security a la italiana sicurezza all'italiana securitate a la italiana
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ITALY REPORT<br />
I Rom e Sinti che vivono nel campo ufficiale di Via Tribugnano a Mi<strong>la</strong>no hanno anche<br />
denunciato maltrattamenti da parte delle autorità addette al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dei minori. Una donna<br />
Rom di nome Hasima ha dichiarato a un membro del<strong>la</strong> Coalizione che recentemente<br />
aveva portato i suoi bambini ma<strong>la</strong>ti in ospedale, e che le autorità le avevano tolto uno dei<br />
bambini, ufficialmente perché il padre non era presente e perché <strong>la</strong> polizia presumeva avesse<br />
rubato qualcosa. Né il fatto di essere un genitore single (se Hasima lo fosse) né un presunto<br />
crimine sono motivi per togliere i bambini ai genitori in Italia. Hasima, che ha un marito<br />
che qui <strong>la</strong>vora legalmente, ha dovuto ricorrere al tribunale italiano per riportare suo figlio<br />
a casa. Durante questo periodo, il bambino ha passato 4 giorni in un orfanotrofio. Hasima<br />
ha inoltre riportato al<strong>la</strong> Coalizione che tali fatti non sono iso<strong>la</strong>ti, ma che lei stessa era a<br />
conoscenza di numerosi Rom e Sinti a Mi<strong>la</strong>no che avevano subito simili interferenze nel<strong>la</strong><br />
loro vita privata. Questo non è un caso iso<strong>la</strong>to. 52<br />
Interferenze discriminatorie dello Stato sul Diritto al<strong>la</strong> Privacy e<br />
all’Alloggio<br />
Oltre alle incursioni abusive e discriminatorie del<strong>la</strong> polizia nelle case Rom e Sinti evidenziate<br />
precedentemente nel<strong>la</strong> Sezione 4 di questa re<strong>la</strong>zione, i membri del<strong>la</strong> Coalizione hanno notato<br />
numerose altre tipologie di discriminazione praticate dalle autorità italiane nei confronti<br />
del<strong>la</strong> vita quotidiana dei Rom e Sinti.<br />
La forma più invasiva e ovvia di discriminazione riguardante il diritto al<strong>la</strong> privacy e<br />
all’alloggio si è manifestata con l’introduzione di videocamere di sorveglianza poste in molti<br />
dei campi ufficiali Rom e Sinti visitati dal<strong>la</strong> Coalizione, come per esempio, il campo ufficiale<br />
di Via Salone, finanziato dal Comune di Roma e costruito su un terreno di proprieta’ privata<br />
appartenente ad un’associazione <strong>italiana</strong>. Gli abitanti Rom del campo provengono dal<strong>la</strong><br />
Romania. Questo campo è control<strong>la</strong>to da 28 videocamere di sorveglianza che monitorano<br />
ogni movimento fatto dagli abitanti. A Brescia, in Italia Settentrionale, videocamere di<br />
sorveglianza erano presenti nel campo ufficiale dei Sinti italiani. Anche a Napoli erano<br />
presenti videocamere di sorveglianza nei campi visitati dal<strong>la</strong> Coalizione. La Coalizione<br />
mette in discussione <strong>la</strong> presenza di videocamere di sorveglianza nei campi Rom e Sinti,<br />
domandandosi se tali sistema di <strong>sicurezza</strong> sono anche adottati in aree destinate all’alloggio<br />
e finanziate dallo Stato dedicate ai non-Rom italiani.<br />
Par<strong>la</strong>ndo del<strong>la</strong> situazione dei Rom che vivono nel campo ufficiale Centro Lima di Napoli, i<br />
membri del<strong>la</strong> Coalizione hanno notato che i 120 abitanti Rom rumeni erano trattati come se<br />
vivessero in prigioni più che in aree concesse dallo Stato. Il Sovrintendente al campo ha negato<br />
l’entrata ai membri del<strong>la</strong> Coalizione perché non avevano un permesso formale del<strong>la</strong> Protezione<br />
Civile. Oltre a un permesso formale per ospitare visitatori nelle loro case, i Rom che vivono<br />
nel campo devono consegnare i loro passaporti al Sovrintendente. Inoltre il campo chiude alle<br />
21.00, orario oltre il quale a nessuno (inclusi i residenti) è permesso uscire o entrare.<br />
52 Intervista del<strong>la</strong> Coalizione con <strong>la</strong> Signora Hasima, donna Rom serba, Mi<strong>la</strong>no, 25 maggio 2008.