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Versione Testo - Farmindustria

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Largo del Nazareno 3/8, 00187 Roma<br />

Tel. +39 06675801 - Fax +39 066786494<br />

www.farmindustria.it<br />

L’impresa del farmaco per la salute del Paese


L’impresa del farmaco per la salute del Paese<br />

INTRODUZIONE 3<br />

LA RICERCA È VITA 5<br />

LA RICERCA È NEL DNA DELLE IMPRESE DEL FARMACO 15<br />

LE IMPRESE DEL FARMACO AL CENTRO DEL MADE IN ITALY 25<br />

IL RUOLO DEL FARMACO PER IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE 41<br />

UNA NUOVA POLITICA DEL FARMACO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE 49<br />

FARMINDUSTRIA 57<br />

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 60


C’è una relazione di corrispondenza e somiglianza fra tutte le forme della natura.<br />

Quelle infinitamente piccole, analizzate nei laboratori, e quelle che ci circondano ogni giorno<br />

nella loro splendida e mutevole varietà.<br />

Ricercare significa avere sempre davanti agli occhi questo legame, e non dimenticare mai<br />

che l’analisi e l’impegno sono finalizzati a un risultato che va molto al di là delle pareti<br />

del laboratorio e dei confini di un vetrino.<br />

L’accostamento delle immagini che introducono i singoli capitoli mostra quindi come Ricerca<br />

e vita siano indissolubilmente legate, come fatte di una stessa sostanza.<br />

INTRODUZIONE<br />

Sono molti i fatti e le cifre che testimoniano il valore<br />

delle imprese del farmaco per la crescita economica e<br />

la salute.<br />

Questa brochure ne riporta solo alcuni, mostrando una<br />

“foto di gruppo” con aziende diverse e tutte importanti,<br />

che danno vita a un settore che in Italia è leader nella<br />

Ricerca, finanzia i propri investimenti per oltre il 90%,<br />

ha un export superiore al 50% della produzione e occupa<br />

lavoratori altamente qualificati, con il 92% degli<br />

assunti laureati (61%) o diplomati (31%).<br />

Un contributo allo sviluppo del Paese e dei territori, nei<br />

quali l’industria farmaceutica opera e investe.<br />

La Ricerca farmaceutica ha migliorato e continua a migliorare<br />

la qualità della vita, in molti casi con una vera<br />

e propria rivoluzione nella capacità di curare un numero<br />

crescente di patologie.<br />

Risultati e impegno che non bastano mai e che possono<br />

diventare sempre più efficaci, con il lavoro quotidiano<br />

di migliaia di Ricercatori – nelle imprese e nei tanti<br />

Centri di eccellenza pubblici – e grazie al ruolo di un<br />

Servizio Sanitario Nazionale tra i migliori al mondo<br />

per copertura e competenze.<br />

Trend demografici e necessità di rispondere alla crisi<br />

macroeconomica internazionale fanno della farmaceutica<br />

un asset strategico per la tutela della salute<br />

dei cittadini, la crescita del Paese e l’occupazione di<br />

qualità.<br />

Le imprese chiedono rigore, correttezza e coerenza.<br />

3<br />

Lo chiedono innanzitutto a se stesse, con controlli su<br />

tutta la filiera a garanzia della qualità dei prodotti e<br />

della spesa, oltre che con strategie imprenditoriali coraggiose<br />

e con investimenti importanti, fino a 1 milione<br />

di euro per posto di lavoro.<br />

Ma lo chiedono anche nelle altre componenti della<br />

Sanità, per garantire la sostenibilità dei conti pubblici<br />

ed evitare che la farmaceutica debba contribuire a<br />

ripianare squilibri determinati da altri. Soprattutto se<br />

si considera che la spesa pro-capite per medicinali in<br />

farmacia in Italia è di 188,5 euro contro i 265,6 euro<br />

della media Ue.<br />

Rispetto agli altri principali Paesi europei la spesa procapite<br />

per la previdenza ha valori superiori del 20%,<br />

mentre la spesa per la Sanità è inferiore del 7% e quella<br />

per la farmaceutica convenzionata addirittura del 30%.<br />

Questo in un quadro che vede peraltro a livello regionale<br />

estese aree di inappropriatezza nella Sanità.<br />

È questo un presupposto fondamentale per impostare<br />

un’azione di Sistema che, come nelle altre Economie<br />

Avanzate, consideri le Scienze della Vita un’area strategica<br />

per la crescita industriale, scientifica e culturale.<br />

Una scelta che richiede azioni coerenti a tutti i livelli di<br />

governo, nazionale e regionale, necessarie per mettere<br />

a frutto i molti talenti del Paese.<br />

L’industria farmaceutica lo merita, perché leadership<br />

nella Ricerca e vocazione produttiva ne fanno un grande<br />

settore del made in Italy, sulla frontiera della tecnologia<br />

e dell’Economia della Conoscenza.


4<br />

L’integrazione tra la ricerca di base e la clinica<br />

sta permettendo di approfondire le conoscenze<br />

delle molteplici cause e dei meccanismi che<br />

determinano la disfunzione e la degenerazione<br />

cellulare in numerose patologie a carico<br />

del sistema nervoso, quali, per esempio,<br />

la malattia di Alzheimer, il morbo di Parkinson<br />

e la sclerosi multipla, offrendo così speranze<br />

per nuove terapie.<br />

Sinistra: Fuochi d’artificio<br />

Destra: Dendriti e assoni di astrocita<br />

Capitolo 1<br />

LA RICERCA È VITA<br />

5


La vita media delle persone è sempre più lunga<br />

Italia: anni di aspettativa di vita alla nascita<br />

(media uomini e donne)<br />

90<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

6<br />

35<br />

LA RICERCA È VITA<br />

Aumento della vita media nei Paesi OECD e contributo della farmaceutica<br />

(aspettativa di vita: crescita media rispetto al 1986, in anni)<br />

0,0<br />

50<br />

1988 47 1990 1992 1994 1996 1998<br />

crescita 43 dovuta all’innovazione farmaceutica<br />

crescita totale<br />

35<br />

Fonte: Istat, Commissione Europea per la proiezione al 2040 Fonte: International Journal of Health Care Finance and Economics, Lichtenberg (2003)<br />

1881<br />

43<br />

1901<br />

47<br />

1911<br />

50<br />

1921<br />

55<br />

1931<br />

65<br />

1951<br />

70<br />

1961<br />

80<br />

77<br />

75<br />

72<br />

1971<br />

1981<br />

1991<br />

2001<br />

81<br />

2008<br />

2012<br />

83<br />

2020<br />

2030<br />

86<br />

2040<br />

2,0<br />

1,5<br />

1,0<br />

0,5<br />

1881<br />

1901<br />

1911<br />

1921<br />

55<br />

1931<br />

1951<br />

65<br />

1961<br />

70<br />

1971<br />

72<br />

1981<br />

75<br />

1991<br />

40% 81<br />

77<br />

2007<br />

2000<br />

Un mese di vita guadagnato ogni quattro.<br />

È questo il risultato dell’allungamento della vita media in<br />

Italia dal 1951 in poi. (1)<br />

Oggi l’Italia è tra i Paesi più longevi al mondo e tra quelli<br />

con una maggiore aspettativa di vita in efficienza fisica: un<br />

fenomeno che, oltre che al progresso economico, sociale<br />

e sanitario, può essere attribuito per il 40% ai frutti della<br />

Ricerca farmaceutica. (2)<br />

Nuove terapie hanno permesso una significativa riduzione<br />

della mortalità in Italia, per esempio nei casi di infarto o<br />

ictus cerebrale; di bronchite, asma ed enfisema; di AIDS,<br />

inizialmente incurabile, che grazie ai trattamenti ha registrato<br />

un calo della letalità di oltre il 90% rispetto alla metà<br />

degli anni ‘80; nei casi di trapianti per i quali, anche con<br />

l’introduzione in terapia degli immunosoppressori, la sopravvivenza<br />

è aumentata dal 40% all’80% in media. (3)<br />

Italia: riduzione del tasso di mortalità standardizzato<br />

(numero di morti per 100 mila abitanti)<br />

Tutte le cause<br />

Malattie apparato circolatorio<br />

Patologie tumorali<br />

Malattie apparato respiratorio<br />

Malattie apparato digerente<br />

Altre patologie<br />

Nota: 2006 ultimo anno disponibile<br />

Fonte: Istat, OECD<br />

dal 1994<br />

al 2006<br />

-24,3%<br />

-34,0%<br />

-17,0%<br />

-24,4%<br />

-38,8%<br />

-11,0%<br />

dal 1978<br />

al 1994<br />

-25,1%<br />

-37,3%<br />

3,7%<br />

-38,6%<br />

-33,1%<br />

-31,9%<br />

7<br />

In altre aree hanno determinato il miglioramento della<br />

qualità della vita.<br />

Si pensi, per esempio, al ruolo dell’anestesia, che ha permesso<br />

anche importanti sviluppi in chirurgia; al diabete<br />

che, prima della scoperta dell’insulina, conduceva alla<br />

morte in giovane età, mentre oggi chi ne è colpito vive<br />

meglio e più a lungo.<br />

In oncologia c’è ancora molta strada da fare, ma per alcuni<br />

tipi di tumori la mortalità è diminuita, sono state sviluppate<br />

terapie per rendere più tollerabile la chemioterapia e resi<br />

disponibili vaccini oncologici.<br />

Conquiste frutto della Ricerca e di eccellenze nella cura e<br />

negli istituti pubblici, che portano l’Italia ad avere tassi di<br />

sopravvivenza globalmente superiori alla media europea. (4)<br />

Sopravvivenza relativa (%) per patologie tumorali<br />

(diagnosticate tra il 1995 e il 1999)<br />

Tempo dalla diagnosi<br />

1 anno 5 anni<br />

Francia 73,6 52,4<br />

Italia 71,1 51,8<br />

Germania 70,3 52,3<br />

Spagna 68,1 49,3<br />

Regno Unito 63,9 45,6<br />

Media Paesi Europei 67,8 49,4<br />

Nota: sui tumori a mammella, polmoni, intestino, stomaco (prime 4 cause di mortalità<br />

per patologie tumorali)<br />

Fonte: Osservatorio europeo sui sistemi sanitari (2008)


