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Per il "Re di Roma" RNALE .

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<strong>il</strong> Sud raggiunsero Vivaro, dovettero venire a patti col parroco del<br />

luogo e col priore della Comunità, ch'era allora Cam<strong>il</strong>lo Di Pietro,<br />

genitore del futuro porporato.<br />

L'ospitalità venne con cristiana cor<strong>di</strong>alità accordata <strong>di</strong>etro assicu-<br />

razione che i garibal<strong>di</strong>ni si sarebbero astenuti da ogni violenza (benché<br />

gli abitanti ad ogni buon fine - com'era costume in quei tempi <strong>di</strong><br />

emergenza - mettessero sotto chiave donne e pollame). Tuttavia gli<br />

accor<strong>di</strong> vennero scrupolosamente rispettati e gli ospiti, dopo alcuni<br />

giorni <strong>di</strong> riposo e <strong>di</strong> ristoro, s'allontanarono ringraziando cor<strong>di</strong>almente.<br />

I ricor<strong>di</strong> locali registrano ancora qualche spora<strong>di</strong>co caso <strong>di</strong> lealismo<br />

posteriore al XX Settembre; quello del rapsodo strimpellatore <strong>di</strong> una<br />

nostalgica strofa: « Quando comandavano li pretacci / correva oro,<br />

argento e quattrinaccij / adesso che comandano li nostri fratelli, /<br />

cartastraccia e quattrinelli». Poi tutto tace.<br />

Arrivati qui, sarebbe forse già possib<strong>il</strong>e fare <strong>il</strong> punto in merito al<br />

problema delle due versioni, così antitetiche nell'essenza e nei particolari,<br />

cercando <strong>di</strong> stab<strong>il</strong>ire quale <strong>di</strong> esse offra maggiori e più sicure<br />

note <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>ità anzi <strong>di</strong> certezza.<br />

Abbiamo da una parte la versione ufficiale, garantitaci dalla storia<br />

come l'unica esatta, accettata universalmente come verità assoluta, inoppugnab<strong>il</strong>e,<br />

mai revocata in dubbio da nessuno. Il racconto che ne fece<br />

la contessa romano-bavarese costituisce la base granitica del memorab<strong>il</strong>e<br />

evento e rivive identico - per quanto infiorettato <strong>di</strong> sofisticate eleganze<br />

vocaboliere - sotto la penna del Bresciani nei suoi vari romanzi<br />

politici, al modo stesso che riecheggia in infiniti manuali <strong>di</strong> storia<br />

pubblicati in tutto <strong>il</strong> mondo da quel tempo fino ad oggi.<br />

Né mancano documenti o monumenti d'altro genere che confermano'<br />

tale veri<strong>di</strong>cità. Cito per tutti l'epitafio del Liebl, defunto nel-<br />

l'ottobre 1870 e sepolto nello scomparso cimitero <strong>di</strong> Santo Spirito in<br />

Sassia alla Lungara: in esso era rammentato altresì ch'aveva accom-<br />

pagnato a Gaeta Pio IX « ab Urbe exulantem ». Ora, se avesse<br />

presa invece la strada in<strong>di</strong>cata dalla leggenda, queste parole dell'iscri-<br />

zione non avrebbero risposto a verità. Di conseguenza, qualunque<br />

vivarese l'avesse letta poteva accusarla <strong>di</strong> mendacio. A maggior ragione<br />

242<br />

l<br />

avrebbe potuto farlo papa Mastai, ove ne fosse stato a conoscenza.<br />

Ma vedete a quali assur<strong>di</strong> s'andrebbe incontro, lasciando la via vecchia<br />

per la nuova e dando retta alla « vox populi»: che <strong>di</strong>venta « vox Dei»<br />

soltanto dopo la sanzione della Storia.<br />

Può, sì, piacer quel tanto d'estro ch'è insito nelle credenze popo-<br />

lari. È giusto apprezzare l'inventiva allorché costruisce paradossi inge-<br />

gnosi sul genere del famoso « Napoleone non è mai esistito». Ma<br />

sarebbe in<strong>di</strong>screto pretendere <strong>di</strong> più. Alla scienza severa definita da<br />

Cicerone ;( maestra della vita» poco garba sentirsi chiedere che defletta<br />

dai propri imprescrittib<strong>il</strong>i doveri. A qualsiasi tentativo del genere essa<br />

opporrà un invalicab<strong>il</strong>e muro <strong>di</strong> bronzo, contro <strong>il</strong> quale urteranno i<br />

voli della fantasia per <strong>di</strong>ssolversi come bolle <strong>di</strong> sapone.<br />

È antipatico, certo, battersi contro una leggenda così giovinetta<br />

_ ha poco più d'un secolo, mentre quelle da prender sul serio ne<br />

portano sul groppone perlomeno da cinque a <strong>di</strong>eci - eppure ne vale<br />

la pena. Se si lascia perdere, può esser ne nascano dell'altre. Potremmo<br />

un bel giorno leggere: « Sapete la novità? Al Portuense vige la tra<strong>di</strong>zione<br />

che la Breccia del XX Settembre non venne aperta nelle mura<br />

<strong>di</strong> Porta Pia bensì <strong>di</strong> Porta Portese, e che <strong>il</strong> quartier generale <strong>di</strong><br />

Cadorna non stava mica a V<strong>il</strong>la Albani ma al Corviale». « Tutta<br />

una storia da rifare» potrebbe concludere l'ombra <strong>di</strong> Petrolini.<br />

Questo per l'appunto dev'esser accaduto ai vivaresi. Di storia,<br />

locale, n'avevano pochino; e vollero tagliarsene una grossa fetta ut<strong>il</strong>iz-<br />

zando per proprio uso e consumo (e <strong>di</strong> chi ci avrebbe creduto) quello<br />

storico viaggio. Epurandolo con senso democratico da nomi aulici ed<br />

esotici, popolandolo <strong>di</strong> tipi strapaesani nella cornice delle località ad<br />

essi fam<strong>il</strong>iari, spingendo lo scrupolo fino al nome della mula (ch'è<br />

sperab<strong>il</strong>e venisse, dopo tanto onore, giub<strong>il</strong>ata dal proprietario esultante).<br />

Colpo <strong>di</strong> sole? Miraggio? Autosuggestione collettiva? Chissà...<br />

Dopotutto, Vivaro non è Tarascona né la Provenza s'è mai sognata<br />

<strong>di</strong> trasferirsi nel Lazio. Ma è <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e indagarlo. E in fin dei conti,<br />

quell'agreste aura <strong>di</strong> mistero che avvolge la genesi della leggenda<br />

conferma <strong>il</strong> perpetuo <strong>di</strong>venire delle facoltà creative <strong>di</strong> nostra gente.<br />

Che lavora col proprio cervello senza preoccuparsi dell'altrui, e perfino<br />

se racconta una favola la presenta con bella apparenza <strong>di</strong> verità.<br />

GIGI HUE'ITER

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