bb.); (4), 74, (10). Leg. 800sca in mezza perg. e ang.,<br />
tass. in pelle con tit. e fregi oro al dorso. Impresa tipogr. sui due front., iniz. e fregi silogr. Dedica<br />
dello stampatore ad Ercole Visconti. Seconda ediz. (dopo la prima del 1595), ma prima con il<br />
“Supplimento” di Girolamo Borsieri. «Opera in cui si trova raccolto quanto di favoloso ha saputo<br />
75
trovare la semplicità popolare, ma misto però a varie ottime notizie de’ tempi» (Tiraboschi, VIII,<br />
1033). Di grande interesse storico ed inesauribile fonte di notizie d’arte. «Il quinto libro, dedicato<br />
esclusivamente agli artisti ed affini, ha per noi notevole valore specie per le notizie sui contemporanei...<br />
Caratteristico è il posto dato all’arte industriale, che fin da allora fioriva in quella città (miniatori,<br />
armaiuoli, ebanisti, ricamatori, fabbri d’arte e orefici, ma soprattutto gli ingegnosissimi intagliatori di<br />
pietre fini e di cristallo…). Nel supplemento del Borsieri sono importanti specialmente i due ultimi<br />
capitoli, che trattano delle ricche gallerie private di Milano... e contengono anche una breve descrizione<br />
delle migliori pitture e sculture pubbliche di Milano» (SCHLOSSER p. 367 e 379). Bell’esempl. MANCA<br />
AL CAT. MENEGHINA. PREDARI 165. CAT. HOEPLI 794. LOZZI 2652: «Raro». CICOGNARA 4246.<br />
ARGELATI II, p.967. MICHEL-MICHEL V, 199. SPRETI 2403. COLANERI 1077. [11836]<br />
riproduzione a pagina 73<br />
105. MUNSTER, Sebastian. Cosmographey, das ist, Beschreibung aller Länder,<br />
Herrschaften und fürnemesten Stetten des gantzen Erdbodens. Basel, Sebastian<br />
Henricpetri, 1598, € 35.000<br />
in-folio (370x250 mm), pp. (28), 1462. Legatura tedesca coeva in pelle di scrofa, piatti interamente<br />
decorati a secco da triplice ordine di bordure con fleuron al centro, dorso a sei nervi. Titolo<br />
inciso in rosso e nero in caratteri gotici con ritratto dell’autore in silografia; testate, grandi<br />
capilettera gotici, impresa tipografica in fine. Illustrato da 26 carte geografiche su doppia<br />
pagina, inclusi 2 mappamondi (Planisfero moderno e tolemaico, Shirley 162 e 163), 67 tavole<br />
di vedute e piante di città su doppia pagina, molte delle quali entro bordura ornamentale, 2<br />
carte ripiegate f.t. con il panorama di Heidelberg e Vienna, approssimativamente 1250 silografie<br />
n.t. Pubblicata in tedesco nel 1544 ed in latino l’anno successivo, l’opera raggiunse in breve un<br />
enorme successo editoriale, grazie alla ricchezza delle illustrazioni ed alle numerose carte geografiche<br />
che l’arricchiscono. Le silografie che la illustrano nel testo raffigurano vedute e piante<br />
topogr. di varie nazioni, battaglie, ritratti, usi e costumi dei vari popoli. Alcune vedute sono arricchite<br />
da particolari curiosi. Edizione aggiornata ed aumentata; le carte relative al nuovo mondo<br />
risultano in quest’edizione, assai più dettagliate rispetto alle edizioni degli anni 1544-1578.<br />
Bell’esemplare genuino a grandi margini (lievissima uniforme ingiallitura, rari aloni in qualche<br />
margine). SABIN 51395. ALDEN AND LANDIS 598/73. BURMEISTER 83. [4795]<br />
106. PAGES (de), Pierre Marie Fr. Voyages Autour du Monde et vers les deux Poles,<br />
par terre et par mer pendant les années de 1767 à 1776. Paris, chez Moutard,<br />
MDCCLXXXII (1782), € 900<br />
2 vol. in-8, pp. 432, 272, 1 tav. ripieg. f.t. raffigur. la balena. Bella leg. coeva in p. pelle marmorizzata,<br />
tit. su duplice tassello e fregi oro al dorso, tagli marmorizz. Prima edizione dei viaggi di<br />
Pages. Nel primo viaggio durato 4 anni egli fece il giro del mondo passando dalla costa ovest,<br />
Missisipi, Messico, Acapulco, Manila, fino ad arrivare in India e Libano. Nel 1773 partì per la<br />
seconda spedizione questa volta dedicata alle terre australi, nel 1776 s’imbarcò poi su una baleniera<br />
per continuare le sue esplorazioni attraverso i Poli. La bella incisione contenuta nel secondo<br />
volume rappresenta le varie fasi della cattura della balena e lo smembramento del suo corpo.<br />
Esemplare in ottimo stato di conservazione (ma mancante delle altre 9 tavole fuori testo nel II<br />
vol. citate dal Sabin). SABIN, AMERICANA, n. 58168 [1959]<br />
76
105.<br />
107. 109.<br />
108.
107. PAUSANIAS, Il Periegeta. Descrittione della Grecia. Nella quale si contiene<br />
l’origine di essa, il sito, le città, la religione antica, i costumi & le guerre fatte da que’<br />
Popoli, monti, laghi, fiumi, fontane, minere, statue, colossi, tempii, e tutte le cose<br />
meravigliose… Tradotta dal greco in volgare dal S. Alfonso Bonacciuoli gentilhuomo<br />
Ferrarese… In Mantova, Franc. Osanna, MDLXXXXIV (1594), € 1.600<br />
in-4, ff. (14), 464, caratt. corsivo. Leg. coeva pieno cuoio, dorso a nervi ornato in oro, piccolo<br />
stemma araldico nello scomparto inferiore. Larga bordura figurata al titolo, fregi tipograf. e<br />
capilettera ornati nel testo, il tutto in silografia. Prima edizione in italiano, l’originale del testo<br />
greco è di Aldo 1516. Nota e fondamentale opera di Pausania il Periegeta (II sec. d.C.) che offre<br />
in dieci “libri” di periegesi un vasto e prezioso materiale descrittivo e informativo per la storia<br />
della Grecia sino al 150 d.C., per il suo territorio, il patrimonio artistico, suoi culti, feste religiose,<br />
mitologia, costumi, etc. Fresco, ottimo e raro esemplare, con ex-libris nobiliare nel contropiatto.<br />
STC, p.496. GREASSE V, 178. BLACKMER SALE, 247. MANCA A ADAMS ED A FROGNALL DIBDIN,<br />
GREEK AND LATIN CLASSICS. [5226]<br />
108. PORCACCHI, Thomaso. L’Isole più famose del Mondo descritte da Thomaso<br />
Porcacchi da Castiglione Aretino e intagliate da Girolamo Porro Padovano, con<br />
l’Aggiunta di molte Isole. Venezia, appresso Simone Galignani e Girolamo Porro,<br />
MDLXXVI (1576), € 8.800<br />
in-4 gr. (mm 350x215), pp. (28), 201, (ultimo bianco mancante). Ottima leg. posteriore in pieno<br />
cuoio, di imitazione 500sca, filetti a secco e oro sui piatti, autore e titolo impressi in oro al centro<br />
degli stessi, dorso a nervi con filett. oro, tagli dor. Titolo inciso in rame entro bordura con varie<br />
figure allegoriche, iniziali silogr. istoriate, fregi tipografici. Nel testo vi sono 47 mappe delle<br />
isole incise su mezza pagina, compreso il mappamondo (copia del Camocio del 1567) e la “carta<br />
da navigare” con le rotte ed i venti. Seconda edizione, con dedica a Giorgio Trivulzio, di questo celebre<br />
isolario, arricchita di 16 nuove carte geografiche rispetto alla prima edizione del 1572.<br />
Splendida rara opera, nella quale 8 tavole riguardano le Americhe ed il terzo libro è dedicato alla<br />
storia ed alle illustrazioni delle nuove scoperte. Le belle incisoni, in stile Lafreriano, sono opera<br />
dell’artista veneziano G. Porro. L’Isolario si sviluppò in Italia durante il XV e XVI secolo, come guida<br />
illustrata ad uso dei naviganti. Tommaso Porcacchi (Castiglione Aretino 1530-1582) fu dotto letterato<br />
e ricercatore. Esemplare assai fresco. OLSCHKI, CHOIX, I 990. ADAMS P-1905. PHILLIPS 167.<br />
SABIN 64149. ALDEN L.575/24. BORBA DE MORAES 685. BLACKMER 1330. LECLERC 1192 [9616]<br />
109. PTOLEMAEUS, Claudius. Omnia, quae extant, Opera, Geographia excepta.<br />
Basileae, apud Henricum Petrum, 1541, € 5.000<br />
in-folio, pp. (28), 512. Leg. settec. p. perg. Impresa tipogr. in fine, iniz. silogr., testo in car. rom.<br />
su due colonne. Nei fogli preliminari, oltre l’ampio indice, si leggono una lettera dedicatoria di<br />
Girolamo Gemusaeus, curatore dell’edizione, all’abate Pietro a Mornyeu, altra lettera di Luca<br />
Gaurico a Dom. Pallavicini ed il proemio-dedica a Papa Sisto da parte di Andrea Trapezuntius,<br />
anch’egli curatore dell’opera. Prima edizione collettiva, tranne la geografia, delle opere di<br />
Tolomeo, corredata di tabelle e di un gran numero di figure schematiche in silografia n.t., qualcuna<br />
anche a piena pag. (cfr. p. 174). Comprende: “Almagestum” tradotto da G. Trapezuntius;<br />
“Additiones” di Luca Gaurico; “Hypotiposis astronomicarum positionum” di Proclo, tradotto da<br />
Giorgio Valla (importante commento all’Almagesto); “De iudicijs astrologicis” tradotto da<br />
78
Gioacchino Camerario; “Centum sententiae aut Centiloquium”, d’incerta attribuzione, tradotto da<br />
Giov. Gioviano Pontano; “Inerrantium stellarum significatione” tradotte da Nicolò Leonico.<br />
L’Almagesto, com’è noto, è il primo e più completo trattato di astronomia della storia, raccogliendo<br />
tutte le cognizioni astronomiche dell’antichità e fornisce, prima di Copernico, le<br />
affermazioni più plausibili circa il movimento e la posizione degli astri nel cielo. Come quasi tutti<br />
gli esemplari di quest’edizione, anche il presente è privo delle 2 carte con le stelle dei due emisferi.<br />
In ottimo stato (salvo rare lievi bruniture). “These two woodcut maps are noteworthy for both their<br />
geocentrism and their novel constellation style. Whereas Dürer’s maps, the first important printed singlesheet<br />
maps, showed the stellar universe as from the outside, Honter’s were the first important printed<br />
(many geocentric manuscript planispheres are known) maps showing the stars as seen from earth.<br />
Piccolomini and Postel quickly adopted Honter’s point of view” (WARNER, The Sky Explored, p. 123).<br />
BMC, GERMAN BOOKS, 718. ADAMS P-2207. [7576]<br />
110. RICHARD, Abbé. Description Historique et Critique de l’Italie ou Nouveaux<br />
Mémoires sur l’état actuel de son Gouvernement, des sciences, des arts, du commerce,<br />
de la population et de l’histoire naturelle. Nouvelle édition. Paris, Saillant-Desaint-Coru<br />
de la Goibrie, MDCCLIX (1769), € 1.200<br />
6 vol. in-12, pp. (4), V, CLXXX, 338, (8); (4), X, 593; (4), LXXII, 364; (4), VI, 544; (4), XXXV,<br />
524; (4), VI, 512; leg. del tempo piena pelle, fregi e tit. oro ai dorsi, tagli rossi. Con 2 carte geogr.<br />
dell’Italia inc. in rame da L. Denis e ripieg. f.t. (la prima nel I tomo, la seconda nel terzo). Seconda<br />
edizione, aumentata (la prima era apparsa nel 1766) di questa importante opera che tratta ogni<br />
aspetto della vita e società italiana alla metà del XVIII secolo (“L’Abbé Richard avait voyagé en<br />
Italie dans l’année 1764…Cette relation de l’Italie étoit la plus complète qui eût paru jusqu’alors, et<br />
c’est ce qui en fit le succès”). I volumi comprendono nell’ordine: Piemonte, Genova, il Milanese e<br />
Mantova; Parma, Modena, Bologna, Venezia ed il Veneto; la Toscana; Napoli; Roma coi dintorni<br />
e la Marca. «L’opera del Richard non è certo senza difetti; ma contiene utili ragguagli sullo stato d’Italia<br />
circa la metà del secolo XVIII e può essere perciò consultata con frutto» (D’ANCONA, p. 680).<br />
Bell’esemplare, genuino. FOSSATI-BELLANI 375. [6780]<br />
111. SANSOVINO, Francesco. Historia Uniuersale dell’origine, guerre, et imperio<br />
de Turchi. Raccolta da M. Francesco Sansouino, nella quale si contengono le leggi,<br />
gl’offici, i costumi, la militia di quella Natione, con tutte le cose fatte da loro per terra<br />
e per mare. Accresciuta in questa ultima impressione di varie materie notabili, con le<br />
vite di tutti gl’imperatori Ottomanni sino alli nostri tempi, dal conte Maiolino Bisaccioni.<br />
In Venetia, presso Sebastiano Combi & Gio. La Nou, MDCLIV (1654), € 1.100<br />
in-4, ff. (16), 471. Legatura in cartonato rustico originale, titolo calligrafato e stemma dipinti al<br />
dorso. Al titolo silogr. raffigurante Minerva, al verso armi araldiche a p. pagina incise in rame<br />
di Lodovico Vidmano cui l’opera è dedicata dal Combi. Nei primi 10 fogli del volume vi è un<br />
dettagliato indice. Pregevole edizione (la prima risale al 1560) di questa vasta opera dedicata alla<br />
storia dell’impero Turco, per la prima volta edita con commento e aggiunte di Maiolino<br />
Bisaccioni. Fr. Sansovino (Roma 1521 - Venezia 1583), figlio del famoso scultore ed architetto<br />
Jacopo, fu stampatore, poligrafo e traduttore dal greco e dal latino. ll Bisaccioni (Ferrara 1582-<br />
Venezia 1663) fu letterato, scrittore eclettico ed elegante traduttore. Ottimo esemplare in barbe.<br />
MICHEL & MICHEL VII, p. 81. [13563]<br />
79
113. 118.<br />
114.
112. Sardegna, cavalli - CARTA REALE DI S.M. che approva l’adeguamento tra il regio<br />
fisco di Sardegna, e la duchessa di Benavente, e Gandia per le signorie, e incontrade di<br />
Monteacuto, Anglona, Marguini, o sia Macomer, e la villa di Osilo, e Coquinas, nel regno<br />
di Sardegna, ridotto in instrumento li 24 luglio 1767. Torino, Stamp.Reale, 1777, € 950<br />
in-4, pp. (4), 131. Legatura coeva in pelle, lungo titolo, fregi e 5 fiori in oro al dorso, i piatti adorni<br />
di bordura e fregi floreali agli angoli (stanca, due porzioni di pelle abrase agli angoli). In antiporta<br />
grandi armi incise dei Tellez Giron, dopo il frontesp. una bella incisione con paesaggio e due<br />
iniziali incise; titolo ripetuto in spagnolo, testo bilingue su 2 colonne fino a p.<strong>102</strong>; segue in latino<br />
il regio diploma (con testata allegorica e capolettera incisi) che conferma il ducato di Monteacuto,<br />
il principato di Anglona, il marchesato di Marguini. Il volume comprende gli accordi con i quali<br />
nel 1767 Carlo Emanuele III restituì la zona di Macomer agli eredi di Pietro Tellez Giron: di particolare<br />
interesse sono le disposizioni relative agli allevamenti di cavalli nella tanca di<br />
Padrumannu, l’introduzione di pecore di Spagna a migliorare la razza sarda, l’innesto degli ulivi<br />
e la introduzione dei moderni sistemi di estrarre l’olio della miglior qualità. La razza equina doveva<br />
essere mantenuta mediante l’introduzione di stalloni «che si convengono alle cavalle di Sardegna,<br />
come sarebbero quelli di Barberia, Danimarca, o altri d’indole ugualmente generosa e vivace». In<br />
seguito a questo accordo Padrumannu divenne uno dei più importanti centri equini del XIX<br />
secolo; ceduto dal demanio al costruttore delle Ferrovie Reali Sarde, Benjamin Percy, divenne,<br />
oltre che impresa zootecnica all’avanguardia, una tenuta ideale per la caccia alla volpe. I Piercy vi<br />
portarono una muta di cani “fox-hunt” e nel marzo di ogni anno organizzavano corse di stipplechasing<br />
e piane in un campo con tribune. Documento di grande rarità e notevole interesse per<br />
l’economia sarda. (Esempl. con qualche alone d’umido). CIASCA 3283. [18120]<br />
113. SVETONIUS TRANQUILLUS, Caius. De Vita XII Caesarum. Cum Philippi<br />
Beroaldi et Marci Antonii Sabellici Commentariis. Cum figuris nuper additis. (In<br />
fine:) Venetiis, per Ioannem Rubeum Vercellensem, 8 gennaio 1506, € 9.650<br />
in-folio, ff. (4), 358 (la numeraz. comincia dal f. 17). Leg. coeva p. perg., tit. ms. calligr. al dorso<br />
(cuffia super. ben restaurata). Testo in car. rom. racchiuso dal commento in car. più piccolo;<br />
grandi e piccole iniz. silogr. ornate su fondo nero. Prima edizione illustrata dello Svetonio:<br />
sotto il titolo legno ombreggiato (mm 86x128) col monogramma L raffig. un maestro in cattedra<br />
e quattro discepoli (già utilizzato, con altra figura del personaggio dell’autore, per l’Orazio<br />
del 1505), nel testo 80 splendide vignette in silografia (44 al tratto, improntate quasi tutte ad<br />
una precedente ediz. del Tito Livio, e 36 vignette ombreggiate, fatte espressamente per quest’edizione;<br />
sul f. 1, all’inizio del testo, vignetta raffigurante la nascita di Giulio Cesare: si tratta della<br />
prima raffigurazione di un parto Cesareo; la stessa inc. riappare nel capitolo riguardante Giulio<br />
Cesare). Superba edizione figurata, che sarà ristampata da Filippo Pincio nel 1510. Esemplare<br />
molto bello e puro, con le silografie assai nitidamente impresse (antico timbro al titolo).<br />
ESSLING 208. SANDER 7143. STC 651. [2134]<br />
114. THOMAS, Antoine J.B. Un An a Rome et dans ses Environs. Recueil de dessins<br />
litohographiés représentant les costumes, les usages et les cérémonies civiles et religieuses<br />
des Etats Romains, et généralement tout ce qu’on y voit de remarquable pendant le cours<br />
d’une année; dessiné et publié. Paris, Imprimerie de Firmin Didot, 1823, € 9.500<br />
in-folio, pp. 44 di testo, vignetta al titolo e 72 tavole litografate da Villain, in bella colorazione<br />
di mano coeva. Splendida legatura del tempo, firmata Simier, in m. marocchino granata, con<br />
ricchi fregi e tit. oro impressi al dorso a nervi. Rara edizione originale datata 1823. Altri esemplari<br />
81
115.<br />
116.
in commercio appartengono alla seconda tiratura recante la data 1830. Raccolta completa di<br />
tutte le affascinanti scene di genere (carnevali, giochi, processioni, fuochi d’artificio, danze, scene<br />
di penitenza, vetrine natalizie, scene teatrali…) realizzate dal pittore e litografo Antoine Jean-<br />
Baptiste Thomas (1791-1834). Le scene raffigurate emanano lo spirito dell’epoca romantica, iI<br />
testo di esplicazione alle tavole è molto dettagliato ed interessante. Beraldi autore dello studio<br />
critico “Les graveurs du XIX siècle” (tomo XII, p. 116) giudicò quest’opera curiosa e delle sue<br />
tavole disse: «Les dessins ont de la vie, du mouvement et de l’esprit». Bell’esemplare in perfetto stato<br />
di conservazione, con ciascuna tavola protetta da velina (abituali lievi fioriture della carta). Raro<br />
con le tavole dipinte da mano del’epoca: sono noti solamente esemplari dipinti della seconda<br />
edizione, del 1830. COLAS, Bibliogr. du costume, n.2872. ADHÉMAR, n.72. BERALDI, Les graveurs<br />
du 19.me siècle, XII-116. RAHIR, BIBLIOTH. DE L’AMATEUR, n.658. [18515]<br />
115. VEGETIUS, Renatus Flavius. De Rei Militari libri quatuor. Lutetiae, apud<br />
Christianum Wechelum, MDXXXII (Parigi, Wechel, 1532), € 7.500<br />
in-folio, pp. (8), 280. Elegante legatura ottocentesca in piena pergamena rigida, con dorso a nervi<br />
e titolo in oro su tassello. Celebre opera, illustrata da grande legno al frontespizio (raffigurante<br />
una riunione di soldati davanti a una tenda), da silografia di un uomo intento a caricare un cannone,<br />
al verso del frontespizio, e da 118 silografie a piena pagina, raggruppate alla fine di<br />
ciascuno dei quattro libri che compongono l’opera. La presente è la prima edizione di C. Wechel;<br />
l’opera include testi di Frontino, Eliano Tacito e Modesto. L’antico testo di Vegezio (il più celebre<br />
autore latino tra quanti scrissero sull’arte militare, vissuto sul finire del IV sec. d.C.) è qui adattato<br />
all’epoca del Rinascimento durante la quale si cominciarono ad utilizzare cannoni, macchine<br />
d’artiglieria, fuochi artificiali, ecc. Le magnifiche incisioni (probabilmente tutte adattate dall’ediz.<br />
di Steiner, Asburgo 1529, e molte somiglianti a quelle del Valturio del 1472) costituiscono una<br />
delle più affascinanti espressioni dell’arte silografica tedesca del XV sec.; tra le molte figure curiose<br />
ricordiamo un equipaggiamento d’immersione, materassi ad aria per il confort dei soldati al<br />
campo, attrezzature per l’assedio, ecc. Esemplare bello e marginoso (aloni di polvere al titolo,<br />
uno strappetto al margine dell’ultimo preliminare, un lungo strappo restaurato al f. Z1 che tocca<br />
il testo). MURRAY II n.563. ELIE, WECHEL, p. 192. MORTIMER, IT 486. [18580]<br />
116. VERNET, Carle. Campagnes es Français sous le Consulat et l’Empire. Album<br />
de 52 Batailles et 100 portraits des marechaux, généraux et personnages les plus illustres<br />
de l’époque. Collection de planches dite C. Vernet peintre d’histoire. Paris,<br />
Administration des Journaux Réunis, Rue de Valois, Palais-Royal, s.d. (1830 ca), € 4.200<br />
in-folio grande (47x32 cm). Ottima legatura originale rigida in percallina con titolo, grande<br />
stemma napoleonico ed impressioni oro sul piatto anter. ed al dorso. L’album si compone di 60<br />
tavole incise in rame (ivi compreso il ritratto di Napoleone in antip., il frontespizio a stampa<br />
rossa e nera, l’indice e le 5 tavole con i 100 ritratti dei generali e marescialli di Napoleone). Le<br />
altre 52 tavole, assai animate, stupende, finemente incise (mm 280x380) da vari artisti dai dipinti<br />
del Vernet e dai disegni di Swebach, raffigurano le battaglie napoleoniche (da quella di<br />
Millesimo del 1796 alla disfatta di Waterloo del 1815) ed i fatti salienti della vita<br />
dell’Imperatore. Sono scene movimentatissime con centinaia di soldati, cavalieri, talvolta navi e<br />
vascelli, sullo sfondo di paesi e città, colline, fiumi o sterminate pianure. Le prime 21 riguardano<br />
città e località italiane (Millesimo, Mondovì, Lodi, Pavia, Livorno, Castiglione, Rivoli, Venezia,<br />
Mantova, Torino, S. Bernardo, Marengo, ecc.). Bellissimo esemplare completo, in legatura dell’editore,<br />
di artistica e rara serie di vedute di battaglie e ritratti di personaggi storici. [14370]<br />
83
117. ZANCHI, Giov. Crisostomo. De Origine Orobiorum sive Cenomanoum. Ad<br />
Petrum Bembum libri tres. Venetiis, per Bernardinum Vitalem, 1531, € 1.700<br />
in-8, ff. 78 (p.e. 77), bella impresa in fine, car. corsivo, con passi in greco ed ebraico. Leg. coeva<br />
in pergamena rigida. Prima edizione, di estrema rarità, di quest’opera sull’origine e la storia delle<br />
popolazioni di Brescia, Bergamo, del lago di Garda e d’Iseo, parte degli Aulerci, che costituiva<br />
uno dei più forti e potenti cantoni nei quali era divisa la gente gallica cisalpina. Oggi quest’ampia<br />
zona può geograficamente delimitarsi tra i fiumi Adda, Oglio, Po, la sponda occidentale del lago<br />
di Garda e la Valtellina. Con silografie di antiche iscrizioni. Esempl. in buono stato (restauro<br />
nel margine del titolo). MANCA ALL’A DAMS. STC 741. CAT. BOCCA 385: «Raro». LOZZI 1168,<br />
note: «Raro». MANZONI, STORIE MUNIC. I, 184: «Rarissimo». PREDARI 201. [18494]<br />
118. ZUSTO, Giovanni. Descrizione istorica dell’Estrazione della pubblica nave la<br />
Fenice dal Canale Spignon, in cui giacque circa tre anni totalemente sommersa:<br />
impresa dall’Ecc.mo Senato. (Venezia), figliuoli di Ant. Pinelli, 1789, € 3.000<br />
in-4, pp. pp. XXXII (le prime due bianche), 90, (2). Leg. coeva cart. marmorizz., tit. ms. al dorso.<br />
Con antiporta allegorico e 7 interessantissime grandi tavole più volte ripieg. f.t. (cm 47,5x59),<br />
disegnate da G.Cason e incise in rame da G.Daniotto; raffigurano dettagliatamente la nave ed i<br />
nuovi apparati tecnici affidati “alla nota esperienza di G. Zusto” L’opera espone i vani tentativi<br />
precedenti, le verifiche della commissione incaricata di portare alla luce la nave da guerra veneziana<br />
di 74 cannoni, detta la Fenice, che giaceva sul fondo della laguna. Prima, ed unica, edizione<br />
di “opera importantissima per gli studiosi della meccanica applicata alla nautica” (Riccardi).<br />
Magnifico esempl. RICCARDI I, 407. CICOGNA 1458. MORAZZONI 263. [4566]<br />
84<br />
119. D’Annunzio
LETTERATURA<br />
119. ANNUNZIO, Gabriele d’ Carmen votivum. Alla Piacente. Omaggio di Leo Valli.<br />
Editore in Lugo. MCMXXXII – X (1932), € 3.400<br />
Mazzo di 42 carte in cartoncino avorio, formato cm 8,7×5,1, decorate al verso con composizione<br />
silografica a stampa blu, conservate in custodia originale di rovere brunito. I cartoncini sono<br />
numerati da 1 a 42; sulla n. 1: “Omaggio di Leo Valli. Editore in Lugo. MCMXXXII – X”. Dal n. 2<br />
al n. 5 stemmi vari; dal n. 6 al n. 41 titoli, testo del poemetto e note; sull’ultima carta n. 42 il colophon:<br />
“l’edizione di questo carme di XXVII sestine esce con l’impresa della “Caveia” in sole 5 copie<br />
numerate da 1 a 5 non destinate alla vendita. Ogni copia è composta di 42 carte a stampa”; in rosso<br />
entro cartiglio il n. 4 che distingue questo esemplare; in calce: “Proprietà letteraria di Gabriele<br />
D’Annunzio.” Uno dei soli 5 esemplari. Questo famoso poemetto erotico in 27 sestine, ispirato<br />
dalle ore d’amore con la bella Elena Sangro, notissima attrice del cinema muto, uscì l’anno precedente<br />
come facsimile su 36 carte della versione autografa del Poeta. Il Guabello, al n. 717 del<br />
suo catalogo ragionato, così come il catalogo <strong>Pregliasco</strong> 1972, descrive un esemplare di un’altra<br />
tiratura meno limitata in 19 copie numerate. Menziona che in un catalogo Bourlot del 1946<br />
“apparve un esemplare con diverso colophon indicante una tiratura di sole 5 copie numerate con l’impresa<br />
della Carcia”. In realtà non esiste una tiratura con “l’impresa della Carcia” , come dimostra il presente<br />
esemplare: si trattò di un errore di trascrizione sul catalogo Bourlot dalla scheda manoscritta<br />
(Caveia-Carcia). Cimelio di estrema rarità, perfettamente conservato nel raro astuccio “editoriale”<br />
in legno di rovere. - Per divieto dell’Autore, a seguito di un processo presso la Pretura di Lugo tra<br />
gli anni 1935 e 1937, furono in gran parte sequestrate e solo poche copie depositate in importanti<br />
biblioteche. GUABELLO, 717: “solo in questa curiosa edizione si legge il nome dell’autore” [18257]<br />
120. ARIOSTO, Lodovico. La Cassaria. Comedia di L.A., da lui medesimo riformata<br />
et ridotta in versi. Vinegia, Gabr. Giolito de Ferrari, 1546, € 1.700<br />
in-8, ff. 56. Leg. secentesca cart. rustico. Impresa tipogr. al tit., fregi ed iniz. silogr., car. corsivo.<br />
Prima edizione della versione in versi della Cassaria, rara ed importante commedia in cinque<br />
atti (l’ediz. orig. in prosa è del 1525) ridotta in versi dall’Ariosto stesso (solo il Prologo, parimenti<br />
in versi, era già apparso nelle edizioni dello Zoppino, 1538, e di Bindoni, 1542). “Gio. Batt.<br />
Cintio Giraldi scrive, che la Cassaria è la più degna fra le italiane commedie de’ tempi suoi, e da essere<br />
paragonata alle antiche latine” (Gamba). Primo lavoro teatrale dell’Ariosto (1474-1533), composto<br />
nei primi anni del secolo, se è vero che la commedia “venne rappresentata primieramente<br />
nel 1502 in occasione delle nozze di Alfonso d’Este con Lucrezia Borgia” (Agnelli-Ravegnani II,<br />
83); per altri critici, invece, fu composta nel 1507 e rappresentata a Ferrara durante il carnevale<br />
nel marzo del 1508 (Renda-Operti p. 73 e DBIt. IV, p. 180). La scena è collocata a Metellino (a<br />
Sibari nella redazione in versi) “Come si sa, la Cassaria ed I Suppositi furono scritte dall’Ariosto in<br />
prosa nella sua gioventù, e poi, assai più tardi, riformate in versi” (Agnelli-Ravegnani II, 83 e 90)<br />
Bell’esempl. a pieni margini. MANCA AD ALLACCI e REGENSTEn. AGNELLI-RAVEGNANI II, 89.<br />
BONGI I, 517. CLUBB 94. GAMBA 76: «Prima edizione, e tra quelle del Giolito, la più rara». SALVIOLI<br />
673. CAT. UNICO A-2605. [8460]<br />
85
121. BALESTRIERI, Domenico - TASSO, Torquato La Gerusalemme Liberata travestita<br />
in lingua milanese. Milano, G.B. Bianchi, 1772, € 1.800<br />
4 vol. in-8, pp. (22), 328; 386; 365; 408, leg. del tempo m. pelle e ang., tit. su tass. bicolore e fregi<br />
oro ai dorsi. Con numerose testatine e finaletti silografati. Dedica in ottave dialettali al conte Carlo<br />
de Firmian. Prima edizione di questa traduzione dialettale del poema del Tasso, con testo originale<br />
italiano a fronte. E’ forse la più celebre fra le molte traduzioni della “Gerusalemme” nei vari dialetti<br />
d’Italia (si ricordano, tra le altre, quella in veneziano di Tommaso Mondin, in napoletano di Carlo<br />
Fasan, in bolognese di Fr. Negri, in perugino di Ces. Patrizi ed in bergamasco di Carlo Assonica,<br />
che fu la più apprezzata dal Balestrieri). Esempl. molto bello e genuino. RACC. TASSIANA BERGAMO,<br />
720. SERASSI, VITA DI TASSO, 563: «Galantissima e piacevole… può stare troppo bene a fronte di qualunque<br />
più celebrata traduzione». PREDARI 372. CAT. MENEGHINA 1551. CAT. HOEPLI 35. [<strong>102</strong>85]<br />
122. BEREGANI, Niccolò. Ottaviano Cesare Augusto. Melodrama da rappresentarsi<br />
nel Teatro Ducale dell’Altezza Serenissima di Mantova l’anno M.DC.LXXXII. Venetia,<br />
Franc. Nicolini, 1682, € 1.000<br />
in-4 picc., pp. 60, leg. epoca cart. rustico. Elaborato antiporta con simboli e figure allegoriche<br />
(firm. “F.co Getto” e “A Bosio”); titolo racchiuso in bordura silogr. con una corona al centro;<br />
testatine, fregi ed iniz. silogr. Prima edizione, pubblicata anonima, di questo melodramma per<br />
musica in tre atti in versi, con mutamenti di scena e due balli. Dall’avviso al lettore si apprende il<br />
titolo di altre opere composte dal nostro, che la presente fu voluta dal Duca di Mantova “per rappresentarsi<br />
nel tempo della solennità dell’Ascensione nel suo Teatro Ducale” e che la “musica<br />
impareggiabile” fu composta da Giovanni Legrenzi,“Maestro di Cappella della Ser.ma Rep. di<br />
Venetia” (a quest’ultimo, che fu sicuramente uno dei più rinomati compositori dell’epoca, il Fétis<br />
dedica un lungo articolo). L’autore del testo (indifferentemente catalogato anche come Berengani<br />
o Beregan o Bergani) nacque a Vicenza nel 1627 e morì a Venezia nel 1713, fu avvocato e letterato,<br />
traduttore di classici latini ed autore di svariati melodrammi che ebbero fortuna e successo. Assai<br />
raro. Ottimo esempl. MANCA ALLA RACC. ROLANDI, CLUBB, REGENSTEIN e CAT. VINCIANA. MELZI<br />
II, 301. ALLACCI 589. BMC, XVII SEC., 96-7. MICHEL-MICHEL I, 147-8. SONNECK I, 840. FÉTIS V,<br />
pp. 254-5.DBIT.VIII, 804-5. [8486]<br />
123. BOCCACCIO, Giovanni. Il Decamerone. Nuovamente alla sua vera lettione<br />
ridotto. Con tutte quelle allegorie annotationi e tavole… e di più ornato di molte<br />
figure. Aggiuntovi separatamente un’indice copiosissimo… composto da Lodovico<br />
Dolce. Vinegia, Gabriel Giolito de Ferrari, MDLII (Venezia 1552), € 4.500<br />
in-4, ff. (6), pp. 502, (1 f. bianco), ff. (30) per la “Dichiarazione di Fr. Sansovino” (con frontispizio<br />
proprio). Elegante legatura d’inizio Settecento in pieno marocchino granata, con due riquadri a<br />
filetti e terminazioni angolari vegetali impresse in oro sui piatti, filetti e titolo oro al dorso, tagli<br />
dorati. Grande impresa tiopografica al titolo, altra in fine, vari capilettera istoriati, numerose<br />
belle figure su un terzo di pagina, il tutto inciso in legno. E’ l’ultima edizione dei Giolito del<br />
Boccaccio, corretta da Ant. Brucioli, che causò forti polemiche fra il Dolce e Girolamo Ruscelli<br />
che curava nello stesso anno un’altra edizione presso Valgrisi. Esemplare assai bello, con due illustri<br />
provenienze: Henry Labouchere e Viscount Mersey of Bignor Park. BONGI, ANNALI GIOLITO,<br />
pp. 362-364. GAMBA 174. [11993]<br />
86
122.<br />
125.<br />
123. 120.