Patologie tumorali, AIDS, malattie neurodegenerative, patologie<br />

psichiatriche, malattie rare sono solo alcune delle<br />

sfide che la Ricerca sui farmaci sta affrontando per rendere<br />

disponibili terapie nuove e sempre più efficaci.<br />

Le conquiste della Ricerca sono speranze che diventano<br />

opportunità.<br />

Il contributo del farmaco nell’opinione dei cittadini<br />

Italia: quota di over 65 che si dichiarano in buona salute<br />

(% sul totale)<br />

8<br />

1994<br />

2000<br />

2005<br />

18 19 20<br />

21 22<br />

LA RICERCA È VITA<br />

Opportunità percepite dai cittadini perché spesso sono in<br />

grado di cambiare il modo di vivere, consentendo una vita<br />

migliore e più lunga, trattamenti meno invasivi e quindi sofferenze<br />

minori per i malati e per quanti sono loro accanto. (5)<br />

Persone che ritengono che il farmaco abbia contribuito “molto” a:<br />

(% sul totale)<br />

possibilità di convivere<br />

con patologie croniche<br />

miglioramento della<br />

qualità della vita<br />

sconfitta di malattie<br />

mortali<br />

Fonte: OECD Fonte: Censis, Forum per la Ricerca Biomedica (ottobre 2008)<br />

2002 2008 differenza<br />

54,5 80,4 +25,9<br />

60,2 75,9 +15,7<br />

39,5 53,8 +14,3<br />

BIOTECNOLOGIE PER LA SALUTE IN ITALIA<br />

I progressi ottenuti con la Ricerca e le applicazioni<br />

biotecnologiche rendono possibile individuare, prevenire<br />

e curare efficacemente e con maggiore sicurezza diverse<br />

patologie.<br />

In molti casi, anzi, i trattamenti di origine biotech rappresentano<br />

l’unica possibilità di cura. Nel mondo sono già<br />

oltre 300 milioni i pazienti curati con farmaci biotech, che<br />

sono un quinto di quelli in commercio e il 50% di quelli in<br />

sviluppo.<br />

Molti di questi medicinali interessano patologie rilevanti e<br />

diffuse, come le infezioni virali, l’anemia, la fibrosi cistica,<br />

il deficit della crescita corporea, l’emofilia, la leucemia, il<br />

rigetto dei trapianti, alcune forme di tumore. I prodotti biotech<br />

sono inoltre tra le principali risposte alle malattie rare,<br />

poiché la maggior parte di queste è di origine genetica.<br />

Le biotecnologie rappresentano un valore per le potenzialità<br />

di cura, ma anche un settore industriale di alto profilo<br />

innovativo. Il biotech per la salute in Italia è composto da<br />

190 aziende, che investono in Ricerca il 26% del fatturato,<br />

con una pipeline di 136 prodotti in fase clinica, 73 in preclinica<br />

e 49 in fase di discovery. (6)<br />

Un settore che negli ultimi anni è cresciuto molto, ma che<br />

ora risente degli effetti della crisi finanziaria e richiede,<br />

come tutta la farmaceutica, interventi a supporto degli investimenti<br />

delle imprese, in particolare un sostegno stabile e<br />

continuativo ai progetti di Ricerca e Sviluppo.<br />

Medicinali biotech in sviluppo in Italia, per fase e area<br />

(aggiornato a marzo 2009)<br />

Fase Clinica 136<br />

di cui:<br />

- Antineoplastici e immunomodulatori 54<br />

- Nervoso centrale 22<br />

- Cardiovascolare 8<br />

- Sangue e organi emopoietici 7<br />

- Muscolo-scheletrico 7<br />

Fase Preclinica 73<br />

Discovery 49<br />

Fonte: Blossom & Company-Assobiotec<br />

Numero di aziende di biotecnologie per la Salute<br />

200<br />

180<br />

160<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

Pre<br />

1970<br />

1971<br />

1975<br />

1976<br />

1980<br />

Fonte: Blossom & Company-CrESIT<br />

1981<br />

1985<br />

1986<br />

1990<br />

1991<br />

1995<br />

1996<br />

2000<br />

2001<br />

2004<br />

190<br />

2005<br />

2008<br />

9


MALATTIE RARE<br />

Si definiscono “rare” quelle malattie che colpiscono non<br />

più di 5 persone su 10 mila.<br />

In Italia le Malattie Rare coinvolgono circa 2 milioni di pazienti,<br />

un numero che aumenta ogni anno di 20 mila nuovi casi.<br />

Un lungo elenco che comprende oltre 7 mila patologie,<br />

il 75% delle quali riguarda i bambini e almeno l’80% ha<br />

origine genetica. Per questo motivo è dalla Ricerca biotech<br />

che arrivano i maggiori contributi per la loro cura.<br />

Le industrie farmaceutiche sono pronte a fare la propria<br />

parte. Di fronte alla sfida dei farmaci orfani nel 2009 in<br />

Italia sono previsti oltre 200 milioni di euro di investimenti,<br />

rispetto al totale della R&S del 2008 di 1 miliardo e 200<br />

milioni di euro per tutto il settore.<br />

Sono più di 300 i medicinali in fase di sviluppo nel mondo<br />

in aree terapeutiche quali quella oncologica, endocrinologica,<br />

ematologica e cardiovascolare.<br />

Un impegno crescente dimostrato – dal 2000 ad oggi – anche<br />

dalle 873 domande per la qualifica di farmaco orfano<br />

presentate all’Agenzia europea per i farmaci (Emea); dai<br />

569 medicinali che hanno ottenuto dalla Commissione Europea<br />

la designazione di farmaco orfano e dalle 48 autorizzazioni<br />

all’immissione in commercio in tutto il mondo.<br />

I malati rari devono poter avere la certezza della diagnosi<br />

e terapie sempre più adeguate nella cura. Incentivare la Ricerca<br />

scientifica e farmacologica è fondamentale e legare<br />

ad un unico filo diagnosi e terapie può salvare molte vite.<br />

10<br />

Le aziende farmaceutiche possono e vogliono migliorare<br />

– insieme a Istituzioni, Medici Centri di Ricerca pubblici e<br />

privati e Associazioni dei pazienti – qualità e tempestività<br />

di diagnosi, informazione, assistenza sanitaria e accesso<br />

alle cure.<br />

L’Italia è prima, tra i principali Paesi, per numero di pubblicazioni<br />

sulle malattie rare rispetto al totale delle pubblicazioni<br />

scientifiche, con un orientamento verso queste patologie<br />

da parte della Ricerca di base superiore alla media<br />

(soprattutto in aree quali oncologia, ematologia, neurologia<br />

clinica, endocrinologia e metabolismo). (7)<br />

Pubblicazioni su malattie rare<br />

(% sul totale delle pubblicazioni tra il 2000 e il 2008)<br />

Italia<br />

Giappone<br />

Francia<br />

Germania<br />

Media<br />

Usa<br />

Regno Unito<br />

Fonte: Cerm<br />

0 2 4 6 8 10 12<br />

Una politica orientata alla Ricerca può quindi generare<br />

positive sinergie tra settore pubblico e privato per le malattie<br />

rare, un’area strategica per la Ricerca farmaceutica in<br />

Italia alla quale è dedicato il programma Industria 2015<br />

per le Nuove Tecnologie della Vita.<br />

I malati “rari” sono tanti e hanno bisogno di sempre maggiore<br />

attenzione. Anche per questo <strong>Farmindustria</strong> ha sostenuto<br />

l’evento “Figli di Un Male Minore?” organizzato il 28<br />

febbraio 2009, in occasione della Giornata delle Malattie<br />

Rare, dalla Fondazione Luca Barbareschi in collaborazione<br />

con l’Istituto Superiore di Sanità - Centro nazionale delle<br />

malattie rare; UNIAMO - Federazione Nazionale delle Malattie<br />

Rare; Orphanet e Associazione G. Dossetti.<br />

Inoltre <strong>Farmindustria</strong> ha sostenuto la realizzazione della<br />

Guida Associazioni Italiane Malattie Rare 2008-2009.<br />

11


Dal 1940 al 1960<br />

Dal 1980 al 1990<br />

• Avvio su scala industriale della produzione di antibiotici • Introduzione di nuove categorie di farmaci per il trattae<br />

vaccini<br />

mento di ipertensione, insufficienza cardiaca e nefropa-<br />

• Scoperta del DNA, fondamentale per conoscere il corpo<br />

tia diabetica (ACE-inibitori)<br />

umano e le malattie<br />

• Nuovi trattamenti per ipercolesterolemia e prevenzione<br />

• Prime vaccinazioni antipolio, rivoluzione contro una delle<br />

malattie più temibili e invalidanti<br />

primaria e secondaria di patologie cardiovascolari (statine)<br />

• Premio Nobel agli scopritori del cortisone, importante<br />

antinfiammatorio<br />

• Farmaci per profilassi e trattamento di ulcere gastroduodenali<br />

resistenti ed esofagite da reflusso (inibitori della<br />

pompa protonica)<br />

Dal 1960 al 1980<br />

• Disponibilità<br />

dell’insulina di origine biotecnologica, oggi<br />

• Scoperta del vaccino contro il morbillo<br />

usata dall’80% dei diabetici<br />

• Riduzione della mortalità da infarto miocardico a opera • Approvazione negli USA dell’Orphan Drug Act, a favodei<br />

trombolitici<br />

re della Ricerca sulle malattie rare<br />

• Introduzione di importanti categorie di farmaci antiiperten- • Introduzione in terapia degli interferoni, per il trattamensivi<br />

(beta-bloccanti e calcio-antagonisti) e nuovi medicinali to di diverse patologie, tra le quali leucemia, epatiti,<br />

antirigetto, che rendono possibili i trapianti d’organo sclerosi multipla<br />

• Introduzione nella terapia dell’asma dei beta 2 agonisti • Scoperti gli anticorpi monoclonali, per medicine altamene<br />

dei corticosteroidi inalatori<br />

te specifiche (per esempio per alcune forme tumorali)<br />

• Scoperta degli H2 bloccanti, per il trattamento dell’ulce- • Nuovi trattamenti per herpes, depressione (SSRI) e primi<br />

ra senza ricorso al bisturi<br />

farmaci contro l’AIDS<br />

12<br />

LA RICERCA È VITA<br />

I RISULTATI DELLA RICERCA FARMACEUTICA PER IL BENESSERE DELLE PERSONE<br />

La cronologia che segue riporta alcuni progressi dell’innovazione farmaceutica.<br />

Dal 1990 a oggi<br />

• Progressi terapeutici in oncologia, con farmaci sempre<br />

più efficaci e vaccini<br />

• Disponibilità di nuovi farmaci per ipertensione arteriosa<br />

e scompenso cardiaco (sartani)<br />

• Riduzione degli effetti della chemioterapia grazie all’uso<br />

della serotonina<br />

• Diminuzione significativa della mortalità per AIDS, grazie<br />

agli inibitori della proteasi e al recente inibitore<br />

dell’integrasi<br />

• Nuovi trattamenti per la terapia dell’osteoporosi (bifosfonati),<br />

per l’artrite reumatoide e l’osteoartrite<br />

• Trattamenti per la leucemia mieloide cronica più selettivi<br />

e in grado di interferire sulla trasduzione del segnale<br />

• Nuovi farmaci per il trattamento di asma, patologie psichiatriche,<br />

patologie perinatali<br />

• Miglioramento nell’approccio terapeutico per alcune patologie<br />

neurodegenerative, quali l’Alzheimer e il morbo<br />

di Parkinson<br />

• Scoperta la mappatura del genoma umano, con nuove<br />

importanti prospettive di cura<br />

13<br />

Il farmaco è una “cosa viva” e per questo non va dimenticato<br />

che l’innovazione si basa anche su un processo graduale<br />

che vede molti medicinali oggetto di studio per nuovi usi<br />

anche dopo la loro entrata in commercio.<br />

Per questo riconoscere il valore del marchio e della proprietà<br />

intellettuale durante tutte le fasi del ciclo di vita del<br />

prodotto è fondamentale per incentivare la Ricerca.<br />

Insieme ai grandi “salti” nelle terapie, va riconosciuta dunque<br />

l’importanza dell’innovazione che procede per gradi<br />

successivi, determinando continui miglioramenti per la qualità<br />

della vita e costanti progressi per l’efficacia del trattamento,<br />

la riduzione di effetti collaterali e la facilità d’uso.


La ricerca farmacologica in ambito<br />

neuropsichiatrico sta contribuendo a sviluppare<br />

farmaci che rappresentano uno strumento<br />

di fondamentale importanza per una migliore<br />

gestione di patologie anche gravi.<br />

Oggi i malati psichiatrici possono condurre,<br />

in molti casi, una vita di relazione migliore<br />

rispetto al passato.<br />

14<br />

Sinistra: Mietitura<br />

Destra: Microtubuli di dendrite (neurone)<br />

Capitolo 2<br />

15<br />

LA RICERCA È<br />

NEL DNA DELLE IMPRESE<br />

DEL FARMACO


Intensità dell’attività di Ricerca e Sviluppo per settore (*)<br />

(indice farmaceutica=100)<br />

16<br />

LA RICERCA È NEL DNA<br />

DELLE IMPRESE DEL FARMACO<br />

Dalle imprese del farmaco un contributo fondamentale alla Ricerca in Italia<br />

