versione completa in .pdf - La Rassegna d'Ischia
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Il Mediterraneo un mare da salvare<br />
di Giuseppe Soll<strong>in</strong>o<br />
II Mar Mediterraneo è un mare <strong>in</strong>terno, compreso<br />
tra Europa, Asia ed Africa; è collegato all’Oceano<br />
Atlantico ad Ovest attraverso lo Stretto di Gibilterra<br />
(13 km). Lo stretto dei Dardanelli, il Mar di Marmara e<br />
il Bosforo lo collegano al Mar Nero, altro mare <strong>in</strong>terno,<br />
compreso tra Europa ed Asia. Il canale di Suez, aperto<br />
nel XIX secolo, collega il Mediterraneo al Mar Rosso<br />
e qu<strong>in</strong>di all’Oceano Indiano.<br />
<strong>La</strong> superficie complessiva è di oltre 2.500.000 km<br />
quadrati, con uno sviluppo da W ad E di quasi 4000<br />
km. e da N a S di oltre 1600 km.<br />
Il Mediterraneo è un residuo dell’antico mare chiamato<br />
Tetide, il cui fondo, ricoperto da sedimenti, fu<br />
compresso da un movimento tettonico durante l’Oligocene,<br />
circa 30 milioni di anni fa, quando le placche crostali<br />
euroasiatica ed africana entrarono <strong>in</strong> collisione. Lo<br />
scontro violento di tali placche - tuttora <strong>in</strong> movimento -<br />
ha dato orig<strong>in</strong>e ad imponenti formazioni orogenetiche<br />
(orogenesi alp<strong>in</strong>a), cioè a quei rilievi montuosi che si<br />
sviluppano tutt’<strong>in</strong>torno al Mediterraneo, con manifestazioni<br />
di grande <strong>in</strong>stabilità.<br />
Ricordiamo a tal proposito le attività vulcaniche del<br />
Vesuvio, dell’Etna e dello Stromboli, nonché i frequenti<br />
terremoti che hanno devastato l’Italia, la Grecia e la<br />
Turchia.<br />
Una soglia sottomar<strong>in</strong>a che si estende tra Tunisia e<br />
Sicilia divide il Mediterraneo <strong>in</strong> due bac<strong>in</strong>i, orientale e<br />
occidentale. Un’altra soglia, che si trova tra Spagna e<br />
Marocco ed è profonda solo 300 metri, limita la circolazione<br />
attraverso lo stretto di Gibilterra e riduce fortemente<br />
le maree.<br />
Il bac<strong>in</strong>o è circondato da oltre 20 paesi ed etnie diverse,<br />
con una popolazione complessiva di oltre 200<br />
milioni di unità, distribuite lungo 46.000 km. di coste<br />
con oltre 100 milioni di visitatori l’anno. Il Mediterraneo<br />
è quasi <strong>in</strong>teramente circondato da coste montuose<br />
con poche ampie pianure e pochi fiumi di una certa<br />
importanza: Ebro, Rodano, Po e Nilo che apportano un<br />
consistente volume di sedimenti (oltre 50 milioni di t.<br />
annue). L’equilibrio idrico è negativo, cioè le perdite<br />
per evaporazione sono maggiori degli apporti e sono<br />
compensate dall’afflusso di acque atlantiche e <strong>in</strong> m<strong>in</strong>or<br />
misura dal Mar Nero.<br />
Le acque oligotrofe e salate hanno una produttività<br />
piuttosto bassa, maggiore negli anni più freddi e d’<strong>in</strong>verno,<br />
grazie alle forti correnti verticali che favoriscono<br />
il rimescolamento e l’ossigenazione degli strati profondi<br />
e il riciclo di sostanze nutritive; deboli, <strong>in</strong>vece,<br />
sono le maree e le correnti orizzontali.<br />
16 <strong>La</strong> <strong>Rassegna</strong> d’Ischia 1/2007<br />
<strong>La</strong> fauna è caratterizzata da specie endemiche, è<br />
molto più ricca di quella atlantica, soprattutto per le<br />
specie sessili ed i crostacei; tale ricchezza avvalorerebbe<br />
l’ipotesi che il Mediterraneo sia stato il centro primario<br />
dell’evoluzione e dell’irraggiamento della fauna<br />
dell’Atlantico orientale.<br />
Il Mediterraneo è qu<strong>in</strong>di particolarmente vulnerabile<br />
nei confronti dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento, dato lo scarso<br />
ricambio delle sue acque. <strong>La</strong> densità di popolazione,<br />
sia dei residenti che di turisti, determ<strong>in</strong>a condizioni di<br />
estremo rischio eutrofico, soprattutto lungo le coste.<br />
L’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento <strong>in</strong>dustriale, veicolato dalle acque di<br />
fiumi come il Po o il Reno, è determ<strong>in</strong>ato soprattutto<br />
dai paesi del Nord.<br />
Le cause dei pr<strong>in</strong>cipali problemi ecologici<br />
- Inqu<strong>in</strong>amento da Idrocarburi - Il Mediterraneo,<br />
pur occupando solo lo 0,7% della superficie totale delle<br />
acque del pianeta, accoglie quasi il 25% del traffico<br />
mondiale dei prodotti petroliferi. Oltre 630 tonnellate<br />
annue di petrolio sono scaricate nel mare a causa del<br />
trasporto marittimo.<br />
- Inqu<strong>in</strong>amento radioattivo - Il Mediterraneo è un<br />
crocevia dei traffici dei rifiuti radioattivi, tossici e nocivi.<br />
- Inqu<strong>in</strong>amento da sostanze chimiche - Soprattutto<br />
Fosforo, Azoto, Merurio, Piombo, Detersivi, Z<strong>in</strong>co,<br />
Pesticidi ecc. Le tracce di questi prodotti tossici sono<br />
presenti nei Pesci del Mediterraneo <strong>in</strong> quantità cent<strong>in</strong>aia<br />
di volte maggiori rispetto a quelle dell’Atlantico.<br />
- Inqu<strong>in</strong>amento organico e Microbiologico - Soprattutto<br />
molte spiagge italiane e francesi non raggiungono<br />
standard di pulizia fissati per la balneazione. Si hanno<br />
così rischi elevati di <strong>in</strong>fezioni al sistema respiratorio,<br />
epatiti, enteriti, dissenteria e colera.<br />
- Pesca esagerata - <strong>La</strong> quantità di pescato di oltre 2<br />
milioni di t. supera abbondantemente il limite sostenibile<br />
di 1 t. A ciò si aggiunge l’uso di tecniche illegali<br />
come Turbosoffianti (<strong>La</strong>guna veneta), Spadare (lunghe<br />
anche 8 km contro i 2 previsti) o le Gloria di oltre<br />
18000 mq. Permane altresì la pesca a strascico che distrugge<br />
le praterie di Posidonia e il Corallo Rosso.<br />
- Introduzione di specie estranee - Oltre 300 specie<br />
estranee hanno soppiantato quelle <strong>in</strong>digene. Ricordiamo<br />
l’Alga Caulerpa taxifolia, orig<strong>in</strong>aria dei Tropici, f<strong>in</strong>ita<br />
<strong>in</strong> mare forse dal lavaggio di una vasca del Museo<br />
Oceanografico di Montecarlo che, a causa di una sua<br />
toss<strong>in</strong>a-caulerpic<strong>in</strong>a, si sta diffondendo rapidamente<br />
uccidendo le specie endemiche, <strong>in</strong> particolare le alghe<br />
e le praterie di Posidonia.