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security a la italiana sicurezza all'italiana securitate a la italiana

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In partico<strong>la</strong>re, è <strong>la</strong> deroga alle norme nel campo delle procedure amministrative che solleva<br />

le più grandi preoccupazioni. I provvedimenti che possono essere derogati includono: il dovere<br />

di informare in anticipo <strong>la</strong> persona destinataria di un provvedimento preso dal<strong>la</strong> pubblica<br />

amministrazione; il diritto a essere ufficialmente informati del motivo del<strong>la</strong> procedura; quale è<br />

il corpo amministrativo interessato; chi sono gli ufficiali a cui fare riferimento; a quale ufficio<br />

bisogna rivolgersi per visionare gli atti; infine <strong>la</strong> possibilità per <strong>la</strong> persona interessata di presentare<br />

dichiarazioni scritte e altri documenti utili al procedimento stesso. All’interno di uno stato basato<br />

sul<strong>la</strong> democrazia e <strong>la</strong> legalità, certe norme costituiscono l’espressione naturale delle garanzie che <strong>la</strong><br />

legge assicura ai cittadini rispetto al<strong>la</strong> pubblica amministrazione in tutte le occasioni in cui vengono<br />

presi dei provvedimenti che potrebbero portare pregiudizio ai cittadini stessi. La deroga a questo<br />

tipo di tute<strong>la</strong> chiama in causa l’efficienza del ruolo del<strong>la</strong> legge, e soprattutto mette in dubbio <strong>la</strong><br />

garanzia che il cittadino dovrebbe avere contro procedimenti arbitrari o addirittura illegali. Non<br />

sono state rese pubbliche informazioni a tutt’oggi su cosa potrebbe accadere al<strong>la</strong> registrazione dei dati<br />

e delle impronte digitali una volta completata <strong>la</strong> presente operazione.<br />

Queste nuove procedure seguono l’adozione dei così detti “Patti di Sicurezza”, in vigore<br />

in 14 città italiane dal novembre 2006, prestando supporto all’idea diffusa che le disposizioni<br />

sul<strong>la</strong> <strong>sicurezza</strong> rivolte interamente o principalmente ai Rom e Sinti, in partico<strong>la</strong>re ai Rom<br />

stranieri, sono attualmente una priorità centrale nel<strong>la</strong> politica del governo. È evidente dal<br />

testo dei Patti: le dichiarazioni ri<strong>la</strong>sciate dai rappresentanti del governo sulle loro intenzioni e<br />

sul modo di realizzarle dimostrano un chiaro sentimento anti-Rom. Due dei più importanti e<br />

rinomati Patti, di Mi<strong>la</strong>no e Roma, si riferiscono a minacce al<strong>la</strong> <strong>sicurezza</strong> da parte di cittadini<br />

non italiani. Il Patto di Mi<strong>la</strong>no si riferisce specificatamente ai campi nomadi.<br />

Già dal 6 giugno 2008 le autorità italiane hanno annunciato un progetto di censimento<br />

nei campi Rom e Sinti, con tanto di prelevamento delle impronte digitali. In un articolo<br />

pubblicato lo stesso giorno dall’“Adnkronos”, il nuovo prefetto di Roma Carlo Mosca ha<br />

dichiarato che “gli zingari sarebbero stati control<strong>la</strong>ti e censiti” e che “si sarebbero prese le<br />

impronte digitali e delle fotografie per permettere alle autorità di identificarli.” 14<br />

Secondo lo stesso articolo uno dei primi censimenti con prelievo delle impronte digitali<br />

è stato compiuto lo stesso giorno nel campo Rom di Via Impastato a Mi<strong>la</strong>no. Da quanto<br />

viene riferito tutti gli abitanti sarebbero stati identificati ed avvisati che avrebbero ricevuto<br />

un documento che dava loro <strong>la</strong> possibilità di accedere al campo. 15<br />

Il 28 giugno il Ministro dell’Interno Roberto Maroni ha annunciato pubblicamente<br />

l’intenzione di prendere le impronte digitali di tutti gli abitanti dei campi Rom e Sinti, bambini<br />

inclusi, insistendo che questa è l’unica soluzione agli alloggi abusivi e al<strong>la</strong> crescita del<strong>la</strong> criminalità<br />

in Italia. 16 Molto recentemente, il 1° luglio 2008, alcuni Rom di Mi<strong>la</strong>no hanno riferito che circa 50<br />

poliziotti si sono presentati quel giorno presso un accampamento dicendo di preparare i documenti<br />

chiarendo che <strong>la</strong> richiesta era mirata a fare successivamente delle analisi del sangue. 17<br />

14 Vedi <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione del 6 Giugno 2008 dell’“Adnkronos Internazionale”. Disponibile su: http://www.adnkronos.com/<br />

AKI/English/CultureAndMedia/?id=1.0.2230802468.<br />

15 Ibid.<br />

16 Vedi: http://euobserver.com/9/26408/?rk=1.<br />

17 Comunicazione telefonica con un membro del<strong>la</strong> Coalizione, 1° luglio 2008.<br />

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SECURITY A LA ITALIANA

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