Farmaceutica<br />

Altri settori a<br />

media e alta<br />

tecnologia<br />

Industria<br />

manifatturiera<br />

0 20 40 60 80 100<br />

(*) Media rapporti (spesa R&S/mercato) e (addetti R&S/addetti totali)<br />

Fonte: elaborazioni su dati Istat Fonte: elaborazioni su dati Istat<br />

Farmaceutica: addetti R&S in rapporto al totale degli occupati<br />

(% sul totale)<br />

1998<br />

2003<br />

2008<br />

4 5 6 7 8 9<br />

La farmaceutica è un’industria che nasce dalla Scienza,<br />

alla quale è legata in modo indissolubile.<br />

A livello mondiale è il primo settore per investimenti R&S<br />

(il 19,2% del totale) e per intensità di Ricerca, alla quale<br />

destina oltre il 16% del valore delle vendite. (8)<br />

Una leadership che si conferma anche in Italia, con una<br />

propensione alla Ricerca e Sviluppo (R&S) che è quasi 10<br />

volte la media.<br />

In Italia operano 6.230 Ricercatori, più della metà donne,<br />

ai quali nel 2008 sono stati affidati 1.200 milioni di euro<br />

di investimenti in R&S, il secondo valore tra i settori in Italia,<br />

dopo aeronautica e mezzi di trasporto, ma il primo in<br />

rapporto al mercato.<br />

Investimenti ingenti che le imprese sostengono per oltre il<br />

90%, autofinanziando dunque quasi integralmente la Ricerca<br />

farmaceutica.<br />

Dal 2002 al 2008 gli investimenti R&S sono cresciuti del<br />

36% (più del fatturato in farmacia e in ospedale nello stesso<br />

periodo) e i Ricercatori sono aumentati del 16%.<br />

Sono risultati che nascono dall’impegno di tutte le imprese<br />

del farmaco:<br />

• grandi gruppi a capitale nazionale che aumentano costantemente<br />

gli investimenti in Ricerca anche su scala<br />

internazionale;<br />

17<br />

• imprese italiane a capitale estero che in molti casi investono<br />

nel Paese, con scoperte ad alti livelli innovativi,<br />

nate in Italia e strategiche su scala globale;<br />

• piccole e medie imprese che intensificano l’impegno nella<br />

R&S, sempre più nei settori avanzati;<br />

• aziende biotech che concorrono a una pipeline in Italia<br />

di 136 medicinali biotecnologici in fase clinica.<br />

La farmaceutica ha l’innovazione al centro della propria<br />

attività e per questo è una leva strategica per l’economia<br />

italiana e per il suo rilancio, come dimostrano gli investimenti<br />

per 1 miliardo di euro in tre anni già programmati<br />

dalle Aziende nell’ambito degli Accordi di Programma, per<br />

2/3 destinati alla Ricerca.<br />

Attività di R&S dell’industria farmaceutica in Italia<br />

Investimenti R&S Addetti R&S<br />

milioni<br />

di euro<br />

% sul<br />

mercato<br />

unità<br />

% sul totale<br />

addetti<br />

2002 883 6,3 5.360 7,4<br />

2008 1.200 6,9 6.230 9,0<br />

var % 2008-2002 +36% +16%<br />

% su industria<br />

manifatturiera<br />

Fonte: elaborazioni su dati Istat<br />

13,5% 10,2%


COME NASCE UN FARMACO<br />

La scoperta di un nuovo farmaco richiede l’impegno di molte<br />

persone, idee, anni e investimenti ingenti. La Ricerca è un<br />

processo lungo e costoso: per rendere disponibile un nuovo<br />

farmaco sono necessari quasi 15 anni di studi e costi che<br />

possono superare il miliardo di euro.<br />

La Ricerca è anche ad alto rischio, perché solo una sostanza<br />

ogni 5-10 mila supera con successo i molti test necessari<br />

per essere approvata come medicinale e solo 2 farmaci su<br />

10 consentono di ammortizzare i costi di R&S.<br />

La durata del brevetto è in generale di 20 anni, ma nella<br />

farmaceutica non coincide con il suo uso commerciale, poiché<br />

le nuove molecole vengono brevettate sin dalla loro nascita,<br />

anche se producono rientri in termini di vendite solo<br />

alla fine del lungo processo di studio e sperimentazione.<br />

Il percorso per la nascita di un nuovo farmaco<br />

18<br />

screening di<br />

10mila molecole<br />

Ricerca di<br />

base<br />

test su<br />

100 molecole<br />

0 5 anni<br />

deposito<br />

del brevetto<br />

Fonte: Efpia<br />

Test<br />

pre clinici<br />

10 molecole<br />

Ricerca<br />

Clinica<br />

10 anni<br />

Valutazione<br />

Autorità<br />

Sanitarie<br />

2/3 anni<br />

autorizzazione al commercio<br />

di un farmaco<br />

Farmacovigilanza<br />

LA RICERCA È NEL DNA<br />

DELLE IMPRESE DEL FARMACO<br />

20 anni<br />

7/8 anni<br />

25 anni<br />

max<br />

5 anni<br />

uso commerciale possibile CP C<br />

del brevetto comunitario<br />

La durata effettiva della copertura del brevetto è spesso<br />

di 7-8 anni, con punte che non superano i 15 nel caso di<br />

applicazione del certificato di protezione complementare<br />

comunitario, stabilito in ambito europeo proprio per ridurre<br />

gli svantaggi di una situazione che è propria del settore<br />

farmaceutico. (9)<br />

Ricerca di base e test preclinici: caratteristiche<br />

delle molecole<br />

La prima fase della Ricerca dura circa 5 anni con una serie<br />

di test per verificare in laboratorio il maggior numero<br />

possibile di caratteristiche del principio attivo, poiché un<br />

farmaco che sarà utilizzato sull’uomo innanzitutto non deve<br />

nuocere.<br />

Lo screening consiste in una serie di sperimentazioni in vitro<br />

(cioè realizzate in provetta) o con successivi esperimenti su<br />

animali da laboratorio, tappa fondamentale e obbligatoria<br />

per legge, per avere una conoscenza adeguata della sicurezza<br />

e delle proprietà del composto allo studio.<br />

Ricerca clinica: sicurezza ed efficacia sull’uomo<br />

Superata la “fase zero” inizia la verifica sull’uomo, ovvero<br />

la Ricerca clinica, “cartina di tornasole” per l’efficacia e la<br />

tollerabilità del farmaco. Viene condotta all’interno delle<br />

università, degli ospedali, di istituti di Ricerca pubblici e/o<br />

privati accreditati e autorizzati (con condizioni di sperimentazione<br />

rigidamente controllate) ed è vincolata – in ogni<br />

fase – al “consenso informato” e alla volontarietà di tutti<br />

coloro che vi si sottopongono.<br />

Investimenti per rendere disponibile un nuovo farmaco<br />

(milioni di dollari)<br />

19<br />

Fase 1: prima volta sull’uomo<br />

Fase 3: approfondimento<br />

I potenziali farmaci vengono testati per la prima volta su In questa fase vengono reclutati più pazienti rispetto alla<br />

volontari sani per osservarne le caratteristiche farmacoci- precedente (molte centinaia o migliaia di volontari). Ciò<br />

netiche e gli effetti indesiderati in funzione del dosaggio. consente di perfezionare le informazioni raccolte, poiché<br />

Per passare alle fasi successive il farmaco deve dimostrare aumentando il numero di persone a cui somministrare il far-<br />

di non essere tossico o, quantomeno, di avere una tossicità maco possono emergere nuove conoscenze sui suoi effetti.<br />

accettabile in relazione all’uso previsto, con un rapporto<br />

rischio/beneficio favorevole.<br />

Questa fase, che impegna spesso i Ricercatori per molti<br />

anni con il coinvolgimento di diversi centri ospedalieri,<br />

Fase 2: prima volta su pazienti volontari<br />

consente anche di perfezionare il dosaggio e di definire<br />

Segue la valutazione dell’attività del farmaco sui pazienti,<br />

meglio la somministrazione ottimale.<br />

in genere in gruppi di qualche centinaio. Il farmaco viene Valutazione Autorità Sanitarie per l’autorizzazio-<br />

studiato per stabilire la minima dose efficace sull’uomo, ne al commercio<br />

valutare la posologia ottimale (quanto farmaco va somministrato<br />

ogni giorno e quale deve essere la durata del trattamento)<br />

e osservare le eventuali reazioni avverse.<br />

Sulla base dei risultati degli studi clinici, il farmaco viene<br />

sottoposto all’esame delle Autorità Sanitarie – in Italia<br />

l’Aifa, in Europa l’Emea – per valutare la documentazione<br />

1975<br />

1987<br />

2001<br />

2006<br />

0 250 500 750 1000 1250<br />

Fonte: Phrma Fonte: Efpia<br />

1500<br />

(distribuzione % per fase)<br />

Farmacovigilanza<br />

13<br />

Approvazione<br />

5<br />

Non specificato<br />

5<br />

Studi clinici<br />

49<br />

Preclinica<br />

27


per quanto riguarda efficacia e sicurezza, per la sua eventuale<br />

autorizzazione all’immissione in commercio.<br />

Produzione<br />

Passare dalla Ricerca alla produzione su scala industriale<br />

è un compito molto complesso. Per garantire la massima<br />

qualità e sicurezza, i siti produttivi devono dimostrare il<br />

rispetto e la conformità alle norme di Buona Fabbricazione,<br />

con ispezioni periodiche sia per i produttori di medicinali<br />

sia per quelli di materie prime.<br />

Fase 4: continua lo studio sul farmaco<br />

Anche quando il farmaco è in commercio, non viene “lasciato<br />

solo”, ma è oggetto di un’intensa e costante attività<br />

di farmacovigilanza, per monitorare segnalazioni di reazioni<br />

avverse e valutare quelle più rare, non emerse negli<br />

studi clinici condotti, ma che, con l’uso di massa del farmaco,<br />

possono eventualmente diventare rilevabili. Le nuove<br />

informazioni vengono utilizzate per aggiornare il foglietto<br />

illustrativo con avvertenze e/o controindicazioni.<br />

È ALTO E CRESCE L’IMPEGNO PER LA SICUREZZA<br />

DEI MEDICINALI<br />

In Italia grazie alla severità e alla molteplicità dei controlli,<br />

il fenomeno della contraffazione dei farmaci sui canali ufficiali<br />

è pressoché assente.<br />

Ogni passaggio nella vita del farmaco è infatti contrassegnato<br />

da rigorosi controlli, dettati da provvedimenti nazionali<br />

e comunitari, sulle officine di produzione, sulle aziende<br />

20<br />

LA RICERCA È NEL DNA<br />

DELLE IMPRESE DEL FARMACO<br />

farmaceutiche, sui depositi, dove i prodotti vengono stoccati,<br />

sulle società di distribuzione all’ingrosso, fino alle farmacie.<br />

Nel nostro Paese, ai controlli si aggiunge l’abitudine ed<br />

il forte rapporto fiduciario del cittadino con la farmacia,<br />

unitamente ad un sistema di rimborso da parte del Servizio<br />

Sanitario Nazionale che mette gratuitamente a disposizione<br />

del paziente tutti i farmaci essenziali.<br />

Il pericolo risiede nella creazione di un mercato parallelo<br />

ed illegale, prevalentemente con il ricorso ad acquisti tramite<br />

internet, che rappresenta il canale predominante per<br />

la vendita di medicinali contraffatti.<br />

<strong>Farmindustria</strong> negli ultimi anni ha intensificato la sua azione<br />

per contrastare il fenomeno della contraffazione dei farmaci,<br />

collaborando con le Forze dell’Ordine – in particolare i<br />

Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dell’Arma dei Carabinieri<br />

e la Guardia di Finanza – e la Magistratura, alle quali le<br />

imprese sono grate.<br />

Inoltre l’Associazione ha offerto il proprio contributo e<br />

collaborazione nelle attività avviate dal Ministero dello<br />

Sviluppo Economico, ove è stata istituita un’apposita Direzione<br />

Generale per la lotta alla contraffazione, dall’Agenzia<br />

Italiana del Farmaco attraverso un’apposita Task Force,<br />

dall’Istituto Superiore di Sanità con una specifica Banca<br />

Dati dei loghi delle Aziende e dei logotipi dei farmaci e dal<br />

Ministero della Salute con il Progetto di Tracciatura per monitorare<br />

le confezioni di medicinali all’interno di tutti i canali<br />

distributivi (farmacie, ospedali e distribuzione diretta).<br />

STUDI CLINICI IN ITALIA<br />

Gli studi clinici sono una tappa necessaria per lo sviluppo<br />

dei medicinali. Allo stesso tempo costituiscono opportunità<br />

di cura per i pazienti, occasioni di crescita professionale<br />

per i Ricercatori e sono fonte di importanti risorse per le<br />

Regioni.<br />

Negli ultimi anni gli studi clinici in Italia sono aumentati a<br />

ritmi significativi (+34% tra il 2000 e il 2007, con un trend<br />

positivo anche nel primo semestre 2008), con una crescente<br />

concentrazione nelle fasi 1 e 2 che, dal 28,7% del totale<br />

nel 2000, sono arrivate a una quota superiore al 40%.<br />

Dal 2000 in avanti, le aziende hanno promosso circa il<br />

70% degli studi clinici, anche se negli ultimi anni cresce la<br />

quota di studi promossi anche da enti no profit, in particolare<br />

nell’area oncologica. (10)<br />

Nei nuovi modelli di R&S, per mettere a frutto le potenzialità<br />

della drug discovery, sono necessari metodi più moderni<br />

anche per la Ricerca applicata e clinica, con strumenti in<br />

grado di far conoscere meglio i composti prima di una vasta<br />

sperimentazione.<br />

La sperimentazione clinica è dunque una fase assolutamente<br />

vitale per la crescita industriale, con un ruolo analogo<br />

a quello che per gli altri settori svolge lo sviluppo pre-competitivo,<br />

in particolare con i nuovi modelli di Ricerca traslazionale,<br />

per trasferire più efficacemente i risultati della<br />

Ricerca svolta in laboratorio in applicazioni cliniche e in<br />

produzione.<br />

21<br />

Per questo la fase clinica può rivelarsi un fattore di competitività<br />

per la Ricerca nel Paese e a essa vanno indirizzati<br />

incentivi per rinforzare i legami tra SSN, IRCCS, Università<br />

e Industria, quali per esempio il credito di imposta per la<br />

R&S.<br />

Alcune caratteristiche degli studi clinici<br />

Crescita tra il 2000 e il 2007 +34%<br />

Studi con promotore profit: % sul totale 69,5%<br />

(2000-I sem. 2008)<br />

Fonte: Aifa (Osservatorio Nazionale sulla Sperimentazione Clinica dei medicinali)<br />

Studi clinici di fase I e II<br />

(% sul totale)<br />

2000<br />

1 sem. 2008<br />

0 10 20 30 40 50<br />

Fonte: Aifa (Osservatorio Nazionale sulla Sperimentazione Clinica dei medicinali)