124. CESARI, Cesare, de’. Romilda. Tragedia di M. Cesare De Cesari. (In fine:)<br />
Venetia, Franc. Bindoni, et Mapheo Pasini, 1551, € 1.300<br />
in-8, ff. (4), 28. Leg. poster. cart. marmorizz. Dedica dell’a. a Giov. Vincenzo Belprato, conte<br />
d’Aversa. Prima edizione, molto rara, di questa tragedia in cinque atti in versi, ambientata a<br />
Cividale nel Friuli di cui Romilda è duchessa. Moglie di Gisulfo II è al centro di una tragica<br />
vicenda amorosa di epoca longobarda: dopo la morte di suo marito durante l’invasione degli<br />
Avari si rinchiuse in Cividale ma si innamorò del re degli Avari, gli aprì le porte della città e venne<br />
uccisa. Non è stato possibile reperire soddisfacenti notizie bio-bibliografiche sul Cesari; si sa soltanto<br />
che era molto stimato nel circolo letterario veneziano di Girolamo Ruscelli, il quale<br />
incoraggiò la pubblicazione della presente opera-prima e di altre due tragedie, Scilla e Cleopatra,<br />
apparse ambedue l’anno successivo. Buon esempl. (pur con ingialliture e due forellini di tarlo<br />
sugli ultimi 2 ff. con perdita di una sillaba di testo). ALLACCI 675. CLUBB 342. REGENSTEIN 167.<br />
SOLEINNE IV, 4265. BMC 166. ADAMS C-1293. [8531]<br />
125. CIMINELLI, Serafino Aquilano. Opere dello elegantissimo poeta Seraphino<br />
Aquilano con molte cose aggiunte di nuovo ... (In fine:) Stampata in Vineggia, per<br />
Melchiore Sessa, MDXXVI (1526). Del mese di novembre, € 6.800<br />
in-8, ff. 144 (numerati per errore 44), (4). Importante legatura del XVII secolo in marocchino<br />
granata, doppio filetto oro ai piatti, bellissimo dorso a 5 nervi con negli scomparti raffigurazione<br />
del vello d’oro, simbolo del toison d’or e utilizzato come segno distintivo da Hilaire-Bernard de<br />
Requeleyne barone di Longepierre per tutti i libri della sua collezione (piccolo difetto alla cuffia<br />
di piede e alla cerniera anteriore). Titolo entro bella bordura ad intrecci su fondo nero; testo in<br />
corsivo. Comprende 165 Sonetti, 3 Egloghe, 7 Epistole, 20 Capitoli, 3 Disperate, 27 Strambotti<br />
e 19 Barzellette. Francesco Flavio riunì per primo nel 1502 le rime del Serafino de’ Ciminelli,<br />
(1466-1500) noto come Aquilano; tra i massimi rappresentanti della “lirica cortigiana” si divise<br />
tra le corti del cardinale Ascanio Sforza a Roma, di Ludovico il Moro a Milano, di Francesco<br />
Gonzaga a Mantova. La sua straordinaria capacità di improvvisazione poetica, unita sovente<br />
all’accompagnamento musicale delle proprie rime, o alla sua interpretazione con il liuto di composizioni<br />
petrarchesche, fece sì che egli intraprendesse delle vere e proprie “tournée” nelle<br />
principali corti dell’Italia settentrionale. Nonostante le sue opere abbiano avuto ben 20 edizioni<br />
tra il 1502 e il 1513, la loro fortuna popolare ha fatto sì che siano tutte di estrema rarità. Hilaire-<br />
Bernard de Requeleyne barone di Longepierre fu scrittore e bibliofilo francese (Digione 1659 -<br />
Parigi 1721). Raccolse belle edizioni di classici antichi e francesi. I suoi volumi, ornati nella rilegatura<br />
di un piccolo toson d’oro, furono da lui lasciati al cardinale di Noailles (in seguito la raccolta<br />
è passata quasi tutta in Inghilterra). Queste semplici ma raffinate legature furono opera dell’Atelier<br />
di Padeloup o di Augustin Du Seuil (1673-1746). Charles Nodier nella prefazione al catalogo<br />
Pixéricourt fa notare: “Les reliures de la bibliothèque Longepierre […] jouissent du même crédit<br />
auprès des amateurs que celles qui annoncent les livres de Grolier, du président de Thou et du comte<br />
d’Hoym. Elles sont en général d’une grande perfection dans leur simplicité, et cette bibliothèque d’un<br />
choix admirable, ne paraissant pas avoir été jamais fort étendue, elles se présentent très rarement dans<br />
les ventes”. Ottimo esemplare (ex libris al contropiatto anteriore di Wilmot viscount Liburne).<br />
DBI XXV, pp. 562-6: “Pochissimi componimenti furono editi durante la sua vita”. ADAMS C-2026,<br />
altre ediz. STC 184. [18558]<br />
88
126. COLONNA, Francesco. La Hypnerotomachia di Poliphilo, cioè pugna d’amore<br />
in sogno. Dov’egli mostra, che tutte le cose humane non sono altro che sogno: &<br />
dove narra molt’altre cose degne di cognitione. Ristampato di novo, et ricorretto con<br />
somma diligentia... In Venetia, MDXXXXV. (In fine:) In Vinegia, nell’anno M.D.XLV. in Casa<br />
de’ Figliuoli di Aldo (1545), P. a r.<br />
in-folio (mm 290x196), ff. 234, bel carattere tondo, impresa aldina dell’ancora con delfino sul<br />
titolo ed al verso dell’ultimo foglio. Leg. 700esca in piena pergamena rigida, titolo ms. al dorso,<br />
tagli marmorizzati. Stupendamente illustrato da 170 silografie, delle quali nove a piena pagina,<br />
che sono universalmente riconosciute come il capolavoro della silografia veneziana del<br />
Rinascimento. Seconda edizione, che riprende fedelmente l’edizione 1499, ed è parimenti rara:<br />
“E’ una semplice ristampa della precedente, con qualche tentativo di correzione. I legni originali sono<br />
ripetuti integralmente, salvo otto che furono sostituiti; i caratteri sono leggermente più piccoli e le abbreviazioni<br />
diverse; modificata in parte l’ortografia per obbedire alle nuove regole linguistiche ormai invalse;<br />
corretti gli errori di stampa più gravi. “Celebre e prezioso figurato, stimato tra i più bei libri di ogni<br />
epoca, vero capolavoro letterario e tipografico dell’Umanesimo. Il connubio di disegno e testo scritto si<br />
rivela quindi fondamentale, infinitamente più importante che nella maggior parte dei libri illustrati,<br />
nei quali i disegni sono succedanei allo scritto.. Qui illustrazione e scrittura si son trovati uniti all’atto<br />
del concepimento dell’opera, nella fase generativa pretestuale...”; in questo senso il capolavoro aldino<br />
anticipa di 4 secoli quello che sarà la concezione del “livre d’artiste” novecentesco. Esemplare<br />
grande di magini, con i legni intatti, compresa la celebre tavola “Phallus”. HARVARD, ITALIAN 131.<br />
RENOUARD p. 133-4. ESSLING I, 1199. SANDER I, 2057: “Cette réimpression est plus rare que l’édit.<br />
original”. ADAMS C-2414. POZZI-CIAPPONI, ediz.critica, 1980. [4384]<br />
127. CONTI, Antonio. Scelta di Prose e Poesie italiane. Prima edizione. Parigi, a<br />
spese dell’editore (ma Londra, Gio. Nourse), 1765, € 1.300<br />
in-8, pp. IV, 348, (2). Raffinata legatura in vitellino verde, filetto oro e a secco ai piatti, dorso riccamente<br />
ornato in oro e con tassello granata. Raccolta di novelle ed epistole erotiche e oscene<br />
in prosa e versi. La curiosa raccolta fu proibita con speciale decreto della S. Congregazione dei<br />
Riti in data 26 gennaio 1767. Il libro e’ dedicato “A sua Eccellenza Don Membriano Limoni Conte<br />
di Culagna, Marchese di Chiappeto, e di Ficalle, dell’Accademia de’ Filotani, Dottore d’Ambe le leggi,<br />
...” e la dedicatoria è a firma di Connifilo Rugipeno. Seguendo Papanti pare che l’anonimo compositore<br />
sia G. Antonio Conti, autore anche della “Membrianeide”, scritta contro il libraio Molini,<br />
indicato nella dedica, come nella presente opera, con il nome di Membriano Limoni. Bellissimo<br />
esemplare in elegante legatura (al contropiatto anteriore ex-libris “Ex Bibliotheca Francisci Riccardi<br />
de Vernacula”). PASSANO, II, 690. PAPANTI, NOVELLIERI ITALIANI, p. 78. [10464]<br />
128. CORSO, Giacomo. Le Rime di M. Anton Giacomo Corso. A San Luca al Segno<br />
della Cognitione (Venezia, Comin da Trino 1550), € 2.000<br />
in-8, ff. 76, su 80 (purtroppo privo dei 4 ff. finali n.n.), magnifica legatura (firmata al contropiatto<br />
anteriore “Derome le Jeune 1786”) in marocchino granata, triplice filettatura con terminazioni<br />
floreali ai piatti, titolo in capitali lungo il dorso liscio entro raffinata bordura a piccoli gigli, il tutto<br />
impresso in oro. Al titolo ritratto del poeta vestito all’antica; precede il testo dedica a Ercole<br />
Bentivoglio (1507-1573) di Giuseppe Orologgi. Prima edizione di questo canzoniere che si<br />
89
126.<br />
128. 129.
compone di 128 poesie di cui 103 sonetti, 6 canzoni, 13 madrigali, una sestina, due stanze e tre<br />
capitoli dedicati a Giraldo, a Domenico Venier, e a Bartolomeo Vitturi. Si tratta di rime di carattere<br />
neoplatonico, fedeli ai canoni petrarcheschi, in cui spesso il nome del dedicatario diventa un<br />
emblema allusivo. Particolarmente curiosi sono i versi del capitolo “Signor quantunque i versi berniani…”<br />
(f. 49v), in cui si evocano le difficoltà di stampa del volume, o le note autobiografiche<br />
nel “capitolo ‘Signor Veniero, io non credo che sia…” (f. 47), una sorta di epistola inviata da Rovolon,<br />
un borgo del Monti Euganei, nell’ottobre del 1549. L’opera del Corso venne ristampata insieme<br />
alle “Stanze pastorali” del Castiglione nel 1553. Nei 4 ff. finali mancanti erano sonetti in risposta<br />
di alcuni personaggi tra cui il Bentivoglio, Dolce, Giraldi Cinzio e Ruscelli. Ottimo esemplare di<br />
illustre provenienza: E.M. Cox e C. Butler. STC p. 200. ADAMS 2698. QUADRIO II, 240. [18541]<br />
129. DANTE. L’Amoroso Convivio di Dante, con la additione, et molti suoi notandi,<br />
accuratamente rivisto et emendato. (In fine:) Impresso in Vinegia per Marchio Sessa<br />
nell’anno di nostra salute regnante l’inclito Principe Andrea Gritti, Venezia, 1531, € 5.700<br />
in-8, ff. (8), 112, bel carattere corsivo. Legatura 800sca in mezza pelle, titolo e fregi in oro al dorso.<br />
Bordura silografata al titolo con putti, racemi e animali fantastici; impresa dei Sessa con il<br />
gatto al verso dell’ultimo f. Le prime 15 pagine contengono un dettagliato indice. Quarta edizione<br />
(prima 1490) del celebre Convivio dantesco in cui il poeta espone in quattro trattati la sua teoria<br />
politica ed etica, affronta il problema della lingua volgare, della scienza, della filosofia e della<br />
nobiltà auspicando un’armoniosa relazione tra potere spirituale e temporale. Ottima edizione di<br />
Crusca, spesso utilizzata in ambito accademico. Fresco esemplare a pieni margini. GAMBA 419.<br />
MAMBELLI 803. SANDER 2331. CHOIX D’OLSCHKI 197. BMC 208. ADAMS D-119. [9907]<br />
130. DANTE. Vita Nuova di Dante Alighieri. Con XV. Canzoni del medesimo. E la<br />
vita di esso Dante scritta da Giouanni Boccaccio. In Firenze, nella stamperia di<br />
Bartolomeo Sermartelli, 1576, € 9.300<br />
2 parti in un volume in-8, pp. (8), 116, (4), 80. Leg. coeva in pergamena, titolo manoscritto al<br />
dorso. Impresa tipografica ai titoli di entrambe le parti, testatine ed iniziali ornate; un’intera<br />
pagina è dedicata all’imprimatur, curiosamente in volgare ed impresso entro una bordura silografica.<br />
Testo in car. corsivo, eccetto la parte prosastica, in tondo. La Vita Nova occupa le prime<br />
70 pagine, mentre le Canzoni quelle da 71 a 116. La seconda parte ha frontespizio separato<br />
“Origine, vita, studii, e costumi del chiarissimo Dante Allighieri, ... Fatta, e compilata dall’inclito M.<br />
Giouanni Boccaccio da Certaldo”. Editio princeps. Come si desume dalla dedica dell’editore a<br />
Bartolmeo Panciatichi, il curatore del testo fu Niccolò Carducci. Comprende 42 capitoli in prosa<br />
e 31 liriche (venticinque sonetti, una ballata e cinque canzoni). Benché sia la prima opera di attribuzione<br />
certa a Dante, scritta tra il 1293 ed il 1295, si dovette attendere oltre un secolo, rispetto<br />
alla Commedia, perché venisse dato alle stampe per la prima volta, ed un altro secolo e mezzo<br />
per una ristampa (Firenze, 1723). Soltanto qualche composizione era stata pubblicata nel 1491<br />
o nel 1527. (Antiche note di possesso al titolo ed in fine, usuali fioriture della carta) . Benché<br />
ovviamente, data l’importanza del testo, posseduta da varie biblioteche pubbliche, questa edizione<br />
è di estrema rarità sul mercato; un solo esemplare in asta negli ultimi 30 anni, mancava al <strong>Catalogo</strong><br />
Dante e il suo tempo (<strong>Pregliasco</strong> 1965). MAMBELLI, ANNALI, 663. PARENTI 25. MOSTRA CODICI ED<br />
EDIZIONI DANTESCHE n. 208. [18253]<br />
91
131. DANTE. De Vulgari Eloquentia libri duo. Dantis Aligerii, præcellentiss. poetæ.<br />
Nunc primùm ad vetusti, & vnici scripti codicis exemplar editi. Ex libris Corbinellis:<br />
eiudèmque adnotationibus illustrati. Parisiis, apud Io. Corbon, via Carmelitarum ex<br />
aduerso coll. Longobard., 1577, € 10.000<br />
in-8 (178x107 mm), pp. (8), 82, (12), 56, (2). Leg. pergamena floscia coeva (piccolo restauro al<br />
dorso) in elegante astuccio m.pelle. Carattere tondo e corsivo, di vari corpi, qualche testatina,<br />
numerose iniziali ornate. Edizione originale del testo latino dantesco, che venne riscoperto nel<br />
1506 in un manoscritto della famiglia Trivulzio, oggi ancora conservato a Milano. Ne venne tratto<br />
il volgarizzamento da parte del Trissino (Vicenza, Tolomeo Ianiculo da Bressa, 1529). Fu invece<br />
da un codice ora a Grenoble che Jacopo Corbinelli (1535-1590 ca.), esule fiorentino dal 1568 a<br />
Parigi, invitato da Caterina de’ Medici a educare il figlio Enrico III d’Angiò pubblicò l’originale<br />
latino. L’opera non suscitò un grande dibattito nemmeno per tutto il Seicento e si dovette attendere<br />
fino al 1729 per la seconda edizione, a cura di Scipione Maffei; è da ricordare peraltro la<br />
scarsa fortuna in quel periodo della Commedia, nel Seicento pubblicata tre sole volte, mentre<br />
curioso è il parallelo del De Vulgari con la Vita nova, che vide la luce soltanto l’anno precedente<br />
(Firenze 1576), per ricomparire nel 1723. L’opera doveva essere in 4 libri, ma rimase incompiuta:<br />
il primo libro in 19 capitoli dimostra la nobiltà del volgare, non inferiore al latino, considerato<br />
una lingua artificiale; Dante analizza poi i dialetti italiani, 7 a ovest e 7 ad est degli Appennini,<br />
affermando che il toscano si avvicina alla sua idea di volgare illustre. Il secondo libro è un trattato<br />
di retorica, dove illustra gli usi possibili del volgare, che deve essere “illustre, cardinale, regale,<br />
curiale”. A dispetto della tardiva pubblicazione, questa princeps è tra le più rare edizioni dell’intera<br />
bibliografia dantesca; soli 5 esemplari censiti in biblioteche italiane. Bell’esempl. molto<br />
marginoso (con lieve uniforme arrossatura della carta, tracce di firma al titolo). “Dante is the first<br />
philologist, and his analysis of the languages of Europe, and of the one language most within his ken, is<br />
fundamental. On the one side, the stability of the universal language, Latin; on the other the inescapable<br />
mutations of the spoken speech. And for the first time an attempt to classify the dialects of Italy, and in<br />
their deficiencies, an option for a volgare to transcend them all, one which will be illustre, aulico, cardinale,<br />
curale ...” (Whitfield). MAMBELLI 881: “prima edizione, assai rara” (paginazione errata). BMC,<br />
FRENCH 128. MANCA A ADAMS [18124]<br />
132. DECIO, Antonio. Acripanda. Tragedia del Signor Antonio Decio da Horte.<br />
Firenze, Stamp. del Sermartelli, 1592, € 1.200<br />
in-4, pp. (4), 155, (1). Leg. mod. m. perg., tit. oro al dorso. Grande stemma dei Medici sul titolo,<br />
iniz. e fregi silogr. Dedica a “Monsig. Fabio Orsino de’ Marchesi di Lementana” da parte di imprecisato<br />
“Corifilo Pastor Tiberino”, il quale ci fa sapere che l’opera, composta molti anni prima<br />
durante le vacanze di un’estate, giaceva abbandonata tra le opere di giurisprudenza dell’autore,<br />
finché venne acquistata ed impressa per ordine di Giovanni de’ Medici. Prima edizione di questa<br />
“terribile e notissima” (Bertana) tragedia in cinque atti in versi, ambientata a Menfi, in Egitto, ricca<br />
di fatti atroci di grande effetto e sicura presa sul pubblico. L’opera ebbe successo clamoroso ed<br />
inaspettato e costituì un vero e proprio “caso letterario”; il suo autore, infatti, pur dottissimo, non<br />
aveva ambizioni letterarie, non scrisse alcun’altra opera ed esercitò soltanto la professione di avvocato<br />
(era nato a Orte, Viterbo, dopo il 1560 e morì poco dopo il 1617; fu intimo amico di T.<br />
Tasso con cui amava passeggiare per le vie di Roma, specialmente in piazza Navona). Stimata dai<br />
contemporanei e nell’età barocca, “spia di un certo gusto bizzarro, sensuale ed immaginifico” (DBIt.<br />
92
131. 132.<br />
133.<br />
134.
XXXIII, p. 549), la tragedia fu ritenuta dal Tiraboschi tra le migliori dell’epoca, e venne ristampata<br />
fino all’Ottocento. Accurata la veste editoriale, di grande formato, eccezionale per il XVI secolo,<br />
in quanto tutti i testi teatrali, per essere pratici e maneggevoli durante la rappresentazione, venivano<br />
stampati in formato tascabile. Esempl. assai puro e genuino (aloni d’umido per lo più<br />
marginali, non gravi; minuto abile restauro all’angolo bianco alto dei primi 10 ff. ed a quello basso<br />
bianco degli ultimi 5). ALLACCI 6. CLUBB 344. REGENSTEIN 191. SALVIOLI 33. BERTANA 84.<br />
OLSCHKI, CAT. 141, n. 131. SOLEINNE IV, 4284: «…se rencontrent des grandes beautés; et elle valut<br />
à son auteur une réputation brillante…». [8555]<br />
133. DEL CARRETTO, Galeotto. Tempio de Amore del molto magnifico et celeberrimo<br />
poeta signor Galeotto marchese Dal Carretto. (In fine:) Mediolani, ex officina<br />
Minutiana kalen. Septembris M.D.XVIII. impensis Ioannis Iacobi & fratrum de Legnano<br />
(Milano, 1518), € 5.350<br />
in-8, ff. (124, segn. *2, A-O8, P10). Legatura p. perg. rustica coeva, conservata in elegante astuccio<br />
mod. m. pelle. Edizione originale, rarissima, di questo componimento teatrale composto verso<br />
il 1504 e dedicato a Guglielmo, marchese di Monferrato, presso la cui corte, l’A. si rifugiò dopo<br />
che il suo castello di Finale fu raso al suolo dai Genovesi. E’ un “dramma allegorico” in versi, senza<br />
la divisione in atti, che tratta un argomento profano nella forma della sacra rappresentazione, e<br />
che include «altri componimenti come la versione in terza rima della “Tavola di Cebete” e il riassunto<br />
delle “Metamorfosi” di Apuleio» (DBIt). Il piemontese Galeotto Del Carretto (nato nel contado<br />
di Acqui poco prima del 1455 e morto nel 1530) è personalità di spicco nell’aristocrazia, nella<br />
vita politica e culturale italiana a cavallo dei secoli XV-XVI; fu poeta, scrittore di teatro e storiografo<br />
(la sua “Cronica di Monferrato” in ottava rima, rimasta inedita per secoli benché fosse conosciuta<br />
e citata, ha visto la luce soltanto nel 1898, per cura di Giorcelli, nella “Rivista di storia della prov. di<br />
Alessandria, VII, pp. 8-107). Di lui il Vallauri, nella sua “Storia della poesia in Piemonte”, parla a lungo<br />
e molto bene, dichiarando che “un nostro paesano fu quegli che scrisse nel 1502 la prima tragedia italiana,<br />
la Sofonisba” (op. cit. I, p. 71). Bell’esemplare assai puro, a grandi margini, con antica nota di<br />
possesso di “Pietro Bertolotti di Bricherasio” alla sguardia anter. (Lievi ingialliture qua e là). MANCA<br />
A RASI e BOLOGNA (che al n. 119 cita l’ed. 1519). CLUBB 350 (solo ediz. 1524). ALLACCI 756. SANESI<br />
I, 171. SOLEINNE, SUPPL. 362 (ed. 1524). BMC 151. DBIT XXXVI, 415-419. [8556]<br />
134. DELLA CASA, Giovanni. Trattato de gli Uffici Communitari tra gli amici superiori<br />
et inferiori… in lingua latina & dopo in volgare tradotto. In Milano, appresso à<br />
Giovann’Antonio de gli Antonij, 1559. (In fine:) In Milano, imprimevano li fratelli da<br />
Meda, 1559, € 2.700<br />
in-8, ff. 22, (2 bianchi). Legatura d’amatore in marocchino granata, filetti a secco e in oro con<br />
terminazioni vegetali ai piatti; al dorso titolo in oro. Al titolo ed in fine bella impresa dell’editore<br />
entro elaborato medaglione. Prima edizione della traduzione italiana e probabilmente prima<br />
assoluta del “De officiis inter potentiores et tenuiores amicos”, composto in latino probabilmente<br />
intorno al 1544 ma apparso a stampa apparentemente solo molti decenni dopo (1619). Il volgarizzamento<br />
è attribuito al Della Casa stesso, soprattutto per ragioni di natura linguistica. Questo<br />
trattatello precede di qualche anno la stesura del Galateo e anticipa «per molti aspetti l’analisi del<br />
costume e i saggi consigli che ritorneranno in forma più libera nell’opera maggiore insieme con l’affermazione<br />
dell’ideale supremo della misura » (Milanini). Ottimo esemplare. GAMBA 283, note.<br />
SANTOSUOSSO BIBLIOGR. DELLA CASA, 20. STC 152. ADAMS C-812. [18576]<br />
94
135. DOLCE, Lodovico. L’Ulisse di M. Lodovico Dolce da lui tratto dall’Odissea<br />
d’Homero et ridotto in ottava rima nel quale si raccontano tutti gli errori, & le fatiche<br />
d’Ulisse dalla partita sua di Troia, fino al ritorno alla patria per lo spatio di venti anni.<br />
In Vinegia, appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari, MDLXXIII (1573), € 3.200<br />
in-8 grande (mm 227x165), pp. (16), 186, (2 con registro e impresa dello stampatore). Ottima<br />
legatura coeva in pergamena flessibile, titolo manoscritto lungo il dorso. Al titolo grande impresa<br />
dello stampatore e testatina con putti, a p. 16 ritratto dell’a. entro ovale; ogni canto, stampato<br />
su due colonne in carattere corsivo, è preceduto da un argomento entro bordura e da un legno:<br />
per un totale di 20 elaborate bordure che racchiudono l’argomento e 20 silografie su 1/3 di<br />
pagina, tratte dall’edizione dell’Orlando Furioso, ed arricchite da una bordura figurata; numerose<br />
iniziali istoriate n.t. Precedono il testo la dedica a Domenico Ragnina e copiosi indici.<br />
Edizione originale di questa “parafrasi dell’Odissea, tanto larga da non vedercisi più quasi niente<br />
dell’originale omerico...” (Bongi); in fine è anche la traduzione della Batracomiomachia (“La battaglia<br />
de i topi e delle rane, cavata da Homero”), sempre in ottave. Nel 1585 Ulisse Aldrovandi, in<br />
omaggio al proprio nome, fece decorare dal Carracci la propria villa con un ciclo pittorico che<br />
riporta le iscrizioni del Dolce. Bell’esemplare (tracce di nota ms. al titolo ed in fine). BONGI, p.<br />
335: “non comune”. BRUNET, II, p. 790. GAMBA 1359. BARBIER-MUELLER, Poètes français de la<br />
Renaissance, n. 156: “bien imprimé et rare” . [18302]<br />
136. DURANTI, Durante. Rime, dedicate alla S.R.M. di Carlo Emanuele Re di<br />
Sardegna. Seconda edizione. Brescia, Gian Maria Rizzardi, MDCCLV (1755), € 1.150<br />
in-4, pp. VIII, (2), CCXXXIV. Leg. coeva p.perg. Finissimo antip. allegorico inc. in rame da B.<br />
Crivellari dal dis. di P. Scalvini; vignetta inc. da F. Zucchi al frontesp.; stupendo ritratto di<br />
Carlo Emanuele III inc. da Marco Pitteri, e testata con sue armi; ritratto in ovale del Duranti<br />
inc. da F. Zucchi; 8 originali testate finem. inc. da Crivellari e Zucchi e altrettanti finalini, oltre<br />
120 iniziali inc. in rame ornate a carattere architettonico. Deliziosa edizione, senz’altro una<br />
delle piu pregiate produzioni illustrate della tipografia bresciana. Si compone di 8 epistole in<br />
versi e di circa 110 sonetti. Ottimo esempl. Pur non essendo edita a Venezia, è ampiamente<br />
descritta dal Morazzoni, Bibliogr. Veneziana, a p. 174: «piccolo capolavoro di gusto veneziano ,sontuoso<br />
per l’inserzione di un’antiporta allegorica, di un superbo ritratto di Carlo Emanuele III inciso da<br />
M. Pitteri e per una serie di caprcciose testate e finali a soggetto realistico ambientato in un paesaggio<br />
fantastico, ideata da P. Scabrini con gusto assai bizzarro ». GAMBA n.2223. [1069]<br />
137. EPICURO, Marcantonio. Cecaria. Tragicomedia del Epicuro napolitano, con<br />
un bellissimo lamento del Geloso con la luminaria. Di nuovo…corretta e ristampata.<br />
Vinegia, Gabr. Giolito de Ferrari e fratelli, 1553, € 1.100<br />
in-12, ff. 29, (1, con impresa tipogr. al v.). Attraente leg. settec. p. pelle marmorizz., riquadro a<br />
filetti oro sui piatti, tit. e fregi oro al dorso, tagli rossi. Impresa tipogr. sul tit. ed in fine. Pregevole<br />
edizione di questa composizione drammatica apparsa per la prima volta nel 1526 con il titolo<br />
“Dialogo di tre ciechi” in cui figurano quattro personaggi: il Vecchio, il Geloso, il Terzo (ciechi) e<br />
la Guida. Composizione drammatica di grande successo all’epoca, in forma dialogo “in versi di<br />
vario metro, assai leggiadri” (Salvioli), senza divisione di atti né di scene, che, secondo il<br />
Crescimbeni, sarebbe la prima poesia drammatica a portare il nome di “tragicommedia” nelle edizioni<br />
posteriori. «Alcune edizioni della “Cecaria” portano come nome dell’autore Antonio Epicuro<br />
95
135. 136.<br />
138. 139.
Caracciolo o Epicuro Napolitano, e questi nomi hanno generato molti dei problemi di identificazione<br />
dell’autore. Alcuni lo hanno confuso con il contemporaneo Pietro Antonio Caracciolo e con il Notturno<br />
Napoletano, mentre altri hanno ritenuto che il “napolitano” del titolo indicasse il luogo di nascita del<br />
suo autore» (Diz. Biogr. It. XLIII, pp. 19-21). Nacque in Abruzzo e visse a Napoli (1472-1555),<br />
contemporaneo di Sannazzaro, Pontano e Tansillo; fu commediografo e poeta d’occasione.<br />
Delizioso esemplare. BONGI I, 419. SALVIOLI 701-2. BRUNET II, 1016. ALLACCI 174 (altre ediz.).<br />
CLUBB e REGENSTEIN (altre ediz.). MELZI I, 191, 292 e 358. LANCETTI 93. [8581]<br />
138. EUSTATHIUS, Thessalonicensis. Commentarii in Homeri Iliadem et Odysseam<br />
(Graece). Romae, apud Antonium Bladum, 1542-51, € 38.000<br />
4 volumi in-folio (mm 346x237), pp. (4), 620; 621-1376 (manca l’ultimo bianco); (2), 1379-<br />
1970; ff. n. n. 6, 204. Stupenda legatura di inizio XX secolo di J. Clarke in marocchino blu, titolo<br />
in oro ai dorsi e armi con monogramma di Theodore Williams sui piatti, larga dentelle interna.<br />
Impresa tipogr. del Blado ai tre titoli (il volume secondo non ha titolo separato); 3 stemmi<br />
silogr. ai ff. preliminari del vol. IV. Unica edizione impressa con lo splendido corsivo greco intagliato<br />
da Joannes Honorius per volere del Cardinale Marcello Cervini. Se ne stamparono 1275<br />
esemplari su carta e 2 su pergamena (cfr. L. Dorez, Le Cardinal Cervini et l’ imprimerie à Rome).<br />
Il volume I contiene il commento dell’Iliade, i vol. II e III, rispettivamente, il testo dell’Iliade e<br />
dell’Odissea, mentre il vol. IV, termina il commento ed ha copiosi e dettagliati indici, compilati<br />
da Matteo Devarius, impressi su tre colonne in corpo più piccolo. Prima edizione del<br />
Commento ai poemi omerici, di Eustazio di Tessalonica, dotto bizantino vissuto nel XII secolo.<br />
All’epoca fu il più vasto e stimato, tra i commentari conosciuti, resta ancor oggi assai prezioso<br />
per l’ immensa ricchezza del materiale che vi è raccolto e per la grande quantità di citazioni di<br />
opere andate perdute; i testi sono assai corretti. Splendido, monumentale capolavoro della tipografia<br />
greca, che richiese al Blado nove anni di lavoro in collaborazione con altri tipografi, in<br />
particolare con Bernardo Giunta. Superbo esemplare a pieni margini, freschissimo. A. TINTO, ‘The<br />
history of a sixteenth-century Greek type, The Library, 5th series, 1970, pp.285-93). MORTIMER,<br />
HARVARD ITALIAN 176. ADAMS E-1107. EDIZ. ROMANE DEL BLADO 107 e 1202. Stimatissima dal<br />
DIBDIN, GREEK & LATIN CLASSICS, II, p. 48-49: “among the most splendid monuments in the world of<br />
greek erudition and greek printing. Heyne has emphatically distinguished these Commentaries of<br />
Eustathius as among the most admirable eztant of the text of the poet.. They are the fountain-head from<br />
which almost inexhaustible supplies may be drawn for the illustration of the great poet. Of the above editions,<br />
that of Rome is not only the first, but the most splendidly executed performance..”. RENOUARD,<br />
BIBL. D’ UN AMATEUR, II, p. 138: “Trésor d’érudition grècque, espèce de sanctuaire dans lequel n’ont<br />
accés que ceux qui déjà n’ ont fait des progrés dans l’ étude des anciens classiques.” [3644]<br />
139. FRANCHI, Felice Amedeo. I Pregi della Poesia. In Firenze, appresso Andrea<br />
Bonducci, 1778, € 750<br />
in-4, pp. LXXVIII, (2), 360. Bella legatura coeva in carta decorata arancione con pampini e<br />
intrecci. Elegante frontespizio in rosso e nero, con vignetta in rame. Precede il testo la dedica a<br />
Vittorio Amedeo di Savoia. Prima e unica edizione di questa sorta di zibaldone della poesia<br />
classica latina: il Franchi, monaco cassinese, professore di teologia alla Badia fiorentina ed autore<br />
anche di un poema “Delle divine opere” nel 1786, raccolse, tradusse e commentò alcuni versi dei<br />
sommi poeti della latinità (Catullo, Orazio, Virgilio…). Ottimo esemplare, fresco e con pieni<br />
margini. Opera rara non reperita nelle bibliografie consultate. [9568]<br />
97
140. GODEFROY, Pierre. Proverbiorum liber, Petro Godofredo, Carcasonensi iurisconsulto,<br />
procuratore regio in fide, autore. Parisijs, apud Carolum Stephanum,<br />
Typograph. Regium M.D.LV. (Parigi 1555), € 1.800<br />
in-8, pp. 176 (a-l 8), bel carattere corsivo. Legatura di Duru d’amatore in marocchino granata,<br />
dorso a nervi con titolo oro, tagli dorati. Edizione originale di questa raccolta di 200 proverbi<br />
in latino con alcuni passi in ebraico, greco ed italiano. L’a. (1500-1573) fu magistrato di<br />
Carcassonne, occupò una posizione importante presso il Tribunale dell’Inquisizione. Tra le sue<br />
opere godette di notevole fortuna il “Dialogo degli amori” vera e propria antologia su matrimoni<br />
e loro tipologie, su amori leciti ed illeciti, su adulteri ed incesti, su amori contro natura , sulla<br />
prostituzione, lo stupro, la fornicazione. Ottimo esemplare. RENOUARD, ESTIENNE, p. 110.<br />
MANCA A STC FRENCH. [18544]<br />
141. JUVENALIS - PERSIUS FLACCUS. Satyrae. (In fine:) Venetiis, in aedibus<br />
Aldi, agosto 1501, € 20.000<br />
in-8 (158x95 mm), ff. (78, segn. A-G8, H10, a8, b4), carattere corsivo aldino. Splendida legatura<br />
originale in marocchino bruno, i piatti decorati a secco da due triplici riquadri di filetti, e in oro<br />
da ricca bordura e losanga centrale di arabeschi, rotelle nel quadrante centrale; in camicia e astuccio.<br />
Lettera dedicatoria di Aldo a Scipione Carteromaco, dottissimo umanista pistoiese. Prima<br />
edizione aldina delle 16 satire di Giovenale e delle 6 di Persio (com’è noto, con la stessa data<br />
apparve un’altra ediz., ma in effetti stampata nel 1515, che si distingue dalla presente per aver<br />
l’àncora sul tit., la sottoscrizione al colophon in maiuscola e l’aggiunta “et Andreae Soceri”). Questa<br />
è una tra le più antiche opere di autori classici in formato tascabile ideato ed impresso da Aldo,<br />
essendo la quarta dopo Virgilio, Orazio e Petrarca, tutti pubblicati nello spazio di cinque mesi,<br />
dall’aprile all’agosto 1501. Ottimo esempl., con lievi aloni, in eccezionale rilegatura originale,<br />
intatta salvo ritocchi alle cuffie. Ex-libris di John Poyer Poyer of Russell-place and Barbados,<br />
autore della “History of Barbados, from the First Discovery of the Island” (1801). RENOUARD 29.6.<br />
UCLA 36. ADAMS J-770. BMC 364. FLETCHER, NEW ALDINE STUDIES. [18097]<br />
riproduzione a pagina <strong>102</strong><br />
142. MANZONI, Alessandro. Lettera autografa firmata “il tuo aff.mo babbo<br />
Alessandro Manzoni” al genero Giovambattista Giorgini: “Mio caro Bista”, datata “21<br />
marzo” (1856). € 6.000<br />
In-4, 4 pagine di 15/16 righe ognuna. Parla delle condizioni di salute della figlia Matilde, malata<br />
di tubercolosi, che per anni fu ospitata a Pisa dalla sorella Vittoria e dall’amatissimo cognato,<br />
nella speranza che il cambiamento d’aria le giovasse. “non trovo parole per spiegarti ciò che ho provato<br />
nel leggere la tua lettera, o piuttosto per spiegarti lo stato abituale dell’animo mio; giacché la tua<br />
antecedente e la terribile relazione del medico m’avevano pur troppo preparato ad aspettar tremando<br />
quest’ultima. E cosa dirti di quella in cui lei medesima, la nostra povera cara Matilde mi descrive il suo<br />
stato, con tanta dolcezza, con tanta rassegnazione, e così angoscioso! Oh per carità!”. A Milano,<br />
Matilde avrebbe dovuto convivere con la seconda moglie di Manzoni, Teresa Stampa, lontana<br />
dalle poche sorelle e fratelli rimasti. La lontananza dal padre ed il suo completo disinteresse le<br />
arreca spesso sconforto. Nella lettera, Manzoni valuta l’opportunità di render visita alla figlia: “È<br />
98
143. 145. Manzoni - Pinelli<br />
142.
lontana dal sospettare che si sia potuto parlare d’un mio venire in questo momento, l’effetto della sorpresa<br />
potrebbe esser tale, che anche mostrando essa un desiderio di vedermi … sospendo dunque ogni risoluzione,<br />
aspettando e tremando sempre di ricever lettere”. Nonostante le visite promesse negli anni,<br />
Manzoni non si recò mai in Toscana a trovare Matilde, che morì nel marzo 1856. Essendo la lettera<br />
datata “21 marzo”, è probabile che preceda di pochi giorni la morte della giovane. La sua<br />
scarna biografia sarebbe rimasta tale, se nel 1992 non fosse stato scoperto a Montignoso il “Journal<br />
di Matilde”, manoscritto in francese e in italiano, poi pubblicato a cura di Cesare Garboli. Nel<br />
2002 Lino Capolicchio ne trasse un film, Il diario di Matilde Manzoni, con Laura Betti e Corinne<br />
Cléry. Il Giorgini (Lucca 1818-1908, figlio di Gaetano e di Carolina dei conti Diana Paleologo<br />
di Massa) fu illustre letterato e uomo politico, tra i primi intellettuali a propugnare l’unità del<br />
Paese, fondò nel 47 il giornale “L’Italia”. La sua attività di studioso oscillò sempre fra la ricerca<br />
storico-politica e quella letteraria; divulgò le idee del Manzoni sulla lingua. Senatore nel primo<br />
parlamento italiano, fu relatore di vari disegni di legge tra i quali quello che attribuiva a Vittorio<br />
Emanuele il titolo di Re d’Italia. Genero del Manzoni e cognato di Massimo D’Azeglio, intrattenne<br />
stretti rapporti con tutti i grandi del suo secolo, testimoniati da una ricca raccolta epistolare. (Cfr.<br />
SEI LETTERE DI MANZONI A G.B. GIORGINi, Pisa 1896). Commovente e dotta lettera familiare del<br />
sommo scrittore, in ottima conservazione. [18346]<br />
143. MANZONI, Alessandro. I Promessi Sposi. Storia milanese del secolo XVII.<br />
Scoperta e rifatta da Alessandro Manzoni. Milano, Vincenzo Ferrario, 1825-26, € 11.500<br />
3 vol. in-8 (mm 198x130), pp. (4), 352; (4), 368; (4), 416, (2). Bella leg. coeva in m.pelle di<br />
vitello biondo, titolo su tassello rosso e fregi in oro impressi ai dorsi, carta marmorizzata ai piatti.<br />
Edizione originale di uno dei più celebri e più significativi romanzi della letteratura italiana.<br />
Benché il titolo porti la data 1825-26, l’edizione non venne in luce che nel giugno del 1827.<br />
Esemplare della prima rara tiratura con l’errore non corretto a pag. 378 del terzo tomo, linea 13,<br />
errore che, come si legge nel foglio d’errata, si trova solo in alcuni esemplari di prima impressione.<br />
Il presente è marginoso, genuino ed assai fresco. VISMARA, n.1: «E’ questa l’edizione Principe...;<br />
essa è ricercata dagli amatori perché rara, e dai critici vien pure ricercata pei così detti lombardismi che<br />
vi si contengono». SALVERAGLIO, n.21. PARENTI, n.33. GOVI, CLASSICI 295. [12964]<br />
144. MANZONI, Alessandro. Opere varie. Edizione riveduta dall’autore. Milano,<br />
Gius. Redaelli, 1845-(60), € 1.700<br />
in-4, pp. 878. Attraente e solida leg. del tempo m. marocch. rosso, dorso a nervi con tit. e fregi<br />
oro, piatti in percallina rossa. Esemplare con l’aggiunta della nuova dispensa di 16 pagine (di cui<br />
2 fuori numeraz.) contenente l’ode «Marzo 1821», il «Proclama di Rimini» ed il nuovo indice<br />
(gli esemplari privi di quest’ultima dispensa terminano con la pag. 864). E’ adorno di 10 silografie<br />
alle Tragedie inc. da Ratti sui disegni di Rob. Focosi (l’ultimo di Firentini), 9 vignette<br />
ed altrettante graziose piccole figure alle iniziali delle Poesie (Inni Sacri e poesie storico-politiche)<br />
inc. da Ratti e Salvioni sui disegni di Paolo Riccardi e Salv. Mazza. Prima edizione delle<br />
«Opere varie», voluta dal Manzoni, quale completamento dell’ediz. illustrata de «I Promessi<br />
Sposi» ed a questa in tutto simile; fu pubblicata in 8 dispense dal dal 1845 al 1855 e solo nel<br />
1860 poi il Manzoni farà aggiungere la nuova dispensa di cui si è detto. Magnifico esempl. a pieni<br />
margini, intonso. VISMARA 329. SALVERAGLIO 10. PARENTI, RARITÀ I, pp. 230-246. [10003]<br />
100
145. MANZONI - PINELLI, Bartolomeo. Promessi Sposi. Roma, presso la litografia<br />
delle Belle Arti, 1830-1832, € 3.300<br />
Album in-folio di 20 animate, grandiose e stupende litografie (mm.340x292 e ampi margini<br />
bianchi). Buona legatura coeva in m.pelle rossa e ang., copertine in carta azzurra conservate. Si<br />
tratta della rara raccolta di tavole nate per illustrare un’edizione dei Promessi Sposi mai pubblicata,<br />
basata sulla prima edizione del 1825-27. Il confronto con la copia in possesso alla Casa del<br />
Manzoni conferma che la serie si interruppe alla tav. 20 e che il frontespizio non venne mai realizzato.<br />
Le 20 tavole del Pinelli sono firmate sulla pietra e raffigurano passi celebri del<br />
romanzo, con paesaggi, personaggi e interni: l’incontro tra i Bravi e Don Abbondio, la visita<br />
all’Azzeccagarbugli, vari episodi relativi a Fra’ Cristoforo. Queste litografie non furono salutate<br />
con favore dal Manzoni, che giustamente vide in questa serie una sorta di trasposizione del<br />
romanzo in chiave popolare romanesca: “…rappresentano forse il più illustre dei tradimenti figurativi<br />
inflitti al romanzo, le venti tavole disegnate da Bartolomeo Pinelli fra 1830 e ’31, con quella singolare<br />
«romanizzazione» di protagonisti e paesaggio, del tutto estranea allo spirito e alla scrittura manzoniani”<br />
(Gaspari, Centro Studi Manzoniani). Serie molto inusuale nella produzione di Pinelli, di<br />
grande bellezza, veramente rara. FAGIOLO-MARINI, B.P. e IL SUO TEMPO, p. 321. CATALOGO<br />
DELL’INCISA, p. 151. [14319]<br />
riproduzione a pagina 99<br />
146. MARTIALIS, Marcus Valerius. Epigrammata cum duobus comentis (D.<br />
Calderini et G. Merulae). (In fine:) Mediolani, per Johannem Angelum Scinzenzeler,<br />
M.D. V. (Milano, 1505), € 2.200<br />
in-folio, ff. CLVIII, (1, manca l’ult. f. bianco). Leg. p. perg. antica rigida. Titolo in car. gotico, con<br />
in alto l’impresa tipogr. di Giov. Giacomo e fratelli da Legnano; testo contornato dal commento,<br />
entrambi in car. rom., grandi e piccole iniziali ornate in silografia. Pregevole edizione di questa<br />
celebre opera del grande scrittore latino d’origine spagnola, corredata del commento di due insigni<br />
umanisti Domizio Calderini (1446-1478) e Giorgio Merula (1430-1494). Bell’esempl.,<br />
genuino ed assai marginoso (lievissime ingialliture). EDIZ. MANCANTE A STC e ADAMS. BOLOGNA,<br />
CINQUEC. TRIVULZIANA I, 281. PANZER VII, p. 382, n. 34. GRAESSE IV, 423. [4330]<br />
147. MINIATORE, Bartolomeo. Formulario da Ditare Littere a ogni persona: & arispondere<br />
a tutti con ornato parlare…con alcune belle epistole azonte. S.n.t. (Venezia,<br />
Lazzaro de Soardis, 1502), € 2.300<br />
in-8, ff. (28, segn. A-B8, C12). Legatura d’amatore (firmata al contropiatto Trautz-Bauzonnet)<br />
in marocchino rosso, dorso a nervetti con tit. oro, dentelle int. Il nome dell’a. si ricava dal f. 2 ove<br />
compare anche una dedica al Duca di Ferrara Ercole d’Este. Rarissima edizione, rivista e corretta<br />
ed in parte originale (come esplicita la nota in fine), impressa in nitido car. gotico, di questo popolare<br />
libretto contenente le più svariate formule epistolari in volgare di uso pratico quotidiano.<br />
Apparso nel 1487, il volumetto ebbe notevole successo e fu più volte ristampato sino alla prima<br />
metà del XVI secolo. Esempl. perfetto, intonso, di provenienza G.Martini. STC 440. Per il tipografo<br />
e la data cfr. D.E. RHODES, ANNALI TIPOGRAFICI DI LAZZARO DE’ SOARDI, p. 31. [18577]<br />
101
141. Juvenalis in legatura Aldina<br />
148. 149. 150.
