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versione completa in .pdf - La Rassegna d'Ischia

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di trovarsi di fronte a un’importantissima<br />

scoperta archeologica. In tempi<br />

preistorici, nell’epoca neolitica forse,<br />

quell’antro era stato un tempio<br />

dedicato al culto solare.<br />

Il Puglisi, trovandosi <strong>in</strong> villeggiatura<br />

a <strong>La</strong>cco Ameno, ebbe agio di<br />

poter tornare ripetutamente a visitare<br />

la grotta, riconfermandosi così<br />

sempre più e sempre meglio <strong>in</strong> quella<br />

sua prima ipotesi.<br />

Il tempio del Sole<br />

I culti solari, culti magico-religiosi<br />

(diceva il Puglisi al professore<br />

Platania e all’<strong>in</strong>g. Ciannelli che lo<br />

accompagnavano e lo collaboravano<br />

nelle ricerche) domandano un’ara,<br />

un obelisco, dei segni <strong>in</strong>cisi sulle pareti<br />

delle caverne, ed è sorprendente<br />

che questi segni si ripetano identicamente,<br />

tanto <strong>in</strong> India che <strong>in</strong> C<strong>in</strong>a, tanto<br />

nella Scand<strong>in</strong>avia che nella Spagna.<br />

Lo stesso può dirsi delle grotte,<br />

perché sono disposte verso oriente<br />

e divise, generalmente, <strong>in</strong> tre sezioni,<br />

nell’ultima delle quali si accede<br />

per via d’una lunga e buia galleria.<br />

L’ultima sezione, la più profonda,<br />

è fornita d’una f<strong>in</strong>estra volta verso<br />

oriente, <strong>in</strong> modo da accogliere i raggi<br />

solari nel solstizio che fissa la r<strong>in</strong>ascita<br />

dell’anno, il periodo festivo.<br />

I segni, o petroglifici magico-religiosi,<br />

precedono nel tempo gli idoli:<br />

quando questi appaiono, il culto solare<br />

si è già trasformato <strong>in</strong> idolatria.<br />

Ma <strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e si adorò la luce, la<br />

potenza, il calore, la vita, una qualità<br />

lum<strong>in</strong>osa, come emerge ancora<br />

nei famosi <strong>in</strong>ni dell’antico Egitto. I<br />

culti del periodo preistorico <strong>in</strong> Italia<br />

sono stati poco studiati: vi è tutto un<br />

campo <strong>in</strong>esplorato che promette<br />

importanti scoperte, specialmente<br />

sui culti solari dei primi abitatori<br />

della penisola e particolarmente<br />

della Campania, della Sicilia e della<br />

Sardegna.<br />

Per queste ragioni «il s<strong>in</strong>golare<br />

monumento preistorico scoperto<br />

nell’isola d’Ischia, - conclude giustamente<br />

il Platania - merita certa-<br />

mente uno studio m<strong>in</strong>uto di tutti i<br />

particolari, misure e determ<strong>in</strong>azioni<br />

dei grad<strong>in</strong>i dell’ara, delle rocce, dei<br />

petroglifici e pr<strong>in</strong>cipalmente della f<strong>in</strong>estra<br />