L’impegno per la scoperta di nuovi farmaci è una sfida che<br />

dura nel tempo. Per questo i progressi nelle cure del futuro<br />

dipendono in modo determinante dalla vera e propria<br />

rivoluzione in atto nella Ricerca farmaceutica, con una attenzione<br />

crescente a terapie più focalizzate sulle esigenze<br />

degli individui.<br />

L’aumento degli investimenti richiesti per rendere disponibile<br />

un farmaco innovativo e in particolare dei costi nelle fasi<br />

di sviluppo, la maggiore complessità dei progetti di R&S<br />

e le nuove scoperte scientifiche portano a una più ampia<br />

specializzazione e divisione del lavoro innovativo.<br />

I nuovi modelli di Ricerca modificheranno anche il percorso<br />

per lo sviluppo dei farmaci, ad esempio con trials clinici<br />

basati su una fase di pre-sviluppo capace di identificare<br />

caratteristiche e processi genetici prima di una sperimentazione<br />

su un numero molto ampio di pazienti.<br />

Saranno sufficienti numeri più ristretti, ma più mirati e in grado<br />

di fornire una maggiore quantità di informazioni, per valutare<br />

rischio ed efficacia dei farmaci, con una evoluzione rispetto<br />

al metodo della Evidence Based Medicine, mantenendo i più<br />

elevati standard di efficacia e sicurezza delle terapie.<br />

È un modello che avrà bisogno anche di un nuovo approccio,<br />

nel quale la protezione intellettuale non sia più affidata<br />

solamente al tradizionale brevetto, ma a forme più evolute<br />

di open-source protection, per fare in modo che le nuove<br />

scoperte, quali ad esempio quelle della farmacogenetica e<br />

della biologia molecolare, non siano vincolate ad un solo<br />

uso terapeutico, ma possano dispiegare le proprie potenzialità<br />

su un numero più ampio di applicazioni.<br />

22<br />

LA RICERCA È NEL DNA<br />

DELLE IMPRESE DEL FARMACO<br />

UN NETWORK DI RICERCA SEMPRE PIÙ MIRATO E INTEGRATO<br />

Un sistema che, oltre a grandi capacità di progresso terapeutico,<br />

presenta positive sinergie di crescita tra settori<br />

affini, poiché, ad esempio, l’uso di farmaci mirati renderà<br />

più intenso il ricorso a strumenti diagnostici più sofisticati.<br />

La spinta all’eccellenza su specifici comparti che ne deriva<br />

aumenta l’interdisciplinarità della Ricerca, moltiplica le opportunità<br />

per soggetti diversi e determina la trasformazione<br />

della struttura di Ricerca dei grandi Gruppi, che vanno articolandosi<br />

in unità più flessibili e specializzate.<br />

Rafforzando un lavoro di ricerca di idee innovative (un<br />

processo definito Research hunting), nate anche in ambiti<br />

esterni al perimetro aziendale, da sviluppare grazie al<br />

know-how e alle risorse che solo grandi aziende sono in<br />

grado di mettere in campo.<br />

Per questo una recente indagine sui principali Gruppi farmaceutici<br />

globali mostra come la fonte di innovazione ritenuta<br />

più efficiente per il futuro sia l’outsourcing tramite<br />

partnership di Ricerca (41%), seguita da acquisizioni di<br />

aziende biotech (39%) e, infine, dalla Ricerca svolta internamente<br />

(20%). (11)<br />

Fonte di innovazione ritenuta più efficiente per il futuro<br />

della Ricerca farmaceutica a livello internazionale<br />

(% sul totale delle aziende rispondenti)<br />

Outsourcing 41%<br />

Acquisizioni aziende biotech 39%<br />

Ricerca svolta internamente 20%<br />

Fonte: Scrip (2008)<br />

Il modello di Ricerca farmaceutica vedrà dunque prevalere<br />

rapporti sinergici: dalle nuove tecnologie l’opportunità di<br />

esplorare percorsi scientifici d’avanguardia, dalle imprese<br />

del farmaco le competenze, le risorse e le strutture necessarie<br />

per lo sviluppo delle molecole e il know-how per rendere<br />

disponibili strumenti terapeutici innovativi.<br />

È una “rivoluzione” che rende decisiva la competitività del<br />

network, in cui all’impegno dei grandi gruppi si affianca la<br />

capacità innovativa delle PMI e un ruolo sempre più attivo<br />

dei centri pubblici di eccellenza.<br />

Un modello di business in cui il successo, più che dalla<br />

massa critica della singola azienda, nasce dalla capacità<br />

Evoluzione di un modello di rete della Ricerca<br />

1985<br />

Fonte: Cerm<br />

1995<br />

23<br />

di collegare le proprie eccellenze alla rete internazionale<br />

della Ricerca.<br />

In questo crescente “mercato delle idee” il Sistema Italia,<br />

anche in presenza di una massa critica minore, può avere<br />

grandi opportunità.<br />

A patto che si sappia collegare alla rete internazionale<br />

della Ricerca le proprie eccellenze: consolidata tradizione<br />

nella produzione farmaceutica, specializzazione nella R&S<br />

biomedica, Ricercatori e clinici di livello internazionale che<br />

possono rappresentare un importante vantaggio competitivo<br />

del Paese.<br />

Oggi


Una attenzione particolare è riservata<br />

all’individuazione dei fattori di rischio<br />

cardiovascolare per attuare azioni preventive<br />

che riducono la morbilità e la mortalità.<br />

Sono oggi numerosi i farmaci sempre<br />

più mirati disponibili per contrastare<br />

le patologie cardiovascolari.<br />

24<br />

Sinistra: Petali di rosa<br />

Destra: Globuli rossi (Emazie)<br />

Capitolo 3<br />

25<br />

LE IMPRESE DEL<br />

FARMACO AL CENTRO<br />

DEL MADE IN ITALY


Un settore al centro dell’Economia della Conoscenza<br />

Esportazioni rispetto alla produzione farmaceutica<br />

(% sul totale)<br />

26<br />

Vendite interne<br />

47<br />

Export<br />

53<br />

LE IMPRESE DEL FARMACO<br />

AL CENTRO DEL MADE IN ITALY<br />

Fonte: elaborazioni su dati Istat Fonte: elaborazioni su dati Istat<br />

Valori per addetto nella farmaceutica e nel totale dell’industria<br />

(indice farmaceutica=100)<br />

Produttività<br />

(valore aggiunto)<br />

Investimenti<br />

in produzione e R&S<br />

Farmaceutica<br />

Totale industria<br />

0 25 50 75 100<br />

La farmaceutica è un settore high-tech ad alta vocazione<br />

industriale e con forte presenza nel Paese: caratteristiche<br />

che la rendono una leva strategica per l’economia italiana<br />

e per il suo rilancio.<br />

L’Italia è uno dei più importanti Paesi produttori, terza in<br />

Europa per numero di addetti (dopo Germania e Francia) e<br />

quinta nel mondo (USA e Giappone ai primi due posti).<br />

Queste le cifre chiave del settore nel 2008:<br />

• 69.500 addetti, tra i più qualificati nel panorama<br />

industriale (per il 90% laureati o diplomati);<br />

• 6.230 addetti alla R&S, il 9% degli addetti totali (1%<br />

nella media dell’industria);<br />

• 23 miliardi di euro di produzione, il 53% rivolto<br />

all’export;<br />

• 12 miliardi di euro di export totale, di cui 9,3 di<br />

medicinali che registrano un saldo estero positivo ormai<br />

da più di dieci anni (pari a 522 milioni nel 2008);<br />

• 2,3 miliardi di euro di investimenti, dei quali 1,2 in<br />

Ricerca (il 13,5% dell’industria manifatturiera) e 1,1 in<br />

impianti ad alta tecnologia;<br />

• 1 miliardo di euro di investimenti in Ricerca e produzione<br />

in tre anni, già pianificati dalle aziende nell’ambito degli<br />

Accordi di Programma;<br />

• 3,5 miliardi di euro di tasse e contributi generati<br />

direttamente, che ammontano a oltre il 20% della spesa<br />

farmaceutica pubblica totale.<br />

Le imprese del farmaco sono sulla frontiera dell’Economia<br />

della Conoscenza per impegno nella Ricerca e Innovazione,<br />

elevati livelli di investimenti materiali e immateriali, qualità<br />

dell’occupazione e propensione all’export.<br />

27<br />

Caratteristiche tipiche di un settore avanzato, che permettono<br />

di generare una maggiore quota di valore aggiunto<br />

rispetto alla media dell’industria.<br />

Un settore che, con i suoi acquisti diretti, crea nell’indotto<br />

a monte (per esempio materie prime, impianti e macchinari,<br />

confezionamenti) sviluppo e spinta all’innovazione, che<br />

spesso rende i fornitori in grado di eccellere sui mercati<br />

internazionali, arrivando a esportare fino a più del 90%<br />

del loro fatturato. (12)<br />

La filiera del farmaco (produttori, indotto a monte e distribuzione)<br />

conta globalmente 220 mila addetti.<br />

L’indotto a monte dell’industria farmaceutica<br />

capsule<br />

fiale<br />

contenitori<br />

primari<br />

principi<br />

attivi<br />

società<br />

ingegneria<br />

bollini<br />

autoadesivi<br />

flaconi<br />

cartonaggi<br />

edilizia<br />

specializzata<br />

vetrerie<br />

gomma<br />

confezioni<br />

FARMACO<br />

impianti/<br />

utilities<br />

Occupazione 60.715 addetti<br />

Produzione 11.437 milioni €<br />

Salari 1.316 milioni €<br />

Investimenti 457<br />

milioni €<br />

Fonte: Osservatorio Pharmintech<br />

materie<br />

plastiche<br />

produzione<br />

controllo<br />

qualità<br />

macchinari<br />

servizi alle<br />

imprese<br />

stampati<br />

editoria<br />

supporto<br />

informatico<br />

analisi<br />

stampa<br />

libri<br />

TV<br />

pubblicità<br />

informatica<br />

assicurazioni<br />

finanza e<br />

banca


IMPRESE DIVERSE E TUTTE IMPORTANTI<br />

Le componenti delle imprese del farmaco (italiane, europee,<br />

extraeuropee) operanti nel Paese sono rappresentate tutte in<br />

modo significativo.<br />

La loro presenza (in termini di fatturato, addetti, investimenti,<br />

vendite estere e tasse pagate) è piuttosto bilanciata: le<br />

aziende a capitale italiano costituiscono il 35% del totale<br />

e quelle a capitale estero il 65% (per circa 2/3 europee<br />

e per 1/3 extraeuropee, prevalentemente USA, ma anche<br />

giapponesi).<br />

Per questo i risultati del settore dipendono da strategie di<br />

crescita adottate da tutte le aziende operanti in Italia.<br />

Tutte imprese che – a prescindere dalla nazionalità del capitale<br />

– rappresentano il meglio dell’italianità quando nel<br />

Paese assumono, aprono centri di Ricerca e produzione,<br />

fanno cultura scientifica e industriale.<br />

28<br />

LE IMPRESE DEL FARMACO<br />

AL CENTRO DEL MADE IN ITALY<br />

Grandi imprese a capitale italiano che basano le proprie<br />

strategie di crescita sulla Ricerca, in linea con quella degli<br />

altri Paesi europei, e su una forte propensione ai mercati<br />

esteri, con più di 35 nuove acquisizioni all’estero dal 1999<br />

con quasi 200 insediamenti totali e un tasso di internazionalizzazione<br />

doppio rispetto alla media dell’industria. (13)<br />

Alcune caratteristiche delle imprese farmaceutiche<br />

Grandi e Medie a capitale italiano<br />

(dati in %)<br />

Spese R&S<br />

in % sul mercato<br />

% di fatturato<br />

all’estero<br />

Fonte: <strong>Farmindustria</strong>, Istat, Efpia<br />

Grandi e Medie imprese del farmaco<br />

a capitale italiano<br />

Farmaceutica EU15<br />

Ind. Manifatturiera in Italia<br />

0 10 2030<br />

40 50 60<br />

Aziende italiane a capitale estero che diventano poli internazionali<br />

per la produzione e la Ricerca del proprio<br />

gruppo, con un contributo al settore 4 volte quello in altri<br />

comparti, un ruolo di primo piano nell’ambito delle imprese<br />

manifatturiere a capitale estero in Italia e una leadership in<br />

termini di investimenti in Ricerca e produzione. (14)<br />

Imprese manifatturiere a capitale estero: ruolo della<br />

farmaceutica sul totale e posizione tra i settori<br />

(% sul totale)<br />

16<br />

12<br />

8<br />

4<br />

0<br />

Fonte: Istat, <strong>Farmindustria</strong><br />

6 4 3 1<br />

Posizione<br />

Addetti Valore<br />

Aggiunto<br />

Export Investimenti<br />

produzione<br />

e Ricerca<br />

Posizione<br />

tra i settori<br />

29<br />

Piccole e Medie Imprese che svolgono attività di alto profilo,<br />

con un forte contenuto di investimenti in produzione e in<br />

Ricerca (per ogni addetto del 40% superiore a quello della<br />

media dell’industria manifatturiera), che determinano livelli<br />

di valore aggiunto superiori a quelli delle piccole aziende<br />

negli altri comparti.<br />

Investimenti per addetto in produzione e Ricerca: confronto<br />

per settore<br />

(indice Piccole e Medie imprese di <strong>Farmindustria</strong>=100)<br />

Piccole e Medie<br />

Imprese<br />

di <strong>Farmindustria</strong><br />

Industria<br />

Manifatturiera<br />

PMI manifatturiere<br />

Fonte: Istat, <strong>Farmindustria</strong><br />

0 20 40 60 80 100<br />

40


Il farmaco è un bene dal contenuto sia materiale – che<br />

richiede standard qualitativi elevatissimi – sia immateriale,<br />

perché in esso è determinante il valore delle conoscenze e<br />

della Ricerca.<br />

Per questo è decisivo il ruolo delle Risorse Umane, altamente<br />

qualificate (90% del personale è laureato o diplomato) e<br />

con un processo di formazione continua, che è più di 2 volte<br />

la media dell’industria.<br />

L’industria farmaceutica a livello internazionale attraversa<br />

una fase di forte trasformazione strutturale che dipende da<br />

crescita della domanda di salute, importanti scadenze brevettuali<br />

e aumento dei costi della R&S.<br />

Oltre che dalle nuove tecnologie che stanno cambiando l’organizzazione<br />

della Ricerca e i modelli di business.<br />

Fenomeni con forti ripercussioni sul profilo delle aziende<br />

e sui livelli occupazionali del settore in tutto il Mondo, con<br />

effetti anche in Italia, la cui gestione è resa anche più complessa<br />

dalla crisi macroeconomica, dai ritardi strutturali del<br />

Sistema Paese e da misure restrittive della spesa che rendono<br />

più difficile il contesto competitivo italiano.<br />

Nel biennio 2007-2008 il calo dell’occupazione è stato di<br />

5.200 unità, prevalentemente concentrato sulla rete esterna<br />

(85% delle uscite dal settore), anche se nel 2008 sono emersi<br />

segnali di difficoltà anche per le altre funzioni aziendali<br />

e, sia pure in parte minore, per la Ricerca che però nel<br />

biennio è complessivamente cresciuta (+1,1%).<br />

30<br />

LE IMPRESE DEL FARMACO<br />

AL CENTRO DEL MADE IN ITALY<br />

IL RUOLO DELLE RISORSE UMANE PER LA COMPETITIVITÀ DEL SETTORE LE RELAZIONI INDUSTRIALI NEL SETTORE<br />

Occupazione nell’industria farmaceutica per mansione<br />

(% sul totale, al 31 dicembre 2008)<br />

Fonte: <strong>Farmindustria</strong><br />

(var. % totale biennio 2007-2008)<br />

Fonte: <strong>Farmindustria</strong><br />

Produzione<br />

e personale<br />

di sede<br />

57<br />

Totale<br />

R&S<br />

Produzione e<br />

personale di sede<br />

Rete esterna<br />

R&S<br />

9<br />

Rete esterna<br />

34<br />

-20 -15 -10 -5 0 5<br />

Le Relazioni Industriali del settore chimico-farmaceutico sono<br />

ormai da anni improntate ai più elevati profili innovativi, con<br />

un processo concordato fra le Parti per la competitività delle<br />

aziende attraverso la flessibilità, la formazione e con attenzione<br />

a importanti strumenti per il Welfare dei lavoratori.<br />

Primo nell’industria in ordine di tempo, il settore si è dotato<br />

di un fondo di previdenza complementare nato dalla contrattazione<br />

collettiva, il Fonchim, che attualmente conta oltre<br />

160 mila iscritti.<br />

Sempre nell’ambito del contratto nazionale, è stato istituito<br />

Faschim, il fondo di assistenza sanitaria integrativa, che<br />

rimborsa le spese sostenute dagli iscritti e dai loro familiari.<br />

Anche a seguito dell’accordo previsto nell’ultimo rinnovo<br />

contrattuale, con il quale ai lavoratori sono state garantite<br />

per un anno le prestazioni del fondo senza oneri a loro<br />

carico, il Faschim può contare su più di 100 mila iscritti,<br />

compresi i nuclei familiari.<br />

La gestione di Fonchim e Faschim è affidata a imprese e<br />

lavoratori per la piena pariteticità dei fondi e a garanzia<br />

degli Associati.<br />

Scelte strategiche di collaborazione con i Sindacati confermate<br />

con la nascita dell’Osservatorio Contrattuale e l’impegno<br />

comune per il Tavolo Farmaceutico presso il Ministero<br />

dello Sviluppo Economico, per proporre le Scienze della<br />

Vita come uno dei settori strategici e prioritari per lo sviluppo<br />

del Paese.<br />

31<br />

IL MODELLO WELFARMA<br />

Per rispondere alla situazione occupazionale del settore<br />

<strong>Farmindustria</strong> e Organizzazioni Sindacali hanno dato vita<br />

nel 2008 a Welfarma, con un’azione di Welfare to Work.<br />

Welfarma è uno strumento di Responsabilità Sociale, volontario<br />

e senza oneri aggiuntivi per le imprese, che coinvolge<br />

Aziende, Lavoratori, Agenzie per il Lavoro e Italia Lavoro<br />

(agenzia tecnica del Ministero del Welfare), permettendo di<br />

accedere a fondi per la formazione, la riqualificazione e la<br />

ricollocazione sul mercato del lavoro del personale coinvolto<br />

in crisi aziendali.<br />

Una risposta innovativa che va in direzione di un rafforzamento<br />

dei rapporti bilaterali tra le Parti, raccomandati<br />

anche nel “Libro Bianco sul futuro del modello sociale”, per<br />

sostenere la trasformazione strutturale del settore che coinvolge<br />

un numero elevato di lavoratori, relativamente giovani<br />

e con alti livelli di professionalità.


