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versione completa in .pdf - La Rassegna d'Ischia

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Posidonia oceanica con fiori<br />

<strong>La</strong> cartografia tematica rappresenta un importante<br />

mezzo di controllo dell’ambiente naturale e delle sue<br />

modificazioni nel tempo, grazie alle sue capacità di<br />

s<strong>in</strong>tesi.<br />

Gli <strong>in</strong>terventi di salvaguardia potranno essere effettuati<br />

solo <strong>in</strong> base a conoscenze dello stato attuale di<br />

salute e dell’evoluzione di ogni s<strong>in</strong>gola prateria, che si<br />

ottengono attraverso opportuni programmi di monitoraggio.<br />

Per tutti questi motivi le praterie di Posidonia oceanica<br />

sono def<strong>in</strong>ite “habitat prioritari”e sono state <strong>in</strong>dividuate<br />

aree, i Siti di Importanza Comunitaria (SIC),<br />

dove la tutela è fondamentale, attraverso la Direttiva<br />

Europea 92/43 CE recepita dall’ord<strong>in</strong>amento italiano<br />

con il DPR 357/1997.<br />

<strong>La</strong> Carta Tematica ci fornisce le superfici e la aree<br />

dei vari tematismi ed <strong>in</strong> particolare di matte morta,<br />

consentendoci di sapere con precisione quanta prateria<br />

si presenta <strong>in</strong> stato di regressione.<br />

L’Indice di Conservazione misura la quantità di<br />

Posidonia oceanica viva <strong>in</strong> rapporto alla matte morta<br />

e qu<strong>in</strong>di fornisce lo stato di conservazione della prateria.<br />

L’Indice di Sostituzione misura, <strong>in</strong>vece, il valore<br />

di sostituzione di Posidonia oceanica con altre specie,<br />

nel nostro caso con Cymodocea nodosa. Questo <strong>in</strong>dice,<br />

qu<strong>in</strong>di, valuta quanta prateria è m<strong>in</strong>acciata dall’<strong>in</strong>stallazione<br />

di un’altra fanerogama <strong>in</strong> aree disturbate.<br />

L’Indice di Frammentazione misura quanto un<br />

habitat è frammentato e qu<strong>in</strong>di, <strong>in</strong> questo caso, quanta<br />

prateria risulta più o meno omogenea.<br />

L’Indice di Complessità delle Chiazze, <strong>in</strong>vece,<br />

misura la complessità di forma delle chiazze dei vari<br />

tematismi.<br />

Se il giard<strong>in</strong>o dell’Eden era il luogo <strong>in</strong> cui cresceva<br />

ogni pianta, piacevole a vedersi e buona per i suoi frutti<br />

e dove l’uomo ha mosso i primi passi, addomesticato<br />

gli animali e coltivato il terreno, Il Bac<strong>in</strong>o del Mediterraneo<br />

è stato il Primo Paradiso dell’umanità.<br />

C<strong>in</strong>que milioni di anni fa le acque dell’Atlantico <strong>in</strong><br />

soli 100 anni, attraverso lo Stretto di Gibilterra, hanno<br />

riempito l’ampia fossa tettonica facendo nascere l’attuale<br />

Mare Mediterraneo.<br />

Due milioni di anni fa compare l’uomo che dalla rigogliosa<br />

natura del Mediterraneo seppe trarre le risorse<br />

per la propria sussistenza e costruire la propria civiltà.<br />

Sei milioni di anni fa l’antico Mar Mediterraneo<br />

evapora <strong>completa</strong>mente. Si forma una lunga fossa lunga<br />

3000 km. e profonda 1600 metri. <strong>La</strong>ghi salati poco<br />

profondi. Rilievi vulcanici che oggi formano la Corsica,<br />

la Sardegna e le Cicladi elleniche richiamavano le<br />

masse di umidità, che rendono freschi gli ambienti che<br />

ospitano grandi foreste ricche di vita.<br />

Ricerche della nave Glomar Challengere nel 1970<br />

<strong>in</strong>dividuano banchi enormi di Sali (salgemma e Gesso<br />

-evaporiti) di rilevante spessore - oltre 1000 metri<br />

- alternati a depositi organici trasportati dai fiumi che<br />

si affacciano lungo le coste della Spagna (Ebro), della<br />

Francia (Rodano) e dell’Italia (Po). Risulta così evidente<br />

che nel corso della sua lunga storia il Mediterraneo<br />

è evaporato diverse volte.<br />

Il tasso di evaporazione annua è di circa 4000 km<br />

cubi e <strong>in</strong> condizioni climatiche come quelle attuali<br />

occorrono 1000 anni per il prosciugamento dell’<strong>in</strong>tero<br />

bac<strong>in</strong>o. Viceversa per il suo riempimento completo<br />

bastano solo 100 anni perché dallo stretto di Gibilterra<br />

ogni giorno entrano 160 km. cubi di acqua.<br />

<strong>La</strong> sal<strong>in</strong>ità del Mediterraneo risulta abbastanza elevata<br />

(39/1000), la maggiore densità determ<strong>in</strong>a una corrente<br />

di profondità <strong>in</strong> uscita, rispetto a quella d’<strong>in</strong>gresso<br />

che è superficiale e si sposta da W. verso E.<br />

È stato calcolato che una goccia d’acqua penetrata<br />

dall’Oceano Atlantico percorre tutto il Bac<strong>in</strong>o del<br />

Mediterraneo <strong>in</strong> circa 150 anni alla velocità di 4 km.<br />

l’ora.<br />

Le coste presentano uno sviluppo complessivo di<br />

oltre 46000 km. e si presentano molto diversificate tra<br />

loro. Infatti si passa da coste alte e frastagliate a basse<br />

e sabbiose con evidenti diversificazioni degli ambienti<br />

mar<strong>in</strong>i costieri.<br />

Tutti gli attuali abitanti del Mediterraneo sono di<br />

orig<strong>in</strong>e atlantica e, vista la struttura geomorfologica<br />

dei fondali molto diversificati per orig<strong>in</strong>e e profondità,<br />

hanno occupato i diversi strati del complesso biotopo<br />

mar<strong>in</strong>o. Particolarmente <strong>in</strong>teressante, <strong>in</strong> proposito, lo<br />

sviluppo delle praterie di Posidonia oceanica per il notevole<br />

ruolo bioecologico e geomorfologico delle aree<br />

costiere dove si sviluppa.<br />

Va comunque precisato che dal 1869 con l’apertura<br />

del Canale di Suez molte specie di organismi dal Mar<br />

Rosso hanno colonizzato gli ambienti del Mediterraneo<br />

soppiantando spesso le specie auotoctone.<br />

<strong>La</strong> <strong>Rassegna</strong> d’Ischia 1/2007 19

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