148. MORROCCHESI, Antonio. Lezioni di declamazione e d’arte teatrale. Firenze,<br />
Tipografia all’insegna di Dante, 1832, € 1.300<br />
in-8 gr., pp.366, (4). Leg. in pieno zigrino verde dell’epoca, titolo in oro al dorso. Importante trattato<br />
corredato di 40 ottime tavole fuori testo in litografia (firmate V.Marchettini dis., F.Boggi<br />
del. - Lit. Salucci) che illustrano a figura intera personaggi del teatro classico mentre recitano.<br />
Dedicato dall’autore “ai degni seguaci dell’arte rappresentativa” è suddiviso in vari capitoli, Lezioni o<br />
Discorsi: “della voce, dell’articolazione, della pronunzia, delle pause, dei tuoni, della fisionomia, della<br />
scena muta, ecc. ecc.”. Il Morrocchesi fu celebre attore ed esimio professore nell’Accademia delle Belle<br />
Arti di Firenze. Raro, completo delle 40 tavole, a pieni margini (alcune fioriture della carta). [8691]<br />
149. OTTONAIO, Giovanni Battista, Dell’. La Ingratitudine, Commedia. Nuovamente<br />
Ristampata. In Fiorenza, MDLIX. (In fine:) Appresso i Giunti (Firenze, 1559), € 1.400<br />
in-8, ff. (24), di cui l’ultimo bianco. Leg. in cartoncino rustico; marca tipogr. al front. Prima edizione<br />
della tragedia in cinque atti in versi dell’Ottonaio (Firenze, 1482-1527), detto l’Araldo,<br />
drammaturgo fiorentino e seguace del Savonarola. Sebbene sul frontespizio si dichiari una presunta<br />
precedente edizione, Regestein e Allacci concordano nel ritenere la presente la prima, a differenza<br />
del Gamba che, seguendo quanto detto dal Poggiali, cita due edizioni precedenti sicuramente inesistenti.<br />
L’a. è noto soprattutto per l’aggiunta alle “Mascherate o Canti Carnacialeschi andati per<br />
Firenze dal tempo del Magnifico Lorenzo de’ Medici fino all’anno 1559”. Edizione piuttosto rara.<br />
Bell’esempl. (lievemente rifilato nel margine superiore). CLUBB, 647. REGESTEIN, 448 lo cita come<br />
prima edizione, come L’ALLACCI, 456. GAMBA, 1551. ANNALI GIUNTI, 304. STC, p. 479. [8706]<br />
150. OVIDIUS, Naso, Publius. De Fastis cum duobus commentariis: Antonii de Fano<br />
& Pauli Marsi. (colophon, f. CXCVIII:) Impressum Venetiis Ioannis Tacuini de Tridino,<br />
Anno MCCCCCII pridie idus Octobris, (Venezia, Giovanni Tacuino da Trino, 1502), € 3.200<br />
in-folio (mm 314 x 205) , ff. (4), CLXXXXIX, (1). Bella e solida leg. moderna in p. pergamena, titolo<br />
ms. in caratteri gotici sul primo piatto e al dorso liscio. Carattere romano, testo inquadrato dal<br />
commento, il tutto su 62 linee. Grande silografia al titolo (mm 84x150) raffigurante Ovidio in<br />
cattedra, con i due commentatori in atto di scrivere; la silografia deriva dall’edizione di Giovenale<br />
del 1494 pur con varianti. Iniziali silogr.; grande impresa edit. al colophon. Seconda edizione<br />
dei Fasti ovidiani (prima 1497, sempre edita dal Tacuino), con il commento di Marso Paolo<br />
(1442-1512) e di Costanzo Antonio (1436-1490). I Fasti, come le Metamorfosi, vennero composti<br />
da Ovidio (43 a.C.-18 d.C.) per assecondare i desideri di moralizzazione della società<br />
romana e di salvaguardia degli antichi costumi sostenuti dall’imperatore Augusto. Nell’opera, in<br />
sei libri di distici elegiaci, Ovidio volle illustrare il calendario romano, con tutte le feste e i riti<br />
religiosi. I libri dovevano essere dodici, uno per ogni mese, ma al sesto libro Ovidio decise di non<br />
continuare l’opera. Edizione rarissima, censita in due sole biblioteche italiane (Roma, Biblioteca<br />
Nazionale Centrale; Reggio Emilia, Biblioteca provinciale dei Cappuccini). Ottimo esempl. a<br />
grandi margini (piccole tracce di penna in inchiostro bruno al titolo). SANDER 5301. ESSLING 1125<br />
(cfr. fig. p. 237). STC 481. ADAMS O 456 (ed. 1508). “Opera liturgico-cronologica sul calendario delle<br />
feste romane…contengono una parte astronomica, un’illustrazione dei giorni festivi e delle solenni ricorrenze,<br />
con descrizioni di usi, cerimonie e spettacoli...” (DIZ. BOMPIANI, OPERE III, 304). [5142]<br />
103
151. OVIDIUS, Naso, Publius. Metamorphoseis cum Raphaelis Regii commento.<br />
Habes praeterea candidissime lector in hoc volumine nuperrime impresso & diligenti<br />
cura reviso. Emendationes quam plurimas per Aemilium Merulam editas & seorsum<br />
ordine coadunatas... (In fine:) Impressum Taurini, per magistrum Franciscum de Silua,<br />
MCCCCCV die XV mensis Ianuarii (Torino, Da Silva, 1505), € 8.800<br />
in-folio (mm 320x214), ff. (8), CLX. Legatura coeva su assicelle, dorso in pelle a doppi nervi<br />
con impressioni a secco; al piatto posteriore conservato antico sistema di chiusura con borchie<br />
metalliche. Sopra al titolo, stampato in rosso come l’impresa tipografica una magnifica animata<br />
silografia con rialzi in inchiostro rosso (mm 150x150) raffigurante l’a. in primo piano seduto<br />
sulla sinistra davanti ad una specie di altare, con inciso ritratto di un imperatore, al di sopra del<br />
quale sono appoggiati libri e un cestino di fiori che l’a. porge a simboleggiare “les fleurs de son<br />
génie” (Sander). Sullo sfondo 14 personaggi religiosi e laici; questa silogr. era già apparsa nell’edizione<br />
della Polyantahea del Nano stampata a Savona sempre dal Silva nel 1503. Testo in carattere<br />
romano circondato da commento di Raffaele Regio, professore a Padova e poi a Venezia.<br />
Precedono il testo: dedica del Merula al suo allievo François Poncher di Parigi; prefazione del<br />
commentatore e dedica a Francesco Gonzaga; versi di Giovanni Maria Cattaneo, Antonio Motta<br />
e Andrea Assaraco; copiosi indici. Pregevole edizione, fedele ristampa di quella dello stesso Silva<br />
stampata solo un mese prima (15 dicembre 1504). La rapidità con cui l’editore si premurò di<br />
ristamparla fa pensare ad un notevole successo editoriale; l’esiguità delle copie sopravvissute<br />
(rarissima: sono censite una sola del 1504 alla B.Reale, ed una sola del 1505 presso la collezione<br />
Bocca) ad un suo uso pratico. Ottimo esemplare estremamente fresco e genuino, antica nota di<br />
possesso e piccoli fori di tarlo al margine bianco del titolo. BERSANO I, 400. SANDER 5314. [18575]<br />
152. PLAUTUS, Marcus Accius. Comoediae. Ex emendationibus adque comentariis<br />
Bernardi Saraceni, Ioannis Petri Vallae Plauti Comoediae XX recens singulari diligentia<br />
formulis excusae. (f.CLXXXIX verso, colophon:) Impressum Venetiis per Lazarum<br />
Soardum.die XIIII augusti.M.D.XI. (Venezia, Lazaro Soardi, 1511), € 9.000<br />
in-folio (325 x 225 mm), 318 ff. (compreso l’ultimo bianco), carattere romano, testo di 59 righe<br />
racchiuso su tre lati di pagina dal commento di Bernardo Saraceno e Pietro Valla. Bella legatura<br />
coeva su assicelle con largo dorso in cuoio decorato a secco. Edizione con figure silografiche di<br />
pregio: titolo entro un medaglione circolare con larga bordura figurata a fiori e con figure simboliche.<br />
Al f. XI verso vi è un stupendo legno a p. pagina raffigurante l’interno di un teatro<br />
“Coliseus sive Theatrum”, copiato dal Terenzio 1497 del medesimo Soardi. Nel testo vi sono più<br />
di 300 vignette (mm 50/60 x 80/100) con scene teatrali a due o più personaggi. Inoltre vi sono<br />
centinaia di capilettera ornati su fondo nero. Seconda edizione delle 20 commedie di T.M.<br />
Plauto (Umbria, Sarsina, 250 - 184 a.C.), le uniche conosciute, qui col vasto commento di<br />
Saraceno e Valla (ripetono, con varianti, l’edizione di Venezia, Simone Bevilacqua del 1499).<br />
Magifico figurato d’inizio XVI sec., in esemplare con ampi margini, in legatura del tempo, stampato<br />
su ottima carta bianca (con l’unico difetto di arrossature a cinque fogli). MORTIMER, II, 387.<br />
DYSON PERRINS, ITALIAN, n.198. SANDER II, 5748. ESSLING n.1724. [11840]<br />
104
153. 151.<br />
152.
153. QUINTILIANUS, Marcus Fabius. De Institutione Oratoria. Libri XII (In fine,<br />
colophon:) Impressum Florentiae, opera et sumptu Philippi Iuntae, Anno à nativitate<br />
DXV supra mille mense octob. Leone X Pontifice. (Firenze, F.Giunti, 1515), € 3.000<br />
in-8, ff. (4), 367 (per errore num. 369; con vari altri errori, completo, 1 f. in fine con impresa<br />
tipogr.silogr. del Giunti, caratt. corsivo. Bella legatura fiorentina del tempo in piena pelle bruna<br />
decorata a secco con bordura a motivo floreale e figure di delfini sui piatti, fregi al centro, dorso<br />
a nervi (alcuni lievi restauri ben eseguiti). Sul primo foglio: “M. F. Quinti/lianus”, al verso dedica<br />
di Filippo Giunta a Roberto Acciaioli. Bella e rara edizione, a cura di Niccolò Angeli, della celebre<br />
opera del grande grammatico e retore latino (nato in Spagna tra il 35-40 d.C. e morto a Roma<br />
verso la fine del secolo), considerato un’autorità della cultura per tutto il Medioevo, meritevole<br />
di un posto importante nella storia dell’educazione, della retorica e della critica letteraria romana.<br />
Esempl. genuino, assai fascinoso nella sua preziosa legatura coeva (con due ex-libris manoscritti<br />
sul titolo. DECIA-DELFIOL, I, 77: «Edizione poco conosciuta». RENOUARD, NOTICE, XXXIX.72.<br />
BANDINI II, 93. BMC 546. ADAMS Q-53. GRAESSE V, 528. [9364]<br />
154. RUZZANTE (BEOLCO), Angelo. Vaccaria - Anconitana - Piovana. Vinegia,<br />
Dom. de Farri, 1561, € 2.400<br />
3 opere in un vol. in-8, leg. 800sca mezzo marocch. e ang., tit. oro al dorso. Edizione di notevole<br />
pregio e rarità, tra le prime di queste commedie (rispettivamente forse terza, quarta e quinta;<br />
l’originale delle prime due apparve nel 1551, la “Piovana” nel 1548). Si compongono tutte di<br />
cinque atti in prosa, senza distinzione di scene ed hanno le stesse caratteristiche tipogr., cioè<br />
impresa tipogr. sul titolo ed in fine (la Vaccaria solo sul tit.), iniziali silogr., car. corsivo. I)<br />
Vaccaria. Comedia del Famosissimo Ruzzante, non meno arguta, che piacevole; pp. 95 (per errore<br />
num. <strong>102</strong>). Probabile terza edizione (la prima apparve a Venezia, Stephano di Alessi, 1551).<br />
Scritta in dialetto veneziano e padovano, s’ispira alla “Asinaria” di Plauto, pur staccandosene nel<br />
finale. II) Anconitana, comedia; pp. 77, (1). Probabile quarta edizione (la prima è del 1551) di<br />
questa commedia dall’intreccio molto complesso, scritta in parte in dialetto padovano e veneziano.<br />
III) Piovana, comedia overo noella del Tasco; ff. 54. E’ forse la quinta edizione (la prima fu pubblicata<br />
dal Giolito nel 1548) di questa arguta e vacissima commedia, dalla trama complicatissima,<br />
ispirata al “Rudens” di Plauto e allo “Heautontimoroumenos” di Terenzio; scritta interamente in dialetto<br />
padovano, viene considerata una delle più riuscite dell’autore, il quale nel prologo spiega<br />
perché ha adoperato il dialetto padovano e la lingua “Pavana grossa”. Importante assieme di questi<br />
lavori teatrali di Angelo Beolco (Padova 1502 - 1542), detto Ruzzante dal nome di un personaggio<br />
che egli indrodusse nelle sue commedie e che egli stesso interpretò sulla scena; è universalmente<br />
riconosciuto come uno uno dei più geniali, originali e famosi commediografi italiani. Ottimo<br />
esemplare. Ediz. mancanti al BMC e solo ediz. posteriori in Clubb e Regenstein (quest’ultimo, 530,<br />
registra la “Anconitana”). Quest’ediz. della “Vaccaria” è presente solo in ALLACCI, 799 e SOLEINNE<br />
IV, 4597. L’ediz. della “Piovana” non è presnte in alcun repertorio consultato. [8759]<br />
106
155. SCALA, Flaminio. Il Teatro delle Favole Rappresentative, overo la Ricreatione<br />
comica, boscareccia, e tragica: divisa in cinquanta giornate; composte da F. Scala<br />
detto Flavio Comico del Ser.mo Sig. Duca di Mantova… Venetia, Giovanni Battista<br />
Pulciani, 1611, € 2.800<br />
in-4, ff. (8), 160. Leg. poster. p. marocch. bruno, duplice riquadro a filetti oro sui piatti, dorso a<br />
nervi con tit. e fregi oro. Sul tit. grande stemma inc. in rame del “conte Ferdinando Riario, march.<br />
di Castiglione di Vald’Orcia”, cui l’opera è dedicata; fregi ed iniz. silogr. Nei fogli preliminari versi<br />
di vari autori in lode di F. Scala, tra cui l’Achillini e Francesco Andreini (il celebre Capitano<br />
Spavento), che firma anche l’avviso ai “cortesi lettori”. Prima edizione di opera rarissima, «di basilare<br />
importanza per la conoscenza della commedia italiana dell’Arte…Sono 50 scenari, i più antichi<br />
del teatro italiano “a soggetto”: di argomento vario, si giovano di motivi letterari della commedia erudita<br />
del tempo e offrono una chiara idea di come, su una semplice trama scritta, i comici dell’Arte potessero<br />
eseguire le loro azioni sceniche e le loro variazioni recitative» (Encicl. Spettacolo VIII, col. 1552).<br />
Delle 50 “giornate”, in cui l’opera è divisa, ben 40 comprendono soggetti di commedie; le altre 10<br />
contengono i soggetti di otto opere teatrali di genere diverso. «Sono così raccolti insieme i canovacci<br />
di 48 opere teatrali composte e recitate dall’A. nella sua lunga e fortunata carriera di capocomico. Questa<br />
preziosa ed importantissima raccolta è l’unico documento a stampa che ci rimanga degli scenari della<br />
Commedia dell’Arte» (Cat. Vinciana 3991). Flaminio Scala, di famiglia nobile, vissuto a cavallo dei<br />
secoli XVI e XVII, morto intorno al 1620, fu letterato ed attore comico, col nome di “Flavio”, quasi<br />
sempre nelle vesti di innamorato; fu legato da stretta amicizia con Isabella e Francesco Andreini, i<br />
due celebri comici della Compagnia dei Gelosi, coi quali sicuramente collaborò e forse calcò gli<br />
stessi palcoscenici. Qualcuno afferma anche che “aprì il primo teatro in Parigi per privilegio ottenuto<br />
da Enrico III nel 1577” (cfr. Diz. Biogr. Universale IV, p. 1130). Ottimo esemplare di opera fondamentale<br />
per la storia, la conoscenza e la pratica teatrale (lavori di tarlo nei primi venti ff.). GOVI,<br />
CLASSICI 160: “Opera capitale per la conoscenza della Commedia dell’Arte”.. [8771]<br />
156. TASSO, Torquato. La Gerusalemme Liberata. Parma, Nel Regal Palazzo, co’ tipi<br />
Bodoniani, 1794, € 7.800<br />
3 vol. in-folio (445x285 mm), pp. (6, le prime 2 bb.), XII (dediche, (2), 292; (4, le prime 2 bb.),<br />
335, (1b.); (4, le prime 2 bb.), 355, (1b.). Bella e solida legatura del tempo in m. pelle e ang.,<br />
dorsi a nervi con tit. e ricchi fregi oro, piatti in carta marmorizz. La dedica a Carlo IV di Borbone,<br />
Re di Spagna, composta in versi sciolti da Gastone Rezzonico della Torre, è in carattere cancelleresco;<br />
l’argomento di ogni canto in corsivo, il testo in car. tondo. «Bellissima edizione e la più<br />
rara delle edizioni del Tasso fatte da Bodoni» (Brooks). Dal Giani inoltre veniamo a sapere che “se<br />
ne stamparono 100 copie che presto furono vendute”. L’accuratezza della lezione di questa edizione,<br />
tra i capolavori del grande tipografo di Saluzzo, si deve allo studio paziente di Pierantonio Serassi<br />
, che “asserì d’aver per queste impressioni fatto uso di emendazioni a penna lasciate dal Tasso” (Gamba<br />
949). Esempl. magnifico, su carta forte, a pieni margini, immacolato. BROOKS 562. DE LAMA II,<br />
p. 100:“erra assai nel numero delle carte”. RACC. TASSIANA BERGAMO n. 311. GIANI n.62. MINGARDI-<br />
FARINELLI, n.63: “Capolavoro di Bodoni…la più rara delle ediz. del Tasso da lui stampate”. [4153]<br />
107
154.<br />
155.<br />
157.<br />
158.
157. VERGILIUS MARO, Publius. (Opera) Ad studiosos. Habetis in hoc volumine<br />
Vergilii opera proxime Mediolani edita: cum Seruii Honorati commentariis…<br />
Alexander Minutianus socer Probi grammatici in Bucolica: & Georgica interpretamenta<br />
eruditissima addidit. Apposuit quoque in suis locis Sulpitii Verulanii annotationes in<br />
sex prores Aeneidis libros. Tum Philippi Beroaldi Seruii ut ipse inscripsit errores: cum<br />
domitii Calderini in Juuenilia huius eminentissimi poete commentariis ... Mediolani,<br />
impressum per Leonardum Vegium MDXI, die XXV Augusti, (Milano, Leonardo Vegio.<br />
25 agosto 1511), € 3.500<br />
in-folio (mm 294x208), ff. (10), CCX (la numerazione del f. LXXVII è ripetuta; manca f. K7<br />
tagliato), (20; mancano 4 ff. tagliati: AA6-8 e BB1 contenenti i seguenti opuscoli virgiliani: parte<br />
del “De signis coelestibus” ed interamente “Quaedam Idillya” e il “Carmen ad Priapum”, cfr.<br />
Mombelli n. 118). Legatura settecentesca (con piccoli difetti) in p. pelle, tassello e fregetti floreali<br />
in oro al dorso. Testo in carattere greco e romano su 23 linee per pagina, titolo in rosso in carattere<br />
gotico. La pagina del tit. è inoltre inquadrata da un’elegante bordura vegetale arricchita nel bas<br />
de page da due putti che sostengono una corona e da tre medaglioni posti ai due angoli inferiori<br />
e a quello superiore del foglio. Nei tondi compaiono le raffigurazioni di Amphion, Orpheus e<br />
Arion tratte dal Gafurius, Opus Musicae del 1508. Numerose iniziali vegetali e figurate di dimensioni<br />
variabili segnano l’accesso alle sezioni del testo. Rarissima edizione (prima 1469) della<br />
raccolta delle opere virgiliane (Georgiche, Bucoliche, Eneide) con commento; precede il testo<br />
una Vita dell’autore. Dai torchi di Leonardo Vegio uscirono due edizioni di quest’opera probabilmente<br />
identiche: una falsamente datata 1500 e l’altra nel 1511; il Vegio fu infatti attivo solo<br />
tra 1507 e 1513: in quest’arco di tempo lavorò a Milano per suo suocero, Alessandro Minuziano,<br />
di cui usò i caratteri, e nel 1513 abbandonò l’attività tipografica, forse per ricoprire un incarico<br />
pubblico. Dell’edizione datata 1500 si conosce un solo esemplare censito alla Biblioteca<br />
Universitaria Alessandrina di Roma, mentre della presente edizione non si sono riscontrati esemplari<br />
in nessuna Biblioteca Italiana. Buon esempl. (lievi gore d’acqua nel margine inferiore di<br />
alcuni ff.) MOMBELLI n. 119. GRAESSEVII, 335. SANDER, SUPPL. III, 7655. MANCA A STC, ADAMS,<br />
LE CINQUECENTINE DELLA TRIVULZIANA, CHOIX D’OLSCHKI, ECC. [5243]<br />
158. VERGILIUS MARO, Publius. Opera (Aeneis, Bucolica, Georgica, Opuscola,<br />
Aegloga, etc. J.Badius Ascensius curavit). Lyon, Sacon (per Hochperg), 1517, € 21.000<br />
2 tomi in un vol. in-folio (350x220 mm), ff. (10), 205, 1 bianco; ff. (8), 324, (10). Splendida<br />
legatura coeva in assicelle, dorso a nervi in pelle di troia con elegante decorazione, i due fermagli<br />
in pelle e metallo conservati (il piatto posteriore incrinato). Testo su due colonne in carattere<br />
romano, grande per il testo virgiliano, più piccolo per il commento di Badius Ascensius; titoli di<br />
pagina in semigotico, titoli delle due parti impressi in rosso e nero entro bordure figurate silografiche<br />
ornamentali. Celebre edizione illustrata da 207 stupende grandi silografie, alcune<br />
ripetute, le due a piena pagina raffigurano Virgilio incoronato da Calliope ed attorniato dai suoi<br />
contemporanei: Cornelius Gallus, Lucius Varius Rufus Plotius Tucca, Bavius Maevius, Mecenate,<br />
Augusto e Gaius Asinius Pollio. La famosa serie di legni fu commissionata ad un anonimo artista<br />
tedesco da Johann Grüninger ed i medesimi legni vennero una prima volta usati per illustrare il<br />
109
Virgilio di Sebastian Brant impresso a Strasburgo dal Grüninger nel 1502. Probabilmente Sacon<br />
acquistò i legni dopo l’edizione in tedesco del 1515. Questa sontuosa edizione di Lione contiene<br />
un prologo di Cristoforo Landino e commenti di Filippo Beroaldo e di altri in aggiunta a<br />
quello di Badius. Importante e magnifica edizione ed uno dei figurati del primo Cinquecento<br />
più riusciti, noti ed ambiti. Magnifico esemplare, fresco e marginoso su carta forte; al foglio di<br />
sguardia importante nota di possesso “Jacobus Tuerner est possessor hic libri Virgiliam / Anno Dni<br />
1526”, di poco posteriore all’edizione. MORTIMER, FRENCH BOOKS, 537. ADAMS V-468.<br />
RENOUARD, BADIUS, 370-372. BAUDRIER, BIB. LYONNAISE XII, p. 344. MANCA A FAIRFAX-MURRAY,<br />
EARLY FRENCH BOOKS. [18536]<br />
110
RELIGIONE E FILOSOFIA<br />
159. BROGNOLI, Candido. Manuale Exorcistarum. Ac Parochorum, noc est<br />
Tractatus de Curatione, ac Protectione Divina in quo varijs reprobatis erroribus, verus,<br />
certus, securus, catholicus, apostolicus, & evangelicus eijciendi daemones ab<br />
hominibus... in cunctis necessitatibus propitium habendi modus traditur. Bergomi,<br />
Typis Marci Antonij Rubei, MDCLI (Bergamo,1651), € 2.200<br />
in-4, pp. (36), 452, (36). Legatura coeva in pergamena rigida, tit.ms. al dorso. Prima edizione<br />
di questa rara opera, posta all’Indice nel 1727 e censita in due sole biblioteche italiane. Il trattato,<br />
rivolto ai parroci, discute le possessioni demoniache e il modo di praticare gli esorcismi. Nella<br />
prima parte, “De exorcista”, l’autore ne tratta le qualità e spiega come riconoscere e scacciare i<br />
demoni. La seconda parte, “De aegroto”, elenca i sintomi fisici e le possibili cure delle possessioni.<br />
Il Brognoli (1607-1677), frate minore bergamasco, Vicario del Sant’Uffizio nella Diocesi di<br />
Bergamo, fu professore di teologia ed esorcista. Bell’ esemplare. Antico timbro di collezione al<br />
titolo. CAILLET 1688, ROSENTHAL, GEHEIME WISS., 2047. OLSCHKI, CHOIX, 13161.<br />
MAZZUCCHELLI, II, p. IV, 2136. DE GUAITA, 1207. BIBLIOTHECA LAMIARUM 81, BIBL.MAGICA<br />
CASANATENSE 365. MANCA A MICHEL-MICHEL, DORBON-AINÉ e VINCIANA. [9177]<br />
160. CORANO. Machumetis Saracenorum principis, eiusque successorum vitae,<br />
doctrina, ac ipse Alcoran … cum doctiss. viri Philippi Melanchthonis praemonitione…<br />
Adiuncti sunt etiam de Turcum… Theodori Bibliandri. Basel, Johann<br />
Oporinus, 1550. (Leg.con:) POSTEL, Guillaume. De Orbis Terrae Concordia libri quatuor<br />
. Ibidem, 1544, € 21.000<br />
4 parti in un volume in-folio piccolo (185x280 mm). Legatura coeva in pergamena, lungo titolo<br />
calligrafato al dorso, con fregio a penna, tagli blu. I) Alcoran, Theodori Bibliandri textum emendavit,<br />
pp. (24), 227. II) Confutationes legis Mahumeticae, quam vocant Alcoranum … Accessit<br />
item Ioannis Kantakuzeni contra Mahometicam fidem Christiana & orthodoxa assertion … ff.<br />
(4), 358 colonne. III) Historiae de Saracenorum sive de Turcarum origine, moribus, nequitia,<br />
religione, rebus gestis: itemque de ordinatine politiae eorundem domi & foris, Basilea, 1550, pp.<br />
235. IV) De Orbis Terrae Concordia libri quatuor, 1544, pp. (8), 447 (p.e. num. 427). Prima<br />
traduzione completa del Corano, una delle realizzazioni più straordinarie e controverse messe<br />
in atto dalla Riforma luterana; l’arte tipografica non era ancora stata introdotta all’epoca nei paesi<br />
arabi. Basata su quella del 1543 che Lutero affidò al celebre orientalista Theodore Bibliander<br />
(1504-1564), fu da questi arricchita impiegando altre lezioni manoscritte; ed assai corretta, come<br />
nel caso della Fatiha: la consapevolezza dell’importanza della prima sura spinse Bibliander a<br />
riprodurre, in quest’unico caso, oltre alla versione di Robert de Ketton anche la traduzione di<br />
Guillaume Postel e un’altra versione anonima. Rimasta un progetto l’edizione iniziata dal<br />
Monchates nel 1482 e scomparsa quella del Paganini del 1537-38, fu grazie a Bibliander che<br />
l’Occidente si aprì al confronto culturale e religioso con il suo nemico allora più temibile. Questa<br />
edizione fu la base delle traduzioni in lingua moderna, quella italiana di Andrea Arrivabene<br />
(1547), quella tedesca di Schweigger (1616), quella anonima olandese (Amburgo 1641) e quella<br />
francese di du Ryer. Oltre alla divulgazione a stampa dell’intero Corano in latino nella traduzione<br />
di Robert de Ketton, Bibliander riunì tutti i più importanti testi sulla civiltà islamica e di tutta la<br />
111
160. 160.<br />
159. 162.
letteratura apologetica anticoranica occidentale e orientale del tempo: la Praemonitio di<br />
Melantone, la Praefatio di Lutero, la propria Apologia pro editione Alcorani, il Corpus di Cluny, la<br />
Doctrina Machumetis (un dialogo immaginario tra ebrei e musulmani), il De generatione Mahumet,<br />
le Confutationes legis Machumeticae, curato dallo spagnolo Juan Luis Vives, testi di Raffaello<br />
Volaterranus, Girolamo Savonarola, Niccolò Cusano e Ricoldo di Monte Croce. Il terzo tomo<br />
riunisce i testi di un domenicano ungherese, Georgius Septemcastrensis, del Vives, di Felix<br />
Petancius e Jacopo Sadoleto, la lettera di Pio II al sultano Muhammad II, un capitolo del<br />
Commentarii de Turci di Paolo Giovio. In fine è rilegata la prima edizione completa dell’opera<br />
principale di Postel (una parziale era uscita a Parigi nel 1543), un inno alla concordia tra le religioni<br />
– non soltanto cattolica e protestante, ma anche ebrea ed islamica – un’idea di conciliazione<br />
universale,che considerava imminente l’avvento del Regno spirituale di Cristo, condivisa da<br />
Bibliander. Bell’esempl. genuino (con qualche alone d’umido e qualche brunitura, restauro all’angolo<br />
inf. interno di 10 ff. della parte III, i primi 4 ff. del Postel con macchie d’umido restaurate ai<br />
margini). VD 16, K 2586. ADAMS M 1890. GÖLLNER 889. BENZING, LUTHER 2766-68. [18123]<br />
161. DE ROSSI, Johannes Bern. Variae Lectiones Veteris Testamenti ex immensa<br />
Mss. editorumq. codicum congerie Haustae et Ad Samar textum ad vetustiss. versiones,<br />
ad accuratiores sacrae criticae fontes ac leges examinatae…Parmae, ex Regio<br />
Typographeo (G.B.Bodoni), 1784-88, € 2.500<br />
4 vol. in-4, pp. (8), CLX, 116; XIV, (2), 264; VIII, (2), 268; XXXII, (2), 242. Leg. del tempo mezza<br />
pelle e ang., tit. e fregi oro ai dorsi. Dedica di De Rossi a Vittorio Amedeo III, Re di Sardegna.<br />
Testo su due colonne, con grande quantità di passi in caratteri orientali. Prima edizione (e forse<br />
unica) di quest’opera di straordinaria importanza, fondamentale per lo studio delle “varianti bibliche”,<br />
“miniera ancor oggi sfruttata dai dotti” (Encicl. Catt. IV, 1452). Nell’opera, per la cui<br />
compilazione il De Rossi consultò oltre un migliaio di manoscritti e varie centinaia di edizioni,<br />
“vengono riportate le varianti più interessanti, tralasciando gli errori dei copisti…, con la traduzione<br />
latina e l’indicazione del manoscritto da cui la variante è tratta” (D.B. IT., vol. 39, pp. 205-213). Il De<br />
Rossi (nato a Castelnuovo Nigra, Torino, nel 1742 e morto nel 1831 a Parma, nella cui Università<br />
aveva insegnato lingue orientali fin dal 1769) è considerato il più grande ebraista dell’Italia cristiana;<br />
dalla sua collaborazione col Bodoni nacquero svariate opere, tra cui quella (1775) che “fece epoca<br />
negli annali della tipografia” e cioè “Epithalamia exoticis linguis reddita”. Esempl. molto bello, puro e<br />
marginoso, uno dei capolavori di Bodoni. MANCA A DE LAMA e GIANI. BROOKS F 279. [4157]<br />
162. DIOGENES LAERTIUS. Delle Vite e Sententie de’ Filosofi Illustri. Di nuouo<br />
dal greco ridutto nella lingua italiana per i Rossettini da Prat’Alboino. In Vinegia,<br />
appresso Domenico Farri MDLXVI (1566), € 3.400<br />
in-8, ff. (8), 251, (1 bianco), bel carattere corsivo. Magnifica legatura coeva lionese in vitello<br />
bruno con filetto di riquadro e medaglione in stile orientale impressi oro ai piatti; su quello anteriore<br />
si legge il nome di Cesare Negrolo entro cartiglio. Dorso a nervi con piccoli ferri in oro e<br />
titolo (abili lievi restauri alle cuffie e alle cerniere). Sul titolo grande impresa silogr. dello stampatore.<br />
Seconda edizione completa in italiano (prima 1545) delle “Vite e Sentenze” composte in<br />
greco da Diogene, scrittore del III sec. d.C., e tradotte da Bartolomeo Rossettini. L’opera in dieci<br />
libri fornisce preziose notizie per la conoscenza della biografia e del pensiero di un gran numero<br />
di filosofi antichi fino al II sec. Testo assai noto nel Medioevo, ebbe enorme successo durante<br />
113
l’Umanesimo ed il Rinascimento. Esemplare appartenuto a Cesare Negrolo, banchiere e mercante<br />
di origine milanese, celebre collezionista anche di dipinti, che nel 1569 costituì una società con<br />
lo zio Domenico Negrolo per la vendita a Parigi e Lione di tessuti, armi e armature prodotti a<br />
Milano. Nel 1580 venne coinvolto in un eclatante e violento fatto di cronaca. Avverso a Ottaviano<br />
Visconti per la volontà sua e del Visconti di sposare la medesima donna. La questione venne<br />
risolta nel convento di S. Maria delle Grazie da Carlo Borromeo, con la rinuncia del Negrolo e le<br />
nozze tra il Visconti e la ragazza. La preziosa legatura in cui è inserito l’esemplare venne con tutta<br />
probabilità realizzata a Lione negli anni in cui il Negrolo vi soggiornò per lavoro. Magnifico esemplare.<br />
STC 216. ADAMS D-492 (la prima edizione). [10094]<br />
163. HIERONYMUS, Sanctus. Epistolae. (Segue:) LUPUS deOLIVETO. Regula<br />
Monachorum ex Epistolis. S.n.t. (Venezia, Dominus Pincius, circa 1500), € 5.800<br />
in-folio (mm 316 x 213), ff. (6), 903 (i.e. 392, numerosi errori di numerazione; segn.: *6, av8,<br />
x4, A-Z8, 2A-2C8, 2D6, 2E8, 2F6, verso dell’ultimo f. bianco). Legatura coeva in pieno cuoio<br />
con decorazioni a secco: doppio riquadro, vegetale e geometrico ai piatti e rombi centrali, dorso<br />
a nervi con fregi geometrici a secco, tassello manoscritto; contropiatti con fogli di pergam. manoscritta<br />
di mano del XIV secolo. Carattere romano su 2 colonne di 62 linee, spazi per lettere-guida<br />
in bianco. Comprende: 6 ff. di Tavole; i ff. 1 recto-164 verso contengono la Prima parte delle<br />
Epistole (con colophon: “Diui Hieronymi epistolarum partis primae volumen feliciter finit. Die VII.<br />
Ianuarii. MCCCCXCVI” - tratto dall’edizione veneziana di Rubeus Vercellensis); i ff. 165r-376v<br />
contengono la Seconda parte delle Epistolae; i ff. 377r-903r contengono “Regula Monachorum<br />
… Beati Hieronymi excerpta, & per quendam Lupum de Oliveto hispanum monachum in certis capitulis<br />
bricisque distincta”. Lo stampatore viene generalmente ritenuto Dominus Pincius (Goff),<br />
per quanto sia stato avanzato anche il nome di Philippus Pincius, e l’opera viene datata verso il<br />
1500. Provenienza: sul recto e verso del primo f. si leggono varie note di possesso di mani cinquecentesche<br />
(margine inf. del f. *2 recto con restauro, piccole macchie nei primi fogli).<br />
Interessante e raro assieme delle Epistole del noto padre della Chiesa e della Regola e del monaco<br />
spagnolo Lupus. Importante incunabulo, genuino e ben conservato nella sua prima artistica legatura<br />
(con lievi restauri ben eseguiti al dorso, alle cerniere e agli angoli). H *8564. HUNT 3106.<br />
POLAIN(B) 4436. GOFF H-177. IGI 4744. [4830]<br />
164. LOCKE, John. An Essay concerning Humane Understanding. In four Books.<br />
London, Printed by Eliz, Holt for Thomas Basset. MDCXC (1690), € 27.000<br />
in-folio (mm 326x196), pp. (12), 362, (22). Legatura coeva in pelle con filetti a secco ai piatti e<br />
titolo oro entro motivi decorativi ai piccoli ferri al dorso. Prima edizione, tiratura Holt (da molti<br />
considerata la prima), di fondamentale testo della filosofia liberale di Locke (Wrington,<br />
Somersetshire, 1632-1704), con due correzioni autografe dell’autore. L’“Essay Concerning<br />
Human Understanding” ebbe gestazione faticosa, durata circa venti anni, e fu messo all’Indice da<br />
Clemente XII nel 1734. In quest’opera Locke stabilisce che: “though knowledge must necessarily fall<br />
short of complete comprehension, it can at least be “sufficient”; enough to convince us that we are not<br />
at the mercy of pure chance, and can to some extent control our own destiny” (PMM). Conobbe<br />
varie traduzioni: “Few books in the literature of philosophy have so widely represented the spirit of the<br />
age and country in which they appeared, or have so influenced opinion afterwards” (Fraser). Esemplare<br />
con al f. A3v “certainly sensible” corretto in “extreamly sensible” mentre al f. A4r nell’Epistola al<br />
114
Lettore è stato aggiunto “Some”: “Every step the Mind takes in its Progress towards Knowledge, makes<br />
[some] discovery..”. Sono noti altri esemplari con identiche correzioni autografe di Locke, come<br />
quello appartenuto a Isaac Newton, e si presuppone che si trattasse di copie di dedica. Si conoscono<br />
anche alcuni esemplari con variante al titolo: le due “ss” di Essay sono stampate al contrario (tiratura<br />
“Thomas Basset”). Allo stato attuale degli studi non è chiaro quale delle due tirature sia antecedente.<br />
Buon esemplare. GARRISON MORTON 4967. PMM 164. NORMAN 1380. [18086]<br />
165. LUPANO, Ottone. Torricella. Dialogo di Otho Lupano, nel qual si ragiona delle<br />
statue & miracoli, i quai per quelle far si veggono, & parimente de’ demoni & spiriti,<br />
che in varie forme a noi alle volte si dimostrano, degli angioli altresi a ciascun nascente<br />
attribuiti. Nel fine che cosa sia dell’anima nostra dopo l’uscita della presente vita. In<br />
Milano, Dal Calvo, M.D.XXXX (1540), € 4.500<br />
in-4 picc., 44 ff. n.n. (ultimo bianco), bellissimo e inusuale carattere corsivo, larga bordura figurata<br />
al titolo con fregi architettonici e floreali, l’allegoria di Roma e due figure di centurioni<br />
romani. Legatura coeva in pergamena. Prima edizione con varianti rispetto alla copia in Vaticana.<br />
Rarissimo e curioso testo (censito in sole 8 Biblioteche pubbliche italiane), preceduto da un<br />
sonetto in lode dell’a. scritto da Giovan Battista Schiafenato. Il trattato si basa su conoscenze<br />
dedotte da autori classici greci e latini; affronta il tema dei prodigi delle statue, indaga questioni<br />
di magia naturale e demonologia, e del destino dell’anima post mortem. Gli interlocutori sono<br />
Bretamaco, soldato tedesco luterano di passaggio per Casale nella primavera nel 1535, il frate<br />
francescano Serafico, teologo e predicatore, e Filosseno, professore di lettere, identificabile con<br />
l’autore. I tre incarnano rispettivamente la Chiesa riformata, quella cattolica e l’eclettismo mistico<br />
filosofico dell’umanesimo. Il Lupano fu un poco noto scrittore piemontese del XVI sec. e pare<br />
abbia scritto il presente in Casale durante il tormentato periodo storico e sociale seguito alla<br />
morte dell’ultimo Paleologo. Interessanti alcuni riferimenti dell'a. alla città di Casale: "...città<br />
nobilissima... superbo et real Castello, le magnifiche et ornate chiese, i molti, alti, et ricchi palagi..." (f.<br />
4v). Il trattato venne inserito all’Indice a partire dal 1559. Buon esemplare. MANCA A<br />
TRIVULZIANA, SANTORO e BOLOGNA. KRISTELLER, LOMB. GRAPHIK, 213. BMC. p.420. [18264]<br />
166. MONTESQUIEU, Charles de Secondat. Spirito delle Leggi del signor de<br />
Montesquieu, con le Note dell’abate Antonio Genovesi. Napoli, Domenico Terres<br />
negoziante di libri, s.d. (1777), € 2.300<br />
4 volumi in-8, pp.XVI, 364; XVI, 319; XVI, 310; 366. Grande impresa figurata dell’editore Terres<br />
sui titoli dei quattro tomi, ritratti a piena pag. incisi di Montesquieu e di Genovesi, firmati dall’artista<br />
Giampiccoli. Belle legature coeve in cartonato rigido decorato, titoli ai dorsi su tasselli.<br />
La “Difesa dello Spirito delle Leggi” occupa le pp. 80-148 del tomo IV. Prima edizione italiana<br />
commentata dal Genovesi del celebre trattato storico giuridico di Montesquieu, la cui edizione<br />
originale del 1748 ebbe ventidue ristampe nei due anni successivi. La traduzione è attribuita a<br />
Domenico Cavallari, allievo di Giambattista Vico e dello stesso Antonio Genovesi. Una prima<br />
versione italiana di G.M. Mecatti uscì nel 1750. La “Difesa” appare qui in italiano per la prima<br />
volta. In fine del quarto tomo vi è un vastissimo Indice delle Materie, per entrambe le opere, da<br />
pag. 149 a 366 (Leggi nel rapporto con i vari esseri. Leggi positive, Leggi della natura. Della libertà<br />
del cittadino. Delle religioni…). Ogni aspetto sociale della Legislazione nei secoli è commentato<br />
in questo caposaldo del pensiero umano. Esemplare assai bello. [18447]<br />
115
164.<br />
168.<br />
167.<br />
168.