32<br />

LE IMPRESE DEL FARMACO<br />

AL CENTRO DEL MADE IN ITALY<br />

L’INTERNAZIONALIZZAZIONE COME MOTORE PER LA CRESCITA<br />

Le imprese del farmaco in Italia si distinguono per il grado<br />

di internazionalizzazione e la capacità di essere competitive<br />

sui mercati globali.<br />

Caratteristiche evidenti in diversi indicatori:<br />

• nel 2008 le esportazioni farmaceutiche totali sono state<br />

pari a 12,0 miliardi di euro (di cui 9,3 di medicinali) un<br />

valore superiore alla spesa farmaceutica pubblica totale<br />

(convenzionata, distribuzione diretta, ospedaliera) misurata<br />

a valori a ricavo industria (11,5 miliardi di euro);<br />

• il rapporto export/produzione nel 2008 è stato pari al<br />

53% (era il 13% nel 1991 e il 45% nel 2001);<br />

• la farmaceutica determina da sola il 37,4% del totale<br />

dell’export high-tech * del Paese;<br />

• dal 1995 in Italia i medicinali hanno un saldo estero positivo<br />

(cioè in Italia si producono più medicinali di quanti<br />

se ne consumino), nel 2008 pari a 522 milioni di euro;<br />

• negli ultimi 10 anni l’export è cresciuto del +9,2% medio<br />

annuo, rispetto al +5,0% dell’industria manifatturiera;<br />

• dal 1996 l’export è aumentato del 200%, determinando<br />

il 72% della crescita della produzione, un contributo ancora<br />

più evidente dal 2001 in avanti (85% del totale).<br />

Dati che confermano la capacità delle imprese del farmaco<br />

operanti in Italia di competere sui mercati esteri.<br />

Con una reazione positiva alla crisi economica e di settore che<br />

sostiene l’attività del Paese: tra aprile 2008 e marzo 2009,<br />

cioè in una fase particolarmente acuta di recessione internazionale,<br />

l’export farmaceutico è infatti cresciuto del +2,0%<br />

rispetto al -5,7% del totale dell’industria manifatturiera.<br />

Export farmaceutico e spesa farmaceutica pubblica totale<br />

(miliardi di euro)<br />

Spesa farmaceutica<br />

pubblica totale<br />

Export<br />

farmaceutico totale<br />

Quota della farmaceutica sul totale dell’export high-tech<br />

(% sul totale)<br />

Fonte: elaborazione su dati Istat<br />

0 2 4 6 8 10 12 14<br />

Nota: spesa farmaceutica pubblica al netto del “payback”, a ricavo industria<br />

Fonte: elaborazione su dati Istat, Aifa<br />

Altri settori<br />

62,6<br />

convenzionata dist. diretta + ospedaliera<br />

Farmaceutica<br />

37,4<br />

*<br />

Comprende, oltre alla farmaceutica, macchine per ufficio e strumenti informatici, apparecchi per telecomunicazioni, apparecchi medicali, strumenti ottici e di precisione,<br />

aeromobili e veicoli spaziali (settori definiti ad “alta intensità tecnologica” nel Rapporto annuale Istat 2007)<br />

LE IMPRESE DEL FARMACO E LE DONNE<br />

Le donne rappresentano una risorsa fondamentale per la<br />

crescita delle imprese del farmaco.<br />

Nella farmaceutica l’occupazione femminile è il 41,4% del<br />

totale, più della media dell’industria (24,2%), con una presenza<br />

importante in ruoli chiave.<br />

I dirigenti sono donne nel 20,3% dei casi (9,6% per il totale<br />

dell’industria) e Ricercatori per oltre la metà (53,9%),<br />

un valore anche superiore a quello europeo del settore e<br />

nettamente più alto rispetto alla media industriale.<br />

Le donne sono ritenute adatte per lo svolgimento della professione<br />

nell’86% delle assunzioni, ugualmente agli uomini<br />

nell’80% dei casi, valori per i quali il settore è al primo<br />

posto in Italia e che dimostrano come, pur sempre migliorabile,<br />

la parità sia già un dato di fatto.<br />

Assunzioni per le quali le donne sono ritenute adatte<br />

(% sul totale delle assunzioni nel 2008)<br />

Farmaceutica<br />

Servizi<br />

Sistema moda<br />

Alimentare<br />

Totale industria<br />

Nota: la parte restante fino al 100 indica la quota di assunzioni per la quale gli uomini<br />

sono ritenuti più adatti<br />

Fonte: Indagine Excelsior<br />

0 25 50 75 100<br />

donne ugualmente<br />

adatte agli uomini<br />

donne più adatte<br />

degli uomini<br />

33<br />

Per rispondere alle esigenze di una significativa presenza<br />

femminile, spesso le aziende farmaceutiche mettono in atto<br />

misure per favorire il bilanciamento tra carriera, famiglia<br />

e vita privata (per esempio con asili nido aziendali) che<br />

concorrono a porre il settore ai primi posti nella qualità<br />

dell’ambiente di lavoro.<br />

AZIONI PER LA SALUTE DELLA DONNA<br />

Sono sempre più i farmaci mirati alle donne e alle loro<br />

peculiarità: per esempio per le patologie tumorali, per le<br />

malattie muscolo-scheletriche, per quelle ginecologiche,<br />

per le autoimmuni e per il diabete.<br />

A quelli già disponibili se ne aggiungeranno altri tra i 700<br />

in sviluppo nel Mondo.<br />

In Italia le imprese del farmaco, in sinergia con le Istituzioni<br />

pubbliche e private, rivolgono sempre maggiore attenzione<br />

alla salute della donna e anche nella Ricerca clinica si<br />

pongono le basi per importanti cambiamenti.<br />

L’impegno di <strong>Farmindustria</strong> è dedicato in particolare alla<br />

prevenzione e a iniziative specifiche in collaborazione con<br />

Associazioni impegnate in questo campo e con la Società<br />

Italiana di Farmacologia (SIF), con la quale collabora per<br />

la crescita della farmacologia di genere.


IL TERRITORIO E LE IMPRESE DEL FARMACO<br />

L’industria farmaceutica è una risorsa molto importante per<br />

la crescita economica e sociale dei territori dove le imprese<br />

operano e investono.<br />

Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Veneto sono<br />

le regioni dove è maggiore la presenza farmaceutica in Italia,<br />

con realtà importanti a livello internazionale.<br />

Anche in altre aree del Paese le imprese del farmaco partecipano<br />

in modo significativo allo sviluppo economico e<br />

sociale.<br />

I maggiori fattori di attrazione per gli investimenti in Italia<br />

sono la qualità, le Risorse Umane e le competenze, mentre<br />

il primo fattore di criticità è la burocrazia. (15)<br />

Anche per questo <strong>Farmindustria</strong> richiama la necessità di un<br />

