Per il "Re di Roma" RNALE .
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stono ai giochi, chiunque abbia de<strong>di</strong>cato l'animo all'arte partecipa al<br />
<strong>di</strong>porto del popolo romano: « È un'armata spregiu<strong>di</strong>cata, / gli archi_<br />
tetti son ingegneri / e i pittori cavalieri. / I ganime<strong>di</strong> son aiutanti /<br />
del simulacro dei baccanti...» (rime liberamente tradotte « alla f<strong>il</strong>astrocca<br />
»).<br />
L'acquarellista svedese Egron Lundgren r<strong>il</strong>eva (1845) <strong>il</strong> carattere<br />
pittorico della luce, che verso mezzogiorno penetra nelle fantastiche<br />
ed irregolari grotte <strong>di</strong> Cervaro: la baraonda carnevalesca, le nubi <strong>di</strong><br />
fumo prodotto dal tabacco, <strong>il</strong> canto, le chiassose risate e la babelica<br />
confusione <strong>di</strong> lingue « destano la sensazione <strong>di</strong> un risveglio nel regno<br />
delle favole, con la testa piena <strong>di</strong> - nulla - circondata <strong>di</strong> esagerazioni<br />
inverosim<strong>il</strong>i... Il presidente stava seduto insieme alla corte sotto ban<strong>di</strong>ere,<br />
foglie e fiori, corone e carta dorata. Una "coorte" intonava<br />
cori fortissimi su Wein und Liebe, Friihling und Vaterland _ <strong>il</strong><br />
tutto era accompagnato dai brin<strong>di</strong>si a destra e sinistra. Dopo pranzo<br />
iniziavano i giochi olimpici». Tirasegno era l'effigie <strong>di</strong> « un magro e<br />
pelato professore tedesco, visto in prof<strong>il</strong>o, dall'occhio verde sporgente;<br />
lo chiamavano" Der <strong>Re</strong>scensent" (<strong>il</strong> critico). Con giavellotti e frecce<br />
cercavan centrare l'occhio ciclopico per vincere <strong>il</strong> primo premio. Nella<br />
gara in groppa agli asini vinceva colui che arrivava per ultimo, giacché<br />
<strong>il</strong> somaro è un bestia cocciuta...» (libera traduzione da Un malares<br />
anteckningar, I, « Italiaen och Spanien». Stockholm 1873-74, p. 98;<br />
Roma, apr<strong>il</strong>e 1845).<br />
« lo fui uno dei vincitori alle gare <strong>di</strong> quel giorno», <strong>di</strong>ce Nino<br />
Costa parlando della festa <strong>di</strong> Cervara del '53. « Vinsi al me<strong>di</strong>oevale<br />
gioco dell'anello, <strong>il</strong> quale consiste nell'inf<strong>il</strong>are una canna, bran<strong>di</strong>ta come<br />
una lancia, in un anello, mentre <strong>il</strong> cavallo è spinto a tutta carriera. Ed<br />
arrivai primo nella corsa degli asini. Tuttora conservo <strong>il</strong> premio per<br />
questo toccatomij che è una pentola artisticamente <strong>di</strong>pinta con asini<br />
eroicamente amorosi nel fiorito maggio». (Citazione da SILVIONEGRO,<br />
vol. cit., p. 312).<br />
Il numero dei partecipanti al baccanale primaver<strong>il</strong>e variava da anno<br />
in anno, da 150 nel 1838 a ca. 340 nel 1846. Nel 1840 si registrava un<br />
consumo <strong>di</strong> 200 ch<strong>il</strong>i <strong>di</strong> pane e 375 litri <strong>di</strong> vino, nel 1844 i viveri ammontavano<br />
a 50 ch<strong>il</strong>i <strong>di</strong> prosciutto, IO ch<strong>il</strong>i <strong>di</strong> mortadella, 550 uova,<br />
135ch<strong>il</strong>i <strong>di</strong> roastbeef, 300 aranci. La cifra complessiva delle spese cucina<br />
era, nel 1847, 415 lire!<br />
Il «carnevale dei tedeschi» era <strong>di</strong>ventato un pubblico svago intorno<br />
alla metà del secolo: « Ed ecco che incominciano ad uscire dalla città,<br />
cioè dalle porte <strong>di</strong> Roma, centinaia <strong>di</strong> carrozze, poiché non vi è chi non<br />
voglia andare a vedere la festa, così i ver<strong>di</strong> pen<strong>di</strong>i dei paraggi sono<br />
nereggianti <strong>di</strong> una folla allegra. Alcuni si portano <strong>il</strong> canestro del pranzo<br />
con provviste <strong>di</strong> vino, e deponendo <strong>il</strong> tutto in bell'or<strong>di</strong>ne sul prato, si<br />
<strong>di</strong>spongono a mangiare quando e dove meglio loro aggrada; coloro<br />
però che desiderano pranzare con gli artisti devono essere decorati dell'or<strong>di</strong>ne<br />
del Mezzo Baiocco, da portarsi all'occhiello: tale decorazione<br />
viene <strong>di</strong>stribuita prima della partenza da Roma a tutti gli artisti ed a<br />
quanti acquistano biglietti per la festa. Alcuni poi recano sul petto la<br />
ben più alta decorazione del Troppo Merito, che si sono guadagnata<br />
nei giorni precedenti, e questi sono guardati con la dovuta riverenza ».<br />
(Brano delle memorie dello scultore americano W<strong>il</strong>liam Wetmore<br />
Story, riportato da S. NEGROnel vol. cit., p. 306).<br />
« La varietà degli abbigliamenti, delle insegne, <strong>il</strong> battere dei tamburi,<br />
<strong>il</strong> clangor delle trombe» attiravano « intere famiglie d'inglesi<br />
venuti colà nei lor fiacres» a passeggiare «in guanti bianchi 'per <strong>di</strong>verse<br />
<strong>di</strong>rezioni appoggiando ai bracci le sentimentali lor donne, sim<strong>il</strong>i a s<strong>il</strong>fi<strong>di</strong><br />
o genj dell'aria, che fan bell'antitesi a quella maschia moltitu<strong>di</strong>ne».<br />
(BoSCHI,p. 271).<br />
Con la fondazione delle società artistiche vere e proprie, quali<br />
«Deutscher Kiinstlerverein» (1847) e «Skan<strong>di</strong>navisk Forening» (1860)<br />
la Ponte Molle Gesellschaftperdeva terreno. Dopo le vicende politiche<br />
nel 1848 le feste del Cervaro <strong>di</strong>vennero irregolari e la loro meta variava.<br />
Una forzata ripresa nel 1870 fu seguita da altre sette « Olimpia<strong>di</strong> »,<br />
l'ultima nel 1890' La mascherata teutonica non aveva più ragion d'essere.<br />
Nella nuova Capitale del <strong>Re</strong>gno mancava la giustificazione per<br />
sim<strong>il</strong>i usanze provinciali. Estinta la società <strong>di</strong> Ponte molle e Cervaro<br />
morì anche <strong>il</strong> Carnevale romano. Le celeberrime « grotte», in parte<br />
crollate, menano oggi una triste esistenza <strong>di</strong> assoluto abbandono. Un<br />
primitivo cartello, posto a fianco della via Tor Cervara, in<strong>di</strong>ca l'ubicazione<br />
delle memorab<strong>il</strong>i «cave <strong>di</strong> tufo», durante l'ultima guerra tramu-<br />
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