167. ORATIO DOMINICA CL Linguis Versa, et propriis cuiusque linguae characteribus<br />
plerumque expressa. Edente J.J.Marcel. Parisiis, Typis Imperialibus, 1805, € 10.000<br />
in-4, ff. (8, su 9 mancando il primo b.), 150, (1b., privo dell’ultimo b.) + 5 ff.inseriti dopo i ff. 27,<br />
46, 57, 120, 131. Preziosa legatura coeva in marocchino granata a grana larga firmata al dorso<br />
a nervi “Thouvenin-Jeune”:, i piatti con elaboratissima decorazione con bordura di palmette a<br />
secco, bordura a motivi neoclassici, grotteschi e floreali impressa in oro, agli angoli fregi a secco<br />
ed al pointillé; tagli dorati e dentelle int. Il «Pater Noster» tradotto in 150 lingue ed impresso<br />
con i caratteri peculiari di ciascuna lingua; lavoro tipografico straordinario per la varietà e la nitidezza<br />
dei caratteri; i fogli sono impressi per lo più al solo recto, ma tutte le pagine recano una<br />
bordura silogr. ornamentale impressa in rosso. La stampa del volume fu realizzata in contemporanea<br />
da più torchi, sotto gli occhi di Papa Pio VII il 31 Gennaio 1805: «lors de la visite que<br />
S.S. Pie VII fit à l’Imprimerie Impériale, M. Marcel...fit imprimer en sa présence l’Oraison dominicale<br />
en 150 langues. Chacune des presses tirait au fur et à mesure devant le Saint Père une feuille séparé e<br />
de cette belle polyglotte.. Pie VII, en passant devant chaque imprimeur recevait des mains de celui-ci<br />
une bonne feuille de ce travail remarquable, exécuté sous ses yeux» (L’art du livre à l’Impr.Impériale,<br />
1951, n.236). La pubblicazione di questo splendido specimen tipografico pungolò l’orgoglio di<br />
Bodoni, inducendolo a pubblicare l’anno seguente la propria «Oratio Dominica», arricchendola<br />
ulteriormente di caratteri esotici. Piccola arricciatura della carta ai primi due ff. ma prezioso esempl.<br />
immacolato ed intonso, in eccezionale rilegatura coeva, certamente una delle più riuscite tra quelle<br />
di Joseph Thouvenin Jeune, omonimo del fratello maggiore. Appresero l’arte della rilegatura da<br />
Bozérian. Joseph Jeune ricevette un premio all’Esposizione di Parigi nel 1822 e fu attivo almeno<br />
sino al 1836, in Rue de la Parcheminerie e dopo in Rue de la Harpe 58; morì nel 1844. [9469]<br />
168. PASSERI e CAPRIOLI, Bernardino e Aliprando. Vita et Miracula Sanctissimi<br />
Patris Benedicti. Ex libro II Dialogorum Beati Gregorii II Papae… Romae, Anno<br />
Domini MDLXXVIIII (1579), € 11.000<br />
in-folio (400x280 mm), titolo figurato e 49 tavole, numerate da 1 a 50, incisioni in rame all’acquaforte<br />
a piena pagina. Bernardino Passeri (1540-1588) e Aliprando Caprioli (1540 c.-1606)<br />
furono gli artisti che disegnarono e incisero questa straordinaria serie di episodi della vita di S.<br />
Benedetto. Il titolo è racchiuso da bordura formata da 15 vignette inerenti al Santo. Legatura<br />
coeva o di poco posteriore in piena pergamena con filettature concentriche in oro e fregi agli<br />
angoli. Al centro dei piatti armi araldiche dipinte (non ancora identificate) racchiuse in ovale<br />
in oro e contornate da una banda condivisa “In lumine Tuo videbimus lumen” (tratto dai Salmi,<br />
35:10; in epoca più recente divenne il Motto della Columbia University). La serie costituisce un<br />
capolavoro dell’incisione del secondo cinquecento italiano ed è estemamente rara. Esemplare<br />
magnifico, con ampi margini, completo e perfettamente conservato in bella legatura del tempo.<br />
Cfr. MORTIMER, ITALIAN, n. 362. THIEME-BECKER, V, 556 e XXVI, 283. [18578]<br />
169. PINGONIUS, Philibertus. Sindon Evangelica. Accesserunt Hymni aliquot, insignis<br />
Bulla Pontificia. Augustae Taurinorum, apud Honoratum Derubeis Bibliopolam<br />
(Torino, De Rossi), 1777, € 2.200<br />
in-4, pp. XVI, 74. Bella legatura coeva in pelle, al centro dei piatti armi della famiglia Pingone<br />
sorrette da due angeli e sormontate da corona, agli angoli e al dorso decorazione floreale, il tutto<br />
impresso in oro. Con ritratto del Pingonius in antiporta, armi araldiche sabaude al verso dell’occhietto,<br />
varie silografie nel testo (stemmi, ritratti, iniziali istoriate, fregi, finalini). Seconda<br />
117
edizione della “Sindon Evangelica”: volume miscellaneo, pubblicato per la prima volta nel 1581 a<br />
Torino presso gli Eredi di Nicolò Bevilacqua, in cui sono riuniti alcuni scritti dello storico sabaudo<br />
Filiberto Pingone e di altri autori del XVI secolo. È la prima opera interamente dedicata alla<br />
Sindone di Torino, l’inizio della moderna Sindonologia. Comprende: una prefazione dell’editore<br />
De Rossi, la Sindon Evangelica del Pingonius («La Sindone dei Vangeli») che dà il titolo a tutta<br />
la raccolta e tratta dell’ostensione dell’ottobre 1578 per il pellegrinaggio di S.Carlo Borromeo,<br />
ma espone anche le conoscenze allora a disposizione sulla storia della reliquia; il poemetto<br />
“Sindon”, dello stesso Pingone; 17 componimenti in versi di 13 autori diversi sulla Sindone; il<br />
testo integrale della “Bolla Salubria vota”, emanata nel 1506 da papa Giulio II con cui si confermava<br />
l’Ufficio della Sindone e la festa della reliquia al 4 maggio; la traduzione latina della relazione<br />
che Francesco Adorno aveva dedicato al pellegrinaggio del Borromeo. Ottimo esemplare, appartenuto<br />
agli eredi dell’a., di rara riedizione che si inserisce nel progetto culturale di diffusione di<br />
materiali sulla storia del Piemonte di cui l’editore torinese De Rossi fu il promotore. MANNO-<br />
PROMIS I, 276. DERVIEUX, BIBLIOGR. SINDONE, n.40. OLIVIER, RELIURES ARMORIÉES, n.453. [12371]<br />
170. SAVONAROLA. Operetta molto divota... sopra e dieci comandamenti didio:<br />
diricta alla madonna, o uero badessa del monasterio delle Murate di Firenze nella<br />
quale si contiene laexamina depeccati dogni & qualunque peccatore: che e utile & perfecta<br />
confessione. Firenze, (Gian Stephano di Carlo da Pavia), 23 Ottobre 1508, € 5.500<br />
in-8, ff. 26 n.n. Legatura d’amatore in marocchino nocciola, titolo oro al dorso. Grande silografia<br />
al titolo (mm 98x87) raffigurante l’incontro di Savonarola, accompagnato da un frate, con un<br />
gruppo di Murate, il tutto entro bella struttura archiettonica e racchiuso da una cornice fogliacea<br />
a fondo nero. In fine legno (mm 98x88) con Cristo crocifisso tra la Vergine, San Giovanni e<br />
la Maddalena. Terza edizione (la prima apparve presso il Morgiani e Petri tra 1495 e 1496) di<br />
questa guida alla confessione indirizzata alla Badessa del Monastero delle Murate. Mentre il celebre<br />
“Confessionale” savonaroliano è esposizione per i ministri del Sacramento, questa “Operetta”<br />
è invece rivolta a chi deve essere confessato. Bell’esemplare, malgrado il nome dell’autore sia stato<br />
censurato sul titolo. RIDOLFI, 132 p. 76. GRUYER pp. 34-35 e 149-151. STC p. 615. ADAMS S-<br />
OLSCHKI, CHOIX 5283. LANDAU 146. SCHNITZER II, 354. SANDER 6805 [14658]<br />
171. SAVONAROLA, Girolamo. Prediche sopra diversi Psalmi et Evangelii. Venezia,<br />
Bernardino Benalio, 12 Febbraio 1517, € 3.750<br />
in-4, ff. (2), 108. Bellissimo front. xilografico con larga bordura figurata a fondo nero e, al<br />
centro, la scena del Savonarola nella propria cella. Numerose iniziali istoriate. Qua e là nei<br />
margini, postille di mani coeve. Leg. d’amatore moderna in marocchino avana, tagli dor. Bella e<br />
rara edizione veneziana. Il Ginori-Conti afferma: “Gli esemplari di questa rarissima edizione da me<br />
veduti sono tutti mutili delle carte 8/11 (ma 10/13, il riferimento è errato) contenenti la predica censurata”.<br />
Si tratta della predica III.a “Della rinnovazione della Chiesa” recitata nel 1495 e messa<br />
all’indice da Paolo IV, che è presente in quest’ottimo esemplare. ADAMS S-500 (es. scompleto).<br />
GIOVANNOZZI 166. GINORI-CONTI, 17. S. MORISON n.22: “L’art de l’imprimeur, 250 reproductions<br />
des plus beaux specimens de la typographie depuis 1500 jusqu’au 1900”. [267]<br />
118
170. 171.<br />
172. 172.
172. VIVALDUS, Giov. Ludovico. Aureum Opus de Veritate Contritionis. In quo<br />
mirifica documenta eterne salutis aperiuntur. (F. 158, v.:) Salutijs impressum... Le<br />
Signerre fratres Rothomagenses, anno Salutis 1503, die prima Julij (Saluzzo, 1 Luglio<br />
1503), € 24.500<br />
in-folio (mm 299x210), ff. 158 (erroneamente numerati 160), ff. 28 n.n. d’Indici. Legatura<br />
secentesca in pergamena semifloscia. Titolo silografico in grandi caratteri gotici, due imprese<br />
tipografiche (Kristeller 100) in fine, alcune grandi splendide iniziali istoriate con stemmi e<br />
scene sacre; nei margini centinaia di maniculae silogr. ad indicare i passi più importanti. Il<br />
volume è illustrato al r. del f. 2, da una magnifica silografia a piena pagina raffig. S. Gerolamo<br />
in penitenza, entro elaborata bordura con putti, fregi e stemmi di Saluzzo e della Marchesa<br />
Marguérite de Foix. Talvolta attribuita a Jacopo Bolognese, è certamente di ambito milanese<br />
e rimanda ad alcuni legni pubblicati dagli stessi Le Signerre a Milano. Secondo Lippmann (Art<br />
of wood-engraving in Italy, p.147). “the effect produced is one of concentrated power”. Dedica di<br />
Bernardino Dardano a Ludovico II, Marchese di Saluzzo ed al verso della silografia altra del<br />
giurista Francesco Cavassa, Vicario in Asti. L’arrivo del Dardano da Parma come precettore<br />
dell’erede e del Vivaldi da Mondovì come confessore del Marchese rappresentò “l’anello di congiungimento<br />
tra la cultura teologica e la cultura propriamente umanistica” (Vinay, L’umanesimo<br />
subalpino, p.107). Il primo libro figurato impresso a Saluzzo, e prima edizione dell’opera<br />
principale del frate domenicano. Vi esamina a fondo il sacramento della confessione, i dieci<br />
comandamenti, tipi di peccato, le quattro virtù cardinali, i precetti della Chiesa. In fine un’epistola<br />
all’autore da parte del confratello Girolamo Cervi da Bellano, del quale segue il vastissimo<br />
indice. Lodovico II del Vasto (1438-1504) ebbe una buona cultura umanistica ed invitò i fratelli<br />
Le Signerre per una stabile attività tipografica; ma a causa della morte del Marchese<br />
cedettero i torchi ed i tipi a Giacomo de Circhis di S.Damiano d’Asti il quale stampò l’“Opus<br />
Regale” nel 1507. Bellissimo nel colophon è l’omaggio dei tipografi francesi alla città che li<br />
ospita: “Sors mea Salutias postquam me duxit ad arces qua fluit e Vesuli vertice lympha Padi”.<br />
Edizione di straordinaria bellezza, importanza e rarità. Esemplare assai puro, a grandi margini<br />
(alone marginale agli ultimi 3 fogli). Malgrado non sia censita in SBN, figura in una decina di<br />
biblioteche piemontesi (alcuni esempl. mancanti della silografia). Cfr. BERSANO BEGEY, 1265<br />
(sole 5 copie). KRISTELLER, 564. SANDER, 7703. STC, 735. MORTIMER, ITALIAN, 552; SANDER<br />
7703. BANFI, G.L.VIVALDI DA MONDOVI. [14577]<br />
172/b. WOJTYLA, Karol - Giovanni Paolo II - (GARRONE, G.M.). Il Vaticano e<br />
Roma cristiana. Città del Vaticano, <strong>Libreria</strong> editrice Vaticana, 1975, € 500<br />
in-4 pp. XV, 522 legatura editoriale in tela con titoli al piatto e al dorso, sovracoperta illustrata, astuccio.Con<br />
testi di Margherita Guarducci, Michele<br />
Maccarone, Ennio Francia, Roberto Tucci e<br />
Georg Daltrop. Con centinaia di illustrazioni a<br />
colori e tavole ripiegate. Esemplare arricchito al<br />
titolo da firma autografa al frontespizio di papa<br />
Wojtyla "Joannes Paulus II 19.V.1986". E'<br />
unito opuscolo del discorso tenuto in occasione<br />
della Giornata Mondiale della Pace del 1986, circostanza<br />
nella quale il Beato probabilmente<br />
firmò e donò il presente volume. Come nuovo.<br />
120
PASSATEMPI VARI<br />
173. Aerostatica - HENRION, Francesco. Breve Memoria sopra la possibilità della<br />
Direzione delle Macchine Aereonautiche colla quale possa l’uomo ottenere il<br />
Dominio dell’Aria, come lo ha della terra e dell’acqua. In Firenze, per Gaetano<br />
Cambiagi stampatore Granducale, MDCCLXXXVII (1787), € 1.800<br />
in-8 grande, pp. 77 (3 bianche). Legatura originale in cartonato chiaro. Prima edizione, rarissima,<br />
di uno dei primi trattati tecnici italiani di aereonautica, sconosciuto a varie bibliografie specializzate<br />
in materia, quali Tissandier ed altri. L’autore Fr. Henrion (di Pistoia, ingegnere minerario,<br />
architetto, pittore, archivista delle decime granducali di Firenze, socio dell’Istituto delle scienze<br />
di Bologna) dopo il presente trattato publicò tre altre memorie sull’argomento, pure assai rare.<br />
Nel presente fa riferimento a Montgolfier, Rozier, Franklin, Blanchard e altri autori e studiosi<br />
della nuova scienza aeronautica in Europa. Fu il primo a dare a Firenze lo spettacolo d’un pallone<br />
volante nel 1784. Esemplare assai bello, impresso su carta forte, perfetto in barbe. MANCA A<br />
TISSANDIER. BOFFITO, p.118. CAPRONI-BERTARELLI, pp.31-32. [17509]<br />
174. ARCHESTRATUS. I frammenti della Gastronomia di Archestrato raccolti e<br />
volgarizzati da Domenico Scinà. Palermo, nella Stamperia Reale, 1823, € 1.400<br />
in-8, pp. 100. Bella leg. in mezza perg. e ang., duplice tassello e fregi oro al dorso. Prima edizione<br />
separata e bilingue, greco ed italiano, dei frammenti del poema didattico sull’arte gastronomica<br />
di Archestrato (poeta nativo di Gela o Siracusa, IV sec. a.C.), i cui versi ci sono noti grazie alle<br />
trascrizioni del grammatico Ateneo. Interessato ai segreti della gastronomia, Archestrato effettuò<br />
numerosi viaggi per apprendere i segreti della tavola; il suo poema servì come base per numerosi<br />
trattati antichi e i suoi precetti furono, secondo Crisippo, all’origine della dottrina epicurea. La<br />
prefazione e la traduzione dal greco sono a cura di Domenico Scinà (Palermo 1765-1837),<br />
docente di Fisica all’Università di Palermo e autore di una serie di opere. Ottimo esemplare di<br />
illustre provenienza:(ex-libris di Benedetto Valmarana e di Lord Westbury). Impresso con gran<br />
cura su carta forte, probabilm. in limitato numero di esempl. Raro. B.IN.G. 87. WESTBURY,<br />
HANDLIST OF ITALIAN COOKERY BOOKS, p.12. [7494]<br />
175. BLASIS, Charl. Traité élementaire, Théorique et Pratique de l’Art de la Dance,<br />
contenant les dévelloppements, et les démonstartions des principes généraux et particulieres<br />
qui doivent guider le danseur. Milan, J.Beati et A.Tenenti, 1820, € 2.200<br />
in-8, pp.124. Elegante leg. moderna in p. pelle verde, riquadro di filetti e fregi agli angoli dei piatti,<br />
titolo e fregi in oro al dorso a nervetti. Illustrata da 14 tavole incise f.t., di cui una su doppia<br />
pag., in cui vengono dettagliatamente illustrate le posizioni del ballerino. Nato a Napoli nel 1797,<br />
si trasferì con il padre in Francia, componendo in francese la prima edizione del primo e più<br />
importante trattato teorico di danza del XIX secolo. L’opera, suddivisa in nove capitoli, tratta<br />
dello studio delle posizioni delle gambe, corpo e braccia, dei passi, delle pirouettes, cui segue<br />
una discussione su tre differenti tipi di danzatori (serio, mezzo carattere e comico) e si conclude<br />
con un capitolo sulla figura del Maestro. Carlo Blasis divenne direttore dell’Accademia di Danza<br />
della Scala e fu uno dei più celebri insegnanti della sua epoca. L’opera fu poi pubblicata in italiano<br />
a Forlì, da Bordandini nel 1830. Esemplare a pieni margini (con lievi fioriture). [14113]<br />
121
176. BRETEUIL, Jules. Le Cuisinier Européen. Ouvrage contenant les meilleures<br />
recettes des cuisines Françaises et étrangères…potages, sauces, ragouts, entrées,<br />
rotis, fritures, dessert, patisserie, service de table, vins.. Nouvelle édition revue et<br />
corrigée. Paris, Garnier Frères, s.d. (1870 c.), € 650<br />
in-16, pp.VIII, 748, bell’antiporta figurata e 188 figure silografate n.t. Leg. del tempo m.pelle,<br />
dorso a nervi con titolo e fregi oro. Una delle prime edizioni (uscì a partiredal 1860) di un vasto<br />
classico testo di gastronomia dell’ottocento ad opera di J. Breteuil “ancien chef de cuisine”. Esteso<br />
ad ogni aspetto dell’arte della tavola in Francia e in Europa. BITTING, GASTRONOMIC BIBL., p.58.<br />
VICAIRE, 114. [9044]<br />
177. BRUYERIN CHAMPIER, Jean Baptiste. De Re Cibaria libri XXII. Omnium<br />
ciborum genera, omnium gentium moribus, & usu probata complectentes. Io. Bruyerino<br />
Campegio Lugdun. authore. Prima editio. Lugduni, Sebast. Honoratum, MDLX. (In<br />
fine:) Lugduni, suis typis excudebat Nicolaus Edoardus Campanus (Lyon, 1560), € 1.700<br />
in-8, pp. (24), 1129 (i.e. 1131), (5, ultimi 2 ff. bianchi). Legatura coeva in pergamena floscia<br />
(cerniere restaurate). Impresa silogr. dello stampatore al titolo, testate e numerose iniziali<br />
istoriate o ornate n.t. Prima edizione, assai rara, di questo importante trattato gastronomico,<br />
che descrive qualità nutrizionali, particolarità di ogni alimento e ricette per cucinare. “Cet ouvrage<br />
est divisé en 22 livres, dans lesquels l’auteur passe en revue toutes les espèces d’aliments, dont chacun<br />
fait le sujet d’un chapitre. Il y ressemble les avis des anciens auteurs... y compare les différents usages,<br />
surtout ceux des Français, et y ajoute beaucoup de choses ... sur la manière de vivre et les moeurs de ses<br />
contemporaines” (Michaud, VI, p. 178). Jean-Baptiste Bruyerin Champier fu medico di Enrico II<br />
Re di Francia, tradusse Averroè e scrisse quest’opera verso il 1530. Esemplare assai buono, con<br />
ampi margini (uniformi bruniture della carta). VICAIRE, col. 125: “Les traites De re cibaria de<br />
Bruyerin Champier sont tres rares; on les rencontre difficilement”. BITTING, p. 65: “It is valuable for its<br />
historic information”. DURLING, n. 767. BING I, n.351. [18359]<br />
178. DAVINI, G.B. - VALLISNERI, Antonio. De Potu Vini Calidi dissertatio... Editio<br />
secunda. Accessit Dissertatio clarissimi Vallisnerii cui titulus Dell’uso e dell’abuso delle<br />
Bevande e Bagnature calde o fredde. In Modena, Ant. Capponi,1720 e 1725, € 1.600<br />
2 opere in un vol. in-4, pp. (4), 75, (1), 196, (2). Leg. coeva in pergamena, titolo manoscritto al<br />
dorso. Il frontespizio, pur riportando i dati della seconda edizione, è datato 1720; in fine non è<br />
stata inserita la lettera di G.Adorni sul vin caldo (p. 77-84), preceduta da “una comunicazione<br />
dello stampatore ad inserire all’ultimo momento” (Sabia p. 182) tale lettera. E’ probabile quindi che<br />
si tratti di una tiratura provvisoria in prima edizione, prima della correzione della data. Il Davini,<br />
medico del Duca di Modena Rinaldo I e zio del Vallisneri, traccia un trattato di dietetica, e, da p.<br />
22 a 62 pubblica 4 lettere inviate al Vallisneri, da p. 63 una lettera del Muratori. Nel 1725 il nipote<br />
supportò le sue tesi con un’articolata raccolta di suoi scritti a corrispondenti e ad altri medici.<br />
Ottimo esemplare. SABIA, OPERE DI A.V. n. 354. B.In.G. 663 e 1966. SIMON V, 189. [18083]<br />
122
179. DUHAMEL DU MONCEAU, Henry-Louis. Traité de la Conservaton des<br />
Grains, et en particulier du Froment. Avec figures en taille-douce. Nouvelle édition<br />
corrigée et augmentée. Paris, H.L.Guerin & L.F.Delatour, 1754, € 1.000<br />
in-16, pp.XLII, 312. Bella leg. coeva p.pelle marmorizzata, dorso a nervi con titolo e fregi oro,<br />
tagli rossi. Con 12 belle tavole inc. in rame, ripiegate f.testo, illustranti sistemi e tecniche della<br />
lavorazione e conservazione del grano. Seconda edizione, aumentata rispetto alla prima dell’anno<br />
precedente. Importante monografia specializzata sul frumento. Esemplare assai bello. [18557]<br />
180. FRANCHIERES, Jean de. La Fauconnerie de Iean de Franchieres, grand prieur<br />
d’Aquitaine, avec tous les autres autheurs qui se sont peu trouver, traictans de ce<br />
sujet. De nouveau reueue, corrigée & augmentée, outre les precedentes impressions.<br />
Paris, Abel L’Angelier, 1607. (Legato con:) DU FOUILLOUX. La Venerie…Au trèschrestien<br />
Roy Charles Neuviesme…revue, & augmentée, outre les precedentes<br />
impressions. Paris, Abel l’Angelier, 1606, € 9.000<br />
2 opere in un volme in-4. Legatura d’amatore del XVIII secolo in pieno marocchino avana, bordura<br />
a filetti oro sui piatti, dorso a nervi con titolo e fregi oro, tagli dorati, dent. int. Comprende:<br />
I) ff. (4), 127, (5). Titolo in rosso e nero e con grande figura di caccia col falco, numerose<br />
grandi iniziali e testatine ornate, 30 belle grandi figure di uccelli nel testo, il tutto in silografia.<br />
Accurata edizione, la più completa, di quattro famosi trattati di falconeria (editi a partire dalla<br />
prima metà del XVI secolo): l’opera di Franchières, noto anche come Francières, erudito cavaliere<br />
di Rodi attivo alla corte di Luigi XI, alla quale sono aggiunti i testi di Tardif, Artelouche e Bouchet<br />
sulla medesima materia.. II) ff. (4), 124, (9), titolo in rosso e nero e con grande figura di caccia<br />
col falco; con 71 figure n.t., di cani di varia razza e quadrupedi da cacciare (cinghiale, lepre,<br />
volpe, tasso, cervo); numerose iniziali istoriate e ornate. Pregevole edizione del più famoso antico<br />
trattato di caccia a correre, scritto sotto il regno di Carlo IX ed edito per la prima volta nel 1561 a<br />
Poitiers, la prima traduzione italiana risale invece al 1615. Si tratta parimenti del più autorevole<br />
trattato antico sui cani, loro razze, malattie e rimedi: “L’opera consta di LXIII capitoli seguiti da una<br />
serie di Ricette per risanare i cani di più sorte d’infermità” (Ceresoli, p. 224). Esemplare assai bello di<br />
opere classiche di falconeria, stupendamente illustrate, che ebbero alcune ristampe nel XVI e XVII<br />
sec. Di notevole rarità. (Ex-libris John Wayland Leslie). THIÉBAUD, p. 429 e 304. SOUHART, 195 e<br />
153. HARTING, BOOKS ON FALCONRY, n.145. II) CERESOLI, p. 224. III) THIÉBAUD 300 -303. [17443]<br />
181. GIGANTI, Nicoletto. Scola, overo teatro, Nel quale sono rappresentate diverse<br />
maniere, e modi di parare, e di ferire di spada sola, e di spada, e pugnale; dove ogni<br />
studioso potrà esercitarsi, e farsi pratico nella professione dell’armi. Venetia, de<br />
Francesci, 1606, € 7.300<br />
in-4 obl., pp. (16), pp. 95, buona legatura posteriore in pergamena floscia. Prima edizione, dedicata<br />
a Cosimo de Medici. Adorna di un ritratto, stemma mediceo con putti e soldati, e 42 nitide<br />
incisioni in rame a piena pag. raffiguranti due combattenti nudi di Odoardo Fialetti (Bologna<br />
1573-Venezia 1638), pupillo di Tintoretto. Il trattato è fra i migliori della prima metà del XVII<br />
secolo, per semplificazione estrema dei movimenti, perfezionamento della stoccata lunga partendo<br />
dalla posizione di guardia di difesa, ideazione della fianconata e di due azioni schermistiche<br />
alle quali diede il nome di controcavazione dentro e controcavazione fuori, definizione del colpo<br />
123
180.<br />
181.<br />
182.