contesto regolatorio più competitivo, sia a livello nazionale<br />

sia locale, con meno leggi, meno interpretazioni e più<br />

controlli. Il federalismo fa sì che il ruolo delle regioni sia<br />

fondamentale per lo sviluppo del settore.<br />

Un quadro normativo stabile e coerente è interesse comune,<br />

per la crescita delle imprese, ma anche per i territori, a partire<br />

da quelli a più alta densità farmaceutica, che in questo<br />

modo possono contare sul consolidamento e il rafforzamento<br />

degli investimenti.<br />

34<br />

LE IMPRESE DEL FARMACO<br />

AL CENTRO DEL MADE IN ITALY<br />

Presenza regionale produttiva e di Ricerca dell’industria<br />

farmaceutica in Italia<br />

Fonte: <strong>Farmindustria</strong><br />

La Lombardia è la prima Regione farmaceutica e biotech<br />

in Italia, con circa metà del totale nazionale di addetti,<br />

produzione, Ricerca e studi clinici e la seconda Regione<br />

chimico-farmaceutica in Europa.<br />

Vi hanno sede più di 100 aziende farmaceutiche, 33 centri<br />

di Ricerca aziendali e 78 imprese nelle biotecnologie per<br />

la Salute.<br />

La Lombardia, e Milano in particolare, rappresenta un modello<br />

di integrazione della Ricerca pubblica e privata, con<br />

istituti di fama internazionale e una crescente propensione<br />

alla partnership tra centri pubblici e privati con specializzazione<br />

in campi quali l’oncologia, la farmacologia, la<br />

neurologia e il biotech.<br />

Il Lazio è la seconda Regione farmaceutica per numero di<br />

addetti, con Roma e Latina tra i primi poli in Italia, province<br />

nelle quali è rispettivamente il secondo e il primo comparto<br />

dell’industria in termini di fatturato.<br />

La farmaceutica è il primo settore esportatore nel Lazio, con<br />

un peso del 24% sul totale dell’export della Regione.<br />

Nel Lazio operano importanti gruppi nazionali e internazionali,<br />

con rilevanti presenze nella produzione e nella Ricerca<br />

(più di 1.100 addetti in R&S e 16 centri aziendali);<br />

realtà biotech e tanti poli di eccellenza pubblici, a partire<br />

dall’Istituto Superiore di Sanità.<br />

35<br />

Lombardia: pubblico e privato per dare più forza alla<br />

Ricerca nelle Scienze della Vita<br />

33 centri R&S aziendali<br />

2.800 Ricercatori<br />

78 imprese red biotech<br />

Rete altamente connessa<br />

con presenza crescente<br />

del settore privato<br />

Università di Pavia<br />

Fond. Mondino<br />

San Matteo Pavia<br />

Fonte: Cerm<br />

Osp. Sacco (MI)<br />

Columbus<br />

S. Raaele Univ.<br />

Niguarda Cà Granda<br />

Politecnico Milano<br />

Osp. S. Gerardo<br />

Humanitas<br />

CNR<br />

Genopolis<br />

Telethon<br />

CERBA<br />

FIRC<br />

S. Raaele Inst.<br />

SEMM<br />

ESO<br />

IEO<br />

Milano Bicocca<br />

AIRC<br />

Carlo Besta<br />

CEND Unimi<br />

IRCCS Monzino<br />

Osp. S. Paolo (MI)<br />

INT<br />

UNIMI<br />

IFOM<br />

Mario Negri<br />

GISSI<br />

Univ. Brescia<br />

Osp. Maggiore (MI)<br />

SENDO<br />

Osp. Riuniti Bergamo<br />

Dulbecco Polo Sc.<br />

Univ. Bergamo<br />

Kilometro Rosso


La farmaceutica è nel core business dell’industria in Toscana,<br />

terza Regione in Italia con più di 7 mila addetti diretti, ed è<br />

tra i primi tre settori industriali a Firenze e Siena, tra i primi<br />

cinque a Pisa e con una presenza rilevante a Lucca.<br />

In Toscana hanno sede grandi imprese a capitale nazionale<br />

(tra cui il primo gruppo italiano), imprese italiane a capitale<br />

estero e realtà più piccole, ma molto attive.<br />

Con 690 Ricercatori (il 20,9% del totale nelle imprese della<br />

Regione) vanta una specializzazione nella farmaceutica,<br />

nei vaccini, negli emoderivati e nelle biotecnologie.<br />

In Emilia Romagna ci sono 3.500 addetti diretti, soprattutto<br />

a Parma e Bologna, ma anche a Modena, con una presenza<br />

produttiva e di Ricerca legata a importanti aziende italiane,<br />

sempre più internazionalizzate, e a grandi imprese<br />

a capitale estero.<br />

Lazio: crescita dell’export dal 1998 al 2008<br />

(var. %)<br />

36<br />

Farmaceutica<br />

Altri settori<br />

manifatturieri<br />

Farmaceutica<br />

Altri settori<br />

manifatturieri<br />

Fonte: elaborazioni su dati Istat<br />

0 500 100 50150 100 150<br />

LE IMPRESE DEL FARMACO<br />

AL CENTRO DEL MADE IN ITALY<br />

La farmaceutica in Emilia Romagna ha oltre 6 mila addetti<br />

nell’indotto a monte.<br />

Il Veneto conta 3 mila addetti farmaceutici, concentrati soprattutto<br />

a Verona (quarta provincia in Italia) e a Vicenza.<br />

La farmaceutica si caratterizza in particolar modo per la<br />

presenza nell’attività di R&S: 770 Ricercatori e il 21,3%<br />

degli investimenti totali delle imprese nella Regione.<br />

Anche se con peso quantitativamente inferiore e una minore<br />

diffusione sul territorio – ma spesso con una forte concentrazione<br />

in particolari zone – la presenza delle imprese del<br />

farmaco è importante anche in Piemonte, Abruzzo, Sicilia,<br />

Marche, oltre che in Campania, Friuli Venezia Giulia, Liguria<br />

e Puglia.<br />

Insediamenti significativi si trovano anche in Trentino-Alto<br />

Adige e Basilicata.<br />

Toscana, Emilia Romagna, Veneto: occupazione nella R&S<br />

(% sul totale degli addetti, dato complessivo delle tre Regioni)<br />

Farmaceutica Farmaceutica<br />

inToscana, inToscana,<br />

Emilia Romagna, Emilia Romagna,<br />

Veneto Veneto<br />

Totale imprese<br />

in Italia<br />

Totale imprese<br />

in Italia<br />

0 50 105 15 10 15<br />

Fonte: elaborazioni su dati Istat<br />

37 41


38<br />

RICOSTRUIRE PER GUARIRE:<br />

IL CONTRIBUTO DELLE IMPRESE<br />

DEL FARMACO IN ABRUZZO<br />

Per l’industria farmaceutica l’Abruzzo è un polo produttivo e<br />

di Ricerca di notevole importanza, sede di grandi imprese a<br />

capitale italiano ed estero, con 6 stabilimenti di produzione e<br />

1 di Ricerca nei quali operano più di 1.000 addetti, 100 dei<br />

quali dedicati alla Ricerca e Innovazione.<br />

A L’Aquila la farmaceutica determina da sola il 27% dell’export,<br />

un valore che dimostra l’importanza del settore per la<br />

crescita economica del territorio.<br />

Insieme a tutta la popolazione, anche le imprese operanti in<br />

provincia de L’Aquila sono state duramente colpite dal sisma<br />

del 6 aprile.<br />

Si sono immediatamente attivate per garantire le misure necessarie<br />

per sostenere i dipendenti e la ripresa dell’attività<br />

con l’obiettivo di dare un chiaro messaggio di continuità e di<br />

contribuire in modo fattivo alla rinascita dell’economia della<br />

Regione.<br />

Un’azione tempestiva che ha consentito di riavviare, a un<br />

mese di distanza dall’evento sismico, la normale funzionalità<br />

delle linee produttive, anche grazie all’impegno e alla dedizione<br />

delle Persone e alla vicinanza delle Istituzioni.<br />

39


Una rivoluzione nel trattamento di tumori<br />

complessi come le leucemie è rappresentata<br />

dall’impiego dei farmaci ottenuti mediante<br />

moderne tecniche di biologia molecolare.<br />

Grazie a tali progressi sono state sviluppate<br />

terapie, sempre più efficaci e mirate nel ridurre<br />

la mortalità associata a queste malattie,<br />

che rappresentano una speranza concreta<br />

per i pazienti.<br />

40<br />

Sinistra: Cellule leucemiche<br />

Destra: Bolle d’aria in un mezzo acquoso<br />

Capitolo 4<br />

41<br />

IL RUOLO DEL FARMACO<br />

PER IL SERVIZIO<br />

SANITARIO NAZIONALE


La farmaceutica nel quadro della spesa sanitaria in Italia<br />

Composizione della spesa sanitaria pubblica nel 2008<br />

(% sul totale)<br />

Ospedali (al netto<br />

dei farmaci)<br />

48<br />

Nota: spesa farmaceutica al lordo del “payback”<br />

Fonte: elaborazione su dati Istat, Aifa<br />

42<br />

Farmaceutica<br />

territoriale<br />

13<br />

Farmaceutica<br />

ospedaliera<br />

3<br />

IL RUOLO DEL FARMACO PER IL<br />

SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE<br />

Onorari medici<br />

9<br />

Altre prestazioni<br />

e servizi<br />

amministrativi<br />

27<br />

Evoluzione della spesa tra il 2001 e il 2008<br />

Totale spesa<br />

sanitaria<br />

Spesa farmaceutica<br />

convenzionata<br />

Altre voci di<br />

spesa sanitaria<br />

Totale spesa<br />

pubblica<br />

(al netto degli interessi)<br />

PIL<br />

(ai prezzi di mercato)<br />

Var %<br />

2001/2008<br />

Nota: spesa farmaceutica al lordo del “payback”<br />

Fonte: elaborazione su dati Istat, Aifa<br />

% sul PIL<br />

2001 2008<br />

45,7 6,0 6,9<br />

-2,4 0,9 0,7<br />

54,6 5,1 6,2<br />

35,3 41,1 44,1<br />

25,9 – –<br />

Universalità, massa critica, rapporto qualità/prezzo fanno<br />

del Servizio Sanitario Nazionale un patrimonio del Paese<br />

per il diritto alla Salute, che nasce dall’impegno di Medici,<br />

Farmacisti, Operatori sanitari e Amministratori pubblici.<br />

La componente farmaceutica offre un contributo altrettanto<br />

importante. Il SSN garantisce tutti i medicinali ritenuti<br />

essenziali, offrendo una copertura di ottimo livello (circa<br />

il 70% della spesa farmaceutica totale) per un valore nel<br />

2008 pari a 11.383 milioni di euro per i farmaci erogati<br />

in farmacia, ai quali se ne aggiungono 1.651 tramite distribuzione<br />

diretta e 3.672 in ospedale.<br />

La farmaceutica pubblica territoriale ha i conti in ordine<br />

e dal 2007 le imprese sono rimaste all’interno del tetto di<br />

spesa fissato.<br />

Spesa farmaceutica pubblica nei principali Paesi europei<br />

(canale farmacia, anno 2008)<br />

Euro<br />

pro-capite<br />

Fonte: Aifa, Associazioni estere, Eurostat<br />

Indice<br />

Paesi<br />

Big Ue=100<br />

Over 65<br />

in %<br />

sul totale<br />

Germania 325,9 122,7 20,1<br />

Francia 318,7 120,0 16,3<br />

Spagna 253,0 95,2 16,6<br />

Regno Unito 211,4 79,6 16,0<br />

Italia 188,5 71,0 20,0<br />

Totale Big Ue 265,6 100,0 18,0<br />

Italia<br />

(incl. distribuzione diretta)<br />

216,2 81,4 20,0<br />

43<br />

Dal 2001 al 2008 la farmaceutica convenzionata è diminuita<br />

complessivamente del -2,4%, nonostante un aumento<br />

dei consumi del +40%, e il livello pro-capite è il più basso<br />

tra i grandi Paesi europei (-30% rispetto alla media per il<br />

canale farmacia, un valore nettamente inferiore alla media<br />

anche considerando per l’Italia tutta la spesa in distribuzione<br />

diretta).<br />

Nello stesso periodo, si è invece registrata una crescita del<br />

+54,6% degli altri capitoli di spesa, per oltre il 50% composti<br />

da spesa ospedaliera, dove vi sono ampi margini per<br />

miglioramenti gestionali.<br />

Ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Università<br />

Tor Vergata e Federanziani hanno recentemente stimato<br />

che, solo per l’acquisto di beni e servizi accessori,<br />

che valgono circa 4,5 miliardi di euro, possono esserci<br />

risparmi potenziali di quasi 1 miliardo. (16)<br />

Per l’equilibrio del sistema e la sua sostenibilità è indispensabile<br />

un cambiamento di rotta nella gestione della spesa<br />

sanitaria pubblica, che si ponga l’obiettivo della responsabilizzazione<br />

di tutti gli attori, dell’appropriatezza di<br />

ciascuna prestazione sanitaria e della diffusione delle best<br />

practice.<br />

La domanda di salute è destinata a crescere, quindi è necessario<br />

usare meglio le risorse già disponibili, che possono<br />

essere ottimizzate mantenendo la qualità dei servizi.<br />

Le regioni dove è migliore il giudizio dei cittadini sul<br />

SSN, infatti, sono solitamente anche quelle che spendono<br />

meglio, mentre in quelle meno virtuose dal punto di vista<br />

della spesa spesso il giudizio è peggiore. (17)


Le manovre di contenimento della spesa farmaceutica sono<br />

state condotte prevalentemente con tagli dei prezzi che, misurati<br />

a ricavo industria, sono ai livelli più bassi d’Europa. (18)<br />

Una situazione che penalizza le imprese che si trovano invece<br />

di fronte a costi spesso più alti (ad esempio per energia,<br />

trasporti, burocrazia) e crescenti: il 2008 è stato l’anno con<br />

l’inflazione più alta dell’ultimo decennio e, allo stesso tempo,<br />

il calo più forte dei prezzi dei medicinali (-5,4%).<br />

A questo si aggiungono gli oneri che derivano dai ritardi<br />

dei pagamenti da parte delle strutture sanitarie pubbliche.<br />

Nonostante le iniziative intraprese a livello centrale e locale,<br />

i tempi di pagamento alle imprese farmaceutiche sono in<br />

media di oltre 250 giorni, con punte che raggiungono quasi<br />

i 600 (rispetto ai 30 giorni previsti dalla normativa comunitaria).<br />

I crediti vantati superano i 3 miliardi di euro, ovvero il<br />

20% della spesa farmaceutica pubblica totale.<br />

Inflazione e prezzi al consumo dei medicinali in Italia<br />

(var % totali)<br />

44<br />

2001 - 2008 1990 - 2008<br />

Inflazione 17,8 75,2<br />

Prezzi dei medicinali -23,1 0,5<br />

Rimborsabili -29,1 –<br />

Non rimborsabili 2,1 –<br />

Fonte: Istat, Aifa, MEF<br />

IL RUOLO DEL FARMACO PER IL<br />

SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE<br />

Prezzi a ricavo industria dei medicinali con prescrizione<br />

Primi 300 principi attivi a valore, sui prodotti lanciati dopo il 1990<br />

Germania<br />

Regno Unito<br />

Grecia<br />

Paesi Bassi<br />

Spagna<br />

Francia<br />

Italia<br />

Fonte: Cergas Bocconi (2007)<br />

80 90 100 110 120 130<br />

Giorni medi per i pagamenti alle imprese del farmaco da<br />

parte delle strutture pubbliche<br />

Italia<br />

Sud e Isole<br />

Centro<br />

Nord<br />

Normativa<br />

Comunitaria<br />

Nota: aggregazioni regionali con media aritmetica<br />

Fonte: <strong>Farmindustria</strong><br />

(indice di Laspeyres, Italia=100)<br />

(primo trimestre 2009)<br />

0 50 100 150 200 250 300 350<br />

MEDICINALI EQUIVALENTI<br />

Sono considerati equivalenti tutti i medicinali a base dello<br />

stesso principio attivo, con uguale via di somministrazione,<br />

forma farmaceutica e dosaggio unitario, caratterizzati dal<br />

nome della molecola (i cosiddetti “generici”) oppure con<br />

nome di fantasia (equivalenti branded).<br />

A partire dal 2001, il mercato dei prodotti a brevetto scaduto<br />

si è sviluppato in modo significativo, arrivando in pochi anni<br />

a una quota di circa il 45% dei consumi e il 27% della spesa<br />

totale, con riferimento alle liste di trasparenza (valori molto<br />

più elevati considerando tutti i medicinali fuori brevetto).<br />

Italia: medicinali a brevetto scaduto rimborsati dal SSN<br />

(% sul totale)<br />

45<br />

40<br />

35<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

Consumi<br />

Spesa<br />

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008<br />

Nota: dati riferiti alle liste di trasparenza predisposte dalle Regioni<br />

Fonte: Aifa<br />

Analizzando la quota di mercato all’interno delle singole<br />

molecole, si nota come negli ultimi anni i farmaci “generici”<br />

abbiano raggiunto in media il 24% delle vendite totali entro<br />

il primo anno di lancio e il 40% alla fine del secondo anno.<br />

45<br />

Quando scade il brevetto, un farmaco può essere prodotto<br />

anche da imprese diverse da quella che lo ha scoperto, a<br />

prezzi inferiori perché queste non hanno sostenuto i costi<br />

della Ricerca per renderlo disponibile.<br />

È importante sottolineare però che, qualunque medicinale<br />

equivalente venga utilizzato, il SSN rimborsa il prezzo di<br />

quello più economico (un prezzo di riferimento, che a volte<br />

è quello dell’equivalente “di marca”). La differenza, che in<br />

media è di circa 1 euro (19) , viene pagata dal cittadino come<br />

una sua libera scelta, dato che il farmacista ha – per legge –<br />

l’obbligo di proporre il medicinale che costa meno.<br />

I medicinali equivalenti in Italia stanno avendo una crescita<br />

continua (+28% nel solo 2008), che proseguirà nei prossimi<br />

anni, anche per la scadenza di importanti brevetti. Possono<br />

quindi rappresentare uno strumento per generare risparmi<br />

da reinvestire nel sistema del farmaco, ma questo nel rispetto<br />

della prescrizione del medico, senza creare mercati “protetti”<br />

ed evitando provvedimenti distorsivi della concorrenza.<br />

Va infatti sempre riconosciuto il valore della proprietà intellettuale<br />

e del marchio che, oltre ad essere elemento di fiducia<br />

per il paziente, testimonia l’impegno delle imprese, che spesso<br />

fanno Ricerca anche dopo la scadenza del brevetto.<br />

Una loro penalizzazione, al contrario, costituisce un fortissimo<br />

deterrente per gli investimenti delle imprese e non garantisce<br />

il controllo della spesa sanitaria nel suo complesso.<br />

Il tema dei medicinali equivalenti va affrontato trovando un<br />

punto di equilibrio tra governo della spesa e sviluppo del<br />

settore, perché regole votate solo al risparmio rischiano di<br />

far perdere conoscenze industriali e di Ricerca che rappresentano<br />

una delle principali ricchezze del Paese.