- di cui alcuni del luogo rammentano<br />

l’esistenza - che doveva, <strong>in</strong><br />

un certa epoca dell’anno, far penetrare<br />

i raggi del sole f<strong>in</strong>o alla parete<br />

opposta dello speco».<br />

E facciamo nostro il voto suo di<br />

chiamare questa che nei secoli ebbe<br />

tanti nomi, spesso sciocchi e senza<br />

senso, col nome che meglio le si addice:<br />

«Grotta del Sole».<br />

L’ipotesi del Rittmann<br />

confutata da Platania<br />

Nella sua pregevole opera Geologie<br />

der Insel Ischia A. Rittmann<br />

prende <strong>in</strong> esame la grotta - scrive<br />

il Platania – e dopo aver descritto<br />

il massiccio di trachite del Campagnano<br />

e il filone che si trovava nell’<strong>in</strong>terno<br />

di esso, parlando della caverna,<br />

del tufo, del cumulo di scorie<br />

<strong>in</strong> vic<strong>in</strong>anza del filone, egli dice: «il<br />

dicco tra le pareti di sodalite-trachite<br />

molto resistente, venne dilavato via<br />

dal mare, venendosi così a formare<br />

la caverna. Per l’erosione dei tufi<br />

meno resistenti, si formarono delle<br />

pareti, quasi muraglie».<br />

Ora se si considera tutto <strong>in</strong>sieme -<br />

ribatte il Platania - la grotta esterna,<br />

la lunga galleria, lo speco <strong>in</strong>torno<br />

con le pareti verticali e il fondo pianeggiante,<br />

non si è portati a ritenere<br />

che si tratti di una formazione determ<strong>in</strong>ata<br />

unicamente dall’abrasione<br />

mar<strong>in</strong>a, senza l’<strong>in</strong>tervento degli<br />

uom<strong>in</strong>i, i primi abitatori dell’isola,<br />

che dovettero modificare la cavità<br />

preesistente, sì da renderla atta all’esercizio<br />

del culto. Né il fatto che<br />

la grotta si trovi attualmente ricoperta,<br />

<strong>in</strong> parte, dall’acqua mar<strong>in</strong>a, può<br />

costituire un argomento contrario a<br />

questa tesi; l’isola d’Ischia è soggetta<br />

a bradisismo positivo e l’abbassamento<br />

annuo è attualmente, secondo<br />

il Grablovitz, di quasi c<strong>in</strong>que millimetri<br />

ogni anno.<br />

Alle prove addotte dal prof. Pla-<br />

tania circa i fenomeni bradisismici<br />

isolani ne aggiungerò altre del tutto<br />

sconosciute, ma che credo molto <strong>in</strong>teressanti.<br />

A Sant’Angelo d’Ischia, il paesello<br />

più isolato, adagiato sulla costiera<br />

meridionale dell’isola, sono ancora<br />

controllabili i seguenti fenomeni di<br />

bradisismo. Quelli che contano settanta<br />

anni e più ricordano benissimo<br />

che, nella loro adolescenza, da Cava<br />

Rufano si portavano a Sant’Angelo<br />

per quel lungo tratto che oggi è<br />

<strong>completa</strong>mente <strong>in</strong>vaso dal mare,<br />

dove l’acqua sale all’altezza qui di<br />

un metro, là meno o molto più, secondo<br />

che il fondo è pietroso o arenoso,<br />

e che immette sulla spiaggia<br />

di Chiaia d Rose. Si sa <strong>in</strong>oltre che<br />

sotto Cola, località che trovasi tra<br />

Cava Grado o Redo e Cava Rufano,<br />

esistevano - e sono tuttora visibili,<br />

nonostante la profondità dell’acqua<br />

- delle grotte che servivano da cellai<br />

rurali.<br />

E, poiché siamo <strong>in</strong> tema, dirò che<br />

a Sant’Angelo - oggi meta prediletta<br />

di una folta colonia dì tedeschi - si<br />

conservava <strong>in</strong>tatta f<strong>in</strong>o a una diec<strong>in</strong>a<br />

d’anni fa la storica «Grotta dei<br />

Morti», la quale si apriva <strong>in</strong> alto,<br />

sulla romantica spiaggia di Chiaia di<br />

Rose.<br />

Pasquale Polito<br />

AL CASTELLO D’ISCHIA *<br />

Ancor su l’onda glauca del Tirreno,<br />

Medievale castello ti rispecchi,<br />

Come solevi allor che il Saraceno<br />

Giunto all’amene spiagge e bimbi e<br />

[ vecchi<br />

E spose e donzellette depredava.<br />

Non più da le merlate torri il suono<br />

Forier dell’<strong>in</strong>vasor, che morte dava<br />

S’ode, né delle bianche armi/frastuono.<br />

Il tempo ti rapì l’antica gloria<br />

Ma dal pennacol tuo, nobil, vetusto,<br />

S’erge una croce, simbol di vittoria<br />

Per quei che fu verg<strong>in</strong>e, santo, giusto!<br />

Pasquale Polito<br />

* In rivista Alessandro Manzoni<br />

n. 14/ottobre 1925<br />

<strong>La</strong> <strong>Rassegna</strong> d’Ischia 1/2007 15

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