chiamato oggi “tagliata”. La rarissima opera del Giganti è una delle poche opere classiche di<br />
scherma che siano prese in considerazione dai letterati; citata da Scipione Maffei, la Scola fu da<br />
questi reputata degna di essere annoverata fra le opere della nostra letteratura. Bell’esemplare,<br />
della prima edizione, assai più rara di quella del 1628. “Giganti’s volume, like Fabris’ book, is a<br />
lucid exposition of Italian fencing theory and practice in the first decade of the seventeenth century. By<br />
limiting his work to the rapier and the rapier and dagger, rather than including the various combinations<br />
of weapons typical of the preceding century, Nicoletto joins other seventeenth-century Italian fencing<br />
masters in concentrating their instruction on pure swordplay, placing emphasis on use of the point,<br />
rather than point and cut”. (Gaugler). GELLI, p. 112-116, «Opera alquanto rara». GAUGLER, p. 36-<br />
38. VIGEANT, p. 60. BASCETT, SPORT e GIUOCHI, II, p.214. MANCA A GARCIA DONNELL. [9218]<br />
182. GRASSI, Giacomo. Ragione di adoprar sicuramente l’arme si da offesa, come<br />
da difesa. Con un trattato dell’inganno, & con un modo di essercitarsi da se stesso, per<br />
acquistare forza, giudicio, & prestezza. Venetia, Giordano Ziletti, 1570, € 4.500<br />
in-4, pp. (8, compreso ritratto), 151. Legatura 800esca in pergamena rigida. Illustrato da un<br />
ritratto dell’autore a piena pagina e 21 incisioni in rame a mezza pag. Prima edizione, unica<br />
in italiano: l’opera fu universalmente apprezzata e nel 1573 venne tradotta in francese dal Sainct-<br />
Didier; fu il primo libro di scherma tradotto in lingua inglese (1594). Il Grassi, conosciuto per il<br />
carattere bizzarro, introdusse nella trattatistica della scherma alcuni argomenti quali: l’accenno<br />
al “giudizio” dello schermitore, ritenuto a ragione non meno importante della sua valenza tecnica;<br />
la minuziosa attenzione dedicata al giuoco dei passi; la riduzione delle guardie a tre, inoltre,<br />
descrive l’uso delle armi leggere, utilizzate al posto della spada. La seconda parte dell’opera<br />
descrive con precisione la tecnica con spada e pugnale e con spada e brocchiere, in gran voga<br />
nella seconda metà del ‘500. Molto belle ed interessanti sono le illustrazioni delle diverse posizioni<br />
di attacco e difesa, che offrono un eccellente saggio dei costumi dell’epoca. “Giacomo<br />
notes that the swordsman must not only be quick with his hand, but also adept at seizing the advantageous<br />
moment… This leads the author to an introductory discussion of the guard position and arm<br />
extension… Giacomo concludes that without a doubt it is better to attack with the point (punta) than<br />
with the cut (taglio), for it takes less times and does more harm… While the author, like many other sixteenth-century<br />
fencing masters, preferred the single sword, he was, nevertheless, obliged, presumably by<br />
public demand, to provide instruction in the use of other arms.” (Gaugler, pp. 7-10). Tracce di colla alla<br />
metà inferiore del f. H4. ADAMS G-1017, STC 311. LIPPERHEIDE TD 8. GELLI 118-120. BASCETTA,<br />
SPORT e GIUOCHI, vol. II, p. 209. GARCIA DONNELL 407. “Ouvrage très rare et très recherché”. [13087]<br />
183. MANETTI, Saverio. Delle specie diverse di Frumento e di Pane, siccome della<br />
Panizzazione (sic). Memoria. Firenze, Stamp. Moüche, 1765, € 1.600<br />
in-4 picc., pp. (8), 237, (1 bianca), leg. coeva cart. rigido marmorizz. Dedica ad Andrea Ginori.<br />
Prima edizione d’importante monografia che tratta, tra l’altro, “Del grano, e sue specie. Della farina,<br />
e del panificio. Delle specie e differenze principali del pane. Di altre sorti di pane…differenze di fabbricarlo<br />
e di cuocerlo. Del pane composto. Difetti e vizi del pane. Di alcune qualità di pane insolito a noi.<br />
Di alcuni succedanei del pane”. In fine vi è un dettaggliatissimo indice delle materie trattate che<br />
occupa 11 pagine. Bell’esemplare di trattato assai raro di gastronomia specializzata sul pane.<br />
Saverio Manetti, naturalista assai noto, fu il principale compilatore della famosa ornitologia pubblicata<br />
a Firenze nel 1767-75. B.ING. 1221. [5476]<br />
125
184. MAROZZO, Achille. Arte dell’Armi. Ricorretto, et ornato di nuove figure in rame.<br />
(Legato con:) AGRIPPA, Camillo. Trattato di scienza d’arme. Et un dialogo in detta<br />
materia. Venezia, Pinargenti, 1568 € 11.000<br />
2 opere in 1 volume in-4, pp. (12), 196; (8), 111, (1). Legatura coeva in pergamena floscia, titolo<br />
ms. al dorso, capitelli passanti, tracce di antico sistema di chiusura. Straordinario assieme, realizzato<br />
dal primo proprietario alla metà del XVI secolo, di due dei più rari, ricercati ed importanti<br />
trattati di scherma. 1) L’opera del Marozzo comprende: titolo entro bordura architettonica, al<br />
verso del tit. si legge: “al conte Guido Rangone A.M.S.P.D.”, segue la dedica del pittore Giulio<br />
Fontana a G.Manriche. Adorna di 26 tavole incise in rame intercalate n.t., le cui figure sono<br />
più piccole rispetto alle precedenti edizioni, i legni originali sono stati sostituiti dalle lastre di<br />
G.B.Fontana e di Giulio, alcune delle quali vennero utilizzate anche nel “Trattato di Scienza<br />
d’Arme” di Camillo Agrippa. Quarta edizione; nonostante qualche innovazione nello stile, il testo<br />
riprende l’Opera Nova del 1536. Vi attinsero molti antichi autori, tra questi l’Agrippa, il Fabris, il<br />
Morsicato. “Il Marozzo … può considerarsi come il vero creatore della scherma italiana, da lui inalzata<br />
ad altissimo grado” (Gelli). Si è riscontrato che esistono 2 tirature dei fogli n.n. 1, 2, 5 e 6 del<br />
primo quaderno: la bellissima lastra del frontespizio è diversa, o quantomeno ritoccata, ed il<br />
carattere delle dediche e degli indici differente; le due iniziali ornate G e H sono differenti. Non<br />
si è riscontrata peraltro alcuna variante testuale. 2) Frontesp. entro elaborata bordura con figure<br />
ed allegorie; ritratto dell’autore entro tondo e sue armi gentilizie. Illustr. da 51 incisioni in<br />
rame n.t.: di queste, 32 sono a mezza pag. mentre 18 sono impresse in coppia in orizzontale su<br />
9 doppi fogli, il tutto inciso da Giulio Fontana. Si tratta degli stessi 12 rami della prima edizione<br />
ma tagliati a metà dividendo i due avversari, formando così 24 illustrazioni, riquadrate da un<br />
filetto. Le 18 tavole disposte in orizzontale nella prima edizione vengono invece qui riproposte<br />
su doppio foglio; restano invariate invece le rimanenti ill. Seconda edizione (prima 1533) della<br />
prima opera di Agrippa, innovativa nell’introduzione dell’uso della spada di punta anzichè di<br />
taglio, in modo da portare le stoccate in modo rapido per linee interne: “è il primo che faccia fare<br />
l’inquarto ... descrive vari combattimenti di due contro due e di tre contro due; il modo di battersi con<br />
due spade..”(Gelli). Il milanese Agrippa fu anche ingegnere e matematico, presentò un progetto<br />
per il trasporto dell’obelisco vaticano, si occupò di idraulica ed inventò un sistema per la pesca<br />
dei coralli. Il Dialogo filosofico-astronomico posto in fine presenta delle importanti intuizioni sulla<br />
gravitazione dei pianeti; vi si riferisce al p. 106 una incisione<br />
a piena pag. raffig. la sfera ideata dall’Agrippa. Fu<br />
ristampato separatamente con il titolo “Modo da comporre<br />
il moto nella sfera”, nel 1573. Ottimo esemplare<br />
genuino (rari aloni di polvere). Volume di grande<br />
pregio e rarità, che riunisce sin dall’origine i due testi.<br />
1) GELLI, 137-138. SANDER 4385, note. GARCIA<br />
DONNELL 569. GAUGLER, pp. 1-2. VIGEANT p. 89-92.<br />
2) HARVARD ITAL. 6. FUMAGALLI-BELLI, Blado, 140.<br />
CICOGNARA 1551: “bellissimo libro, le cui tavole sono<br />
assai ben intagliate”. GELLI 6-12: “trattato già preziosissimo<br />
per l’arte schermistica, un vero gioiello bibliografico”.<br />
VENDITA GELLI 5: “... cet ouvrage célèbre et fort recherché..<br />
le Maître le plus remarquable dont puisse s’enorgueillir<br />
l’escrime italienne”.. G.DONNELL 3: “L’ouvrage est encore<br />
précieux par ses artistiques gravures sur cuivre… la tradition<br />
veut que plusieurs soient du crayon de<br />
Michel-Ange”. GAUGLER, pp. 4-5. GOVI 71. [13063]<br />
126
185. MENGHI, Girolamo. Compendio dell’Arte Essorcistica, et possibilita delle<br />
mirabili, & stupende operationi delli demoni, & de’ malefici. Con li rimedii opportuni<br />
alle infermita maleficiali. Del R.P.F. Girolamo Menghi da Viadana Minore Osseruante.<br />
Con una copiosissima aggiunta dell’istesso autore. ... Con una copiosissima tauola delle<br />
cose piu notabili. In Venetia, appresso Pietro Bertano, MDCV (1605), € 1.500<br />
in-8, pp. (72), 488. Cartone rustico originale, con tit.ms. lungo il dorso. Al tit. impresa dello<br />
stampatore. Pregevole edizione (prima 1576) di questo fortunato compendio del Menghi (1529-<br />
1610) che “più che un trattato di esorcismo e’ un trattato di demonologia in tre libri: il primo dedicato<br />
alla natura ed al potere del diavolo; il secondo ai misfatti delle streghe; ed il terzo ai rimedi per prevenire<br />
e curare i malefici. L’opera fu proibita, dalla Sacra Congregazione, nel 1709” (Bibliotheca lamiarum<br />
n. 53). Il Menghi fu teologo dell’Ordine dei frati minori; la sua opera conobbe numerose ristampe<br />
sino al XVII secolo e venne tradotta anche in latino. Discreto esemplare (macchie d’umido e<br />
lavoro di tarlo, che tocca il testo su una decina di ff. intorno a p. 330). CAILLET 7377. ZISSKA-<br />
KISTNER, ALCHEMIE, 6455. Altre ediz.: DORBON 3039. BIBLIOTHECA LAMIARUM n. 53, BIBL.<br />
CASANATENSE, .altre ediz., n. 845, 847. [9175]<br />
186. MERCURIALE, Girolamo. De Arte Gymnastica libri sex, in quibus exercitationum<br />
omnium vetustarum genera, loca, modi, facultates, & quidquid denique ad corporis<br />
humani exercitationes pertinet, diligenter explicantur. Tertia editione correctiores, et<br />
auctiores facti. Venetiis, apud Iuntas, 1587, € 4.500<br />
in-4, pp. (12), 308 (ma in effetti 312 per numeraz. ripetuta alle pp. 53-54 e 55-56), (26). Leg.<br />
coeva p. perg. flessibile, tit. ms. al dorso. Impresa tipografica, fregi ed iniz. silogr. Dedica all’imperatore<br />
Massimiliano II. Terza edizione giuntina, dopo la prima del 1569 (illustrata con una<br />
sola tav. f.t. inc. in rame) e la seconda del 1573, questa riccamente illustrata; di quest’ultima ripete<br />
le 23 bellissime figure silogr. a piena pag., stesso e da ed una piccola fig. a pag. 166, disegnate<br />
dall’autore Pirro Ligorio ed incise in legno da Cristoforo Coriolani: esse raffigurano palestre,<br />
bagni, giochi ed esercizi ginnici, competizioni ed attrezzi. L’autore (1530-1606), medico di Forlì,<br />
fu tra i primi che nel XVI sec. cercò di ristabilire l’educazione fisica della gioventù. Ottimo esemplare.<br />
CAMERINI, GIUNTI DI VENEZIA, 930. DURLING 3090. GARRISON-MORTON 1986.1 (ed. 1569):<br />
«First illustrated book on gimnastics. It is the foundation-stone of later works on the subject and it is<br />
important for the study of gymnastics among the ancient…». WELLCOME I, 4226. GOVI 141. [3458]<br />
187. MUSICA - Raccolta di 142 esercizi per strumento o canto (fine XVII secolo –<br />
inizio XVIII). Manoscritto. € 9.500<br />
in-oblungo (90x210 mm), ff. 69 (83 pagine scritte). Manoscritto a inchiostro nero su carta<br />
pentagrammata a mano e senza filigrana. Legatura coeva in pergamena, al piatto superiore antica<br />
nota di possesso “Sono Servo / di Dio”. Grafia di 4 mani differenti: I (1-4), II (5-138), III (139-<br />
140), IV (141-142). Interessante repertorio di esercizi scritti in forma di danza, con ritornello,<br />
per uno strumento solista o per voce. Ogni danza è numerata, ma non riporta un titolo; in alcune<br />
compare l’indicazione “Allegro – Largo”, “Adagio – Allegro - Adagio”; in alcuni casi all’interno dei<br />
brani vi è una modulazione; l’estensione dei componimenti è limitata e supera di poco l’ottava.<br />
Alcuni brani sono scritti in chiave di basso, altri in chiave di violino, ma la maggior parte delle<br />
composizioni è scritta in chiave di mezzo-soprano. È probabile che questa “antologia”, forse scritta<br />
127
184.<br />
186. 188.
per strumenti, fosse eseguita anche da voci: i componimenti in chiave di violino o mezzo-soprano<br />
implicano l’esecuzione da parte di una voce maschile con quell’estensione. Da quanto scritto sulla<br />
legatura si evince che il volumetto appartenesse ad un uomo di ambito ecclesiastico – non necessariamente<br />
un sacerdote – il quale pertanto era in grado di cantare con una particolare estensione<br />
vocale, propria solo dei castrati. Era prassi in quegli anni che un castrato fra i quindici e vent’anni,<br />
che avesse conservato e migliorato la propria voce, debuttasse in un teatro d’opera impersonando<br />
ruoli femminili, o si adattasse a cantare in qualche coro di chiesa dove avrebbe eseguito anche<br />
brani profani adattandoli ai testi sacri – spesso all’insaputa del prete – apprezzati dai fedeli. Gli spartiti<br />
musicali destinati ai castrati, sia a stampa sia manoscritti, sono di difficile reperibilità. (Ringraziamo<br />
per la consulenza Laura NICORA, la cui scheda completa è disponibile a richiesta). [17546]<br />
riproduzione a pagina 130<br />
188. NONNIUS (NUNEZ), Ludovicus. Diaeteticon sive de Re Cibaria libri IV.<br />
Secunda aeditio et auctior. Antuerpiae, ex Off. Petri Belleri, (Anversa), 1645, € 1.550<br />
in-4, pp. (24, compr. tit. inc.), 526, (2), car. tondo, con passi in corsivo e greco. Legatura coeva<br />
in pergamena, titolo ms. al dorso. Bel frontesp. finem. inciso in rame raffig. Diana, Cerere,<br />
Nettuno e Bacco che offrono doni ad Esculapio in trono. Dedica al nobile Tommaso Lopes de<br />
Ulloa. La prima ediz. dell’opera era apparsa nel 1625 presso lo stesso stampatore; la presente è la<br />
seconda edizione, assai ampliata. Importante vasto trattato di gastronomia e dietetica che racchiude<br />
tutto quanto hanno scritto gli Antichi sull’alimentazione. Il primo libro è dedicato a<br />
considerazioni generali sui pasti, i frutti ed i legumi; il secondo alle carni, selvaggina e volatili; il<br />
terzo ai pesci e l’ultimo alle bevande, con interessantissimi capitoli e digressioni: del bere ghiacciato,<br />
miscugli caldi di vino ed acqua, opinioni di Empedocle sul vino ed il magnifico elogio di<br />
esso da parte di Asclepiade, le qualità nutrizionali del vino e come mischiarlo, ecc.; ed ancora<br />
l’idromele, le malattie del vino, la birra, il vino di palma, il sidro, ecc. L’autore, il cui vero nome<br />
era Nunez, nacque ad Anversa nel 1555, fu celebre medico, viaggiò molto in Italia ed intrattenne<br />
rapporti con molti dotti dell’epoca, tra cui Giusto Lipsio. Bell’esemplare (carta lievemente brunita).<br />
B.ING. 1365. OBERLÉ 32. BITTING 344, note. VICAIRE 626. SIMON 1101 (ed. 1647).<br />
BAGNASCO n.1365. [18269]<br />
189. PALATINO, Giovanni Battista. Libro…nel qual s’insegna a Scrivere ogni sorte<br />
lettera, Antica, et Moderna, di qualunque natione, con le sue regole, et misure, et<br />
essempi. Et con un breve, et util discorso de le cifre. Riveduto nuovamente, et corretto<br />
dal proprio Autore. Con la giunta di quindici tavole bellissime. (In fine:) In Roma, in<br />
Campo di Fiore, per Antonio Blado Asolano, mese di Luglio MDXLVIII (1548), € 8.500<br />
in-8, ff. 64, compreso l’ultimo bianco (A-H8). Legatura coeva in vitello bruno, filetti ai bordi e<br />
fregio a fiori in oro al centro dei piatti, dorso a nervi con titolo e ferro in oro (abili restauri alle<br />
cerniere e agli angoli). Sul titolo ritratto dell’autore entro ovale, ogni foglio inquadrato da una<br />
duplice bordura, al verso del penultimo f. grande impresa dello stampatore a p. pagina, numerose<br />
iniziali istoriate n.t. Quarta edizione (prima 1540) corretta e ampliata di 12 ff. dall’autore<br />
(celebre calligrafo e erudito romano, fl. 1545) di questo stupendo manuale di calligrafia destinato<br />
ad un pubblico vasto di eruditi. Strutturato in un modo razionale il manuale del Palatino tratta<br />
delle scritture cancelleresche, commerciali (milanese, romana, veneziana, fiorentina, genovese...),<br />
129
Raccolta di 142 esercizi per strumento o canto<br />
(fine XVII secolo – inizio XVIII).<br />
Manoscritto.<br />
187.<br />
189. 190.
vernacolari, e delle scritture cifrate, traendo spunto dalle opere del Vicentino e del Tagliente.<br />
Importante volume notevole anche per l’accurata impaginazione e resa grafica: ogni foglio è<br />
infatti datato, firmato e inquadrato da filetti o da cartigli, il tutto in silografia. Rarissimo (censito<br />
in sole 3 Biblioteche italiane: Vaticana, Nazionale di Roma e Angelica). Ottimo esemplare<br />
(due lievi firme coeve al titolo). MARZOLI 2, p. 37 note. BONACINI 1335. SANDER, II, 5392. ADAMS<br />
P-74 (ediz. 1547). BMC 485. BRUNET IV, 314. MANCA BLADO (che invece registra ediz. Posteriori<br />
1550. Vedi al n. 1569). [9830]<br />
190. RAMEAU, Jean-Philippe. Traité de l’Harmonie reduite à ses Principes naturels.<br />
Divisé en quatre livres. Paris, 1722. (Leg. con, del medesimo Rameau:) Nouveau<br />
Système de Musique Théorique ou l’on découvre le Principe de toutes les règles nécessaires<br />
à la Pratique… Paris, Ballard, 1722 e 1726, € 2.300<br />
in-4, due opere in un vol., pp. XXIV, 432; VIII, 113, (5). Leg. coeva p.pelle, titolo e fregi oro al<br />
dorso a nervi, tagli rossi. Varie pagine di notazioni musicali, una tavola inc. in rame f.testo nella<br />
seconda opera. Prima edizione di entrambe le opere, tra loro complementari e di grande importanza<br />
per la teoria musicale di cui Rameau fu illustre studioso e docente (Digione 1683-Paris<br />
1764, compositore, clavicembalista, organista e teorico). “Il Nouveau Système”, sebbene pubblicato<br />
dopo, si pone come un’introduzione al “Traité de l’Harmonie”, che è diviso in quattro parti:<br />
1) Du rapport des raisons & proportions Harmoniques. 2) De la nature & des proprieté des<br />
Accords. 3) Principes de Composition. 4) Principes d’Accompagnement. Bell’esemplare di<br />
opere rare. HIRSH 484. GREGORY AND BARTLETT,. I, 224. ENCICLOPEDIA DELLA MUSICA, V, 155-<br />
157. RISM, II, 685. [4207]<br />
191. THIBAULT, Girard. Academie de l’Espee.. ou se demonstrent par Reigles<br />
Mathematiques sur le fondement d’un cercle mysterieux la theorie et pratique des<br />
vrais et jusqu’a present incognus secrets du Maniement des Armes a pied et a cheval…<br />
Leiden, B. & A. Elzevir, 1628, € 32.000<br />
in-folio grande (42,5x56 cm). Solida legatura in m.pergamena dipinta in verde, titolo in oro su<br />
tassello in pelle granata al dorso, piatti in cartone verde. Frontesp. inciso, ritratto dell’autore, 9<br />
tavole con grandi stemmi, 45 tavole su doppio foglio di Crispin de Pass (1), Wilhelm Jacob<br />
Delff (3), J. Gilli (6), Crispian Queborn (6), S. o B. Bolswaert (6), Salomon Saurius (3), Andreas<br />
Stockius (3), (su 46, mancando la prima della seconda parte; la tav.II della prima parte è su f. singolo).<br />
Ogni tavola è accompagnata da una descrizione di lunghezza variabile (da 2 a 12 pp.,<br />
mancano gli ultimi 2 ff. con la descrizione dell’ultima tav., un epigramma ed il colophon).<br />
Sontuoso libro di scherma, ben impresso e illustrato dai più valenti incisori fiamminghi del tempo.<br />
L’autore, morto nel 1628 non vide dunque pubblicata la sua opera, vi espone la propria elaborata<br />
visione dell’arte schermistica, fortemente correlata con la matematica, la musica e in qualche<br />
modo con l’ermetismo. A parte le mancanze citate, ed un paio di tavole abilmente rimarginate,<br />
bell’esemplare, completo delle splendide tavole del più grandioso libro di scherma mai pubblicato<br />
(la tav. 18 è legata dopo la 19, le 2 pp. introduttive alla 2a parte precedono il secondo frontesp.).<br />
VIGEANT p. 125. WILLEMS 302. RAHIR 273. [3917]<br />
131
191.<br />
191.<br />
192. 192.
192. VIZANI, Angelo. Trattato dello Schermo…nel quale si discorre intorno all’eccelenza<br />
dell’Armi, & delle Lettere, & intorno all’offesa, & difesa. Et insegna uno<br />
schermo di spada sola sicuro, e singolare. Con una tavola copiosissima. In Bologna,<br />
per Giovanni Rossi, MDLXXXVIII (1588), € 7.000<br />
in-4, ff. (17), 5-84. Leg. moderna d’amatore in marocchino granata, filetti oro ai piatti, titolo al<br />
dorso. Ritratto dell’autore entro bordura architettonica con cariatidi. Nel testo 7 figure di<br />
schermidori incise su 3/4 di pagina e 2 tav. a p. pagina con l’“Albero delle Guardie” e l’“Albero<br />
dei colpi principali”. Benché considerata finora seconda edizione, si tratta in realtà di una riproposta<br />
degli invenduti della prima, a cui i primi 3 ff. sono stati sostituiti da 4 con nuovo titolo e la<br />
nuova dedica al conte Pirro Malvezzi. Contrariamente a quanto affermato da vari bibliografi<br />
(Gelli, Vigeant, Thimm) anche il ritratto fa parte della prima edizione. Ne è prova il fatto che sia<br />
stampato al verso dell’argomento, il quale è compreso entro bordura silografica non confacente<br />
alle pagine di dedica, prive di decorazione. E’ uno dei più rari trattati sulla scherma, redatto in<br />
forma di dialogo tra Alvigi Gonzaga, detto Rodomonte, il filosofo M. Lodovico chiamato<br />
Boccadiferro, e il Conte d’Agomonte. L’a. nei tre libri affronta le questioni filosofiche del rapporto<br />
tra armi e lettere, offesa e difesa, teoria e pratica. Le tavole, magnificamente disegnate e incise,<br />
costituiscono uno dei principali pregi dell’opera e risultano altresì interessanti per la storia del<br />
costume. Angelo Vizani, noto anche come Viggiani, fu a lungo al servizio di Carlo V e da questa<br />
esperienza trasse la maggior parte delle nozioni del suo trattato, apparso per sua stessa volontà<br />
15 anni dopo la sua morte. Ottimo esempl. di opera estremamente rara, censita in sole 6 biblioteche<br />
pubbliche italiane (il foglio del ritratto abilmente rimarginato nella parte inferiore).<br />
OLSCHKI, CHOIX I, 404. GELLI 186-188. VIGEANT p. 130. THIMM 326. LIPPERHEIDE 2951. [9899]<br />
133
LA DONNA NEI SECOLI<br />
193. AGRIPPA von Nettesheim, Heinrich Cornelius. Della Nobiltà et Eccellenza delle<br />
Donne, dalla lingua francese nella italiana tradotto. Con una oratione di M.<br />
Alessandro Piccolomini in lode delle medesime. In Vinegia, appresso Gabriel Giolito<br />
de Ferrari, 1549 (Legato con:) LUIGINI, Federico Il Libro della Bella Donna, Venezia,<br />
Plinio Pietrasanta, 1554, € 3.700<br />
2 opere in 1 volume in-8. Legatura coeva in pergamena, titolo manoscritto al dorso. I) ff. 36,<br />
impresa dello stampatore al titolo e in fine, belle iniziali istoriate. Terza edizione giuntina (prima<br />
1544) della traduzione italiana del “De nobiltate et praecellentia foeminei” di Agrippa, composto<br />
nel 1509 e dedicato a Margherita d’Austria. In questo trattato, dalla notevole fortuna editoriale,<br />
venne infatti subito tradotto in francese, inglese, italiano e tedesco, l’autore tratta il tema della<br />
misoginia cristiana; della superiorità delle donne a suo avviso stabilita da Dio stesso; enumera<br />
poi una serie di donne eccellenti dell’antichità e della Bibbia; infine fa una sorta di analisi sociale<br />
della figura femminile nel XVI secolo. La traduzione in italiano, dedicata dal Giolito a Bona Maria<br />
Soarda, è generalmente attribuita a Francesco Coccio e si basa, non sul testo latino, ma sulla traduzione<br />
francese di Louis Vivant. Bongi cita una traduzione italiana antecedente a quella del<br />
Giolito, anonima e senza data e luogo di pubblicazione, probabilmente impressa a Venezia intorno<br />
al 1530 (Edit 16 n. 544). II) pp. 230 (i.e. 130), (4, di cui ultimo f. bianco). Edizione originale<br />
di uno dei lavori più sistematici di descrizione e analisi della bellezza femminile nel XVI secolo.<br />
L’opera, dedicata a monsignor Giovanni Manini, è divisa in tre libri, corrispondenti a tre giornate;<br />
nei primi due sono presi in esame gli elementi che concorrono a delineare il modello di bellezza<br />
esteriore femminile, nel terzo le virtù interiori su cui predomina la castità. Interessante assieme.<br />
(Antiche note di possesso abrase ai titoli ed in fine, usuali lievi arrossature della carta). I) BONGI<br />
I, 241. ERDMANN p. 29, n. 26. STC, p. 11. MANCA AD ADAMS. II) BMC 397. ERDMANN p. 4, n. 4.<br />
MANCA AD ADAMS. [18224]<br />
134
194. BARGELLINI, Piero. La Donna italiana del tempo antico. Firenze, Cya, 1948, € 100<br />
in-4, pp. 100, leg. m. tela, titolo in oro al piatto anteriore, con 17 illustrazioni n.t., 56 tavole in<br />
b/n e 13 a colori f.t. che riproducono figure femminili di celebri artisti. Edizione originale. [14067]<br />
195. BENEDETTO, Santo. Regula del Sanctissimo Benedetto Patre Nostro: tradutta<br />
in quelle parte che convengono a noi Monache... Venezia, Bindoni e Pasini, 1529, € 6.000<br />
in-4, ff. 48 (segn. A-M4, l’ultimo per errore num. 46). Leg. poster. mezza perg. e ang., tass. in<br />
pelle con tit. oro al dorso. Sotto il titolo vignetta (mm 73 x 50) con i Santi Romualdo, Benedetto<br />
e Mauro; al verso del foglio vi è una<br />
magnifica figura silogr. a piena pag. di<br />
Santa Apollonia martire (mm 166 x<br />
117); all’inizio del Prologo bella iniziale<br />
ornata su fondo criblé. Prima edizione,<br />
estremamente rara, della “Regula” di S.<br />
Benedetto adattata alle Monache, “composta<br />
per commissione & authoritade del<br />
nostro Rev. Monsignor Episcopo” (di<br />
Parma, come si legge nella “approbatione”<br />
in fine). Com’è noto la “Regula di S.<br />
Benedetto” fu scritta unicamente per gli<br />
uomini, ma “ben presto essa venne adottata<br />
anche dalle vergini desiderose di tendere alla<br />
perfezione cristiana” (Enciclopedia<br />
Cattolica II, 1244). Nell’ultimo decennio<br />
del XV sec. la “Regula” generale era stata<br />
pubblicata in volgare, ma non sembra esistessero<br />
per quell’epoca modelli di<br />
“Regola benedettina” adattata e destinata,<br />
come la presente, alle monache.<br />
Bellissimo esemplare. ESSLING n. 520.<br />
SANDER n.888. [3827]<br />
196. BERGOMENSIS, Jacobus Philippus. De Plurimis Claris Selectisque Mulieribus.<br />
(In fine:) Ferrarie impressum, opera et impensa Magistri Laurentii de rubeis de<br />
Valentia…MCCCCLXXXXVII (Ferrara, Lorenzo de Rossi di Valenza, aprile 1497), P. a r.<br />
in-folio, ff.176 (6 n.n., III-CLXX, con frequenti errori di numeraz.), car. gotico, 45 linee. Legatura<br />
della metà del XIX secolo in marocchino granata con riquadri fogliacei impressi e a secco, al<br />
centro del piatto anteriore emblema araldico e di quello posteriore monogramma di Sir William<br />
Stirling Maxwell (1818-1878), tagli dor. Titolo silografato in grandi caratteri gotici, al verso<br />
silogr. su fondo nero, raffig. l’autore che presenta il volume a Beatrice d’Aragona, entro splendida<br />
bordura architettonica con figure su fondo bianco; al f. 5v. medesima bordura con al centro 8<br />
scene della Vita della Vergine; a fronte altra grandiosa cornice silogr. che racchiude l’inizio del<br />
testo. Inserite nel testo 56 diverse silogr. (mm 65x72), alcune ripetute per un totale di 172 ritratti<br />
di donne famose. Molti dei ritratti sono chiaramente di fantasia, mentre alcuni sono presi dal<br />
135
vero o da dipinti dell’epoca; alcuni<br />
di questi risultano più realistici e<br />
sono utilizzati una volta sola; raffigurano<br />
Bianca Maria Sforza,<br />
Caterina di Forlì, Leonora<br />
d’Aragona, Danisella Trivulzia, e<br />
Cassandra Fedele. Le figure sono<br />
incise con molta finezza ed accuratamente<br />
disegnate nei costumi del<br />
tempo, con svariati paesaggi sullo<br />
sfondo, e costituiscono uno dei<br />
primi tentativi di illustrazione del<br />
libro con ritratti reali. Prima ed<br />
unica edizione di uno dei più affascinanti<br />
libri figurati del<br />
Quattrocento e dell’intero<br />
Rinascimento italiano. La pregevole<br />
esecuzione tipografica si deve a<br />
Lorenzo de Rossi di Valenza Po, tra<br />
i più ingegnosi ed originali stampatori<br />
italiani; il testo costituisce uno<br />
dei primi, importanti documenti<br />
letterari del nuovo e più alto concetto<br />
della donna introdotto dalla<br />
cultura umanistica. Incunabulo di<br />
insigne importanza e rarità.<br />
Magnifico esempl., assai fresco, con<br />
le silografie nitide e ben inchiostrate.<br />
Provenienza: legatura,<br />
ex-libris e foglietto di appunti autografo di William Stirling Maxwell, celebre collezionista, scrittore<br />
e storico di origine scozzese. BMC VI, 613. GOFF J-204. IGI 5071. SANDER 915: «précieux<br />
comme premieres tentatives dans les arts graphiques de faire des portraits d’apres nature». LIPPMANN,<br />
WOOD- ENGRAVING, 153. [8984]<br />
197. BETUSSI, Giuseppe. Le Imagini del Tempio della Signora Donna Giovanna<br />
Aragona, Dialogo... Alla Illustriss. S. Donna Vittoria Colonna di Tolledo. In Fiorenza<br />
MDLVI. (In fine, colophon:) Stampata in Fiorenza MDLVI appresso M. Lorenzo<br />
Torrentino (Firenze 1556), € 800<br />
in-8, pp.121, (7), carattere tondo e corsivo, legatura in cartonato. Prima edizione, assai rara.<br />
“Questo è un Dialogo misto di prosa, e di versi, nel quale parlano la Verità, e la Fama…” (Moreni,<br />
Annali del Torrentino). Il Tempio di cui si parla è quello del libro pubblicato dal Ruscelli in<br />
Venezia nel 1554. In fine vi è la “tavola de’ nomi delle donne che nelle Imagini si contengono” e nelle<br />
ultime due pp. un messaggio “alle illustri et virtuose Donne. Il Betussi”. Ottimo esemplare di rara<br />
opera di critica letteraria rinascimentale. MANCA AL GAMBA ED A VARIE BIBLIOGRAFIE. MORENI,<br />
TORRENTINO, p. 274. [18487]<br />
136
198. BOCCACCIO, Giovanni. L’Opera de misser G. Boccacio de Mulieribus<br />
Claris. La fama parla. Chi al mondo acquistar vole honor e gloria… (In fine:)<br />
Stampado in Venetia, per maistro Zuanne de Trino chimato [sic] Tacuino, M.D.VI adi<br />
VI de marzo (1506), € 5.700<br />
in-4, ff. n.n. 154, (manca il primo fascicolo; i 6 fogli in ottimo facsimile) leg. antica piena pergamena.<br />
Al titolo raffinata silografia a mezza pag. che raffigura un trionfo di donne famose, di evidente<br />
ispirazione al “Polifilo”, con iscrizione “Lucrecia Perusina” (Lucrezia Baglioni Vitelli, cui Vincenzo<br />
Bagli dedica l’edizione). Nel testo, 105 silografie (alcune ripetute) con ritratti di donne a figura<br />
intera, ambientate in variati paesaggi. La maggior parte è ottenuta mediante l’impressione di un<br />
piccolo legno con differenti volti femminili, e del legno con il corpo ed il paesaggio, in modo da<br />
variare il più possibile le figure. Non ci risulta che questo geniale (e tecnicamente complesso,<br />
seppur non raffinato) procedimento, sia stato attuato in alcuna altra edizione. Prima traduzione<br />
italiana, ad opera di Vincenzo Bagli, di quest’opera, sapiente miscela tra l’erudizione storica e<br />
la novella, dedicata dal Boccaccio alla bellissima Andrea Acciauoli. Scritta dopo il 1360, contiene<br />
le biografie di 104 donne illustri, da Eva alla regina Giovanna di Napoli. Precedono il testo la<br />
dedica del traduttore a Lucrezia Baglioni, ed un Proemio. Splendida edizione volgare figurata,<br />
alquanto rara e dalle inusuali e caratteristiche iconografie. “L’abbigliamento rieccheggia quello di<br />
Caterina Cornaro di Gentile Bellini... La maggior parte delle silografie è ottenuta con l’impressione di<br />
due legni, sì che con un numero ristretto di legni combinati e per di più usando più volte a rotazione la<br />
stessa combinazione, si è ottenuto un folto gruppo… Talune vignette hanno anche un valore ambientale,<br />
e sanno già di garbata scenetta di genere…” (Mostra di Certaldo, 1975, n. 40). Buon esempl., malgrado<br />
i primi 6 fogli facsimilati. SANDER<br />
1088. ESSLING 1505. CAT. DYSON PERRINS<br />
178. BACCHI DELLA LEGA 29.6. [10359]<br />
137
199. BOCCACCIO, Giovanni. Libro… delle Donne Illustri, tradotto per Giuseppe<br />
Betussi. Con una additione fatta dal medesimo delle donne famose dal tempo di m.<br />
Giovanni fino a i giorni nostri & alcune altre state per inanzi; con la vita del Boccaccio<br />
& la tauola di tutte l’historie et cose principali che nell’opra si contengono. In Vinegia<br />
MDXLV. (In fine:) In Vinegia, per Comin da Trino di Monferrato a instanza di m.<br />
Andrea Arrivabene al segno del pozzo, 1545, € 2.200<br />
in-8, ff. (20), 239 (per errore 139), (1 f. bianco presente), legatura antica in pergamena rigida,<br />
titolo manoscritto al dorso. Grande impresa dello stampatore, col Nettuno, al titolo, decine di<br />
iniziali istoriate n.t. Seconda traduzione italiana del “De claris mulieribus” (la prima era apparsa<br />
a Venezia presso Giovanni da Trino nel 1506, con versione di Vincenzo Bagli) ma prima della<br />
traduzione e ampliamento del Betussi. A partire dal f. 150v inizia infatti un vero e proprio secondo<br />
libro con l’aggiornamento con le donne celebri dell’epoca del traduttore; quest’esemplare conserva<br />
i ff. 134v-135v con la storia della Papessa Giovanna, spesso mancanti, interessante osservare<br />
che una nota manoscritta di mano coeva avvisa: “leggenda inventata per calunniare il Pontefice”.<br />
Esemplare con ex-libris ms. al titolo e antico timbro (lievissimi aloni d’umido al margine esterno<br />
di alcuni ff.). GAMBA 1070, note. ADAMS B-1242. CATALOGO MOSTRA BOCCACCIO CERTALDO<br />
1975, 98. BACCHI DELLA LEGA p. 23 (erra il tipografo attribuendola a Nicolini da Sabbio; l’errore<br />
era già in Haym e fu corretto da HORTIS, STUDI p. 804-805). [9911<br />
138
200. BOCCACCIO. Libro delle Donne Illustri. Tradotto per M. Giuseppe Betussi.<br />
Con una additione fatta dal medesimo delle donne famose dal tempo di M.Giovanni<br />
sino ai giorni nostri. Con la Vita del Boccaccio, & la Tavola di tutte l’historie. Venezia,<br />
Pietro dei Nicolini da Sabbio, 1547, € 20.000<br />
in-8, ff. (16, ultimi 2 bb.), 216. Eccezionale legatura veneziana dell’epoca del ‘Fugger Binder’<br />
in marocchino marrone con ricchissimo e variato decoro; duplice riquadro di filetti interlacciati,<br />
fregi agli angoli; all’interno arabesco disseminato di stelline e tondo al centro dei piatti<br />
con indicazione del titolo e dell’autore: sul primo ‘LIBRO D’ L’ DONNE ILL.’, sul posteriore<br />
‘D.M. GIOVAN BOCC.’ dorso a nervetti con filetti in oro e fregi a secco; tagli dor. e cesellati;<br />
freschissima (lievi tracce d’uso agli angoli). Almeno tre ferri utilizzati sono stati riscontrati in<br />
altre legature attribuite all’atelier che lavorò per il finanziere Johann Jakob Fugger (oltre che per<br />
il Cardinale Granvelle e Thomas Mahieu). Cfr. DE MARINIS 2160-65: G.D. HOBSON, Maioli,<br />
LIII, Foot, Davis Gift, app. 3, 20, illus. p.311, and De Marinis 2165. These are included in A.R.A.<br />
Hobson’s list of Fugger Binder bindings in Renaissance Book Collecting, appendix 8, as nos. 76,<br />
103 and 103A. The corner tool appears in the hands of other binders as well, such as the Cicero<br />
Binder (cf. HOBSON, fig.74). The treatment of the central medallion is similar to that depicted<br />
on De Marinis 2160 and 2162. [2731]<br />
139
201. BOUGEANT, Guillaume Hyacinthe. La Femme docteur ou la Théologie<br />
tombée en quenouille. Comédie. (Segue:) La critique de la Femme docteur…<br />
Comédie. Liège, Veuve Procureur, 1730; e Londre, chez Tonson, 1731, € 700<br />
2 opere in un vol. in-12, pp. (18), 162, (2 bianche); (2), 124. Leg. del tempo p. pelle, dorso a<br />
nervi con tit. oro, tagli rossi. Prima edizione di entrambe le commedie, in cinque atti in prosa,<br />
composte dal letterato e storico gesuita francese (1690-1741) nel clima delle dispute tra Molinisti<br />
e Giansenisti, molto vivaci e sentite nella società francese dell’epoca. Presto divennero celebri e<br />
furono tradotte in italiano e spagnolo e nel 1732 l’autore con<br />
“Arlequin Janséniste, ou Critique de la Femme docteur” completò<br />
la trilogia. “Comédie célèbre qui a rapport aux querelles des molinistes<br />
et des jansénistes. L’auteur, qui était jésuite, a représenté un<br />
janséniste sous les couleurs du Tartuffe de Molière…Cette Critiquelà<br />
est une apologie très-caressante de la pièce et des molinistes, une<br />
satire très-vive contre les jansénistes, leurs écrits et leurs miracles”<br />
(Soleinne). Ottimo esempl. SOLEINNE 3770 e 3773. DE<br />
BACKER-SOMMERVOGEL I, 1876 n. 9 e 10. [8507]<br />
202. BRONTË, Charlotte. Jane Eyre. An Autobiography.<br />
Edited by Currer Bell (pseud.). London, Smith, Elder,<br />
and Co., 1847, € 32.000<br />
3 volumi in-8, pp. (2), 304, (2, 32 di pubblicità dell’editore);<br />
(2), 304; (2), 311, (1). Ottime legature ad imitazione ottocentesca<br />
in pelle nocciola, duplice filetto oro ai piatti, ai dorsi ricchi<br />
fregi in oro e duplice tassello. Prima edizione del capolavoro<br />
della scrittrice inglese Charlotte Brontë (1816-1855). Apparso<br />
sotto lo pseudonimo di Currer Bell è il primo dei tre romanzi<br />
che le sorelle Brontë pubblicheranno nel 1847: “Wuthering<br />
Heights” (Emily) and “Agnes Grey” (Anne). L’anno precedente<br />
avevano pubblicato insieme, con lo pseudonimo di Currer, Ellis<br />
and Acton Bell, una raccolta di poesie che vendette solo due<br />
copie. “Jane Eyre” è scritto in forma autobiografica, con la protagonista<br />
che si rivolge in modo diretto al “lettore”; lo stile<br />
presenta aspetti puntualmente descrittivi dell’ambiente e dei<br />
personaggi, insieme all’approfondimento dell’evoluzione della<br />
protagonista dal punto di vista emotivo, morale e sentimentale.<br />
“This [Jane Eyre], indeed, is a book after our own heart; and, if its<br />
merits have not forced it into notice by the time this paper comes<br />
before our readers, let us, in all earnestness, bid them lose not a day<br />
in sending for it ... no such book has gladdened our eyes for a long<br />
while ... The story is not only of singular interest, naturally evolved,<br />
unflagging to the last, but it fastens itself upon your attention, and<br />
will not leave you. The book closed, the enchantment continues”<br />
(dalla rivista “The Critic” dell’ottobre del 1847). Edizione originale,<br />
impressa in circa 500 esemplari, tra le più ricercate<br />
dell’Ottocento inglese. Esemplare a pieni margini e freschissimo.<br />
SADLEIR 346. SMITH 2. ASHLEY I:32. WOLFF 826. TINKER<br />