Invecchiamento della popolazione e progresso tecnologico<br />

determinano l’aumento della domanda di salute, sia per il<br />

maggiore ricorso alle prestazioni sanitarie sia perché le nuove<br />

terapie, che consentono un miglioramento dello stato di<br />

salute e della qualità di vita, frutto di crescenti investimenti in<br />

ricerca, sono di solito più costose di quelli esistenti.<br />

La sfida da raccogliere è quella di definire politiche sanitarie<br />

“dinamicamente efficienti”, ossia che non rispondano solamente<br />

alle esigenze di bilancio di breve periodo (esclusivamente<br />

di contenimento della spesa), ma che si pongano in<br />

un’ottica di medio-lungo periodo che considera tutte le relazioni<br />

esistenti tra le diverse componenti della spesa sanitaria<br />

e tra questa e il sistema economico complessivo.<br />

L’uso corretto dei farmaci e dei vaccini genera infatti significativi<br />

risparmi.<br />

Ad esempio con la prevenzione; rendendo non necessari interventi<br />

chirurgici; accorciando i tempi di ospedalizzazione<br />

o evitando il ricovero ospedaliero (un giorno in ospedale, circa<br />

600 euro, costa più di tre anni di assistenza farmaceutica<br />

convenzionata, 188 euro per anno, e più dell’intero ciclo<br />

vaccinale fino ai 14 anni di età previsto dai Livelli Essenziali<br />

di Assistenza); rallentando la degenerazione o attenuando<br />

la sintomatologia di alcune malattie tipiche dell’invecchiamento<br />

o riducendo il rischio di malattie invalidanti (la degenerazione<br />

delle patologie cardiovascolari è la causa più<br />

frequente di pensioni di invalidità, con il 31,2% dei casi).<br />

46<br />

IL RUOLO DEL FARMACO PER IL<br />

SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE<br />

MEDICINALI E VACCINI SONO UN INVESTIMENTO PER L’EFFICIENZA E LA SOSTENIBILITÀ DEL SSN<br />

Uno studio condotto dal CER mostra come la disponibilità<br />

di farmaci per patologie cardiovascolari, respiratorie e del<br />

sistema nervoso – che rappresentano la maggioranza delle<br />

cause di morte in Italia – garantisce una migliore qualità di<br />

vita e un risparmio di 6,4 miliardi per minori costi sanitari<br />

e 6 miliardi per minori costi indiretti (meno invalidità e assistenza,<br />

maggiore produttività di lavoratori in buona salute).<br />

Proiettando tale risultato nel medio-lungo periodo, il risparmio<br />

complessivo derivante dall’uso dei farmaci sale dallo<br />

0,4% del PIL nel 2005 fino all’1,3% nel 2040. (20)<br />

Costi evitati grazie ai farmaci in Italia<br />

(miliardi di euro, per anno)<br />

Costi sanitari 6,4<br />

Costi non sanitari (Più produttività, meno spesa per assistenza) 6,0<br />

Totale 12,4<br />

400<br />

300<br />

200<br />

100<br />

0<br />

Spesa sanitaria (miliardi di euro) Differenza in %<br />

senza terapie farmacologiche<br />

con terapie farmacologiche<br />

2005 2010 2015 2020 2025 2030 2035 2040<br />

Fonte: CER, Il valore del farmaco (2009)<br />

20,0%<br />

16,0%<br />

12,0%<br />

8,0%<br />

4,0%<br />

0,0%<br />

VACCINI E PREVENZIONE<br />

I vaccini sono prodotti biologici che prevengono le malattie.<br />

Si rivolgono a soggetti sani, assicurano un beneficio nel<br />

breve e nel lungo periodo, stimolando una risposta dell’organismo<br />

sia con la produzione di anticorpi, sia con la<br />

creazione di una memoria immunitaria.<br />

Per questi motivi costituiscono strumenti importanti di prevenzione<br />

e di lotta contro le malattie infettive.<br />

Se attuate in maniera estensiva e secondo strategie appropriate,<br />

le vaccinazioni assicurano non solo il controllo delle<br />

malattie bersaglio (riduzione dell’incidenza fino a che esse<br />

non rappresentino più un problema di sanità pubblica), ma<br />

anche la loro eliminazione (assenza di casi clinici) o addirittura<br />

l’eradicazione dell’infezione a livello mondiale (assenza<br />

di casi clinici ed assenza di circolazione ambientale<br />

del relativo agente patogeno).<br />

La valutazione economica ha evidenziato che numerosi<br />

vaccini consentono significativi risparmi (1 euro per una<br />

vaccinazione può equivalere a 24 euro per curare chi si<br />

ammala), assicurando benefici all’individuo e alla società a<br />

costi ragionevoli, con la prevenzione degli stati di malattia<br />

o della mortalità precoce. (21)<br />

In Italia la spesa pubblica per la prevenzione è ancora<br />

inferiore a quella della media dei partner europei (meno<br />

dell’1% rispetto al 2,4% nell’Ue).<br />

Anche nel nostro Paese un più intenso ricorso alla vaccinazione<br />

potrebbe determinare risparmi importanti. Per esempio<br />

si stima che vaccinando tutti i cittadini tra i 50 e i 64<br />

47<br />

anni contro l’influenza, con un investimento massimo di 76<br />

milioni euro, si otterrebbe un risparmio per il SSN pari a<br />

746 milioni di euro, con un rapporto costo/beneficio di 1<br />

a 10. (22)<br />

Il settore dei vaccini in Italia riveste grande importanza anche<br />

dal punto di vista industriale, come uno dei comparti<br />

più innovativi nella farmaceutica.<br />

Gli addetti in Ricerca e Produzione superano il 65% del<br />

totale (più del 10% in R&S) e, dal 2000 al 2008, le esportazioni<br />

di vaccini per uso umano sono cresciute complessivamente<br />

del 171% (+13,3% all’anno), rispetto al 40%<br />

dell’export totale dell’economia italiana, determinando nel<br />

2008 un saldo positivo nei conti con l’estero.<br />

Italia: esportazioni di vaccini per uso umano e del totale<br />

dell’economia<br />

(var. % totale 2000-2008)<br />

Vaccini<br />

per uso umano<br />

Fonte: Istat<br />

Totale Italia<br />

0 50 100 150 200


La genomica, branca della biologia molecolare<br />

che si occupa dello studio, della struttura,<br />

della funzione e dell’evoluzione del genoma<br />

degli organismi viventi, sta aprendo<br />

nuove prospettive di studio e cura<br />

delle malattie, consentendo lo sviluppo<br />

di farmaci ad azione specifica e selettiva<br />

in numerosi ambiti terapeutici.<br />

48<br />

Sinistra: Il Lake Powell e il Grand Canyon<br />

Destra: Filamenti di DNA<br />

Capitolo 5<br />

49<br />

UNA NUOVA POLITICA<br />

DEL FARMACO PER LO<br />

SVILUPPO SOSTENIBILE


50<br />

Il bilancio della presenza farmaceutica nel Paese<br />

Spesa farmaceutica<br />

Nel 2008 la spesa è stata di 16,5 miliardi<br />

di euro in prezzo al pubblico (equivalenti a<br />

11,5 miliardi a ricavo industria)*<br />

Incentivi pubblici alla R&S<br />

L’industria farmaceutica nel 2006 (**)<br />

ha ricevuto fondi pubblici per R&S<br />

pari a circa 50 milioni di euro<br />

* Al netto del “payback”<br />

** Ultimi dati disponibili, esclusi i finanziamenti per gli Accordi di Programma<br />

UNA NUOVA POLITICA DEL FARMACO<br />

PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE<br />

Occupazione diretta e indotta<br />

69.500 addetti diretti, oltre 200 mila<br />

considerando anche l’indotto<br />

Contributo fiscale ed esportazioni<br />

3,5 miliardi di euro di tasse e contributi<br />

generati direttamente (5 miliardi considerando<br />

anche l’indotto)<br />

Innovazione e ricerca<br />

2,3 miliardi di euro in investimenti in<br />

Produzione (1,1 miliardi) e R&S (1,2 miliardi),<br />

il primo settore per intensità di Ricerca.<br />

Investimenti autofinanziati dalle imprese<br />

per più del 90%<br />

Benefici per la salute dei cittadini<br />

In Italia e nelle Economie Avanzate i<br />

medicinali hanno determinato circa il 40%<br />

dell’aumento della vita media.<br />

Migliore salute significa anche riduzione<br />

dei costi sanitari<br />

Nel Mondo e in Italia l’industria farmaceutica è il primo<br />

settore per intensità di Ricerca e Sviluppo, distinguendosi<br />

per investimenti in impianti ad alta tecnologia ed elevata<br />

qualità dei prodotti, dei processi e delle Risorse Umane.<br />

Caratteristiche che ne fanno un valore per il Paese, sia per<br />

uscire dalla crisi macroeconomica più in fretta e meglio sia<br />

in un’ottica di medio-lungo periodo.<br />

La farmaceutica infatti risponde all’esigenza di affrontare le<br />

sfide dell’aumento della domanda di Salute e del rilancio<br />

della crescita basata sulla Conoscenza e sulla competitività.<br />

Concorrenza internazionale, importanti scadenze brevettuali,<br />

costi crescenti della Ricerca determinano per il settore<br />

Investimenti in produzione e R&S della farmaceutica in Italia<br />

(% sul valore della produzione)<br />

11<br />

10<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

2002 2004 2006 2008<br />

51<br />

una fase di profonda riorganizzazione a livello globale.<br />

Un processo reso più complesso da ulteriori e penalizzanti<br />

manovre di contenimento della spesa e dalla recessione,<br />

che ha effetti anche in Italia, con un calo dell’occupazione<br />

e con situazioni di difficoltà aziendali.<br />

Per rispondere alle trasformazioni in atto, l’industria accetta<br />

in pieno la responsabilità di dare qualità alle proprie scelte<br />

imprenditoriali e al sistema sanitario.<br />

Ma chiede una strategia di Sistema, che coinvolga le Istituzioni<br />

– nazionali e regionali – i Sindacati, i Medici e tutti<br />

gli operatori sanitari, per costruire un quadro stabile per lo<br />

sviluppo del settore.<br />

Progetti pianificati con gli Accordi di Programma<br />

numero milioni di euro<br />

Totale 61 1.000<br />

Produzione 11 327<br />

Ricerca Preclinica 33 580<br />

Studi clinici 17 93<br />

Fonte: elaborazioni <strong>Farmindustria</strong> su dati Istat Fonte: elaborazioni <strong>Farmindustria</strong> su dati Istat


A partire dalla qualità nella spesa, con severi controlli e senza<br />

sprechi, ma pretendendo che lo stesso rigore sia applicato a<br />

tutta la sanità e non solo alla farmaceutica, il 16% del totale,<br />

che da 2 anni è sotto controllo nella componente territoriale.<br />

L’equilibrio dei conti pubblici è fondamentale per lo sviluppo<br />

del comparto, ma la gestione della spesa non può trasformarsi<br />

da vincolo a obiettivo.<br />

Il settore deve poter contare – in altri termini – su risorse certe,<br />

senza subire manovre di contenimento dettate da esigenze<br />

di bilancio che nascono dagli altri comparti della sanità.<br />

Il farmaco è un bene manifatturiero dal più alto contenuto<br />

di Conoscenza, da iscrivere a pieno titolo tra i prodotti del<br />

made in Italy, e non deve essere visto come un prodotto di<br />

consumo o solo una spesa da gestire.<br />

Una realtà da valorizzare con adeguate politiche industriali<br />

che identifichino nelle Scienze della Vita un’area strategica<br />

per la crescita industriale, scientifica e culturale del Paese.<br />

Scelta che ha le sue premesse nel positivo lavoro del<br />

Tavolo permanente per il settore farmaceutico del Ministero dello<br />

Sviluppo Economico, con Imprese, Sindacati e Istituzioni.<br />

Uno schema che, con l’assunzione di responsabilità delle<br />

Parti Sociali e il supporto del Ministero del Welfare, ha già<br />

determinato la nascita di Welfarma, come risposta alla crisi<br />

occupazionale del settore.<br />

Le imprese del farmaco non chiedono sconti né privilegi, ma<br />

un insieme di regole stabili per puntare all’eccellenza e alla<br />

qualità, dando al Paese un sistema che garantisca salute,<br />

sostenibilità, competitività e occupazione.<br />

Per il benessere dei cittadini di oggi e del futuro.<br />

52<br />

UNA NUOVA POLITICA DEL FARMACO<br />

PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE<br />

AZIONI DI POLITICA INDUSTRIALE<br />

PER LA COMPETITIVITÀ DEL SETTORE<br />

Garantire stabilità del quadro normativo e certezza delle regole<br />

Per migliorare le condizioni di contesto per investimenti che<br />

si misurano nell’arco di oltre un decennio, è necessario un<br />

quadro normativo stabile, coerente ai vari livelli di Governo<br />

(nazionale e regionale), competitivo rispetto a quello di altri<br />

Paesi, con risorse adeguate alla domanda di salute.<br />

Confermare e potenziare gli incentivi alla Ricerca già introdotti<br />

L’innovazione è lo strumento principale per garantire cure<br />

migliori e sviluppo delle imprese. Per questo motivo va riconosciuto<br />

il valore sia di quella che determina grandi salti<br />

nelle terapie (breakthrough) sia di quella incrementale, che<br />

insieme alla prima fornisce alternative terapeutiche, migliore<br />

aderenza al trattamento e qualità della vita.<br />

All’innovazione devono essere dedicate risorse adeguate e<br />

politiche di prezzi e tempi allineati a quelli dei principali Paesi<br />

europei. Per questo vanno consolidate e rese più efficaci<br />

le misure decise negli scorsi anni.<br />

In particolare in questa fase di riorganizzazione internazionale<br />

del settore è importante offrire il migliore quadro possibile<br />

per l’allocazione degli investimenti.<br />

A questo scopo è opportuno:<br />

• confermare e potenziare su un orizzonte ampio (almeno<br />

10 anni) l’automatismo del credito di imposta alla R&S,<br />

introducendo condizioni premiali in base all’intensità degli<br />

investimenti e con verifiche stringenti sull’uso delle risorse;<br />

• garantire adeguati finanziamenti al programma Industria<br />

2015 per le Nuove Tecnologie della Vita e alle “Azioni<br />

Connesse”, molto importanti per migliorare il contesto per<br />

il settore;<br />

• rendere strutturali gli Accordi di Programma per l’industria<br />

farmaceutica;<br />

• valorizzare gli studi clinici, una fase assolutamente vitale<br />

per trasferire più efficacemente i risultati della R&S in<br />

applicazioni cliniche e in produzione.<br />

53<br />

Per questo non può essere penalizzato da un approccio puramente<br />

commerciale, che tende comunque a preferire il generico<br />

alla specialità caratterizzata da marchio, sulla quale<br />

spesso le imprese continuano a fare Ricerca, anche dopo la<br />

scadenza del brevetto.<br />

Il marchio rappresenta la qualità della produzione e come<br />

tale deve essere tutelato – a tutti i livelli – come un valore<br />

italiano, che per i farmaci ha un significato in più, perché<br />

è un elemento di riconoscimento e di fiducia da parte dei<br />

pazienti, specie quelli più anziani.<br />

Tutelare la proprietà intellettuale<br />

La Ricerca può crescere solo in presenza di un adeguato<br />

sistema di tutela brevettuale.<br />

Per questo, a livello sia nazionale sia regionale, vanno evitati<br />

provvedimenti che non rispettano la proprietà intellettuale,<br />

quali la prescrizione per principio attivo, il prezzo di riferimento<br />

per i medicinali coperti da brevetto o misure equivalenti<br />

(ad esempio la fissazione di quote di mercato minime<br />

Premiare l’eccellenza e il merito in aree strategiche<br />

Per aumentare la produttività della R&S servono procedure<br />

più efficienti e collaborazione tra i centri di eccellenza nel<br />

Paese, a partire da quelli presenti nel SSN, che con la sua<br />

massa critica può essere un volano di competitività.<br />

Va modernizzato l’approccio della Pubblica Amministrazione<br />

e delle stesse imprese nelle politiche di incentivazione.<br />

a favore di prodotti a brevetto scaduto all’interno di classi Con finanziamenti non a pioggia, ma focalizzati su aree<br />

terapeutiche contenenti prodotti ancora sotto brevetto). strategiche e su programmi di alto profilo (valutati con un<br />

