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Il 26 gennaio 2007 il centenario della sua nascita<br />

<strong>La</strong> Grotta del Mago e il Tempio del Sole a Ischia *<br />

14 <strong>La</strong> <strong>Rassegna</strong> d’Ischia 1/2007<br />

Pasquale Polito e i suoi scritti<br />

L’isola d’Ischia, già tanto celebre nei secoli per le sue acque<br />

termali, prodigiose e risanatrici, <strong>in</strong> questi ultimi anni va<br />

richiamando <strong>in</strong>torno a sé l’attenzione di studiosi e di dotti<br />

per cont<strong>in</strong>ue e importanti scoperte archeologiche.<br />

Oltre il piccolo ma importante Museo Archeologico Isolano,<br />

messo su, dopo pazienti ricerche e laboriosi assaggi,<br />

dal prof. Paolo Buchner e suo figlio Giorgio, i competenti<br />

potranno ora visitare un raro monumento neolitico <strong>in</strong>torno al<br />

quale il prof. Giovanni Platania offre ampi ragguagli <strong>in</strong> una<br />

sua memoria pubblicata <strong>in</strong> questi giorni; «<strong>La</strong> Grotta del Sole<br />

nell’Isola d’Ischia e il bradisismo».<br />

<strong>La</strong> leggenda della Grotta del Mago<br />

Nella costa orientale dell’isola d’Ischia, a pié della coll<strong>in</strong>a di<br />

Campagnano, si apre una grotta la quale si divide <strong>in</strong> tre sezioni dist<strong>in</strong>te.<br />

<strong>La</strong> prima è costituita dal vano esterno che tutti conoscono;<br />

la seconda da una buia galleria lunga quaranta metri circa, alta sei<br />

e larga due; la terza da un ampio vano lungo circa trenta metri e<br />

largo otto.<br />

Questa grotta ha avuto successivamente vari nomi e forse ne<br />

avrà ancora. Tuttavia f<strong>in</strong>o al 1931 era detta più comunemente<br />

«di Tisichiello», dal nome di un antico proprietario del terreno<br />

soprastante. Sul cadere di quell’anno<br />

il prof. Onofrio Buonocore,<br />

appassionato raccoglitore e talvolta<br />

rifacitore di leggende isolane,<br />

diffondeva questa della Grotta del<br />

Mago.<br />

Gli antichi pescatori di cefali e di<br />

aragoste, vogando nel chiarore mattut<strong>in</strong>o<br />

davanti alla grotta, vedevano,<br />

o, com’è più vero, s’illudevano di<br />

vedere, presso l’apertura un essere<br />

misterioso seduto su di una sporgenza<br />

circondato da tre fanciulle evanescenti.<br />

Se tocchi da curiosità osavano<br />

avvic<strong>in</strong>arsi, constatavano con<br />

pena che il misterioso personaggio<br />

*Articolo pubblicato su Il Popolo di<br />

Roma, 15 marzo 1938<br />

attraverso una fenditura s’<strong>in</strong>ternava<br />

nello speco e non si lasciava più vedere.<br />

I più audaci allora ficcavano la<br />

pupilla per la spaccatura e osservavano<br />

- scrive il Buonocore - un biancore<br />

del quale non sapevano darsi<br />

ragione: l’acqua tremolava come<br />

quando l’onda è battuta dalla luna<br />

piena. Ce n’era a sufficienza per la<br />

fantasia popolare: il Mago si pigliava<br />

gioco! E dopo tanti secoli il popolo<br />

isolano ama denom<strong>in</strong>are il profondo<br />

speco: «Grotta del Mago».<br />

Ipotesi e realtà<br />

<strong>La</strong> graziosa leggenda piacque, e<br />

alcuni desiderarono di portarsi sul<br />

luogo. I primi furono il professor<br />

Vezzuto d’Ischia, il pittore napoletano<br />

Cuccellato, che nella primavera<br />

del 1934, attraversata a nuoto la galleria,<br />

penetrarono, con loro grande<br />

stupore, nell’ampio vano <strong>in</strong>terno del<br />

quale s’era perduta f<strong>in</strong>anco la memoria,<br />

divulgandone poi la notizia.<br />

Frattanto il can. Giovan Giuseppe<br />

Sasso, mandando a compimento<br />

un desiderio di vecchia data, circa<br />

la valorizzazione della grotta, fornì<br />

d’un tavolato, d’una r<strong>in</strong>ghiera<br />

la galleria, <strong>in</strong>trodusse una zattera<br />

nell’<strong>in</strong>terno ed illum<strong>in</strong>ò tutto elettricamente.<br />

Così <strong>in</strong> quella stagione<br />

balneare la grotta contò numerosi<br />

visitatori. Tra gli altri il prof. Mario<br />

Puglisi, noto studioso di storia delle<br />

religioni, il quale ebbe la sensazione

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