379. GROLIER ENGLISH 83. PARRISH, pp. 87-88. [18017]<br />
140
203. BUOMMATTEI, Benedetto. Modo di consecrar le Vergini, secondo l’uso del<br />
Pontifical Romano. Con la dichiarazione de’ misteri delle cerimonie, che in quell’azion<br />
si fanno. Aggiontovi in fine l’Ordine, che in alcuni monasteri si tiene nel dar l’abito a esse<br />
Vergini, e nel ricever da loro i voti, e velarle. Venezia, Antonio Pinelli, 1622, € 1.600<br />
2 parti in un vol. in-4, pp. (16), 147, (1). Leg. coeva p. perg. Titolo generale a stampa rossa e nera,<br />
con marca tipogr.; frontespizio proprio per la seconda parte “Modo di dar l’abito alle vergini” (che<br />
inizia a pag. 113). La prima parte è dedicata dallo stampatore al Padre Gabriele Laira, la seconda<br />
dall’autore alla sorella Suor Ippolita Buommattei. Nel testo vi sono numerose pagine di canto<br />
gregoriano col tetragramma in rosso. Prima edizione di interessante opera che descrive e spiega<br />
le varie cerimonie della professione, o consacrazione, delle “spose di Cristo”; il Buommattei<br />
(Firenze 1581-1647, prete, grammatico e professore all’Università di Pisa, autore tra l’altro del<br />
trattato “Della lingua toscana”) la compose quale frutto dell’incarico di direttore spirituale e temporale<br />
dei monasteri femminili ricoperto negli anni 1608-1611. Perfetto esempl., molto raro.<br />
RAZZOLINI 77. MICHEL-MICHEL I, 226. MANCA A STC, XVII sec. ed alla VINCIANA. [14021]<br />
204. CABEI, Giulio Cesare. Ornamenti della Gentil Donna Vedova. Opera nella quale<br />
ordinatamente si tratta di tutte le cose necessarie allo stato vedovile...Venetia, Christ.<br />
Zanetti, 1574, € 2.000<br />
in-8, pp. (16), 133, (3, ultime 2 bianche).<br />
Legatura coeva p. perg. con unghia. Impresa<br />
tipogr. al tit. ed in fine, iniz. e fregi silogr.<br />
Lunga lettera-dedicatoria dell’autore alla nobildonna<br />
Ginevra Salviati de Baglioni, rimasta<br />
vedova. Prima edizione di questo trattato, interessante<br />
e molto raro, che dà istruzioni e<br />
consigli sui doveri che deve compiere una<br />
donna vedova, sul suo comportamento morale,<br />
sul modo più consono di vestirsi, sul come<br />
amministrare la casa, ecc. E’ utile per conoscere<br />
usi e costumi della società cinquecentesca<br />
nei riguardi della vedovanza femminile.<br />
Dell’autore (1530-1622) si sa che era veneziano,<br />
originario di Ceneda, e che scrisse anche<br />
delle “Rime”, dedicandole al conte Fulvio<br />
Rangoni (cfr.Fontanini-Zeno, Bibl. eloquenza<br />
ilta., II, p. 344, n. 2 e nota 2; Cat. Vinciana n.<br />
2354, solo le Rime). Compose anche “Dieci<br />
Discorsi” e “Vanità di opinione e di fortuna”, pubblicati<br />
nei primi decenni del XVII sec. Ottimo<br />
esempl. STC 133. HAYM (ed. 1771) p. 385, n. 6.<br />
MANCA ALL’ADAMS e ad altre bibliografie consultate,<br />
compreso il DBIT. [10337]<br />
141
205. CASA, Giovanni della. Il Galateo, in: Rime, et Prose di M. Giovanni della Casa.<br />
Con le Concessioni, & Priuilegii di tutti i Prencipi. Impresse in Vinegia per Nicolo<br />
Bevilacqua, nel mese d’Ottobre. M.D.LVIII. (Venezia 1558), € 6.000<br />
in-4, ff 6 nn. (il sesto è bianco ad accezione del titolo delle<br />
Rime al verso), pp.170, 2 nn. (con il solo colophon e il lungo<br />
privilegio al recto), bel car. tondo, iniziali istoriate. Legatura<br />
secentesca in pergamena rigida, titolo in oro al dorso.<br />
Edizione originale, di notevole rarità ed importanza: nelle<br />
presenti Rime e Prose del Della Casa figura in prima edizione<br />
il famoso Galateo. Inizia a pag. 82 con il titolo:<br />
“Trattato di Messer Giovanni della Casa, nel quale sotto la persona<br />
d’un vecchio idiota ammaestrante un suo giovanetto, si<br />
ragiona de modi, che si debbono o tenere, o schifare nella<br />
comune conversatione, cognominato Galatheo overo de<br />
Costumi”. Scritto con eleganza di lingua, non è solo un trattato<br />
di buone creanze ma un compendio di insegnamenti<br />
morali e pratici dettati da una lunga esperienza e da una raffinata<br />
cultura e rimane un prodotto significativo<br />
dell’Umanesimo. Ebbe questo nome perché fu suggerito<br />
all’autore da Galeazzo (Galateo) Florimonte vescovo di<br />
Sessa. Impressa con gli stessi caratteri e capilettera utilizzati da Paolo Manuzio per l’Accademia<br />
Veneziana; è citato da Renouard, Aldo (“bien exécuté et peu commun”). Fu ristampato a sé nel 1559.<br />
Esemplare assai bello e ampio di margini, ex-libris Giacomo Manzoni. GAMBA n.278: “Prima, bella<br />
ed originale edizione”. ADAMS C-806. UCLA COLL., 454. GOVI, CLASSICI 98. [16384]<br />
206. CASA, Giovanni della. Trattato de Costumi, opera di M. Giovanni della Casa.<br />
Fatto nuouamente Italiano e Francese a commune utilità di quelli che si dilettano<br />
dell’una e l’altra lingua, di buone creanza. - Le Galathée, faict nouvellement en Italien<br />
& Français… In Lione, appresso Alexandro Marsilij, 1584, € 1.200<br />
in-8 piccolo, pp. 240, testo italiano in tondo e testo francese a fronte in corsivo, emblema dello<br />
stampatore sul titolo, iniziali ornate. Bella legatura posteriore d’amatore, firmata Duru, in pieno<br />
marocchino granata, filetti a secco sui piatti, dorso a nervi con titolo oro, dent. int., tagli dor. La<br />
traduzione francese è di J. du Peyrat, come indicato nella prima del 1573. La presente è la seconda<br />
ediz., assai curata e rara. Il testo italiano del Galateo apparve la prima volta in Firenze presso i Giunti<br />
nel 1560. Esemplare assai bello. GAMBA n.283-284 (altre ediz.). STC p.152 (ediz. 1573). [18454]<br />
207. CASTIGLIONE, Baldassare. Il Libro del Cortegiano. Nuovamente ristampato.<br />
MDXLV. In Vinegia, nelle case de figlioli di Aldo, MDXLV (Venezia, 1545), € 5.800<br />
in-folio, ff. (122, segn. *4, a-p8). Legatura settecentesca p. pergamena rigida. Impresa tipogr. al<br />
titolo, ripetuta in fine. Dedica dell’a. a Michele De Sylva vescovo di Viseo; spazi bianchi con lettera-guida<br />
per le iniziali. Ristampa della prima edizione del 1528 e di essa più corretta (cfr. Gamba<br />
294, note). E’ sicuramente uno dei libri più noti e rappresentativi del Rinascimento italiano. Si<br />
tratta di un dialogo che si svolge in quattro notti con l’intervento di due interlecutori per tornata.<br />
Il terzo libro riporta una discussione autentica sulla donna di palazzo tra il cortese Giuliano de’<br />
Medici e l’antifemminista Gaspare Pallavicino; nel IV la dottrina dell’amore platonico professata<br />
142
da Bembo appare come la sublimazione di quei rapporti che Ottaviano Fregoso istituzionalizza<br />
tra il cortigiano e la società, il cortigiano ed il principe. Per l’enorme influenza che ebbe per oltre<br />
un secolo nelle letterature europee (fino a Cervantes, Corneille, Shakespeare) il Cortegiano figura,<br />
tra le più importanti opere della cultura occidentale. Ottimo esempl., puro e marginoso.<br />
RENOUARD 131.4. UCLA III, 293. BMC 156. ADAMS C-931. PRINTING AND THE MIND OF MAN,<br />
59: “Its conversational form had a great impact on the development of English drama and comedy”.<br />
GOVI, CLASSICI 64. [9821]<br />
208. CATERINA DA SIENA, Santa. Epistole et Orationi della seraphica Virgine Santa<br />
Catharina da Siena. Nelle quali manifestamente si dechiara l’ardentissimo amore<br />
dell’Eterno Padre verso l’humana generatione, & il grandissimo frutto del pretioso<br />
sangue del Signor nostro Iesu Christo. Vi è aggiunta la vita, & Canonizatione della detta<br />
Santa… In Venetia, appresso Federico Toresano, MDXLVIII. (In fine:) Stampato in Venetia<br />
per Pietro de Nicolini da Sabio (1548), € 2.200<br />
in-4 (212x153 mm), ff. (8), 305, (1). Legatura ottocentesca in m.pelle, tassello al dorso.<br />
Carattere romano su due colonne; al titolo bordura silografica figurata con tralci e una civetta,<br />
varie iniziali istoriate, al recto dell’ultimo foglio la marca della torre dello stampatore. Al verso<br />
del f.8 figura a piena pagina della Santa incoronata dai due angeli, copia ridotta della stupenda<br />
silografia della prima edizione aldina del 1500. Da segnalare che le due celebri iscrizioni<br />
in corsivo sul libro e sul cuore non sono tipografiche, ma rozzamente intagliate ad imitare l’italico.<br />
Curiosa rarità aldina, malriuscito omaggio ad Aldo da parte di Federico Torresano (fratello<br />
della moglie e marito della di lui sorella). Pur conservando la dedica di Aldo a Francesco<br />
Piccolomini, aggiunse la propria a “Sore Paula Sinistra” della Giudecca. Esemplare con il margine<br />
superiore ridotto, due antiche note di possesso manoscritte sul titolo, qualche alone). RENOUARD<br />
144.9: “assez rare”. UCLA 341. CATALDI PALAU 172. SANDER, I, 1822. ESSLING 1231. BERNONI,<br />
TORRESANI, p.318 n.369. GOVI, CLASSICI 42 (I ed.). [17534]<br />
207. 208.<br />
143
209. CAUMONT DE LA FORCE, Charlotte Rose de. Histoire secrete de Marie de<br />
Bourgogne. A Lyon, chez Hilaire Baritel, 1694, € 200<br />
in-12, pp. (4), 407, (9). Leg. coeva in m. pelle, filetti in oro al dorso. Edizione originale, in due<br />
parti, dedicata a Madame La Princesse Douairiere de Conty. L’A. fu romanziera e poetessa francese,<br />
celebre soprattuto per la favola “Persinette” (1698) ripresa e resa celebre dai Fratelli Grimm<br />
come “Raperonzolo”; agli inizi si dedicò al popolare filone delle “Storie Segrete”, come la presente<br />
opera, in cui la biografia di grandi personaggi veniva romanzata e arricchita da intrighi amorosi.<br />
Buon esemplare (leggera e uniforme brunitura della carta). [17929]<br />
210. CENCI, Beatrice - SEBASTIANI, Leopoldo. Storia del Parricidio, delle Difese,<br />
e del Supplizio estremo dei signori Cenci. Scritta l’anno 1599 da Niccolò de Angelis,<br />
avvocato concistoriale e del popolo romano, ed illustrata con note... Manoscritto, senza<br />
luogo né data, (Roma, 1820 ca.), € 2.500<br />
in-4 grande (mm 310x210), di pp. (9), 285, 17 di<br />
appendici, (7) di indici, ritratto inciso in ovale di<br />
Beatrice Cenci aggiunto in antiporta, stemma<br />
Cenci applicato al titolo. Leg. coeva in m. pelle,<br />
titolo e fregi in oro al dorso. Manoscritto originale,<br />
mai dato alle stampe. Sebastiani, attivo prete<br />
romano all’inizio dell’800 noto per aver pubblicato<br />
nel 1821 la “Storia universale dell’Indostan”, attribuisce<br />
la paternità del manoscritto all’avvocato<br />
Nicolò De Angelis, che fu tra i difensori di Beatrice<br />
Cenci nel processo per parricidio. Sebastiani, nell’introduzione,<br />
circostanzia il ritrovamento delle<br />
memorie dell’Avv. De Angelis dicendo di avere trovato<br />
il codice di ritorno dalle Indie mentre<br />
soggiornava presso la casa della Marchesa Anna<br />
Girolama, vedova del Marchese Ulderico Orsini de’ Cavalieri, ultimo discendente del Cardinale<br />
Giacomo Cavalieri, contemporaneo alle vicende, che l’avrebbe copiato dall’originale dell’avvocato<br />
De Angelis, difensore dei Cenci. Nonostante la dettagliata ricostruzione dei passaggi del presunto<br />
manoscritto cinquecentesco, si ritiene più probabile che Sebastiani sia il vero autore dell’opera,<br />
che si colloca proprio nel periodo in cui il gusto romantico della torbida vicenda la riportò alla<br />
ribalta, ponendo la sventurata Beatrice al centro di romanzi, tragedie, opere d’arte ecc. L’opera si<br />
sofferma sull’aspetto giuridico della vicenda, con copiose note, elenco delle leggi allegate e dei<br />
giureconsulti citati. Esemplare fresco, di chiara grafia corsiva assai piacevole alla lettura. [18085]<br />
211. CHIARI, Pietro. La Francese in Italia. O sia memorie critiche di madama N.N.<br />
Scritte da lei medesima, e pubblicate dall’abate Pietro Chiari Poeta di Sua Altezza<br />
Sereniss. il Sig. Duca di Modena. In Venezia, presso gli eredi di Pellecchia, a spese di<br />
Giacomo Antonio Venaccia, e si vendono nel Corridojo del Consiglio, 1759, € 250<br />
2 tomi in 1 vol. in-8, pp. (8), 223, (1); (8), 224, legatura in mezza pergamena e angoli, tassello<br />
parzialmente conservato al dorso, carta decorata ai piatti (piccoli difetti). Antiporta incisa in<br />
rame firmata“Dom. dell’Acerra f.” con scena dal sapore satirico. Divertente libretto dall’argomento<br />
144
libertino, apparso anonimo ma attribuito al Chiari (1712-1785), drammaturgo, scrittore e librettista<br />
italiano, che nel titolo si dichiara solo autore della pubblicazione. Buon esemplare.<br />
BIANCARDI-FRANCESE, PRIME EDIZ. ITAL., p. 119. NON IN MELZI. [<strong>102</strong>48]<br />
212. COLONNA, Vittoria. Le Rime Spirituali della illustrissima signora Vittoria<br />
Colonna marchesana di Pescara, non più stampate da pochissime infuori, la quali quali<br />
altrove corrotte, et qui corrette si leggono. In Vinegia, Vincenzo Valgrisi, MDXLVI (1546)<br />
€ 2.000<br />
in-4, ff. 48, (2), carattere tondo. Bella leg. moderna in piena pelle di imitazione cinquecentesca,<br />
bordure a filetti e fregi floreali a secco sui piatti, titolo in oro su quello anteriore, dorso a nervi.<br />
Con impresa tipografica in silografia di Valgrisi al titolo e in fine. Ottima corretta edizione<br />
(prima Parma 1538) delle Rime di Vittoria Colonna (Marino 1492-Roma 1547), figlia di Fabrizio<br />
Colonna, sposa per pochi mesi di Ferrante d’Avalos marchese di Pescara. Fu amata da<br />
Michelangelo negli anni 1538-40, del quale fu ispiratrice di versi e arte grafica. La sua bellezza<br />
fisica fu eternata nel Parnaso di Raffaello, e in un disegno del Buonarroti, che rispecchiano la<br />
luce interiore che esprimono le di lei Rime. Esemplare assai bello (un angolo bianco del foglio<br />
di titolo con piccolo restauro) GAMBA n.1325, note. ADAMS, C-2397. STC 191. GOVI 82. [14847]<br />
213. CONTESSA XENIA. Codice della bellezza. Igiene<br />
della toeletta. Milano, Stefani, 1899, € 140<br />
in-16, pp. 96 con graziosissime illustrazioni in nero n.t., broch.<br />
edit. figurata a colori con motivi floreali, titolo al piatto ant., frontespizio<br />
figurato. Ediz. pubblicitaria della ditta Bertelli, vademecum<br />
della bellezza e dell’igiene personale per signore e signorine, con<br />
consigli di estetica (acconciature, bagni, cosmetici, ecc.) e di<br />
medicina pratica (massaggi, cura dei denti e dei piedi, ecc.), ricchissimo<br />
di curiosità storiche e illustrato con eleganza. Buon<br />
esemplare. [16636]<br />
214. CURIE SKLODOWSKA, Marie. Recherches sur les Substances Radioactives.<br />
Thèse prèsentée à la Faculté des Sciences de Paris... Deuxième édition, revue et corrigée.<br />
Paris, Gauthier-Villars, 1904, € 420<br />
in-8, pp. (4), 156, broch. edit. Con figure schematiche n.t. Seconda edizione (la prima del 1903<br />
è rarissima) del testo della tesi di laurea in scienze fisiche di Madame Curie (1867-1934), importante<br />
ed assai ricercata. La scienziata ed il marito Pierre furono tra gli scopritori della radioattività,<br />
cui devono la loro fama. A seguito di incessanti ricerche i due coniugi, verso la fine del XIX secolo,<br />
scoprirono un elemento molto più attivo dell’uranio, che chiamarono polonio, ed in seguito radio;<br />
nel 1903 ricevettero il Premio Nobel per la fisica che condivisero con Henri Becquerel. Rimasta<br />
vedova, M.me Curie proseguì le ricerche da sola, giungendo nel 1910 all’isolamento del radio<br />
che le valse il Premio Nobel per la chimica l’anno seguente. Bell’esempl. a grandi margini (con<br />
lievi ingialliture). DSB, VOL. 3-4, pp. 497-502. [12718]<br />
145
215. DESLANDES. L’apothéose du Beau-Sexe. Londres, Van Der Hoek, 1741, € 850<br />
in-12, pp. XL, VI, 138, (34), leg. del tempo p. vitello marmorizzato. Antiporta figurato (la boëte<br />
de Pandore) finemente inc. da P. Yver; frontespizio a stampa rossa e nera. Prima edizione di<br />
questo volumetto dal contenuto interessante, curioso ed assai licenzioso: culto di Bacco presso<br />
i tedeschi e di Venere presso i francesi, le cortigiane stimate in altri tempi, esaltazione dell’amore<br />
come la più forte delle passioni e del piacere femminile come il più perfetto… Bell’esemplare<br />
(con qualche lieve ingiallitura). BARBIER, SUPPL., 12. COHEN-RICCI, 85. GAY, I, 248. [14164]<br />
216. DI CERFOOL. La Gamologia o sia dell’educazione delle Zittelle destinate per<br />
il Matrimonio. Opera nella quale si tratta dell’eccellenza del matrimonio, della sua utilità<br />
politica, del suo fine, e delle cagioni che lo rendono felice, o infelice; divisa in XVII lettere.<br />
Tradotta per la prima volta in idioma toscano da L.S.A.F. Torino, a spese del Sig.<br />
Abate Don Ciccio Finfin, 1778, € 500<br />
in-8, pp. XI, (1), 188. Leg. cart. epoca, tit. ms. al dorso. Vignetta inc. al tit. Prima traduzione<br />
italiana, secondo il Parenti (Luoghi falsi, p. 187) “stampata quasi certamente in Toscana”, di quest’opera<br />
interessante ed assai curiosa sul matrimonio, apparsa a Parigi nel 1772. Il francese<br />
Chevalier de Cerfool (del quale non si sono trovate notizie biografiche) fu autore di svariate altre<br />
opere d’interesse socio-economico e giuridico-morale, tutte registrate dalla “Bibliogr. Economie<br />
et Population” a pag. 123 e qualcuna anche dalle bibliografie d’economia. Bell’esempl. a pieni margini.<br />
GAY II, 388-9: «Ouvrage sérieux où sont examinés le pour et le contre de diverses situations».<br />
BIBLIOGR. ECON. ET POPULATION, n. 1014. [3251]<br />
217. DIOGENES LAERTIUS. De Vitis, dogmatibus et apophthegmatibus clarorum<br />
Philosophorum libri X. Graece et Latine. Cum subjunctis integris annotationibus.<br />
Latinam Ambrosii versionem complevit & emendavit Marcus Meibomius. Seorsum<br />
excusas Aeg. Menagii in Diogenem observationes auctiores habet volumen II. Ut &<br />
ejusdem Syntagma de Mulieribus Philosophis... Amstelaedami, apud Henricum<br />
Wetstenium, MDCVIIIC (Amsterdam 1692), € 850<br />
2 vol. in-4, pp. (14), 672, (24 tavole f.t. di ritratti); (8), 590, (58 di indice). Buona leg. 800esca<br />
in m. pergamena e angoli, titoli e fregi in oro su tasselli ai dorsi, tagli marmorizzati. Bell’antiporta<br />
figurato al primo volume, frontespizi in rosso e nero con marca tipografica incisa con motto:<br />
“Terar, dum prosim”. Testo greco e latino su due colonne. Il primo volume comprende i dieci<br />
libri delle vite, commentate da Isaac e Meric Causabon,<br />
Tommaso Aldrobrandini, ornate da 24 belle tavole incise<br />
e arricchite da un utilissimo catalogo che documenta le edizioni<br />
delle “Vite” di Diogene Laerzio fino al 1663. Il secondo<br />
volume comprende l’esteso commento di di Joachin Kuhn<br />
e di Gilles Menage, seguito dalla sua importante opera relativa<br />
alle donne nella storia della filosofia. “Altro che la sola<br />
Ipazia: anche se dedicato principalmente all’età classica, il libro<br />
di Ménage ci presenta una serie di figure appassionanti, Diotima<br />
la socratica, Arete la cirenaica, Nicarete la megarica, Iparchia<br />
la cinica, Teodora la peripatetica (nel senso filosofico del termine),<br />
Leonzia l’epicurea, Temistoclea la pitagorica, e Ménage,<br />
146
sfogliando i testi antichi e le opere dei padri della chiesa, ne aveva trovate ben sessantacinque. (...) Non<br />
è che non siano esistite donne che filosofassero. È che i filosofi hanno preferito dimenticarle, magari dopo<br />
essersi appropriati delle loro idee.” (ECO, L’Espresso 2003). Ottimo esemplare (usuale e uniforme<br />
arrossatura della carta). GRAESSE, II, 396. [14361]<br />
218. D’ORMEVILLE, Carlo. Profili muliebri. Sec. edizione. Milano, Treves, 1876, € 100<br />
in-16, pp. (8), 240, broch. edit. (piccoli segni di usura). Edizione originale di questa raccolta di<br />
profili biografici femminili, apparsi già a puntate sull’“Illustrazione italiana”. D’Ormeville (1840-<br />
1924) fu autore drammatico, librettista, direttore di scena e giornalista. Buon esemplare, fresco,<br />
in barbe (antica firma di possesso al titolo). [16442]<br />
219. FLAUBERT, Gustave. Madame Bovary. Moeurs de Province. Paris, Michel Lévy<br />
Frères (Impr. V.ve Dondey-Dupré), 1857, € 11.500<br />
2 vol. in-12 (mm 184x117), ff. (4), pp.232, ff. (2), pp. 489, brochure editoriali e dorsi in cartoncino<br />
azzurro conservati. Legatura d’amatore firmata Creuzevault in pieno marocchino blu, dorsi<br />
a nervi con tit. oro, dentelle int., tagli sup. dorati. Esemplare accuratamente rinfrescato, a pieni<br />
margini. Edizione originale. Prima tiratura con l’errato Senart in luogo di Senard al nome del<br />
dedicatario; l’ultima riga della dedica porta “ni de votre dévouement” che venne poi sostituita da<br />
“et votre dévouement”. Celebre romanzo, forse parzialmente basato sulla vera storia di Delphine<br />
de Lamarre. Ma Flaubert la considerò una storia totalmente di fantasia, tanto da affermare<br />
“Madame Bovary c’est moi”. Esempl. arricchito da una lettera autografa di Flaubert a un anonimo<br />
“mon officier” (forse riferito all’ “officier de santé” marito di Emma): 11 righe su una pag.,<br />
con firma autografa: “vous êtes bien aimable. Vous me congratulez. Je vous congratule - ou pour parler<br />
plus simplement je vous embrasse…Re-post-scriptum: Doit elle être heureuse!”. Prezioso non comune<br />
esemplare di un capolavoro della letteratura mondiale dell’Ottocento. CARTERET I, 263–266.<br />
VICAIRE III, 721–723. TALVART VI, pp. 1–2. [11319]<br />
147
220. FRANCO, Niccolò. Dialogo. Doue si ragiona delle Bellezze. Alla eccellentissima<br />
marchesana del Vasto. Venetiis, apud Antonium Gardane, 1542, € 1.900<br />
in-8, ff. 120. Legatura del XVIII sec. in pergamena rigida, tassello in pelle con tit. oro al dorso,<br />
tagli rossi. Impresa tipografica al frontespizio, iniziali silogr., testo in carattere corsivo. Precedono<br />
una lettera, inviata da Casale Monferrato, da Alberto del Carretto all’autore e la dedica di quest’ultimo<br />
alla “Marchesana di Vasto”, Maria Davala Aragona. Prima edizione, in ottavo (nello stesso<br />
anno venne pubblicata un’edizione in quarto a Casale di Monferrato da Giov. Ant. Guidone).<br />
L’opera, che è un breve dialogo tra Sannio, cioè lo stesso autore, e Cautano, un amico di gioventù<br />
del Franco, “celebra le donne di Casale e attribuisce loro ogni pregio” (DBIt., vol. 50, p. 203). In fine<br />
vi sono varie lettere del Franco che non si trovano nel suo epistolario, tra le quali è famosa quella<br />
inviata ad Alberto del Carretto “dans laquelle Franco a tracé un tableau dégoûtant de la cour de Rome”<br />
(Graesse II, 628). (Margini ridotti lungo il lato superiore; lavoro di tarlo nel margine alto dei ff.<br />
111-116 che lambisce il testo della prima riga). NON IN ADAMS. GAMBA 1403. BMC 279. . [9346]<br />
221. FRISI, Antonio Francesco. Elogio storico di D.a Maria Gaetana Agnesi, Milanese<br />
dell’Accademia dell’Istituto delle Scienze e lettrice onoraria di matematiche<br />
nell’Universita di Bologna. Milano, presso Giuseppe Galeazzi, 1799, € 170<br />
in-8, pp. 116. Leg. coeva in cart. decorato. In antiporta bel ritratto calcografico di Maria Gaetana<br />
Agnesi, vignetta al frontespizio. Edizione originale della biografia di Maria Gaetana Agnesi (1718<br />
– 1799), eminente filosofa e matematica del ‘700 milanese, enfant prodige, soprannominata<br />
l’“Oracolo settilingue” (già da giovinetta padroneggiva l’italiano, il tedesco, il francese, il latino, il<br />
greco, lo spagnolo e l’ebraico). L’ Università di Bologna le offrì una cattedra di analisi matematica,<br />
ma la nobile signorina milanese, pur ringraziando dell’onore, rifiutò. Dedicò invece gli ultimi anni<br />
della sua vita alla cura degli infermi. L’Autore, considerato il primo storiografo monzese, era fratello<br />
del più celebre Paolo Frisi, matematico ed astronomo. Ottimo esemplare. [17365]<br />
222. GILIO, Giovanni Andrea. Topica poetica... Nella quale con bell’ordine, si dimostrano<br />
le parti principali, che debbono hauere tutti quelli, che poetar disegnano...In<br />
Venetia, appresso Oratio de’ Gobbi, 1580, € 1.900<br />
in-4, ff. (4), 77 (i.e. 78: ripetuto nella numerazione il f. 71). Legatura coeva in pergamena floscia,<br />
titolo ms. su tassello cartaceo al dorso, tagli colorati. Al frontespizio bella impresa dello stampatore<br />
raffigurante il Tempo. Prima edizione di questo componimento sulla poetica. Il Gilio<br />
descrive le diverse parti del discorso e le figure retoriche, compila una sorta di trattato di “retorica<br />
poetica” analizzando sistematicamente le regole del buon poetare sostenendo la necessità di partire<br />
dall’imitazione per giungere ad una buona invenzione. Proprio per questo inserisce numerosi<br />
brani di poeti italiani dal Trecento al Cinquecento: decisamente importante lo spazio che, per la<br />
prima volta, viene dedicato a tre poetesse petrarchesche marchigiane. “Anche in quest’opera, dice<br />
il Zeno, ha voluto l’autore esaltar la città di Fabriano” (Vecchietti, Biblioteca picena, p. 92). Da<br />
recenti studi è emerso come il Gilio mirasse all’idea di ricostruire tutta una generazione rappresentativa<br />
della cultura femminile marchigiana. Nelle ultime pagine e senza nessun commento,<br />
vengono infatti inseriti una serie di sonetti di tre poetesse: quattro sono di Leonora de la Genga,<br />
quattro di Ortensia di Guglielmo e due di Livia da Chiavello. Ottimo esemplare, con belle chiose<br />
marginali cinquecentesche n.t. e alla sguardia anteriore, ex libris di Carolus Bencivegni, di opera<br />
importante per lo studio delle donne letterate. STC 301. MANCA AD ADAMS e GAMBA. La pubblicazione<br />
delle poesie della Genga è citata da ERDMANN p. 213. [14322]<br />
148
223. GOULIN, Jean. Le Médecin des Dames, ou l’Art de les conserver en Santé. Paris,<br />
chez Vincent, 1772, € 550<br />
in-12, pp. XVI, 432. Legatura coeva p.pelle, dorso a nervi con titolo e fregi oro (restauro al<br />
dorso). Eccellente studio sull’influenza di vari fattori sulla salute e l’estetica della donna: le stagioni,<br />
le bevande, le passioni, la collera, la gioia, la tristezza, il sonno, il gusto, l’odorato, la<br />
bellezza, la pubertà, il matrimonio, le malattie, ecc. Vengono date ricette per la pelle, i capelli, i<br />
colori, ecc. “L’age le plus convenable pour marier… les momens plus propices à remplir les devoirs<br />
du mariage…pas se livrer aux passions immédiatement après le repas…”. Curioso e interessante<br />
trattato di femmismo, non comune, apparso anonimo ma assegnato a Jean Goulin e Ans.<br />
Jourdain. WELLCOM CAT. , III, 141. [10105]<br />
224. GUASCO, Francesco Eugenio. Delle Ornatrici, e de’ loro uffizj, ed insieme della<br />
superstizione de’ gentili nella chioma; e della cultura della medesima presso le antiche<br />
donne romane. Napoli, nella stamperia di Giovanni Gravier, 1775, € 2.500<br />
in-4, pp. (2), X, 179, (1 di Errata), bella leg. coeva in p. pelle, filetti oro e a secco ai piatti, fregi e<br />
titolo in oro al dorso, tagli marmorizz. Prima edizione di monografia assai interessante sulle<br />
capigliature femminili nei secoli, illustrata da 82 incisioni in rame n.t., di questo lavoro di Guasco,<br />
storico ed erudito alessandrino (1725-1798). Custode e presidente dei Musei Capitolini dal<br />
1772, il Guasco per compilare quest’opera, dedicata alle acconciature principalmente delle donne<br />
romane, trasse spunto da numerose fonti letterarie e iconografiche, in buona parte riprodotte nel<br />
ricco apparato illustrativo. Stupendo esemplare di curiosa e non comune opera sulle mode dei<br />
capelli. CICOGNARA 1667: “opera erudita, con molte tavole”. DBIT LX, 456. LIPPERHEIDE 231.<br />
COLAS 1346: “livre intéressant pour l’histoire de la coiffure des dames romaines”. [8925]<br />
222. 224.<br />
149
225. LA TORRE, Felice. L’utero attraverso i secoli da Erofilo ai giorni nostri storia,<br />
iconografia, struttura, fisiologia con speciale accenno alla funzione gestatrice. Città di<br />
Castello, Unione Arti Grafiche, 1917, € 420<br />
in-4, pp. XX, 831. Legatura coeva in m. pelle, dorso con titolo e fregi floreali d’oro. Completo di<br />
560 illustrazioni n.t. e di 22 tavole a colori f.t. di cui 5 ripiegate, in fine. Prima edizione di<br />
questa ponderosa opera, tirata in 500 esemplari, dedicata a Mondino de’ Luzzi e Berengario<br />
Carpi, “primi sommi anatomici”. Si divide in due parti: la prima è storica e contiene brani tratti da<br />
testi classici, codici e palinsesti, corredata da ricche e curiose illustrazioni anatomiche. “Prendendo<br />
le mosse dai tempi d’Ippocrate, di Aristotele ed in special modo da Erofilo (460-230 AC), conduco<br />
passo passo il lettore attraverso i secoli, spesso torbidi e tristi per la scienza nostra…” (dalla prefazione).<br />
La seconda parte espone invece le ricerche personali sulla struttura dell’utero e rappresenta il<br />
primo studio organico e completo sull’argomento. Originario di Savoca (ME), La Torre fu pioniere<br />
dell’ostetricia moderna, fondatore dell’omonimo istituto ostretico-ginecologico (1889),<br />
direttore del periodico “La Clinica ostetrica”, presidente della Croce verde, ma anche bibliofilo:<br />
la sua ricca biblioteca, con molte edizioni antiche fu donata alla Biblioteca Medica Statale di<br />
Roma. “Contains an important collection of illustrations” (GARRISON/MORTON 6295). [13023]<br />
226. MAURICEAU, François. Traité des maladies des Femmes Grosses, et de celles<br />
qui sont accouchées… Septième édition corrigée par l’auteur, & augmentée de plusieurs<br />
nouvelles figures, & de beaucoup d’observations très-considderables…Paris, Comp. des<br />
Libraires, 1738-1740, € 1.400<br />
2 vol. in-4, pp. (12), 555, (25); (8), 572, (12), 86 (Dernieres observations, con proprio frontesp.);<br />
leg. del tempo m. pelle, tit. e fregi oro ai dorsi. Con 32 incisioni in rame n.t. di anatomia (di cui<br />
12 a piena pag.). Pregevole edizione ampliata (l’intero tomo II è dedicato alle “Observations” ed<br />
alle “Dernieres observations”) di quest’impornte trattato di ostetricia. In essa l’autore (1637-1709),<br />
il più dotto ed informato sull’argomento all’epoca, illustra il giusto metodo per aiutare le donne<br />
a partorie naturalmente, come rimediare al parto contro natura, come guarire le malattie dei neonati,<br />
ecc. Il tutto corredato da un’esatta descrizione di tutti gli organi riproduttivi della donna,<br />
raffigurati tramite le numerose incisioni. Opera di grande successo all’epoca ed ancor oggi utile<br />
a ginecoloci e chirurghi ed a quelle donne che desiderano ben apprender l’arte del parto. Ottimo<br />
esempl., a pieni margini, con barbe. KKRIVATSY 7588 e segg. (per le ediz. del XVII sec.). GARRISON-<br />
MORTON 6147 (ed. 1668). LECLERC, BIOGR. MÉDICALEI, p. 523. [3178]<br />
227. MERCURIO, Scipione. La Commare o Riccoglitrice. Divisa in tre libri. ristampata<br />
correta et accresciuta dall’ istesso Autore… Venetia, G.B. Ciotti, 1601-1606, € 2.500<br />
in-4, pp. (36), 407, leg. coeva p.pergamena, titolo calligrafato lungo il dorso. Frontesp. inciso<br />
entro bordura architettonica a figure, 5 incisioni in rame e 26 silografie, assai belle, per lo<br />
più a piena pagina, raffig. anatomie, scene di parto, feti, e strumenti chirurgici; tra queste, la<br />
prima raffigurazione di un taglio cesareo, senza anestesia, ed una di un parto nella “posizione di<br />
Walcher”. Dedica a Ottaviano Malipiero. La seconda e terza parte hanno frontespizio separato<br />
(quello della seconda riporta per errore “libro terzo”). Terza edizione del primo libro italiano<br />
150
di ostetricia; pubblicato nel 1595-96 (edizione<br />
di estrema rarità), ebbe enorme<br />
diffusione e ristampe sino al Settecento. “La<br />
Commare is divided into three books, the first<br />
dealing with natural labour, care of the pregnant<br />
woman and of the new born child; the<br />
second book takes up the abnormal presentations<br />
and their management, and the third<br />
deals with various maladies..” (Thoms, pp.<br />
105). “The first Italian book on obstetrics. It is<br />
a work of importance for the study of the history<br />
of Caesarean section; in it Mercurio<br />
advocated the Caesarean operation in cases of<br />
contracted pelvis’”(Garrison and Morton).<br />
(Esempl. con qualche lavoro di tarlo restaurato,<br />
per lo più marginale; bordura del titolo<br />
lievem. rifilata in alto, arrossature). BMC,<br />
XVII, 569. KRIVATSY 7804; WELLCOME 4259.<br />
GARRISON MORTON 6144. GOVI 141. [7621]<br />
228. MESNARD, Jacques. La guide alps des Accoucheurs ou le maistre dans l’art<br />
d’accoucher les femmes, et de le soulager, dans les maladies & accidens dont elle sont<br />
très-souvent attaquées: ouvrage des plus utiles pour les personnes qui veulent faire une<br />
pratique particuliére des Accouchemens, le tout en forme d’examen. Paris, De Bure, Le<br />
Breton, Durand, 1743, € 950<br />
in-4, pp. XXXII, 382, (2), legatura coeva in pelle, tassello e fregi oro al dorso a nervi, sguardie in<br />
bella carta con decori floreali. Con 15 tavole f.t. incise in rame, raro a reperirsi completo di tutte<br />
le illustrazioni, mancando spesso la IV. Prima edizione di questo celebre ed interessante manuale<br />
di ostetricia redatto dal Mesnard (1685-1746) sotto forma di domanda-risposta. Ottimo esemplare<br />
(lievi tracce di uso al titolo). MANCA A GARRISON MORTON. [1222]<br />
229. PICCOLOMINI, Alessandro. Dialogo della bella creanza de le Donne. De lo<br />
Stordito Intronato. M.D.XXXX. (In fine:) Stampata in Brauazzo per dispetto d’un<br />
asnazzo (sic, ma Venezia, Comin da Trino, 1540), € 2.500<br />
in-8 picc., ff. 39 num. (manca il f.40, bianco), caratt. corsivo, una iniziale istoriata. Leg. in pergamena<br />
ad imitazione antica. Seconda edizione, che segue di un solo anno la prima di Curtio Navò<br />
1539, ed è parimenti rarissima. Alessandro Piccolomini, che nel presente dialogo si cela sotto lo<br />
pseudonimo di Stordito Intronato, fu filologo e letterato (Siena 1508-1578). Croce considera il<br />
presente “dialogo” in versi tra Raffaella e Margherita la “commedia della corruzione…tutti gli accorgimenti<br />
di bellezza e trappolerie atti a condurle l’amante desiderato”. Un solo esemplare localizzato<br />
in Italia, alla Biblioteca Alessandrina di Roma. GAMBA n.1572 “assai raro”. STC, ITALIAN, P-648.<br />
CROCE, LA CRITICA, 28 (1930). NON IN ADAMS. [16347]<br />
151
230. PICO DELLA MIRANDOLA, Giovanfrancesco. Libro detto Strega o delle<br />
Illusioni del Demonio. (In fine, colophon, recto f. 55:) Impresso in Bologna per<br />
Maestro Geronimo de Beneditti… dell’anno<br />
della Incarnatione del nostro Signore<br />
M.D.XXIIII (1524), € 9.000<br />
in-4, ff. 55, (1), carattere romano, legatura moderna<br />
ad imitazione antica, impressioni a secco ai piatti.<br />
Titolo entro larga bordura silografica abitata da<br />
quattro putti alati, con viticci; grande impresa tipografica<br />
figurata al recto dell’ultimo f. Prima<br />
edizione italiana, a cura di Leandro degli Alberti, di<br />
questa importante opera sulla stregoneria di<br />
Giovanfrancesco (Mirandola 1469-1533, nipote del<br />
celebre Giovanni Pico) apparsa in latino l’anno precedente<br />
presso il medesimo stampatore. All’origine<br />
di questo trattato, scritto sotto forma di dialogo, vi è<br />
l’intenzione di Pico di ratificare le numerose condanne<br />
al rogo eseguite tra il 1522 e il 1523 nel suo<br />
principato, tra le reazioni vivaci e minacciose dei<br />
sudditi. Convintosi dei reali poteri delle streghe,<br />
dopo aver partecipato agli interrogatori ed esaminato<br />
gli atti dei processi, scrive il dialogo tra il marzo e l’aprile 1523 (lo pubblica nello stesso anno<br />
con il titolo di “Dialogus in tres libros diuisus: titulus est Strix, siue De ludificatione daemonum…”).<br />
Ai ff. 35v e 36r compare anche un’allusione alla scoperta dell’America. Primo testo italiano sulla<br />
teoria della stregoneria, importante, per la connessione che l’autore individua tra antica e nuova<br />
superstizione. Rarissimo, censito in 2 sole biblioteche italiane (Biblioteca Oliveriana - Pesaro;<br />
Biblioteca Casanatense - Roma, esempl. scompleto). Ottimo fresco esemplare (nota di proprietà<br />
ms. coeva al titolo: “Francisci Dominici Ballioni ord. predict.”). ADAMS II, P-1160. STC 515. SANDER<br />
II, 5688. BIBL. LAMIARUM n. 34 (non cita la presente traduzione). BIBL. MAGICA CASANATENSE<br />
n.974. COUMONT, DEMONOLOGY, P37.3. J.ALDEN, EOROPEAN AMERICANA, I, p.28. [8091]<br />
231. PIRANI, Giovanni. Le convulsioni delle Signore di bello spirito di quelle che<br />
affettan letteratura e dell’altre attaccate dala dolce passione d’amore, malattia di questo<br />
secolo. Con l’Anatomia di alcuni Cuori, e Cervelli di esse. Venezia, Graziosi a S.<br />
Apollinaire, 1789, € 350<br />
in-16, pp. XV, (1), 17-94, broch. coeva muta, con sul piatto superiore una piccola descrizione<br />
ms. dell’argomento trattato: “Curioso libro sui costumi del secolo XVIII e contro Cicisbei, Damerini<br />
ed Amatori languenti ai quali è dedicato”. Secondo l’autore le Convulsioni delle Signore di bello<br />
spirito rappresentano una delle malattie più diffuse nel suo secolo e perciò alla moda. Curiosa<br />
monografia dedicata alle donne ed ai loro sentimenti giudicati dal punto di vista maschile.<br />
Discreto esemplare con qualche chiosa coeva manoscritta. [4666]<br />
232. RONCAGLIA, Costantino. Le Moderne Conversazioni volgarmente dette de’<br />
Cicisbei. In questa seconda impressione rivedute, e accresciute dall’autore. In Lucca,<br />
per Leonardo Venturini, MDCCXXXVI (1736), € 450<br />
152
in-8 piccolo, pp. (4), 263, (1),. Leg. coeva in p. perg., dorso a nervi con titolo ms. Fregio figurato<br />
al titolo. Seconda edizione (prima 1720) di questa poco comune e curiosa opera letteraria del<br />
Roncaglia (1677-1737) interamente dedicata ai damerini di corte e ai pregiudizi legati alla loro<br />
equivoca frequentazione molto in voga tra le dame del tempo. I Cicisbei sono qualificati come<br />
peccatori per il male che apportano al pubblico bene nelle loro conversazioni. (Lievi arrossature<br />
con macchioline nei margini delle pp.111-115). Non rinvenute notizie bio-bibliografiche su<br />
C.Roncaglia. [7314]<br />
233. ROUIT, H. La Mode Féminine à travers les âges. Tout ce qui concerne la<br />
Toilette Féminine depuis la plus Haute Antiquité jusqu’à nos jours. Robes et patrons,<br />
tissus, chapeau, coiffures, trons, tissus, chapeaux, coiffures, bijoux, chaussures,<br />
peignes, etc. dessinés, décrits et enluminés par H. Rouit. Paris, Editions d’Art Gadde et<br />
Bedin, (1920), € 1.600<br />
in-4 grande, cartella editoriale, titolo con vignetta, 1 f. di prefazione , 54 magnifiche tavole in<br />
cartoncino incise su zinco e dipinte a mano da H.Rouit con notevole eleganza. Tutte le 54<br />