Misure che non garantiscono la stabilità della spesa sanitaria<br />

e penalizzano l’impegno delle imprese, costituendo un<br />

metodo di peer review), vincolati al raggiungimento di risultati<br />

concreti sulla propria capacità competitiva.<br />

forte deterrente alla Ricerca.<br />

Capacità di creare valore attraverso i progetti di Ricerca<br />

Riconoscere il valore del marchio<br />

capacità di presentare capacità di portare a capacità di ottenere capacità di creare valore<br />

Come la proprietà intellettuale, anche il valore del marchio è<br />

progetti di interesse termine i progetti risultati dai progetti<br />

dal finanziamento<br />

fondamentale per remunerare adeguatamente gli investimenti<br />

e sostenere l’export.<br />

progetti approvati<br />

progetti presentati<br />

progetti conclusi<br />

progetti approvati<br />

risultati ottenuti<br />

progetti conclusi<br />

risultati ottenuti<br />

progetti presentati


Dare certezza dei tempi per l’accesso all’innovazione<br />

È necessario migliorare l’accesso all’innovazione a livello<br />

regionale per minimizzare i tempi di introduzione di medicinali,<br />

già approvati dall’Agenzia Italiana del Farmaco,<br />

evitando la frammentazione dei sistemi di valutazione o un<br />

loro uso strumentale ai fini del contenimento dei costi.<br />

In particolare, i farmaci innovativi dovrebbero essere inseriti<br />

nei Prontuari Terapeutici Ospedalieri Regionali in modo<br />

automatico, per garantire a tutti i cittadini un’applicazione<br />

uniforme dei Livelli Essenziali di Assistenza.<br />

Per questo va incoraggiato il lavoro che Governo e Regioni<br />

hanno intrapreso per rendere più omogenea una situazione<br />

che è ancora “a macchia di leopardo”.<br />

Una realtà fotografata recentemente da uno studio del<br />

Cerm, che stima in oltre 200 giorni il tempo medio per<br />

l’accesso a livello regionale ai farmaci innovativi. E approfondita<br />

dal Censis che, con particolare riferimento ad alcuni<br />

fra i principali farmaci utilizzati in ambito oncologico,<br />

ha riscontrato un divario regionale in termini di quantitativi<br />

venduti per paziente che, fatta 100 la media nazionale, va<br />

da valori superiori a 150 ad altri di circa 60.<br />

Rispondere alla domanda di salute con risorse adeguate e una<br />

loro gestione sostenibile<br />

La domanda di salute richiede maggiori risorse per il sistema<br />

sanitario e l’impegno di tutti i soggetti interessati per<br />

l’appropriatezza delle prestazioni, che massimizzi l’efficienza<br />

ed eviti che una parte, troppo spesso l’industria, sia<br />

chiamata a sostenere costi dei quali non è responsabile.<br />

54<br />

UNA NUOVA POLITICA DEL FARMACO<br />

PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE<br />

Per questo bisogna usare al meglio le risorse che già ci<br />

sono, incentivando la diffusione delle best practice, in una<br />

situazione che vede nel nostro SSN “il meglio e il peggio<br />

nell’ambito dei Paesi industrializzati in termini di qualità<br />

della complessiva organizzazione dei servizi”, come rileva<br />

il Libro Bianco sul futuro del modello sociale.<br />

Condizione necessaria per un Welfare più efficiente ed<br />

orientato alla persona e alla promozione della salute è il<br />

superamento di una visione a compartimenti stagni (farmaceutica,<br />

ospedali, diagnostica, ecc.), che segue una logica<br />

contabile con il solo scopo di monitorare il costo dei medicinali.<br />

A questa deve subentrarne una che tenga conto del valore<br />

delle prestazioni, guardando alla salute “prodotta” e alle<br />

relazioni tra le varie voci del sistema socio-sanitario.<br />

Farmaci e vaccini sono infatti un investimento per l’efficienza<br />

di tutto il sistema socio-sanitario, da valutare in ottica costo/valore/beneficio.<br />

Ovvero tenendo conto sia del miglioramento<br />

delle condizioni di salute; sia dei costi globali per<br />

la gestione delle patologie, che possono ridursi se terapie<br />

farmacologiche evitano l’aggravarsi delle condizioni dei<br />

pazienti e il conseguente ricorso a prestazioni più costose.<br />

Valorizzare ulteriormente il ruolo dei Medici e i servizi sul territorio<br />

Un sistema della Salute che integra prestazioni diverse lungo<br />

l’arco della vita ha un elemento portante nei Medici, ai<br />

quali non devono essere posti vincoli economicistici che ne<br />

limitino l’autonomia professionale.<br />

Una categoria che va ulteriormente valorizzata, come<br />

guida per i cittadini e garante per l’appropriatezza delle<br />

prestazioni, la gestione delle degenze e delle cronicità e<br />

l’identificazione di percorsi di assistenza domiciliare.<br />

Scelte che vanno sviluppate insieme a maggiori servizi<br />

sul territorio, con l’ottimizzazione dei costi, una maggiore<br />

efficienza e la limitazione, ove possibile, dei ricoveri in<br />

ospedale, che rappresentano comunque una situazione di<br />

disagio per il paziente.<br />

Creare condizioni competitive in linea con i principali Paesi<br />

europei<br />

Nella farmaceutica gli investimenti sono finanziati dalle imprese<br />

per oltre il 90%. Per questo occorre procedere a un<br />

progressivo recupero delle attuali condizioni competitive, che<br />

vedono le aziende in Italia operare con prezzi più bassi e<br />

costi spesso più alti rispetto agli altri Paesi.<br />

Tra questi il carico fiscale, in media del 60% ma con punte superiori,<br />

per 1/3 determinato da misure specifiche sul settore.<br />

Migliorare l’efficienza delle procedure burocratiche e<br />

amministrative<br />

Uno dei costi importanti per le aziende, che più penalizza<br />

il Paese – in particolare le PMI – è il peso della burocrazia.<br />

Per questo motivo <strong>Farmindustria</strong> chiede da tempo meno leggi<br />

e più controlli, per ottimizzare le procedure e rendere<br />

più semplici e rapidi gli adempimenti amministrativi.<br />

Il potenziamento dell’organico dell’Agenzia Italiana del<br />

Farmaco è un segnale molto positivo, che deve portare<br />

quanto prima a tempi certi e allineati a quelli degli altri<br />

IRES<br />

IRAP<br />

Imposte<br />

ordinarie<br />

Altre misure<br />

sul settore (*)<br />

Payback<br />

Fiscalità<br />

dierenziale<br />

Totale imposte<br />

e assimilabili<br />

0 10 20 30 40 50 60 70<br />

(*) contributi e indeducibilità su spese promozionali e congressi<br />

Fonte: <strong>Farmindustria</strong><br />

55<br />

Carico fiscale ed impositivo sulla farmaceutica nel 2008<br />

(% sull’utile ante imposte)<br />

Paesi, fondamentali per la stabilità e l’attrattività del Sistema.<br />

Una macchina amministrativa più efficiente deve anche<br />

garantire che, pur nella maggiore autonomia regionale e<br />

nelle specificità dei diversi sistemi, su tutto il territorio nazionale<br />

vi sia omogeneità delle prestazioni e delle richieste,<br />

evitando duplicazioni di competenze o decisioni a livello<br />

locale in contraddizione con quanto stabilito dall’Autorità<br />

centrale.<br />

Infine, l’efficienza della Pubblica Amministrazione deve<br />

concretizzarsi in una riduzione dei tempi di pagamento,<br />

superiori ai 250 giorni in media per il settore del farmaco,<br />

ma con punte fino a quasi 600 e crediti vantati dal settore<br />

che superano i 3 miliardi di euro.


La ricerca farmaceutica sulla malaria<br />

ha compiuto grandi progressi nell’individuazione<br />

di farmaci più efficaci per sconfiggere una<br />

malattia che, ancora oggi, rappresenta una<br />

emergenza sanitaria nei Paesi in via di sviluppo.<br />

Nonostante i risultati ottenuti, la ricerca non<br />

si ferma. Sono in corso studi volti a scoprire e<br />

sviluppare nuovi farmaci antimalarici e, grazie<br />

all’aiuto delle biotecnologie, l’attenzione è rivolta<br />

anche ad alcuni vaccini che potrebbero fornire<br />

una risposta definitiva.<br />

56<br />

Sinistra: Plasmodio della malaria (plasmodium malariae)<br />

Destra: Venature di marmo<br />

Capitolo 6<br />

FARMINDUSTRIA<br />

57


L’Associazione nel Sistema Confindustria<br />

58<br />

Confindustrie regionali<br />

Associazioni territoriali<br />

FARMINDUSTRIA<br />

Soci aggregati<br />

Federazioni di settore<br />

Federazioni di scopo<br />

Associazioni di categoria<br />

<strong>Farmindustria</strong> è l’Associazione delle imprese del farmaco<br />

aderente a Confindustria.<br />

Fondata nel maggio del 1978, riunisce più di 200 aziende<br />

operanti in Italia, sia a capitale nazionale sia a capitale<br />

estero. Le PMI sono riunite nel Comitato Nazionale della<br />

Piccola Industria.<br />

Rappresenta le istanze delle Associate per la crescita scientifica<br />

e industriale del settore e segue gli aspetti legislativi,<br />

regolatori ed economici che interessano la vita delle imprese<br />

del farmaco nelle competenti sedi istituzionali, in piena<br />

autonomia e indipendenza.<br />

Un lavoro di squadra che, grazie alle Risorse Umane e<br />

organizzative presenti al suo interno, nelle Aziende Associate<br />

e nelle componenti Confindustriali (territoriali e di<br />

categoria), dialoga con le Istituzioni nazionali e regionali<br />

per promuovere la competitività e far conoscere il ruolo<br />

dell’industria farmaceutica.<br />

Le imprese associate a <strong>Farmindustria</strong> operano attenendosi<br />

a un Codice deontologico – fra i più rigorosi in Europa<br />

– che regolamenta i rapporti tra aziende e tra queste e il<br />

mondo scientifico e sanitario, secondo trasparenti norme<br />

comportamentali.<br />

<strong>Farmindustria</strong> è parte integrante del Sistema Confindustria<br />

e aderisce in ambito internazionale alla Federazione Europea<br />

(EFPIA) e a quella mondiale (FIIM-IFPMA).<br />

59<br />

Partecipazione diretta delle imprese e dialogo aperto e<br />

condiviso sono i principi su cui si fonda l’attività associativa.<br />

Gli Organi dell’Associazione sono l’Assemblea e la<br />

Giunta (organi deliberativi), il Comitato di Presidenza, il<br />

Presidente e i Vice Presidenti (organi esecutivi), il Collegio<br />

dei Revisori contabili ed i Probiviri (organi di controllo).<br />

Il Comitato di Presidenza – formato da 12 componenti, tra cui<br />

il Presidente e 5 Vice Presidenti – opera con un forte sistema di<br />

deleghe per rendere più efficiente ed efficace l’azione dell’Associazione<br />

nelle aree territoriali e tematiche delegate.<br />

Di recente <strong>Farmindustria</strong> ha deciso, con una revisione dello<br />

Statuto, di riconoscere e premiare l’innovazione e gli investimenti<br />

delle singole Aziende Associate.<br />

I voti vengono determinati, oltre che dal tradizionale fatturato,<br />

anche da parametri nuovi quali occupazione, investimenti,<br />

vendite all’estero, imposte pagate in Italia.<br />

A parità di fatturato, quindi, l’Associazione distribuisce i<br />

voti in base a precisi indicatori dell’impegno industriale e<br />

di Ricerca, riconoscendo l’italianità delle imprese al di là<br />

della nazionalità del capitale.<br />

Far conoscere meglio il valore della Ricerca e delle imprese<br />

del farmaco è uno degli impegni di <strong>Farmindustria</strong>, che ha<br />

avviato a tal fine una comunicazione ad hoc, con iniziative<br />

nelle scuole, sulla stampa e con il sito www.farmaci-e-vita.it .<br />

Iniziative per ribadire che “La Ricerca è vita”. E che più del<br />

90% della Ricerca è sostenuta dalle imprese del farmaco.


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI<br />

(1) Istat: Indicatori demografici (2008); Istat: 100 statistiche<br />

per il Paese (2008)<br />

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del SSN (2008)<br />

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(18) Cergas Bocconi, Confronto internazionale tra prezzi dei<br />

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(19) Elaborazioni su dati IMS-Health (2008)<br />

(20) CER, Il valore del farmaco - I farmaci come strumento per il<br />

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(21) J. Ehreth, The value of vaccination, a global perspective,<br />

Vaccines, 21 (2003)<br />

(22) OECD, Health Data (2009), Università La Sapienza, CEIS<br />

Tor Vergata

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