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security a la italiana sicurezza all'italiana securitate a la italiana

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5. VIOLENZE ESTREME DA PARTE DI ATTORI<br />

NON STATALI E INCAPACITÀ DELLO STATO<br />

DI PUNIRE I COLPEVOLI<br />

Le ultime sentenze del<strong>la</strong> Corte Europea per i Diritti Umani hanno delineato i doveri degli stati<br />

firmatari del<strong>la</strong> Convenzione Europea sui Diritti Umani, su come confrontarsi con quello che<br />

appare essere un delitto a sfondo razziale, come nel caso di Šečić v. Croatia, 39 che ha riguardato<br />

il brutale pestaggio di un Rom da parte di un gruppo non identificato di skinheads nel 1999.<br />

L’indagine ufficiale sull’incidente, formalmente aperta dal<strong>la</strong> polizia sul<strong>la</strong> scia degli attacchi, è<br />

risultata insufficiente e ha fallito nello scopo di identificare i colpevoli. La Corte Europea dei<br />

Diritti dell’Uomo ha sostenuto che l’indagine vio<strong>la</strong>va l’Articolo 3 (proibizione del<strong>la</strong> tortura) del<strong>la</strong><br />

Convenzione Europea Diritti dell’Uomo. Rispetto all’Articolo 14 (divieto di discriminazione),<br />

<strong>la</strong> Corte ha ribadito che gli stati sono obbligati a investigare su atti di violenza con possibili<br />

implicazioni razziste, compresi i maltrattamenti compiuti privatamente da singoli individui.<br />

Dal febbraio 2008, Italiani non Rom hanno commesso diversi crimini nei campi italiani.<br />

Più recentemente, come già riportato in questo rapporto, attacchi estremisti contro i campi<br />

Rom e Sinti hanno assunto toni violenti, fino all’utilizzo di bombe molotov contro le<br />

abitazioni, e sono attacchi che hanno come sfondo l’odio contro i Rom e i Sinti. Non ci<br />

sono risposte da parte del<strong>la</strong> polizia e neanche indagini, non una so<strong>la</strong> persona è stata detenuta<br />

o arrestata in seguito alle violenze, cosa che vio<strong>la</strong> il dovere dello stato italiano di fronte<br />

all’Articolo 3 (proibizione del<strong>la</strong> tortura) e all’Articolo 14 (divieto di discriminazione) del<strong>la</strong><br />

Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.<br />

Durante il periodo preso in considerazione da questo rapporto, l’11 maggio 2008, il<br />

campo di Via Navora a Mi<strong>la</strong>no è stato raso al suolo con bombe molotov da un numero<br />

sconosciuto di assalitori. Di conseguenza, tutti gli abitanti, compresi donne e bambini, sono<br />

rimasti senza tetto e senza alcun oggetto di loro proprietà.<br />

Solo 2 giorni dopo, il 13 maggio, il più tristemente famoso di questi attacchi è avvenuto<br />

nel campo di Ponticelli, vicino Napoli. Secondo le informazioni raccolte dal<strong>la</strong> Coalizione<br />

in Italia e dalle re<strong>la</strong>zioni del<strong>la</strong> stampa, circa 60 cittadini italiani non identificati, armati di<br />

bastoni, hanno attaccato il campo gettando bombe molotov. Fortunatamente non ci sono<br />

stati feriti, ma le abitazioni sono state rase al suolo insieme a tutti gli effetti personali.<br />

Secondo testimonianze raccolte dal<strong>la</strong> Coalizione quel<strong>la</strong> sera stessa, un centinaio di cittadini<br />

italiani armati di sassi e bastoni hanno attaccato un altro campo del<strong>la</strong> zona, tirando sassi agli<br />

abitanti e alle loro abitazioni. Tra gli aggressori c’erano giovani e bambini.<br />

39 Rec<strong>la</strong>mo numero 40116/2002, sentenza del 31 maggio 2007, presentata dall’ERRC e dall’avvocato croato<br />

Lovorka Kusan. Per un’analisi più dettagliata sul<strong>la</strong> sentenza e <strong>la</strong> sua importanza consultare l’articolo del<br />

precedente avvocato dello staff dell’ERRC Constantin Cojocariu, intito<strong>la</strong>to “Doveri per contrastare il<br />

violento delitto a sfondo razziale dopo Šečić v. Croatia”, disponibile su: http://www.errc.org/cikk.php?c<br />

ikk=2802&archiv=1.<br />

65<br />

SECURITY A LA ITALIANA

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