tavole ragffigurano abbigliamenti femminili a figura intera o particolari dalla capigliatura alle<br />
scarpe, di vari popoli del mondo, dai barbari avanti Christo al XIX secolo (Egitto 6 tavole, Grecia<br />
4, Roma 2, Bisanzio 1, Europa 40). Bella pubblicazione artistica, impressa in numero limitato di<br />
copie (la presente è il n.28). Cartella editoriale in cartone (dorso sciupato). COLAS, BIBLIOGR.<br />
DU COSTUME ET DE LA MODE, n. 2583. [13549]<br />
234. SAVONAROLA, Gerolamo. Libro della Vita Viduale. F. a2: Comincia el libro<br />
della vita Viduale. Composto da frate Hieronymo da Ferrara dellordine de frati predicatori<br />
ad instantia di molte deuote Vedoue & Vedoui. Senza note tipogr. (Firenze,<br />
Bartolomeo de’ Libri, 1493), € 6.500<br />
in-4 (mm 200x135), 21 ff.nn., segn. a-b8, c5 (manca l’ultimo foglio bianco), caratt. rom., titolo<br />
adorno di una stupenda grande silografia raffig. monaci e suore (Savonarola che parla ad un<br />
gruppo di Murate). F. a2: “Comincia el libro della vita Viduale. Composto da frate Hieronymo da<br />
Ferrara dellordine de frati predicatori ad instantia di molte deuote Vedoue & Vedoui”. Leg. moderna<br />
in cartoncino rosso con fine decorazione Seconda<br />
edizione del primo libro pubblicato dal Savonarola<br />
(Firenze, Bonaccorsi 1491). Cfr. Immagini e azione<br />
riformatrice, Alinari, 1985: “Il Savonarola ben comprese<br />
l’importanza della propaganda sollecita e<br />
capillare e ho anche l’impressione che influisse sul mercato<br />
riuscendo in parte a bloccare la stampa di libelli a<br />
lui contrari mentre di contro le sue opere furono considerate<br />
vere e proprie reliquie… Nei legni savonaroliani<br />
ad immagini delineate con semplici e pure linee di contorno<br />
si alternano particolari di un nero compatto:<br />
finestrelle, vani, mantelli, copricapi, losanghe negli<br />
impiantiti…”. Perfetta conservazione. Cfr.<br />
EISENBICHLER, Savonarola and the Question of<br />
Widows p. 29. KRISTELLER 396B. SANDER 6886.<br />
AUDIN 46.. IGI 8747 (solo 7 esempl.). BMC VI, 659.<br />
IGI 8745. GOFF S-285 (soli tre esempl.). [16699]<br />
153
235. STAËL-HOLSTEIN, Anne-Louise-Germaine. Corinne ou l’Italie. Tome premier<br />
(-troisième). Paris, Librairie Stéréotype, chez Nicolle, 1807, € 800<br />
3 vol. in-12, pp. (4),384, (4), 424, (4), 442, (2). Leg. del tempo m. pelle verde, dorsi con filett. e<br />
titolo oro. Edizione originale, contemporanea ad altra in 2 vol. in-8 apparsa presso il medesimo<br />
Nicolle. Noto romanzo della baronessa di Staël nata Necker (1766-1817) ambientato nell’Italia<br />
degli anni 1794-95. Prende lo spunto dalla relazione amorosa di Corinne, celebre poetessa, con<br />
lord Osvaldo Nervil, per narrare dettagliatamente i suoi vagabondaggi nel regno dell’arte e dello<br />
spirito dell’Italia del tempo, nelle vestigia del passato, le chiese, i monumenti, i palazzi, i costumi<br />
e i caratteri degli italiani, la letteratura, la filosofia e la vita negli Stati e nelle città della penisola.<br />
VICAIRE, LIVRES DU XIXE S., VII, 651. DIZ. BOMPIANI, II, 439. [6775]<br />
236. TANSILLO, Luigi Il Vendemiatore. Manoscritto, XVII secolo. € 1.100<br />
in-8 (mm 196x150), ff. 44 n.n. chiaramente vergati su entrambe le facciate. Legatura coeva in pergamena,<br />
titolo manoscritto lungo il dorso. Poemetto erotico in ottava rima di tono popolaresco,<br />
pubblicato nel 1537 col titolo “Stanze di coltura sopra gli horti delle donne” e messo all’Indice in<br />
quello stesso anno: questo favorì indubbiamente una incredibile proliferazione di copie manoscritte<br />
non autorizzate, come non autorizzata e per<br />
di più manipolata fu la princeps napoletana del<br />
1534. Questo manoscritto si compone di 171<br />
ottave, come gli esemplari a stampa e manoscritti<br />
più antichi, a differenza di edizioni successive, che<br />
ne hanno 183. Il vendemmiatore, dall’alto di un<br />
olmo, si rivolge alle donne giovani e belle invitandole<br />
a godere i piaceri dell’amore, sotto la metafora<br />
della coltivazione degli orti. Luigi Tansillo (Venosa,<br />
Napoli, ca. 1510-1568) fu tra i più validi poeti italiani<br />
del XVI sec., da alcuni considerato il creatore<br />
del dramma pastorale; prima “Il vendemmiatore”<br />
(1534) e poi tutte le sue opere (1550) furono<br />
messe all’Indice; per riconquistare il favore della<br />
Chiesa compose il poema sacro “Le lagrime di San<br />
Pietro”. Al contropiatto anteriore ex-libris Josephi<br />
Maria Parascandolo. [18621]<br />
237. TANSILLO, Luigi La Balia. Poemetto… pubblicato ora per la prima volta. Con<br />
annotazioni di Luigi Ranza regio professore di umane lettere in Vercelli. Vercelli, presso<br />
il Panialis, 1767, € 450<br />
in-4, pp.(8), 74, leg. coeva cart. rustico. Graziosa vignetta sul titolo, varie iniziali ornate. Edizione<br />
originale di questo poemetto didascalico brioso in capitoli del Tansillo (Venosa 1510-1568),<br />
scritto nel 1552 ma rimasto inedito sino al 1767. Curato dal dotto vercellese Luigi Ranza e da lui<br />
corredato di ampie note si basa sulla conversazione tra gentili donne con consigli alle madri di<br />
allevare e nutrire esse stesse i figli, e di evitare il pericolo di affidarli alle nutrici. Poema di successo<br />
che ebbe in seguito varie edizioni e pure nell’800 una libera traduzione inglese del Roscoe. GAMBA<br />
1677. DIZ. OPERE BOMPIANI, I, 362. GORINI, Stampa a Vercelli nel ‘700, p.98. [6775]<br />
154
238. TANSILLO, Luigi In lode del tingere i capelli. Capitolo inedito pubblicato nelle<br />
nozze de’ Germani Fratelli Marcantonio e Benedetto de’ Conti Baglioni-Oddi patrizi<br />
della città di Perugia con le due sorelle Lavinia ed Agnese Vermiglioli Patrizie della medesima<br />
città. Napoli, F.lli Fernandes, 1820, € 600<br />
in-4, pp. 34, leg. coeva cart. rosso, bordura in oro ai piatti, tit. oro al dorso (privo di una porzione<br />
di carta). Al tit. piccola veduta del Vesuvio inc. in rame. Curiosissimo «Capriccio» poetico del<br />
Tansillo (1510-68, autore del Vendemmiatore e del Podere), il quale «può non lieve diletto recare<br />
alle sagge Spose, delle arti ingenue ancora non infime coltivatrici. In pressocchè giornalmente vedesi e<br />
leziose donne, ed uomini pure per senno e maturità d’anni ben noti far nere le loro chiome...». (pref.).<br />
Segue la vita del T. ed una bio-bibliografia di Simone Porzio, poeta nepoletano (1497-1534), cui<br />
il T. dedicò il poemetto. Raro. GAMBA, 1680 cit. [638]<br />
239. TERESA (Santa), de Jesús. Opere spirituali della S. Madre Teresa di Giesu fondatrice<br />
delle monache, e frati Carmelitani Scalzi divise in due tomi, ristampate<br />
conforme alla perfetta copia di Roma corretta, e rincontrata con gli originali manuscritti:<br />
con due fedelissime tavole, una de’ capitoli, e l’altra delle cose più memorabili e notabili.<br />
Tomo primo (-secondo). In Venetia, appresso il Barezzi, MDCXLIX (1649), € 2.800<br />
2 volumi in 1 tomo in-4, pp. (16), 359, (1); (8), 360, raffinatissima legatura coeva in pergamena<br />
a “ventaglio”, probabilmente bolognese, con eleganti impressioni in oro ai piatti e al dorso liscio,<br />
tagli dorati. Agli angoli e nel rosone centrale tipici ferri della legatura a ventaglio entro bordura<br />
ornamentale con decori disposti geometricamente.<br />
Ai due frontespizi<br />
imprese editoriali. Testo su due colonne.<br />
Pregevole edizione (la prima della raccolta<br />
delle Opere fu stampata in<br />
spagnolo a Salamanca nel 1588) di fortunata<br />
opera contenente vari scritti della<br />
Santa e su di lei. Comprende, tra l’altro:<br />
“Vita della Santa”- “Castello Interiore<br />
overo Mansioni”- “Il Libro delle Fondazioni<br />
de’ Monasteri delle monache carmelitane”;<br />
“Ricordi per le sue Monache Scalze”;<br />
“Canzone e altre rime”; “Sentenziario”;<br />
“Trattato sopra i libri” e gli “Indici”.<br />
Esemplare con antica nota di possesso<br />
della Contessa Niccolini alla sguardia<br />
ant. (lievi arrossature della carta). La<br />
decorazione della rilegatura è in condizioni<br />
di eccezionale freschezza. Le<br />
legature italiane in pergamena “à l’eventail”<br />
sono piuttosto rare. CAT. VINCIANA<br />
4833 (ed. 1671) [18562]<br />
155
240. TERMANINI, Gaetano. Compendio di Ostetricia. Manoscritto, 1823, € 500<br />
in-folio (mm 302x210), ff. 72 n.n. compilati, in chiara grafia, su entrambe le facciate, in fine 1<br />
foglio di indice. Legatura coeva in carta azzurrina con titolo contornato da decori grafici. Il nome<br />
dell’a. si ricava dalla scritta sul piatto anteriore, mentre quello probabilmente del possessore e la<br />
data di compilazione da quello posteriore: “Giusepp Guatteri Imolese, 1823-1824”. Si tratta di un<br />
manuale utilizzato probabilmente alla Facoltà di Medicina di Bologna nell’anno accademico ‘23-<br />
’24, parte di quest’opera apparve a stampa nel 1817 con titolo “Principj fondamentali di Ostetricia”.<br />
Gaetano Termanini (morto nel 1831), bolognese, fu professore di Medicina e Ostetricia. Il presente<br />
manoscritto tratta, dopo un’introduzione all’ostetricia, dei genitali, mammelle, mestrui,<br />
concepimento, gravidanza e parto. Ottima conservazione. [ 18635]<br />
241. THOMAS, Ant.-Léonard. Saggio sul Carattere, Costumi e Spirito delle Donne<br />
nei diversi secoli. Trasportato in lingua italiana da un accademico fiorentino. Firenze,<br />
Stamp. Allegrini, Pisoni e C., 1773, € 600<br />
in-8, pp. VIII, 239. Leg. coeva p. perg. con fregio impresso a secco al centro dei piatti (con qualche<br />
difetto), tagli marmorizz. Importante e non comune saggio sul femminismo (pubblicato in francese<br />
l’anno precedente); esso analizza a fondo sotto l’aspetto storico, sociale e filosofico l’essenza<br />
della donna, il suo comportamento e la sua considerazione presso i vari popoli. Antoine-Léonard<br />
Thomas (Clermont-Ferrand 1732- Lyon 1785) fu stimato letterato ed accademico di Francia. [817]<br />
242. TOMMASEO, Niccolò. La Donna. Scritti vari editi e inediti. Milano, Giacomo<br />
Agnelli, 1868, € 250<br />
in-16 , pp. VI, 464, broch. edit. Edizione originale di questa raccolta di scritti, alcuni dei quali<br />
inediti. La raccolta comprende: alcuni nuptialia, molti funeralia, frammenti, profili e aneddoti<br />
di antiche donne. È composta da sette capitoli: la famiglia, educazione, del pudore pubblico, la<br />
patria, l’ingegno, memorie varie, memorie funebri. Lievi difetti al dorso. TECCHIO-POLETTI, BIBL.<br />
DI TOMMASEO, p. 89. NON IN PRENTI. [9793]<br />
243. VIE DE MADAME S. MARGUERITE. (In fine:) Imprimé a Paris l’an mil cinq cent<br />
et six, le seizième jour de mars, (Parigi, 16 marzo 1506), € 7.000<br />
in-8, ff. 12 n.n. (segn.: *8, b4), caratt. gotico. Bella leg. 800sca in p. marocchino granata con tit.<br />
oro al dorso, tagli dorati (firmata Duru). Al titolo graziosa silografia (mm 40x30) raffigur.<br />
Margherita secondo la consueta iconografia: la santa esce dal ventre del diavolo, raffigurato come<br />
un dragone, grazie alle sue preghiere e alla croce; sempre al tit. piccolo riquadro pregevolmente<br />
miniato in epoca ottocentesca su fondo in polvere oro con elementi floreali e le iniziali “A M”,<br />
imitanti i modi della scuola ganto-bruggese di fine Quattrocento, così come l’iniziale A al verso.<br />
Poemetto popolare anonimo francese di circa 595 versi in rima baciata sulla vita di santa<br />
Margherita, vergine e martire antiochena del III secolo, condannata a morte per aver rifiutato le<br />
avances d’Olibrius, governatore d’Oriente. La grande popolarità di Margherita, protettrice delle<br />
partorienti, fece fiorire numerose edizioni simili a questa, ma generalmente non datate e spesso<br />
più tarde della presente. Estremamente rara. Ottimo esemplare, ampi margini. Manca ai principali<br />
repertori consultati. GRAESSE VII, 307 registra numerose altre edizioni. ENC. CATTOLICA VIII, p.<br />
68. BRUNET, V, 1202, descrive altre ediz. [4886]<br />
156
244. VITA E FASTI DI CATERINA II, Imperatrice ed Atocratrice di tutte le Russie.<br />
Tomo I (-VI). Lugano (ma Venezia, Zatta), 1797-99, € 1.050<br />
6 volumi in-8, pp. VIII, 248, IV, 299, IV, 240, IV, 239, IV, 251, LXXX, 172; legatura coeva m.<br />
pelle, titoli e fregi oro ai dorsi. In antiporta sono incisi in rame sei ritratti di: Caterina, Anna I,<br />
Pugatchef, Paolo I, Potenkin, Stanislao Augusto. Vignette ai titoli, tre grandi tavole ripiegate<br />
f.t. dis. dal Pitteri ed incise in rame da G. Zuliani, carte geografiche della Tartaria, Moldavia e<br />
Vallachia, e Polonia. Dettagliata monografia storica di anonimo autore. Buon esemplare, non<br />
comune. [ 12623]<br />
.<br />
243. 244.<br />
157
Raffinate e divertenti pitture di costume realizzate probabilmente da un artista fiammingo<br />
in viaggio in Italia. Splendide miniature, eseguite con vivacissimi colori e frequenti<br />
rialzi in oro, di ottima fattura e non senza una certa vena caricaturale; titolo vergato in<br />
oro. Misurano mm 190x127, applicate su fondo in pergamena dipinta di mm 270x 200.<br />
“Come le done si petinano nel sol per rossir li suoi capeli”. Miniatura su pergamena,<br />
primo quarto del XVII secolo. € 5.300<br />
Curiosissima raffigurazione di una gentildonna seduta su un terrazzo, mentre si schiarisce i capelli<br />
ai raggi del sole, pettinandosi con unguenti; ampolle e vasi con piante alle sue spalle; splendida<br />
la decorazione del pavimento della terrazza.<br />
“Cortesana – Vedoa Feraresa”. Miniatura su pergamena con parte mobile, primo<br />
quarto del XVII secolo. € 5.300<br />
Raffigurazione fuori dell’ordinario, che ritrae due dame: a destra il costume di lutto delle donne<br />
di Ferrara, a sinistra la bella cortigiana veneta: sollevando il lembo del grembiule, appaiono il<br />
pube e le gambe nude, su altissimi tacchi. La parte nascosta presenta abrasioni, dovute evidentemente<br />
alle ripetute carezze sulle nudità. Curiosissima.<br />
158
CLARA ROMANA. Lettera autografa firmata indirizzata all'Imperatore Carlo V.<br />
Datata 12 agosto 1525, € 1.200<br />
1 p. in-folio diretta al «Serenissimo Invictissimo Caesari Romano Imperatori semper Augusto» (Carlo<br />
V) «…Non tardate più de venir ad pigliare la Corona del Vostro Imperio perché tardano non so se<br />
porrete averla per adesso…Vi prego siate in questo sollecito e no lento et havendo V.C.M. la desiata<br />
Corona, prego che fate una lega con la S.N.S. e con<br />
tutti li potentati cristiani per andar contra li infedeli<br />
et questa serrà la maggior lau(de)…et gloria<br />
che mai fusse al mondo et finché serrà mundo mai<br />
non cesserà una tal fama et gloria…Concede una<br />
grazia per il mio figliolo il quale si chiama<br />
Bernardino Iubilleo (la famiglia Giubilei di<br />
antico patriziato romano ebbe il proprio dominio<br />
in un vetusto castello sopra la riva del<br />
Tevere che ancor oggi porta il nome di Castel<br />
Giubileo. Si ricordano un Giubileo ed un Bacco<br />
in episodi della vita di Cola di Rienzo a metà<br />
XIV sec.) Atq. Romano, el quale considera essere<br />
suo servitore…mi conceda per lui il Cavalleriato<br />
di San Jacobo…». L'imperatore Carlo V fu<br />
Gran Maestro dell'ordine di S. Giacomo a partire<br />
dal 1516. Rimane da scoprire chi fosse la<br />
nobildonna Clara, che poteva trattare con l'imperatore<br />
argomenti di tale livello. [90021]<br />
159
AUTOGRAFI<br />
245. BOSCO, Giovanni, Santo. Lettera autografa firmata “Sac. Bosco Gio.” indirizzata<br />
al “Cav. Cotta Senatore del Regno”, datata Da casa 11 ottobre 1858, € 1.500<br />
1 pagina in-8, su carta con timbro a secco “Bath”, indirizzo e piccolo timbro in ceralacca blu al<br />
verso. Curiosa missiva in cui Don Bosco ricorda un soggiorno in campagna nella sua città natale,<br />
Castelnuovo di Asti, ora Castelnuovo don Bosco, con i suoi ragazzi e omaggia il suo corrispondente,<br />
il senatore Giuseppe Cotta, di qualche “rarità” delle loro vigne e di alcune pere e lo prega<br />
“di accettarli, no già pel valore materiale, che è nullo, ma come segno di gratitudine mia e da parte di<br />
tutti i miei ragazzi”. Don Bosco aveva infatti un debito di riconoscenza verso il Cotta, che al principio<br />
degli anni ’50 aveva finanziato l’acquisto di “casa Pinardi”, essendo il direttore della banca<br />
presso cui l’atto di acquisto venne stipulato. In ottimo stato. [90263]<br />
246. CARDUCCI, Giosué. Importante lotto di 6 lettere autografe con firma indirizzate<br />
da Carducci all’editore Barbera in cui il celebre poeta tratta questioni editoriali e<br />
filologiche riguardanti la pubblicazione degli studi intorno al Foscolo, Monti e Petrarca<br />
e, ma in cui sollecita anche i compensi che l’editore dovrebbe corrispondergli o fa riferimenti<br />
a fatti e personaggi dell’epoca. € 2.300<br />
- Biglietto a.f.: 2 pagine in-16 su carta velina, datato 20 gennaio s.a. ma 1861. Probabilmente<br />
inviato a Barbera fa riferimento all’Appendice al Canto dell’Aleardi al proposito del quale C. dice<br />
all’editore di averla completata e che “basterà mettere al fondo una C non altro perché non voglio<br />
affibbiarmi la... di critico anzi tempo: a mettere il nome intero in cose che spettino ad autori viventi<br />
o… aspetteremo che l’età o il caso ci abbia dato un poco di quella autorità che ora non abbiamo”. Parla<br />
poi di una iscrizione che chiede all’editore di tirare a sue spese in 200 copie composta in onore<br />
del “povero Giannini a cui per molte cose sono affezionato” da inviare alla vedova Marianna. Silvio<br />
Giannini, morto nel 1860, fu fondatore di un celebre Gabinetto scientifico-letterario a Firenze,<br />
letterato e politico influente. La collaborazione tra C. e Barbera iniziò nel 1857 per un’edizione<br />
di tutte le opere del Poliziano con l’aggiunta di una sua prefazione e continuò per decenni. - L.a.f.:<br />
4 pagine in-8 su carta azzurra a quadretti datata “Bologna 1 nov. 1864” a “Barbera Editore Firenze”.<br />
C. chiede all’editore dei chiarimenti sui pagamenti per la pubblicazione del lavoro su Monti,<br />
Petrarca e Lucrezio: “certamente mio fratello ha inteso male. Perché non è questione di acconti che io<br />
desideri. Si tratta di lire 200 da pagarsi a me il 31 dicembre 1864…”. Il fratello di C. infatti gli aveva<br />
scritto, come trascrive nella lettera il poeta che Barbera “…dice che fino a quando non è pubblicato<br />
il Monti non può darti nulla… perché di questo mese in poi gli occorrono molti denari per la fabbrica<br />
del nuovo stabilimento..”. L’editore affidò a C. le sorti della collezione “Diamante”, facendogli curare<br />
le opere dell’Alfieri, del Tassoni, del Monti (di cui si parla nella lettera appunto) e di altri; pubblicò<br />
inoltre la sua prima raccolta di versi (Poesie di G. C., Firenze 1871, si veda lettera nel lotto), e gli<br />
propose di scrivere articoli letterari per La Nazione. - L.a.f.: 3 pagine in-8 su carta azzurra (strappo<br />
alla metà inferiore bianca del terzo f.) datata “Bologna 5 nov. ‘64” a “Barbera gentilissimo”. C. scrive<br />
all’editore di un articolo su “le tre storie” già composto che sta valutando di mandare alla rivista<br />
Effemeridi o a “La Nazione”, giornale diretto e fondato da Barbera e al quale cooperò come tipografo<br />
e come amministratore sino al 1870. C. a proposito de “La Nazione” specifica che “…il mio<br />
nome non deve comparirvi più se non sotto articoli riportati”. Il poeta ritorna poi sulla questione dei<br />
pagamenti del Monti e della sua pubblicazione, che suggerisce di stampare in due volumetti sepa-<br />
160
245. BOSCO<br />
246. CARDUCCI
ati per dar spazio anche alle poesie inedite e rare. Tratta poi del Petrarca: “Non se n’ha a parlar<br />
più del Petrarca ? Tanto meglio. Tutta fatica risparmiata”. - L.a.f.: 2 pagine in-8 grande su carta<br />
azzurra datata “Bologna 12 giugno ‘68” a “Caro Barbera”. Il C. spiega all’editore di aver incontrato<br />
alla Biblioteca Universitaria di Bologna Luciano Scarabelli, letterato, celebre dantista, noto anche<br />
per la produzione di testi per l’infanzia, e per il lavoro di archivista a Piacenza e a Bologna, che<br />
ironicamente definisce dal “carattere un po’ difficile…”. Propone all’editore di pubblicare un lavoro<br />
su un inedito manoscritto dantesco che lo Scarabelli sta studiando “…ci pensi il lavoro può ben<br />
essere interessante: edito da lei, anche più”. Chiede poi all’editore delle bibliografie per portare a<br />
compimento il suo lavoro sul Petrarca. - L.a.f.: 4 pagine in-8 su carta profilata in nero datate “Bol.<br />
27 febbraio 1871”, a “Caro Barbera” (il nome dell’editore è però solo intuibile perché abraso) in<br />
cui C. dichiara di non voler pubblicare nella sua raccolta di Poesie, né “La Croce di Savoia” né la<br />
“Canzone al Re” che invece l’editore vorrebbe includere. Il poeta si dichiara eventualmente disponibile<br />
ad inserirle in appendice alle riedizioni. Ma scrive che “ristampare i versi del ‘59 oggi sarebbe<br />
o ingenuità o falsità…e poi il volume è finito di comporre..”. Aggiunge: “la prego di deporre il pensiero<br />
che è moralmente per me, materialmente pel libro impossibile a fare”. Nel ‘71 Barbera pubblicò, questa<br />
volta non più sotto pseudonimo, le Poesie, divise in tre parti - Decennalia, Levia Gravia, Juvenilia:<br />
la prima, in due libri, comprendeva liriche di ispirazione politica composte fra il ‘60 e il ‘70 (in<br />
seguito il libro primo sarebbe confluito quasi tutto in Levia Gravia, il secondo nei Giambi ed<br />
Epodi); la seconda, in quattro libri, corrispondeva solo parzialmente alla raccolta del ‘68; la terza,<br />
in tre libri. Nelle righe finali C. fa riferimento alla chiusura del periodico “Italia Nuova”, diretto<br />
da Angelo Bargoni ed è probabilmente lui che il poeta definisce “Il cappuccino ex-democratico ed<br />
ex-ministro la fa un po’ dire?”. - Biglietto a.f.: 2 pagine in-12 s.l. né d. a “Caro Barbera”. Si riferisce<br />
ad un invito per un “Sabato sera” a cui C. parteciperà con Chiarini e Del Lungo. Si uniscono copia<br />
di lettera ad un amico, biglietto dattiloscritto, due foglietti con appunti probabilmente autografi<br />
e trascrizione di una poesia. [90315]<br />
247. CAVOUR, Camillo Benso (1810-1861). Lettera autografa, non firmata, con l’indicazione<br />
“Istruzioni per l’assenza”. Datata 25 luglio 1856 € 1.000<br />
2 pagine in-8 su carta azzurra autografe di Cavour: si tratta di un promemoria suddiviso in varie<br />
disposizioni che Cavour, allora primo ministro dello Stato Sabaudo, impartisce ai suoi collaboratori.<br />
Di particolare interessa la richiesta di Cavour di poter leggere i numeri del “Nord” e del<br />
“Fischietto”. L’ultima raccomandazione è “I decreti Reali saranno consegnati al ministro Rattazzi<br />
per la firma del Re...”. [90299]<br />
248. D’ANNUNZIO, Gabriele. Lettera autografa, priva di firma e data. € 180<br />
1 pagina in-8 vergata a lapis. Si tratta di un biglietto di appunti, e per questo ancora più raro che<br />
si sia conservato in cui il Vate annota “Telefonare alla Squadra che gli Ufficiali potranno entrare nella<br />
Sala del Palazzo anche senza biglietto”. Perfettamente conservato. [90275]<br />
249. D’ANNUNZIO, Gabriele. Lettera autografa, priva di firma e data. Inviata<br />
“Per Italo”. € 180<br />
1 pagina in-8 vergata in inchiostro con cui D’Annunzio prega tale Italo (Balbo ?) di avvisare il<br />
Tenente De Chiro “…che non parta per Trento alle dieci ma venga a colazione da me a mezzogiorno<br />
e mezzo”. In perfetto stato di conservazione. [90276]<br />
162
247. CAVOUR 250. DE AMICIS<br />
255. MARCONI
250. DE AMICIS, Edmondo (1846-1908). L.a.f. indirizzata ad una signora anonima.<br />
(Valtournanche) 29 luglio 1906, € 850<br />
4 pagine in-8, su bella carta intestata del Grand Hotel du Mont Cervin, Valtournanche. Il tono<br />
affettuoso della missiva fa pensare a una giovane amica, trasferitasi a Buenos Aires, cui il De<br />
Amicis scrive raccontandole, oltre che della riedizione dell’“Idioma gentile”, dei giorni felici trascorsi<br />
in Valle d’Aosta e della sua passione per la montagna. De Amicis frequentava la<br />
Valtouranche sin dal 1902 quando scrisse la prefazione al “Monte Cervino” di Guido Rey. “Ebbene<br />
ritornerò al tu perchè se così lontana cara figliuola, che mi pare... di scrivere ad uno spirito. M’è giunta<br />
così gradita la tua lettera... quassù fra le rocce e i ghiacciai dove vivo da quasi due mesi come separato<br />
dal mondo ! ... Mi scrivi che non ti piace Buenos Aires. Me ne rendo ragione; ma son certo che finirai<br />
con prendere amore a codesta grande città piena di vita e al suo popolo giovane e giocondo”. In perfetto<br />
stato di conservazione. riproduzione alla pagina precedente [90265]<br />
251. DE AMICIS, Edmondo Lettera autografa firmata indirizzata a “Caro Goffredo”.<br />
Datata 11 Xbre, s.d. (ma 1908 ca). € 850<br />
3 pagine in-8, chiaramente vergate e firmate “Edmondo”. Missiva di tono familiare e affettuoso<br />
scritta verosimilmente negli ultimi mesi di vita di De Amicis ad un non meglio precisato amico<br />
“Goffredo”. Lo scrittore fa cenno a suo figlio Ugo, ventinovenne (essendo nato nel 1879 la lettera<br />
si deve presumere essere scritta nel 1908), ne descrive la sua passione per l’alpinismo e ai suoi<br />
esordi da scrittore “Caro Goffredo... Mi rallegro con tutto il cuore del grande successo di Firenze e te<br />
ne preannuncio uno eguale a Milano... Desidera veramente di vederti anche il mio figliuolo Ugo, che a<br />
vent’anni (nove anni fa) scrisse una commedia assai promettente, la quale, non so perchè non ebbe<br />
sorella. E tu conoscerai in lui un giovane forte e buono, che ti riuscirà simpatico. Sarebbe la mia felicità<br />
se non fosse alpinista temerario, irrefrenabile, incurabile, che mi fa tremare ogni anno dal primo di<br />
luglio al trenta settembre, quasi senza interruzione...”. [90296]<br />
252. GARIBALDI, Giuseppe (1807-1882). Lettera con firma autografa indirizzata a<br />
Giuseppe Libertini datata 12 marzo 1862, € 1.100<br />
1 pagina in-8, con firma autografa “G.Garibaldi” indirizzata al Libertini, noto seguace di Mazzini,<br />
fu patriota e rivoluzionario. “Sono lieto di parteciparvi che l’Asemblea generale dei comitati di provvedimento<br />
e delle associazioni liberali italiane, costituirà l’Associazione Emancipatrice Italiana. Mi ha<br />
eletto membro del consiglio della medesima, a tenore dell’articolo 4o del Regolamento, e confida nella<br />
vostra operosità e devozione della patria”. Timbro dell’Associazione Emancipatrice al temine dello<br />
scritto. [90292]<br />
253. GARIBALDI, Giuseppe. Lettera autografa firmata inviata a Giulio Bertini<br />
Mattei, Caprera 26.6.1876, € 950<br />
1 pagina in-4, firmata “G. Garibaldi”, busta originale con destinatario e indirizzo “Pesaro per<br />
Mombaroccio”, conservata e applicata sul foglio insieme ad una fotografia di Garibaldi. Curiosa<br />
missiva scritta dalla sua residenza in Caprera in cui Garibaldi suggerisce a Giulio Bertini Mattei<br />
di inviare delle persone di fiducia al Ministero perché “i popoli hanno il governo che meritano” e<br />
ancora “il martello sia usato bene”. riproduzione a pagina 164 [90278]<br />
164
254. GIACOSA, Giuseppe (1847-1928). Lettera autografa firmata indirizzata a<br />
Alessandro Marchetti Colleretto Parella (oggi Colleretto Giacosa), 23 ottobre 1888, € 950<br />
1 pagina in-4 indirizzata ad Alessandro Marchetti, capocomico al Teatro Rossini di Napoli, in<br />
relazione alla possibilità di affidare a quest’ultimo il suo libretto “Il Candidato”, si scusa anche<br />
per il ritardo nella risposta ma dice di essere stato molto impegnato. Lo scrittore ricorda inoltre<br />
all’amico la promessa fatta a Eleonora Duse di serbarle una nuova commedia per Napoli. “La cosa<br />
deve essere decisa in questi giorni. Se la Duse combina col Sannazaro, allora tu capirai che devo adempiere<br />
alla promessa che le feci sin dal passato agosto, se invece rimane a Roma, allora faremo la cosa<br />
teco. Ti avverto però che metto a condizione sine qua non il pagamento anticipato di 500 lie. Senza di<br />
ciò, non se ne parla”. [90291]<br />
MANZONI, Alessandro. Lettera autografa firmata “il tuo aff.mo babbo Alessandro<br />
Manzoni” al genero Giovambattista Giorgini: “Mio caro Bista”, datata “21 marzo”<br />
(1856). Cfr. n. 142 di questo catalogo.<br />
255. MARCONI, Guglielmo (1874-1937). Lettera autografa firmata indirizzata a<br />
“Gentilissimo Marchese”. Datata 23 febbraio 1924. € 1.700<br />
3 pagine in-8 su carta intestata “Hotel Ritz Paris”, chiaramente vergata e firmate “Guglielmo<br />
Marconi”. Nella missiva si fa riferimento alla pratica di divorzio appena accettata da Parte del<br />
Tribunale della libera città di Fiume: la sentenza fece scandalo in Italia ove la pratica venne<br />
comunque accettata il 15 giugno 1927 e diede la possibilità a Marconi di sposare in seconde<br />
nozze la giovane Maria Cristina Bezzi-Scali da cui ebbe poi la figlia Elettra. “Gentilissimo Marchese,<br />
l’avvocato Fabrizi mi ha riferito con quanta benevolenza tanto S.E. che Lei hanno seguito ed aiutato<br />
la mia procedura a Fiume. Ora resta l’altra (ed ultima tappa) di questo cammino poco lieto ed è che la<br />
sentenza venga deliberata in Italia. Sono persuaso che anche in quest’occasione non mi mancherà il suo<br />
appoggio...”. Marconi aggiunge che sarebbe disposto anche a rinviare il viaggio in America qualora<br />
la sua presenza fosse determinante per la “buona riuscita della deliberazione”. [90293]<br />
riproduzione a pagina 261<br />
256. MAZZINI, Giuseppe (1805-1872). Lettera autografa indirizzata a “Mio Signor”<br />
Senza luogo nè data € 1.350<br />
in-16, una pagina autografa e firmata “Gius. Mazzini” scritta durante il soggiorno londinese “Ella<br />
giunge tardi. Dopo due mesi di soggiorno sul Continente, tornato a Londra ho ricevuto ogni giorno una<br />
lettera uguale alla sua. Non potrei soccorrere tutti se fossi Rothschild. E sono invece povero, e lavoro<br />
con la mia penna. Mi duole della di lei situazione; ma non posso fare altro che questa miseria”. [90300]<br />
riproduzione alla pagina seguente<br />
257. MORAVIA, Alberto (1907-1990). Lettera autografa firmata indirizzata a “Cara<br />
Asta” S.d. (1941 ca), € 500<br />
1 foglio scritto recto e verso (mm 280x220) chiaramente vergato a penna blu e firmato “il suo<br />
Moravia”. Nella missiva l’a. fa riferimento alla moglie Elsa Morante e alla loro momentanea indigenza<br />
che fa sì che non possano andare a Capri e permette quindi di datare la lettera agli anni<br />
Quaranta del Novecento, essendosi sposati nel ‘41 e avendo vissuto sull’isola in quel periodo.<br />
Moravia scrive ad un’amica che si trova a Capri: “Mia sorella [Adriana] è stata a Capri e ha visto Toti<br />
che le ha domandato perchè non mi sono più fatto vivo con lei. Quest’anno è stato tutto un disastro.... Avevo<br />
messo da parte il denaro... Siamo rimasti a Roma...ora non abbiamo più un soldo... Abbiamo sofferto orribilmente<br />
il caldo e Elsa è molto sciupata. Se ora riuscirò a trovare il denaro vorrei venire in ottobre”. [90311]<br />
165
253. GARIBALDI 260. ROSSINI<br />
256. MAZZINI 258. PASCOLI
258. PASCOLI, Maria. L.a.f. indirizzata a Don Germano Tomasetti, Castelvecchio<br />
Pascoli, 1942, € 180<br />
2 pp. (mm 106x138), su cartoncino, in fitta e bella grafia, indirizzate dalla sorella del Pascoli a<br />
Don Germano Tomasetti. Maria ringrazia il suo corrispondente per averle procurato una copia<br />
di una lettera che il fratello Giovanni aveva inviato ad Alessandro Monti, gli chiede di ringraziare<br />
l’avv. Giovanni Bocchi per l’invito e gli fornisce informazioni su un quadro dell’Addolorata presente<br />
nella cappella funeraria del fratello. “…Le sono molto grata della sua cara lettera e della copia<br />
della lettera di Giovannino ad Alessandro Monti…Come sempre ricordava Giovannino il suo collegio<br />
e i suoi compagni!...Voglia ossequiare per me i due compagni di Giovannino il prof. Alessandro Monti<br />
e avv. Giovanni Bocchi, e far loro tanti buoni auguri”. Maria, sorella del celebre poeta, fu autrice di<br />
una sua biografia. [90166]<br />
259. PELLICO, Silvio (1789-1854). L.a.f. in francese, indirizzata a “Monsieur Humbert<br />
Ferrand”. S.l., datata dimanche 3 sept, s.a., € 1.000<br />
3 pp. in-4, indirizzo sulla quarta pagina, lettera autografa firmata, chiaramente vergata in francese.<br />
Pellico rifiuta al suo corrispondente il permesso di pubblicare una serie di lettere tra lui e la<br />
Contessa Masin di Mombello, poichè troppo private. “...Les lettres que vous voudriez publier on été<br />
écrites par moi avec toute la simplicité et la liberté de l’amitié; je ne puis pas consentir à ce qu’elles soient<br />
livrées au public. Votre intention est bienveillante, je vous en remercie; vous seriez bien aise de me justifier,<br />
de me faire honneur. Mais cette publication serait inconvenante. On croirait que Mad. la Comtesse<br />
Masin de Mombello et moi, avons cherché par là à occuper le monde de nous. Il n’y a pas d’à propos.”<br />
Humbert Ferrand va forse identificato con il letterato amico del celebre Hector Berlioz (timbro<br />
a secco alla prima pagina, piccola mancanza al margine esterno dell’ultima pagina). [90144]<br />
riproduzione a pagina 167<br />
260. ROSSINI, Gioacchino (Pesaro 1792-1868). Lettera interamente autografa firmata<br />
“Rossini” indirizzata “All’Ill.mo Sig. Dottor S. Manetti. Bologna”, datata “Firenze<br />
19 Gennaio 1853”, € 1.900<br />
1 pagina in-4, fittamente vergata da Rossini su 21 righe e con indirizzo al verso del foglio. “Amico<br />
Carissimo” (il Sig. Manetti di Bologna). In essa Il celebre compositore si scusa per il ritardo con<br />
cui risponde all’amico, dovuto a problemi di salute (“…la mal ferma mia salute me l’ha impedito..”)<br />
gli augura buon anno e lo invita a passare il Carnevale a Firenze perché a Bologna “..per quanto<br />
mi si dice sarà triste..”. In un lungo Post scriptum prega poi l’amico di cercare il Signor Giuseppe<br />
Riva affinchè si metta in contatto con lui per questioni economiche che coinvolgono anche la<br />
cognata di Rossini “… di torre a loro la noia di occuparsi di cose mal augurate. A me il dolore di sapere<br />
che mia cognata (più povera di me) non goda il frutto di una somma che le appartiene”. Perfettamente<br />
conservata entro cornice, tra doppio vetro. [90269]<br />
167
261. SARFATTI, Margherita (1883-1961). Due lettere autografe firmate, redatte in<br />
francese, indirizzate al critico Frédéric Lefèvre, da Cavallasca (Como), € 460<br />
1): 4 pp. in-8, s.l. (ma da timbro postale Cavallasca (Como), 31 Juillet XII (1934), autografe e<br />
firmate “Margherita Sarfatti”, conservata busta con indirizzo autografo “A Monsieur F. Lefèvre,<br />
Hôtel Universe, Largo della Carità, Napoli”. Nella lettera Margherita Sarfatti comunica al suo interlocutore<br />
di aver partecipato al “Congrès artistique international de Venise” e lo invita nella sua casa<br />
di campagna a Cavallasca: “Venez me voir ici, venez déjeuner et passer la journée chez ma vieille<br />
maison de campagne”. 2): 4 pp. in-8, Cavallasca (Como), 6 aout ‘34, XII, autografe e firmate<br />
“Margherita Sarfatti”, conservata busta con indirizzo autografo “A Monsieur Frederic Lefèvre. Hotel<br />
National Firenze. (Se partito far seguire Hotel Cavalletto Venezia)”. Dopo un breve accenno al Duce<br />
“...Je vais voir ce que je puis faire pour vous au sujet de l’audience du Duce, mais vous tombez bien mal,<br />
à un moment de mauvaises morales et autre déplacement”, domanda al suo corrispondente cosa ne<br />
pensi del clima culturale milanese, elogiando i giovani scrittori comaschi. Si sofferma poi su alcuni<br />
consigli per il soggiorno del Lefèvre a Venezia e a Milano e ribadisce l’invito per raggiungerla nella<br />
sua casa al lago. “même ici à Come il y a en ce moment les jeunes écrivains… que seraient intéressant;<br />
…si cela vous était agréable, télégraphiez ou écrivez moi à temps j’enverrai ma voiture vous chercher à<br />
la gare de Come”. La Sarfatti , nata Margherita Grassini, (Venezia, 8 aprile 1880 – Cavallasca, 30<br />
ottobre 1961), fu scrittrice ricordata soprattutto per la sua celebre biografia del Duce.<br />
262. Savoia - CRISTINA DI FRANCIA (1606-1663), sposa di Carlo Emanuele II.<br />
Documento con, firma autografa di Madama Reale, Torino, 7 maggio 1647, € 900<br />
1 pagina in-folio (mm 415x300) con firma autografa di Cristina di Savoia e controfirmata da vari<br />
funzionari. Nel documento Madama Reale fa riferimento alla causa legale in cui è coinvolta la<br />
nobile famiglia Avogadro. La Duchessa affida ad una “delegazione” presieduta dal “Primo Presidente<br />
Ferraris” il compito di giudicare “la causa vertente tra il Patrimoniale di S.A.R. et il Vassallo Carlo<br />
Avogadro” alla luce del fatto che “la Dama Isabella Avogadra intervenente in essa non si trova commoda<br />
di sostennere le spese gravi delle straordinarie Camerali, alle quali si trova astretta...”. Nel regesto<br />
al margine inferiore sono nominati come membri della delegazione anche Bellezia (sindaco di<br />
Torino) e il Senatore Richelmi. Al margine inferiore grande sigillo in cera sotto carta alle armi<br />
ducali. Piccoli fori che non pregiudicano la leggibilità del documento. [90284]<br />
263. Savoia - CRISTINA di FRANCIA. Documento con firma autografa di Madama<br />
Reale, datato 5 luglio 1655, € 850<br />
1 pagina in-4 (mm 310x240), con firma autografa di Cristina di Francia e controfirmata da vari<br />
funzionari. Nel documento riguardante la città di Brà si fa riferimento a questioni economiche<br />
legate ai disastri provocati dalla tempesta del maggio del 1655. La Madama Reale ordina “un discarico<br />
al Tesoriere generale d Militia” Giuseppe Antonio Pagliero di lire 1569 e 15 soldi d’argento “per<br />
altrettanti ch’egli del dannaro del Sussidio Militare dovuto a S.A.R. nel corrente anno della Comunità<br />
di Brà, ha sborzate in proprie mani di V.A.R. e da ella donate alla medesima Comunità, à consideratione<br />
de danni patiti per l tempesta caduta sopra quel Territorio li 29 Maggio 1655: in conformità delli gionti<br />
parere e conto della Camera”. Regesto nel margine inferiore, sigillo co stemma sabaudo in cera sotto<br />
carta nell’angolo inferiore sinistro. Piccolo foro nella parte superiore della missiva che non ne pregiudica<br />
la leggibilità; tratto verticale a penna occupa la parte centrale della facciata. [90282]<br />
168
259. PELLICO<br />
265. VITTORIO AMEDEO I 267. UNGARETTI<br />
.
264. Savoia - EMANUELE FILIBERTO, (1528-1580). Lettera con firma autografa.<br />
Datata Bruxelles 31 décembre 1556, € 900<br />
4 pagine in-4 vergate in bella grafia cancelleresca in francese con firma autografa del Duca di<br />
Savoia e Philippe de Montmorency, conte di Horn (1524-1568, decapitato con il conte<br />
d’Egmont). Dichiarazione di spese ed esborsi di Jehan van Meurs, commesso alla guardia delle<br />
artiglierie e munizioni di guerra di sua Maestà, al nuovo forte di Charlesville in guarnigione dal<br />
mese di marzo a quello di dicembre del 1556 “Déclaration des frais spese e esborsi si et débours de<br />
Jehan van Meurs, commis à la garde des artilleries et munitions de guerre de Sa Maté, au nouveau<br />
fort de Charlesville en garnison guarnigione dans le mois de mars derrenier jusques le dernier jour de<br />
décembre ensuivant...”. Parziale perdita di testo nel margine inferiore, le firme invece sono perfettamente<br />
intatte. [90307]<br />
265. Savoia - VITTORIO AMEDEO I, (1587-1637). Lettera con firma autografa<br />
indirizzata al Conte di Masino. Datata Torino, 15 luglio, 1634, € 750<br />
1 pagina in-4, al verso invio e sigillo, con firma autografa “Amedeo”. Nella missiva il Duca prega<br />
suo cugino il Conte di Masino di rimuovere alcuni pezzi di artiglieria e di far restaurare le parti<br />
in rovina del Castello di Asti. Inoltre prescrive di stilare l’inventario di tutto ciò “che si trova ne’<br />
magazeni per le munitioni” e di fargliene pervenire una copia. Vittorio Amedeo I di Savoia, figlio<br />
di Carlo Emanuele I e di Caterina d’Asburgo, sposò nel 1619 Cristina di Borbone. Con la pace di<br />
Cherasco nel 1634 cedette la città di Pinerolo ai francesi. [90286]<br />
riproduzione alla pagina precedente<br />
266. UNGARETTI, Giuseppe (1888-1970). L.a.f. indirizzata ad anonimo “Carissimo”,<br />
S.d. (ma 1925-1928), € 350<br />
7 righe chiaramente vergate su foglio di carta lievemente plastificata di tono confidenzialmente<br />
scherzoso firmate “Ungaretti, via Malta, 16 Roma (27)” a “Carissimo”. Nella missiva, databile tra<br />
1925 e 1928 grazie all’indirizzo in calce collegabile al periodo in cui visse appunto in via Malta a<br />
Roma, il poeta domanda all’anonimo corrispondente notizie sulla pubblicazione di un articolo<br />
che sarebbe dovuto uscire ad aprile e si domanda se non si tratti di un “pesce d’Aprile”: “Carissimo,<br />
sarei arcicontento di sapere se sono pervenute quelle bozze di quel famoso articolo...”. [90252]<br />
267. UNGARETTI, Giuseppe. Lettera autografa firmata, indirizzata al “Carissimo<br />
Prampolini”. Roma, 5/5/1954 € 800<br />
1 p. in-folio firmata “Ungaretti” ed indirizzata al celebre pittore e scultore italiano Enrico Prampolini<br />
in cui il celebre poeta parla di una serie di registrazioni realizzate per la radio francese, della sua<br />
attività alla rivista torinese “L’Approdo” e di un suo possibile lavoro con il Prampolini sui suoi<br />
quadri, che spera di riuscire ad andare a vedere o di cui gli chiede delle fotografie: “Ho avuto da<br />
fare una quindicina di registrazioni sulla mia vita e sulla mia opera per la Radio francese (5 o 6 ore al<br />
giorno al microfono -sai come vengono fatte queste registrazioni: al montaggio, si taglia il superfluo, e si<br />
fa dire come viene in mente il discorso durante la conversazione). Una faticaccia…”. [90253]<br />
riproduzione alla pagina precedente<br />
170
268. Stendhal - UNGARETTI, Giuseppe. Lettera autografa firmata indirizzata a “Mio<br />
caro Vigna”, S.l. e S.d. (ma 1942), € 1.500<br />
1 pagina in-4 (mm 290x225), vergata in chiara grafia e firmata “Ungaretti”, relativa al fascino che<br />
il mito di Stendhal dovette esercitare anche su Ungaretti. Il poeta scrive a un non meglio identificato<br />
amico Vigna (“Mio Caro Vigna”) per annunciargli una sua prossima visita a Civitavecchia,<br />
insieme ad un musicologo francese di nome Banzi: “....sabato, o venerdì della settimana ventura, io<br />
e il mio amico Banzi, un musicologo e uno scrittore francese... si verrebbe a Civitavecchia”. Domanda<br />
al corrispondente di fissare un appuntamento con Bucci, da identificare con Clodoveo Bucci,<br />
per poter visionare alcuni manoscritti e volumi appartenuti a Sthendal, ora conservati presso<br />
il Comune di Milano nel fondo Stendhaliano Bucci (“...se ti è possibile preparare per quel giorno<br />
l’incontro con Bucci, col quale si potrebbe parlare di Sthendal, scrivimi”). Il primo custode di questa<br />
importante raccolta dei libri appartenuti a Sthendal e rinvenuti nel 1842, anno della morte del<br />
celebre scrittore francese, è stato Donato Bucci (1798-1870), suo fedele amico e poi suo esecutore<br />
testamentario per i beni lasciati in Italia. Morto Donato è appunto il nipote Clodoveo (1855-<br />
1942) che continua a conservare i volumi e gli altri cimeli stendhaliani. Con il cambio di secolo<br />
inizia a fiorire intorno ai documenti rimasti in Italia un’attenzione non più dettata solo dalla semplice<br />
curiosità di vedere la biblioteca del console scrittore, ma rivolta ad indagare gli autografi<br />
contenuti nei libri mentre Stendhal si avvia ad essere uno scrittore di culto. Clodoveo Bucci è<br />
disponibile possessore della raccolta; con lui gli stendhaliani si relazionano per avere accesso ai<br />
volumi e Casa Bucci diventa sia una meta privilegiata degli studiosi: hanno lasciato traccia del<br />
loro passaggio tra gli altri<br />
appunto Ungaretti (come<br />
questa importante lettera<br />
sembra confermare), Gian<br />
Pietro Lucini, Margherita<br />
Sarfatti e Alberto Savinio. La<br />
Raccolta venne venduta nel<br />
1942 dagli eredi di Clodoveo a<br />
Federico Gentile, figlio del<br />
senatore Giovanni Gentile. La<br />
visita di Ungaretti è quindi da<br />
collocare proprio nel ‘42, anno<br />
in cui il poeta rientrò in Italia<br />
dopo il lungo soggiorno a San<br />
Paolo del Brasile. Curioso<br />
anche il fatto che la lettera<br />
venne spedita ad un destinatario<br />
errato come si legge in calce<br />
di mano dello stesso Ungaretti:<br />
“Ecco la lettera che era stata<br />
mandata per errore a Maroni.<br />
Rispondi telegraficamente”. In<br />
perfetto stato (piccola mancanza<br />
nel margine inferiore,<br />
ininfluente). [90256]<br />
171
AGRIPPA H.Cornelius: 193<br />
ALBERTI, Leandro: 84<br />
ALBERTI, Leon Baptista: 1<br />
Aldobrandini Pietro, card.: 57<br />
Aleotti Gio. Batt.: 62<br />
Anguissola, Anna: 224<br />
ANTONINUS, Santo: 2, 3<br />
APPIANUS, Alexandrinus: 4<br />
ARCHESTRATUS: 174<br />
ARCHIMEDES: 52<br />
ARIOSTO, Lodovico: 120<br />
ARIOSTUS, Franciscus: 53<br />
ARISTOTELE: 85<br />
ATHANASIUS, Sanctus: 86<br />
Badius J.: 158<br />
Bagli, Vincenzo: 198<br />
BALESTRIERI, Domenico: 121<br />
Barberini Cardinale: 33<br />
BARDI, Ferdinando: 34<br />
BARGELLINI, Piero: 194<br />
Beatrice, d'Aragona: 196<br />
BECCARIA, Cesare: 87<br />
BELLAFINI, Francesco: 88<br />
Belprato, Giov. Vinc: 124<br />
Bembo, Pietro: 117<br />
BENEDETTO, Santo: 195<br />
BEREGANI, Niccolò: 122<br />
BERGOMENSIS, Jacobus Phil.<br />
(Foresti): 5, 196<br />
BERNARDUS Claravallensis: 6<br />
Beroaldo F.: 113<br />
BERTELLIUS, Ferdinandus: 31<br />
BESSON, Jacques: 54<br />
BETUSSI, Giuseppe: 197<br />
Bianchi Gaetano: 59<br />
Bibliander Theodore: 160<br />
BIRINGUCCIO, Vannuccio: 55<br />
BLASIS, Charl: 175<br />
BLONDUS, Flavio: 89<br />
BOCCACCIO, Giov.: 123, 198-200<br />
BOETHIUS: 7<br />
Borbone, Carlo IV di: 156<br />
BOSCO, Giovanni, Santo: 245<br />
BOUGEANT, Guill.Hyacinthe: 201<br />
BRAHE, Tycho: 56<br />
Bremio Gio.: 89<br />
BRETEUIL, Jules: 176<br />
BROGNOLI, Candido: 159<br />
BRONTE, Charlotte: 202<br />
BRUYERIN CHAMPIER, J.B.: 177<br />
BUOMMATTEI, Benedetto: 203<br />
172<br />
INDICE DEI NOMI<br />
IN MAIUSCOLO AUTORI E OPERE ANONIME - IN MINUSCOLO CURATORI, ILLUSTRATORI E DEDICATARI<br />
CABEI, Giulio Cesare: 204<br />
CALVI, Felice: 90<br />
CAPRIOLI, Aliprando: 168<br />
CARACCIOLI, Louis Antoine: 22-23<br />
CARDUCCI, Giosue: 246<br />
Carta Reale di S.M.: 112<br />
Carteromaco Scipione: 141<br />
CASA, Giovanni della: 134, 205-206<br />
CASOTTI, Giambatista: 32<br />
CASTIGLIONE, Baldassare: 207<br />
CATERINA da SIENA, Santa: 208<br />
CAUMONT la Force, Charlotte: 209<br />
CAVALCA, Domenico: 8<br />
CAVOUR, Camillo Benso: 247<br />
Celsi, Donato: 185<br />
CENCI, Beatrice: 210<br />
CESARI, Cesare, de': 124<br />
CHIARI, Pietro: 211<br />
CIMINELLI, Serafino Aquilano: 125<br />
Clemente XI, Papa: 72<br />
COLONNA, Francesco: 126<br />
COLONNA, Vittoria: 212<br />
CONTESSA XENIA: 213<br />
CONTI, Antonio: 127<br />
CORANO: 160<br />
Corbinelli Jacopo: 131<br />
CORSO, Giacomo: 128<br />
CRESCENZI, Bartolomeo: 57<br />
CRISTINA di Savoia: 262-3<br />
CURIE SKLODOWSKA, Marie: 214<br />
D'ANNUNZIO, Gabriele: 119, 248-9<br />
DANTE Alighieri: 129-131<br />
DANTI, Egnazio: 58<br />
DATI, Giuliano: 9<br />
DAVINI, G.B.: 178<br />
DAVISI, Urbano: 66<br />
DE AMICIS, Edmondo: 250-51<br />
DE ROSSI, Johannes Bern.: 161<br />
De Sylva Michele: 207<br />
DECIO, Antonio: 132<br />
DEL BORRO, Alessandro: 59<br />
DEL CARRETTO, Galeotto: 133<br />
Della Cornia Diomede: 78<br />
DESCRIZIONE Feste Napoli: 41<br />
DESLANDES: 215<br />
DEZA, Massimiliano: 91<br />
DI CERFOOL: 216<br />
DIOGENES LAERTIUS: 162, 217<br />
DOLCE, Lodovico: 135<br />
D'ORMEVILLE, Carlo: 218<br />
DUCHANOY, Claude François: 60<br />
DUHAMEL du Monceau, H.L.: 179<br />
DUMAS, Alexandre: 92<br />
DURANTE, Castore: 61<br />
DURANTI, Durante: 136<br />
Durer Albrecht: 18<br />
ELLIS, Henry: 93<br />
Emanuele Filiberto di Savoia: 94, 264<br />
EPICURO, Marcantonio: 137<br />
ERONE, Alessandrino: 62<br />
Este, Ippolito d' Card.: 49<br />
EUCLIDES: 63<br />
Eugenio IV Papa: 89<br />
EUSTATHIUS,: 138<br />
FABRIZZI DI AQUAPENDENTE,<br />
Gerolamo: 64<br />
Farnese Alessandro: 65<br />
Federico III (I di Prussia): 217<br />
FERRO, Giovanni: 33<br />
FESTE di Firenze: 35<br />
Firmian Carlo di: 121<br />
FLACCUS: 141<br />
FLAUBERT, Gustave: 219<br />
FOSSATI, Giorgio: 24<br />
FRACANZANI, Antonio: 65<br />
FRANCHI, Felice Amedeo: 139<br />
FRANCHIERES, Jean de: 180<br />
FRANCO, Niccolo: 220<br />
FREGOSO, Battista: 10<br />
FRISI, Antonio Francesco: 96, 221<br />
Galilei, Galileo: 66<br />
GARIBALDI, Giuseppe: 252-53<br />
Genovesi Antonio: 166<br />
GERSON, Johannes: 11<br />
GHISI, Andrea: 25<br />
GIACOSA, Giuseppe: 254<br />
GIGANTI, Nicoletto: 181<br />
GILIO, Giovanni Andrea: 222<br />
Gillray, James: 29<br />
Ginori Andrea: 183<br />
Giovanni Filippo, vescovo: 56<br />
GODEFROY, Pierre: 140<br />
GODEFROY, Theodore: 101<br />
GOLTZIUS, Hubert: 26<br />
Gonzaga Federico: 79<br />
GORANI, Giuseppe: 97<br />
GOULIN, Jean: 223<br />
GRASSI, Giacomo: 182<br />
GREGORIUS I, Papa: 12<br />
GUASCO, Francesco Eugenio: 224<br />
Guglielmo di Monferrato: 133
GUICCIARDINI, Francesco: 98<br />
HAMILTON, William: 36<br />
HENRION, Francesco: 173<br />
HERBINIUS, M.Johannes: 67<br />
HIERONYMUS, Sanctus: 13-14, 163<br />
HORAE B.M. VIRGINIS.: 21<br />
ISGRÒ, Emilio: 37<br />
JOHANNES de S. Geminiano: 15<br />
JUVENALIS: 141<br />
LA TORRE, Felice: 225<br />
LACEPIERA, Petrus: 68<br />
Laira Gabriele: 203<br />
LAMO, Alessandro: 38<br />
LANCELLOTTI, Secondo: 99<br />
Lancisi G.M.: 72<br />
Legrenzi Giov.: 122<br />
LEONE, Ambrogio: 27<br />
LOCKE, John: 164<br />
Longepierre: 125<br />
Lopes de Ulloa Tom.: 188<br />
LUIGINI Federico: 193<br />
LUPANO, Ottone: 165<br />
Lutero, Martin: 160<br />
MAITRES DE L'AFFICHE (Les): 39<br />
MALBERTO, Domenico: 69<br />
Malipiero Ottaviano: 227<br />
Malvezzi, Pirro: 192<br />
MANETTI, Saverio: 183<br />
MANZONI Alessandro: 142-145<br />
MARCONI, Guglielmo: 255<br />
MAROZZO, Achille: 184<br />
MARTIALIS Marcus Valerius: 146<br />
Massimiliano II, imperatore: 186<br />
MAUPERTUIS Pierre Louis: 70<br />
MAURICEAU, Francois: 226<br />
MAZZINI, Giuseppe: 256<br />
Medici Cosimo de': 181<br />
Medici Isabella: 78<br />
Melilupi Casimiro di Soragna: 28<br />
MEMOIRE: 100<br />
MENAGE Gilles: 217<br />
MENGHI, Girolamo: 185<br />
MERBITZ, Johann Valentin: 71<br />
MERCATI, Michele: 72<br />
MERCATOR, Gerard: <strong>102</strong><br />
MERCURIALE, Girolamo: 186<br />
MERCURIO, Scipione: 227<br />
MESNARD, Jacques: 228<br />
MICHELANGELO: 40<br />
MILLIN, A.L.: 103<br />
MINIATORE, Bartolomeo: 147<br />
MONTESQUIEU, Charles de: 166<br />
MORAVIA, Alberto: 257<br />
Morellet Andre: 87<br />
MORIGI, Paolo: 104<br />
MORROCCHESI, Antonio: 148<br />
MUNDINUS (Mondino de Luzzi): 73<br />
MUNSTER, Sebastian: 105<br />
MUSSCHENBROEK, Petrus: 74<br />
Napio Guidotto: 55<br />
NONNIUS (Nunez), Ludovicus: 188<br />
OLMO, Marco Antonio: 75<br />
Omero: 135<br />
ORATIO DOMINICA: 167<br />
Orsini Fabio: 132<br />
OTTONAIO, G.B. dell': 149<br />
OVIDIUS, Naso, Publius: 150-51<br />
PAGES (DE), Pierre Marie Fr.: 106<br />
PALATINO, Giovanni Battista: 189<br />
PALLADIO, Andrea: 42<br />
PALMIERI, Pietro Giacomo: 43<br />
Paschali Giulio: 54<br />
PASCOLI, Leone: 44<br />
PASCOLI, Maria: 258<br />
PASSERI, Bernardino: 168<br />
PAUSANIAS, Il Periegeta: 107<br />
PELLICO, Silvio: 259<br />
Peretta Camilla: 61<br />
PEROTTUS, Nicolaus: 16<br />
PERSIUS: 141<br />
PICCOLOMINI, Alessandro: 229<br />
PICO della Mirandola Giov.Fr.: 230<br />
Pietro a Mornyeu: 109<br />
PINELLI, Bartolomeo: 145<br />
PINGONIUS, Philibertus: 169<br />
PIRANESI, Giovanni Battista: 45<br />
PIRANI, Giovanni: 231<br />
PLAUTUS, Marcus Accius: 152<br />
Pleydenwurff Wil.: 18<br />
PLINIUS, Secundus: 76<br />
PORCACCHI, Thomaso: 98, 108<br />
PORRAS, Manuel de: 77<br />
POSTEL, Guillaume: 160<br />
PROCLO: 78<br />
PTOLEMAEUS, Claudius: 109<br />
PULCI, Bernardo: 17<br />
QUINTILIANUS, M.F.: 153<br />
Raccolta di esercizi per canto: 187<br />
RAMEAU, Jean-Philippe: 190<br />
REQUENO, Vincenzo: 28<br />
Riario Ferdinando: 155<br />
RICHARD, Abbe: 110<br />
RIGENERAZIONE dell'Olanda: 29<br />
Riggio Andrea: 69<br />
RONCAGLIA, Costantino: 232<br />
ROSSINI, Gioacchino: 260<br />
ROUIT, H.: 233<br />
RUZZANTE (Beolco), Angelo: 154<br />
Sabellico M.A.: 113<br />
SALOMON BERNARD: 46<br />
Salviati Baglioni Ginevra: 204<br />
SANSOVINO, Francesco: 111<br />
SARFATTI, Margherita: 261<br />
SAVONAROLA, Ger.: 170-71, 234<br />
SCALA, Flaminio: 155<br />
SCHEDEL, Hartmann: 18<br />
SCHIAVO, Domenico: 30<br />
SEBASTIANI, Leopoldo: 210<br />
Sellius: 93<br />
Sisto V Papa: 61<br />
STAEL-HOLSTEIN, A.L.G.: 235<br />
Strozzi Ippoliti Adelaide: 241<br />
SUSIO, Giovanni Battista: 79<br />
SVETONIUS, Caius T.: 113<br />
TANSILLO, Luigi: 236-38<br />
TARTAGLIA, Niccolo: 80<br />
TASSO, Torquato: 156<br />
TERESA (Santa), de Jesus: 239<br />
TERMANINI, Gaetano: 240<br />
THIBAULT, Girard: 191<br />
THOMAS, Ant.-Leonard: 241<br />
THOMAS, Antoine J.B.: 114<br />
Tomasetti Germano: 258<br />
TOMMASEO, Niccolo: 242<br />
UBERTINUS de CASALI: 19<br />
UNGARETTI, Giuseppe: 266-268<br />
Urbano VIII Papa: 99<br />
VALLA, Laurentius: 20<br />
Valli, Leo: 119<br />
VALLISNERI, Antonio: 81, 178<br />
VARCHI, Benedetto: 95<br />
VEGETIUS, Renatus Flavius: 115<br />
VERGILIUS, Publius M.: 157-58<br />
VERNET, Carle: 116<br />
VIE de Madame S. Marguerite: 243<br />
Visconti Ercole: 104<br />
VITA e fasti di Caterina II: 244<br />
VITRUVIUS, Marco Pollione: 48-50<br />
Vittoria Colonna di Toledo: 197<br />
Vittorio Amedeo I di Savoia: 44, 265<br />
Vittorio Amedeo III di Savoia: 161<br />
VIVALDUS, Giov.Lud.: 172<br />
VIZANI, Angelo: 192<br />
VOSS, Isaac: 82<br />
Wohlgemuth Michael: 18<br />
WOJTYLA - Giovanni Paolo II: 172/b<br />
ZACCARIA, Franc. Antonio: 51<br />
ZANCHI, Giov. Crisostomo: 117<br />
ZANOTTO, Francesco: 47<br />
ZONCA, Vittorio: 83<br />
ZUSTO, Giovanni: 118<br />
173
Allegrini e Pisoni: 241<br />
Angelier: 180<br />
Baba Evangelista: 98<br />
Baldini Vittorio: 62<br />
Ballard: 190<br />
Barezzi: 239<br />
Bazachi: 91<br />
Beati e Tenenti: 175<br />
Bellagamba: 75<br />
Belleri P.: 188<br />
Benagli Bernardino: 5, 6<br />
Beneditti Geronimo de: 230<br />
Bentivenga Pietro: 30<br />
Bertano, Pietro Maria: 185<br />
Bertelli: 83<br />
Bevilacqua: 205<br />
Bianchi G.B.: 121<br />
Bidelli G.B.: 104<br />
Bindoni F. e Pasini M.: 124, 195<br />
Blado, Antonio: 138, 189<br />
Bodoni G.B.: 156, 161<br />
Bonardo & Grossi: 84<br />
Bonducci Andrea: 139<br />
Bonetis Andreas de: 19<br />
Bonfadino Bart.: 57<br />
Bonus Johannes: 7<br />
Buagni Gio. Fr.: 69<br />
Buisson: 97<br />
Cadotino: 64<br />
Calvo: 165<br />
Cambiagi Gaetano: 173<br />
Capponi Ant: 53, 178<br />
Carampello Bartolomeo: 42<br />
Carolum Stephanum: 140<br />
Ciotti G.B.: 227<br />
Comes (Conti) Vinc: 79<br />
Comin da Trino: 128, 199<br />
Copernius Aegidius: 26<br />
Corbon Jean: 131<br />
De Franceschi Fr.: 49, 181<br />
De Gregoriis: 15<br />
De Rossi: 44, 113, 169, 196<br />
De Tournes: 46<br />
Deuchino: 25<br />
Didot F.: 114<br />
Draconi C: 38<br />
Duchesne: 23<br />
174<br />
INDICE DEI TIPOGRAFI<br />
Durand: 228<br />
Egenolff Chr.: 73<br />
Eliz: 164<br />
Elzevir: 82, 191<br />
Farri Dom: 154, 162<br />
Ferrario Vincenzo: 143<br />
Flach Martin: 11<br />
Franceschini: 63<br />
Galeazzi: 96, 221<br />
Gardane Antonio: 220<br />
Giolito: 120, 123, 135, 193, 137<br />
Giunta: 35, 40, 48, 58, 78, 148,<br />
153, 186<br />
Gobbi Oratio de': 222<br />
Gozzi Fratelli: 28<br />
Graziosi: 231<br />
Guerigli Giov.: 99<br />
Guerin: 179<br />
Guidotti: 43<br />
Hendrik Wetstein: 217<br />
Henricpetri Sebastian: 105, 109<br />
Hondius Jodocus: <strong>102</strong><br />
Honorat, Sebastien: 177<br />
Hubner, Martin Gabriel: 71<br />
Insegna di Dante: 148<br />
Jansson-Waesberghe: 67<br />
Jenson, Nicolaus: 20<br />
Knoblouchus Jo.: 86<br />
Koberger: 18<br />
Le Signerre: 172<br />
Legnano de: 133<br />
Libri Bartolomeo de': 1, 234<br />
Malatesta M. Ant. Pandolfo: 59<br />
Manni: 32<br />
Manuzio Aldo: 126, 141, 207<br />
Manuzio Paolo: 52<br />
Maria Marco de: 65<br />
Marsili: 206<br />
Martello: 95<br />
Meda: 134<br />
Mequignon: 60<br />
Miscomini: 8, 17<br />
Monaldini V.: 51<br />
Morgiani: 3, 9<br />
Mosca Felice: 41<br />
Moutard: 106<br />
Muschio Andrea: 61<br />
Nicolini Franc.: 122<br />
Oporinus: 160<br />
Osanna: 107<br />
Pachel: 10<br />
Padovano: 55<br />
Panialis: 237<br />
Pasqualibus P. de: 12<br />
Pecora: 24<br />
Pellecchia eredi: 211<br />
Peralta Bernardo: 77<br />
Pinargenti Antonio: 184<br />
Pincius D.: 163<br />
Pinelli Antonio: 203<br />
Pulciani G.B.: 155<br />
Riessinger: 13<br />
Rizzardi: 136<br />
Rossi, Giovanni: 192<br />
Rossi, Marc'Antonio: 159<br />
Rosso, Giovanni: 27<br />
Rubeus: 68<br />
Salvioni Gio. Maria: 72<br />
Sarzina Giacomo: 33<br />
Schöwetter Io. God.: 56<br />
Scinzenzeler: 16, 146<br />
Sermartelli: 130, 132<br />
Sessa: 76, 125, 129<br />
Silva Bernardino: 89<br />
Silva Francesco: 151<br />
Soardi: 147, 152<br />
Spira, Vindel. de: 4<br />
Tacuino Giovanni: 150, 198<br />
Terres Domenico: 166<br />
Tinassi: 66<br />
Torrentino: 85, 197<br />
Torresano: 14, 208<br />
Valgrisi Vincenzo: 212<br />
Van Der Hoek: 215<br />
Vegio Leonardo: 157<br />
Venturini Leonardo: 232<br />
Vincent Bart.: 54<br />
Vitali Bern.: 117<br />
Wassermann: 103<br />
Wechel: 115<br />
Wild Leonardus: 2<br />
Zanetti Crist.: 204<br />
Zanobi Pignoni: 34<br />
Zatta: 29, 244<br />
Ziletti: 94, 182
Acqua minerale: 60<br />
Aereostatica: 173<br />
Alchimia: 55<br />
America: 93<br />
Anatomia: 73<br />
Araldica: 90-91,104<br />
Archeologia: 27<br />
Architettura: 42, 48-50<br />
Astrologia: 78, 150<br />
Astronomia: 56, 58, 66<br />
Bergamo: 88, 117<br />
Bodoni: 156<br />
Bologna: 84<br />
Brescia: 117, 136<br />
Caccia: 180<br />
Calligrafia: 189<br />
Caprera: 253<br />
Cartografia: 108<br />
Chimica: 214<br />
Città di Castello: 225<br />
Cremona: 38, 79<br />
Demonologia: 159, 185<br />
Dialetto: 121<br />
Diritto: 87, 166, 210<br />
Emblemi: 33<br />
Emilia Romagna: 84<br />
Equitazione: 112<br />
Erotica: 127, 215, 236<br />
Falconeria: 180<br />
Ferrara: 62, 196<br />
Feste: 30, 34-35, 41<br />
Filologia: 20, 99<br />
Filosofia: 11, 22, 162, 164,<br />
166, 217, 241<br />
Firenze: 32, 34-35, 95<br />
Fisica: 74, 214<br />
INDICE DEGLI ARGOMENTI<br />
E DEI LUOGHI<br />
Francia: 233<br />
Friuli: 124<br />
Frumento: 179<br />
Gastronomia: 61, 65, 174,<br />
176-77, 183, 188<br />
Genealogia: 90<br />
Geometria: 52, 63<br />
Ginnastica: 186<br />
Giochi: 25<br />
Gnomonica: 69<br />
Idraulica: 67<br />
Legature: 94, 125, 141, 239<br />
Liguria: 91<br />
Lombardia: 88, 103-104<br />
Lucca: 232<br />
Lugo: 119<br />
Macomer: 112<br />
Magia: 67<br />
Manoscritti: 21, 187, 210<br />
Mantova: 107<br />
Marche: 222<br />
Matematica: 52, 63, 74, 221<br />
Meccanica: 62<br />
Medicina: 65, 68, 73, 75,<br />
77, 79, 225<br />
Metallurgia: 55<br />
Milano: 90, 104, 121, 143<br />
Militaria: 115<br />
Miniatura: 21<br />
Mitologia: 215<br />
Mnemotecnica: 15<br />
Moda: 22, 224, 233<br />
Modena: 53, 178<br />
Musica: 187, 190<br />
Napoleone: 116<br />
Napoli: 36, 41, 166, 224,<br />
238<br />
Nautica: 57, 106, 118<br />
Nola: 27<br />
Numismatica: 51<br />
Occultismo: 67, 159, 185<br />
Oculistica: 68<br />
Omero: 135<br />
Ostetricia: 226-228, 240<br />
Padova: 64, 81, 83<br />
Palermo: 30, 174<br />
Pedagogia: 153<br />
Pesaro: 63<br />
Petrolio: 53<br />
Philadelphie: 87<br />
Piacenza: 91<br />
Politica: 29, 85, 97<br />
Russia: 244<br />
Saluzzo: 172<br />
Sardegna: 112<br />
Savona: 7<br />
Scherma: 181-82, 184, 191-<br />
92<br />
Sicilia: 30<br />
Sindone: 169<br />
Spinola: 91<br />
Stregoneria: 230<br />
Tipografia: 7, 18, 24, 89,<br />
126, 138, 151, 167<br />
Torino: 89, 92, 151, 216<br />
Traduzioni: 134-35, 162,<br />
230<br />
Turchia: 111<br />
Venezia: 47<br />
Vercelli: 237<br />
Vulcani: 36<br />
Zoologia: 81<br />
175